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Notizie, eventi socio-culturali e non

Dal 10 Luglio 2017 al 18 Agosto 2020

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18 Agosto 2020

Dopo il restauro, risplende l’Annunziata di Bronte

Restituita ai fedeli

Risplende l’Annunziata rinascimentale di Bronte, da ieri restituita al culto nel suo Santuario, con una solenne cerimonia presieduta da monsignor Paolo Urso, vescovo emerito di Ragusa.

Sono stati restaurati, infatti, l’intero gruppo marmoreo cinquecentesco - opera dello scultore palermitano Antonino Gagini, composto dalle statue della Madonna e dell’Angelo, dal leggio e dal Dio padre fra i Serafini - e l’«Arco trionfale gaginiano».

Riemersi con il restauro pure i sigilli del committente Niccolò Spitaleri, sull’Angelo (foto a destra), e del maestro Antonino, sulla Madonna (foto a sinistra, indicato dalla freccia).

I lavori, iniziati a marzo, sono stati conclusi e presentati giovedì.

Sulla genesi delle sculture, il direttore artistico e dei lavori, l’architetto Gigi Longhitano, ha spiegato: «Nell’area dei Nebrodi abbiamo le più belle statue dell’Annunziata, caratterizzate dalla cromia degli abiti. Nel 1540, da poco riunitasi nel casale più grande per editto di Carlo V (1535), anche Bronte, come le genti di Longi (longitani), nell’Annunziata vuole identificarsi come comunità»; il 15 agosto 1543 la statua è consegnata.

Per la storica dell’arte Carmela Cappa, responsabile dell’alta sorveglianza del restauro per la Soprintendenza ai Beni culturali di Catania, «cultura artistica e comunità di Bronte, grazie a questo restauro, si riappropriano dell’arco, come riacquistata tribuna, arco che delimita due storie: il Vecchio Testamento, rappresentato dai clipei con i Profeti sulle lesene, ed il Nuovo Testamento, con l’Annuncio dell’Angelo a Maria e l’incarnazione del Verbo rappresentato, dal maestro Antonino, con l’Angelo colto nell’atto del parlare con le labbra dischiuse».

Scalisi Maria, restauratriceLa restauratrice brontese, Maria Scalisi (foto a destra), ha illustrato nei dettagli le tappe dei lavori e le collaborazioni di tante maestranze locali, in particolare quella del marmista Maurizio Meli, che ha scolpito le dita mancanti della Madonna.

Adesso, a rivoluzionare l’approccio, non solo visivo, soprattutto con le statue, saranno gli “antichi” colori e le dorature, restituiti dalla pulitura, cromie su cui la Scalisi ha sottolineato d’aver eseguito «un’integrazione pittorica con la tecnica del rigatino, nelle parti carenti, mentre le decorazioni sono state integrate con oro zecchino».

Suor Tiziana Longhitano, docente di antropologia teologica presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, si è soffermata proprio sul significato dei colori: «L’oro brilla di luce propria, dice la presenza di Dio in mezzo a noi, il bianco del marmo è silenzio che accoglie. Il blu scuro del Dio padre - ha precisato - simboleggia il mistero di Dio e l’azzurro della Madonna la trasparenza personale, che a volte, percepito come verde, designa la vita. Il rosso cinabro indica l’amore che viene da Dio e, quello sulle labbra della Madonna - ha puntualizzato -, il bacio ricevuto dallo Spirito Santo, che Maria coglie come il bacio dello Sposo alla sposa del Cantico dei cantici».

Da giovedì sera, però, tutto è rimasto velato, sino a ieri mattina, quando il rettore del Santuario dell’Annunziata, Nunzio Capizzi, ha spiegato: «L’Annunziata viene esposta alla devozione dei fedeli il 15 agosto. Data importante, perché, oltre ad essere una delle più grandi solennità annuali della Madonna, come riferisce padre Gioacchino Di Marzo, era la data di consegna delle statue, da parte del Gagini».

Padre Capizzi ha sottolineato pure: «Il restauro dell’arco rinascimentale, del gruppo dell’Annunziata e dell’Eterno Padre è stato realizzato grazie alle offerte dei fedeli. Quindi esso è espressione della loro gratitudine, della loro fiducia e della loro devozione alla Madonna». I devoti, infatti, hanno elargito 60 mila euro per lo storico restauro.

La soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Catania, professoressa Rosalba Panvini, ha commentato:
«Ritengo che non solo il rettore ma tutta la comunità brontese possa ritenersi soddisfatta del restauro filologico del complesso marmoreo di Antonino Gagini, che ha mostrato tutti i tratti caratteristici dello scultore e, soprattutto, dei colori tipici della scuola a cui apparteneva, che riprende i canoni del classicismo greco».

Ma le soddisfazioni non finiscono qui: «Da Bronte, con la riapertura delle scuole, partirà il progetto di museo diffuso sui Gagini - ha dichiarato la Soprintendente -, che poi toccherà tutti i comuni dell’area metropolitana etnea dove sono presenti gruppi o singole statue dei Gagini, per cogliere stile e tratti caratterizzanti l’attività di questi scultori che hanno creato una scuola all’inizio del rinascimento. Ringrazio l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà - ha concluso la Panvini - per aver condiviso l’importanza di questo progetto museale e averlo finanziato».

Tornando all’Annunziata di Bronte, domenica prossima, a suggellarne le celebrazioni sarà l’arcivescovo metropolita di Catania, monsignor Salvatore Gristina, che presiederà il «rito dell’incoronazione» della Madonna che si terrà nel Santuario. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia del 16 Agosto 2020, le foto della cerimonia]

Nella foto in alto a sinistra, la statua dell'Annunziata dopo il restauro con (indicate dalla freccia) le iniziali dello scultore Antonino Gagini disegnate con gli “antichi” colori e le dorature sul manto che ricopre la spalla sinistra della Madonna. Nelle foto a destra: il sigillo del committente Niccolò Spitaleri visibile accanto al piede sinistro dell'Angelo; la restauratrice brontese Maria Scalisi e l'arco rinascimentale (prima e dopo il restauro) la cui parte interna è stata completamente ridisegnata eliminando anche le due colonnine bianche con capitelli dorici e i riquadri sulla volta. Dopo il restauro, con molta probabilità, i fedeli brontesi non vedranno più uscire dal Santuario il gruppo marmoreo; nella prossima tradizionale Festa dell'Annunziata (l'ultima si è svolta ad Agosto 2012) sarà sostituito da una copia.



25 Giugno 2020

Percorsi culturali in Pinacoteca

Costituzione e Statuto regionale, opportunità o gabbia?

Dibattito con il prof. Agatino Cariola

In piena fase 3 (post-lockdown) riparte con la presenza di pubblico, secondo le regole previste dalle normative in vigore, la manifestazione Percorsi culturali in Pinacoteca. Si riprende con un tema che interseca storia ed attualità, locale e nazionale, già annunciato lo scorso Febbraio e poi rinviato per le norme e le misure di contenimento dovute al Covid-19. L'appuntamento è per martedì 30 giugno alle ore 18.30  sempre all'interno della Pinacoteca Nunzio Sciavarrello. Il nuovo evento, che fa seguito a quello svoltosi lo scorso 10 Dicembre con la presenza di mons. Antonino Raspanti, avrà come protagonista il professore Agatino Cariola che parlerà di “Costituzione e Statuto regionale siciliano. Riflessione fra storia ed attualità sull'autonomia speciale siciliana: opportunità o gabbia per i territori?”.

Invariato il programma della manifestazione: dopo l'introduzione del presidente della Pinacoteca Carmelo Indriolo ed i saluti istituzionali del sindaco Calanna e di Nunzio Capizzi, Rettore del Real Collegio Capizzi, il dialogo con il professore Cariola sarà condotto e coordinato dal giornalista Salvo Fallica. Interverranno al dibattito i giovani della Pro Loco che si confronteranno con il professore Cariola.



20 Giugno 2020

E’ morto Nicola Lupo

Con notevole ritardo e sommo dispiacere abbiamo appreso che il 5 dicembre dello scorso anno è morto il Prof. Nicola Lupo, socio benemerito della nostra Associazione. Il 2 Febbraio aveva raggiunto i cento anni di vita; un suo grande rammarico degli ultimi anni è stato di non poter più ritornare a rivedere Bronte.

Vogliamo qui ricordarlo per la sua profonda cultura e per questo amore che manifestava sempre per la terra che gli aveva dato i natali. Col suo modo di scrivere semplice, senza fronzoli e immediato, pervaso da una patina di storicità e il sapore della più bonaria ironia, ci ha lasciato molti ricordi e preziose testimonianze della vita e dell’ambiente brontese del secolo passato. Vogliamo qui in particolare citare i “suoi” Fantasmi, le Tradizioni popolari brontesi (che lui definiva “pennellate di memorie”) e uno studio su un altro grande scrittore brontese del primo novecento: Vincenzo Schilirò.

«Io ho evocato - ci scriveva - personaggi passati o ancora viventi e fatti e storie con la commozione di chi scopre o riscopre le proprie radici e, quindi, con il massimo affettuoso rispetto non solo delle persone, ma anche dei fatti stessi.»


Caro Professore Nicola
Fin dai miei primi articoli sul nostro sito lei li ha apprezzati, condivisi e commentati. E’ stato, il nostro, un appuntamento fisso e da me, soprattutto, sempre atteso che mai mi ha delusa. Sicura di farle un regalo, anche se da lei richiesto di volermi conoscere di persona, sono venuta a Bari per abbracciarla e insieme siamo in questa foto ricordo.
Le sono molto grata di avermi offerto la sua amicizia. Sentirò tanto la sua mancanza.
Con affetto
la sua amica Laura



2 Giugno 2020

Restyling della chiesa San Vito

Risorgono le decorazioni di San Vito

Le decorazioni riportate alla luce dal direttore dei lavori dell’attuale restauro, l’architetto Filippo Nasca, datandole all’800, semplici e rassicuranti, rappresenterebbero lo spazio metafisico del «patto celeste» che aiutò i fedeli a risalire dal girone infernale dell’epilogo de «I Fatti di Bronte» del 1860, dove Nino Bixio li aveva precipitati. [Foto e articolo di L. Putrino, Giornale di Sicilia del 1 Giugno 2020]



27 Maggio 2020

Il Liceo Capizzi e la sfida del Getty Museum di Los Angeles

Liceali  ricreano i capolavori dell'arte

Otto liceali di Bronte hanno accettato la sfida globale, lanciata dal Getty Museum di Los Angeles, di ricreare famosi capolavori da casa, con persone e soli tre oggetti, durante la quarantena da pandemia Covid-19.
In quattro hanno superato la #gettymuseumchallenge e le loro opere state pubblicate sulla “collezione” social Facebook e Instagram del Getty. L’idea, di far partecipare all’iniziativa il «Liceo classico Ignazio Capizzi» di Bronte, è stata del professore di Storia dell’arte, Francesco de Francisco che... (articolo e foto sul Giornale di Sicilia)



29 Febbraio 2020

Percorsi culturali in Pinacoteca

Costituzione e Statuto regionale, opportunità o gabbia?

Dibattito con il prof. Agatino Cariola

Ritorna con un nuovo dibattito la manifestazione Percorsi culturali in Pinacoteca. Questa volta il nuovo evento vedrà come protagonista il professore Agatino Cariola. Si svolgerà il 10 marzo alle ore 17.30 sempre nella Pinacoteca Nunzio Sciavarrello ed avrà come oggetto “Costituzione e Statuto regionale siciliano. Riflessione fra storia ed attualità sull'autonomia speciale siciliana: opportunità o gabbia per i territori?”. Spiega il presidente della Pinacoteca, Carmelo Indriolo, che «il dialogo sarà un viaggio cultural-giuridico nella storia di queste tematiche in maniera chiara e divulgativa e nel contempo una riflessione critica sull'attuazione o mancata attuazione dello Statuto regionale siciliano.»

Dopo l'introduzione del presidente, il dialogo con il professore Cariola sarà condotto e coordinato dal giornalista Salvo Fallica. Cariola, ordinario di Diritto Costituzionale all'Università di Catania, oltre ad essere un autorevole costituzionalista è anche uno dei maggiori conoscitori dello Statuto regionale siciliano. «Nel primo evento – afferma Indriolo - svoltosi lo scorso 10 Dicembre con il vescovo e vice presidente della Cei mons. Antonino Raspanti, abbiamo avuto un successo di qualità e di partecipazione, e parecchi son venuti anche da altre realtà siciliane. E cosa che mi ha reso ancor più felice hanno partecipato molti giovani.» Alla manifestazione parteciperanno per i saluti istituzionali il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, e il Rettore del Real Collegio Capizzi sacerdote Nunzio Capizzi. Durante il dibattito interverranno nuovamente i giovani della Pro Loco.

[5 Marzo 2020, a seguito della attuale emergenza epidemica dovuta alCovid-19 e per gli effetti delle misure di contenimento emanate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4/3/2020, ci è stato comunicato oggi che l'evento culturale è differito ad altra data ancora da stabilire]



12 Dicembre 2019

Otto borse di studio per nuovi studenti universitari

Premiazione dei vincitori

Sostegno agli studenti universitari brontesi dalla "Cattedra Nicola Spedalieri"

Alle ore 11:00 di Venerdì 20 Dicembre la Cattedra N. Spedalieri per la memoria storica in Bronte premierà i vincitori delle 8 borse di studio di sostegno agli studi universitari (di 1000 euro cadauna). Il concorso, rivolto agli studenti delle Scuole Superiori di Bronte diplomati nell'anno scolastico 2018/2019, ha l'obiettivo di dare un riconoscimento e un supporto a coloro che si sono distinti negli studi e che potrebbero avere difficoltà a proseguire all’Università per ragioni economiche. A tal fine, come si legge nel bando, è stata predisposta una griglia di valutazione basata su criteri oggettivi e predeterminati con un equo bilanciamento di merito e di reddito familiare.

Una commissione formata dai professori Alfredo Venia (presidente) e Rita Barbagiovanni, da Nino Liuzzo e Laura Castiglione (Associazione Bronte Insieme) e dai professori Giuseppina Luca e Melo Melardi ha valutato i titoli e decretato gli 8 studenti vincitori. La cittadinanza è invitata a partecipare.


21 Dicembre 2019

Premiati gli otto vincitori delle borse di studio

Si è svolta ieri la cerimonia di premiazione degli otto vincitori delle borse di studio, da mille euro ciascuna, messe a concorso dalla Cattedra Nicola Spedalieri di Bronte l’anno scorso, a sostegno degli studi universitari, da elargire a studenti meritevoli diplomatisi quest’anno negli istituti superiori di Bronte e iscrittisi all’Università ... (vedi foto dei premiati e articolo di L. Putrino su Giornale di Sicilia)



28 Novembre 2019

Ciclo di eventi spalmati nell’arco di un anno

Percorsi culturali in Pinacoteca

Incontro con mons. Antonino Raspanti

Bronte, Pinacoteca Nunzio Sciavarrello (salone centrale)La “Pinacoteca Nunzio Sciavarrello”, prestigiosa struttura museale brontese, organizza un ciclo di eventi culturali incentrati su identità territoriale e coesione sociale.

«L’obiettivo di questi eventi – ci dice il Presidente della Pinacoteca Carmelo Indriolo - è quello di promuovere “cultura” intesa come dimensione sociale, ossia cultura di comunità di persone che vivono il proprio presente e progettano il proprio futuro con responsabilità e con la condivisione del perseguimento del bene comune in un contesto sociale più coeso.»

Eccoci, allora, ai “Percorsi Culturali in Pinacoteca” pensati da Indriolo con la visione di compiere un cammino originale e innovativo rispetto agli standard fin qui espressi: la realizzazione di un ciclo di eventi centrati su tematiche di particolare interesse socio-culturale, cadenzati nel tempo e comunque spalmati nell’arco di un anno, con la presenza di personalità di alto rilievo ed il confronto interattivo caratterizzato dalla formula incontro-dibattito.

Il primo di questi incontri avrà luogo nei locali della Pinacoteca alle 17,30 di martedì 10 dicembre 2019 con la presenza autorevole di S.E. mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana che parlerà sul tema Cultura, Turismo e Sviluppo di territori - L’etica dell’economia e la filosofia della solidarietà. Moderatore il Dott. Salvo Fallica, scrittore e firma prestigiosa di importanti testate giornalistiche.

Il programma della manifestazione prevede anche una testimonianza sul modello di sviluppo turistico della Pro Loco Bronte.



24 Novembre 2019

Storia, Religioni, Cultura

Magdi C. Allam e Marisa Scavo al Circolo di Cultura

No alla violenza dell’Islam e alla violenza sulle donne

“No alla violenza dell’Islam e alla violenza sulle donne in generale” è il messaggio conclusivo del convegno tenutosi ieri sera a Bronte, al Circolo di Cultura E. Cimbali, con lo scrittore Magdi Cristiano Allam e la dottoressa Marisa Scavo, procuratore aggiunto della Procura distrettuale della Repubblica di Catania, alla vigilia della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” che oggi nella Pinacoteca Sciavarrello ha visto allestire una mostra da Fidapa e Telefono Rosa sul tema. 

L’incontro di ieri è stato aperto dal presidente del Circolo di Cultura, Salvatore Tirendi, anche a nome di tutti i presidenti dei sodalizi coorganizzatori dell’evento: Nicola Neri (Lions Club Adrano-Bronte-Biancavilla), Nino Liuzzo (Associazione Bronte Insieme), Salvatore Meli (Rotary Aetna Nord-ovest), Vincenza Rita Gangi (Fidapa Bronte), Franca Sanfilippo (Club Donne insieme Bronte), Antonella Caltabiano (Telefono Rosa Bronte).

Moderatore è stato il giornalista Luigi Putrino. Apprezzati sono stati il maestro Federico Caruso (tastiera) e il giovanissimo studente del Conservatorio di Messina Francesco Casella (flauto) che hanno eseguito brani musicali.

Tornando al tema della serata, la dottoressa Scavo ha disquisito sugli aspetti legati alla violenza di genere presenti nel Corano, il dottor Putrino ha fatto un excursus storico su “L’Islam nell’anno 1000 a Bronte” e Magdi Allam ha concluso con la presentazione del suo libro - denuncia “Il corano senza veli”.

Particolarmente numeroso ed attento il pubblico, con in sala per il comune di Bronte il presidente del Consiglio comunale, Nino Galati, e gli assessori Cristina Castiglione, Ernesto Di Francesco e Giuseppe Di Mulo. Per le forze dell’ordine c’erano l’ispettore superiore Piero Mirenda del locale distaccamento del Corpo forestale regionale, il comandante della compagnia carabinieri di Randazzo, capitano Nicolò Morandi, e quello della Stazione di Bronte, maresciallo maggiore Giuseppe Cunsolo. Fra i presenti anche il senatore Pino Firrarello e Carmelo Indriolo, presidente della “Pinacoteca Sciavarrello” che ieri mattina ha fatto visitare a Magdi Allam la mostra, dopo che Franco Cimbali allo scrittore aveva fatto autografare tutti i suoi libri conservati nella biblioteca del Real Collegio Capizzi. Prima del convegno, Magdi Allam è stato ospitato dalla presidente Antonella Caltabiano presso la sede del Telefono Rosa, di cui ha apprezzato la mission antiviolenza complimentandosi con le volontarie.

15 Novembre 2019

L'Islam nell'anno Mille a Bronte

«L'Islam nell'anno Mille a Bronte» è il tema di un interessante convegno in programma per le ore 17,30 di Sabato 23 Novembre 2019 al “Circolo di Cultura Enrico Cimbali”. Dopo i saluti di rito e l'introduzione del giornalista Luigi Putrino, nelle funzioni di moderatore, il programma prevede interventi del Procuratore aggiunto della Procura distrettuale della Repubblica di Catania, Marisa Scavo, e dello scrittore Magdi Cristiano Allam che presenterà il suo libro “Il Corano senza veli” (la verità sul libro sacro dell’islam). Allieteranno la serata Adriana Cannata (viola) e Francesco Casella (flauto) che negli intervalli eseguiranno alcuni brani musicali.

Il tema del convegno è particolarmente interessante per noi. Basti pensare al pistacchio portato nel nostro territorio e lasciatoci in eredità dagli arabi; alla sanguinosa battaglia del 1040, quando, a pochi chilometri da Bronte (a Ghiran ad-Daqiq, nota come Grotte dei Saraceni) il generale bizantino Giorgio Maniace sconfisse le truppe musulmane; al luogo che prese il suo nome ed all’Abbazia di Santa Maria ivi fondata per ringraziare il cielo della vittoria riportata contro gli Arabi.

Nel complesso questo periodo della storia di Bronte può essere considerato fra i più felici: nella Valle del Simeto gli arabi trovarono terreno fertile, si integrarono e riuscirono a vivere in perfetta simbiosi con la popolazione preesistente. Buoni agricoltori, introdussero la coltivazione di nuove piante, costruirono canali di irrigazione e diedero l'avvio all'industria della carta e della seta. Bronte ricavò grandi benefici specie dalla coltivazione del pistacchio riuscendo a trasformare molto terreno “sciaroso” in campi altamente produttivi. Frastùca e frastucàra che rispettivamente indicano il frutto e la pianta sono di chiara origine araba.

L'evento è organizzato dall'Associazione Bronte Insieme, dal Lions Club Adrano-Bronte-Biancavilla, dal Rotary Aetna Nord-ovest, dalla Sezione brontese della Fidapa, dal Club Donne insieme, dal Telefono Rosa e dal Circolo di Cultura E. Cimbali che ha messo a disposizione i propri locali. L'ingresso è libero.



12 Ottobre 2019

Arte ceramica nei lavori di Russo e Vignera

Successo della mostra "ConCreta"

"Bambole" di Letizia RussoIn occasione della 30^ edizione dell’Expo del Pistacchio, la “Pinacoteca Nunzio Sciavarrello”, testimone di storia, cultura e tradizione brontese – presieduta da Carmelo Indriolo – ha accolto la mostra di arte ceramica “Concreta”. Gli artisti che hanno preso parte a quest’evento, esponendo le loro opere, sono Letizia Russo e Vincenzo Vignera.

Letizia Russo, che sin dalla fanciullezza ha nutrito una passione sviscerata per l’arte, ha coronato il suo sogno dopo il pensionamento, dando libero sfogo alla sua vena artistica e affinando la tecnica del modellamento presso vari artisti e ceramisti.

Testa antropomorfa, in argilla rossa di Letizia Russo“Da piccina, quando ero a tavola, mi dilettavo a modellare la mollica del pane creando pupazzetti e forme – continua – non riuscivo a stare lontana dalla sensazione di creare con le mie mani qualcosa di unico”.

Vincenzo Vignera, grazie alle sue esperienze lavorative che lo hanno perfezionato, ha acquisito una notevole abilità nell’uso del tornio e del pennello. Oltre a dedicarsi alla tradizione siciliana, associa anche quella umbra, riprendendo elementi e caratteri rinascimentali.

I due collaborano e lavorano insieme con uno scambio di idee e di consigli, guardando con occhio critico e oggettivo l’uno il lavoro dell’altra e viceversa.

È dalla terra che tutto ha origine. L’elemento atavico che abbraccia la vita e la nutre. L’argilla, infatti, risiede sulle sponde di fiumi o torrenti e gestirla non è semplice: essa è una materia viva, non statica e, se miscelata con l’acqua, assume una sensibile plasticità. Dagli ossidi del terreno dipende la colorazione dell’argilla che può essere, più comunemente, bianca o rossa. Cos’altro, se non la ceramica, per un inno alla sicilianità.

Letizia Russo e Vincenzo Vignera hanno dato vita a innumerevoli lavori, omaggiando la terra natìa: cupole di Chiese siciliane, campanelle in maiolica bianca decorate a mano, vasi con agrumi meridionali e teste di moro in memoria delle antiche leggende della regione. Una lode alla creatività degli artisti e alle tradizioni e ai colori della Sicilia. [Erika Samperi, Corriere Etneo, 10 Ottobre 2019]

Nelle due foto alcune opere di Letizia Russo esposte nella Pinacoteca Sciavar­rello: a sinistra  un gruppo di "Bambole" e (a destra) "Testa maschile antropomorfa" in argilla rossa. «Le bambole - scrive l'artista brontese - rappresentano un esplicito ricordo d'infanzia. Elegante e composta femmi­nilità degli anni '30 o bucolico e accogliente fascino mediter­raneo. Appaiono come tesori di un tempo trascorso, incantate e pronte al movimento appena percepibile dei loro abiti.»



7 Ottobre 2019

Concorso di Pittura organizzato dalla Fidapa

Alla scoperta di Bronte attraverso percezioni ed emozioni

"Alla scoperta di Bronte attraverso percezioni ed emozioni" è stato il tema della XIX estemporanea di pittura, organizzata, nell'ambito della XXX Sagra del Pçistacchio, dalla Fidapa di Bronte nella Pinacoteca comunale Nunzio Sciavarrello del Real Collegio Capizzi, che ha visto premiare quattro giovani artisti dell’Accademia di belle arti di Catania, del Liceo artistico di Bronte e liberi professionisti. [Leggi l'articolo del Giornale di Sicilia]



3 Settembre 2019

DOMANDE ENTRO SABATO 7 SETTEMBRE

Otto borse di studio per nuovi studenti universitari

Sostegno agli studenti universitari brontesi dalla Cattedra Nicola Spedalieri

Ricordiamo a quanti fossero interessati che la domanda di partecipazione al concorso per 8 borse di studio di sostegno agli studi universitari (di 1000 euro cadauna) bandito dalla "Cattedra Nicola Spedalieri - per la memoria storica in Bronte" scade sabato 7 settembre p.v.. Il concorso si pone l’obiettivo di fornire un sostegno che possa facilitare l’accesso all’Università agli studenti capaci e meritevoli ma privi di adeguati mezzi economici ed è rivolto agli studenti delle Scuole Superiori di Bronte, che si sono diplomati nell'anno scolastico 2018/2019. La domanda per la partecipazione va consegnata al Sig. Saitta presso il Circolo di Cultura da lunedì 2 fino a sabato 7 settembre c.a.. Tutte le informazioni (locandina, bando, modulo di domanda, griglia di valutazione, ecc,) sono disponibili sul sito della Cattedra Nicola Spedalieri. [Gli otto vincitori della Borsa di studio]


4 Settembre 2019

Cattedra Nicola Spedalieri

8 borse di studio agli studenti meritevoli

La Cattedra Nicola Spedalieri di Bronte ha bandito un concorso per l’assegnazione di 8 borse di studio, da 1000 euro ciascuna, quale misura di sostegno per gli studi universitari da elargire ad altrettanti studenti meritevoli diplomatisi quest’anno negli istituti superiori di Bronte. Fondata nel 2013 su iniziativa del brontese Piero Martello (presidente del Tribunale del lavoro di Milano, direttore della rivista giuridica Lavoro Diritti Europa) insieme ad un folto gruppo di volontari, la Cattedra ha organizzato apprezzati concorsi a premi per la ricerca storica, su illustri personaggi di Bronte. Quest’anno, le donazioni dei privati sono state destinate al sostegno del diritto allo studio universitario. Gli studenti devono avere tre requisiti essenziali per fare domanda: voto di diploma non inferiore a 90/100, una media di voti non inferiore a 7 nell’ultimo triennio e un Isee non superiore a 42.000 euro.

Il bando completo si trova su lsito della Cattedra Nicola Spedalieri. Grazie alla collaborazione del presidente del Circolo di cultura Enrico Cimbali di Bronte, Salvatore Tirendi, gli interessati potranno consegnare le istanze, in busta chiusa, al signor Antonino Saitta presso il sodalizio sito in corso Umberto, 200. Una commissione formata dai professori Alfredo Venia (presidente) e Rita Barbagiovanni, da Nino Liuzzo e Laura Castiglione (Associazione Bronte Insieme) e dai professori Giuseppina Luca e Melo Melardi valuterà i titoli e decreterà gli 8 vincitori, che saranno resi noti il 21 settembre prossimo e premiati nel corso di una cerimonia. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



18 Giugno 2019

Consegnati i numerosi riconoscimenti

Premio Themis alla nona edizione

Una ventata di cultura e gioventù

Tradizionale ventata di cultura e gioventù in occasione della premiazione della nona edizione del Premio Themis, il concorso letterario rivolto ai ragazzi delle scuole di tutt’Italia e non solo, organizzato dall'Associazione culturale “Orizzonti liberi”, presieduta da Barbara Prestianni. Tematica di quest'anno i “Legami”.

Alla cerimonia svolta nell'aula magna dell'istituto superiore “Benedetto Radice” di Bronte, ospiti della dirigente Maria Pia Calanna, hanno partecipato il cantautore Vincenzo Spampinato, insignito per l'occasione anche del titolo di “Ambasciatore della cultura”, l'artista Sarah Angelico, direttrice della galleria d'arte moderna “Katàne”. Inoltre Antonio Condorelli, coordinatore del quotidiano on-line “Live Sicilia” Catania, e Donata Agnello Foresta, direttore del mensile “I love Sicilia”, che hanno incoronato la vincitrice del premio speciale intitolato a Francesco Foresta, vinto da Enrica Miraglia Cafulla, studentessa dell'istituto superiore “Capizzi” di Bronte con “A te”. (...)

Questi i vincitori fra gli studenti delle scuole inferiori. Per la sezione opera grafica, ha vinto “Indissolubile”, di Arianna Campailla di Alì Terme. Per la sezione racconto “Grazie, lo devo a te”, di Desiree Mazza di Randazzo. Per la opera fotografica “Impronte nel mio cuore... mio padre e il mio cane” di Carlotta Cairone di Bronte.
Tanti i partecipanti nella categoria scuole superiori. Per la sezione “poesia” ha vinto “Guardandoti”, di Paola Pappalardo di Giarre. Per la sessione “racconto” “Corde allentate”, di Nancy Murru, di Bronte.
Nella categoria “over” premiati: “Meriggio campestre”, di Marco Castiglia di Messina; “U munnu ca truvammu”, di Giovanni Parisi di Ragusa; “Il profumo del passato”, di Cristina Giuntini di Prato;”Il mio gatto” di Giorgia Prestipino di Bronte; “A piscaria”, di Dario Farfante di Catania. (La Sicilia)



14 Maggio 2019

Ornella Giusto premio Fidapa 2019

Per il suo essere «donna e artista versatile, orgogliosamente siciliana»

Conferito, sabato scorso a Bronte, il premio «Donna Fidapa 2019» all’attrice catanese Ornella Giusto, per il suo essere «donna e artista versatile, orgogliosamente siciliana». Nora Caserta (già presidente Fidapa di Bronte e del Distretto Sicilia) per l’impegno profuso nei 25 anni di carriera fidapina, ha avuto la nomina di socia onoraria.

Fra i presenti l’onorevole Castiglione, il senatore Firrarello, i presidenti dei sodalizi Salvatore Tirendi (Circolo di Cultura) Giacinto Schilirò (Rotary) e Margherita Romeo (Donne insieme).

Molto sentito il momento dei ringraziamenti da parte delle protagoniste (nella foto da sx): Maria Ciancitto (vice presidente Distretto Sicilia), Francesca Longhitano (collegio nazionale garanti), Nora Caserta, Cettina Oliveri (vice presidente nazionale), Vincenza Carroccio (presidente Fidapa Bronte) e Ornella Giusto. (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia)




27 Marzo 2019

Santuario Maria SS. Annunziata

Il restauro dell’Annunciazione

Previsti interventi di pulizia e ripristino per il gruppo marmoreo del Gagini e l’arco del 1500

La Festa dell’Annunziata, è stata quest’anno l’occasione per presentare ai brontesi il progetto di restauro del gruppo marmoreo dell’Annunciazione del Gagini e dell’arco rinascimentale che lo contiene.

Nel corso di un convegno tenuto sabato 23 marzo nella navata della Chiesa dell'Annunziata, davanti alle due opere d’arte e a un pubblico numeroso e attento, il progetto è stato illustrato con gli interventi di mons. Adolfo Longhitano che ha parlato su “Il gruppo marmoreo dell'Annunziata di Bronte”, dell’arch. Gigi Longhitano (“Genesi di un’identità brontese”) e della restauratrice Maria Scalisi (“Il prossimo restauro”).

Il gruppo marmoreo (le due statue della Madonna e dell’Angelo e l’inginocchiatoio) fu acquistato dal popolo brontese il 21 gennaio 1540 con un atto pubblico stipulato fra il brontese Nicola Spedalieri e lo scultore palermitano Antonino Gagini che, fra l’altro, s’impegnò anche «di decorare con oro le due immagini». Costò 48 onze (circa 100 mila euro di oggi) e fu consegnato pochi anni dopo, nel 1543, portato per mare da Palermo fino alla marina di San Marco e, da qui, a Bronte, attraverso i boschi dei Nebrodi, su un carro trainato da buoi.

Il bellissimo arco rinascimentale di travertino che oggi caratterizza l'altare maggiore è della stessa epoca e fino a qualche decennio fa era montato nella Cappella del Cristo alla Colonna. Fu smontato e rimontato nell'altare maggiore tra la fine degli anni 80 e gli inizi degli anni 90. Richiama molto nello stile e nei fregi il portale d’ingresso della chiesa anch'esso in travertino. E' tutto costruito con pregevoli bassorilievi, ornati e figure, indorati e variamente colorati, col classico frontone sormontato da tre guglie lavorate a fiorami.

Da saggi di pulitura recentemente effettuati dalla restauratrice Maria Scalisi si è notato subito che le statue e lo stesso arco sono ricchi di disegni e di decorazioni in oro zecchino ma anche ricoperti da un notevole strato di sporco di natura organica, polveri grasse e nero fumo.

Le statue presentano ossidazioni nella coloritura dei drappeggi con le minuziose e raffinatissime decorazioni in oro zecchino del risvolto delle vesti e dei capelli della vergine e dell’angelo ormai quasi scomparse anche per la maldestra pulizia del passato.

«Le mani della Vergine – afferma la Scalisi - sono totalmente dipinte con le dita però tenute da nastro adesivo».

Fra l’altro, nello smontare e rimontare l’arco nell'altare maggiore a far da cornice al gruppo statuario dell'Annunciazione non è stata eseguita nessuna listatura o stuccatura di riempimento. «Anch’esso in alcuni punti è decorato in oro zecchino ma un notevole strato di sporco ricopre tutta la superficie. Sarebbe necessario eseguire la pulitura, le stuccature di profondità, nonché le listature finali, per dare maggiore compattezza e leggibilità».

Il lavoro di restauro si rende quindi urgente e necessario: consentirà di ammirare l’arco del 1549 nel suo primitivo splendore e di rivedere le statue nella bellezza con la quale sono uscite nel 1543 dalla bottega di Antonino Gagini, consegnandole allo sguardo e alla devozione anche delle future generazioni di brontesi.

I lavori saranno eseguiti dalla restauratrice Maria Scalisi, con il nulla osta della Curia Arcivescovile e della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania. Stante che non si è riusciti ad ottenere il benchè minimo contributo pubblico il rettore del Santuario P. Nunzio Capizzi conta di realizzarli con le offerte dei fedeli. «Il restauro - afferma in un manifesto il rettore – merita di essere sostenuto da tutti noi, come espressione di devozione alla Madonna e come segno di responsabilità verso le generazioni di brontesi che ci hanno preceduto e che ci seguiranno».

Si può dare il proprio contributo a mezzo bonifico sul c/c intestato al Santuario (Banco BPM, Iban IT83MO503483890000000003740) indicando la causale «offerta per restauro dell’arco e della statua dell’Annunziata»» oppure consegnando la propria offerta direttamente al rettore del Santuario che rilascerà una ricevuta. Il costo del restauro dovrebbe aggirarsi sui 53 mila euro; ad oggi sono stati raccolti appena un terzo della somma.

19 Giugno 2020: Restauro del gruppo marmoreo dell’Annunziata, Sopralluogo della Sovrintendente Panvini e della Curia

15 Agosto 2020: Dopo il restauro, risplende l’Annunziata di Bronte




24 Marzo 2019

Le liriche di Melardi nella Pinacoteca Sciavarrello

Musica e poesia in Pinacoteca

Poesia e musica, alle 17,00 di oggi, domenica 24 marzo, in mezzo ai quadri della Pinacoteca Nunzio Sciavarrello: vi è stata presentata la seconda edizione di “Schegge”, il libro di poesie che ha raccolto maggiori consensi del nostro concittadino Giuseppe Melardi, lette alcune sue liriche ed eseguiti brani musicali.

Sono intervenuti Carmelo Indriolo, presidente della Pinacoteca; lo scrittore Emanuele Spitaleri, anche con funzioni di moderatore; Rosa Saitta, assistente sociale; la pittrice, poetessa ed autrice del dipinto di copertina del libro Eleonora Barbaro e Giuseppe Pennisi amministratore della Carthago Edizioni che ha pubblicato il libro.

Gli interventi sono stati piacevolmente inframmezzati dalla esecuzione di brani musicali da parte di Melo ed Elena Melardi e dalla lettura di alcune liriche tratte da “Schegge” da parte di Elena Melardi e dello stesso autore Giuseppe Melardi.

Era prevista ed annunciata la presenza anche del vice sindaco Gaetano Messina e dell’assessore alla Cultura Chetti Liuzzo ma, evidentemente per altri impegni, non si sono fatti vedere.

“Schegge”, ha visto la luce nel novembre 2014 e subito ha raccolto numerosi premi, menzioni e riconoscimenti. «E' - si legge nella motivazione di uno dei tanti premi - un viaggio attraverso la vita, la religione e l'io nascosto di ogni uomo che sulle ali della poesia accompagna il lettore, tenendolo per mano e svelando così in modo a volte crudo e a volte oscuro quanto riserva la vita». Numeroso il pubblico presente.



26 Febbraio 2019

Storia, Politica, Cultura

Il Gattopardo al Circolo di Cultura

«Il Gattopardo. Storia, politica e cultura» è il tema del convegno che si è svolto domenica 24 Febbraio a Bronte, al "Circolo di Cultura Enrico Cimbali" in interclub con Lions Adrano-Bronte-Biancavilla, Rotary Aetna Nord-ovest, Fidapa, Associazione Bronte Insieme, Donne insieme e Telefono Rosa. Per le associazioni, a dare il benvenuto ai numerosi partecipanti sono stati rispettivamente Salvatore Tirendi, Vincenzo Longo, Giacinto Schilirò, Vincenza Carroccio, Franco Cimbali, Maria Paparo e Maria Pia Grassia.

All’introduzione e rassegna stampa del giornalista Luigi Putrino, che ha moderato l’evento, sono seguite letture del libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa da parte di Rossella Spanò (foto a destra con Lina Scalisi) e le relazioni dei docenti dell’università di Catania Emilio Galvagno e Lina Scalisi e del senatore Pino Firrarello. Per la professoressa Scalisi, «al di là dei suoi meriti letterari, Il Gattopardo incontrò un grande successo, nell’Italia del miracolo economico, in parte dovuto ad una lettura in chiave antropologica del Mezzogiorno in cui era ambientato. Un Mezzogiorno considerato prigioniero delle colpe del passato, ma ricco di potenzialità che solo il futuro avrebbe liberato».

Il senatore Pino Firrarello ha evidenziato come «il plebiscito del 1860, che portò all’Unità d’Italia con un voto farsa, possa rappresentare anche una metafora sul referendum del 1946, che sancì il passaggio dalla monarchia alla repubblica, lasciando forti dubbi sulla genuinità del voto». Alcuni aspetti culturali, infine, li ha analizzati il professore Emilio Galvagno, ricordando fra l’altro «il leitmotiv della morte che pervade la narrazione, in particolare il senso di disfacimento del principe Salina, della sua casata e di un’aristocrazia incartapecorita, come il povero cane Bendicò di fine racconto».

Fra i presenti in sala, l’onorevole Giuseppe Castiglione, il vice sindaco Gaetano Messina, gli assessori Giuseppe Di Mulo e Ernesto Di Francesco, il presidente del Consiglio comunale Antonino Galati, il direttore del «Museo Casa Verga» di Catania, Giovanni Laudani, e il presidente della locale «Pinacoteca Sciavarrello», Carmelo Indriolo. Il supporto tecnico è stato curato dalla Smile service, i servizi televisivi li ha realizzati Tele radio Ciclope.



14 Febbraio 2019

Da diversamente abili a diversamente felici

Un viaggio nell’Autismo con Federico De Rosa

Sabato prossimo 23 febbraio Bronte avrà il piacere di accogliere Federico De Rosa ed il papà Oreste. Federico è un ragazzo romano di 25 anni, autistico non verbale; significa che non riesce ad esprimersi parlando, ma, ciononostante, scrive meravigliosamente. Da piccolo la sua famiglia ha ricevuto una diagnosi infausta: il suo autismo era della forma più grave ed i medici avevano pronosticato che Federico avrebbe al massimo potuto concludere la seconda elementare.  Grazie all’amore della famiglia ed al sostegno dei terapisti, invece, è riuscito a fare molto di più: si è diplomato al liceo scientifico, ha scritto due libri, è un giornalista ed un conferenziere internazionale. Scrivendo al computer, senza l’uso della voce, sabato questo ragazzo ci aprirà la porta della sua ricca interiorità, dimostrandoci che si può e si deve andare oltre le apparenze.

La sig.ra Elisabetta Sgrelli, mamma di un bambino autistico, la Dott.ssa Marzia Sapuppo e l’Associazione XX Novembre 1989, in collaborazione con il Collegio Capizzi e la Parrocchia di S. Giuseppe, hanno organizzato due incontri con Federico ed Oreste:
 - il primo, la mattina, è a numero chiuso, si svolgerà dalle 10:30 nell’Auditorium del Real Collegio Capizzi ed è rivolto ad una delegazione di insegnanti e studenti degli Istituti superiori di Bronte;
- il secondo incontro, nel pomeriggio, alle 17:00, è rivolto alle famiglie delle persone autistiche. A seguire la Dott.ssa Claudia Cardillo , presidente della cooperativa Energ-Etica di Catania presenterà il progetto “Orti del Mediterraneo”, laboratori di inserimento socio-lavorativo per giovani autistici. (A. G. R.)



 5 Dicembre 2018

Anniversario della nascita

Bronte ricorda il poliedrico artista Sciavarrello

Bronte ha ricordato il prof. Nunzio Sciavarrello, indimenticato pittore, scenografo, incisore, fondatore dell'Accademia di Belle Arti, in occasione dei 100 anni dalla nascita. Il dott. Carmelo Indriolo, presidente della Pinacoteca, insieme con il Comune, ha organizzato un importante e partecipato convegno dal titolo “Nunzio Sciavarrello: L’uomo e l’artista”.

Presente la Giunta municipale, il presidente del Consiglio comunale Nino Galati e numerosi consiglieri. A relazionare, dopo l’introduzione del dott. Indriolo ed i saluti del vice sindaco Gaetano Messina, la prof.ssa Giuseppina Radice. Presenti i figli del prof. Sciavarrello: Patrizia, Clelia ed Andrea.

«Questa è una giornata di festa – ha affermato Indriolo – il modo migliore per ricordare il profilo umano e artistico del fondatore di questa pinacoteca». «Nostro padre – ha aggiunto Clelia Sciavarrello – durante la vita ha coltivato tanti sogni che si sono realizzati e continuano a realizzarsi. Questa Pinacoteca era un suo sogno e ci è riuscito».

«È sbagliato – ha affermato la prof.ssa Radice – scindere le figure dell’artista e dell’uomo. Sciavarrello ha investito tutte le sue energie per quello cui credeva. Affrontava i problemi con energie e li risolveva». Presenti numerosi ospiti. Fra questi Enzo Indaco, Egidio Incorpora, Ninetta Minio, l'avv. Enrico Ciraldo ed il dott. Piero Martello, magistrato brontese e presidente del Tribunale del lavoro di Milano. [Fonte La Sicilia, Giornale di Sicilia]



23 Ottobre 2018

GIORNATA DEDICATA ALL’ETNA

Un Vulcano di parole

“Un Vulcano di parole” è il tema dell’evento culturale che avrà luogo alle ore 9.30 di sabato 27 p.v. nella Pinacoteca “Nunzio Sciavarrello”. L’iniziativa è finalizzata a promuovere la conoscenza del territorio etneo e del nostro vulcano in particolare per stimolare il senso dell’appartenenza e rafforzare nei giovani l'identità culturale.

Questo nostro territorio ha enorme interesse morfologico e soprattutto naturalistico, antropologico, sociale e produttivo; l'Etna è patrimonio dell'umanità insieme al sito delle Dolomiti e alle Isole Eolie; per ciò occorre riscoprire e valorizzare le enormi potenzialità di tale straordinaria risorsa. Destinatari preferenziali dell’evento sono i giovani, gli studenti del quarto e quinto anno dell'istituto Superiore Capizzi nelle sue tre articolazioni.

Il programma è di alto profilo anche per il prestigioso parterre che può leggersi nel manifesto, ed anche bene articolato nei due momenti, Le colate raccontate, a metà tra la narrativa e la relazione scientifica con i vulcanologi dell'Ingv, e Etna patrimonio dell'umanità, sul quale ci sarà un confronto interattivo tra studenti e specialisti. Nella prima parte “Le colate raccontate: 1669, l’eruzione storica più importante” (vulcanologia storica dell’Etna e narrativa surreale insieme, tra esattezza scientifica e finzione letteraria) interverranno: Gaetano Perricone, giornalista, Sergio Mangiameli, scrittore, Stefano Branca, Ingv Catania. I racconti saranno letti da Aldo Leontini.

La seconda “Etna patrimonio dell’Umanità” (manuale raccontato di vulcanologia e itinerari, Giuseppe Maimone Editore) sarà un incontro con gli autori; Salvo Caffo, vulcanologo Parco dell’Etna; Sergio Mangiameli, scrittore; Monica Maimone, responsabile progetto editoriale.E’ prevista la partecipazione degli studenti dell’Istituto Superiore “Ven. Ignazio Capizzi” di Bronte. Tutto sarà accompagnato da alcuni brani eseguiti dal “Coro polifonico Ven. Ignazio Capizzi” di Bronte. La cittadinanza è invitata ad intervenire. L’ingresso è libero.


 

15 settembre 2018

Oggi l’inaugurazione: cancellato Bixio

Via Vittime Eccidio di Bronte

Rometta rende onore ai giusti

Oggi pomeriggio a Rometta Marea l’intitolazione dell’ormai ex via Nino Bixio alle vittime dell’eccidio di Bronte. Un’intitolazione dal grande significato storico. Così la via Nino Bixio diverrà via Vittime dell’eccidio di Bronte, ricordando l’episodio avvenuto a Bronte tra il 2 e il 10 Agosto 1860 durante la spedizione dei Mille. Qui si verifica un’insurrezione popolare contro i proprietari terrieri, di cui fu attuata una repressione da parte dei garibaldini guidati da Nino Bixio: la repressione provocò 16 vittime.

«Senza nessuna strumentalizzazione – afferma il sindaco Nicola Merlino – l’ammini­strazione comunale, in sinergia con la commissione per la toponomastica, ancorando rigorosamente il proprio agire ai fatti storici accaduti e documentati, ritiene neces­saria una approfondita rilettura della storia e una conseguente rivisitazione della toponomastica cittadina». A seguire, nell’aula della delegazione comunale di Rometta Marea, si svolgerà un dibattito sulla storia risorgimentale scritta dai vincitori (...) [s.s., Gazzetta del Sud]

Eccidio di Bronte

Rometta cancella via Nino Bixio

«Piccolo contributo per ripristinare verità storica»

«Siamo un piccolo centro ma abbiamo voluto dare il nostro contributo per ripristinare la verità storica». Nella voce del sindaco di Rometta, Nicola Merlino, risalta ancora l’orgoglio. Nel piccolo centro del Messinese, pochi giorni fa si è svolta l’intitolazione di una via alle vittime dell’eccidio di Bronte, mettendo in atto una piccola rivoluzione toponomastica: lo spazio per commemorare le cinque persone uccise nella cittadina del Catanese, nell’agosto 1860, è stato ricavato sottraendolo a Nino Bixio, il generale garibaldino inviato a Bronte per reprimere una rivolta popolare, che precedentemente aveva causato 16 vittime. Un intervento, quello di Bixio, che si caratterizzò per l’approccio sommario, con un processo lampo per 150 persone e la fucilazione dei cinque.

«Chi ha studiato ha scoperto che tipo di lettura è stata data all’unificazione d’Italia – commenta Merlino a MeridioNews -. I documenti emersi negli ultimi decenni però dimostrano come questa lettura non corrisponda alla realtà, a partire dagli editti di Garibaldi quando sbarca in Sicilia alle promesse disattese, fino ai metodi fascisti messi in campo».

L’eccidio di Bronte rappresenta una delle pagine più discusse della storia risorgimentale, specialmente nell’Isola: la rivolta nei territori in cui insisteva la Ducea di Nelson avvenne sulla scia delle speranze alimentate dall’arrivo di Garibaldi, con i ceti meno abbienti che confidavano in una messa in discussione dell’ordine sociale. L’evoluzione dei fatti, con l’utilizzo della violenza, attirarono a Bronte Bixio che decise di sedare la sommossa senza badare ai modi.
«Tra le persone fucilate ci fu una figura importante, e peraltro garibaldina, come l’avvocato Nicolò Lombardo accusato di essere capo dei rivoltosi e pure Nunzio Ciraldo Fraiunco, un disabile mentale», aggiunge il primo cittadino.

L’intitolazione di una via alle vittime dell’eccidio di Bronte a Rometta si inserisce in un’azione di rivisitazione della toponomastica cittadina. (…) L’obiettivo più ampio è quello di dare lustro alle figure che hanno rappresentato la parte buona della Sicilia, a partire da chi si è opposto alla mafia. «Nel nostro paese abbiamo trovato spazio per Graziella Campagna, Cesare Terranova, Antonino Caponnetto e più di recente Peppino Impastato. Sono loro – conclude il sindaco – le figure da celebrare, la cui memoria va difesa e veicolato alle nuove generazioni. Non certamente personaggi come Nino Bixio». (Simone Olivelli, MeridioNews del 18 Settembre 2018)

[Vedi pure: Sindaco, sfrattiamo... Nino Bixio  /  Firrarello: "Togliere il nome Bixio"  /  Leggi pure Quello che i libri di storia non dicono... su Sicilian Post.it  /  Piazza Bronte a Quarrata (PI)]

 



20 Agosto 2018

2 settembre: a Bronte, ritorno al passato

Ritrovarsi insieme dopo 50 anni

Vasco canta il "Roxi", Enzo Salvia il suo "Jolly Bar" e, dopo 50 anni, riunisce gli amici

"Forse non ci incontreremo mai" cantava Vasco nel 1983 agli amici che con lui bevevano whisky al Roxi Bar.

Enzo Salvia, l’insegnante-cantautore brontese, per oltre 100 amici del suo Jolly Bar dopo oltre 50 anni ha creato, invece, l’occasione per un nuovo incontro.

"Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso" ci si rivedrà a Bronte domenica 2 settembre.

Il “Jolly bar”, per chi non lo sapesse, fu il luogo di ritrovo maggiormente frequentato dai giovani brontesi, durante gli anni 1960-1970.

Era uno dei primi moderni bar di Bronte, eccezionale per la sua posizione lungo il Corso Umberto (nella foto a sinistra l'ingresso e la pedana per i tavolini esterni), con flipper, juke-box, cabina telefonica con contatore di scatti, sale interne per uno scopone od un tressette, rivendita tabacchi e soprattutto proprietari alla mano e simpatici baristi.

Fra quest’ultimi tanti ricordano ancora il mitico Nino Fioretto (Nino ru Jolly o, per gli intimi, Black Magigno, al centro col pullover scuro nella foto a destra).

Il locale, successivamente, cambiando gestione, prese il nome di “Central bar”, ma continuò sempre ad essere un luogo di socializzazione importante per le nuove generazioni, un luogo abituale d'incontro, dove discutere sugli argomenti più svariati o ascoltare musica, giocare al flipper, rilassarsi con una bella granita al caffè con panna (quella vera!), darsi appuntamento, avvistare le gentili donzelle che passeggiavano lungo il Corso. E questo fino alla sua chiusura e trasformazione in agenzia bancaria.

Il 2 settembre, a Bronte, presso Villa Etrusca, entrerà in funzione la macchina del tempo e molti torneranno giovanissimi e saranno catapultati nel passato, negli anni ’60-‘ 70, rivivendo ancora le liete ore trascorse in questo famoso bar.

E’ stata una canzone del cantautore Enzo Salvia (“Jolly Bar”, appunto il titolo) a riportare alla memoria e far rivivere tanti vecchi ricordi, gli anni della giovinezza di centinaia di persone che, - afferma Enzo - «sedute attorno ad un tavolo, faranno un tuffo nel passato e, dopo 50 anni, avranno la possibilità di rivedersi non più con i capelli lunghi di una volta o i pantaloni a zampa di elefante, ma con le stesse emozioni, l’identica simpatia e l’anima ingenua e pulita di allora.»

Il mitico Jolly Bar è chiuso (da tempo è diventato come detto un’anonima agenzia bancaria) ma 50 anni dopo rivivrà ancora e, ognuno col suo viaggio, ognuno diverso, ci si incontra lo stesso in una nuova location, la Villa Etrusca.

Enzo Salvia vi ha radunato oltre cento amici che lo frequentavano e lo farà rinascere e rivivere con la sua canzone ed altre del suo ormai vasto repertorio.

Durante la serata, non mancheranno le esibizioni dei gruppi che, in quegli anni, a Bronte e dintorni, hanno fatto la storia della musica (le Antilopi e The King Stones) che dopo 50 anni, per l’occasione, si sono rimessi insieme, affrontando enormi sacrifici e superando lunghe distanze.

Verranno assegnate delle targhe ai discendenti dei titolari che si sono susseguiti nella gestione del Jolly Bar e del Central Bar; foto e video costituiranno il ricordo più bello per gli anni a venire.

Condurrà la serata lo stesso cantautore Enzo Salvia che sicuramente saprà ben guidare con la sua musica e le sue canzoni la macchina del tempo. (nl)

“Amarcord” sulla vita all’antico “Jolly Bar”

Sono state tante le persone che si sono incontrate a Villa Etrusca di Bronte per ricordare come negli anni 60/70 da giovani trascorrevano le giornate nel famoso Jolly Bar di via Umberto. I partecipanti alla manifesta­zione, condotta da Enzo Salvia (uno dei promotori dell’iniziativa), hanno ricor­dato quegli anni vissuti da giovani durante i quali pas­savano le giornate e le sera­te nel bar considerato il punto di incontro della gioven­tù del tempo, la quale passava il tempo a giocare con il flipper, ad ascoltare la musica dal jukebox, a giocare a carte e a scam­biare quattro chiacchiere, parlando di politica, di musica, di calcio e di qualche pettegolezzo su qualche persona.

Ma il bar era diven­tato allora anche un punto di osser­vazione delle giovani ragazze che pas­savano nella centralis­sima via Umberto, per cercare di individuare quella da potere corteggiare. [Giuseppe Petralia, La Sicilia, 16 settembre 2018]


Nella foto a sinistra l'inaugurazione del Jolly Bar nel 1960. I due fratelli Portaro (Enrico, terzo da sinistra, e Giuseppe, primo a destra), titolari del locale, sono attorniati da una cerchia di amici e conoscenti. Si riconoscono Gennaro Talamo (secondo da destra), Nino Travagliante (Ninu canettu) e Tino Luca (parrucchiere per signore), primo e secondo da sinistra, Vincenzo Lupo (al centro),

Ascolta "Jolly Bar" (Parole, musica e canto di Enzo Salvia)



23 Luglio 2018

"Prendi un libro lascia un libro"

Parte Girolibro, biblioteca a cielo aperto

«Dobbiamo essere cittadini attivi e responsabili»

Hanno costruito, legno dopo legno, con fondi del Bilancio Partecipativo 2017, minuscole biblioteche a cielo aperto, piccole bacheche urbane, inaugurate lo scorso 18 luglio a Bronte, presentandole ai concittadini. L’idea è partita da Maria Gatto, 31 anni, che ha subito coinvolto nel progetto di Girolibro il fratello 26enne Simone e il fidanzato 31enne Elio Longhitano, tutti e tre originari di Bronte. «Le abbiamo collocate in giro per la città e speriamo che i brontesi non solo le utilizzino ma ne diventino custodi».

Il progetto, molto semplice, permette a chiunque, gratuitamente e senza tesserarsi di
- scambiare un libro con uno di quelli presenti nella piccola biblioteca
- prendere in prestito un libro, leggerlo e riconsegnarlo presto una delle postazioni site in viale Catania (Villa Comunale), Piazza Aldo Moro, Piazza N. Spedalieri e via Matteo Selvaggi (viale J. Kennedy).
- donare un libro.

«L'idea - si legge nelle postazioni - prende spunto dall'iniziativa "Little Free Library", nata negli Stati Uniti nel 2009, grazie ad una trovata di Tood Bol che s'inventa una biblioteca che tutti possono contribuire ad arricchire con propri libri, così da rigenerare sempre la quantità di titoli presenti». Il servizio è gratuito. (vedi anche MeridioNews)



24 maggio 2018

Ieri un'affollata cerimonia nell'ex chiesa di S. Michele Minore

Sciavarrello (ri)vive nella "sua" Pinacoteca

intestata al suo nome la pinacoteca da lui donata alla Provincia

E’ trascorso un secolo dalla nascita di Nunzio Sciavarrello (1918-2013), artista nativo di Bronte, di rinomanza internazionale attento a tutte le arti: la pittura e le arti figurative, in primo luogo, ma raffinato cultore di tutte le muse, competente bibliofilo e in definitiva modello di quella sensibilità rinascimentale di cui l’Italia - e la Sicilia con essa - è stata faro nel mondo. Ieri è stata intestata al suo nome la pinacoteca da lui donata alla Provincia e la raccolta di libri fuori commercio che con i documenti connessi costituiscono per diversi aspetti un unicum nel panorama italiano.

Il tutto è allocato in quella che fu la chiesa di S. Michele Minore (in piazza Manganelli), che, restaurata opportunamente, offre ai visitatori un impianto rigorosamente settecentesco vivacizzato dai molteplici colori di ritratti delle personalità culturali italiane, di autoritratti, di pubblicazioni artistiche introvabili di ogni specie e sempre di altissimo valore storico. E’ la creazione di un grande e poliedrico artista. Ci sono creazioni di Guttuso, un ritratto di Rubinstein, una intera galleria di ritratti di personalità della letteratura e delle arti, compreso il premio Nobel Quasimodo ripreso in atteggiamento severo, con lo sguardo profondo, come si conveniva al continuatore dei classici attici in terra sicula. I giovani potranno facilmente rendersi conto del lascito delle passate generazioni, gli anziani potranno ricordare le figure che hanno caratterizzato la nostra cultura nel mondo.

Ieri sera a festeggiare la nuova istituzione culturale accanto ai figli dell’illustre Maestro (Patrizia, Clelia e Andrea) sono accorsi quanti sono stati illuminati dalla sua personalità (tra l’altro fu il fondatore della Accademia di Belle Arti, del Liceo Artistico, dell’Istituto Statale d’Arte e del Teatro Stabile). Il prof. Antonino Blandini, sodale dell’artista e con lui attento a tutte le manifestazione dell’arte, ha tracciato un profilo sentimentale dell’uomo (sempre generoso anche nei periodi più bui della guerra, sempre pronto a indicare le mete civili da raggiungere).

Sobriamente ha sottolineato il rilievo delle istituzioni alla cui creazione contribuì, e soprattutto ha indicato il loro fine più nobile: elevare gli interessi della popolazione, diffondere la cultura e con essa l’autentica vita democratica; i figli dell’artista hanno ricordato l’umanità del padre che considerava Catania come la sua Itaca; Enzo Bianco, dopo avere scoperto la targa con l’intestazione della Pinacoteca e biblioteca, ha sottolineato come il Maestro continua a vivere, e insegnare, nella sua istituzione. Nello stesso senso si sono mossi gli interventi di Ettore De Salvo, per la città metropolitana e di Carmelo Indriolo, presidente della pinacoteca di Bronte, anch’essa creata dal generoso artista. Toccante l’omaggio tributato dagli artisti Salvatore Vella al flauto e Giuseppina Vergine all'arpa, che sulle note del grande Rossini ottocentesco hanno fatto gustare la bellezza musicale con maestria espressiva.

Una festa di tutte le arti: che faranno bene alle future generazioni se, sull’esempio di Nunzio Sciavarello, mireranno al bello. La chiesetta di S. Michele è dominata da un’antica lapide raffigurante una bilancia nella quale i valori spirituali devono avere la meglio su quelli materiali ed effimeri. (Fonte: La Sicilia)



1 Maggio 2018

Nell’anniversario della nascita

Ricordato Mons. Nunzio Schilirò

Musicista, studioso apprezzato negli ambienti musicali internazionali

Mons. Nunzio Schilirò, illustre cittadino brontese, è stato ricordato nell’anniversario della sua nascita, sabato 7 Aprile 2018, nei locali dell’Aula Magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale “Benedetto Radice”. L’evento ha visto protagonisti i giovani allievi delle quarte e quinte classi della scuola, ai quali è stata affidata la memoria del celebre musicista studioso e sacerdote, concittadino poco conosciuto nel suo paese d’origine e  apprezzatissimo, invece, in tutti gli ambienti musicali siciliani, italiani e non solo.

E’ intervenuto il prof. Paolo Mario Cipolla, allievo di Mons. Schilirò, ex organista del Duomo di Catania, fine studioso  e compositore di musica sacra anch’egli, noto, come il suo maestro, negli ambienti musicali etnei, oltre che stimato  docente universitario di lingua e letteratura greca all’Università catanese.

Alla presenza del Dirigente scolastico, del Sindaco e di altri ospiti che avevano conosciuto Mons. Schilirò, il prof. Cipolla ha alternato alla presentazione del profilo umano, caratteriale e professionale del suo grande Maestro anche l’ascolto di brani di musica polifonica, gregoriana, classica e sacra, affascinando gli allievi con la particolarità dei brani scelti. Le immagini più belle hanno riguardato il ricordo della Messa che il Monsignore animò alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, quando dimostrò ancora le sue doti straordinarie dirigendo in contemporanea i dodici cori provenienti da tutta la Sicilia.

L’istituto  “B. Radice” ha voluto, con questo evento, celebrare la memoria di un uomo e un musicista di elevata statura culturale scomparso a Catania, il 16 gennaio 2017, di cui la città di Bronte ha motivo di essere orgogliosa e il dovere di celebrare e ricordare ancora, con altri eventi futuri. La Dirigente Maria Pia Calanna ha espresso soddisfazione per aver promosso l’iniziativa nel proprio Istituto e si è augurata che da questo possano scaturire altri eventi dedicati all’illustre concittadino. (Carmela Nobile)


28 marzo 2018

Gli scout brontesi da Papa Francesco

"Saluto, ha detto il Papa, gli scout di Bronte"

Fra le decine di migliaia di fedeli che mercoledì mattina, 28 marzo, erano presenti all’udienza generale in piazza San Pietro, alla vigilia del triduo pasquale, anche i ragazzi dell'alta squadriglia del Gruppo Scout Agesci Bronte 1.

Sono arrivati dalla Sicilia per abbracciare il Papa che, al termine dell’udienza generale, ha dedicato loro alcuni momenti ricevendo in dono il caratteristico fazzolettone con i colori del gruppo che Papa Francesco ha indossato posando anche in una foto con tutto il gruppo dei giovani brontesi.

Scrive l'Osservatore Romano di giovedì 29 Marzo 2018: «Sono voluti «venire per vedere» di persona, seguendo espressamente, «alla lettera», le parole di Gesù riportate da Giovanni nel suo Vangelo: quindici giovani scout del gruppo Agesci di Bronte, nel catanese, accompagnati da quattro capi».

«Per arrivare a Roma non hanno fatto solo un cammino fisico ma anche spirituale forte e autentico».

«E a Francesco hanno scritto mettendo nero su bianco speranze e dubbi, gioie e paure.

Così c’è chi confida di venir preso in giro se va a messa, chi non nasconde la difficoltà a frequentare la parrocchia e chi chiede preghiere per una persona cara che vive un momento di dolore.

Ma tutti sono pronti a sporcarsi le mani «per lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato» e questo certo «non si può fare chiusi in casa con le cuffie alle orecchie».

Ed il Papa, nel suo discorso ha salutato gli scout brontesi insieme con gli altri gruppi presenti in piazza San Pietro: «Saluto – ha detto - le Figlie di Maria Ausiliatrice; le parrocchie; i ragazzi Sindaci della provincia di Catania; gli Scout di Bronte e di Trani e i gruppi di studenti».



13 Febbraio 2018

Il Comune presenta il progetto alla Regione ma, intanto, chiude la Pinacoteca

Museo multimediale nel Castello Nelson

Pinacoteca N. Sciavarrello (Bronte)Il Comune, per volere del sindaco Calanna, ha presentato alla Regione siciliana un progetto per la creazione di un museo multimediale all’interno del Castello Nelson. Costo dell’intervento circa 300 mila euro, finanziabili dal Dipartimento regionale dei Beni Culturali attraverso il PO FESR 2014/2020. «Immaginate un castellano virtuale – afferma in un comunicato il sindaco Graziano Calanna – che attraverso ricostruzioni ed immagini tridimensionali vi mostra la storia del Castello Nelson. Oppure un popolano del tempo che ci spiega i “Fatti del 1860”. Sarebbero esperienze straordinarie ed emozionanti dal grandissimo valore culturale. Pensiamo anche ad un possibile vulcanologo virtuale che ci mostri le eruzioni e la vita dell’Etna

I temi da mostrare che attualmente sono in programma sono esattamente questi tre: Storia del Castello Nelson, I Fatti del 1860 e l’Etna. Non sono esclusi però nuovi argomenti.

«Tutto – conclude Calanna – per dare lustro e modernità ai nostri Beni culturali e monumentali. Bronte vanta storia, ambiente ed architettura che se valorizzati adeguatamente possono fare da richiamo al turismo che conta. Ed iniziative come la realizzazione di un museo multimediale guardano verso questa direzione.»

Non solo opere virtuali con il finanziamento però. Nel progetto è inserita la sostituzione della vecchia bambinopoli con nuovi giochi, l’abbattimento delle barriere architettoniche nell’area museale e l’ammodernamento dei sistemi di video sorveglianza. Ma intanto il sindaco Calanna, dopo aver disposto anni fa la chiusura del Castello Nelson, con ordinanza n. 1 del 2 Gennaio (firmata dal vicesindaco G. Messina) ha disposto anche l’immediata chiusura temporanea della “Pinacoteca Nunzio Sciavarrello”.

Il motivo? Il troppo freddo.

I dipendenti comunali, infatti, hanno lamentato «che le condizioni climatiche presenti nei locali della Pinacoteca non rientrano tra gli standard previsti dalla normativa vigente». Il servizio tecnico che esegue la manutenzione degli impianti di riscaldamento non è riuscito a risolvere il problema e pertanto l'amministrazione comunale ha stabilito la «temporanea chiusura fino alla completa sistemazione dell'impianto di riscaldamento e condizionamento della struttura».



28 Dicembre 2017

LE SORELLE BRONTESI VINCONO AL PIPER CLUB DI ROMA

Paola e Martina sugli scudi

Exploit al “Tour Music Fest”

Subito dopo l'esibizione piena di talento e bravura si era capito che erano tra le principali contendenti per la vittoria finale e quando la giuria ha fatto risuonare il loro nome all'interno dell’affollato Piper Club di Roma, la loro gioia è stata immensa. Le sorelle Paola e Martina Bonsignore di Bronte, rispettivamente di 17 e 14 anni, in arte “Bonsisters”, con merito hanno vinto la X edizione del “Tour music fest”, uno dei più importanti “contest” d'Europa per cantanti, rapper e musicisti emergenti. A presiedere la qualificata giuria Giulio Rapetti, che tutti conoscono come Mogol, che non ha avuto dubbi nel premiare la voce ed il piglio artistico delle due ragazze brontesi, per nulla a disagio nel cantare la difficile “Airplanes” di B.o.B.

«Aver raggiunto la tappa finale ad averla vinta - ci dicono le ragazze tornate nella loro Bronte - rappresenta una grande soddisfazione. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con altri artisti. Calcare poi il palco del Piper Club è stato per noi un onore immenso è un’emozione stupenda. Un'esperienza che ricorderemo sempre. Aver vinto per noi significa che abbiamo lavorato bene ed anche uno stimolo per fare ancora di più. Ringraziamo i nostri genitori che ci sostengono sempre, oltre a tutto lo staff». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



3 Novembre 2017

CONVEGNO AL CIRCOLO DI CULTURA

La Santa Inquisizione a Bronte

La triste storia di sora Francisca Spitaleri

Nel pomeriggio di Sabato 18 novembre, nei locali del “Circolo di Cultura E. Cimbali”, si è parlato di un periodo buio che ha caratterizzato la storia di alcuni secoli in un convegno dal titolo La Santa Inquisizione a Bronte, organizzato dal Circolo e dall’Associa­zione Bronte Insieme in collaborazione con Fidapa, Lions Club, Rotary e Telefono Rosa.

Davanti ad un folto pubblico e sotto la regia, brillante e puntuale, del giornalista Luigi Putrino hanno portato i saluti il presidente del Circolo, Salvatore Tirendi, Giuseppe Maria Catania (Lions Club Adrano-Bronte-Biancavilla), Salvatore Piero Patanè (Rotary Aetna Nord-Ovest Bronte), Vincenza Carroccio (Fidapa Bronte), Antonella Caltabiano, (Telefono Rosa Bronte) e Franco Cimbali (Associazione Bronte Insieme).

Due i relatori dell’evento: il prof. Biagio Saitta, già ordinario di Storia medievale presso l’Università di Catania, con la colta relazione Note sull’Inquisizione in Sicilia e la professoressa Marinella Fiume, autrice del romanzo storico La Bolgia delle eretiche. Si è parlato in particolare dell’Inquisizione spagnola che acquistò la peggiore fama per gli eccessi compiuti e le atrocità e fece sentire il suo potere anche in Sicilia e persino in Bronte dove erano fin dal 1597 un Commissario generale e “octo familiares”.

Tra i brontesi perseguitati dal Sant’Ufficio si sono ricordati il frate minorita Tommaso Schiros (cognato dell'eroico giureconsulto Antonino Cairone, che patì fame e miseria per difendere Bronte), il contadino Antonino Gorgone dalla bestemmia facile, suor Maria D'angelo, suor Colomba Mauro Papotto, ma sopratutto l’inerme sora Francisca Spitaleri dell’Ordine delle Terziarie di S. Francesco, le cui vicende suscitano ancora compassione e pietà e «la cui memoria – ha scritto Benedetto Radice - si è perduta fra di noi, essendo severamente proibito dal S. Ufficio fare il nome degli eretici, per spegnere anche il ricordoo”.

La scrittrice Marinella Fiume si è soffermata in particolare su quest’ultimo crudele fatto, sull'arresto di Suor Francesca, sul lungo e crudele processo, sulla coraggiosa sua autodifesa e sulla inevitabile condanna «alla damnatio famae et memoriae», «come persona haeretica, scandalosa, superba, presuntuosa, blasfema, temeraria ed incorreggibile». L’epilogo – ha ricordato la Fiume - fu che alla fine, nel tentativo di fuggire dal rogo, la povera suora si calò con una corda da lei fatta da una finestra dello Steri, il palazzo palermitano sede del Tribunale e delle carceri dell'Inquisizione, cadde e si sfracellò al suolo. Il suo corpo ed i suoi libri furono lo stesso portati al rogo perché di lei «non rimanesse traccia alcuna, neanche il ricordo» ma per il fatto che ancora una volta si continua a parlare di Suor Francisca e la si ricorda – ha concluso - segna la sua vittoria e la sconfitta di quel periodo buio e dei metodi utilizzati.

Rossella Spanò, giovane attrice teatrale brontese, ha interpretato con verve e bravura alcuni brani del libro relativi alla suora brontese. [di M. Fiume leggi Il mio nome è soro Francisca, la mia storia la racconto io!]. La triste storia di sora Francisca Spitaleri è anche al centro del romanzo “Tu non dici parole” di Simona Lo Iacono.



8 Settembre 2017

Facilitate le ricerche anagrafiche e genealogiche e salvaguardati gli antichi libri

On-line i Registri della Matrice

Per molti secoli i libri o registri di battesimo e di matrimonio ("i riveli") della Chiesa della Ss. Trinità, la Matrice, sono stati una fonte preziosa di consultazione e di ricerche anagrafiche per la popolazione brontese. E, purtroppo, anche insostituibile ed unica perché durante i tragici Fatti dell’agosto 1860 un incendio appiccato dai rivoltosi all’Archivio del Comune distrusse irrimediabilmente tutti i documenti ed i registri anagrafici pubblici di Bronte.

Migliore sorte, per fortuna, ebbero questi registri anche perché gli arcipreti ed i vicari che nel corso dei secoli vi si sono avvicendati alla Matrice li hanno saputo custodire e conservare.

Era il 1582 quando Mons. Don Luis de Torres I°, arcivescovo di Monreale dal quale dipendeva Bronte, nella sua visita pastorale del 27-29 Settembre ordinava che il Vicario foraneo «... nella sacrestia faccia tenere quattro libri in uno dei quali si scrivono i baptezati e confirmati, nell'altro i comunicati, nel terzo i congiunti in matrimonio et nel quarto i morti».

Si iniziò a subito registrare i battesimi i cui primi atti portano la data del 1582, poi i matrimoni (dal 1589) ed infine, alcuni decenni dopo, gli atti di morte (dal 1613).

Sono una cinquantina i libri che, dopo quattro secoli sono giunti fino a noi; molti, specie quelli più antichi, per la continua consultazione, lo stato dei locali dove sono stati custoditi e per l’usura del tempo si sono tanto sgualciti e deteriorati da risultare a volte illeggibili, fragili e preclusi alla lettura; una decina sono stati restaurati e spesso ne è stato in qualche modo limitato l’utilizzo solo a quelli di data più recente.

Oggi, grazie all’Associazione Bronte Insieme Onlus, alla disponibilità della stessa Parrocchia della SS. Trinità (la Matrice) ed alla collaborazione nata con Paolo Campagna, ingegnere informatico, genealogista e studioso di storia romana, titolare del sito web Il Genealogista è possibile interrogare questo immenso archivio e senza sfogliare alcun registro ricostruire facilmente ed autonomamente la propria storia familiare.

Gli antichi registri di battesino e matrimonio sono stati infatti digitalizzati e messi on-line a disposizione di tutti.

Il lungo e faticoso lavoro di lettura ed indicizzazione è durato circa 10 anni ed è stato curato dal Prof. Nunzio Longhitano, socio di Bronte Insieme, autorizzato e costantemente stimolato ed incoraggiato dall’Arciprete del tempo, il compianto arciprete, parroco della Chiesa Madre, mons. Vincenzo Saitta, che aveva concesso la più ampia disponibilità di trascrizione.

Con molta pazienza ma sopratutto con impegno, metodo e competenza, Longhitano ha trasferito su supporto informatico (fogli Excel) tutte le scritture di battesimi e di matrimonio creando così un poderoso data base, un prezioso patrimonio oggi finalmente reso accessibile e fruibile a tutti per ricerche storiche e genealogiche.

Utilizzando semplicemente il proprio pc o smartphone, evitando così anche di continuare a sfogliare e irrimediabilmente deteriorare registri vecchi di 300-400 anni, si possono ora condurre ricerche anagrafiche e genealogiche, finalizzate alla ricostruzione della storia di famiglie e di persone, ma anche alla storia sociale brontese. Il database comprende 84.698 record di battesimi che vanno dal 1737 al 1923 e 19.899 di matrimoni che vanno dall’anno 1729 al 1933.

Non sono stati trascritti per il momento i registri più antichi (dal 1582 al 1734) perché quasi illeggibili, troppo deteriorati o irrimediabilmente compromessi da macchie o scarabocchi. Se i tuoi avi sono nati o si sono sposati a Bronte, è quindi possibile cercarli tramite un apposito form; trovato un antenato si potrà proseguire a ritroso fino agli inizi del Settecento. La consultazione dell’enorme patrimonio documentario dei registri anagrafici esistente nella Matrice è naturalmente, oltre che comoda e facile, anche gratuita.

Ci permettiamo di ringraziare il Prof. Nunzio Longhitano a nome di tutti i brontesi.

P.S. – Chi volesse conoscere i propri avi od avere l’albero genealogico della propria famiglia, può contattare il Prof. Longhitano che sta ricostruendo tali alberi genealogici sul sito MyHeritage.

Consulta i registri della Matrice

Abbiamo messo on-line gli antichi Registri di Battesimo e Matrimonio della Matrice (dal 1734 al 1923). Ora è più facile condurre ricerche anagrafiche e genealogiche, finalizzate alla ricostruzione della storia della propria famiglia o di persone, ma anche alla storia sociale brontese

Cerca i tuoi avi



10 Luglio 2017

“I migliori locali dove acquistare formaggio in Sicilia”

Premio alla carriera a Sebastiano Galati

«Esempio per le future generazioni»

Sebastiano Galati, salumiere brontese, noto gestore di una "putia" in via Card. De Luca 6, è stato premiato con un particolare riconoscimento “alla carriera”, per la sua professionalità e la decennale attività "dedicata umilmente ai formaggi storici di qualità".

Il prestigioso riconoscimento è arrivato nel corso di un convegno organizzato a Floresta alcuni giorni fa durante la manifestazione “Nebrodi Cheese Festival”, un evento finalizzato a qualificare e valorizzare le produzioni di nicchia dei formaggi siciliani ottenute con sistemi tradizionali, in aree marginali con agricoltura sostenibile.

Il convegno, dal titolo “i prodotti caseari tradizionali: realtà e prospettive nell'era della globalizzazione”, organizzato dall'Università di Catania, ha visto anche la presentazione al pubblico dei risultati di una ricerca durata due anni, denominata “Putie”. Nell’indagine, sviluppata su 518 punti vendita (negozi di gastronomia ed anche supermercati) distribuiti in 157 comuni della Sicilia (40% del totale), sono stati valutati prezzi, offerta e professionalità.

E dopo aver esposto i risultati della ricerca, l'organizzazione ha voluto anche premiare e far conoscere alcuni punti vendita siciliani per la particolare attenzione prestata nella selezione dei formaggi da vendere, per l’offerta di prodotti di qualità, di quelli tipici della tradizione e di quelli con riconoscimenti Dop ed Igp.

I premi sono stati assegnati dall'università di Catania e sono stati valutati, oltre l'aspetto e la pulizia dei punti vendita, anche gli aspetti tecnici dei prodotti, la convenienza e la professionalità dei titolari e dei dipendenti magari nel rispondere alle domande dei clienti. Sulla valutazione dei negozi, hanno inciso molto la scrittura delle etichette, l'esposizione nel bancone, ma i giurati non hanno tralasciato di “dare un'occhiata” anche all'atmosfera del locale.

E così, tra i premiati, sono stati selezionati alcuni esercizi siciliani (sette fra salumerie, negozi di gastronomia ed enograstronomia) che vanno da Palermo a Mazarino, da Trapani a Paternò, Siracusa e Comiso.

Un particolare premio alla carriera è stato assegnato al nostro Sebastiano Galati con la seguente motivazione: “Sguardo onesto sincero, riservato di poche parole. Una vita dedicata umilmente ai formaggi storici di qualità. Silenzioso, ma sensibile alle esigenze del consumatore. Ne percepisce i bisogni con professionalità esaudendoli con discrezione. Esempio per le future generazioni”.

A premiare i “maestri del formaggio” Giuseppe Licitra dell'Università di Catania che ha coordinato la ricerca. Al convegno erano presenti anche l’on. Giuseppe Castiglione, sottosegretario Mipaaf, Giovanni La Via, eurodeputato ed il prof. Vincenzo Chiofalo dell’Università di Messina.


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