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Festa della Madonna Annunziata

Una festa religiosa la cui nascita si perde nei secoli

LA FESTA DEL 2023: IL PROGRAMMA

Nell'immaginario collettivo Maria Santissima Annunziata, Patrona di Bronte insieme a San Biagio, ha protetto nel corso dei secoli il paese da ogni avversità: nelle pestilenze, nelle guerre, in ogni momento di grave difficoltà anche di carattere familiare, sempre il popolo brontese è ricorso alla protezione della Vergine, e in particolar modo quando il pericolo è venuto dalla furia devastatrice dell’Etna.

La festa liturgica è il 25 Marzo ed è celebrata annualmente. Ma più del culto ciò che appassiona la comunità è la tradizionale festa di Agosto, la festività più importante e solenne, quella che fa tornare "a casa", oggi come negli anni passati, tantissimi emigranti da ogni parte del mondo.

Questi sentimenti d’antica e radicata tradizione e di profonda religiosità hanno origini secolari: la chiesa dell'Annunziata esisteva, infatti, già prima della unificazione dei 24 Casali (1535 - 1548) e l'attaccamento e la  devozione alla statua dell'Annunziata risalgono a pochi anni dopo.

Ed è in questa occasione, quando per ordine di Carlo V tutte le contrade ed i Casali dovettero riunirsi nell'antica Bronte, che la chiesa fu rifatta e ingrandita e, dopo la consegna e l’arrivo della statua verso il 1543, la nascente nuova città fu messa sotto la protezione della Madonna Annunziata, dando agli abitanti prima divisi e sparsi nei vecchi ventiquattro casali una comune nuova "comune identità".

La nascita della festa religiosa si perde dunque nei secoli: scrive il Radice che "la statua è stata portata in processione nelle spaventevoli eruzioni del 1651, 1763, 1832, 1842".

E' del 6 Aprile 1693 la concessione da parte dell'Ospedale Grande e Nuovo di Palermo (all'epoca padrone e dominus incontrastato di Bronte) di una elemosina per «riparo (della Chiesa) come pure per fare ogni anno la festività della Gloriosa Vergine S.ta Maria Annunziata all’11 Gennaro d’ogni anno» (Arch. Nelson, vol. 61, p. 64). Per l'annuale festa del 1717 si spesero 2 onze (circa 900 euro).

L'origine delle celebrazioni perio­di­che agostane in onore dell'Annunziata si fa risalire, invece, al 6 settembre 1821, un anno dopo la rivolta che vide la popo­lazione brontese scontrarsi violente­mente con le forze governative inviate da Catania ed Adrano per sedare tumulti scoppiati a Bronte.
I soldati furono costretti alla fuga dalla furia popolare e, narra la leggenda, sopratutto dall'Annunziata che "in veste bianca e con la bandiera in mano sul campo di battaglia, incoraggiava" i brontesi, "e coi suoi occhi ed il suo grido fulminava e spaventava" i soldati.

Dal 1821, nel mese di Agosto, con gran­de fervore e partecipazione, il gruppo marmoreo della Vergine Annun­ziata e dell’Angelo Ga­brie­le (l’opera del paler­mi­tano A. Gagini è conservata nella Chiesa dell’Annunziata) viene portato in proces­sione per le vie del paese su un carro trainato da buoi.

Racconta la leggenda del "baratto" e del "viaggio" della statua della Annunziata fino a Bronte e della comune "nuova identità" che gli abitanti dei 24 Casali trovarono nella loro Protettrice.
Il carro e i buoi della Festa dell'Annun­ziata rispettano la tradizione che vuole che la statua della Vergine "...fu barat­tata da pirati greci ad alcuni pastori brontesi con dell’al­baggio (drappo gros­solano che si fabbrica in paese). Questi chiesero ad un signore un paio di bo­vi per trasportare le due statue in Bronte. Egli diede loro due tori selvaggi, indo­miti, che alla vista della Vergine s’in­chi­narono dinanzi e si lasciarono docil­mente soggio­gare. Lungo il viaggio gli alberi della fore­sta si scostavano al passaggio del carro.
Giunti in Bronte i tori fecero un giro e se­gnarono il sito dove doveva sorgere più grandioso il tempio".
(Benedetto Radice, "Chiese, conventi, edifici pubblici in Bronte", Bronte 1923).

Inizialmente si pensava di festeggiare so­lennemente la Patrona di Bron­te ogni dieci anni (probabilmente a causa delle costose attrazioni) e che dovesse cele­brarsi la terza domenica di settembre o il 16 dello stesso mese. Con il passare degli anni, e con il cre­scere del consenso popolare, fu anti­cipata ad agosto e celebrata con cadenze sempre più ridotte.

«Noi ricordiamo - scriveva padre Gesual­do De Luca nel lontano 1883 - che sem­pre è stata grande, sincera (...), solenne la festa di Maria SS. Annunziata. E' osserva­bile intan­to che nei più remo­ti tempi dai viventi ri­cordati que­sta festa dell'An­nunziata si cele­brava con grande pompa in ogni decennio, e le for­me este­riori d'il­luminazioni e di simili cose sapeano di gros­solana semplicità.
Poi fu fatta ad ogni quinquennio con la sa­cra proces­sione del marmoreo simu­la­cro, e forme più nobili ed ele­ganti. In ul­timo, con frequenza mag­gio­re, con en­tu­siasmo più vivo, con ope­re molte­plici di religiosa pietà e devo­zione.»

Dai resoconti periodici che il "Comitato Maria Ss. Annun­zia­ta" presentava ai brontesi, sappiamo che la festa del 1912 costò 8.365,89 lire (€ 33.482,91).

La somma più cor­posa (L. 3.032) fu spesa per le 4 bande musicali (di Fran­co­fonte, Adernò, dei Salesiani e di Bronte) e per dare loro da dormire su pagliericci riempiti con due carri di paglia di segala.

Per l'accordamento dei campanili si spe­sero 13 lire, 11,10 per i cantanti, 0,50 per l'accalap­piatore, 352 per lo sparo e 295 per l'illuminazione ad aceti­lene.

Insomma una bella festa che attirò gente da tutta la Sicilia, pagata solo con la questua nelle campagne e le offerte dei brontesi analiticamente resocontate.

Durante l'ultimo periodo bellico la festa fu sospesa e trascorsero ben dieci anni (dal 1938 fino ad Agosto 1948) perchè si ripren­dessero i tradizionali festeg­giamenti.

In quest'ultimo periodo le solenni festività per l’Annun­ziata hanno avuto luogo, in genere, ogni 4/5 anni con grandi attra­zioni: bande musicali, sfarzosa illumi­na­zione pubblica, archi trionfali, giochi pirotecnici. Come ogni festa patro­nale, vi è un grande spreco ed una grande ostenta­zione ed è probabil­mente per questo motivo che non viene celebrata anno dopo anno e che, addirittura, dal 2012 è stata sospesa. Resta il fatto che la ricor­renza suscita una grande emozione e commozione ed un afflusso ininter­rotto di fedeli verso il Santuario dell'Annunziata.

A parte la tradizionale processione per le vie del paese che vedono la statua della Vergine su un carro trainato dai buoi, si svolge nella Piazza Speda­lieri una particolare ricostruzione dell’Annunciazione alla Madonna, chiamata la “Volata dell’Angelo”.

Al di là degli aspetti folcloristici essa è una cartina al tornasole che misura l’attaccamento e la sensibilità religiosa della collettività brontese ed è talvolta un momento fondamentale di aggregazione sociale con la riunione delle famiglie divise dall’emi­grazione.

(aL)
 
 

Leggende e altro

Le statue

«Bella l’immagine della Vergine protettrice di Bron­te!
Bello anche l'Angelo annunzia­tore che lassù, sul­l'al­ta­re, le sta a fianco. L'Angelo però, invece di due, ha un'ala sola in sugli omeri: il fabbro suo, prima che lo portasse a compi­mento, fu vittima dell'invidia.
Mentre il maestro scolpiva la Vergine, il discepolo scol­piva in segreto l'Angelo.
Ora quando il maestro s'accorse, che l'Angelo usciva dal marmo bello e sorprendente come la Vergine, uc­ci­se il disce­po­lo; e l'Angelo, incom­pleto, rimase con un'ala sola». [Da “Terra di Fuoco – Leggende siciliane”, di Giu­seppe Cim­bali, Euseo Molino Editore, Roma 1887]

La statua della Vergine e dell'An­gelo è opera dello scultore paler­mitano Antonino Gagini (il contrat­to di fornitura, stipulato fra l'artista e,  per il popolo brontese, da Niccolò Spitaleri  porta la data del 21 gennaio 1540).

Nel 2019, dopo quasi 500 anni, un progetto di restauro del gruppo marmoreo, finanziato dalle offerte dei fedeli, è stato presentato nella stessa chiesa dell'An­nun­ziata. Durante i lavori sono riemersi, fra l'altro, pure i sigilli del committente Niccolò Spitaleri, sul­la statua dell’An­gelo, e quello dello scultore Anto­nino Gagini, sulla Madonna.
Sopra l’altare maggiore della chiesa è stato “ritrovato”, pen­nellato di colori, il «Dio pa­dre» finora mancante rispetto ai quattro elementi citati nell’atto nota­rile del 21 gennaio 1540.

Il restauro si è con­cluso ad Agosto 2020, con una solenne cele­brazione tenutasi nel Santuario con il «rito del­l’incoro­nazione» della Madonna.

La Bandiera

Nella tradizione iconografica brontese l'imma­gine dell'Annunziata è spesso ritratta, accanto al paese, con in mano una lunga asta che sostiene una bandiera e che uccide un drago dalle sette teste (l'Etna, il Terremoto, la Tempesta, la Guerra, il Peccato, la Peste e la Fame, a destra l'Annunziata in un disegno di Cosimo Ada­mo del 1857).

Il motivo è legato ad un leggendario episodio che fece seguito ai moti rivo­lu­zionari del 1820 quando, essendosi Bronte unito a Paler­mo contro i Borboni, nello scontro tra i circa duemila soldati partiti da Catania, comandati dal Principe della Catena e dal capi­tano Zuccaro, i brontesi ebbero la me­glio costringendo soldati e coman­danti ad una precipitosa fuga verso Adrano, lasciando alla Colla dove si erano accampati armi e bagagli.

Gesualdo De Luca racconta che «...conclusa la pace e ritornata la calma fu dato ordine ai capitani Zuccaro e Catena di recarsi a Bronte coi superstiti soldati per ri­con­ciliarsi col popolo (...) si volle che da tutti si cantas­se un solenne Te Deum nella chiesa dell'Annunziata (...).
Il gran simulacro della Vergine era scoperto.. i capitani ed i soldati stupefatti, inquieti dicevano a sensibile voce:
- E' dessa!

- Che cosa è? domandavano i Brontesi,

- E' dessa la donna che in veste bianca e con la bandie­ra in mano sul campo di battaglia, che incoraggiava voi, e coi suoi occhi ed il suo grido fulminava noi, ci spaven­tava».

E il Radice dal canto suo aggiunge che «i capitani e i sol­dati scaltramente coprirono la viltà della loro fuga, gridan­do al miracolo. Il popolo superstizioso e fanta­stico cre­dette, e all’intervento della Vergine attribuì la sua vittoria. E alla Timpa, vicino al luogo del combat­timento, eresse una cappella votiva. Vi fu dipinta la Vergine, bianco vestita, con la bandiera in mano, a cavallo, i Brontesi attorno a Lei combattendo e lo scompiglio dei nemici.
Questa tela in seguito fu tolta, ma si è voluto perpetuare la leggenda, sebbene trasformata, nella tela che ora copre il simulacro, dipingendovi la Vergine con la bandiera, Bronte raccolta dentro il suo manto e ai piedi di Lei l’idra dalle sette teste, i nemici, con questi versi:
Vi septem geminae subigis tu dira venena,
Hydrae ea virgo potens Bronte repelle tua».

L'episodio, leggendario fin che si vuole, è rimasto impresso nella tradizione locale tant'è che l'immagine rappresentata nelle numerose edicole sacre, presenti nel centro storico di Bronte, in genere, rappresenta la Madonna Annunziata, sempre diversa per dettagli, fattura, spesso ritratta accanto al paese ma sempre con una bandiera in mano dalla lunga asta che uccide un drago.

Nei primo decennio del 2000 la Patrona di Bronte è stata solennemente festeg­giata con una cadenza triennale, molto più riavvicinata rispet­to a quanto avvenuto in passato: ad Agosto del 2012 (dal 6 al 15), Agosto del 2009 (dall'1 al 10), Agosto del 2006 (dal 3 al 31) e tre anni prima (dal 3 al 10 Agosto 2003), quando si colse l'occasione del 460° anniversario dell'arrivo a Bronte delle statue dell'Annunziata e del­l'Angelo (1543 - 2003).

La volata dell'Angelo

Immagini di Piazza Spedalieri  durante la volata del­l'Angelo ('A buràta 'i l'àngiru) nel 1920 e negli anni '50. Sulla destra uno dei tradizionali "archi di trionfo" in onore dell'Annunziata costruiti nel Corso Umberto.

L'Arco di trinfo eretto nel 1999, la volata dell'angelo dello stesso anno e quella del 1926 in una quasi  irricono­sci­bile Piazza Spedalieri (foto gentilmente fornitaci da R. Zer­bo).

Festa della Madonna Annunziata, 1999: la volata dell'Angelo Festa della Madonna Annunziata, 2006: la volata dell'Angelo

«'A burata 'e l'àngiru» (la "volata dell'An­ge­lo") è momento clou di tutte le feste del­la Ma­don­na Annunziata, il momento caratteristico e toccante con la tradizionale rappresentazione dell'Annunciazione: le statue (Maria e l’Angelo) vengono poste al centro di Piazza Spedalieri ed un bambino, vestito come l’angelo Gabriele, raggiunge lentamente la Madonna dall’alto, scorrendo lungo un cavo di acciaio le cui estre­mità sono anco­rate a due palazzi. Sopra, immagini della festa del 2006: in mezzo ad una folla straripante l'Angelo scende davanti alla sta­tua della Madonna, rivestita dall'oro donato nel corso dei secolo dai fedeli brontesi, recita l’Ave Maria, per annunciare a Maria il mira­colo della na­scita di Cristo, e porge alla Vergine un giglio. Nei trascorsi tempi la festa si celebrava  con grande fasto­sità ogni dieci anni; ultima­mente la statua è stata portata in proces­sione con frequenza mag­giore. Nell'ultima foto a destra il Santuario del­l'Annunziata, una delle più antiche chiese di Bronte: esisteva già prima dell'unificazione forzata nel Casale Bronte di tutti i casali spar­si sul terri­torio ordina­ta da Car­lo V (1535), La chiesa, infatti, già appare nei registri matrimoniali del 1505.

Dal 1909 al 1948

«L'entusiasmo col quale i Bron­tesi solennizzano le feste di Maria SS. Annunziata, Patro­na prin­ci­pale di Bronte, è gran­de; lo slan­cio col qua­le il popo­lo parte­cipa vo­len­tero­so alle spese è ammire­vo­le; la gioia che pervade gli animi di tutti è straor­di­na­ria ...», così scriveva Il Propagan­dista il 30 agosto 1909, annunciando le Feste di Maria SS. Annunziata-Bronte.

«Alla vista di questo immenso entusiasmo del popolo nostro ... - scriveva anche - e del numeroso concorso di forestieri che hanno voluto accrescere solennità ai festeggiamenti con il loro intervento, noi solleciti perchè non si smentiscano le gloriose tradizioni di civiltà e di cortese ospitalità raccomandiamo a tutti di voler mantenere anche in simili circostanze il decoro e la calma tanto necessari al nostro buon nome». Una lunga ed articolata premessa per raccomandare alla fine "al popolo" di non credere che «ne le feste anche cristiane abbia ampia facoltà di darsi a vizi di ogni genere e di fare abuso del vino».

«Questa è opinione perniciosissima! - concludeva - Moderiamoci adunque specialmente quando c'è un numero stragrande di forestieri che ci guarda e ci osserva da vicino».

Quarant'anni dopo, il 26 Agosto 1948, un altro giornale brontese, il quindi­cinale Il Ciclo­pe (sullo sfondo della foto a destra), annunciava la ripresa della Festa dell'An­nun­zia­ta, interrotta per 10 anni a causa della guerra del 1938.

Solenni festeggiamenti alla Madonna Annunziata di tanti anni fa:  nelle prime due foto, l'Arco di trionfo del 1948 e la processione nel 1999. A seguire  alcune tradi­zio­nali immagini della Madonna Annunziata, Patrona di Bronte. Da sinistra nelle ico­ne di Piaz­za Croce (del 1745), di via Cornelia, di via G. D'An­nun­zio e nella piccola Cappella della Timpa sita nella via S. Marco.

L'icono­grafia clas­sica fa sempre riferimento alle tradizioni ed alle  leggende: vede la Madonna che, a prote­zione di Bronte e della sua popolazione, con l'asta della bandiera uccide l'Idra dalle sette teste (la Tempesta, l'Etna, la Guerra, il Terremoto, il Peccato, la Peste e la Fame). 

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La festa del 2023, 2012, 2009, 2006 e del 2003



Il programma e la cronaca della festa del 2003

(27 Luglio - 31 Agosto)

7 Agosto 2003, la festa dell'Annunziata - Si ripete ogni 4 anni fra una folla di fedeli l'arrivo della statua opera della scuola del Gagini

Bronte affida il futuro alla sua Patrona

E' passato fra una folla di fedeli il carro trionfale della Madonna Annunziata

La tradizionale festa di agosto che si ripete ogni 4 anni, nel 460° anniversario dell'arrivo della statua della Madonna a Bronte, ha rinnovato la fede e la devozione dei brontesi nei confronti della Patrona.

Così sotto l'«arco trionfale» costruito in via Umberto dai scenografi Riccardo Mangano e Gaetano Tropea, padre Nino Longhitano, e il sindaco della città, dott. Salvatore Leanza, hanno rivolto la loro preghiera alla Patrona fra tantissimi fedeli che hanno accompagnato in processione il lento ed emozionate passaggio del carro fino al Santuario dell'Annunziata, senza mai smettere di pregare e tessere lodi.

La devozione dei brontesi verso Maria Ss Annunziata affonda le proprie radici nella storia. Si racconta, infatti, che senza l'intervento della Madonna, Bronte nel 1763, nel 1832 e nel 1843 sarebbe stato sepolto dalla lava che ha minacciato da vicino l'abitato.
Tanto è bastato per convincere la religiosissima gente ad eleggerla Patrona della città e festeggiarla ogni 4 anni circa nel mese di agosto, quando si ripete l'arrivo a Bronte della meravigliosa statua opera della scuola del Gaggini, con il primo cittadino del tempo che consegna le chiavi d'oro della Città alla Madonna proprio sotto l'arco di trionfo.

Sono due le leggende che narrano l'arrivo della statua. La prima, tramandata da Benedetto Radice in «Chiese, Conventi, Edifici pubblici di Bronte», racconta che la statua fu scambiata da alcuni pastori brontesi con alcuni pirati greci che in cambio della statua vollero l'albagio (caratteristico drappo di Bronte): per trasportare il carro si servirono di due grossi buoi, con gli alberi dei boschi che si spostavano al passaggio del carro.
Arrivati in paese i due buoi cominciarono a segnare un cerchio facendo intendere che era lì che doveva sorgere la chiesa dell'Annunziata.

L'altra leggenda più suggestiva narra che la nave che trasportava la statua solcando le onde dello Ionio naufragò, ma mentre tutti andarono dispersi, la pesante cassa che proteggeva la statua cominciò a galleggiare fino ad essere raccolta da alcuni pirati saraceni che la scambiarono con i prodotti fatti con il latte del gregge di alcuni pastori brontesi che si trovavano nella Piana di Catania per svernare.

Questi condussero la bella statua a Bronte servendosi di due grossi buoi aggressivi ed indomabili che un furbo possidente della Piana di Catania aveva consegnato loro come ottimi buoi da soma. I buoi però alla vista della Madonna furono miracolosa­mente aggiogati, trainando con forza e volontà fra i boschi etnei il carro fino allo spiazzale dell'Annunziata dove non vollero più avanzare di un sol passo, cominciando a girare su se stessi e facendo capire che era lì che la Madonna voleva che fosse eretto il suo tempio.

Simili negli aspetti le due leggende altro non fanno che evidenziare l'attaccamento e la fede dei brontesi verso la Madonna Annunziata e la religiosità di un popolo che partecipa in massa a qualsiasi festa religiosa, affollando le chiese e le parrocchie. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]


FESTIVITA' MARIANE

Annunziata, il bovaro è scornato

La statua trainata da un trattore

Con il simbolico ingresso trionfale nella città di cui è patrona e con la riconsegna da parte del sindaco della chiave d'oro della città, domenica sera la Vergine Annunziata è stata nuovamente incoronata "Regina di Bronte" alla presenza di migliaia di fedeli, delle autorità religiose, militari e di quelle civili, tra cui il vice presidente della Regione, Giuseppe Castiglione.

Il carro con la statua, solitamente tirato dai buoi, a causa di una scornata al bovaro (ferito lievemente) ha dovuto continuare al traino di un trattore.

Il sindaco Turi Leanza nel discorso solenne ha ricordato la devozione per l'Annun­ziata, sentita particolarmente dai brontesi che si affidano alla patrona specie nei momenti tragici. Ricordando i moti del diciannovesimo secolo e i contesti bellici del '900.

Fra questi, in particolare, le persone sfollate durante la seconda guerra mondiale, che nei primi d'agosto del 43 si trovavano alla "Colla" dai Saitta. Essendo l'abitazione troppo esposta, avvistati dai bombardieri, si rifugiarono nel sottostante traforo della ferrovia, purtroppo già minato dai tedeschi e pronti a farlo saltare.
Le suppliche ai militari di una donna che parlava il tedesco e la votazione alla Vergine, illuminarono il più elevato in grado che non fece eseguire l'ordine, ma che si suicidò con un colpo di pistola alla tempia. miracolati per l'occasione fecero erigere sul posto un'edicola votiva che ancora oggi vi troneggia rivolta all'Etna e l'ingresso del traforo. Il sindaco ha preannunciato la volontà di restaurarla. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia, 5 Agosto 2003]


In tanti per l'«Annunziata»

Tantissima gente ha partecipato alla processione della patrona di Bronte, Maria Ss. Annunziata, che ha ripetuto il trionfale ingresso nella città proprio come accadde 460 anni fa, quando trainata da due grossi buoi la statua fu condotta all'interno della città.
A trainare la bellissima statua però quest'anno non sono stati i buoi, che prima della processione si sono purtroppo innervositi al punto da ferire leggermente il proprio padrone. Così la preziosa statua è stata trainata da un trattore.

Questo non ha fermato la festa ed il senso religioso dei brontesi che hanno affollato la via Umberto. (...). [La Sicilia, 5 Agosto 2003]



Programma dei Solenni festeggiamenti 2003

nel 460° anniversario dell'arrivo a Bronte della statua della Patrona Maria SS. Annunziata (1543 -2003)

DOMENICA 27 LUGLIO 2003 - Discesa della Statua della Madonna
Ore 20: Tradizionale discesa della Statua della MADONNA e dell'ANGELO lungo il ponte scorrevole, giro in piazza al suono festoso delle campane e della Banda S. Biagio e fuochi pirotecnici.
Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vicario Foraneo Sac. Biagio Calanna.
Ore 22: Spettacolo in piazza.

DOMENICA 3 AGOSTO - Ingresso trionfale della Madonna a Bronte
Ore 7: Borgonuovo, Messa presieduta dal Sac. Antonino Longhitano con la partecipazione dei Vigili Urbani, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Protezione Civile, Misericordia.
Ore 18: Celebrazione Eucaristica presieduta dal Sac. Francesco Rubino, parroco della Parrocchia Madonna del Riparo con la partecipazione di tutti i fedeli.
Ore 20: Ingresso della MADONNA a Bronte sul carro trainato dai buoi.
La processione percorrerà le seguenti vie: Messina, A. Grandi, Messina, Umberto (sosta all'Ospedale), Umberto, sotto l'Arco trionfale, al suono delle trombe d'argento e al canto dell'Ave Maria di Schubert, incontro ufficiale della MADONNA con la Cittadinanza e conse­gna, da parte del Sindaco, della Chiave d'oro della città di Bronte. La processione prosegue per le vie: Umberto, Catania (sosta allo Scialandro per i fuochi pirotecnici), Marconi, piazza Matrice, A. Gabriele, Piazza Gagini, ingresso al Santuario e Celebrazione Eucaristica presieduta dal Sac. Antonio Ucciardo, Vicario Cooperatore della parrocchia di Borgonuovo.

LUNEDI' 4 AGOSTO - Giornata di preghiera per la vita
Ore 8,30: S. Messa celebrata dal Sac. Domenico Cosentino, Parroco della Parrocchia S. M. della Pace in Tremestieri Etneo.
Ore 20: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Sac. Luigi Camuto, parroco della Parrocchia S. Giuseppe. AI Termine della celebrazione ci sarà la benedizione e l'affidamento dei bambini alla Vergine Annunziata.
Ore 22: Spettacolo in piazza.

MARTEDI 5 AGOSTO - Giornata di preghiera per gli emigratiti
Ore 8,30: S. Messa celebrata dal Sac. Giuseppe Zingale, Rettore del Real Collegio Capizzi.
Ore 20: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall' Arciprete Sac. Vincenzo Saitta. AI termine invocazione di una benedizione particolare per gli emigrati.
Ore 22: Spettacolo in piazza

MERCOLEDI 6 AGOSTO - Processione nella parte sud del Paese
Ore 7,30:
S. Messa celebrata dal Sac. Nunzio Caruso, Parroco nella Chiesa Madre di S. Pietro Clarenza.
Ore 16: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Sac. Giuseppe Rizzo, parroco della Parrocchia S. Agata.
Ore 17: Processione per le seguenti vie: S. Caterina, Annunziata, B. Radice, Cardo De Luca, V. E. Orlando, Roma, Madonna del Riparo (sosta nella Parrocchia), Messina, Galvani, Menandro, L. Sturzo, P.zza la Malfa, L. Castiglione, Palermo, Regina Margherita, Pegaso, G. B. Pergolesi, Modigliani, F. Cilea, Regina Margherita, Europa, Palermo, Regina Marghe­rita, (sosta nella Par!occhia Sant’Agata), Regina Margherita, Palermo, Piazza Cadorna, Martiri di Via Fani, Simeto, P. S. Mattarella, G. Verga, S. Caterina, Piazza Gagini, rientro in Santuario.

GIOVEDI 7 AGOSTO - Processione nella parte nord del Paese
Ore 7,30:
S. Messa celebrata dal Sac. Salvatore Verzì, Parroco della Parrocchia SS. Salvatore in Biancavilla.
Ore 16: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rev.mo Mons. Prof. Antonino Minissale, docente di Sacra Scrittura.
Ore 17: Processione per le seguenti vie: Santi, G. Cesare, Casa di Riposo (sosta), V. Veneto, Merano, Sardegna, Pisa, Piazza Toscana, A. Grassia, della Regione, Matteotti, S. T. Russo, T. A. Talamo, Garibaldi, Piazza Sant’Antonio, Caracciolo, Umberto, A. Aldisio, F. Aidala, A. da Messina, Garibaldi, Trieste, Etna, Piazza Stazione, A. Grassia, Lombardia, Parrocchia S. Giuseppe (sosta), Lombardia, Primula Rossa, Liguria, Omero, Stesicoro, Santi, P. Calanna, Matrice, A. Gabriele, Piazza Gagini, rientro in Santuario.

VENERDI 8 AGOSTO - Giornata di preghiera per gli Ammalatiti
Ore 7,30: S. Messa celebrata dal Sac. Antonino Minissale, Parroco della Parrocchia Maria SS. del Rosario.
Ore 18: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rev.mo Mons. Agatino Caruso, Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Catania e animata dalla Sottosezione UNITALSI di Bronte.
Benedizione degli ammalati e processione aux flambeaux per le seguenti vie: Annunziata, S. Pietro, Matrice, Umberto, Catania, Scialandro (fuochi pirotecnici), Marconi, Piazza Matrice, S. Giuseppe, A. Gabriele, Piazza Gagini, rientro in Santuario.

SABATO 9 AGOSTO - Giornata di preghiera per la famiglia
Ore 7,30: Santa Messa celebrata dal Sac. Biagio Meli, Rettore della Chiesa S. Antonio di Padova.
Ore 19:  Solenne Pontificale presieduto da S. E. Rev.ma Mons. Salvatore Pappalardo, Vescovo di Nicosia. Sono invitati i novelli sposi e quelli che celebrano il 25° e il 50° di matrimonio.
Ore 22:2: Spettacolo in piazza.

DOMENICA 10 AGOSTO - Festa di Maria SS. Annunziata
Ore 7,30: Santa Messa celebrata da Padre Luigi Saladdino, Guardiano del Convento Cappuccini di Bronte.
Ore 10: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Sac. Antonino Longhitano. Parte­ciperanno in forma Ufficiale il Vice Presidente della Regione Siciliana On. Giuseppe Casti­glione, l'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco On. Salvatore Leanza, tutte le Autorità Civili e Militari. La Liturgia sarà animata dalla Commissione Liturgica dei Festeggia­menti.
Ore 11:
Processione per le seguenti vie: Santa Caterina, Piracmon, Polifemo, Bene­detto Radice, A. Spedalieri, Piazza Spedalieri (sosta per la volata dell'Angelo), Umberto, Scafiti, Annunziata, Piazza Gagini, rientro al Santuario.
Ore 18: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Sac. Renato Minio, studente presso La Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Ore 19: Processione per le seguenti vie: Santi, S. Vito (sosta), Santi, Piazza Spedalieri (sosta per la volata dell'Angelo e invocazione della benedizione dell'Annunziata sul nostro paese da parte del Sac. Giuseppe Zingale), Umberto (sosta sotto l'arco trionfale per il canto dell'Ave Maria e delle trombe d'argento), Umberto, Catania (sosta per gli spettacolari fuochi pirotecnici sonori), Marconi, Piazza Matrice, A. Gabriele, Piazza Gagini, rientro in Chiesa.

DOMENICA 31 AGOSTO - Salita della statua della Madonna
Ore 19: Recita comunitaria del Santo Rosario.
Ore 20: Celebrazione Eucaristica di Chiusura dei Festeggiamenti presieduta dal Rettore del Santuario, Sac. Antonino Longhitano.
AI termine accompagnata da canti e sventolio di fazzoletti bianchi la statua della Madonna, lungo il ponte scorrevole risale per essere ricollocata nella nicchia sull'altare maggiore.

Sotto il Patrocinio del Comitato per i festeggiamenti, organizzate dal C.S.I., si svolgeranno, nei giorni della Festa, delle attività sportive con rilascio di targhe e coppe alle squadre partecipanti.

Nota bene:
- Illuminazione, Arco Trionfale, Fuochi Pirotecnici di giorno 3 e 10 e gli Spettacoli sono curati dall'Amministrazione Comunale.
- le liturgie saranno animate dalle varie Comunità Ecclesiali di Bronte.
- Il servizio bandistico è curato dal Corpo Bandistico S. Biagio di Bronte.- I fedeli che vogliono dare la loro offerta possono darla al passaggio delle processioni, diret­ta­mente al Santuario e agli incaricati muniti di tesserino di riconoscimento che lasceranno apposita ricevuta.a.

 

Domenica 10 Agosto 2003, il clou della Festa

Processione e Volata dell'Angelo

Tutte le confraternite brontesi, autorità religiose, militari e civili, in mez­zo ad una grande folla, hanno accolto l'uscita della Patrona di Bron­te dal Santuario. Quest'anno le statue dell'An­nunziata e dell'Angelo sono state portate in processione in tutti i quartieri percorrendo le strette stra­dine del centro storico di Bronte. 

I momenti più suggestivi della pro­cessione si svolgono in piazza Spe­dalieri, gremita di fedeli sia a mez­zogiorno sia la sera, quando si as­siste alla tradizionale «Volata del­l’An­gelo».
Si tratta di una rappre­sen­ta­zio­ne che vede un bam­bino di circa 10 anni volare nel cielo per annun­cia­re alla Vergine la nascita di Gesù. Il bambino, indossati i panni dell'Arcangelo Gabrie­le, dopo essere stato assicu­rato attorno con una robusta imbracatura, si lancia dalla terrazza al secondo piano di un'abitazione in piazza Spedalieri, per scivolare lun­go un cavo di acciaio fino a rag­giun­gere lentamente, come se fosse in volo, la statua della Madonna posta al centro di Piazza Spedalieri.
Dopo aver sorvolato la piazza l'angelo dell'Annunciazione offre un maz­zo di gigli alla Madonna e recita l'Ave Maria.
Anche se molti sono stati i brontesi tornati per devozione e per rivi­ve­re la secolare e tradizionale festa, durante la spetta­colare  "Volata dell'An­ge­lo" delle ore 12.00, in Piazza Spe­dalieri que­st'anno è stato notato qualche spazio vuoto.

Gremita invece fino all'in­ve­rosimile la "Volata" delle ore 21.00. Nella piazza, sui balconi e nelle vie adiacenti c'erano oltre 10.000 persone.

A destra, le statue della Ma­don­na e dell'Angelo all'usci­ta dalla Chiesa del­l'An­nun­ziata e, sotto, nel passaggio sotto l'"Arco Trionfale".

Per la verità molte sono state le criti­che sul design del tra­dizionale arco, quest'anno giudicato  toz­zo e "poco trion­fale", non all'al­tezza delle precedenti realizza­zioni.
Nelle foto sotto, a destra, due brontesi rientrati per la tra­di­zio­nale festa dell'Annun­ziata ed una rappresentanza del Corpo Forestale in posa davanti al Santuario.

La Statua è letteralmente ricoperta d'oro e di pietre preziose, donati dai devoti brontesi nel corso dei secoli.

 

 

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TRADIZIONI

       

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