29 Aprile 2013
Un occhio all'ambiente ed un altro al risparmio Il Comune promuove la cultura “paperless” Riducendo al minimo la stampa dei documenti il Comune risparmia, si qualifica come “ente socialmente responsabile“, garantendo al tempo stesso velocità e recupero di produttività. Il Comune promuove la cultura "paperless" (meno carta) e blocca la stampa su carta dei documenti del Consiglio comunale, facendo pervenire gli atti ai consiglieri esclusivamente via mail. A deciderlo sono stati il sindaco Firrarello e l’assessore all’innovazione, Mario Bonsignore, che ha chiesto ed ottenuto dall’uffici l’invio telematico delle delibere da approvare. “A casa, - spiega l'assessore - molti di noi sono attenti allo spreco di carta, di acqua, della corrente elettrica ed altro. In Comune non bisogna essere da meno. Pensate che, solo in questa circostanza, abbiamo risparmiato circa 5.000 fogli di carta A4 l’anno, più la relativa stampa. E per ottenere 25.000 fogli sappiate che si deve abbattere un albero”. L’occasione favorisce una riflessione sul contributo che è possibile dare alla revisione dei costi interni. Per questo Bonsignore agli uffici ha indicato alcune regole: 1) non stampare le bozze dei documenti in corso di elaborazione; 2) limitare al massimo le stampe e veicolare i documenti definitivi, ove possibile, attraverso le e-mail; 3) ove possibile utilizzare per la stampa la modalità fronte/retro; 4) evitare se possibile di stampare le e-mail. Ma non si tratta soltanto di una semplice operazione di risparmio. “Capiamo bene tutti – hanno concluso Firrarello e Bonsignore - che non siamo di fronte ad un obiettivo di mero taglio dei costi per prodotti di consumo d’ufficio, comunque di per sé già utile e necessaria, ma, piuttosto, ad un salto di qualità verso la cultura "paperless oriented" per un Comune che lavori con un ricorso sempre maggiore agli strumenti tecnologici.
27 Aprile 2013
UN RIMBOSCHIMENTO INOPPORTUNO FATTO NEGLI ANNI 60 HA COMPROMESSO LE CONDIZIONI DI NATURALITA' La lenta agonia delle querce secolari di Monte Egitto Soffocate dai pini piantati negli anni '60 Kopsell: «Bisogna tagliare i pini che fanno ombra» Più di 50 querce secolari, anziane forse anche 500 anni, assediate da “giovani” alberi di pino, piantati durante le campagne di rimboschimento degli anni 60, che tolgono loro luce e quindi vita. Lo denunciano i volontari delle Giacche verdi, coordinati da Biagio Montagno insieme al prof. Rainer Kopsell, ex direttore dell’azienda forestale tedesca, giunto sull’Etna 2 anni fa e ritornato ieri per lanciare ancora una volta l’allarme alle autorità siciliane. Siamo a Bronte, in piena zona A del Parco dell’Etna, ed esattamente nella zona “Sic” ai piedi di monte Egitto. E’ qui che si starebbe consumando la lenta agonia delle querce “monumentali”, ed è stato proprio in questo bellissimo bosco che questa mattina si sono riuniti diversi esperti per verificare la situazione. “Le querce stanno perdendo le foglie – spiega il prof. Kopsell – bisogna tagliare i pini attorno che fanno ombra”. Detto così, trovandoci in piena area protetta, sembra impossibile, ma il dott. Michele Leonardi dirigente del Parco dell’Etna non si è mostrato contrario: “Abbiamo subito fornito l’autorizzazione al censimento delle piante. – ha affermato – Fatto ciò valuteremo la possibilità di ricostruire le condizioni di naturalità eventualmente compromessa dall’uomo”. “Il rimboschimento - afferma il prof. Pietro Minissale del Dipartimento di Scienze ambientali dell’Università di Catania – ha soffocato le querce. Il diradamento è necessario”. E la salvaguardia del proprio patrimonio ambientale interessa al Comune di Bronte, presente al sopralluogo con l’assessore Mario Bonsignore: “Ci troviamo in una zona bellissima e mi fa piacere che le eccellenze scientifiche che oggi sono qui non hanno esitazione a definire questi boschi monumenti. A loro chiediamo di salvarli affinché possano essere ammirati dai turisti”. Al sopralluogo ha partecipato Franco Del Campo del Cai, i volontari dello Sve, il comandante della Forestale di Bronte, commissario Vincenzo Crimi, e il dott. Nunzio Caruso del servizio fitosanitario dell’Azienda forestale: “Ai tempi non si immaginava di compromettere la salute delle querce. Oggi si dovrebbe intervenire”. (Sulle querce dell'Etna, vedi una leggenda: Le Porte di guardia dell’Etna).
21 aprile 2013
Operazione definita dal delegato del tribunale fallimentare Aligrup, sei punti vendita alla Coop Positive prospettive per i lavoratori Sei punti vendita dell’Aligrup, azienda leader per la grande distribuzione alimentare in Sicilia che gestisce i supermercati Despar, sono stati acquistati dalla Coop. La decisione del giudice delegato del Tribunale fallimentare di Catania risale a giovedì scorso ma solo ieri è diventata di dominio pubblico. Secondo quanto trapelato l’offerta dell’acquirente non si discostava dalla valutazione degli esperti giudiziari. La decisione è stata presa alcune ore prima che la Corte d’Appello condannasse a 12 anni di reclusione il re dei supermercati in Sicilia, Sebastiano Scuto, 72 anni, per associazione mafiosa. I giudici di secondo grado hanno anche esteso la confisca dei beni dell’imprenditore, che era del 15%, a tutto il suo patrimonio. La sentenza non è esecutiva perchè sarà presentato ricorso in Cassazione. (...) La decisione del Tribunale è stata presa due giorni fa, ma depositata soltanto oggi in cancelleria. L’autorizzazione all’acquisto riguarda due coop, Adriatica e Nord-Est, e interessano quattro punti vendita nel Catanese e uno ciascuno nel Ragusano e a Palermo. Quelle del Catanese sono quello all’interno del centro commerciale Le Zagare, l’lnterspar di Bronte, e altri due supermercati, uno a San Giovanni la Punta e l’altro e Fiumefreddo di Sicilia. Sono, complessivamente, interessati oltre 300 dipendenti dell’Aligrup. «È una buona notizia - commenta Giovarmi Casa della Uiltucs di Catania - perchè dà un pò di respiro ai lavoratori. Tutti i riposizionamenti dei punti vendita sono stati adottati con il parere vincolante del Tribunale di Catania, quindi sono inattaccabili. Paradossalmente, se la confisca dovesse diventare definitiva, la vendita potrebbe essere agevolata perchè l’interlocutore per gli acquirenti diventerebbe solo uno». [Fonte: Gazzetta del Sud] 21 aprile 2013
TRIBUNALE DI CATANIA Via libera della sezione fallimentare alla cessione a Supercoop Sicilia. Coinvolti 300 dipendenti Vertenza Aligrup, «sì» alla Coop acquisirà sei market della Despar I sindacati sperano che il colosso della grande distribuzione rilevi altri supermercati Sei supermercati dell’ex colosso della grande distribuzione organizzata Aligrup passano alla Supercoop Sicilia. E per oltre 300 lavoratori si riparla di rientrò a lavoro. Il via libera alla cessione dei punti vendita a marchio Despar è arrivato ieri mattina dal Tribunale di Catania, sezione fallimentare. La notizia era attesa da tempo, a riprova che sin dalla prima ora, Supercoop Sicilia (Coop Adriatica e Nord Est) è stata la compagine che ha mostrato molto interesse a creare una nuova rete vendita in Sicilia chiedendo di entrare in 21 supermercati Aligrup. Operazione che si è rivelata più difficile del previsto, ma ora il Tribunale ha segnato il primo passo. I punti vendita passati a Supercoop Sicilia sono quelli all’interno del centro commerciale Le Zagare, nel catanese l’Interspar di Bronte, quello di San Giovanni La Punta e quello di Fiumefreddo di Sicilia. A Palermo c’è invece il centro Guadagna. (…) Al momento i lavoratori hanno la copertura della cassa integrazione. Due giorni fa, infatti, il ministero ha approvato la richiesta di Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori Aligrup avanzata per procedura concorsuale. (...) Adesso, la partita che rimane aperta è quella dell’occupazione. In ballo c’è il destino di oltre 300 lavoratori, e i sindacati terranno la barra a dritta per ottenere il mantenimento dei livelli occupazionali. Per questo motivo si sono affrettati a richiedere un incontro ad Aligrup e a Supercoop. (Salvo Ricco, Giornale di Sicilia)
21 aprile 2013
Chiesto «spazio finanziario» di 2 milioni e mezzo di euro Il Comune di Bronte fra i primi in Italia a chiedere ufficialmente al ministero dell’Economia e delle Finanze il così detto “spazio finanziario”, ovvero la possibilità di pagare le imprese che hanno lavorato per il Comune, senza che i fondi gravino negativamente sul patto di stabilità. Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, infatti, il giorno dopo l’approvazione del decreto legge 35 del 8 aprile 2013 del Governo Monti (il famoso decreto che fornisce le disposizione sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese), ha riunito gli uffici del Comune affinché si procedesse celermente. E venerdì gli uffici hanno inviato al ministero una formale richiesta di uno “spazio finanziario” di 2 milioni e mezzo di euro. Questo, infatti, è l’ammontare dei pagamenti per appalti di lavori pubblici che il Comune potrà effettuare alle imprese nel rispetto della normativa. (…) Adesso dovrà solo attendere di conoscere quanto “spazio finanziario” gli verrà riconosciuto. [Fonte: La Sicilia]
18 aprile 2013
LA PROTESTA DEGLI OPERATORI ECOLOGICI Oggi incontro dal prefetto Il Comune chiede di pagare direttamente gli stipendi Il Comune chiede al Prefetto di Catania di rendere operativa la delibera dell’assemblea della Joniambiente che permette a Bronte di pagare direttamente i propri operatori ecologici. La delibera, che la Aimeri ambiente stenta ad accettare, è stata approvata dai 14 sindaci dell’Ato il 20 marzo scorso. Il palazzo prefettizio di via Minoriti a Catania, alle ore 18 di oggi, diventa così nuovamente giudice dei destini degli operatori ecologici di Bronte che, a causa dei debiti dei Comuni con la Joniambiente, dalla Aimeri non ricevono lo stipendio. “Siamo stati costretti – afferma in un comunicato il sindaco Firrarello – a finire davanti al Prefetto per cercare di evitare nuovi stati di agitazione degli operatori di Bronte ed i relativi disservizi nella raccolta dei rifiuti. All’incontro sono stati invitati, oltre alla Joniambiente, anche la Aimeri ambiente. Faticosamente, infatti, proprio a causa delle resistenze della Aimeri, riusciamo a rendere operativa la delibera dell’Ato che ci permette di pagare direttamente i nostri operatori ecologici quando non vengono pagati gli stipendi a causa della morosità degli altri Comuni.» Firrarello conclude affermando che Bronte è sempre stato in regola ma ha subito i disservizi causati dai debiti degli altri comuni e che non si può aspettare con trepidazione ogni metà del mese, temendo lo sciopero degli operatori ecologici. 20 aprile 2013 VERTICE IN PREFETTURA
«Il Comune potrà pagare solo i netturbini brontesi» “Pagare solo gli operatori ecologici del Comune di Bronte, quando gli altri Comuni non pagano le quote alla Joniambiente provocando lo stato di agitazione dei lavoratori che non percepiscono lo stipendio, è possibile. Lo prevede l’art. 5 del regolamento sui contratti”. Ad affermarlo è stato il prefetto di Catania, Francesca Cannizzo, presente al vertice in Prefettura, convocato per superare le difficoltà poste dall’Aimeri Ambiente sull’attuazione della delibera dell’Ato che permette di pagare direttamente gli stipendi ai lavoratori ecologici di Bronte, con le quote che questo versa alla Joniambiente. Al vertice hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, il componete del Cda della Joniambiente Antonello Caruso ed alcuni rappresentanti della Aimeri Ambiente. “II prefetto - ha affermato Firrarello - che ringrazio per l’attenzione, è stata categorica, e ha dato 3 giorni di tempo alla Aimeri ambiente per accettare le nostre proposte e sottoscrivere il protocollo d’intesa che prevede la parcellizzazione dei pagamenti”. All’incontro però non ha partecipato il direttore della Aimeri Ambiente, impegnato in Calabria. La Joniambiente, guidata dal presidente Francesco Rubbino è al fianco del Comune. (Fonte La Sicilia)
16 aprile 2013
Acquisito dal Comune il terreno privato che impediva il transito «Liberata» via Maratona» Firrarello: «Adesso bisogna realizzare la pavimentazione e la fognatura» Il cancello di ferro non impedisce più il transito in via Maratona, ed i residenti possono finalmente raggiungere viale Kennedy con facilità. Il Comune, infatti, è finalmente entrato in possesso del terreno privato che fino a ieri ha impedito il passaggio veicolare e creato disagi dal punto di vista della Protezione civile. Via Maratona da una parte era chiusa dal cancello mentre l’altra, quella che per intenderci conduce nel viale Sardegna, è così stretta, sconnessa e soprattutto scoscesa da impedire il transito di ambulanze e Vigili del Fuoco. Adesso finalmente questo problema sembra risolto. Il Comune ha acquisito il terreno privato dove era posto il cancello, che adesso è aperto. Per il sindaco Firrarello un traguardo a vantaggio dei tanti residenti, ma anche un impegno non indifferente che ancora non è concluso. “I sindaci a volte – afferma in un comunicato - si trovano a dover affrontare problemi frutto di passate cattive amministrazioni. Siamo in presenza di una lottizzazione abusiva realizzata decenni fa e mai perseguita seriamente. Gli edifici realizzati sono stati sanati senza risolvere il problema della viabilità stradale e dei suoi servizi.” Il tutto – continua - condito dalla presenza di 2 cancelli posti in 2 terreni privati che impedivano di raggiungere le abitazioni. E siccome spesso si immagina che dalla pubblica amministrazione bisogna trarre il massimo vantaggio economico, non siamo riusciti ad acquistare il terreno. Oggi siamo riusciti a venirne a capo”. Ma i problemi non sono finiti: “Adesso – conclude Firrarello - bisogna trovare una soluzione per realizzare la pavimentazione e soprattutto la fognatura”. E che il problema di via Maratona a Bronte fosse sentito lo dimostra anche l’attenzione del Consiglio comunale, con diversi consiglieri pronti ad affrontare l’argomento.
11 aprile 2013
INTERVENTO DEL COMUNE SULLA CRISI DEL SETTORE TESSILE «I lavoratori non devono perdere gli ammortizzatori sociali» “Si faccia il possibile affinché i lavoratori tessili che al momento non lavorano non perdano gli ammortizzatori sociali. Vivono con quest’unica fonte di reddito e con la speranza di ritornare al lavoro”. E’ l’appello lanciato dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello, all’Inps e al Centro per l’impiego. Ieri mattina, infatti, una delegazione di lavoratori tessili ha chiesto di essere ricevuta in Comune per rappresentare il proprio dramma. Ad accompagnarli i sindacalisti della Cgil, Gino Mavica e Angelo Lopes che al vicesindaco, Melo Salvia, hanno esposto il problema in tutta la sua drammaticità. “II polo tessile - ha affermato Mavica - fino il qualche anno fa garantiva lavoro a circa 1000 operai. Oggi la forza lavoro è ridotta a circa 400 unita. In 600 non lavorano più e fra questi quasi la metà usufruisce degli ammortizzatori sociali che però sono a termine. In questo dramma ci sono anche alcuni che ancora devono ricevere almeno 2 mensilità della cassa integrazione in deroga dello scorso anno e c’è chi attende la sottoscrizione del verbale di intesa istituzionale, al Centro per l’impiego di Catania, per la concessione da parte dell’Inps del trattamento di cassa integrazione in deroga del 2013”. E il vicesindaco Salvia ha immediatamente inviato due lettere ai direttori dell’Inps e del Centro per l’impiego, affinché in tempi brevi i problemi vengano risolti, chiedendo però al sindacato di incontrare insieme le aziende, nel tentativo di programmare il rilancio del comparto magari con il marchio proprio. “Oltre alla lettera - afferma il sindaco Pino Firrarello - chiederò con urgenza di incontrare i vertici provinciali dell’Inps e del Centro per l’impiego. Bronte può considerarsi il Comune che più di tutti in Italia ha perso posti di lavoro. Nessun Comune italiano di 20 mila abitanti, infatti, ha perso 600 posti di lavori in 2 anni”. [Fonte: La Sicilia]
10 aprile 2013
Convegno e concorso per pasticceri Mandorle e pistacchi dolcezze di Sicilia in passerella Mandorle e pistacchi saranno i protagonisti della quarta edizione del concorso promosso dalla Fondazione “Cav. Francesco Condorelli” che mira a tenere viva l’attenzione per l’arte pasticcera, stimolare i giovani talenti e tutelare la tradizione dolciaria di Sicilia e Calabria. L’appuntamento è per sabato prossimo alle Ciminiere di Catania. Come di consueto la giornata si aprirà, alle 9.30, con un convegno. Esperti, studiosi e addetti ai lavori si confronteranno su: “Le eccellenze siciliane: Le mandorle di Sicilia e i pistacchi di Bronte. Dalla produzione agricola alla produzione artigianale ed industriale”. Tra i temi che saranno affrontati dai relatori: le caratteristiche organolettiche delle mandorle e dei pistacchi, alimentazione e salute, ruolo delle banche del territorio per il sostegno e il rilancio economico delle filiere produttive locali. All’iniziativa sarà presente, tra gli altri, l’assessore regionale all’Agricoltura, Dario Cartabellotta, che illustrerà il progetto “Distretto del dolce tipico siciliano” che mira a tutelare e a valorizzazione le specialità dolciarie dell’isola. «L’appuntamento - spiega Giuseppe Condorelli, presidente della, Fondazione - ha un triplice obiettivo: creare un momento confronto, fare il punto sul settore dolciario, che ha ottimi margini di crescita, e stimolare giovani e meno giovani a mantenere viva l’arte pasticcera». Interverranno il sindaco Raffaele Stancanelli; Antonina Liotta, commissario straordinario provincia regionale di Catania; Giuseppe Condorelli, presidente fondazione «Cav. Antonino Francesco Condorelli»; Giacomo Dugo, ordinario Chimica degli alimenti Università di Messina; Saverio Continella, direttore generale del Credito Siciliano; Rosario Faraci, ordinario economia delle imprese; Raffaele Fusillo, direzione acquisti Lekkerland Italia; Nicola Cafarella, Sian Asp Catania; Antonio Pogliese, dottore commercialista. Al convegno seguirà, nel primo pomeriggio, il concorso riservato a maestri e apprendisti pasticceri di Sicilia e Calabria. [Fonte: La Sicilia]
9 aprile 2013
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA IN VARIANTE LA COSTRUZIONE Sì alla costruzione della «Sala del Regno» Il Consiglio comunale dice si al progetto per la costruzione della “Sala del Regno”, un luogo di culto dei Testimoni di Geova. L’associazione religiosa di Bronte, infatti, ha chiesto al Comune di poter costruire una struttura di 340 metri quadrati per ospitare le adunanze. Per procedere è stato necessario il si del Consiglio comunale su un progetto in variante al Piano di fabbricazione, in quanto i Testimoni di Geova hanno chiesto di realizzare la struttura in campagna, ed esattamente in un terreno agricolo in contrada Costa di Gallo. “Per me va bene, - ha affermato il consigliere Vincenzo Sanfilippo - mi domando se il Comune sia in condizione di realizzare le strutture primarie e secondarie previste per legge”. “Garantire la realizzazione di un luogo di culto – ha aggiunto Andrea Sgrò - è un obbligo di cittadinanza”. Per Vittorio Triscari la struttura darà lustro alla zona, mentre per Rosario Lanzafame i lavori creeranno occupazione. “Il nostro si – ha ribadito Nunzio Saitta – in linea con la libertà di culto garantita dalla Stato italiano e sancita dal Concilio Vaticano II. Questo progetto merita di essere considerato di pubblica utilità”. Graziano Calanna e Nunzio Spano si sono astenuti: “Mi asterrò per motivi tecnici. – ha affermato Spanò - Dubito che una zona agricola possa essere trasformata edificabile per una zona di culto”. Alla fine 13 favorevoli e 2 astenuti. L’iter burocratico però non è ancora terminato. Superato lo scoglio del Comune adesso i Testimoni di Geova di Bronte aspettano il si dell’assessorato Territorio ed Ambiente. 3 aprile 2013
C'è il «sì» del Consiglio al progetto per costruire la «Sala del Regno» Il Consiglio comunale di Bronte, presieduto da Salvatore Gullotta, dice sì al progetto per la costruzione della “Sala del Regno” dei Testimoni di Geova. (...) Fin qui nulla di strano. II problema è sorto perché hanno chiesto di realizzarla in aperta campagna, esattamente in contrada Costa di Gallo che non è edificabile. La scelta non è stata casuale: un loro confratello ha messo a disposizione il terreno, ma soprattutto questo si trova in una zona equidistante da Bronte e Randazzo e di conseguenza potrà essere a servizio di entrambi i Comuni, oltre che di Maletto e Maniace. Per procedere, è stato necessario il sì del Consiglio comunale su un progetto in variante al Piano di fabbricazione. (...) [Fonte: La Sicilia]
5 aprile 2013
La biblioteca comunale apre anche nel pomeriggio con postazioni internet a disposizione degli utenti La «Deluchiana» si rinnova Ma quella del R. C. C. resta ancora chiusa La “Deluchiana”, la biblioteca comunale intitolata al Card. Antonino Saverio De Luca, apre le proprie porte anche il pomeriggio e, pur invitando gli studenti a continuare a leggere i libri, allarga i propri orizzonti al mondo di internet, mettendo a disposizione degli utenti ben 5 postazioni di computer collegati alla rete. E’ la piccola rivoluzione proposta dall’assessore Bonsignore che, nell’ottica dello sviluppo delle politiche culturali, intende trasformare i servizi offerti dalla biblioteca, servendosi anche delle nuove tecnologie. Per questo dal 18 aprile in poi, come predisposto dal dirigente Biagio Meli, la Deluchiana, sita in via Annunziata, rimarrà aperta dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14 e, dal martedì fino a venerdì, anche dalle 15,30 alle 18,30. Come detto però la novità più importante è che fruitori e studenti potranno utilizzare la biblioteca per collegarsi gratuitamente ad internet. Ovviamente l’accesso è garantito solo per scopi culturali e di ricerca, non certo per collegarsi ai social network, con il personale della biblioteca che vigilerà costantemente affinché la regola non venga violata. Lo scopo è quello di restituire alla biblioteca quel ruolo di fonte del sapere. La Biblioteca civica, infatti, custodisce ben 15.947 libri, ma oggi grazie ad internet diventa globale. “Una piccola ma sostanziale rivoluzione – hanno affermato Bonsignore insieme con il sindaco Firrarello - a vantaggio degli studenti e dei loro genitori che avranno la possibilità di far studiare e collegarsi gratuitamente ad internet i propri figli in un ambiente sicuro, funzionale e protetto”. La Deluchiana è stata istituita nel 1959 e nell’ottobre 1982 trasferita nei locali di Via Annunziata. Grazie al suo patrimonio librario ancora oggi permette di svolgere attività di ricerca, oltre a rappresentare un valido archivio storico comunale. Per una biblioteca, la Deluchiana, che si rinnova e si adegua ai tempi, un’altra che, invece, sembra diventare quasi irraggiungibile. Questa volta si stratta della prestigiosa biblioteca del Real Collegio Capizzi, un patrimonio storico culturale importantissimo per Bronte e per tutti gli studiosi. Da gennaio è andato in pensione il bibliotecario Franco Cimbali, un appassionato studioso di storia patria e della cultura locale, ed il Real Collegio, dopo oltre tre mesi non ha ancora provveduto alla sua sostituzione. La storica biblioteca ancora non riapre con la solita regolarità, resta chiusa ed un piccolo avviso appeso sulla porta d’ingresso (vedi foto a destra) invita a telefonare ad un numero di cellulare per eventuali richieste. Che peccato se Bronte dovesse perdere anche questa sua perla.
4 aprile 2013
Sul mantenimento del punto nascite Consiglio comunale con toni accesi Soddisfazioni, apprezzamenti e qualche polemica nel primo Consiglio comunale di Bronte dopo il sì sul mantenimento del Punto nascite dell’ospedale. Ad intervenire con toni diversi i consiglieri Vincenzo Sanfilippo, Nunzio Saitta, Andrea Sgrò, Salvatore Proietto e Graziano Calanna, con il consigliere Nunzio Spanò che ha obiettato sul fatto che altri, come presidenti di comitati, abbiano rilasciato dichiarazioni alla stampa, a differenza di chi si è battuto per l’ospedale come il presidente del Consiglio comunale Salvatore Gullotta. Ed in proposito Gullotta ha dichiarato: «Ringrazio il presidente Crocetta e la Giunta regionale per aver accolto le nostre richieste. Il fatto che comitati, associazioni e federazioni varie si siano schierati a difesa dell’ospedale in aggiunta a quanto già fatto dal sindaco, Pino Firrarello, e dal Consiglio comunale, è certamente positivo. Questo Consiglio, infatti, all’unanimità percorrendo le vie istituzionali, è stato ricevuto dal commissario straordinario dell’Asp Gaetano Sirna che, avendo inviato una relazione a favore del mantenimento del Punto nascite di Bronte, merita il nostro ringraziamento. E’ giusto anche ringraziare gli onorevoli Pippo Limoli, Lino Leanza, Giovanni Burtone e Leoluca Orlando che, al di là della propria collocazione politica, si sono schierati al nostro fianco appunto perché questo Consiglio comunale, sul problema dell’ospedale, è rimasto unito e compatto. Assieme al sindaco Firrarello continueremo a vigilare, affinché l’ospedale venga potenziato. Ci farà piacere - ha concluso Gullotta - continuare ad avere al nostro fianco tutte le associazioni che per l’ospedale, assieme con noi, vorranno battersi». [Fonte: La Sicilia]
3 aprile 2013
In arrivo 2,4 mln per mettere «in rete» 4 musei Il progetto finanziato dalla Regione riguarda le strutture di Maletto, Bronte, Linguaglossa e Randazzo Due milioni e 400 mila euro per 4 musei del versante nord dell’Etna. Li ha ottenuti la società consortile Taormina Etna dalla Regione Siciliana, attraverso il Pist “Etna Paternò” a finanziamento del progetto “I musei dell’identità storica etnea”. Il progetto presentato mira in un colpo solo a riqualificare e mettere in rete il museo “civico” di Maletto, quello dell’opera dei Pupi siciliani di Randazzo, quello delle sculture che si trova nel giardino del Castello Nelson, e infine il museo delle opere dell’artista Salvatore Incorpora di Linguaglossa. Fino a qualche giorno fa i fondi erano bloccati, ma un vertice tenuto a Palermo, appena prima di Pasqua, fra i dipartimenti della Programmazione e dei Beni culturali della Regione siciliana, con l’amministratore delegato della società Taormina Etna, Salvatore Spartà, ha risolto ogni dubbio, e adesso si attende a giorni il decreto ufficiale di finanziamento. A darcene notizia è il sindaco di Randazzo Ernesto Del Campo: “Il progetto - afferma - prevede anche la realizzazione di un circuito dei 4 musei, da promuovere come se si trattasse di un’unica struttura museale. Noi a Randazzo - conclude - renderemo vivo il nostro museo dei pupi siciliani sito nel castello di San Martino”. Un progetto che guarda allo sviluppo del turismo culturale del territorio. L’importanza dell’artista Salvatore Incorpora, figlio adottivo e cittadino onorario di Linguaglossa, valica i confini regionali, mentre Maletto custodisce reperti archeologici che vanno dall’età del bronzo (II° millennio a. C) all’età del ferro. Infine il museo di sculture del castello Nelson è famoso perché le opere furono realizzate sul posto da artisti illustri nell’ottobre del 1990, in occasione di un Simposio Internazionale di Scultura avente per tema “La libertà”. [Fonte: La Sicilia]
27 Marzo 2013 COLLABORAZIONE FRA GIUNTA E SINDACATI
Vertice al Comune con le organizzazioni sindacali Incontro sui temi dell'assistenza ai più deboli e dei servizi sociali I sindacati: «Pagare tutti per pagare meno» C’è collaborazione fra l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Firrarello, e le organizzazioni sindacali. Secondo un comunicato stampa, entrambe le parti puntano, in un momento di crisi economica come questo, ad ottimizzare le risorse per garantire i servizi ai cittadini. Questo l’esito di un vertice tenuto ieri mattina nella sala della Giunta. Ospiti del sindaco Firrarello e dell’assessore al Bilancio, Biagio Petralia, all’incontro hanno partecipato Massimo e Nino Galati della Cisl, Salvatore Papotto della Filea Cgil, Giuseppe Di Mulo della Ugl, Gino Mavica, Antonino Licciardello e Nicoletta Gatto della Cgil, Francesco Prezzavento della Uilp Uil e Gianluca Sommarino della Uil. Presenti anche alcuni capi area del Comune, ed il segretario comunale Anna Maria Carugno. Diversi gli argomenti trattati, dal consuntivo sugli interventi sociali per l’anno 2012, al recupero delle tasse comunali evase, per continuare al rispetto dei protocolli di intesa e concludere con il problema dei rifiuti. Le organizzazioni sindacali e soprattutto Gino Mavica hanno sottolineato come la spesa per i servizi sociali rispetto a 2 anni fa sia diminuita di circa 500 mila euro. Un taglio che, come ha ribadito l’assessore Petralia, è causato dalle forti diminuzioni dei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione. I meno abbienti però sono stati ugualmente tutelati da una maggiore selezione delle famiglie realmente bisognose che hanno, comunque, potuto usufruire del buono socio sanitario. E qui il dialogo con i sindacati, pronti anche a suggerire quali possano essere i bandi regionali che permettono di ottenere finanziamenti. Per le organizzazioni sindacali, inoltre, è importante far pagare a tutti le tasse comunali affinché tutti possano pagare di meno. Ed in proposito il Comune ha fatto a pieno la propria parte: “Abbiamo addirittura – ha aggiunto Petralia – fatto approvare dal Consiglio comunale un regolamento per rateizzare gli importi delle bollette dell’acquedotto, consentendo a tutti di poter pagare ed al Comune di riscuotere”. Si è parlato anche di appalti e di stipendi degli operatori ecologici, con i sindacati pronti a sostenere la Giunta nel caso in cui il protocollo d’intesa per pagare direttamente i lavoratori impegnati nella raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade dovesse per qualche motivo saltare. 5 aprile 2013
«Dall'incontro nessuna intesa» In merito all'articolo dal titolo "Comune e sindacati a braccetto" apparso su La Sicilia martedì scorso, Nicoletta Gatto e Francesco Prezzavento, rispettivamente segretari territoriali dello SpiCgil e della Uilpensionati, tengono a precisare che nessuna intesa tra il Comune e i sindacati è scaturita dall'incontro tenuto dal momento che l'Amministrazione comunale, a richiesta dei sindacati, si è riservata di produrre la documentazione necessaria per poter affrontare proficuamente i problemi dell'assistenza agli anziani e alle fasce sociali meritevoli di tutela. (La SIcilia)
22 Marzo 2013
I PRECEDENTI: La Pinacoteca Nunzio Sciavarrello ha sede nei prestigiosi locali che il Real Collegio Capizzi nel 2005 ha ceduto in comodato d'uso al Comune. I lavori di ristrutturazione, finanziati nel 1993, furono terminati nel 2004 tra roventi polemiche e notevoli ritardi; un anno dopo, nel 2005, furono progettati gli arredi. La Pinacoteca è stata inaugurata una prima volta nel dicembre del 2007, ma fu chiusa dopo pochi mesi per i primi lavori di restauro che durarono oltre due anni. E' stata nuovamente aperta e reinaugurata ad ottobre 2010. Due mesi dopo furono finanziati ulteriori interventi per l'adeguamento degli impianti e per eliminare l’umidità. Quest'ultimi lavori, consegnati a dicembre 2012, non sono ancora finiti. Oggi la Pinacoteca è ancora chiusa. Per l'Utc i lavori realizzati anni fa peggiorarono il sistema di scarico delle acque piovane Pinacoteca del Collegio Capizzi: muri pieni di umidità Il Comune effettuerà tutti i lavori necessari nella Pinacoteca, ma punta il dito contro chi ha effettuato, ormai tanti anni fa, i lavori di restauro del Collegio Capizzi, lavori considerati causa delle tantissime infiltrazioni che hanno danneggiato buona parte degli intonaci interni (vedi foto a destra di un ambiente interno tratta da La Sicilia). Tutto e cominciato qualche settimana fa quando il sindaco, Pino Firrarello, dopo aver ottenuto un finanziamento di 500mila euro per completare gli impianti nella pinacoteca, ha consegnato i lavori. La ditta appaltatrice, effettuato i primi sondaggi, si è accorta che i muri erano zeppi di umidità. Così l'Ufficio tecnico ha effettuato una campana di saggi. «Abbiamo scoperto - dice il geometra del Comune Nino Saitta - che ì lavori effettuati ai tempi non hanno risolto il problema dello scarico delle acque piovane, anzi lo hanno peggiorato. Gli scarichi, infatti, confluiscono in alcune cisterne che appena piove abbondantemente si riempiono. Questo fa si che le grondaie si riempiano e facciano grondare l'acqua dai muri perimetrali. Ai tempi non era il Comune a dirigere i lavori, bensì il Genio civile». «E dire - aggiunge il sindaco di Bronte, Firrarello - che il finanziamento di 5 miliardi per effettuare quei lavori ai tempi lo feci ottenere io, quando presidente della Regione era l'on Salvatore Leanza di San Teodoro. Ovviamente. di fronte a casi come questo, il responsabile non è mai uno, ma diversi. Per anni abbiamo tentato invano di eliminare l'umidità dai muri, oggi ci siamo resi conto che è arrivato il momento di intervenire radicalmente, perché il vecchio ed ingegnoso sistema di defluivo delle acqua piovane, realizzato grazie alla bravura degli artigiani brontesi del tempo, di fatto non esiste più. Il Comune, con i fondi del ribasso di gara, sta predisponendo una perizia di variante per sistemare l'impianto delle acque bianche. Abbiamo chiamato il Genio civile di Catania per una replica. Il sign. Riciputo della segreteria dell'ingegnere capo, dopo averci ascoltato, ci ha assicurato che farà in modo di farci avere una risposta al più presto. [Fonte: La Sicilia] News dei mesi precedenti | seguenti |