Notizie, Eventi Socio-Culturali e non Da Febbraio ad Aprile 2009 | Ti trovi in: Home-> News da Bronte-> Eventi culturali News mesi precedenti | seguenti |
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Lezione di legalità dei carabinieri al «Capizzi» g.g.) Vivace e istruttivo dibattito, ieri mattina, nell’aula magna del liceo «Capizzi» di Bronte, dove il comandante della Compagnia carabinieri di Randazzo, capitano Gaetano Birtolo, ha tenuto una conferenza per promuovere la diffusione alla cultura della legalità. Accompagnato dal comandante della Stazione di Bronte, maresciallo Roberto Caccamo, il capitano Birtolo ai ragazzi ha subito detto: «Voi siete la linfa vitale della società del futuro e il rispetto della legalità deve essere insito in voi. Le norme sono emanate per il bene comune ed è giusto che tutti noi le rispettiamo». Tra gli obiettivi dell’incontro far conoscere più dettagliatamente ai giovani l’Arma dei carabinieri, che esercita sempre un particolare fascino. Per questo è stato proiettato un video che ha mostrato le varie specialità dei carabinieri. Poi il dibattito. (Fonte: La Sicilia) I volontari della Croce rossa salvano una volpe ferita All’inizio doveva essere una semplice esercitazione di soccorso e protezione civile. Alla fine si è trasformata in una vera e propria operazione di salvataggio di un esemplare di fauna selvatica locale. Protagonisti della vicenda i volontari del soccorso della Croce Rossa di Bronte, coordinati dal commissario Giuseppe Portaro. I volontari si trovavano in campagna, in contrada Passo Zingaro, fra i territori di Bronte e Adrano, quando hanno trovato una volpe tipica delle pendici dell’Etna visibilmente ferita al collo. Il povero animale sarebbe sicuramente andato incontro alla morte se i volontari non l’avessero, con cautela e precauzione, catturato e consegnato nelle sicure mani dell’ispettore Piero Mirenda del Corpo Forestale di Bronte. La volpe, così, è stata trasportata nel centro recupero fauna selvatica di Catania, coordinato dal dott. Luigi Lino, dove riceverà le cure necessarie, prima di essere nuovamente liberata nella stessa zona dove stata trovata. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
Contratti di solidarietà per i lavoratori Orari di lavoro ridotti e sostegno dello Stato per il reddito perso I contratti di solidarietà possono essere stipulati per un massimo di 36 mesi nelle aree del Mezzogiorno, un lasso di tempo che per il presidente Catania è sufficiente per provare a risolvere la crisi: “Quando finirà il periodo della disoccupazione – afferma infatti – se non ci saranno altre commesse saremo costretti a licenziare. Con i contratti di solidarietà potremmo mantenere tutti a lavoro, anche grazie alle nuove commesse dei nuovi clienti che nel frattempo riusciremo a guadagnare”. “La soluzione – ha affermato Firrarello – al momento mette al riparo i lavoratori. E questo è già un traguardo particolarmente importante. Adesso bisogna guardare al futuro rendendo le aziende tessili brontesi più solide e quindi meno dipendenti dalla volontà delle grandi firme, che comunque se si fregiano del marchio Made in Italy non potrebbero produrre capi all’estero. Per questo – conclude - ho già fissato per giovedì prossimo un incontro con il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, con l’obiettivo di salvaguardare l’intero comparto tessile della Sicilia”.
Gli anziani e l'osteoporosi La vita da anziano può essere particolarmente bella, basta rispettare alcune piccole regole per prevenire da giovani alcune patologie tipiche dell’età senile. Questo in sintesi quanto emerso dall’incontro effettuato all’interno del Centro Anziani, organizzato dal Comune e dal locale Distretto sanitario. I circa 120 nonnini del centro hanno potuto ascoltare le parole del prof. Domenico Maugeri dell’Università di Catania che si è soffermato sulla qualità della vita degli anziani e soprattutto sull’osteoporosi: “Dal geriatra bisogna cominciare ad andare a 50 anni. – ha detto Maugeri – L’osteoporosi spesso si presenta con una frattura. Per prevenire bisogna camminare e mangiare formaggi”. All’incontro hanno partecipato il vice sindaco Nunzio Calanna e l’assessore Maria De Luca, alla presenza di numerosi consiglieri comunali. “La prevenzione è importante - hanno dichiarato Calanna e De Luca – e questi incontri servono a promuoverla”. Alla fine screening gratuito per tutti.
Presentazione del romanzo “Tu non dici parole” Domani pomeriggio, sabato 21 marzo alle ore 17.00, presso l’aula magna della scuola media “L. Castiglione”, verrà presentato il romanzo della scrittrice siracusana, Simona Lo Iacono, “Tu non dici Parole”, edito dalla casa editrice “Giulio Perrone”. La Lo Iacono nel suo libro affronta i grandi temi della vita, soffermandosi sulla spiritualità, la fede, il bene e il male e scegliendo come palcoscenico ideale la Bronte del 1638 e la pietosa vicenda di suor Francesca Spitaleri, perseguitata dal Sant'Uffizio. Alla presentazione oltre all’autrice sarà presente il sindaco Pino Firrarello.
I 100 anni di nonna Anna Gangi Il suo segreto: latte, un buon bicchiere di vino e verdura lessata Festa grande ieri a Bronte per i 100 anni di nonna Anna Gangi. Vedova da 26 anni, gode di buona salute e ieri ha festeggiato il secolo di vita con suo figlio Antonio Bonsignore giunto dalla Germania e con i suoi tre nipoti e due pronipoti. Alla festa non ha voluto mancare la sorella Giovanna, mentre non ha potuto partecipare l’altra sorella Nunzia, che fra 3 anni compirà anche lei i 100 anni di età. Nonostante l’età, nonna Anna ha raccontato con lucidità i momenti più belli della sua vita, passati accanto al marito ed alla figlia che non c’è più. Le abbiamo chiesto il suo segreto e nonna Anna, con l’aiuto del figlio, ci ha confidato di bere un quarto di latte al mattino, di non dimenticare mai un buon bicchiere di vino locale a pasto e la sera di mangiare solo verdura lessata. Nella foto a sinistra: Anna Gangi (al centro) con (alla sua destra) la sorella Giovanna e l'assessore De Luca; in alto, da sinistra, il nipote Tano Russo, il figlio Nino Bonsignore con i figli Annette, Cristiano e Patrizia e la sig.ra Catania). | ||||
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Cinque le contrade interessate Esondazione del Simeto, si contano i danni Necessario rifare nuovamente gli argini e ripulire l’intero greto del fiume Ammontano a 2 milioni e 453 mila euro i danni provocati dalla piena del fiume Simeto che il 21 gennaio scorso inondò centinaia di ettari di terreni dediti a frutteti ed aranceti, allagando un intero vivaio ed alcune case rurali. Ma ce ne vorranno almeno altri 3 milioni per effettuare quei lavori necessari a ridurre i rischi esondazione. Sono le somme calcolate dall’ing. Salvatore Caudullo, dirigente dell’Ufficio tecnico e della Protezione civile, e comunicate al Dipartimento regionale della Protezione civile. Nel quadro riepilogativo si evince chiaramente come il Comune abbia già speso 53 mila euro per quegli interventi urgenti, ma soprattutto che ben 23 attività economiche produttive abbiano subito danni e 20 abitazione siano state allagate dalla piena. “Le cifre – aferma il sindaco Firrarello – ci danno la misura della gravità di un fenomeno che gli agricoltori hanno immediatamente definito strano ed eccezionale. Centinaia di alberi da frutto dovranno essere tagliati perché inondati dall’acqua e quasi sepolti dal fango con grave danno economico. Oltre a ciò – continua il senatore - credo sia arrivato il momento di costruire argini più sicuri, perché quelli esistenti sono stati divelti come nei pressi del ponte di Pietrerosse”. “Quando mi sono recato sulle sponde del fiume la mattina dopo il nubifragio – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Pecorino – non credevo ai miei occhi. Quella che fino al giorno prima era una valle prospera, era diventata una terra desolata”. Le contrade interessate dalla piena sono state 5, ovvero Barbaro, Marotta, Saragoddio, Pietrerosse e Cantera-Ariciprete. In queste zone la furia delle acque ha esoso e fatto crollare gli argini, distrutto gli attraversamenti, abbattuto le recinzioni e ricoperto di detriti e fango le coltivazioni. Gli impianti di irrigazioni sono stati trascinati dalla corrente, con gli agricoltori che sostengono che gli alberi sepolti non produrranno frutti per anni. Il danno economico di conseguenza non si limita ad una sola stagione. Per ridurre i rischi esondazione, invece, bisognerà rifare nuovamente gli argini e ripulire l’intero argine del fiume. Un lavoro lungo e costoso che secondo l’ufficio tecnico di Bronte non potrà durare meno di 2 anni, ma che è diventato necessario per restituire la valle del Simeto alla produzione della frutta.
Le campagne allagate e seriamente danneggiate dalla piena del Simeto dello scorso 21 gennaio «E’ stata colpa della diga» Per il sindaco l’esondazione del Simeto fu causata dall’apertura delle paratie dell’Ancipa «Avevamo intenzione - afferma Firrarello - di convocare un Consiglio comunale straordinario per affrontare il problema dei danni subiti dagli agricoltori. Abbiamo però ritenuto opportuno temporeggiare perché quello che è accaduto nel territorio di Bronte non è scaturito da un semplice nubifragio. Dalle relazioni fornite dagli esperti che ho incaricato di verificare quanto accaduto, risulta chiaramente che le paratie della diga Ancipa sono state aperte. La piena è arrivata all’improvviso e con una forza inaudita, come dimostrano i danni evidenti alle colture ed agli argini del fiume e soprattutto si evince dal racconto del signor Basile, rimasto intrappolato per 5 ore nella casa allagata e salvato dal telefonino prima e dall’eroica azione dei vigili del fuoco di Catania». La diga dell’Ancipa si trova sui Nebrodi a 5 chilometri da Troina. Fu costruita nel 1952 per raccogliere 27 milioni di metri cubi di acqua, ma al momento il volume autorizzato è circa 9 milioni. Se ne fa un uso idropotabile, irriguo ed idroelettrico. L’Ente acquedotto siciliano preleva, infatti, acqua potabile per i Comuni della provincia di Enna, Caltanissetta ed Agrigento, ed anche Catania. I Consorzi di bonifica, di Catania, Enna e Siracusa utilizzano l’acqua per irrigare i giardini dei consorziati e l’Enel sfrutta i salti idraulici per produrre energia elettrica. «E noi non contestiamo l’utilità della diga - aggiunge Firrarello - ma non possiamo accettare il fatto che ogni qual volta che si superano i 9 milioni di metri cubi d’acqua si aprano le paratie senza avvertire nessuno e senza curarsi di ciò che può accadere a valle. Se quanto accaduto a gennaio - conclude - si fosse verificato a marzo, quando sul fiume pascolano le greggi, si sarebbe verificata una strage». Firrarello di conseguenza ci dice che presto chiederà la convocazione del Consiglio comunale, coinvolgendo le forze politiche ed istituzionali, per affrontare il problema, trovare le soluzioni e perseguire eventuali responsabilità. (Fonte: La Sicilia) Simeto, 3 milioni per il ponte Impresa di Sondrio si aggiudica i lavori di ricostruzione del «Bolo» al confine con Cesarò Ancora un anno e sul fiume Simeto in corrispondenza del km 168,200 della strada statale 120 dell'Etna e delle Madonie, al confine fra i territori di Bronte e Cesarò, verrà realizzato un ponte nuovo. Ieri l’Anas ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale l'esito del bando di gara per i lavori di ricostruzione del ponte di Bolo. Ad aggiudicarsi i lavori è stata un'impresa di Sondrio, che ha effettuato l'offerta migliore su un bando di oltre 3 milioni di euro. L'intervento prevede la ricostruzione del ponte, previa demolizione di quello esistente e la sistemazione idraulica dell'alveo del fiume nel tratto interessato. In pratica si dovrà realizzare un nuovo ponte lungo 163,3 metri, a 8 luci da circa 20,5 metri ciascuna, in struttura mista acciaio-calcestruzzo. Sempre a sentire le testimonianze, i tecnici di allora dichiararono inagibile il ponte e costruirono la passerella che ha il pregio di resistere alla corrente più impetuosa, ma il difetto di provocare l'effetto diga quando i detriti trascinati dal fiume ostruiscono il passaggio dell'acqua nei tubi. Così ogni volta che piove copiosamente su quel tratto di strada scatta l'allarme. Spesso l'acqua ha superato il livello della strada e la Polizia stradale è stata costretta a interrompere il traffico, tagliando in 2 le comunicazioni fra Provincia di Messina e Catania nel versante nord ovest dell'Etna. Disagi che la realizzazione del nuovo ponte dovrebbe eliminare, rendendo l'attraversamento del fiume sicuro. Il termine per l'esecuzione dei lavori è fissata dal bando in 365 giorni naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna dei lavori che speriamo avvenga presto. La strada, nonostante la sua importanza, costruita su un tracciato borbonico, non è in grado di soddisfare l'esigenza di mobilità del territorio che chiede una strada più veloce e con curve più sicure. [Gaetano Guidotto, La Sicilia] | ||||||
Tentavano di rubare due auto arrestati due giovani adraniti Due giovani di Adrano sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Bronte, coordinati dal maresciallo Antonio Muto, perché in piena notte hanno tentato di rubare due vetture. Si tratta di Carmelo Scalisi, 20 anni, bracciante agricolo con precedenti specifici, e Francesco Censabella, 19 anni, banconista. I due alle 3 di notte sono stati notati da una pattuglia dei carabinieri, che in questi giorni hanno intensificato i controlli notturni nella cittadina, nel viale Sardegna vicino ad alcune auto. Alla vista dei carabinieri, i due hanno gettato a terra qualcosa e si sono allontanati. I carabinieri si sono avvicinati e hanno notato a terra un mazzo di chiavi utilizzate per forzare le serrature delle auto, a pochi metri da una Fiat Panda e da un Fiat Fiorino con le serrature, guarda caso, forzate. Così i carabinieri hanno raggiunto i due giovani che stavano tentando di arrivare alla propria auto, lasciata in via Merano con le chiavi inserite e pronta per la fuga e, quando gli hanno chiesto cosa ci facessero lì a quell’ora e con quel freddo, hanno risposto che stavano facendo solamente una passeggiata. Raccolti ulteriori indizi, i carabinieri hanno arrestato i due con l’accusa di tentato furto aggravato e hanno avvertito i proprietari delle due vetture del rischio che avevano corso. (Fonte: La Sicilia) Controlli del territorio dei poliziotti di Adrano Nell’ambito del piano operativo voluto dal questore di Catania, Domenico Pinzello, per il controllo del territorio nella provincia etnea, a Bronte è stato effettuato un servizio diretto dal dirigente del commissariato di Adrano, con l’impiego di 6 equipaggi del Reparto prevenzione crimine della Sicilia orientale e di pattuglie del commissariato adranita. Venti le persone identificate, 11 i veicoli controllati e diverse le contravvenzioni per violazione al codice della strada, tra cui il ritiro di una patente. Inoltre, durante il controllo di un furgone con 3 persone a bordo, è stata accertato che in due erano pregiudicati e che a carico di uno vi era una nota di rintraccio dei carabinieri di Randazzo per la notifica della sorveglianza speciale. Gli agenti hanno contattato il Comando dei carabinieri per l’accompagnamento nei propri uffici del sorvegliato speciale. [SA. SI., La Sicilia] Pistacchio, marchio unico Proposta dei pasticcieri al sindaco Firrarello che ha subito approvato l’iniziativa Un marchio di prodotti al pistacchio di Bronte unico che accomuni gelati, creme ed ogni derivato frutto della capacità artigianale dei pasticceri di Bronte e garanzia di qualità e soprattutto di autenticità. Questa la proposta dei pasticceri di Bronte durante il vertice al Comune con il sindaco, Pino Firrarello. L’incontro è stato organizzato dall’assessore al Commercio Elio Daquino dopo il sequestro a Bronte da parte dei Nas di una partita di pistacchio iraniano che comunque, dopo le analisi di laboratorio, è risultato salubre. «Bronte - afferma l’assessore Daquino - è la patria del pistacchio. Qui è risaputo che si gustano prodotti esclusivamente al pistacchio di Bronte. E quanto accaduto rischia di incrinare un rapporto fiduciario con i consumatori a danno di chi lavora solo vero pistacchio di Bronte. Per questo l’Amministrazione ha deciso di incontrare chi lavora con il pistacchio, affinché episodi negativi come quello accaduto non si verifichino più». E i pasticceri hanno gradito l’invito, proponendo al sindaco Firrarello la costituzione di un marchio unico: «Non possibile - hanno affermato i pasticceri - che il nome del pistacchio di Bronte e il nostro lavoro debba pagare per cause che non dipendono da noi che lavoriamo esclusivamente il nostro pistacchio. Per questo proponiamo la costituzione di un marchio unico regolato da un preciso disciplinare, che caratterizzi i nostri prodotti al pistacchio e garantisca al 100% il consumatore sull’autenticità del pistacchio di Bronte». | ||||||
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Differenziata, i «magnifici 7» nel club dei comuni virtuosi Dei 35 centri siciliani che fanno parte della ristretta cerchia del “Club dei Comuni virtuosi” in materia di raccolta differenziata, ben 7 sono nel territorio gestito dalla società Ato Joniambiente, presieduta dal dott. Mario Zappia, che si conferma ancora una volta fra le società d'ambito più efficienti e funzionati dell'Isola. I Comuni sono Bronte, Maletto, Maniace, Fiumefreddo, Giarre, Mascali e S. Alfio, tutti premiati con l’«Oscar» regionale della raccolta differenziata perché nel 2008 hanno raccolto 5 Kg di carta e cartone per ogni abitante. A premiare a Trapani, nella sala delle cerimonie di Palazzo D'Alì, è stato il Comieco, ovvero il consorzio di filiera che si occupa della raccolta differenziata di carta e cartone, promuovendo meccanismi emulativi. «Per noi un grande risultato - ha affermato il presidente della Joniambiente, dott. Mario Zappia - che rende merito ad un lavoro svolto quotidianamente con il duplice obiettivo di salvaguardare l'ambiente e diminuire i volumi di rifiuti da conferire nelle costose discariche. In verità debbo dire - continua - che abbiamo ottenuto lusinghieri risultati in tutti i Comuni, ma in quelli in cui, al di là di qualche problema di natura economica, si è registrata la giusta sinergia fra le Amministrazioni e noi, i risultati sono stati migliori». Soddisfazione è stata espressa dal componente del Cda, Antonello Caruso. «I ringraziamenti - conclude - vanno certamente al Comieco per averci premiato e agli utenti che con i fatti hanno dimostrato di gradire la nostra gestione». Alla premiazione, ospiti del sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, sono intervenuti il direttore del Comieco, Carlo Montalbetti, l'ing. Salvatore Raciti dell'Ara ed il senatore Antonio D'Alì. Fra i Comuni ad apprezzare particolarmente il premio è stata la piccola Maletto: «Noi ci siamo sempre distinti per la raccolta differenziata - ha affermato l'assessore Arturo Avellina - ed il premio dimostra il livello della qualità della vita e dell'ambiente della nostra Maletto». (Fonte: La Sicilia) Il pistacchio iraniano non era tossico L'esame del Nas dei carabinieri fa tirare un sospiro di sollievo dopo il sequestro di fine gennaio Il pistacchio iraniano sequestrato dai carabinieri del Nas a Bronte a fine gennaio, non era tossico. Lo dice chiaramente il rapporto del Comando carabinieri per la Tutela della Salute del nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Catania che, dopo aver effettuato le analisi nel laboratorio agroalimentare ed ambientale dell'Ente sviluppo agricolo di Catania, ha certificato l'assenza di aflatossine, ovvero di quelle sostanze tossiche prodotte dalle muffe. Per l'intero comparto di Bronte un sospiro di sollievo: la salute pubblica non è stata messa a repentaglio, con i commercianti che rassicurano anche sul fatto che nessuno ha mai venduto pistacchio estero spacciandolo per brontese. «Il pistacchio di Bronte è certamente più buono e più costoso. - ci dicono alcuni commercianti - e spesso le grosse aziende che producono dolci ed insaccati, sia italiane e sia estere, oltre al nostro pistacchio ci chiedono anche quantitativi di pistacchio estero che noi vendiamo solo per garantire loro un servizio e per agevolare un cliente che altrimenti si rivolgerebbe altrove. Dall'Iran, infatti - continuano - è possibile comprare pistacchi solo a container, quando invece le grosse imprese alimentari ne richiedono quantità di gran lunga minori. Di conseguenza non essendo attrezzate per la conservazione, si rivolgono a noi, sicuri anche della nostra professionalità nella conservazione della frutta secca». I commercianti assicurano, inoltre, che oggi sarebbe impossibile spacciare pistacchio estero per brontese. Il pasticcere del territorio se ne accorgerebbe subito, esattamente come le grosse aziende alimentari e dolciarie. «Se è così - aggiunge il sindaco Pino Firrarello - aumenteremo i controlli su tutti i carichi di pistacchio che arrivano dall'estero. Perché nel caso in cui fossero tossici non contaminino le pregiate produzioni locali. Sono contento dell'epilogo positivo della vicenda, ma continueremo a chiedere ai commercianti di utilizzare magazzini distinti per il pistacchio estero e quello nostro». Intanto. in questi giorni, si sono svolti diversi incontri dove il sindaco e l'assessore Elio D’Acquino si sono confrontati con i commercianti di pistacchio, chiedendo prima di ogni cosa trasparenza. «Bronte, - afferma il vice sindaco Nunzio Calanna - è il maggior centro siciliano di produzione e trasformazione del pistacchio, non si identifica con una o più aziende, ma con uno standard qualitativo ormai unanimemente riconosciuto ed apprezzato. Noi faremo il possibile per valorizzarlo sempre più, di contro però chiederemo la massima trasparenza». Soddisfazione per gli esiti degli esami anche dalla società civile. Il presidente del Centro Studi “Spedalieri" Graziano Calanna in una nota scrive: «Giusti i controlli ed importante la collaborazione dei commercianti. Tiriamo tutti un sospiro di sollievo, ci adopereremo per tutelare ed affermare il pregio del pistacchio brontese». (Fonte: La Sicilia)
Un altro fienile dato alle fiamme Diciannovesimo incendio di un fienile nel versante nord ovest dell'Etna. Circa 300 covoni di fieno a servizio di un piccolo podere sito in contrada Cisterna a Bronte, a pochi passi delle curve della Ss 284 Maletto-Bronte, sono andati distrutti. Se per gli altri incendi che hanno distrutto i fienili di Randazzo, Maletto, Maniace e la stessa Bronte la mano dolosa si poteva solo ipotizzare, questa volta c'è l'assoluta certezza. I carabinieri d Bronte, infatti, si sono accorti che la robusta porta di ferro del capannone era stata forzata. Ad accorgersi dell'incendio è stato il proprietario, ieri mattina, intorno le 7,30. Così sul posto sono arrivati i carabinieri della Stazione di Bronte ed i vigili del fuoco di Maletto e Adrano, che hanno impiegato tutta la mattinata prima di mettere in sicurezza l'area. Non si tratta di un grosso podere, ma di una struttura a servizio di piccolo allevamento costituito da 8 mucche ed un cavallo che adesso sono rimasti senza foraggio. Così il mistero dei fienili in fiamme si infittisce. A turno quasi tutti nel territorio sono stati dati alle fiamme, ma nessuno dei proprietari ha fornito indicazioni utili che permettano agli inquirenti di individuare i colpevoli. E già la seconda volta che questo capannone viene incendiato. La prima volta fu il 7 ottobre del 2004. (Fonte: La Sicilia) Due minori trovati con spinelli e segnalati alla Prefettura Controlli interforze in piazza Rosario Operazione di controllo congiunta fra la polizia municipale e la Guardia di Finanza di Bronte in pieno centro. Dopo le diverse segnalazioni da parte di alcuni residenti, che denunciavano come nelle vie limitrofe alla centralissima piazza Rosario, i giovani facessero uso di marijuana, i vigili ed i finanzieri sabato sera, intorno le 21, sono arrivati all'improvviso con due cani antidroga della Guardia di Finanza. A parecchi giovani sono stati chiesti i documenti. Alla fine due minorenni sono stati trovati in possesso del classico spinello e per questo la Guardia di Finanza li ha segnalati alla Prefettura di Catania. | ||||||
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