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Notizie, Eventi Socio-Culturali e non

Da APRILE a LUGLIO 2009

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4 Luglio 2009

NUOVE OPPORTUNITA' IN ARRIVO CON IL RICONOSCIMENTO EUROPEO

Illustrata ai produttori di pistacchio la Dop

Simonella, Firrarello, Fallico e SchiliròTanti produttori di pistacchio hanno affollato la saletta conferenze del Collegio Capizzi per ascoltare dalla voce degli esperti il significato e le opportunità che scaturiscono a seguito del riconoscimento della Dop al Pistacchio verde di Bronte da parte dell’Unione europea. Organizzato dal sindaco Firrarello l’incontro ha visto la partecipazione di Biagio Schilirò, presidente del Consorzio di tutela del pistacchio verde di Bronte, del dott. Biagio Fallico dell’Università di Catania e del dott. Stefano Simonella che essendo direttore della “Corfilcarni Gcc” dell’Università di Messina ha chiarito il ruolo dell’Ente di vigilanza. “Tutto ciò che fa riferimento al pistacchio verde di Bronte – ha affermato il dott. Fallico – dovrà ruotare attorno al consorzio che adesso ha necessità di allargare la propria base, raggiungendo almeno i due terzi dei produttori. Dopo di ché bisognerà assegnare le quote di produzione del pistacchio che per essere Dop dovrà essere prodotto e sigillato a Bronte”.

Per essere considerato Dop però il pistacchio di Bronte dovrà essere riconosciuto dall’ente di certificazione rappresentato dal dott. Simonella che ha assicurato: “Entro la prossima settimana avremo pronto il piano di controllo che farà emergere le non conformità al disciplinare approvato dall’Ue. Appena questo sarà approvato dal Ministero si potrà procedere”. “L’iter è stato lungo ed in certi momenti estenuante – ha affermato il sindaco – ma adesso abbiamo raggiunto un risultato che impedirà le contraffazione e rivaluterà il pistacchio fin dalla produzione”. Interessanti gli interventi come quello dell’assessore Giuseppe Gullotta, in qualità anche di presidente dell’Unione consumatori, e vivace il dibattito con i produttori preoccupati che le certificazioni possano protrarsi oltre la raccolta che ormai è quasi alle porte.

 

1 Luglio 2009
VENERDI’ 3 LUGLIO AL COLLEGIO CAPIZZI - ORE 19

Si presenta la Dop

Marchio di identificazione del Pistacchio verde di Bronte DopSignificato ed opportunità del riconoscimento di Denominazione d'origine protetta al Pistacchio verde di Bronte da parte dell’Unione europea saranno resi noti venerdì 3 luglio alle ore 19, all’interno di un convegno che si terrà nei locali del Real Collegio Capizzi.

Ad organizzare l’incontro è stato il sindaco Pino Firrarello che per l’occasione ha invitato a relazionale il signor Biagio Schilirò, presidente del Consorzio di tutela del pistacchio verde di Bronte che oltre a presentare il Consorzio ricostruirà l’iter per il riconoscimento della Dop; il dott. Biagio Fallico che in qualità di docente dell’Università di Catania spiegherà il significato della Dop, il quadro normativo, l’utilizzo del marchio e gli adempimenti richiesti agli operatori: il dott. Stefano Simonella che essendo direttore della “Corfilcarni Gcc” dell’Università di Messina chiarirà il ruolo dell’Etna di vigilanza in un prodotto di qualità, ed il dott. Giacomo Gagliano, direttore del laboratorio Icqrf di Catania che illustrerà il ruolo del Ministero delle politiche agricole nella vigilanza dei prodotti Dop e Igp.

“All’incontro – ha affermato il sindaco – sono certo che non mancheranno tutti i produttori di pistacchio di Bronte e dei territori limitrofi. Il convengo, infatti, vuole essere un momento i formativo per gli operatori cui sarà dato ampio spazio per gli interventi”. Saranno presenti oltre al sindaco Firrarello, anche il presidente della Provincia regionale di Catania, Giuseppe Castiglione e l’europarlamentare Giovanni La Via.



3 Luglio 2009
DEMOLITO IL VECCHIO PONTE PERICOLANTE E CHIUSO DAL 1987

Iniziati i lavori del Ponte Bolo

Una struttura mista acciaio-calcestruzzo, lunga oltre 160 metri, a 8 luci da circa 20,5 metri ciascuna

Sono iniziati i lavori per demolire e ricostruire il ponte della Ss 120, sul fiume Simeto, nella contrada brontese di Bolo, al confine fra le province di Catania e Messina. Robusti caterpillar al comando degli ingegneri dell’Anas si sono impadroniti dell’alveo del fiume e con i loro possenti martelli hanno iniziato il lavoro di demolizione del vecchio ponte pericolante ed inutilizzato dall’ormai lontano 1987. Alla cerimonia di inizio dei lavori hanno partecipato numerose autorità civili e militari, fra cui il dirigente dell’Anas, ing. Antonio Marasco, il direttore dei lavori Massimiliano Campanella, ed il sindaco padrone di casa Pino Firrarello, giunto assieme a buona parte della Giunta ed al presidente del Consiglio comunale Prestianni. Insieme con loro il presidente del Consiglio comunale di Randazzo Rubbino, ed il consigliere comunale Montagno, oltre all’assessore del Comune di Maniace, Musarra.

“Questo ponte – ha affermato l’ing. Marasco – costruito negli anni 50, nel 1987 è stato dichiarato inagibile. La passerella realizzata per consentire il transito, durante l’inverno e soprattutto in occasione delle piogge intense, non garantiva la sicurezza degli automobilisti. Di conseguenza, trattandosi di un tratto di strada importante che collega 2 province, abbiamo ritenuto opportuno eliminare ogni possibilità di rischio”.

“Il ponte che costruiremo – aggiunge il direttore Campanella – sarà identico a quello che stiamo demolendo, eliminando così ogni rischio di impatto ambientale negativo. Ovviamente sarà più robusto è quando lo avremo completato l’attuale passerella sarà eliminata e l’intera area bonificata”. Ad aggiudicarsi i lavori stata un’impresa di Sondrio, la Com.Er SpA, che ha effettuato l’offerta migliore su un bando di oltre 3 milioni di euro. Il ponte è lungo 163,3 metri ed è 8 luci da circa 20,5 metri ciascuna. Sarà realizzato con una struttura mista in acciao-calcestruzzo.

“Stiamo diventando specialisti nell’abbattere e ricostruire ponti – ci dice il sindaco Firrarello – Dopo aver demolito ed iniziato a ricostruire il ponte della Circumetnea su via Indipendenza in città, anche questo ponte verrà ricostruito. Del resto questa è una strada importante. La Ss 120 Fiumefreddo – Cerda un tempo rappresentava l’ossatura della viabilità siciliana, ed ancora oggi attraversa diverse province siciliane. Ben vengano quindi questi lavori ed io ringrazio l’ingegnere Marasco dell’Anas per aver raccolto i nostri inviti, lavorando per migliorare la viabilità della nostra zona”.


2 Luglio 2009

Nuovo ponte, prima pietra

Al via domani i lavori per la nuova struttura di oltre 160 metri che attraverserà il fiume Simeto

Ponte di Bolo ("i setteponti") nel periodo invernaleCominceranno domani i lavori per realizzare il nuovo ponte di Brolo sul fiume Simeto, in corrispondenza del km 168,200 della strada statale 120 “dell'Etna e delle Madonie”, che collega Bronte e Cesarò. Alle 11, i dirigenti dell'Anas, alla presenza del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, infatti, apriranno il cantiere, ponendo simbolicamente la prima pietra del nuovo ponte che da contratto dovrà essere pronto in un anno. Ad aggiudicarsi i lavori stata un'impresa di Sondrio, la Com. Er SpA, che ha effettuato l'offerta migliore su un bando di oltre 3 milioni di euro.

L'intervento prevede la ricostruzione del ponte, previa demolizione di quello esistente e la sistemazione idraulica dell'alveo del fiume nel tratto interessato. In pratica si dovrà realizzare un nuovo ponte lungo complessivamente 163,3 metri, a 8 luci da circa 20,5 metri ciascuna, in struttura mista acciaio-calcestruzzo. Chi oggi percorre la statale 120 in direzione di Cesarò, arrivati sul fiume, si accorge che la strada è come appoggiata su una robusta passerella bassa di cemento armato che fa passare l'acqua del fiume attraverso dei tubi grossi come cunicoli. Sulla destra, invece, si nota la struttura del vecchio ponte, la cui solidità statica gli anziani del luogo ricordano essere stata, numerosi decenni fa, compromessa da una spaventosa piena.

Sempre a sentire le testimonianze, i tecnici di allora dichiararono inagibile il ponte e costruirono la passerella che ha il pregio di resistere alla corrente più impetuosa, ma il difetto di provocare l'effetto diga quando i detriti trascinati dal fiume ostruiscono il passaggio dell'acqua nei tubi. Così, ogni volta che piove copiosamente su quel tratto di strada, scatta l'allarme. Spesso l'acqua ha superato il livello della strada e la Polizia stradale di Randazzo è stata costretta ad interrompere il traffico, tagliando in due le comunicazioni fra la Provincia di Messina e Catania nel versante nord ovest dell'Etna. Disagi da terzo mondo, se consideriamo che la Ss 120 è una delle strade più importanti della Sicilia, collegando Fiumefreddo con Cerda e raggiungendo tantissimi Comuni interni. Disagi che la realizzazione del nuovo ponte dovrebbe eliminare del tutto, rendendo l'attraversamento del fiume finalmente sicuro. Da notizie apprese dall'Anas, i lavori non dovrebbero condizionare il transito sulla statale che rimarrà percorribile. (Fonte La Sicilia)



3 Luglio 2009

Un incendio distrugge piccola casa di villeggiatura

Misterioso incendio, ieri notte, nelle campagne di Bronte, un incendio dalle origini particolarmente strane e tutte da verificare. Ad andare in fumo è stata una bella casetta di villeggiatura, in contrada Corvo. Ad un piano con 3 vani più gli accessori ben arredati, la casetta è rimasta quasi completamente distrutta, con i danni che superano le decine di migliaia di euro. Il rogo è scoppiato quasi certamente durante la notte. A lanciare l'allarme, infatti. è stato un confinante che ha notato il fumo intorno le 7 del mattino di ieri. Immediatamente, sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Maletto, ma ormai c'era poco da salvare. In contrada Corvo sono giunti anche i carabinieri della stazione di Bronte che hanno effettuato i primi rilievi e chiesto ai pompieri una relazione sulle possibili origini delle fiamme. Sull'episodio, quindi, si continua ad indagare.  (Fonte La Sicilia)



Luglio 2009

Voto europeo e referendario nel segno dell’astensione

Il tormentone elettorale del voto europeo e di quello referendario di questo giugno 2009, ha una lettura politica che porta ad alcune riflessione. La nota che emerge dal voto europeo del 6-7 giugno è quella dell’astensione dalle urne. In Europa è stata ai minimi storici con il 43,2%, ad eccezione dell’Italia con oltre il 67% anche se in calo del 6% rispetto al 73,4% del 2004. La ragione della diserzione va ricercata nel crescente euroscetticismo fondato sul calo di fiducia nei confronti dei partiti politici e nella delegittimazione verso le elites dominanti in Europa. Ma anche in quella parte della geografia politica parlamentare della destra radicale, razzista ed ultranazionalista.
In quasi tutti i Paesi europei si è registrata l’avanzata dei partiti della destra e del centrodestra. Premiate le formazioni estreme ed antieuropeiste. Alla avanzata dei conservatori ha fatto contrappeso la disfatta delle sinistre. Pesante la regressione del socialismo europeo dovuta alla mancanza di risposte del pensiero socialista e riformista nei confronti della disastrosa crisi dettata dalla economia di mercato. Ha avuto anche il suo peso una certa chiusura nei confronti del fenomeno immigratorio, intuito negli strati popolari di quasi tutti i Paesi europei come una minaccia. Una politica ben orchestrata, in questa direzione, ha reso molti europei timorosi di accettare un modello etico e riformista del fenomeno.

La consultazione del voto italiano non si discosta tanto dallo scenario europeo. Il Pdl si è confermato il primo partito anche se Berlusconi è rimasto deluso tanto da giudicare “brutto” il risultato nel suo primo giudizio rispetto alla aspettativa decantata di oltre il 40% basato sui sondaggi. Un plebiscito mancato rispetto alle sue richieste di avere più voti per cambiare la Costituzione e più poteri in Parlamento.

Il calo del Pdl va attribuito alla diminuzione dei votanti ed al forte impegno dell’Udc e dell’Italia dei Valori di superare la soglia del 4% sottraendo così molti suffragi di natura centrista. Suc­cesso di Bossi che ha raggiunto il record storico del 10%. E’ cresciuto Di Pietro con l’Italia dei Valori, mentre Casini ha consolidato le posizioni dell’Udc. Certamente tre forze intermedie essenziali, senza le quali nessun gioco è possibile nello scacchiere politico italiano.

Se Berlusconi è rimasto deluso, certamente non ha vinto Franceschini con il Pd, anche se i sondaggi prevedevano il peggio. Certamente allarmante la perdita di roccaforti come l’Umbria, le Marche, la Basilicata ed altre forti posizioni. Comunque niente tracollo. Anche il calo europeo di partecipazione elettorale ha influito sul risultato italiano che ha risentito il ridimensionamento del socialismo continentale. Siamo però convinti che la perdita di consenso corrisponda ad un deficit di fiducia da parte di fasce popolari tradizionalmente socialiste sulle capacità del Pd a diventare partito di Governo. Anche se Franceschini si è molto impegnato in questi mesi.

Restano fuori da Bruxelles i radicali, la destra radicale con l’Mpa ed i partiti di sinistra, Rifon­dazione e Comunisti Italiani ed il cartello Sinistra e Libertà che avrebbero superato il quorum del 4% se non avessero scelto la strada suicida di andare al voto separatamente. Dopo l’astensionismo che ha segnato il voto europeo, non c’era certo da aspettarsi il supe­ramento del quorum per la vittoria del “sì” nella consultazione referendaria del 21 giugno. La partecipazione, infatti, è stata di appena il 23%, il più basso della sua storia repubblicana. Il mancato raggiungimento del quorum di legge, non ha consentito di conoscere il pensiero degli italiani sul bipartitismo secco ed il bipolarismo con più partiti che possono allearsi. Dal voto europeo emerge una lettura sempre più preoccupante: quella di un Nord Italia che sta bene ed aumenta il suo benessere, fortemente foraggiato da un Governo a guida Bossi-Tremonti che destina al Nord le risorse nazionali ed europee che scippa al Sud. Ed un Sud che sta peggio ma che continua a peggiorare.

In Sicilia ha vinto l’astensione – affluenza al 49%. La Sicilia perde un seggio a Strasburgo. Sono andati 2 parlamentari al Pdl, 2 al Pd, 1 all’Udc e 1 Idv. Il Pdl ha raggiunge il 36,5%, in calo rispetto al 46% delle politiche dell’anno scorso e di 11 punti rispetto al 2004. Il Pd 22%, in recupero rispetto al 2008. Nel 2004 era stato del 28%. Udc 11,9%, esce bene dalla bufera confermando il dato delle regionali mentre alle politiche del 2008 raggiunse il 9,4%. L’Idv 7,1%, grande successo in questa consultazione. Alle europee del 2004 il 2,11% ed alle politiche del 2008 il 3,59%. Mpa 15,16%. Nonostante il successo in Sicilia, non supera la soglia del 4% avendo raggiunto complessivamente il 2,2%. Sinistra Europea 2,2%, Sinistra e Libertà 2,1%, Lista Pannella 1,6%. La massiccia diserzione dal voto da parte delle Regioni meridionali – la più alta in Sicilia (50%) rispetto al dato nazionale del 67% è emblematica dello stato di malessere e di rigetto nei confronti della politica e dei suoi uomini.

Certamente ha influito la caduta delle ideologie, la perdita delle identità collettive, il relativismo etico e quanto altro è attribuibile alla crisi di credibilità e di valori che attraversa la società italiana. Ma ha giocato, in maniera pesante, il qualunquismo politico, la sfiducia ormai generalizzata dei siciliani nei confronti della politica nordista del Governo a guida Bossi-Tremonti, la mancata assegnazione dei FAS (4.393 milioni), la fiscalità di vantaggio negata, gli investimenti promossi e non concessi, le strutture mancanti o fatiscenti, la fuga dei giovani dalla Sicilia, la disoccupazione, ecc. ecc.

Non hanno appassionato le recenti polemiche tra gli schieramenti politici che hanno piuttosto allontanato gli elettori. Eppure la Sicilia dispone di un folto gruppo di parlamentari nella maggioranza di Governo. Molti in posizione di prestigio istituzionale. Non è da escludere, come lettura, l’attuale legge elettorale che crea dall’alto i Parlamentari, sottraendoli alle scelte degli elettori, addirittura sradicandoli dagli interessi e dagli affetti dei territori di provenienza. Tanto, non ne hanno bisogno. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma quanto è distorta la democrazia di questo Paese che pure amiamo disperatamente!

(Mimmo Azzia, Sicilia Mondo)
 

22 Giugno 2009

POCHISSIMA AFFLUENZA AI REFERENDUM SULLA LEGGE ELETTORALE

Il voto brontese ai tre referendum

A Bronte hanno votato 2.032 su 15.061 elettori (13,49%)

Di molto inferiore alla media nazionale (24,2%) anche se in linea con la media regionale (13,98% in Sicilia) l'affluenza a Bronte alle urne per votare i 3 referendum sulla legge elettorale (il «porcel­lum» di calderoliana memoria). Una altissima percentuale di elettori brontesi, superiore a quella provinciale e nazionale, ha preferito astenersi e non andare ai seggi. Ed anche fra chi ci è andato, una buona parte dei votanti (il 15%) ha preferito annullare la scheda o lasciarla in bianco.


Così hanno votato i 2.032 elettori brontesi

  Elezione della Camera dei deputati - Abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione premio di maggioranza ad una coalizione.

   SI: 1.351 - NO: 369 (schede bianche 113, schede nulle 196)

 Elezione del Senato- Abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione premio di maggioranza ad una coalizione.

   SI: 1.411 - NO: 321 (schede bianche 102, schede nulle 195)

 Abrogazione della possibilità per uno stesso candidato di presentare la propria candidatura in più di una circoscrizione

   SI: 1.438 - NO: 299 (schede bianche 101, schede nulle 194)

Anche a Catania e provincia l'affluenza alle urne è stata bassissima: la percentuale dei votanti nella provincia è stata del 14,25%; In Sicilia la percentuale si è attestata al 13,87 - 13,98%. Nel dettaglio, in linea con le percentuali nazionali, a Bronte il quesito referendario che ha ottenuto più «Sì» è stato il terzo sull'abrogazione delle candidature multiple (82,79%); quello che ha ottenuto più «no» (21,45%) è stato il primo sul premio di maggioranza alla Camera.

Queste le percentuali dei brontesi che si sono recati alle urne nei due ultimi quesiti referendari: Referendum costituzionale (Giugno 2006): 6.187 votanti su 14.887 aventi diritto (41.55%); Referendum sulla fecondazione medicalmente assistita (Giugno 2005): 1.457 su 14.779 (9,85%).

I risultati di altri referendum



30 Giugno 2009

«Mia figlia sta male, aiutateci»

Bronte. Mamma apre sottoscrizione per la figlia di 6 anni bisognosa di cure

Una donazione sulla post pay numero 4023-6004-6415-3792 di Poste italiane potrà permettere a una bella bambina di 6 anni di Bronte di camminare. E' quanto spera la mamma Stefania Zappalà, (cui per l'appunto è intestato il conto ), che ha aperto la sottoscrizione al fine di raccogliere fondi e curare la figlia Michela in una clinica privata di Piestany nella Repubblica slovacca a centoquaranta chilometri da Vienna. Michela, infatti, è stata fatta nascere al settimo mese e mezzo dai medici dell'ospedale Garibaldi di Catania, che si sono accorti come il cordone ombelicale della bambina si fosse annodato con quello della sorellina gemella. Nonostante la tempestività dell'intervento, la mancanza di ossigeno ha provocato purtroppo a Michela un danno celebrale che non le ha permesso di camminare. La mamma ci dice che le cure effettuate in Italia non hanno fornito i risultati sperati. In Slovacchia, invece, attraverso terapie innovative e soprattutto l'utilizzo di una speciale tuta medicale chiamata «Adeli», che indossavano gli astronauti russi per evitare gli effetti dannosi sul cervello e sul sistema nervoso centrale per la mancanza di gravità, Michela anche se assistita da tutore si è alzata. «I medici slovacchi - ci dice la signora Zappalà - mi hanno dato buone speranze di guarigione per la bambina e allora ho aperto questa sottoscrizione affinché chiunque volesse, riuscisse ad aiutare la mia bambina». «Le terapie, infatti - continua la donna - sono lunghe e vanno fra l'altro ripetute anche ogni tre mesi, ma soprattutto essendo effettuate all'estero sono molto costose e quindi i genitori confidano nella generosità di tutti noi». [G. G., La Sicilia]



20 Giugno 2009

LE TANGENTI DEL GARIBALDI. INCONTRO’ IMPRENDITORE VICINO A SANTAPAOLA, MA NON FAVORI’ IL CLAN

Firrarello, il gip archivia l’accusa di mafia

Pende ancora il ricorso in appello per il reato di turbativa d’asta che ha visto il sindaco di Bronte condannato a due anni e mezzo

«Se non mi fossi chiamato Giuseppe Firrarello e non fossi stato senatore della Repubblica, questo processo non sarebbe mai esistito». Ha ancora l’amaro in bocca Pino Firrarello, a 24 ore dall’ordinanza del gip Antonio Caruso che ha archiviato nei suoi confronti l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa a proposito degli appalti per la realizzazione del nuovo ospedale Garibaldi di Nesima.

Il gip ha depositato il documento l’altro ieri, 59 pagine fitte fitte (scritte su entrambi i lati) che cancellano per il senatore del Pdl l’ombra di aver favorito il clan Santapaola. In sostanza il gip ha riconosciuto che Firrarello partecipò ad un incontro con un imprenditore che sapeva essere sostenuto dalla mafia, senza però aiutarlo concretamente. Erano stati gli stessi pubblici ministeri Francesco Puleio e Agata Santonocito a presentare al gip la richiesta di archiviazione sia per il sindaco di Bronte che per altre due persone Giuseppe Intelisano detto «Pippu ’u niuru», esponente di spicco del clan Santapaola (assolto al processo per gli appalti del Garibaldi) e Maurizio Di Gati. Anche nei loro confronti il tribunale aveva chiesto la trasmissione degli atti al pm per esercitare l’eventuale l’azione penale in relazione al reato di turbata libertà degli incanti aggravata dall’art. 7 (l’aver agito cioè con metodi mafiosi).

Mentre, però, per il senatore il gip, ha prima stralciato la sua posizione e poi archiviato l’accusa di concorso esterno nell’associazione mafiosa, per gli altri due il giudice ha rigettato la richiesta di archiviazione ed ha disposto che il pm formuli entro dieci giorni l’imputazione coatta per il reato di turbata libertà degli incanti aggravata dall’art. 7. In realtà la vicenda processuale di Firrarello non si è "estinta" con l’archiviazione dell’accusa di concorso esterno al 416 bis. L’esponente del Pdl, infatti, il 13 aprile 2007, era stato condannato dal Tribunale a due anni e sei mesi di reclusione per turbativa d’asta e pende, adesso, in corte d’appello il processo di secondo grado.

I giudici del Tribunale al processo non gli avevano contestato il capo d’imputazione relativo al concorso esterno nell’associazione mafiosa Santapaola e avevano disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per valutare l’ipotesi di contestare nuovi capi d’accusa al sindaco di Bronte una volta esaminati altri elementi, per esempio le intercettazioni ambientali in cui un esponente di spicco del clan Santapaola, Giuseppe Intelisano detto «Pippo ’u niuru», avrebbe parlato del senatore.

Questa documentazione è stata riesaminata dai pm che hanno svolto una nuova attività d’indagine, hanno sentito le parti ed hanno deciso, alla fine anche per l’inutilizzabilità di alcune intercettazioni, di chiedere l’archiviazione di Firrarello (difeso dagli avvocati Angelo Pennisi e Carmelo Peluso) in ordine all’accusa del grave reato. Per il gip che nella motivazione dell’ordinanza ha riportato ampi stralci della sentenza del Tribunale, «Firrarello non si è prodigato concretamente in alcun modo in favore di Romagnoli (e del clan Santapaola che lo sosteneva) e non è logicamente sostenibile ritenere che abbia potuto pensare che la sua condotta consistita nel mero accettare un incontro e formulare una promessa non mantenuta, meritasse una retribuzione peraltro destinata al clan Santapaola.

È da escludere che Firrarello abbia con coscienza e volontà fornito un contributo materiale al rafforzamento del clan Santapaola».

L’incontro sotto accusa è quello che il senatore ebbe a Roma il 18 settembre 1997 (su input di Giuseppe Mirenna) con Giulio Romagnoli, imprenditore impegnato nelle gare d’appalto per i lavori al Garibaldi, per la cui impresa "tifava" il clan Santapaola. «Firrarello quando incontrò Romagnoli - scrive il gip - era consapevole che costui era a capo di un’importante impresa direttamente sostenuta dal clan Santapaola ma non contribuì con la sua condotta a rafforzare il clan Santapaola».
Condotta che, per il giudice, «è risultata espressione di una mera, generica disponibilità dell’indagato ad accogliere la richiesta proveniente dal clan (in particolare da Giuseppe Mirenna), di incontrare l’imprenditore e non già manifestazione di una concreta disponibilità a soddisfare l’effettivo interesse dell’associazione mafiosa, ossia quello di aggiudicare al Romagnoli l’appalto del Garibaldi». [Carmen Greco, La Sicilia]



14 Giugno 2009

Pistacchio, la svolta del Dop

UN MANIFESTO DEL COMUNE ANNUNCIA LA DOPIl riconoscimento della Dop (Denominazione di origine protetta), da parte dell’Unione europea, al pistacchio di Bronte ha creato parecchio entusiasmo fra i produttori, convinti che sia cominciata una stagione nuova nella commercializzazione del prodotto. Per molti la dop e la possibilità di effettuare con efficacia i controlli anti sofisticazioni garantirà il consumatore finale, ma soprattutto restituirà ogni produttore piccolo o grande che sia il valore che gli spetta nella filiera.

«Era tempo che arrivasse il riconoscimento dop. - ci dice Carmela Sanfilippo che in appena più di 6 ettari produce in media 8000 chili di pistacchio. Il pistacchio di Bronte è conosciuto, ma mi domando se nel mondo è conosciuto quello vero. Io preferisco evitare di vendere il mio pistacchio a commercianti e da sola partecipo alle fiere. Così spesso mi accorgo che un po tutti, dall’esperto alla gente comune, conoscono il vero pistacchio e quando assaggiano quello mio si stupiscono».

Per la sign. Sanfilippo il prezzo attuale è giusto: «Penso di si - conclude - quello sgusciato si vende a 24-25 euro al chilo e va benissimo, bisogna evitar e però che a questo prezzo venga venduto quello estero, ed adesso grazie a Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione ci riusciremo». Dello stesso avviso anche i produttori più grossi.

Enrico Cimbali coltiva un pistacchieto di 60 ettari e dice: «Finalmente potremo fare i controlli ed evitare quello che è accaduto in passato. Certo su 5000 produttori di pistacchio che ci sono a Bronte solo 33 hanno aderito al consorzio che ha richiesto la Dop. La maggior parte non ci ha creduto ed è rimasta a guardare».

«Il marchio Dop, - conclude il sindaco Pino Firrarello - ha come obiettivo la tutela di prodotti e produttori dalle imitazioni e dalla concorrenza sleale, ma costituisce anche un importantissimo strumento di garanzia per i consumatori, consentendo loro di riconoscere i diversi prodotti, ed il pistacchio di Bronte. E siccome quello di Bronte è veramente il pistacchio più buono - conclude - il rilancio di questo comparto ora è possibile». (Fonte La Sicilia



12 Giugno 2009

Crisi tessile, cassa integrazione per 71 operaie delle 2 aziende

Buone notizie per le 71 lavoratrici tessili che a causa del taglio delle commesse da parte della “Diesel”, non hanno potuto riprendere il lavoro. Ieri mattina, all'Ufficio provinciale del lavoro di Catania, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, Gino Mavica, Rosario Gangi e Salvino Luca ed i responsabili delle aziende tessili “Tagli e confezioni” e “Bronte Jeans”, hanno firmato il protocollo d'intesa propedeutico a riconoscere alle lavoratrici la cassa integrazione. «Adesso che il verbale di accordo con le organizzazioni sindacali è stato firmato - ci dice Gino Mavica - le aziende possono presentare le domande all'Inps. L'unico nodo che rimane è se sarà l'Inps ad anticipare le somme, come abbiamo richiesto e scritto nel verbale; oppure dovranno farlo le aziende. Per le lavoratrici, comunque, non ci dovrebbero essere problemi a percepire la cassa integrazione». Da quando è scoppiata la crisi, infatti, grazie alla dinamicità imprenditoriale della Bronte Jeans che ha recuperato commesse e lavoro, molte lavoratrici che erano state sospese sono rientrate. Il problema rimane per 45 lavoratrici della ditta “Tagli e confezioni” che non ha recuperato commesse ed un residuo di 26 operaie della Bronte Jeans.

Fino al 2 giugno le lavoratrici hanno percepito parte dello stipendio previsto alla sospensione, ma adesso scaduti i 3 mesi, l'unico modo per far percepire loro un reddito era la cassa integrazione. Intanto, le trattative sindacali per convincere la Diesel a “restituire” le commesse a Bronte continuano. I dirigenti nazionali dei sindacati hanno incontrato il vertice della Diesel che ha assicurato di non avere intenzione di delocalizzare il lavoro. Le parti però si rincontreranno il 3 luglio. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



12 Giugno 2009

Botte da orbi per 200 euro

Bronte. Debito non saldato, rissa al mercato tra 5 ambulanti (arrestati). Usati un bastone e una spranga

Un debito non saldato da troppo tempo e forse tanta acredine accumulata, sono stati la causa ieri mattina di una rissa furibonda al mercato settimanale di Bronte, ubicato nella centrale piazza San Giuseppe. Protagonisti cinque ambulanti di Adrano, quasi tutti giovani. Da una parte i mercanti di abbigliamento Antonio e Rosario Staiti, fratelli rispettivamente di 21 e 24 anni ed il socio Nicola Di Primo di 23 anni e dall'altra i colleghi titolari di una bancarella di frutta e verdura Angelo Centamore di 54 anni ed il genero 19enne Sebastiano Strano. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, sembrerebbe che i venditori di frutta e verdura fossero debitori, nei confronti dei colleghi, di 200 euro. Un debito che i due non avevano ancora saldato e che i tre invece pretendevano venisse chiuso al più presto. Così l'incontro al mercato di Bronte è stato l'occasione peri tre di chiedere il dovuto.

Secondo qualche testimone, sembrerebbe che i cinque all'inizio avessero tentato di dialogare. Poi il discorso è trasceso e dalle parole si è passati subito ai fatti. All'improvviso sono cominciati a volare calci e pugni fra la gente sbigottita ed un po' terrorizzata e quando le mani ed i pugni non sono bastati più, sono saltati fuori un bastone, una spranga di ferro ed un coltello che però fortunatamente non è stato utilizzato per l'intervento rapido dei carabinieri della stazione di Bronte, coordinati dal comandante Roberto Caccamo. Il mercato del giovedì di Bronte, infatti, è quasi sempre particolarmente affollato ed i carabinieri ogni settimana dispongono un servizio mirato. Sono bastate le prime grida, così, a fare intervenire i militari dell'Arma che hanno sedato la rissa e condotto tutti in caserma. Alla fine, nonostante se le siano suonate tutti di santa ragione, in ospedale è finito solo il più giovane dei cinque, Sebastiano Strano, che per le contusioni subite è stato dichiarato guaribile in 10 giorni dai medici dell'ospedale “Castiglione Prestianni” di Bronte. Tutti, però, sono stati arrestati e dovranno rispondere del reato di rissa e lesioni. (Fonte La Sicilia)




10 Giugno 2009

DOPO UN ITER BUROCRATICO LUNGO OLTRE DIECI ANNI E' ARRIVATO IL RICONOSCIMENTO EUROPEO

Definitiva la Dop per il Pistacchio di Bronte

A protezione del nostro pistacchio ed a tutela dei produttori e dei consumatori

PISTACCHIO VERDE DI BRONTE DOPIl 9 giugno 2009 entra prepotentemente e con merito nella storia dell’economia agricola di Bronte.
Ieri, infatti, la Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea ha pubblicato il disciplinare che conferisce al “Pistacchio verde di Bronte” la Dop, ovvero la Denominazione di origine protetta. Un obiettivo che i produttori brontesi inseguono da oltre dieci anni e che oggi dopo molte peripezie è stato raggiunto. Tutto è iniziato quando l’Associazione Produttori “Le Sciare” presentava istanza al Ministero alle Politiche Agricole per ottenere il riconoscimento della Denominazione di origine protetta al fine di valorizzare un prodotto agricolo, unico per caratteristiche organolettiche e fra i più buoni al mondo e che da lustro al paniere dei prodotti tipici dell’Etna, e, principalmente per difenderlo da "miscele" fatte con importazioni di qualità certamente inferiori e da frodi ai danni sia dei consumatori che dei produttori.

Dopo un paio d'anni, previa valutazione della richiesta, del relativo Disciplinare di produzione e dello specifico parere della Regione Sicilia, l'istanza veniva approvata dal Ministero delle politiche agricole e forestali (MIPAF) e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale l'8 ottobre 2001. Era il primo passo verso un giusto riconoscimento della qualità e della provenienza del nostro pistacchio. Inspiegabilmente, però, gli adempimenti successivi per completare l’iter di certificazione si sono fatti attendere.

Il logo della Denominazione d’Origine ProtettaSolo tre anni dopo, a Marzo del 2004, veniva infatti pubblicato il Decreto del Ministero delle politiche agricole e forestali con la "Protezione transitoria accordata a livello nazionale alla denominazione «Pistacchio Verde di Bronte»". Ma il Consorzio di tutela, appositamente costituito il 3 Novembre 2004, più che iniziare l'attività istituzionale, ha preferito aspettare la registrazione definitiva della denominazione da parte della Commissione Europea. Ed intanto gli anni passavano, fioccavano i convegni ma anche le frodi e si continuava a parlare sempre di "pistacchio di Bronte" ma con nessuna certezza. Anzi Bronte sembrava diventare sempre più uno dei più importanti centri di importazione di pistacchio estero. Quando a gennaio 2009, in un'azienda dolciaria, i Nas dei carabinieri sequestravano - a scopo cautelativo perchè sospetti di tossicità - 11 tonnellate di pistacchi sgusciati provenienti, non dalle falde dell'Etna, bensì dalle montagne del lontano Iran, l'opinione pubblica insorgeva.

Interveniva il sindaco sen. Firrarello che nel dichiarare «si scriva pistacchio di Bronte quando questo lo è realmente» prometteva un'accelerazione dell'iter burocratico con la promessa che il marchio Dop sarebbe stato definito entro pochissimo tempo (30 giorni). Anche se con un leggero ritardo la promessa è stata mantenuta. Dopo oltre dieci anni il traguardo della Denominazione di origine protetta finalmente è stato raggiunto ed è quello definitivo. Ora i produttori brontesi potrebbero intravedere un futuro più roseo per il loro pistacchio ed i consumatori dovrebbero essere più tutelati (il condizionale ci sembra ancora quasi un obbligo). Ora potranno vedere il pistacchio di Bronte identificato e protetto con il simbolo comunitario della DOP negli imballaggi o nelle etichette contro gli abusi e le continue contraffazioni. Ora, sopratutto, il Consorzio di tutela non ha più alibi. Può cominciare veramente e seriamente a perseguire i fini per i quali è stato costituito.


Il sindaco sen. Pino Firrarello
“Abbiamo difeso 5000 produttori da qualcuno che ha pensato solo ad arricchirsi. Il pistacchio di Bronte va salvaguardato e difeso da ogni tipo di speculazione ed ogni interesse illegittimo, essendo l’immagine di Bronte ed il frutto del sacrificio di tanti produttori che, assieme all’intera economia che ruota attorno all’ “Oro verde” né trarranno certamente beneficio”.

Giuseppe Castiglione
, presidente della Provincia regionale di Catania
“Con orgoglio festeggiamo un prestigioso riconoscimento che giunge oggi come importante coronamento di numerose iniziative intraprese negli anni. Un impegno e un obiettivo che ho assunto in prima persona sin da quando ero Assessore Regionale all’Agricoltura e che poi ho continuato a perseguire nel ruolo di parlamentare europeo nella Commissione Agricoltura. Un iter lungo e articolato, che non ho mai tralasciato di seguire e che oggi dà i frutti attesi. Nel mio attuale incarico di presidente della Provincia di Catania pertanto non posso che esprimere la mia piena soddisfazione per un traguardo tanto ambito che non solo darà maggior impulso ad un marchio agro-alimentare già affermato, ma sarà anche rilevante per il più ampio rilancio dell’agricoltura siciliana in Europa e all’estero. Infatti siamo convinti che la crisi economica vada affrontata attraverso l’offerta di prodotti di qualità certificata e di provata specificità capaci di invogliare i consumatori di tutto il mondo. Le produzioni che conservano le tradizioni siciliane sono preziose perché valorizzano il legame con la cultura e l’ambiente specifico in cui esse sono generate. Il Dop al pistacchio verde di Bronte si inserisce in un contesto più ampio di promozione delle attività agricole siciliane che puntano all’incremento dell’offerta turistico-gastronomica del nostro territorio. D’altra parte nell’ultimo decennio la crescita del turismo eno-gastronomico è stata davvero impressionante; un realtà che interessa 4-5 milioni di viaggiatori in grado di movimentare un importante acquisto dei prodotti tipici dei territori visitati. Una ricchezza unica del Bel Paese che non ha confronti come potenzialità rispetto al resto del mondo. Un prodotto, il pistacchio, che sicuramente troverà sempre più spazio non solo nelle nostre tavole ma anche nel consumo mondiale, per le sue proprietà nutritive e salutistiche, di alimento antiossidante in grado di diminuire il colesterolo e di prevenire alcune tipologie tumorali. Un dono di Bronte alla Sicilia e all’Italia”.

Giovanni La Via, ex assessore regionale all’Agricoltura
“La produzione di pistacchio brontese ottenuta in condizioni pedoclimatiche che rendono difficile la competizione con gli altri paesi produttori, ha un mercato di nicchia grazie alle peculiari caratteristiche gustative. E’ un prodotto di valore della nostra a agricoltura, ed abbiamo fatto il possibile per tutelarlo, dando un segnale chiaro sulla volontà di sostenere, promuovere e difendere un settore produttivo importante per l’economia di tante famiglie e per la difesa del territorio dal rischio di abbandono”.

Biagio Schilirò, presidente del “Consorzio di Tutela del Pistacchio verde di Bronte”
“Sono estremamente contento del riconoscimento comunitario, sia personalmente essendo stato presidente dell’associazione “Le Sciare” che nel 2002 ha presentato l’istanza, sia come presidente del Consorzio. Adesso abbiamo le armi per difendere il nostro pistacchio dalle frodi, con il produttore che torna ad essere essenziale per la certificazione del prodotto. Chi si fregia del marchio Dop dovrà assoggettarsi ad un piano di controllo, approvato dal Ministero, garanzia di qualità e originalità”.


11 Giugno 2009

Il salto di qualità
Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea il disciplinare che conferisce al prodotto fiore all'occhiello dell'economia di Bronte la denominazione di origine protetta
Marchio dop al pistacchio
I cinquemila produttori dell'«oro verde» da 7 anni inseguivano il prestigioso obiettivo. (...) (La Sicilia)



10 Giugno 2009

Bronte, anche i sindacati nella battaglia alla Diesel

I sindacati confederali Cgil Cisl e Uil di Bronte hanno chiesto al Tribunale di Catania di partecipare alla battaglia legale che il “Consorzio società manufatturiere” di Bronte ha intrapreso contro la Diesel. Dopo la prima udienza celebrata nella sede staccata di Bronte, davanti al giudice togato Giorgio Marino, i sindacalisti di Cgil Cisl e Uil rispettivamente Gino Mavica, Rosario Gangi e Salvino Luca, attraverso l'avv. Giuseppe Catania, hanno presentato al Tribunale di Bronte un “Atto di intervento adesivo ad adiuvandum” a sostegno delle tesi dibattute dal consorzio tessile. «Interveniamo anche nelle sedi giudiziarie - dicono i tre sindacalisti - per tutelare e difendere gli interessi dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro a seguito della riduzione delle commesse di oltre il 70% da parte della Diesel. Non potevamo esimerci dall'intervenire per evitare la crisi del settore tessile e le gravi ripercussioni nei confronti del lavoratori».
Nell'atto presentato i sindacalisti, attraverso il loro legale, hanno effettuato anche un excursus delle iniziative intraprese, fino ad oggi mirate anche ad impedire la delocalizzazione del lavoro verso i paesi a basso costo, ritenuta una possibile causa del calo delle commesse. Parallelamente Cgil, Cisl e Uil assieme all'Ufficio provinciale del Lavoro di Catania stanno lavorando per trovare le soluzioni che permettano alle lavoratrici che non hanno ripreso a lavorare di usufruire della cassa integrazione. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]

10 Luglio, la sentenza


8 Giugno 2009

Corso di formazione sull'immigrazione

Anche a Bronte si nota la presenza di numerosi stranieri e l'assessore alla Polizia municipale Luigi Putrino ed il comandante dei Vigili, Salvatore Tirendi, hanno organizzato un corso di formazione sulle leggi sull'immigrazione. A partecipare è stato l'intero Corpo di polizia municipale, mentre la lezione è stata tenuta dalla dottoressa Marilina Giaquinta, primo dirigente della Polizia di Stato a capo della Divisione polizia amministrativa, sociale e dell'immigrazione della Questura di Catania. Si è parlato di passaporti validi o documenti equipollenti, del visto di ingresso e della carta di soggiorno. E soprattutto si sono chiariti gli adempimenti da compiere trovandosi di fronte a clandestini. Presente alla lezione anche il sindaco Pino Firrarello che, insieme all'assessore Putrino, ha ringraziato la dottoressa Giaquinta e soprattutto il questore Domenico Pinzello. (Fonte La Sicilia)



8 Giugno 2009
EMESSA DAL SINDACO

Ordinanza per la prevenzione degli incendi

Il sindaco Firrarello, per prevenire il rischio di incendi dal 15 giugno al 15 ottobre 2006, ha emesso un’ordinanza che obbliga tutti i possessori di boschi, terreni agrari, pascoli ed aree incolte, a provvedere al decespugliamento ed alla rimozione delle erbe secche, degli arbusti e di eventuali rifiuti, in quanto ritenuti possibili cause di innesco e propagazione di incendio. “Considerato – si legge nell’ordinanza – che la presenza di residui di foglie, fieno ed erbacce possono causare gravi pericoli di incendio, si ordina a tutti gli Enti ed i privati possessori a qualsiasi titolo di boschi, terreni agrari, prati, pascoli ed aree incolte, a provvedere entro 15 giorni al decespugliamento ed alla rimozione delle erbe secche, di arbusti e di eventuali rifiuti, in quanto ritenuti possibili cause di innesco e propagazione di incendio”. Oltre a ciò bisognerà “realizzare viali o fasce parafuoco non inferiori a 5 metri dal confine con strade e sentieri e 10 metri se i terreni sono al confine ad immobili pubblici o privati e linee ferroviarie.” Pesanti le sanzioni che in caso di procurato incendio vanno dai 1.032 ai 10.329 euro. “Quello degli incendi è un problema serio – afferma il sindaco – speriamo che non se ne verifichino. Per questo chiedo la collaborazione dei brontesi affinché rispettino questa ordinanza che mira principalmente a salvaguardare il territorio e l’incolumità dei beni e di tutti noi”.



8 Giugno 2009
ARRESTATO UN BRONTESE

Ubriaco al volante, dopo l’alt aggredisce un carabiniere

I carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Paternò hanno arrestato un 34enne di Bronte per guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, di professione carpentiere, all’orario di chiusura dei pub del centro di Biancavilla si era messo alla guida della propria Fiat Uno grigia e aveva appena imboccato la Statale 284 per fare rientro a casa, quando i componenti di una delle pattuglie dei carabinieri che stava effettuando un posto di controllo, hanno notato la vettura zigzagare nella corsia fino a rasentare addirittura sia il guardrail che lo spartitraffico e hanno deciso di procedere al controllo.

L’uomo, che ai militari è apparso da subito in condizioni critiche, riuscendo a stento a mantenersi in equilibrio, ha ammesso di aver bevuto 3 o 4 bicchieri di superalcolici. Il veicolo è stato sequestrato e affidato a una ditta in custodia giudiziale. Il conducente si è rifiutato di sottoporsi alla prova alcolimetrica e ai previsti accertamenti sull’idoneità psicofisica. Mentre si trovava negli uffici del Comando, alla presenza di alcuni suoi familiari, ha dato in escandescenze, inveendo contro alcuni carabinieri e colpendone uno fino a procurargli lesioni guaribili in sette giorni. L’uomo, a cui è stato contestato anche il reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza a Catania. (Fonte La Sicilia)



4 Giugno 2009
SOTTOSEGRETARIO ISTRUZIONE

Studenti brontesi ricevuti da Pizza

Una delegazione di studenti e docenti dell’istituto “Capizzi” di Bronte è stata ricevuta a Roma dal sottosegretario di Stato alla Pubblica istruzione, prof. Giuseppe Pizza, che della stessa scuola è stato alunno. Gli studenti sono stati accompagnati dai docenti Marisa Modica, Maria Bua e Giuseppe Valore.  (Fonte Gazzetta del Sud)



3 Giugno 2009

Fumano spinelli in piazza segnalati cinque giovani

Fumavano tranquillamente spinelli nella centralissima piazza Rosario, a Bronte, senza nascondersi o preoccuparsi di non essere visti. Cinque ragazzi, di cui uno addirittura minorenne, sono stati segnalati alla Prefettura di Catania perché facenti uso di sostanze stupefacenti. E' l'esito dell'operazione «Niente droga a Bronte», promossa dal comandante della locale Stazione dei carabinieri, per contrastare l’uso soprattutto di marijuana. Per questo i militari dell'Arma hanno controllato e perquisito giovani sia in piazza Rosario sia nella villa comunale sita all'ingresso del paese. A sentire gli inquirenti, i giovani segnalati non si sarebbero neanche preoccupati dell'arrivo dei militari dell'Arma, come se fosse normale fumare marijuana.

Per loro, invece, è scattata la segnalazione e sono stati avvertiti i genitori, rimasti increduli. Da tempo la Prefettura ha messo in atto una linea dura per contrastare l'uso di sostanze stupefacenti, che sembra diffondersi sempre più fra i giovani. L'operazione condotta in questo ponte del 2 giugno dai carabinieri, però, non ha interessato soltanto la lotta all'uso di sostanze stupefacenti. I carabinieri, infatti, hanno controllato anche numerosi bar e le sale giochi. Inoltre, sono stati effettuati numerosi posti di blocco e perquisizioni personali. Sono stati, anche, controllati numerosi pregiudicati. Questa è la prima di una serie di operazioni programmate dai carabinieri di Bronte e che si ripeteranno per tutta l'estate. (Fonte La Sicilia)


  

4 Giugno 2009

BRONTE E RANDAZZO

Domani la visita dell’Infanta di Spagna

Il versante nord dell’Etna è pronto a offrire il suo aspetto migliore in occasione della visita di donna Maria del Pilar di Borbone, duchessa di Badajoz e Infanta di Spagna.

Donna Maria è sorella di Juan Carlos di Spagna e si trova in sicilia in occasione del «Premio dell’Unione europea per la conservazione culturale», organizzato dal Distretto Taormina Etna. Così Pino Firrarello, sindaco di Bronte, Comune capofila del Distretto culturale, ed Ernesto Del Campo, sindaco di Randazzo e presidente della «Sviluppo Taormina Etna Spa», hanno invitato l’Infanta. «Attraverso Taormina e l’Etna conosciuti in tutto il mondo – dicono i due amministratori – intendiamo portare anche da noi una buona fetta di turismo».

Il programma prevede che Donna Maria intorno alle 10 visiti la Basilica di Santa Maria di Randazzo e venga ricevuta in Comune, poi si sposterà a Bronte per visitare il Castello Nelson. (Fonte La Sicilia)

30 Maggio 2009
A BRONTE E RANDAZZO

Venerdì prossimo la visita dell’Infanta di Spagna

Il versante nord dell’Etna la mattina del 5 giugno ospiterà una turista d’eccezione. Maria del Pilar di Borbone, duches­sa di Badajoz e Infanta di Spagna, si recherà a Bronte per visitare il Castello Nelson, e a Randazzo per ammirare le bellezze artistiche ed architettoniche della Basilica di Santa Maria e ricevere un riconoscimento in Comune.

Sorella di Juan Carlos di Spagna, donna Maria si trova in Sicilia in occasione del “Premio dell’Unione europea per la conservazione del patrimonio culturale” promosso dalla Commissione europea, la cui organizzazione quest’anno è stata affidata al “Distretto Taormina Etna” dalla federazione europea per il patrimonio culturale “Europa Nostra”. «Ci saranno anche altre autorità. - dicono i sindaci di Bronte e Randazzo che sono rispettivamente Pino Firrarello ed Ernesto Del Campo - Va dato merito al Distretto Taormina Etna dei risultati ottenuti».


 
31 Maggio 2009
JONIAMBIENTE A BAR E RISTORANTI

«Obbligatoria la raccolta differenziata dell’umido»

La raccolta differenziata dei rifiuti umidi presto diventerà legge per le utenze commerciali.
La società Ato rifiuti Joniambiente, presieduta da Mario Zappia, ha redatto ed inviato ai Comuni il modello di ordinanza che i sindaci dovranno firmare affinché la raccolta dei rifiuti umidi diventi obbligatoria: «Si ordina - si legge nel modello di ordinanza - a tutte le utenze non domestiche produttrici di rifiuti biodegradabili come carta e cartone, scarti di verdura e frutta, avanzi di cibo, gusci di uovo, fondi di caffè, filtri di tè, fiori recisi, piante, salviette di carta unte ecc., di effettuare la raccolta differenziata degli stessi». E la Joniambiente ha già sperimentato il servizio di raccolta dei rifiuti umidi, coinvolgendo da mesi soprattutto i ristoratori che hanno accolto volentieri la novità, a testimonianza che tutte le iniziative ideate dalla Joniambiente sono servite in questi anni a far crescere la cultura del rispetto dell’ambiente e della necessità di effettuare la raccolta differenziata.

«Quello che all’inizio poteva sembrare un esperimento - afferma il presidente Zappia - oggi è una bella realtà. Abbiamo iniziato la raccolta dell’umido a novembre coinvolgendo da Bronte fino a Riposto circa 600 utenti, e raccogliendo già nel primo mese oltre 95 mila chili di rifiuti che prima finivano nelle costose discariche». Il servizio fino ad oggi ha visto la Joniambiente contattare tutti gli esercizi commerciali dei 14 Comuni che producono rifiuti umidi e poi recuperare i rifiuti con il sistema porta a porta. Quando i sindaci firmeranno le ordinanze da punto di vista dell’organizzazione della raccolta non cambierà nulla. Rimane, infatti, il porta a porta nei giorni stabiliti dalla società d’ambito. (Fonte La Sicilia)



28 Maggio 2009

Polo tessile: si apre uno spiraglio

Diventa sempre più fitto di appuntamenti il calendario degli incontri per salvare lavoro e commesse del Polo tessile di Bronte nel mese di giugno. Giorno 3 la triplice sindacale Cgil, Cisl e Uil assieme ai vertici dell'azienda tessile «Tagli e confezioni» si recheranno all'ufficio provinciale del lavoro per individuare le soluzioni possibili affinché le 40 lavoratrici, finito il periodo della sospensione dal lavoro, percepiscano l'indennità di cassa integrazione. Le difficoltà derivano dal fatto che l'azienda è mono committente, ovvero lavorava solo per la Diesel, e questo, a sentire i sindacati, rappresenta un problema. Oltre a ciò giorno 10 i vertici generali della organizzazioni sindacali di settore incontreranno la Diesel. Renzo Rosso infatti, ha accolto la richiesta di un incontro che i sindacati gli avevano chiesto in una lettera. A darci la notizia i tre rappresentanti sindacali di Bronte di Cgil, Cisl e Uil rispettivamente Gino Mavica, Rosario Gangi e Salvino Luca: «Il fatto che la Diesel abbia accettato il dialogo - dice Salvino Luca - ci da speranza per una soluzione della vertenza a favore dei lavoratori e del Polo tessile di Bronte.

Al tavolo delle trattative ascolteremo le ragioni di Renzo Rosso ma certamente saremo intransigenti su un aspetto. Non ci potranno essere capi prodotti all'estero se si registra un abbassamento delle commesse a Bronte. «Oltre a ciò chiederemo - continua Luca - alla Diesel di mostrare trasparenza, auto imponendosi uria sorta di tracciabilità della produzione dei capi. Servirà a dimostrare che tutto ciò che si fregia del marchio made in Italy è realizzato in Italia». Intanto i consiglieri comunali Andrea Sgrò, Enza Meli, Salvatore Gullotta, Nunzio Saitta, Maria Pia Castiglione, Ada Biuso e Biagio Petralia hanno chiesto una seduta urgente del Consiglio. (Fonte La Sicilia)



28 Maggio 2009

Undici Comuni all’asciutto

Colpa di un guasto provocato dal maltempo a «Ciapparazzo»

Quello abbattutosi su molti paesi dell'Etna ieri pomeriggio, dalle ore 16,30 alle 17, non è stato un temporale di grande intensità, né di lunga durata, ma è stato sufficiente a rendere inservibile la linea elettrica esterna in territorio di Bronte ed esattamente laddove sorge l'importante complesso acquedottistico denominato Ciapparazzo di proprietà dell'Acoset e che serve a rifornire un gran numero di Comuni pedemontani. Dopo il temporale di ieri pomeriggio e dopo tutta una serie di mini-stacchi negli impianti dell'Enel verificatisi nel corso del temporale, alle ore 17,10 l'energia elettrica è mancata del tutto nella zona di Ciapparazzo e fino a sera inoltrata, le squadre di pronto intervento inviate sul posto dai responsabili dell'Enel non erano riusciti a localizzare il guasto.

Da ciò ne è conseguito che gli impianti aziendali dell'Acoset sono rimasti disattivi - per mancanza di energia elettrica - dalle ore 17,10 di ieri pomeriggio. Le gallerie di Ciapparazzo confluiscono nel pozzetto di raccolta denominata «P1» dal quale ha origine l'acquedotto Ciapparazzo ed è costituito da una linea principale che si sviluppa per 34 Km (da Bronte a Pedara) e da 11 linee secondarie: da esse vengono rifornite le utenze dell'Acoset che si trovano ad Adrano, Belpasso, Bronte, Gravina di Catania, Mascalucia, Nicolosi, Ragalna, S. M. di Licodia. Fino a quando non sarà riavviato l'intero impianto di Ciapparazzo non verrà rifornito, naturalmente, nemmeno il quantitativo di acqua che l'Acoset fornisce ai Comuni di Bronte e Biancavilla, per le utenze gestiste direttamente dalle amministrazioni comunali di queste due ultime cittadine. Indubbiamente si verranno a verificare disservizi nelle utenze dei Comuni sopraccitati. (Fonte La Sicilia)



26 Maggio 2009

Vertenza Diesel, prima udienza

Il Consorzio manifatturiero vuole ottenere le commesse pattuite

Inizia la battaglia legale del “Consorzio società manufattoriere” di Bronte (che ingloba pure la Bronte Jeans) contro la Diesel che, riducendo del 70% le commesse, ha innescato una crisi industriale e occupazionale. Ieri mattina, al Tribunale di Bronte, è cominciato il contraddittorio fra le parti di fronte al giudice togato Giorgio Marino.
«Il Consorzio - dice l'avv. Enrico Freni del Foro di Catania, che con l'avvocato Giorgio Floridia di Milano è titolare della difesa del Consorzio tessile brontese - chiede che la Diesel ripristini le quantità di commesse pattuite. A nostro avviso, infatti, la riduzione è frutto dell’abuso di una posizione dominante nei rapporti commerciali». L'avvocato Carlo Pascotto del Foro di Treviso, difensore della Diesel, ha ribadito come la riduzione delle commesse non è frutto della delocalizzazione del lavoro, ma della riduzione delle vendite.
Inoltre, gli avvocati della Diesel hanno contestato la competenza territoriale del Tribunale di Bronte, sostenendo che il ricorso dovesse essere dibattuto in un Tribunale vicino alla sede della Diesel, in provincia di Vicenza. Il giudice Marino ha dato 7 giorni di tempo alle parti per controdedurre e replicare, dopo di che fisserà un'ulteriore udienza o si pronuncerà sul merito della querelle. Intanto non si è svolto il sit-in delle lavoratrici tessili davanti al Tribunale, annunciato da Cgil, Cisl e Uil. Le lavoratrici dell'azienda “Tagli e confezioni”, accompagnate dai sindacalisti Gino Mavica, Rosario Gangi e Salvino Luca, si sono riunite per manifestare in silenzio la loro preoccupazione. [Gaetano Guidotto, La Sicilia] -  10 Luglio 2009, la sentenza



23 Maggio 2009

Andranno a rafforzare l’organico permettendo alla caserma di rimanere aperta 24 ore su 24

Arrivano altri 4 carabinieri

A Bronte prenderanno servizio presto altri 4 carabinieri, permettendo alla Stazione di rimanere aperta 24 ore su 24, ovvero anche la notte. Lo ha comunicato al sindaco il vice Prefetto vicario Anna Maria Polimeni. “A seguito – si legge nella missiva – di quanto è stato rappresentato in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ed in relazione alla richiesta del Sindaco di rafforzare il presidio dell’Arma di Bronte per contrastare con maggiore efficacia il diffondersi della criminalità, si comunica che il Comando Regione Carabinieri Sicilia, nel concordare sulla necessità di potenziare ulteriormente la presenza delle forze dell’ordine a Bronte, ha disposto di assegnare alla locale Stazione altri 4 carabinieri”. Una notizia che a Bronte è stata accolta come una vittoria. L’Amministrazione Firrarello, che in questi anni non ha tralasciato alcuna iniziativa di propria competenza atta a contrastare ogni tipo di fenomeno criminoso chiede da tempo, infatti, il potenziamento della Caserma dei Carabinieri. Bronte, infatti, negli anni scorsi è stata teatro si sparatorie ed arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti che hanno preoccupato la laboriosa cittadina. Nel tentativo di contrastare ogni tipo di fenomeno il sindaco ha fatto istallare delle telecamere di sorveglianza e presto ne netterà in funzione altre a salvaguardia dei monumenti, delle scuole e delle zone considerate sensibili.

Lo stesso Firrarello, inoltre, ha trovato le necessarie soluzioni per costruire a Bronte una nuova caserma dei Carabinieri in contrada Sciara Sant’Antonio, in prossimità della via Selvaggi (già stata espletata la gara d’appalto) e quando è stato necessario non ha esitato a chiedere all’allora Prefetto, Anna Maria Cancellieri, di convocare proprio a Bronte un vertice sull’ordine e la sicurezza pubblica, reclamando il potenziamento dell’attuale caserma. “Ringrazio la Prefettura – afferma il senatore – ed il Comando Regione Carabinieri della Sicilia. Per noi era importante garantire ai cittadini un più incisivo controllo del territorio. Io – continua – ringrazio i carabinieri e tutte le altre Forze dell’Ordine del territorio, per l’impegno profuso fino ad oggi ed lusinghieri risultati ottenuti nella quotidiana lotta per contrastare ogni fenomeno di criminalità. Sono certo – conclude - che una loro maggiore presenza darà ulteriore serenità ad un paese come Bronte che vuole crescere economicamente e socialmente, puntando decisamente alle risorse che possono provenire dal turismo”.



25 Maggio 2009

Giornata della montagna sull'Etna

L’improvviso caldo estivo non ha rovinato l’ormai tradizionale “Giornata in montagna” che il sindaco Firrarello assieme all’assessore Daquino ogni anno organizzano per incentivare le scampagnate sull’Etna, per ammirare il meraviglioso patrimonio ambientale che, se conosciuto, da solo potrebbe rappresentare un volano per l’economia turistica.

Una nutrita comitiva di appassionati, infatti, domenica scorsa si è aggregata agli esperti escursionisti del Cai (Club alpino italiano) assistiti dalla Guardia forestale e dai volontari della Misericordia di Bronte, ed ha raggiunto Piano dei Grilli per poi arrivare a Monte Ruvolo.

Alla partenza gli escursionisti sono stati salutati dal sindaco: “Una iniziativa sicuramente lodevole – ha affermato Firrarello – che mi piacerebbe vedere ogni anno sempre più partecipata. Per far conoscere i nostri boschi abbiamo attuato diverse idee, coinvolgendo anche gli studenti delle nostre scuole.

La “Giornata in montagna” – conclude - è una di queste, nella speranza di poter contare domani su un parco dell’Etna meno ostativo e più propositivo”. Ad organizzare nei fatti l’evento è stato l’assessore Elio Daquino: “Lo scopo è stato duplice – ha affermato - oltre a far conoscere i boschi, abbiamo permesso agli ospiti di gustare direttamente in montagna i prodotti tipici della nostra terra”. Ospite della manifestazione il componente del Cda del Parco dell’Etna, Mario Bonsignore: “Il Parco – ha affermato quest’ultimo - deve puntare alla salvaguardia, coniugando le esigenze di sviluppo del territorio”.

21 Maggio 2009

Domenica tutti sull'Etna

Domenica 24 maggio il Comune, con il patrocinio della Provincia di Catania, organizza l’ormai tradizionale “Giornata in montagna”. Voluta dal sindaco Firrarello e dall’assessore Daquino, la manifestazione rappresenta l’occasione, non solo per gli appassionati, per trascorrere una bella giornata ad ammirare le bellezze ambientali dell’Etna soprattutto per chi queste bellezze non le conosce. A guidare la comitiva, che muoverà alle 9 dal viale Catania nei pressi della Villa comunale, ci saranno gli escursionisti del Cai (Club alpino italiano) mentre alle 14 è previsto un bel pranzo a base di prodotti tipici alle pendici di monte Ruvolo.



22 Maggio 2009

Crisi tessile a Bronte: i sindacati chiedono un incontro con Rosso

I vertici nazionali del settore tessile dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, come avevano promesso durante la loro recente visita a Bronte, hanno chiesto a Renzo Rosso, titolare della Diesel, un incontro affinché torni indietro sulla decisione di ridurre le commesse al polo tessile brontese. Lo hanno fatto attraverso una missiva che Stefano Ruvolo della Femca-Cisl, Rosalba Cicero della Filtra-Cgil e Pasquale Rossetti della Uilta-Uil hanno firmato insieme: «Le nostre strutture sindacali di Bronte - si legge nella lettera - ci segnalano che importanti commesse della sua società sono venute a mancare. E questo in una fase difficile per i lavoratori, soprattutto del Mezzogiorno. Per questo le chiediamo uno sforzo - continuano i sindacalisti - capace di impedire un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo e occupazionale dell'area di Bronte».
Alla fine i segretari generali chiedono di vedere Rosso, che in verità vogliono incontrare anche i rappresentanti brontesi di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Gino Mavica, Rosario Gangi e Salvino Luca, i quali hanno chiesto al presidente del Consiglio comunale di Bronte la convocazione di un'assemblea consiliare sull'argomento: «Si dovrà discutere - affermano - la grave crisi del settore alla presenza dello stesso Renzo Rosso che. essendo cittadino onorario di Bronte, dovrà essere invitato a partecipare». Intanto, le lavoratrici attualmente sospese e senza una prospettiva concreta di tornare a lavorare hanno confermato il sit-in di lunedì prossimo davanti al Tribunale di Bronte, ovvero in occasione della prima udienza del processo contro la Diesel che, secondo la Bronte Jeans, non poteva ridurre all'improvviso le commesse del 70%. (Fonte La Sicilia)



21 Maggio 2009

Le telecamere di «Occhio alla spesa» in giro per la Provincia

Telecamere puntate sul pistacchio

Le telecamere della Rai ieri mattina hanno filmato come i pasticceri di Bronte riescono a produrre il gelato al pistacchio più buono al mondo. Lo hanno fatto per la trasmissione di Rai Uno “Occhio alla spesa” di Alessandro Di Pietro che, dopo aver raccontato la fragola di Maletto adesso ha rivolto la propria attenzione sul “Re pistacchio”. Programma e riprese sono state preparate dall’organizzatore Rai dell’evento, Giancarlo Santanocito: “Sono qui – ha affermato - per valorizzare i frutti di questa terra. Ovviamente non potevamo tralasciare il pistacchio di Bronte ormai presente nei dolci e gelati di tantissime pasticcerie italiane. Insegneremo ai consumatori come si riconosce”. Presente anche il vicesindaco Nunzio Calanna con il sindaco Pino Firrarello e il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione. (Fonte La Sicilia)



21 Maggio 2009

Premiazione progetto ambientale

Si è svolta all’interno del Palazzo municipale di Bronte la premiazione delle scuole che hanno partecipato al progetto ambientale voluto dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pino Firrarello ed organizzata dal Distaccamento forestale di Bronte, coordinato dal comandante Vincenzo Crimi. Con una chiassosa manifestazione il sindaco in persona ha premiato classi e ragazzi che hanno realizzato disegni e lavori sui temi ambientali. "Devo ringraziare i docenti ed il commissario Crimi - ha affermato Firrarello - per una manifestazione che invoglia i bambini a voler bene all’ambiente. Bronte si trova fra i parchi che spesso noi stessi non conosciamo". Ed il progetto ha visto le guardie forestali svolgere lezioni di educazione ambientale. Alla fine la manifestazione con le premiazioni dei lavori. Per le scuole medie hanno vinto i ragazzi delle prime "B" e "C" che hanno presentato un lavoro insieme, seguiti dai compagni della prima "L" e prima "A". Per le scuole elementari, invece, premiate classi del plesso Mazzini e Sciarotta. (Fonte La Sicilia)



20 Maggio 2009

Tantissimi gli alunni all'annuale iniziativa di Joniambiente «Eco piazza»

L'arte realizzata con i rifiuti

Ottimi risultati per la manifestazione “Eco piazza”, organizzata dalla società Ato rifiuti Joniambiente, per incentivare la raccolta differenziata nell'intero territorio di competenza dell'Ato. Nei Comuni di Bronte, Maletto, Randazzo e Piedimonte Etneo, per il versante nord dell'Etna, tantissimi scolari delle scuole hanno animato la manifestazione partecipando al concorso “Ricicla in arte” che si propone di promuovere, congiuntamente, la sensibilità dei giovani alle tematiche ambientali ed il loro talento artistico.

I ragazzi infatti hanno consegnato vere e proprie opere d'arti realizzate con materiale riciclato, tutti speranzosi di essere premiati lunedì 25 maggio durante la manifestazione la “Festa dell'ambiente” che si svolgerà a Riposto. A tagliare il primo nastro inaugurale della manifestazione ieri è stato il componente del Cda della Joniambiente, Antonello Caruso, a Bronte, assieme al vicesindaco Nunzio Calanna e all'assessore alle Politiche ambientali Maria De Luca. Con loro Nino Germanà e Giuseppe Di Mulo della Joniambiente. Sempre ieri i ragazzi delle scuole avevano la possibilità di consegnare rifiuti differenziati per concorrere al superpremio. A Bronte sono stati consegnati 520 kg di plastica, a Maletto 300 Kg, a Randazzo 210 Kg ed a Piedimonte Etneo 180 kg.

«È stato bello - ha affermato il presidente Zappia - vedere i bambini consegnare i loro lavori ricavati da materiale riciclato. Una bella lezione sull'opportunità del riutilizzo delle merci che possono essere ancora utili permettendoci di rispettare l'ambiente». [T. P., La Sicilia]

Ecco l'elenco degli alunni e delle classi, comune per comune, premiati per avere realizzato le migliori opere d'arte con materiale di riciclo, come voleva il concorso «Ricicla in arte», organizzato dalla Joniambiente, presieduta da Mario Zappia.
Bronte: 1) le quarte A e B del plesso Sciarotta del II° Circolo didattico; 2) le quinte A e B sempre del plesso Sciarotta; 3) I° Circolo didattico. A vincere il superpremio e stato il II° Circolo che ha consegnato 520 kg di plastica.
Maletto: 1) terza B dell'Istituto comprensivo; 2) terza C dello stesso Istituto; 3) prima C sempre del Comprensivo. Superpremio alle terze A- B-C con Kg. 181 di plastica consegnati.
Maniace: 1) 5a C Carlo Levi, 2) 5a A e B dello stesso Istituto. Superpremio alla Carlo Levi con 140 kg di carta e cartone.



20 Maggio 2009

Fuoco in una casa disabitata difficile stabilirne le cause

Strano incendio lunedì in pieno centro a Bronte. All'improvviso le fiamme si sono sprigionate all'interno di una casa sita in via Siracusa e disabitata da più di un mese. Ad accorgersi del fuoco sono stati dei passanti che hanno avvertito i vigili del fuoco. Così sul posto sono arrivati i pompieri di Maletto che sono stati costretti a forzare la porta di ingresso per entrare.
La casa era di proprietà di un'anziana signora venuta a mancare più di un mese fa e da allora, secondo alcune testimonianze, nessuno vi è entrato. Difficile stabilire la causa del rogo. Le fiamme hanno distrutto dei mobili ed una parete di legno, oltre ad annerire tutti muri. Ingenti quindi i danni.  (Fonte La Sicilia)



17 Maggio 2009

Assegnata a Bronte la titolarità di 3.745 ettari sui Nebrodi

Risolta la secolare vertenza territoriale fra Bronte, Maletto e Cesarò

La vertenza ha avuto inizio nel 1841

Il 2009 sarà ricordato come l’anno in cui si è risolto uno storico alterco fra i Comuni di Bronte, Maletto e Cesarò che fino ad oggi non avevano mai definito la reale titolarità di due grossi fazzoletti di terreno. Il primo pezzo di territorio ad essere conteso era il vertice del cono dell’Etna sopra Maletto, in località Monte Scavo, che la Città delle fragole ha sempre considerato suo, anche se le carte non lo confermavano ufficialmente. Il secondo era composto da una serie di particelle di terreno sui Nebrodi in località Sant’Andrea–Porticelle che pur confinando con Bronte, Randazzo, Tortorici, Longi e Maniace sulla carta risultava conteso dalla distante Cesarò e da Bronte. Negli anni l’argomento non è mai stato definito e così ogni 10 anni l’Istat (Istituto nazionale di Statistica) era costretto a scrivere ai Comuni chiedendo di risolvere le contestazioni, per avere chiaro chi fosse il vero proprietario del territorio contestato.

Ricevuta l’ultima missiva, il sindaco, Pino Firrarello, ha deciso di porre fine a questa incredibile contestazione ed ha riunito i suoi colleghi sindaci, Antonio Caputo di Cesarò e Pippo De Luca di Maletto, dando mandato al dirigente del Comune dott. Antonio Minio ed al geometra dell’ufficio tecnico Angelo Spitaleri di individuare i terreni e trovare la soluzione che permettesse un accordo.

Alla fine si è convenuto che la titolarità dei 3.745 ettari sui Nebrodi viene definitivamente attribuita a Bronte, mentre gli 800 ettari del cono vulcanico da ieri risultano ufficialmente territorio di Maletto. “Si definisce una contestazione – afferma in un comunicato il senatore Firrarello – che mi dicono risale addirittura ai tempi dell’unione dei 24 casali che formarono Bronte. Era giusto che Maletto avesse anch’esso ufficialmente e definitivamente la sua fetta di cono vulcanico, come è certamente più conveniente dal punto di vista pratico che la contrada Sant’Andrea – Porticelle faccia parte del nostro territorio”. Soddisfatti anche gli altri due sindaci: per Antonio Caputo, sindaco di Cesarò, “il contenzioso era inutile anche perché nella pratica i territori erano già assegnati”. “Finalmente – aggiunge Pippo De Luca, sindaco di Maletto, - siamo riusciti, in sinergia e nel rispetto delle parti, a definire una vicenda che si protraeva da circa 300 anni. Ringraziamo il Comune di Bronte per aver riconosciuto che effettivamente la fetta di territorio contesa era effettivamente la nostra”.



16 Maggio 2009

Bronte. Le vertenze nelle aziende tessili diventano un caso nazionale. Segretari dei sindacati in assemblea

Due matasse da sbrogliare

I segretari generali del tre sindacati confederali hanno parlato della crisi del comparto tessile brontese, con riferimento alle aziende «Tagli e confezioni» e «Bronte Jeans»
La crisi del settore tessile di Bronte diventa per le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil un caso nazionale. Si sono svolte ieri due assemblee di lavoratori in altrettante aziende tessili, cui hanno partecipato i segretari generali dei tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. A Bronte, infatti, sono giunti Pasquale Rossetti della Uilta – Uil, Stefano Ruvolo della Fenca Cisl e Rosalba Cicero della Filtea Cgil, invitati rispettivamente dai rappresentanti locali Salvino Luca ed Enza Meli della Uil, Rosario Gangi della Cisl e Gino Mavica della Cgil per partecipare agli incontri cui non sono mancati rappresentanti sindacali provinciali e regionali. Due assemblee che hanno evidenziato le due facce della medaglia della crisi del comparto tessile di Bronte.

La prima quella dell'azienda “Tagli e confezioni” che, nonostante il continuo peregrinare dei titolari non è riuscita ad ottenere nuove commesse, con l'ombra del licenziamento che rischia di farsi reale per le 40 dipendenti, cui il 2 giugno scade il periodo di sospensione. La seconda quella del gruppo “Bronte Jeans” che invece di commesse nuove ne ha trovato al punto che fra i circa 250 dipendenti solo 60 attualmente sono sospesi con buone possibilità di rientrare al più presto.

Il pericolo crisi, però, rimane per tutti come una spada di Damocle. «Per i lavoratori a rischio - ha affermato Rossetti della Uil - la legge garantisce la cassa integrazione straordinaria. Il sindacato deve aprire un tavolo di concertazione con le aziende committenti affinché a Bronte tornino le commesse». «Tavolo di concertazione che tenteremo di instaurare già da domani - ha ribadito Ruvolo della Cisl - è bene che le Aziende a Bronte si consorzino per abbassare i costi, recuperare tutte le provvidenze possibili e creare un marchio proprio». Percorso già attuato con il consorzio Sicilia Moda.

«Siamo venuti - conclude Rosalba Cicero della Cgil - per sostenere i lavoratori e per dire che il settore tessile ha un futuro. Proporremo una politica industriale che garantisca le aziende, impedendo la delocalizzazione del lavoro». Alla fine, Gino Mavica ha proposto un documento condiviso e sottoscritto da tutti, in cui si richiede l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali fruibili prima dei licenziamenti, che il Comune inviti Renzo Rosso titolare della Diesel a partecipare ad un Consiglio comunale aperto e che si riapra il confronto con il Governo regionale, sull'adozione di provvedimenti urgenti utili a ridurre alcuni costi dovuti al gap dell'insularità. In tutta questa vicenda, inoltre, ci sarà un risvolto giudiziario. La Bronte jeans, infatti, ha adito le vie legali contro la Diesel sostenendo che questa non poteva ridurre le commesse del 70% all'improvviso. Il 25 maggio. al Tribunale di Bronte, ci sarà la prima udienza. «Quella mattina - conclude Mavica - indiremo un presidio democratico davanti la sede del Tribunale». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



10 Maggio 2009
DA BELPASSO A BRONTE

Rai1 segue l’itinerario del gusto in provincia

Le telecamere di «Occhio alla Spesa» in giro per la Provincia
Dai prodotti ittici più prestigiosi del porto di Catania, alla pasticceria più raffinata di Belpasso, passando per gli alimenti biologici scelti da autentici gourmet. E poi ancora le fragole di Maletto, il pistacchio di Bronte, e altre prelibatezze tutte da assaporare. È l’ideale itinerario del gusto, con una selezione di indirizzi esclusivi in giro per la Provincia Etnea, compiuto dalle telecamere della fortunata trasmissione "Occhio alla Spesa", in onda su RAI 1 tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle 10.55 alle 11.55, condotta da Alessandro Di Pietro. Un viaggio virtuale per la regia di Carla Lombardi, che farà bene alla vista prima ancora che al palato. Piccoli assaggi, avvolti dall’effluvio di profumi e aromi inebrianti, per cercare di carpire alcuni segreti dell’antica arte dolciaria e gastronomica siciliana. La provincia di Catania, leader nella distribuzione di tipicità, è diventata per una settimana il luogo lancio dei servizi di "Occhio alla Spesa", e luogo d’incontro con la filiera dei professionisti della cucina mediterranea.

"Tutto ciò nel segno della qualità e della valorizzazione dei prodotti locali - come ha rilevato l’organizzatore Rai dell’evento, Giancarlo Santanocito". "La rinnovata linea editoriale del programma, infatti, oltre a prendere in analisi i prodotti merceologici che entrano più diffusamente nella borsa della spesa degli italiani, nello specifico la varietà, la sua qualità, il quadro nutrizionale e, non ultimo, il prezzo, punterà alla promozione delle eccellenze della buona tavola". Ad anticiparlo è stato lo stesso conduttore, Alessandro Di Pietro, venuto a Catania per partecipare alla conferenza stampa di promozione della trasmissione. Nella puntata di martedì 12 Maggio, saranno di scena i cannoli e le cassate. La fragola di Maletto, tipica della zona, dal colore rosso vivo e dalla fragranza irresistibile, sarà invece protagonista della puntata di mercoledì 13 Maggio. Grande attenzione, infine, alle acciughe trattate sia sott’olio che sotto sale nei servizi di giovedì 14 Maggio. [Sandra Mazzaglia, La Sicilia]



8 Maggio 2009

Festa dell'albero 2009

Quasi 2000 bambini e studenti delle scuole elementari, medie e superiori hanno partecipato alla “Festa dell’Albero”, la manifestazione organizzata ogni anno dal Distaccamento forestale di Bronte, coordinata dal commissario Enzo Crimi e dal Comune di Bronte, per sensibilizzare i giovani al rispetto dell’ambiente.

Il corteo, con striscioni e cartelli inneggianti al rispetto della natura, si è radunato all’inizio di Viale Catania per sfilare fino al parco sub urbano nei pressi di piazza Castiglione.

Alla festa ha partecipato il sindaco con la Giunta, il primo cittadino di Maletto, De Luca ed il dott. Mario Bonanno direttore provinciale Azienda foreste demaniali. “Per i ragazzi oggi una festa – ha affermato Firrarello – dal grande contenuto educativo”.

Alla fine sono stati piantati alcuni alberi ed è stata liberata una poiana trovata ferita a Bronte e curata dal prof. Luigi Lino del Centro recupero fauna selvatica. (Fonte La Sicilia)



7 Maggio 2009

Bronte, 40 posti sono a rischio

Incontro all'Ufficio provinciale per le lavoratrici del settore tessile attualmente sospese

Nuovo allarme per 40 lavoratrici del settore tessile di Bronte, attualmente - come molte altre colleghe - sospese dal lavoro a causa della diminuzione delle commesse da parte della Diesel, ma con il rischio del licenziamento che grava sulle loro teste come una spada di Damocle, perché l'azienda per cui lavorano non ha ricevuto in questi mesi quelle richieste di lavoro che potrebbero determinare il rilancio. A lanciare l'allarme sono Cgil, Cisl e Uil che hanno chiesto e ottenuto un incontro all'Ufficio provinciale del lavoro: «L'azienda è la “Tagli e confezioni”. - spiega Gino Mavica della Cgil (nella foto a destra) - A fine maggio scadono i tempi della sospensione e si dovrebbe ritornare al lavoro oppure mettere i lavoratori in cassa integrazione. GINO MAVICAI titolari dell'azienda ci hanno comunicato di essere pronti ad attivare gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge, ma ovviamente ci hanno anche fatto capire che, se entro l'anno la crisi non dovesse cessare, saranno costretti a chiudere bottega».

Mavica ricorda che la cassa integrazione, che deve essere rinnovata ogni trimestre, non può durare più di un anno e, di conseguenza, se l'azienda non dovesse ricevere commesse di lavoro, per le 40 lavoratrici sarebbe la fine.

«Con l'azienda - continua Mavica - abbiamo anche concordato che nel pomeriggio del 15 organizzeremo un'assemblea per informare le lavoratrici sugli esiti dell'incontro all'Ufficio provinciale. A questo incontro parteciperanno anche le segreterie nazionali dei settori tessili della Triplice. Uno schieramento compatto, delle organizzazioni sindacali a livello nazionale, con l'intento di cercare un modo per intervenire nei confronti della Diesel, affinché torni a dare lavoro a Bronte e a questa azienda. La stessa Diesel, infatti, - ribadisce Mavica - sostiene che la diminuzione delle commesse a Bronte non è causa della delocalizzazione del lavoro in Africa, ma della crisi delle vendite. Bene - conclude il sindacalista della Cgil - se è vero che il 2010 è l'anno della ripresa è bene dimostrarlo, restituendo il lavoro a Bronte». Sempre il 15 un'altra assemblea di lavoratrici è prevista alla «Bronte jeans», dove però la vivacità imprenditoriale del «Gruppo Catania» sembra essere riuscita, al momento, a mitigare il rischio di possibili licenziamenti. Intanto, al momento, le lavoratrici sospese dal lavoro percepiscono il 60% dello stipendio medio. Con la cassa integrazione ne percepiranno l'80%, ma tutto è ovviamente subordinato alla successiva ripresa del lavoro, altrimenti tutto sarà vano. (Fonte La Sicilia)



5 Maggio 2009

Brontese guidava con tasso alcolico 6 volte superiore al limite massimo

Guidava tranquillamente la sua Fiat Panda nonostante avesse alzato il gomito più del dovuto, mettendo a rischio la vita sua e quella di altri automobilisti. Si tratta di un brontese di 39 anni che non ha fatto i conti con una operazione promossa dal Distaccamento della Polizia stradale di Randazzo che, coordinata dal comandante Santino Mangiò, durante tutto il ponte fra il primo maggio e domenica scorsa, ha effettuato controlli con particolare attenzione al superamento dei limiti di velocità e la guida in stato di ebbrezza. Le pattuglie della Stradale hanno battuto le principali arterie di comunicazione servendosi di telelaser ed etilometro che, su 38 automobilisti controllati, ha permesso ai poliziotti di stabilire che il brontese guidava con un tasso alcolemico superiore di ben sei volte a quello limite consentito. All’uomo è stata ritirata la patente ed è stato denunciato.

Tanti anche gli automobilisti multati per eccesso di velocità. Complessivamente sono 14 e ad 8 di loro è stata ritirata la patente perché beccati ben oltre i 90 chilometri l’ora consentiti sulle strade statali. Rilevanti i numeri delle altre infrazioni riscontrate. 9 verbali sono stati elevati ad altrettanti automobilisti che viaggiavano senza indossare la cintura di sicurezza, uno perché il conducente usava il telefonino durante la guida, mentre un motociclista è stato fermato perché alla guida senza il casco. L’operazione della Polstrada ha anche individuato numerose vetture che non avevano i requisiti per circolare. In particolare 6 libretti di circolazione sono stati sequestrati perché le auto avevano la revisione scaduta, 3 veicoli viaggiavano senza assicurazione e per questo sono stati sequestrati, mentre per altre 3 auto è stato disposto il fermo amministrativo. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



1 Maggio 2009

Fratture nella Statale 284, fra Bronte e Maletto

Un tratto della strada, lungo 100 metri, si sarebbe abbassato di qualche centimetro. Scatta il Piano di Protezione civile
Sull’asfalto della Ss 284 nel tratto Bronte-Maletto si sono formate delle fratture, ed il Comune di Bronte ha fatto scattare il piano di Protezione civile per scongiurare ogni rischio ed avere la certezza che la zona e la viabilità siano in sicurezza. In pratica da qualche giorno numerosi automobilisti ci hanno segnalato che percorrendo i tornanti della Statale che collegano le contrade Borgonovo e Difesa di Bronte, e precisamente nei pressi della contrada Rivoglia, si sono formate numerose microfratture nell’asfalto. In particolare un tratto di strada lungo quasi 100 metri si sarebbe come abbassato di qualche centimetro.

«Non conosciamo ancora la natura degli spostamenti - afferma l’ing. Salvatore Caudullo, capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Bronte e responsabile della Protezione civile - Certo però a priori, trattandosi di una strada di grande importanza come la Ss 284, è bene monitorare ogni piccolo movimento. Del resto quella zona nel nostro piano idrogeologico è classificata a rischio e già 3 anni fa il Comune ha ritenuto opportuno far effettuare uno studio che poi abbiamo consegnato alla Protezione civile». Tre anni fa, infatti, ed esattamente nell’aprile del 2006 il dott. Salvatore Meli consegnò al Comune di Bronte una relazione evidenziando che proprio in contrada Rivoglia «erano presenti fenomeni di dissesto e che il movimento franoso doveva essere monitorato».

Più preoccupato l’assessore del Comune di Maletto, Arturo Avellina: «A mio avviso la situazione è più preoccupante di quello che sembra - afferma - Temo per la sicurezza della viabilità di una strada percorsa ogni giorno dai miei concittadini, da tanti mezzi pesanti e da altrettanti pullman che trasportano studenti. Convocherò a Maletto una conferenza di servizi invitando l’Anas». Per l’assessore la preoccupazione deriva dal fatto che la zona è particolarmente scoscesa e dopo piogge abbondanti è facile che si formino frane. Per molti tecnici è rassicurante il fatto che la linea di frattura è perpendicolare alla strada, mentre se fosse stata parallela poteva essere il segnale di uno scivolamento a valle. Noi abbiamo chiesto lumi anche all’Anas di Catania che però solo la prossima settimana potrà dirci qualcosa.  (Fonte La Sicilia)



29 Aprile 2009

Disco verde alle tettoie

«Si potranno costruire nel Parco dell’Etna»

Il Parco dell'Etna adotterà criteri certi per permettere ai proprietari dei terreni di realizzare strutture precarie a servizio degli immobili come per esempio le tettoie, fino ad oggi negate dall’Ente dell’area protetta. Questo l'esito del vertice effettuato ieri mattina nella sede del Parco tra il sindaco di Maletto, nonché vice presidente del Parco Pippo De Luca e del commissario Ettore Foti. Il problema da anni è oggetto di dibattito e discussione soprattutto a Maletto, dove tanti proprietari si sarebbero visti negare dal Parco la possibilità di realizzare una tettoia in campagna. Così De Luca e il componente del comitato esecutivo Mario Bonsignore, hanno affrontato il problema: «Proseguendo il percorso già avviato in seno al comitato esecutivo - dice il commissario del Parco, Ettore Foti - che ha deliberato un atto di indirizzo specifico, abbiamo deciso di adottare dei criteri certi per la realizzazione di strutture precarie ed accessorie agli immobili all'interno del Parco».

«Un passo avanti che coniuga le esigenze di salvaguardia con quelle dei proprietari e della fruizione, - ha detto Bonsignore - ringrazio il comitato esecutivo, il commissario Foti e i componenti Franco Borzì e Delfo Patanè». «Per tutto il territorio del Parco - ribadisce il sindaco De Luca - ma soprattutto per il versante nord, questa è una data storica. La creazione di quei criteri che nel rispetto dell'ambiente permettano ai proprietari di realizzare delle tettoie o altre strutture di servizio, rappresenta il primo passo del superamento di una gestione del parco fine a se stessa che noi abbiamo ampiamente criticato». (Fonte La Sicilia)



29 Aprile 2009

Bronte. Il 5% dei residenti sotto la soglia della povertà: incontro sullo sviluppo

«Aiutare le imprese a crescere»

«Il 5% degli abitanti di Bronte, ovvero circa 1000 persone, vivono ben al di sotto della soglia della povertà». A lanciare l'allarme è il sindaco Pino Firrarello, che per migliorare le condizioni di questa fetta di popolazione ha chiesto all’assessore Pippo Pecorino di organizzare un incontro con gli imprenditori brontesi chiamati a creare condizioni di sviluppo e di lavoro.

In cambio il Comune è pronto ad istituire un ufficio che informi ed aiuti le imprese ad ottenere i tanti finanziamenti a disposizione. All'incontro hanno partecipato il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, l'on. Nino D'Asero, il vice sindaco Nunzio Calanna, il dott. Salvatore Spartà, l'arch. Luigi Longhitano e l'ing. Salvatore Caudullo: «Purtroppo - afferma il sindaco - a Bronte, come in tanti Comuni principalmente del sud, c'è chi ha difficoltà anche a pagare l'energia con cui si riscalda. Non è mia intenzione abbandonare queste persone e mi rivolgo agli imprenditori che oggi possono creare sviluppo e lavoro anche attraverso le tante le leggi ed i fondi a favore dell'imprenditoria. Per farlo, però, hanno bisogno di informazione che il Comune vuole garantire attraverso l'incontro con gli esperti di oggi, ma anche istituendo un ufficio qualificato che informi e guidi le imprese».

«Le attuali leggi regionali - aggiunge l'on. D'Asero - garantiscono crescita. sviluppo, promozione e se necessario il rientro dalle passività. La nuova finanziaria, inoltre, aiuta i comparti agricolo e commerciale e garantisce il consolidamento delle imprese. Subito - conclude - come vuole Firrarello, la Regione finanzierà i cantieri scuola». Importanti gli interventi degli esperti Spartà e Longhitano che si sono soffermati sulle opportunità derivanti dai fondi europei e per chi ristruttura casa. «In questo momento di crisi - conclude il presidente Castiglione - la Provincia ha allestito una task force sull'occupazione ed abbiamo messo a disposizione fondi per gli artigiani». (Fonte La Sicilia)



28 Aprile 2009

La banca è stata fondata nel Febbraio 2002 con un primo sportello aperto a Bronte ad Ottobre 2006

Raccolta record per la «Banca popolare dell'Etna»

Bronte. Nel corso del 2007 ha raccolto qualcosa come 18 milioni 513 mila 719 euro. L’anno scorso ha più che raddoppiato la raccolta, facendo registrare 38 milioni 600 mila e 329 euro. Con il dato rilevato alla settimana scorsa ha toccato l'apice dei 53 milioni. Sono questi i numeri emersi del corso dell'assemblea ordinaria e straordinaria dei soci della Banca Popolare dell'Etna svoltasi nei giorni scorsi a Bronte, per il rinnovo degli organismi statutari.

L'istituto di credito è giovanissimo: opera sul mercato dal 2006. Dopo i primi due esercizi chiusi con una fisiologica perdita, già dal primo trimestre di quest’anno ha fatto registrare l'attesa inversione di tendenza, nonostante questo sia un periodo di crisi. In conseguenza di ciò l'assemblea degli azionisti ha confermato tutti i componenti del Consiglio di amministrazione, guidato dal notaio Filippo Azzia, del collegio sindacale presieduto da Alberto Caserta e del Consiglio dei probiviri. Al timone della direzione confermato Alfio Benvegna ed il suo vice Nunzio Faranda. [*AlBo*, Giornale di Sicilia]



27 Aprile 2009
PER GLI SCOLARI ISCRITTI ALLA PRIMA ELEMENTARE DEL PROSSIMO ANNO

Tempo prolungato nelle scuole elementari brontesi

Firrarello: «Un traguardo che modifica in meglio l’organizzazione scolastica»

A scuola dalle 8 e 30 alle 16 e 30, ed il sabato vacanza per gli scolari iscritti alla prima elementare del prossimo anno scolastico. Il dirigente del Csa di Catania, prof. Raffaele Zanoli, infatti, accettando la richiesta del sindaco Firrarello, ha istituito per le scuole elementari il tempo prolungato. Dalle iscrizioni già effettuate sembrerebbe che i genitori abbiano preferito far rimanere a scuola i propri figli fino al pomeriggio e così il sindaco ha più volte incontrato i dirigenti scolastici per organizzare al meglio il servizio. “Dal prossimo anno scolastico – dice il sindaco - i bambini delle prime elementari potranno usufruire del tempo prolungato, nel rispetto della riforma voluta dal ministro Gelmini, per una scuola pensata come luogo in cui stare insieme, approfondire e studiare, proprio come la vogliono i genitori che siamo riusciti ad accontentare”.

Per il sindaco trattasi un traguardo che modifica in meglio l’organizzazione scolastica e che, oltre a far frequentare le lezioni mattutine, permetterà agli scolari di avere l’ausilio dei docenti per fare i compiti nel pomeriggio. Oltre a ciò il tempo prolungato permetterà agli alunni di fare la settimana corta, ovvero di fare vacanza il sabato, per un week end tutto con la famiglia. “Insieme ai dirigenti scolastici – afferma il vice sindaco nonché assessore alla pubblica Istruzione Nunzio Calanna – lavoriamo da tempo a questo progetto che consideriamo una conquista a vantaggio delle famiglie e della formazione all’interno di una formazione scolastica moderna”. Da sottolineare che le scuole medie di Bronte già una sorta di tempo prolungato lo realizzano con i rientri per 2 giorni la settimana. Ovviamente affinché il servizio si realizzasse il Comune ha dovuto allestire un servizio mensa.

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