Notizie, Eventi Socio-Culturali e non Da APRILE a LUGLIO 2009 | Ti trovi in: Home-> News da Bronte-> Eventi culturali News dei mesi precedenti \ seguenti |
NUOVE OPPORTUNITA' IN ARRIVO CON IL RICONOSCIMENTO EUROPEO Illustrata ai produttori di pistacchio la Dop Tanti produttori di pistacchio hanno affollato la saletta conferenze del Collegio Capizzi per ascoltare dalla voce degli esperti il significato e le opportunità che scaturiscono a seguito del riconoscimento della Dop al Pistacchio verde di Bronte da parte dell’Unione europea. Organizzato dal sindaco Firrarello l’incontro ha visto la partecipazione di Biagio Schilirò, presidente del Consorzio di tutela del pistacchio verde di Bronte, del dott. Biagio Fallico dell’Università di Catania e del dott. Stefano Simonella che essendo direttore della “Corfilcarni Gcc” dell’Università di Messina ha chiarito il ruolo dell’Ente di vigilanza. “Tutto ciò che fa riferimento al pistacchio verde di Bronte – ha affermato il dott. Fallico – dovrà ruotare attorno al consorzio che adesso ha necessità di allargare la propria base, raggiungendo almeno i due terzi dei produttori. Dopo di ché bisognerà assegnare le quote di produzione del pistacchio che per essere Dop dovrà essere prodotto e sigillato a Bronte”. Per essere considerato Dop però il pistacchio di Bronte dovrà essere riconosciuto dall’ente di certificazione rappresentato dal dott. Simonella che ha assicurato: “Entro la prossima settimana avremo pronto il piano di controllo che farà emergere le non conformità al disciplinare approvato dall’Ue. Appena questo sarà approvato dal Ministero si potrà procedere”. “L’iter è stato lungo ed in certi momenti estenuante – ha affermato il sindaco – ma adesso abbiamo raggiunto un risultato che impedirà le contraffazione e rivaluterà il pistacchio fin dalla produzione”. Interessanti gli interventi come quello dell’assessore Giuseppe Gullotta, in qualità anche di presidente dell’Unione consumatori, e vivace il dibattito con i produttori preoccupati che le certificazioni possano protrarsi oltre la raccolta che ormai è quasi alle porte.
Iniziati i lavori del Ponte Bolo Una struttura mista acciaio-calcestruzzo, lunga oltre 160 metri, a 8 luci da circa 20,5 metri ciascuna Sono iniziati i lavori per demolire e ricostruire il ponte della Ss 120, sul fiume Simeto, nella contrada brontese di Bolo, al confine fra le province di Catania e Messina. Robusti caterpillar al comando degli ingegneri dell’Anas si sono impadroniti dell’alveo del fiume e con i loro possenti martelli hanno iniziato il lavoro di demolizione del vecchio ponte pericolante ed inutilizzato dall’ormai lontano 1987. Alla cerimonia di inizio dei lavori hanno partecipato numerose autorità civili e militari, fra cui il dirigente dell’Anas, ing. Antonio Marasco, il direttore dei lavori Massimiliano Campanella, ed il sindaco padrone di casa Pino Firrarello, giunto assieme a buona parte della Giunta ed al presidente del Consiglio comunale Prestianni. Insieme con loro il presidente del Consiglio comunale di Randazzo Rubbino, ed il consigliere comunale Montagno, oltre all’assessore del Comune di Maniace, Musarra. “Questo ponte – ha affermato l’ing. Marasco – costruito negli anni 50, nel 1987 è stato dichiarato inagibile. La passerella realizzata per consentire il transito, durante l’inverno e soprattutto in occasione delle piogge intense, non garantiva la sicurezza degli automobilisti. Di conseguenza, trattandosi di un tratto di strada importante che collega 2 province, abbiamo ritenuto opportuno eliminare ogni possibilità di rischio”. “Il ponte che costruiremo – aggiunge il direttore Campanella – sarà identico a quello che stiamo demolendo, eliminando così ogni rischio di impatto ambientale negativo. Ovviamente sarà più robusto è quando lo avremo completato l’attuale passerella sarà eliminata e l’intera area bonificata”. Ad aggiudicarsi i lavori stata un’impresa di Sondrio, la Com.Er SpA, che ha effettuato l’offerta migliore su un bando di oltre 3 milioni di euro. Il ponte è lungo 163,3 metri ed è 8 luci da circa 20,5 metri ciascuna. Sarà realizzato con una struttura mista in acciao-calcestruzzo. “Stiamo diventando specialisti nell’abbattere e ricostruire ponti – ci dice il sindaco Firrarello – Dopo aver demolito ed iniziato a ricostruire il ponte della Circumetnea su via Indipendenza in città, anche questo ponte verrà ricostruito. Del resto questa è una strada importante. La Ss 120 Fiumefreddo – Cerda un tempo rappresentava l’ossatura della viabilità siciliana, ed ancora oggi attraversa diverse province siciliane. Ben vengano quindi questi lavori ed io ringrazio l’ingegnere Marasco dell’Anas per aver raccolto i nostri inviti, lavorando per migliorare la viabilità della nostra zona”.
Nuovo ponte, prima pietra Al via domani i lavori per la nuova struttura di oltre 160 metri che attraverserà il fiume Simeto Cominceranno domani i lavori per realizzare il nuovo ponte di Brolo sul fiume Simeto, in corrispondenza del km 168,200 della strada statale 120 “dell'Etna e delle Madonie”, che collega Bronte e Cesarò. Alle 11, i dirigenti dell'Anas, alla presenza del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, infatti, apriranno il cantiere, ponendo simbolicamente la prima pietra del nuovo ponte che da contratto dovrà essere pronto in un anno. Ad aggiudicarsi i lavori stata un'impresa di Sondrio, la Com. Er SpA, che ha effettuato l'offerta migliore su un bando di oltre 3 milioni di euro. L'intervento prevede la ricostruzione del ponte, previa demolizione di quello esistente e la sistemazione idraulica dell'alveo del fiume nel tratto interessato. In pratica si dovrà realizzare un nuovo ponte lungo complessivamente 163,3 metri, a 8 luci da circa 20,5 metri ciascuna, in struttura mista acciaio-calcestruzzo. Chi oggi percorre la statale 120 in direzione di Cesarò, arrivati sul fiume, si accorge che la strada è come appoggiata su una robusta passerella bassa di cemento armato che fa passare l'acqua del fiume attraverso dei tubi grossi come cunicoli. Sulla destra, invece, si nota la struttura del vecchio ponte, la cui solidità statica gli anziani del luogo ricordano essere stata, numerosi decenni fa, compromessa da una spaventosa piena. Sempre a sentire le testimonianze, i tecnici di allora dichiararono inagibile il ponte e costruirono la passerella che ha il pregio di resistere alla corrente più impetuosa, ma il difetto di provocare l'effetto diga quando i detriti trascinati dal fiume ostruiscono il passaggio dell'acqua nei tubi. Così, ogni volta che piove copiosamente su quel tratto di strada, scatta l'allarme. Spesso l'acqua ha superato il livello della strada e la Polizia stradale di Randazzo è stata costretta ad interrompere il traffico, tagliando in due le comunicazioni fra la Provincia di Messina e Catania nel versante nord ovest dell'Etna. Disagi da terzo mondo, se consideriamo che la Ss 120 è una delle strade più importanti della Sicilia, collegando Fiumefreddo con Cerda e raggiungendo tantissimi Comuni interni. Disagi che la realizzazione del nuovo ponte dovrebbe eliminare del tutto, rendendo l'attraversamento del fiume finalmente sicuro. Da notizie apprese dall'Anas, i lavori non dovrebbero condizionare il transito sulla statale che rimarrà percorribile. (Fonte La Sicilia) Un incendio distrugge piccola casa di villeggiatura Misterioso incendio, ieri notte, nelle campagne di Bronte, un incendio dalle origini particolarmente strane e tutte da verificare. Ad andare in fumo è stata una bella casetta di villeggiatura, in contrada Corvo. Ad un piano con 3 vani più gli accessori ben arredati, la casetta è rimasta quasi completamente distrutta, con i danni che superano le decine di migliaia di euro. Il rogo è scoppiato quasi certamente durante la notte. A lanciare l'allarme, infatti. è stato un confinante che ha notato il fumo intorno le 7 del mattino di ieri. Immediatamente, sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Maletto, ma ormai c'era poco da salvare. In contrada Corvo sono giunti anche i carabinieri della stazione di Bronte che hanno effettuato i primi rilievi e chiesto ai pompieri una relazione sulle possibili origini delle fiamme. Sull'episodio, quindi, si continua ad indagare. (Fonte La Sicilia) |
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Pistacchio, la svolta del Dop Il riconoscimento della Dop (Denominazione di origine protetta), da parte dell’Unione europea, al pistacchio di Bronte ha creato parecchio entusiasmo fra i produttori, convinti che sia cominciata una stagione nuova nella commercializzazione del prodotto. Per molti la dop e la possibilità di effettuare con efficacia i controlli anti sofisticazioni garantirà il consumatore finale, ma soprattutto restituirà ogni produttore piccolo o grande che sia il valore che gli spetta nella filiera. «Era tempo che arrivasse il riconoscimento dop. - ci dice Carmela Sanfilippo che in appena più di 6 ettari produce in media 8000 chili di pistacchio. Il pistacchio di Bronte è conosciuto, ma mi domando se nel mondo è conosciuto quello vero. Io preferisco evitare di vendere il mio pistacchio a commercianti e da sola partecipo alle fiere. Così spesso mi accorgo che un po tutti, dall’esperto alla gente comune, conoscono il vero pistacchio e quando assaggiano quello mio si stupiscono». Per la sign. Sanfilippo il prezzo attuale è giusto: «Penso di si - conclude - quello sgusciato si vende a 24-25 euro al chilo e va benissimo, bisogna evitar e però che a questo prezzo venga venduto quello estero, ed adesso grazie a Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione ci riusciremo». Dello stesso avviso anche i produttori più grossi. Enrico Cimbali coltiva un pistacchieto di 60 ettari e dice: «Finalmente potremo fare i controlli ed evitare quello che è accaduto in passato. Certo su 5000 produttori di pistacchio che ci sono a Bronte solo 33 hanno aderito al consorzio che ha richiesto la Dop. La maggior parte non ci ha creduto ed è rimasta a guardare». «Il marchio Dop, - conclude il sindaco Pino Firrarello - ha come obiettivo la tutela di prodotti e produttori dalle imitazioni e dalla concorrenza sleale, ma costituisce anche un importantissimo strumento di garanzia per i consumatori, consentendo loro di riconoscere i diversi prodotti, ed il pistacchio di Bronte. E siccome quello di Bronte è veramente il pistacchio più buono - conclude - il rilancio di questo comparto ora è possibile». (Fonte La Sicilia Crisi tessile, cassa integrazione per 71 operaie delle 2 aziende Buone notizie per le 71 lavoratrici tessili che a causa del taglio delle commesse da parte della “Diesel”, non hanno potuto riprendere il lavoro. Ieri mattina, all'Ufficio provinciale del lavoro di Catania, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, Gino Mavica, Rosario Gangi e Salvino Luca ed i responsabili delle aziende tessili “Tagli e confezioni” e “Bronte Jeans”, hanno firmato il protocollo d'intesa propedeutico a riconoscere alle lavoratrici la cassa integrazione. «Adesso che il verbale di accordo con le organizzazioni sindacali è stato firmato - ci dice Gino Mavica - le aziende possono presentare le domande all'Inps. L'unico nodo che rimane è se sarà l'Inps ad anticipare le somme, come abbiamo richiesto e scritto nel verbale; oppure dovranno farlo le aziende. Per le lavoratrici, comunque, non ci dovrebbero essere problemi a percepire la cassa integrazione». Da quando è scoppiata la crisi, infatti, grazie alla dinamicità imprenditoriale della Bronte Jeans che ha recuperato commesse e lavoro, molte lavoratrici che erano state sospese sono rientrate. Il problema rimane per 45 lavoratrici della ditta “Tagli e confezioni” che non ha recuperato commesse ed un residuo di 26 operaie della Bronte Jeans. Fino al 2 giugno le lavoratrici hanno percepito parte dello stipendio previsto alla sospensione, ma adesso scaduti i 3 mesi, l'unico modo per far percepire loro un reddito era la cassa integrazione. Intanto, le trattative sindacali per convincere la Diesel a “restituire” le commesse a Bronte continuano. I dirigenti nazionali dei sindacati hanno incontrato il vertice della Diesel che ha assicurato di non avere intenzione di delocalizzare il lavoro. Le parti però si rincontreranno il 3 luglio. [Gaetano Guidotto, La Sicilia] Botte da orbi per 200 euro Bronte. Debito non saldato, rissa al mercato tra 5 ambulanti (arrestati). Usati un bastone e una spranga Un debito non saldato da troppo tempo e forse tanta acredine accumulata, sono stati la causa ieri mattina di una rissa furibonda al mercato settimanale di Bronte, ubicato nella centrale piazza San Giuseppe. Protagonisti cinque ambulanti di Adrano, quasi tutti giovani. Da una parte i mercanti di abbigliamento Antonio e Rosario Staiti, fratelli rispettivamente di 21 e 24 anni ed il socio Nicola Di Primo di 23 anni e dall'altra i colleghi titolari di una bancarella di frutta e verdura Angelo Centamore di 54 anni ed il genero 19enne Sebastiano Strano. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, sembrerebbe che i venditori di frutta e verdura fossero debitori, nei confronti dei colleghi, di 200 euro. Un debito che i due non avevano ancora saldato e che i tre invece pretendevano venisse chiuso al più presto. Così l'incontro al mercato di Bronte è stato l'occasione peri tre di chiedere il dovuto. Secondo qualche testimone, sembrerebbe che i cinque all'inizio avessero tentato di dialogare. Poi il discorso è trasceso e dalle parole si è passati subito ai fatti. All'improvviso sono cominciati a volare calci e pugni fra la gente sbigottita ed un po' terrorizzata e quando le mani ed i pugni non sono bastati più, sono saltati fuori un bastone, una spranga di ferro ed un coltello che però fortunatamente non è stato utilizzato per l'intervento rapido dei carabinieri della stazione di Bronte, coordinati dal comandante Roberto Caccamo. Il mercato del giovedì di Bronte, infatti, è quasi sempre particolarmente affollato ed i carabinieri ogni settimana dispongono un servizio mirato. Sono bastate le prime grida, così, a fare intervenire i militari dell'Arma che hanno sedato la rissa e condotto tutti in caserma. Alla fine, nonostante se le siano suonate tutti di santa ragione, in ospedale è finito solo il più giovane dei cinque, Sebastiano Strano, che per le contusioni subite è stato dichiarato guaribile in 10 giorni dai medici dell'ospedale “Castiglione Prestianni” di Bronte. Tutti, però, sono stati arrestati e dovranno rispondere del reato di rissa e lesioni. (Fonte La Sicilia) DOPO UN ITER BUROCRATICO LUNGO OLTRE DIECI ANNI E' ARRIVATO IL RICONOSCIMENTO EUROPEO Definitiva la Dop per il Pistacchio di Bronte A protezione del nostro pistacchio ed a tutela dei produttori e dei consumatori Il 9 giugno 2009 entra prepotentemente e con merito nella storia dell’economia agricola di Bronte. Dopo un paio d'anni, previa valutazione della richiesta, del relativo Disciplinare di produzione e dello specifico parere della Regione Sicilia, l'istanza veniva approvata dal Ministero delle politiche agricole e forestali (MIPAF) e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale l'8 ottobre 2001. Era il primo passo verso un giusto riconoscimento della qualità e della provenienza del nostro pistacchio. Inspiegabilmente, però, gli adempimenti successivi per completare l’iter di certificazione si sono fatti attendere. Solo tre anni dopo, a Marzo del 2004, veniva infatti pubblicato il Decreto del Ministero delle politiche agricole e forestali con la "Protezione transitoria accordata a livello nazionale alla denominazione «Pistacchio Verde di Bronte»". Ma il Consorzio di tutela, appositamente costituito il 3 Novembre 2004, più che iniziare l'attività istituzionale, ha preferito aspettare la registrazione definitiva della denominazione da parte della Commissione Europea. Ed intanto gli anni passavano, fioccavano i convegni ma anche le frodi e si continuava a parlare sempre di "pistacchio di Bronte" ma con nessuna certezza. Anzi Bronte sembrava diventare sempre più uno dei più importanti centri di importazione di pistacchio estero. Quando a gennaio 2009, in un'azienda dolciaria, i Nas dei carabinieri sequestravano - a scopo cautelativo perchè sospetti di tossicità - 11 tonnellate di pistacchi sgusciati provenienti, non dalle falde dell'Etna, bensì dalle montagne del lontano Iran, l'opinione pubblica insorgeva. Interveniva il sindaco sen. Firrarello che nel dichiarare «si scriva pistacchio di Bronte quando questo lo è realmente» prometteva un'accelerazione dell'iter burocratico con la promessa che il marchio Dop sarebbe stato definito entro pochissimo tempo (30 giorni). Anche se con un leggero ritardo la promessa è stata mantenuta. Dopo oltre dieci anni il traguardo della Denominazione di origine protetta finalmente è stato raggiunto ed è quello definitivo. Ora i produttori brontesi potrebbero intravedere un futuro più roseo per il loro pistacchio ed i consumatori dovrebbero essere più tutelati (il condizionale ci sembra ancora quasi un obbligo). Ora potranno vedere il pistacchio di Bronte identificato e protetto con il simbolo comunitario della DOP negli imballaggi o nelle etichette contro gli abusi e le continue contraffazioni. Ora, sopratutto, il Consorzio di tutela non ha più alibi. Può cominciare veramente e seriamente a perseguire i fini per i quali è stato costituito.
Il salto di qualità | |||||||||||||
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«Obbligatoria la raccolta differenziata dell’umido» La raccolta differenziata dei rifiuti umidi presto diventerà legge per le utenze commerciali. «Quello che all’inizio poteva sembrare un esperimento - afferma il presidente Zappia - oggi è una bella realtà. Abbiamo iniziato la raccolta dell’umido a novembre coinvolgendo da Bronte fino a Riposto circa 600 utenti, e raccogliendo già nel primo mese oltre 95 mila chili di rifiuti che prima finivano nelle costose discariche». Il servizio fino ad oggi ha visto la Joniambiente contattare tutti gli esercizi commerciali dei 14 Comuni che producono rifiuti umidi e poi recuperare i rifiuti con il sistema porta a porta. Quando i sindaci firmeranno le ordinanze da punto di vista dell’organizzazione della raccolta non cambierà nulla. Rimane, infatti, il porta a porta nei giorni stabiliti dalla società d’ambito. (Fonte La Sicilia) Polo tessile: si apre uno spiraglio Diventa sempre più fitto di appuntamenti il calendario degli incontri per salvare lavoro e commesse del Polo tessile di Bronte nel mese di giugno. Giorno 3 la triplice sindacale Cgil, Cisl e Uil assieme ai vertici dell'azienda tessile «Tagli e confezioni» si recheranno all'ufficio provinciale del lavoro per individuare le soluzioni possibili affinché le 40 lavoratrici, finito il periodo della sospensione dal lavoro, percepiscano l'indennità di cassa integrazione. Le difficoltà derivano dal fatto che l'azienda è mono committente, ovvero lavorava solo per la Diesel, e questo, a sentire i sindacati, rappresenta un problema. Oltre a ciò giorno 10 i vertici generali della organizzazioni sindacali di settore incontreranno la Diesel. Renzo Rosso infatti, ha accolto la richiesta di un incontro che i sindacati gli avevano chiesto in una lettera. A darci la notizia i tre rappresentanti sindacali di Bronte di Cgil, Cisl e Uil rispettivamente Gino Mavica, Rosario Gangi e Salvino Luca: «Il fatto che la Diesel abbia accettato il dialogo - dice Salvino Luca - ci da speranza per una soluzione della vertenza a favore dei lavoratori e del Polo tessile di Bronte. Al tavolo delle trattative ascolteremo le ragioni di Renzo Rosso ma certamente saremo intransigenti su un aspetto. Non ci potranno essere capi prodotti all'estero se si registra un abbassamento delle commesse a Bronte. «Oltre a ciò chiederemo - continua Luca - alla Diesel di mostrare trasparenza, auto imponendosi uria sorta di tracciabilità della produzione dei capi. Servirà a dimostrare che tutto ciò che si fregia del marchio made in Italy è realizzato in Italia». Intanto i consiglieri comunali Andrea Sgrò, Enza Meli, Salvatore Gullotta, Nunzio Saitta, Maria Pia Castiglione, Ada Biuso e Biagio Petralia hanno chiesto una seduta urgente del Consiglio. (Fonte La Sicilia) Undici Comuni all’asciutto Colpa di un guasto provocato dal maltempo a «Ciapparazzo» Quello abbattutosi su molti paesi dell'Etna ieri pomeriggio, dalle ore 16,30 alle 17, non è stato un temporale di grande intensità, né di lunga durata, ma è stato sufficiente a rendere inservibile la linea elettrica esterna in territorio di Bronte ed esattamente laddove sorge l'importante complesso acquedottistico denominato Ciapparazzo di proprietà dell'Acoset e che serve a rifornire un gran numero di Comuni pedemontani. Dopo il temporale di ieri pomeriggio e dopo tutta una serie di mini-stacchi negli impianti dell'Enel verificatisi nel corso del temporale, alle ore 17,10 l'energia elettrica è mancata del tutto nella zona di Ciapparazzo e fino a sera inoltrata, le squadre di pronto intervento inviate sul posto dai responsabili dell'Enel non erano riusciti a localizzare il guasto. Da ciò ne è conseguito che gli impianti aziendali dell'Acoset sono rimasti disattivi - per mancanza di energia elettrica - dalle ore 17,10 di ieri pomeriggio. Le gallerie di Ciapparazzo confluiscono nel pozzetto di raccolta denominata «P1» dal quale ha origine l'acquedotto Ciapparazzo ed è costituito da una linea principale che si sviluppa per 34 Km (da Bronte a Pedara) e da 11 linee secondarie: da esse vengono rifornite le utenze dell'Acoset che si trovano ad Adrano, Belpasso, Bronte, Gravina di Catania, Mascalucia, Nicolosi, Ragalna, S. M. di Licodia. Fino a quando non sarà riavviato l'intero impianto di Ciapparazzo non verrà rifornito, naturalmente, nemmeno il quantitativo di acqua che l'Acoset fornisce ai Comuni di Bronte e Biancavilla, per le utenze gestiste direttamente dalle amministrazioni comunali di queste due ultime cittadine. Indubbiamente si verranno a verificare disservizi nelle utenze dei Comuni sopraccitati. (Fonte La Sicilia) Vertenza Diesel, prima udienza Il Consorzio manifatturiero vuole ottenere le commesse pattuite Inizia la battaglia legale del “Consorzio società manufattoriere” di Bronte (che ingloba pure la Bronte Jeans) contro la Diesel che, riducendo del 70% le commesse, ha innescato una crisi industriale e occupazionale. Ieri mattina, al Tribunale di Bronte, è cominciato il contraddittorio fra le parti di fronte al giudice togato Giorgio Marino. Andranno a rafforzare l’organico permettendo alla caserma di rimanere aperta 24 ore su 24 Arrivano altri 4 carabinieri A Bronte prenderanno servizio presto altri 4 carabinieri, permettendo alla Stazione di rimanere aperta 24 ore su 24, ovvero anche la notte. Lo ha comunicato al sindaco il vice Prefetto vicario Anna Maria Polimeni. “A seguito – si legge nella missiva – di quanto è stato rappresentato in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ed in relazione alla richiesta del Sindaco di rafforzare il presidio dell’Arma di Bronte per contrastare con maggiore efficacia il diffondersi della criminalità, si comunica che il Comando Regione Carabinieri Sicilia, nel concordare sulla necessità di potenziare ulteriormente la presenza delle forze dell’ordine a Bronte, ha disposto di assegnare alla locale Stazione altri 4 carabinieri”. Una notizia che a Bronte è stata accolta come una vittoria. L’Amministrazione Firrarello, che in questi anni non ha tralasciato alcuna iniziativa di propria competenza atta a contrastare ogni tipo di fenomeno criminoso chiede da tempo, infatti, il potenziamento della Caserma dei Carabinieri. Bronte, infatti, negli anni scorsi è stata teatro si sparatorie ed arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti che hanno preoccupato la laboriosa cittadina. Nel tentativo di contrastare ogni tipo di fenomeno il sindaco ha fatto istallare delle telecamere di sorveglianza e presto ne netterà in funzione altre a salvaguardia dei monumenti, delle scuole e delle zone considerate sensibili. Lo stesso Firrarello, inoltre, ha trovato le necessarie soluzioni per costruire a Bronte una nuova caserma dei Carabinieri in contrada Sciara Sant’Antonio, in prossimità della via Selvaggi (già stata espletata la gara d’appalto) e quando è stato necessario non ha esitato a chiedere all’allora Prefetto, Anna Maria Cancellieri, di convocare proprio a Bronte un vertice sull’ordine e la sicurezza pubblica, reclamando il potenziamento dell’attuale caserma. “Ringrazio la Prefettura – afferma il senatore – ed il Comando Regione Carabinieri della Sicilia. Per noi era importante garantire ai cittadini un più incisivo controllo del territorio. Io – continua – ringrazio i carabinieri e tutte le altre Forze dell’Ordine del territorio, per l’impegno profuso fino ad oggi ed lusinghieri risultati ottenuti nella quotidiana lotta per contrastare ogni fenomeno di criminalità. Sono certo – conclude - che una loro maggiore presenza darà ulteriore serenità ad un paese come Bronte che vuole crescere economicamente e socialmente, puntando decisamente alle risorse che possono provenire dal turismo”. | |||||||
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Crisi tessile a Bronte: i sindacati chiedono un incontro con Rosso I vertici nazionali del settore tessile dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, come avevano promesso durante la loro recente visita a Bronte, hanno chiesto a Renzo Rosso, titolare della Diesel, un incontro affinché torni indietro sulla decisione di ridurre le commesse al polo tessile brontese. Lo hanno fatto attraverso una missiva che Stefano Ruvolo della Femca-Cisl, Rosalba Cicero della Filtra-Cgil e Pasquale Rossetti della Uilta-Uil hanno firmato insieme: «Le nostre strutture sindacali di Bronte - si legge nella lettera - ci segnalano che importanti commesse della sua società sono venute a mancare. E questo in una fase difficile per i lavoratori, soprattutto del Mezzogiorno. Per questo le chiediamo uno sforzo - continuano i sindacalisti - capace di impedire un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo e occupazionale dell'area di Bronte». Le telecamere di «Occhio alla spesa» in giro per la Provincia Telecamere puntate sul pistacchio Le telecamere della Rai ieri mattina hanno filmato come i pasticceri di Bronte riescono a produrre il gelato al pistacchio più buono al mondo. Lo hanno fatto per la trasmissione di Rai Uno “Occhio alla spesa” di Alessandro Di Pietro che, dopo aver raccontato la fragola di Maletto adesso ha rivolto la propria attenzione sul “Re pistacchio”. Programma e riprese sono state preparate dall’organizzatore Rai dell’evento, Giancarlo Santanocito: “Sono qui – ha affermato - per valorizzare i frutti di questa terra. Ovviamente non potevamo tralasciare il pistacchio di Bronte ormai presente nei dolci e gelati di tantissime pasticcerie italiane. Insegneremo ai consumatori come si riconosce”. Presente anche il vicesindaco Nunzio Calanna con il sindaco Pino Firrarello e il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione. (Fonte La Sicilia) | |||||||
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Bronte. Le vertenze nelle aziende tessili diventano un caso nazionale. Segretari dei sindacati in assemblea Due matasse da sbrogliare I segretari generali del tre sindacati confederali hanno parlato della crisi del comparto tessile brontese, con riferimento alle aziende «Tagli e confezioni» e «Bronte Jeans» La prima quella dell'azienda “Tagli e confezioni” che, nonostante il continuo peregrinare dei titolari non è riuscita ad ottenere nuove commesse, con l'ombra del licenziamento che rischia di farsi reale per le 40 dipendenti, cui il 2 giugno scade il periodo di sospensione. La seconda quella del gruppo “Bronte Jeans” che invece di commesse nuove ne ha trovato al punto che fra i circa 250 dipendenti solo 60 attualmente sono sospesi con buone possibilità di rientrare al più presto. Il pericolo crisi, però, rimane per tutti come una spada di Damocle. «Per i lavoratori a rischio - ha affermato Rossetti della Uil - la legge garantisce la cassa integrazione straordinaria. Il sindacato deve aprire un tavolo di concertazione con le aziende committenti affinché a Bronte tornino le commesse». «Tavolo di concertazione che tenteremo di instaurare già da domani - ha ribadito Ruvolo della Cisl - è bene che le Aziende a Bronte si consorzino per abbassare i costi, recuperare tutte le provvidenze possibili e creare un marchio proprio». Percorso già attuato con il consorzio Sicilia Moda. «Siamo venuti - conclude Rosalba Cicero della Cgil - per sostenere i lavoratori e per dire che il settore tessile ha un futuro. Proporremo una politica industriale che garantisca le aziende, impedendo la delocalizzazione del lavoro». Alla fine, Gino Mavica ha proposto un documento condiviso e sottoscritto da tutti, in cui si richiede l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali fruibili prima dei licenziamenti, che il Comune inviti Renzo Rosso titolare della Diesel a partecipare ad un Consiglio comunale aperto e che si riapra il confronto con il Governo regionale, sull'adozione di provvedimenti urgenti utili a ridurre alcuni costi dovuti al gap dell'insularità. In tutta questa vicenda, inoltre, ci sarà un risvolto giudiziario. La Bronte jeans, infatti, ha adito le vie legali contro la Diesel sostenendo che questa non poteva ridurre le commesse del 70% all'improvviso. Il 25 maggio. al Tribunale di Bronte, ci sarà la prima udienza. «Quella mattina - conclude Mavica - indiremo un presidio democratico davanti la sede del Tribunale». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
Rai1 segue l’itinerario del gusto in provincia Le telecamere di «Occhio alla Spesa» in giro per la Provincia "Tutto ciò nel segno della qualità e della valorizzazione dei prodotti locali - come ha rilevato l’organizzatore Rai dell’evento, Giancarlo Santanocito". "La rinnovata linea editoriale del programma, infatti, oltre a prendere in analisi i prodotti merceologici che entrano più diffusamente nella borsa della spesa degli italiani, nello specifico la varietà, la sua qualità, il quadro nutrizionale e, non ultimo, il prezzo, punterà alla promozione delle eccellenze della buona tavola". Ad anticiparlo è stato lo stesso conduttore, Alessandro Di Pietro, venuto a Catania per partecipare alla conferenza stampa di promozione della trasmissione. Nella puntata di martedì 12 Maggio, saranno di scena i cannoli e le cassate. La fragola di Maletto, tipica della zona, dal colore rosso vivo e dalla fragranza irresistibile, sarà invece protagonista della puntata di mercoledì 13 Maggio. Grande attenzione, infine, alle acciughe trattate sia sott’olio che sotto sale nei servizi di giovedì 14 Maggio. [Sandra Mazzaglia, La Sicilia] Festa dell'albero 2009 Quasi 2000 bambini e studenti delle scuole elementari, medie e superiori hanno partecipato alla “Festa dell’Albero”, la manifestazione organizzata ogni anno dal Distaccamento forestale di Bronte, coordinata dal commissario Enzo Crimi e dal Comune di Bronte, per sensibilizzare i giovani al rispetto dell’ambiente. Il corteo, con striscioni e cartelli inneggianti al rispetto della natura, si è radunato all’inizio di Viale Catania per sfilare fino al parco sub urbano nei pressi di piazza Castiglione. Alla festa ha partecipato il sindaco con la Giunta, il primo cittadino di Maletto, De Luca ed il dott. Mario Bonanno direttore provinciale Azienda foreste demaniali. “Per i ragazzi oggi una festa – ha affermato Firrarello – dal grande contenuto educativo”. Alla fine sono stati piantati alcuni alberi ed è stata liberata una poiana trovata ferita a Bronte e curata dal prof. Luigi Lino del Centro recupero fauna selvatica. (Fonte La Sicilia) Bronte, 40 posti sono a rischio Incontro all'Ufficio provinciale per le lavoratrici del settore tessile attualmente sospese Nuovo allarme per 40 lavoratrici del settore tessile di Bronte, attualmente - come molte altre colleghe - sospese dal lavoro a causa della diminuzione delle commesse da parte della Diesel, ma con il rischio del licenziamento che grava sulle loro teste come una spada di Damocle, perché l'azienda per cui lavorano non ha ricevuto in questi mesi quelle richieste di lavoro che potrebbero determinare il rilancio. A lanciare l'allarme sono Cgil, Cisl e Uil che hanno chiesto e ottenuto un incontro all'Ufficio provinciale del lavoro: «L'azienda è la “Tagli e confezioni”. - spiega Gino Mavica della Cgil (nella foto a destra) - A fine maggio scadono i tempi della sospensione e si dovrebbe ritornare al lavoro oppure mettere i lavoratori in cassa integrazione. I titolari dell'azienda ci hanno comunicato di essere pronti ad attivare gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge, ma ovviamente ci hanno anche fatto capire che, se entro l'anno la crisi non dovesse cessare, saranno costretti a chiudere bottega». Mavica ricorda che la cassa integrazione, che deve essere rinnovata ogni trimestre, non può durare più di un anno e, di conseguenza, se l'azienda non dovesse ricevere commesse di lavoro, per le 40 lavoratrici sarebbe la fine. «Con l'azienda - continua Mavica - abbiamo anche concordato che nel pomeriggio del 15 organizzeremo un'assemblea per informare le lavoratrici sugli esiti dell'incontro all'Ufficio provinciale. A questo incontro parteciperanno anche le segreterie nazionali dei settori tessili della Triplice. Uno schieramento compatto, delle organizzazioni sindacali a livello nazionale, con l'intento di cercare un modo per intervenire nei confronti della Diesel, affinché torni a dare lavoro a Bronte e a questa azienda. La stessa Diesel, infatti, - ribadisce Mavica - sostiene che la diminuzione delle commesse a Bronte non è causa della delocalizzazione del lavoro in Africa, ma della crisi delle vendite. Bene - conclude il sindacalista della Cgil - se è vero che il 2010 è l'anno della ripresa è bene dimostrarlo, restituendo il lavoro a Bronte». Sempre il 15 un'altra assemblea di lavoratrici è prevista alla «Bronte jeans», dove però la vivacità imprenditoriale del «Gruppo Catania» sembra essere riuscita, al momento, a mitigare il rischio di possibili licenziamenti. Intanto, al momento, le lavoratrici sospese dal lavoro percepiscono il 60% dello stipendio medio. Con la cassa integrazione ne percepiranno l'80%, ma tutto è ovviamente subordinato alla successiva ripresa del lavoro, altrimenti tutto sarà vano. (Fonte La Sicilia) Brontese guidava con tasso alcolico 6 volte superiore al limite massimo Guidava tranquillamente la sua Fiat Panda nonostante avesse alzato il gomito più del dovuto, mettendo a rischio la vita sua e quella di altri automobilisti. Si tratta di un brontese di 39 anni che non ha fatto i conti con una operazione promossa dal Distaccamento della Polizia stradale di Randazzo che, coordinata dal comandante Santino Mangiò, durante tutto il ponte fra il primo maggio e domenica scorsa, ha effettuato controlli con particolare attenzione al superamento dei limiti di velocità e la guida in stato di ebbrezza. Le pattuglie della Stradale hanno battuto le principali arterie di comunicazione servendosi di telelaser ed etilometro che, su 38 automobilisti controllati, ha permesso ai poliziotti di stabilire che il brontese guidava con un tasso alcolemico superiore di ben sei volte a quello limite consentito. All’uomo è stata ritirata la patente ed è stato denunciato. Tanti anche gli automobilisti multati per eccesso di velocità. Complessivamente sono 14 e ad 8 di loro è stata ritirata la patente perché beccati ben oltre i 90 chilometri l’ora consentiti sulle strade statali. Rilevanti i numeri delle altre infrazioni riscontrate. 9 verbali sono stati elevati ad altrettanti automobilisti che viaggiavano senza indossare la cintura di sicurezza, uno perché il conducente usava il telefonino durante la guida, mentre un motociclista è stato fermato perché alla guida senza il casco. L’operazione della Polstrada ha anche individuato numerose vetture che non avevano i requisiti per circolare. In particolare 6 libretti di circolazione sono stati sequestrati perché le auto avevano la revisione scaduta, 3 veicoli viaggiavano senza assicurazione e per questo sono stati sequestrati, mentre per altre 3 auto è stato disposto il fermo amministrativo. [Gaetano Guidotto, La Sicilia] Fratture nella Statale 284, fra Bronte e Maletto Un tratto della strada, lungo 100 metri, si sarebbe abbassato di qualche centimetro. Scatta il Piano di Protezione civile «Non conosciamo ancora la natura degli spostamenti - afferma l’ing. Salvatore Caudullo, capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Bronte e responsabile della Protezione civile - Certo però a priori, trattandosi di una strada di grande importanza come la Ss 284, è bene monitorare ogni piccolo movimento. Del resto quella zona nel nostro piano idrogeologico è classificata a rischio e già 3 anni fa il Comune ha ritenuto opportuno far effettuare uno studio che poi abbiamo consegnato alla Protezione civile». Tre anni fa, infatti, ed esattamente nell’aprile del 2006 il dott. Salvatore Meli consegnò al Comune di Bronte una relazione evidenziando che proprio in contrada Rivoglia «erano presenti fenomeni di dissesto e che il movimento franoso doveva essere monitorato». Più preoccupato l’assessore del Comune di Maletto, Arturo Avellina: «A mio avviso la situazione è più preoccupante di quello che sembra - afferma - Temo per la sicurezza della viabilità di una strada percorsa ogni giorno dai miei concittadini, da tanti mezzi pesanti e da altrettanti pullman che trasportano studenti. Convocherò a Maletto una conferenza di servizi invitando l’Anas». Per l’assessore la preoccupazione deriva dal fatto che la zona è particolarmente scoscesa e dopo piogge abbondanti è facile che si formino frane. Per molti tecnici è rassicurante il fatto che la linea di frattura è perpendicolare alla strada, mentre se fosse stata parallela poteva essere il segnale di uno scivolamento a valle. Noi abbiamo chiesto lumi anche all’Anas di Catania che però solo la prossima settimana potrà dirci qualcosa. (Fonte La Sicilia) Disco verde alle tettoie «Si potranno costruire nel Parco dell’Etna» Il Parco dell'Etna adotterà criteri certi per permettere ai proprietari dei terreni di realizzare strutture precarie a servizio degli immobili come per esempio le tettoie, fino ad oggi negate dall’Ente dell’area protetta. Questo l'esito del vertice effettuato ieri mattina nella sede del Parco tra il sindaco di Maletto, nonché vice presidente del Parco Pippo De Luca e del commissario Ettore Foti. Il problema da anni è oggetto di dibattito e discussione soprattutto a Maletto, dove tanti proprietari si sarebbero visti negare dal Parco la possibilità di realizzare una tettoia in campagna. Così De Luca e il componente del comitato esecutivo Mario Bonsignore, hanno affrontato il problema: «Proseguendo il percorso già avviato in seno al comitato esecutivo - dice il commissario del Parco, Ettore Foti - che ha deliberato un atto di indirizzo specifico, abbiamo deciso di adottare dei criteri certi per la realizzazione di strutture precarie ed accessorie agli immobili all'interno del Parco». «Un passo avanti che coniuga le esigenze di salvaguardia con quelle dei proprietari e della fruizione, - ha detto Bonsignore - ringrazio il comitato esecutivo, il commissario Foti e i componenti Franco Borzì e Delfo Patanè». «Per tutto il territorio del Parco - ribadisce il sindaco De Luca - ma soprattutto per il versante nord, questa è una data storica. La creazione di quei criteri che nel rispetto dell'ambiente permettano ai proprietari di realizzare delle tettoie o altre strutture di servizio, rappresenta il primo passo del superamento di una gestione del parco fine a se stessa che noi abbiamo ampiamente criticato». (Fonte La Sicilia) Bronte. Il 5% dei residenti sotto la soglia della povertà: incontro sullo sviluppo «Aiutare le imprese a crescere» «Il 5% degli abitanti di Bronte, ovvero circa 1000 persone, vivono ben al di sotto della soglia della povertà». A lanciare l'allarme è il sindaco Pino Firrarello, che per migliorare le condizioni di questa fetta di popolazione ha chiesto all’assessore Pippo Pecorino di organizzare un incontro con gli imprenditori brontesi chiamati a creare condizioni di sviluppo e di lavoro. In cambio il Comune è pronto ad istituire un ufficio che informi ed aiuti le imprese ad ottenere i tanti finanziamenti a disposizione. All'incontro hanno partecipato il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, l'on. Nino D'Asero, il vice sindaco Nunzio Calanna, il dott. Salvatore Spartà, l'arch. Luigi Longhitano e l'ing. Salvatore Caudullo: «Purtroppo - afferma il sindaco - a Bronte, come in tanti Comuni principalmente del sud, c'è chi ha difficoltà anche a pagare l'energia con cui si riscalda. Non è mia intenzione abbandonare queste persone e mi rivolgo agli imprenditori che oggi possono creare sviluppo e lavoro anche attraverso le tante le leggi ed i fondi a favore dell'imprenditoria. Per farlo, però, hanno bisogno di informazione che il Comune vuole garantire attraverso l'incontro con gli esperti di oggi, ma anche istituendo un ufficio qualificato che informi e guidi le imprese». «Le attuali leggi regionali - aggiunge l'on. D'Asero - garantiscono crescita. sviluppo, promozione e se necessario il rientro dalle passività. La nuova finanziaria, inoltre, aiuta i comparti agricolo e commerciale e garantisce il consolidamento delle imprese. Subito - conclude - come vuole Firrarello, la Regione finanzierà i cantieri scuola». Importanti gli interventi degli esperti Spartà e Longhitano che si sono soffermati sulle opportunità derivanti dai fondi europei e per chi ristruttura casa. «In questo momento di crisi - conclude il presidente Castiglione - la Provincia ha allestito una task force sull'occupazione ed abbiamo messo a disposizione fondi per gli artigiani». (Fonte La Sicilia) La banca è stata fondata nel Febbraio 2002 con un primo sportello aperto a Bronte ad Ottobre 2006 Raccolta record per la «Banca popolare dell'Etna» Bronte. Nel corso del 2007 ha raccolto qualcosa come 18 milioni 513 mila 719 euro. L’anno scorso ha più che raddoppiato la raccolta, facendo registrare 38 milioni 600 mila e 329 euro. Con il dato rilevato alla settimana scorsa ha toccato l'apice dei 53 milioni. Sono questi i numeri emersi del corso dell'assemblea ordinaria e straordinaria dei soci della Banca Popolare dell'Etna svoltasi nei giorni scorsi a Bronte, per il rinnovo degli organismi statutari. L'istituto di credito è giovanissimo: opera sul mercato dal 2006. Dopo i primi due esercizi chiusi con una fisiologica perdita, già dal primo trimestre di quest’anno ha fatto registrare l'attesa inversione di tendenza, nonostante questo sia un periodo di crisi. In conseguenza di ciò l'assemblea degli azionisti ha confermato tutti i componenti del Consiglio di amministrazione, guidato dal notaio Filippo Azzia, del collegio sindacale presieduto da Alberto Caserta e del Consiglio dei probiviri. Al timone della direzione confermato Alfio Benvegna ed il suo vice Nunzio Faranda. [*AlBo*, Giornale di Sicilia]
Tempo prolungato nelle scuole elementari brontesi Firrarello: «Un traguardo che modifica in meglio l’organizzazione scolastica» A scuola dalle 8 e 30 alle 16 e 30, ed il sabato vacanza per gli scolari iscritti alla prima elementare del prossimo anno scolastico. Il dirigente del Csa di Catania, prof. Raffaele Zanoli, infatti, accettando la richiesta del sindaco Firrarello, ha istituito per le scuole elementari il tempo prolungato. Dalle iscrizioni già effettuate sembrerebbe che i genitori abbiano preferito far rimanere a scuola i propri figli fino al pomeriggio e così il sindaco ha più volte incontrato i dirigenti scolastici per organizzare al meglio il servizio. “Dal prossimo anno scolastico – dice il sindaco - i bambini delle prime elementari potranno usufruire del tempo prolungato, nel rispetto della riforma voluta dal ministro Gelmini, per una scuola pensata come luogo in cui stare insieme, approfondire e studiare, proprio come la vogliono i genitori che siamo riusciti ad accontentare”. Per il sindaco trattasi un traguardo che modifica in meglio l’organizzazione scolastica e che, oltre a far frequentare le lezioni mattutine, permetterà agli scolari di avere l’ausilio dei docenti per fare i compiti nel pomeriggio. Oltre a ciò il tempo prolungato permetterà agli alunni di fare la settimana corta, ovvero di fare vacanza il sabato, per un week end tutto con la famiglia. “Insieme ai dirigenti scolastici – afferma il vice sindaco nonché assessore alla pubblica Istruzione Nunzio Calanna – lavoriamo da tempo a questo progetto che consideriamo una conquista a vantaggio delle famiglie e della formazione all’interno di una formazione scolastica moderna”. Da sottolineare che le scuole medie di Bronte già una sorta di tempo prolungato lo realizzano con i rientri per 2 giorni la settimana. Ovviamente affinché il servizio si realizzasse il Comune ha dovuto allestire un servizio mensa. | ||||||
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