4 Marzo 2005
Bronte ospite della "Sagra" Pistacchio e “Agnello Pasquale” di Favara La “Sagra dell’Agnello Pasquale”, giunta all’ottava edizione, si svolge a Favara quest’anno, dal 3 all’8 aprile durante la Settimana Santa, nei saloni del Castello Chiaramontano (sec. XIII), a soli 7 km dalla valle dei templi di Agrigento. L’Agnello pasquale è un composto di pasta reale, realizzato con mandorla tritata, farcita nella parte centrale con pistacchio; viene modellato dalle abili mani dei pasticceri di Favara in questa forma soprattutto nel periodo pasquale, ma viene lavorato tutto l’anno e commercializzato a tronchetti o in altri formati. Nella sagra dello scorso anno è stato preparato un eccezionale Agnello dal peso di 202 Kg, lungo 160 cm. e alto 90, iscritto nel Guinness dei primati. A Favara, denominata nella segnaletica turistica la “Città dell’Agnello Pasquale”, oltre alla pasticceria locale si potranno gustare anche i sapori mediterranei della Tunisia, Grecia e Spagna e della città di Bronte, ospiti quest'anno della Sagra. Fra le varie manifestazioni da segnalare quella di domenica 4 aprile (“Mandorle, pistacchio… la pasta reale”, momenti di lavorazione e degustazione) e quella di mercoledì 7 aprile (ore 17.30) con la presentazione del progetto “Medi-fostak”, finanziato nell’ambito del programma comunitario “Interreg III B Medocc” per la valorizzazione dei prodotti alimentari derivati dalla mandorla e dal pistacchio. Per informazioni Ufficio turismo (tel. 0922438192) o visitando il sito web del Comune di Favara.
5 Marzo 2005
FINANZIAMENTI. BACCHETTATE AL CENTRODESTRA Contratti di quartiere a Bronte Leanza: «Il merito è tutto mio» I dodici milioni di euro stanziati per il risanamento di alcuni quartieri di Bronte diventano occasione di polemica con la Casa delle libertà per l'ex sindaco Turi Leanza, ora esponente dei Ds. Per Leanza «il finanziamento è avvenuto sulla base della documentazione» da lui presentata e «senza alcuna discrezionalità e interventi politici di qualsiasi genere». Il riferimento agli «interventi politici» sembra diretto al senatore di Forza Italia Pino Firrarello, che nei giorni scorsi aveva dato notizia del finanziamento, dopo averne seguito l'iter burocratico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Turi Leanza ora afferma: «Il finanziamento di circa 20 miliardi delle vecchie lire è stato assegnato sulla base delle richieste a mia firma; i cui programmi sono stati deliberati dalla Giunta il 16 marzo 2004». «Non risponde quindi al vero - sostiene Leanza - quanto contenuto nel manifesto affisso dalla Casa delle Libertà». Dal manifesto, peraltro, si apprende che si tratta di progetti deliberati dal consiglio comunale a marzo '94 e maggio '95. Le proposte presentate al Ministero, riferite alle zone Sciarotta, San Vito, San Giuseppe e Sciara Sant'Antonio, erano inserite nei «Contratti di quartiere» Sciarotta e Sciara Sant'Antonio. Per il primo erano stati chiesti 9 milioni e 763 mila euro, per l'altro di 7 milioni e 522 mila. I rispettivi importi concessi sono di 7 e 5 milioni di euro. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
2 Marzo 2005
BRONTE: OPERE DI RISANAMENTO «Sì» a dodici milioni di euro per due contratti di quartiere Arriva il sì da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul finanziamento dei due «Contratti di quartiere» presentati dal Comune. C'è né da notizia il senatore, Pino Firrarello, che ha seguito l'intero iter burocratico romano, fino ad arrivare al finanziamento. «Questa è sicuramente una bella notizia - ci dice il senatore Firrarello - Sono 12 milioni di euro che arriveranno a Bronte per risanare quartieri come quello di Sciarotta che a mio avviso, nonostante tutto, alla fine è rimasto ugualmente abbandonato». La richiesta di finanziamento per i "Contratti di quartiere" il Comune di Bronte l'aveva presentata quando sindaco era Salvatore Leanza, il quale, formò un gruppo di lavoro per individuare i quartieri dove era più utile intervenire. Il gruppo segnalò i quartieri "Sciara Sant'Antonio" e "Sciarotta", e prevedendo il bando interventi pubblici e privati si decise che nel quartiere Sciarotta il privato avrebbe dovuto realizzare un complesso edilizio da destinare a uffici, attività commerciali ed un ipermercato, mentre il pubblico 54 alloggi popolari dell'Iacp, un centro di aggregazione annesso alla chiesa di Sant'Agata, l'adeguamento dei locali di viale Regina Margherita da adibire ad Ufficio delle Entrate, opere di urbanizzazione primaria, i tetti fotovoltaici nelle scuole e un'area da adibire a mercato settimanale. Il tutto per 13 milioni e 250 mila euro di cui 9 milioni e 763 di finanziamento pubblico. Oggi il Ministero ha riconosciuto un finanziamento di 7 milioni di euro. Nel quartiere di "Sciara Sant'Antonio", invece sono state previste le seguenti opere pubbliche: un centro di aggregazione, una struttura sportiva in via Omero ed un'altra annessa alla parrocchia di San Giuseppe, un parcheggio ed una casa alloggio per portatori di handicap insieme alle opere di urbanizzazione. I privati invece hanno previsto un Istituto cattolico e 179 alloggi di edilizia economica e popolare per un investimento di 24 milioni e 528 mila euro di cui 7 milioni e 522 mila di finanziamento pubblico, 5 milioni il finanziamento del Ministero. (Fonte: La Sicilia) 28 Febbraio 2005VORI. Santissimo Cristo, Sciarotta e San Vito
10 milioni di euro per rilanciare tre quartieri Da Roma pioggia di finanziamenti per tre zone disagiate di Bronte. Dal Ministero per le Infrastrutture sono stati stanziati circa 10 milioni di euro per il recupero urbanistico delle aree del Santissimo Cristo, di Sciarotta e di San Vito. I progetti erano stati deliberati dal consiglio comunale nel 1994 e nel 1995. Sull'argomento, ieri mattina, al cine-teatro la Casa delle libertà ha tenuto un incontro. Ha illustrato i progetti l'ingegnere Salvatore Caudullo, capo dell'Ufficio tecnico comunale che li aveva redatti. L'ex deputato regionale Nunzio Calanna, plaudita la lungimiranza degli amministratori locali degli ultimi anni '80 - in sala gli ex sindaci Nino Paparo e Ciccio Spitaleri, oltre al sènatore Pino Firrarello - ha consigliato «di puntare su cose semplici come il piano dei colori, per rendere più vivibile Bronte, e di migliorare la fruibilità del patrimonio storico e monumentale». Firrarello ha ricordato a Caudullo: «Entro 90 giorni vanno presentati i progetti esecutivi. Visto che l'ufficio non può bloccarsi, e che i tempi sono ristretti, verificandosene la necessità, chiedete al commissario del Comune, dottor Ernesto Bianca, di farvi coadiuvare da professionisti brontesi. Ora si punta a centro storico e corso Umberto, da dove è impensabile trasferire i negozi per concentrarli in strutture periferiche». (lpu, Giornale di Sicilia)
1 Marzo 2005
La festa della donna siciliana nel mondo “Sicilia Mondo” celebra quest’anno la XXI edizione dell’"8 marzo - Festa della donna siciliana nel mondo" sul tema “La festa della donna siciliana è segno di civiltà”. Con la tradizionale lettera circolare inviata ai presidenti delle associazioni aderenti, ai delegati giovanili ed ai corrispondenti del giornale, l'avv. Domenico Azzia, presidente di “Sicilia Mondo”, ripropone “l’incontro delle donne” alle Associazioni aderenti, esteso agli altri sodalizi locali, alle Istituzioni ed al movimento giovanile. A Catania la celebrazione della giornata della donna avrà luogo domenica 13 marzo con la partecipazione delle donne extracomunitarie nel salone della sede di Via Renato Imbriani 253. Sicilia Mondo quest’anno intende confermare e diffondere presso le Associazioni, le Istituzioni e la società civile il riconoscimento di “donna eroica” che nel 2004 ha conferito alla donna in emigrazione. "Anche la storia dei nostri giorni - afferma Azzia - ci parla di donne eroiche in tutte le parti del mondo. Valorizzarne l’immagine è un atto doveroso di riconoscimento e di gratitudine da parte della società civile".
1 Marzo 2005
Prime osservazioni allo Statuto dall'Unione consumatori Giungono dall'Unione nazionale consumatori le prime osservazioni al nuovo statuto del Comune di Bronte, adottato dal Commissario dott. Ernesto Bianca, ed in visione della Città per eventuali suggerimenti. Il presidente dott. Giuseppe Gullotta, infatti, ha già pronte le proposte da sottoporre al Comune: «Mi soffermo - ci dice - sulla richiesta che gli organi elettivi del Comune garantiscano risposte in tempi certi ai cittadini, mentre chiederemo l'obbligo da parte dei Consiglieri comunali di allegare, alla richiesta di convocazione dell'assemblea cittadina, una proposta completa, motivata e munita dei prescritti pareri tecnici contabili, per evitare di effettuare sedute di Consiglio comunale per non discutere nulla». (Fonte: La Sicilia)
1 Marzo 2005
Nuovo ripetitore in via Umberto, i cittadini protestano Scoppia nuovamente a Bronte la protesta dei cittadini contro le antenne della H3G, pronta ad istallare un nuovo ripetitore in via Umberto. Un gruppo di cittadini si è recato presso l'Ufficio del Difensore civico, avv. Cataldo La Ferrera, chiedendo il suo impegno affinché venisse rispettato il regolamento comunale che vieta l'istallazione di antenne nei pressi delle abitazioni. «E' assurdo - dicono i cittadini - aprire la finestra della camera da letto per trovarsi di fronte a pochi metri un bel ripetitore che per tutta la notte ha emesso radiazioni».
27 Febbraio 2005
Incendio doloso sfollata una famiglia Un dispetto o una rivendicazione nei confronti di due fratelli manovali. Potrebbe essere questa l'origine di un incendio doloso a opera di ignoti che ha distrutto due auto e un motorino e reso inagibile la casa della famiglia Gardani, sei persone che vivono nel complesso di edilizia popolare di contrada Sciarotta, in via Regina Margherita, a Bronte. Tutti e tre i mezzi si trovavano posteggiati nel patio della palazzina e le fiamme hanno avvolto la base della palazzina Attentato incendiario: famiglia senza casa Ignoti danno fuoco a due auto e una moto di proprietà di 2 fratelli manovali. Le fiamme compromettono l’abitazione Forse neanche chi voleva far male alla famiglia Gardani avrebbe mai immaginato di riuscire a privarli con un solo "accendino" di due auto, un motorino e della casa. Nella pratica però è andata così, con una famiglia di sei persone che ieri è stata costretta a ottenere asilo e riparo dai parenti, in quanto il proprio appartamento è stato dichiarato inagibile dai vigili del fuoco volontari di Maletto, giunti per sedare le fiamme che si sviluppavano dai tre veicoli. Tutto è cominciato intorno alle 22,30 di venerdì, quando, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ignoti avrebbero cosparso di un liquido infiammabile il motorino Garelli in sosta vicino una Citroen Ax e una Peugeot 106, rispettivamente di proprietà di Angelo Gardani, un manovale di 24 anni e del fratello di due anni più grande, Nunzio Gardani, che fa lo stesso mestiere del fratello. Anche il motorino era di proprietà dei Gardani e tutti e tre i mezzi si trovavano posteggiati nel patio della Palazzina "A" del complesso di edilizia popolare di contrada Sciarotta, in via Regina Margherita, proprio sotto l'appartamento del padre dei due fratelli, Salvatore Gardani, 55 anni, che a Bronte fa l'impiegato. Gli incendiari, dopo aver appiccato il fuoco, sono fuggiti senza lasciar traccia, e in pochi minuti il motorino è andato in fiamme, coinvolgendo le due vetture che hanno sviluppato un incendio così vasto da avvolgere completamente la base della palazzina. Gli inquilini fortunatamente sono riusciti a guadagnare l'uscita prima di rimanere intrappolati all'interno delle proprie case e poi, verificando l'impossibilità di intervenire da soli, hanno avvertito carabinieri e pompieri, che con fatica hanno riportato la tranquillità nel popoloso quartiere brontese. Le auto e il motorino sono andati distrutti, insieme al solaio sovrastante. Per questo motivo i tecnici dei vigili del fuoco hanno deciso di dichiarare l'appartamento inagibile. Finita l'emergenza per i carabinieri sono iniziate le indagini. Il padre dei due ragazzi, Salvatore Gardani, è fratello di Sergio Gardani, rimasto vittima di un agguato di stampo mafioso nel 2001 e conosciuto dai carabinieri per essere stato l'autista di Francesco Bozzone Montagno, personaggio di spicco della malavita locale, oggi in carcere. Ma a sentire gli investigatori questo incendio, come del resto la famiglia di Salvatore Gardani, non sarebbe legato alla criminalità organizzata del territorio. I carabinieri pare stiano indagando sulla vita dei due ragazzi, che potrebbero l'altra notte essere rimasti vittima di un dispetto o di una rivendicazione. (Fonte: La Sicilia)
25 Febbraio 2005
IL GIORNO DOPO IL CROLLO DELL’ABITAZIONE DI VIA ANNUNZIATA Task force per verificare l’idoneità statica degli edifici a rischio nel centro storico I proprietari dell’immobile crollato dovranno sobbarcarsi tutte le spese sostenute Il giorno dopo il crollo della vetusta abitazione in via Annunziata, tutti guardano con sospetto e circospezione le tante vecchie case che caratterizzano il centro storico. Abitazioni per lo più inutilizzate, cui da anni non si effettuano lavori di manutenzione. Per questo la prossima settimana il Commissario straordinario, dott. Ernesto Bianca, istituirà una task force per verificare l’idoneità statica degli edifici a rischio: “A far parte di questa commissione – dice il dott. Bianca – dovrà sicuramente far parte l’ingegnere capo del Comune, Salvatore Caudullo, per valutare la necessità e le modalità di eventuali interventi cui, ribadisco, dovranno farsi carico i proprietari. Se questi, dopo l’invito, non dovessero intervenire, ci penserà il Comune, che poi chiederà loro il risarcimento, come succederà ai proprietari dell’immobile crollato, che dovranno sobbarcarsi tutte le spese sostenute fino ad ora”. Intanto in via Annunziata si lavora ancora per eliminare pietre e calcinacci dalla strada, chiusa al traffico veicolare e pedonale. Oltre a ciò il Comune ha incaricato una ditta specializzata per irrobustire i muri perimetrali delle case limitrofe a quella crollata, onde evitare altri cedimenti. “Ci siamo già accordati – afferma l’ing. Caudullo – con il maggiore Salvatore Tirendi, comandante dei Vigili urbani, di verificare personalmente l’idoneità statica di alcune abitazioni. Il problema non è da sottovalutare – conclude - perché non solo in via Annunziata vi sono abitazioni la cui stabilità è precaria”. Sull'episodio interviene anche l'ex sindaco Salvatore Leanza che "conferma che si rende necessario procedere al più presto all’acquisizione ed all’abbattimento di tutte le costruzioni antiche ed inagibili che esistono nel vecchio centro storico, alcune addirittura anche abitate in pessime condizioni igienico-sanitarie". Leanza continua affermando che nel corso della sua sindacatura "era stato operato per motivi di protezione civile un primo censimento delle stesse per avviare la loro demolizione e nello stesso tempo consentire la realizzazione di aree di sosta da utilizzare in casi di calamità naturali". Le risorse finanziarie necessarie erano state previste dalla Giunta nel Bilancio comunale degli anni scorsi, "ma - continua Leanza - la maggioranza consiliare di centro destra non ha ritenuto di approvare la proposta dell’Amministrazione Comunale". "Lo scorso anno - conclude l'ex sindaco - è stato anche avviato un programma di costruzione di nuovi alloggi popolari nella Contrada Sciara S. Antonio da assegnare prevalentemente ai proprietari delle sopradette case fatiscenti". 27 Febbraio 2005
Via Annunziata. L'ex sindaco: il Consiglio mi negò i soldi. Prestianni: responsabilità solo sua Scambio d’accuse per il crollo di un edificio Polemiche dopo il crollo dell'edificio di via Annunziata. Accuse reciproche fra ex amministratori: «La maggioranza consiliare di centrodestra, mi bocciò i soldi per l'acquisizione di queste case», attacca l'ex sindaco Turi Leanza. La replica dell'ex consigliere forzista Nino Prestianni: «In casi simili interviene il sindaco in somma urgenza, non il consiglio». Leanza (Ds) spiega così le sue ragioni: «Nel corso della mia sindacatura era stato operato, per motivi di protezione civile, un primo censimento di queste case per avviarne la demolizione e nello stesso tempo consentire la realizzazione di aree di sosta da utilizzare in caso di calamità naturali». «Le risorse finanziarie necessarie all'acquisizione - conclude l'ex sindaco - previste con la mia Giunta nel bilancio comunale degli anni scorsi, la maggioranza consiliare di centro-destra non le approvò». A queste accuse, Prestianni replica dicendo: «Oltre un anno fa - continua Prestianni - avevo sollecitato sindaco e tecnici su casi di immobili decrepiti. E in questi giorni il geometra comunale Angelo Spitaleri ha rilevato giustamente che il Comune ha l'elenco delle abitazioni pericolanti, circa trenta, ma che solo qualcuna è a rischio crollo». «Per questi rari casi di pericolo pubblico - conclude l’ex esponente azzurro - l'ex sindaco, oltre che con la sua demagogia, poteva intervenire in somma urgenza senza passare dal consiglio, per cui si prenda le sue responsabilità senza addossarle ai consiglieri. Il capo della protezione civile è il sindaco». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] Crolla una casa del centro storico. Molto panico ma nessun ferito, la casa era disabitata
Momenti di paura la scorsa notte per gli abitanti della storica via Annunziata a causa del crollo di una vecchia e fatiscente abitazione, sita a pochi metri dalla casa natale di Nicola Spedalieri. Il cedimento non ha provocato né vittime né feriti 25 Febbraio 2005 Boato nella notte, crolla abitazione Il cedimento è avvenuto nel centro storico, per fortuna la vecchia casa era disabitata: nessun ferito Cronaca di un crollo annunciato. A cedere è stata un'abitazione nel vecchio e nervoso centro storico di Bronte, dove le stradine sono strette e le case sono così attaccate fra loro da dar l'impressione che si sorreggano l'un l'altra. Annunciato (il crollo) perché già presso quell'abitazione di via Annunziata, che oggi non c'è più, la Protezione civile del Comune aveva posto le transenne. Il cedimento della vetusta abitazione è avvenuto alle 3 della notte scorsa, quando l'immobile a due piani sito al 107, 108 e 111 é crollato senza provocare fortunatamente né vittime, né feriti, ma solamente riempiendo la strada di travi e calcinacci. Il piano terra della casa è di proprietà dell'anziana signorina Antonina Gangi, mentre i due piani superiori appartengono al signor Riccardo Samperi. Entrambi non abitano in quella casa da anni e quest'ultimo, intimato il 9 febbraio scorso ad effettuare quei lavori necessari a scongiurare i crolli paventati dal Comune, il17 febbraio scorso rispose scrivendo di non avere le condizioni economiche per mettere sù il cantiere. Il Comune così si stava preparando agli adempimenti cautelativi da addebitare ai proprietari, ma la vecchia casa non ha resistito. Tornando alla cronaca dei fatti, quando è scattato l'allarme i Vigili dei Fuoco volontari di Maletto giunti sul posto si sono trovati di fronte una scena apocalittica: gente terrorizzata ai bordi delle strade e timorosa che il crollo potesse trascinare anche le proprie case e cavi della corrente elettrica tranciati. Sul luogo anche la Polizia municipale, i Carabinieri, Nino Saitta ed Angelo Spitaleri della Protezione civile e l'ing. Capo del Comune, ing. Salvatore Caudullo. «L'ipotesi più plausibile - spiega proprio Caudullo - è che le infiltrazioni abbiano eroso il cemento che teneva in piedi la struttura costruita in pietra. Il risultato lo vedete da soli». Nel pomeriggio il sopralluogo del Commissario, dott. Ernesto Bianca, che opportunamente si è guardato anche attorno per verificare se altre abitazioni fossero in condizioni critiche. «Il Comune - ci dice il geometra comunale Angelo Spitaleri - è già in possesso di un elenco delle abitazioni a rischio crollo nel centro storico. Sono più o meno una trentina, ma in pessime condizioni come questa ce n'è solo qualcuna. Si tratta di abitazioni costruite oltre 50 anni fa senza l'utilizzo di strutture in cemento armato e dove, negli anni, ai volumi già esistenti si sono spesso aggiunte delle sopraelevazioni. Tutte, comunque, avrebbero bisogno di lavori di manutenzione da parte di privati». [La Sicilia] 25 Febbraio 2005
CENTRO STORICO. Una petizione aveva chiesto la demolizione dell’edificio inagibile da tempo Crollo nella notte a Bronte, casa disabitata «cede» Un boato nel cuore della notte di ieri ha interessato il quartiere Annunziata, in pieno centro, e mentre tutti pensavano a un terremoto, crollava un vecchio fabbricato di due piani, disabitato; rimasta danneggiata un'abitazione vicina (anch'essa disabitata) e schiacciata dalle macerie una Fiat Tipo. Per gli abitanti del rione solo un brutto risveglio dovuto al tonfo. Immediato l'intervento dei Carabinieri della locale Stazione, seguito da quello dei Vigili del Fuoco volontari di Maletto. Dopo vi sono giunti pure personale di: Protezione civile, Ufficio Tecnico e Vigili del Fuoco. Dalla tre di ieri notte quel tratto di via Annunziata è impraticabile, l'intera giornata è stata caratterizzata da un andirivieni di camion e dall'opera di una scavatrice, per sgomberare la strada, e di operai intenti a staccare gli ultimi spezzoni pendenti dai muri degli edifici confinanti. Controlli a tappeto sulla staticità dei fabbricati adiacenti. Dagli abitanti del quartiere. tuttavia l'evento era atteso. Diversi giorni fa, su loro pressione, era stato fatto un sopralluogo dai tecnici del Comune che, oltre a transennare l'edificio, hanno intimato ai proprietari di intervenire per evitare il paventato crollo. Lunedì scorso, erano state raccolte firme per sollecitarne l'abbattimento o la ristrutturazione. I muri dei piani superiori, però, inzuppati d'acqua non hanno resistito e ieri notte l'immobile si è diroccato da se. A verificare il tutto si è recato pure il Commissario del comune, Ernesto Bianca. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
DOPO L'ASSOLUZIONE DELL'ON. GIUSEPPE CASTIGLIONE
23 Febbraio 2005. Il senatore di forza Italia ha reso spontanee dichiarazioni al processo per le presunte tangenti per la costruzione dell’ospedale. «Mai avuto a che fare con persone equivoche» Gli appalti sospetti del «Garibaldi» Firrarello: «Estraneo alla vicenda» «Nella mia vita pubblica e privata sono sempre stato attento a evitare persone equivoche e quello che penso della mafia l'ho sempre detto e scritto: è il male peggiore per i siciliani». È durata meno del previsto l'annunciata esternazione del senatore di Forza Italia, Pino Firrarello, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, turbativa d'asta e corruzione davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale, che stanno analizzando gli appalti per la realizzazione del secondo lotto dell'ospedale «Garibaldi» di Nesima e per la costruzione della residenza studentesca del «Tavoliere». Firrarello, ieri, ha letto una spontanea dichiarazione, suscitando il disaccordo del pubblico ministero Francesco Puleio: solo pochi minuti per ribadire la sua innocenza. Il senatore ha innanzitutto ricordato di non essere stato mai coinvolto «in qualsivoglia procedimento penale neppure durante il periodo di tangentopoli», nonostante sia stato protagonista di «un'intensa attività amministrativa» e nonostante abbia gestito finanziamenti per diverse migliaia di miliardi di lire quando ricopriva il ruolo di assessore regionale. Firrarello, difeso dall'avvocato Angelo Pennisi, ha affermato di non avere mai ricevuto tangenti, nè accettato promesse di tangenti. «Questa circostanza - ha aggiunto - risulta in modo certo dagli atti processuali perchè non vi è nessuno, nè coimputato, nè testimone che possa dire di avermi corrisposto tangenti o promesso dazioni». Proseguendo, Firrarello ha contestato le dichiarazioni di altri imputati negando di aver parlato di appalti con l'imprenditore Giulio Romagnoli e sostenendo di non aver mai compiuto atti per turbare le gare d'appalto al centro del processo. A conclusione della sue spontanee dichiarazioni si è detto sereno e fiducioso nella giustizia». […] [Cl. C., Giornale di Sicilia]
20 Febbraio 2005
IERI LA FONDAZIONE. ELETTI I VERTICI Bronte, con 635 soci nasce la Banca Popolare dell'Etna Fondata la "Banca Popolare dell'Etna", la costituzione ufficiale della cooperativa è avvenuta ieri, con la sottoscrizione dell'atto notarile nell'Auditorium del Collegio Capizzi. Il comitato promotore, in circa un anno, è riuscito a mettere insieme seicentotrentacinque soci fondatori e un capitale sociale di 7.416.155 euro. "Onestà indiscussa, trasparenza assoluta e professionalità altissima, dovranno - per l'avvocato Carmelo Schilirò (promotore) - risaltare la levatura etica di Banca e soci". Tra i fautori dell'iniziativa, rilevante è stato l'apporto di Nunzio Faranda, ex funzionario dell'allora Banca Popolare di Bronte (oggi Gruppo Lodi). La Popolare dell'Etna nasce dal connubio d'importanti realtà produttive di Bronte e Catania e dell'hinterland etneo, ne fanno parte imprenditori di tutte le fasce, commercianti, artigiani, ma pure dipendenti pubblici e privati. Sempre ieri, sono stati eletti gli organi societari e il notaio Filippo Azzia, già a capo del comitato, guiderà il nuovo istituto di credito, come Presidente. "Consegniamo alle comunità un piccolo segno per riappropriarsi del sistema creditizio.- ha commentato Azzia - Una Banca locale in sintonia con l'ambiente esterno, che con esso colloquia. ne diviene motore di sviluppo economico e di condizioni di vita". La Banca, a breve, ottenute le previste autorizzazioni, sarà operativa con sede legale e direzione generale a Bronte. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
IL CARNEVALE A BRONTE IN UNA LETTERA PUBBLICATA DAL QUOTIDIANO CATANESE
16 Febbraio 2005 Riflessioni post-Carnevale Carnevale ogni scherzo vale! Si, certo, quando si tratta di scherzo! Ma come si può definire chi oltre al "classico" lancio dell'uovo (già di per sé indefinibile) ti prende a colpi di mazza riempita con delle pietre? o se lo "scherzo" si riduce a cercare di creare un "danno" ad un'altra persona? A Bronte, purtroppo, il Carnevale sembra avere assunto la forma di una valvola di sfogo dello stress psico-fisico accumulato durante tutto l'anno. Bambini e ragazzetti anche di una certa età, (per fortuna non la maggior parte) escono sul corso con il viso coperto pronti a colpire la vittima di turno, Il nostro, nel complesso, non è un paese violento ma comunque ci sono dei campanelli d'allarme (amplificati in momenti come questo che rende il gruppo anonimo) che devono essere ascoltati. E’ veramente brutto vedere un bambino di 4 anni, vestito in maschera, pronto per uscire che dice alla mamma: "... ma io mi spavento in piazza!" Il mio (questo si) sfogo, vuole essere un modo per richiamare l'attenzione di tutti gli attori coinvolti nel processo formativo dei c.d. "adulti di domani". È compito della società educare l'essere umano ma questa non è un elemento astratto che fluttua nell'aria: la società siamo tutti noi (genitori, istituzioni, scuole, associazioni, etc.) che abbiamo il dovere di offrire dei modelli positivi da imitare. E anche l'organizzazione del Carnevale fa la sua parte: l'esempio si trova a pochi chilometri. Ad Adrano, infatti, sono riusciti ad organizzare una festa per tutti. I soldi spesi, certo, sono tanti. Capisco che quest'anno, il nostro, è un Comune commissariato che la disponibilità finanziaria è scarsa. Ma la situazione è la stessa da ormai 8/10 anni. Eppure una volta anche qui sfilavano i carri, anche qui la gente indossava le maschere classiche del Carnevale e ci si divertiva a ballare in piazza fino a tarda notte. È veramente penoso vedere la desolazione delle 21:00 di sera nei tre giorni di festa: le macchine che passano in una piazza deserta, la musica che suona dai quattro altoparlanti sparsi per il corso, pochi coriandoli che si alzano da terra portati via dal vento e le maschere dell'illuminazione pubblica che sembrano che con quel sorriso sarcastico ti guardino e dicano: "ma dove siamo finiti? "In tutto questo ci sono dei coraggiosi: i due gruppi che hanno deciso di partecipare alla "gara" dei gruppi in maschera. Grazie! Almeno qualcuno ci prova. Spero che questa sia l'ultima volta. Spero che per l'anno prossimo, anche se con poche risorse economiche a disposizione, si cerchi una soluzione tutti insieme: pianificare il Carnevale coinvolgendo tutte le associazioni di giovani e meno giovani con la consapevolezza che non si tratta solo di una festa ma di un fenomeno sociale nel quale tutta la comunità si unisce e si rispecchia. [Dott. Nunzio Saitta, La Sicilia]
14 Febbraio 2005
Piano negozi: lo fa la Confcommercio La Confcommercio è pronta a redigere gratuitamente il piano commerciale di Bronte. La disponibilità dell'organizzazione è stata resa nota ieri in un locale cittadino nel corso dell'incontro fra esercenti brontesi, dirigenti provinciali dell'associazione ed esponenti politici locali. Durante la riunione domenicale è stata ribadita la necessità di pianificare le zone per l'apertura dei negozi e il presidente della Confcommercio di Bronte, Elio D'Aquino, spiega perché: «Il piano serve a stabilire i limiti di presenza delle grandi strutture ed in particolare quelli di generi di largo consumo. Oltre ad evitare il proliferare d'attività sparse, come avviene ora». Dello stesso parere si è detto il direttore provinciale della Confcommercio, Pietro Agen, che ha dato la disponibilità a collaborare gratuitamente per redigere lo strumento. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
14 Febbraio 2005
Il difensore civico presenta la relazione 2004 Il difensore civico del comune di Bronte, Cataldo La Ferrera, ha reso noto di aver redatto e depositato la relazione sull'attività del 2004. L'anno scorso, La Ferrera ha ricevuto 89 istanze e solo 14 sono ancora da definire. D'iniziativa, invece, il difensore civico scrive di aver fornito 150 informazioni e consigli, che aggiunti a solleciti e proposte sommano a 180 interventi. Per il buon funzionamento del suo ufficio, inoltre, ha precisato che sono stati spesi 7.669,39 euro. A queste spese bisogna aggiungere che per lo stesso periodo il comune ha sborsato 25.888,45 euro lorde, per l'indennità mensile del difensore civico. (lpu, Giornale di Sicilia)
12 Febbraio 2005
Rapinata un'altra ricevitoria, il «bottino» è di 1.200 euro Rapina a mano armata giovedì sera a Bronte. Due rapinatori intorno alle 19,30 hanno fatto irruzione all'interno del tabacchino e ricevitoria del Lotto nella centrale via Santa Caterina, puntando una pistola contro i titolari che altro non hanno potuto fare che consegnare ai malviventi i 1200 euro frutto dell'incasso delle scommesse effettuate dai clienti durante l'intera giornata. I due rapinatori, arraffato il denaro, poi si sono dileguati a bordo di una automobile facendo perdere le proprie tracce. Al momento della rapina all'interno della ricevitoria erano presenti soltanto il titolare e la moglie. Non è servito poi telefonare immediatamente al 112 e far intervenire i Carabinieri, che, nonostante i numerosi posti di blocco istituiti attorno il territorio di Bronte, non sono riusciti ad arrestare i rapinatori. Via Santa Caterina si trova all'interno del centro storico di Bronte e quindi è ipotizzabile che i due per fuggire abbiano raggiunto via Simeto. Il dato certo è che questi certamente non sono del luogo, potendosi permettere il lusso di effettuare la rapina a viso scoperto, sicuri di non essere riconosciuti. Risalire alla loro identità, comunque, non sarà facile. All'interno del negozio, infatti, non era installata alcuna telecamera e quindi i carabinieri adesso sono costretti a tentare un identikit in base alle testimonianze. Il negozio non era neanche assicurato. (Fonte: La Sicilia)
12 Febbraio 2005
Gravina e Bronte, ricevitorie nel mirino La febbre del Lotto attira i rapinatori Prese di mira dai malviventi giovedì pomeriggio, in due distinte rapine, due ricevitorie enalotto della provincia etnea. I rapinatori aspettando il fatidico 53, fanno bingo, mettendo a segno due colpi che gli fruttano complessivamente più di 2300 euro.[...] Sempre una ricevitoria, ma stavolta a Bronte, è stata rapinata alle 19, sempre di giovedì, anche in questo caso, a colpire sarebbero stati due individui a volto coperto, stavolta armati di pistola, che fatta irruzione all'interno della tabaccheria con annessa ricevitoria enalotto, di via Santa Caterina, minacciando con la pistola uno dei titolari, sono riusciti a farsi consegnare 1300 euro in contanti. I malviventi sono poi fuggiti a bordo di un'auto vettura di colore scuro. Sui due distinti episodi indagano rispettivamente i carabinieri delle compagnie di Gravina e Randazzo. ((ica, Giornale di Sicilia)
8 Febbraio 2005
A Bronte si vive di nuovo con la preoccupazione dei furti nelle abitazioni e nei negozi Riecco la banda del buco Da un foro «entrano» in un tabacchino: bottino 17 mila euro Colpo da 17.000 euro per la banda del buco in azione a Bronte nella notte fra sabato e domenica scorsa. Ignoti, infatti, hanno forzato l'antico portone di ingresso una vecchia abitazione disabitata confinante con il "tabacchino" sito al 174 di via Cardinale De Luca, di proprietà del giovane Giuseppe Anastasi. Poi, dopo essere entrati all'interno dell'abitazione, hanno tranquillamente richiuso l'uscio, permettendosi così il lusso di avere tutto il tempo necessario per praticare un buco nella parete divisoria con il tabacchino ed entrarvi all'interno. Dopo di chè è stato facile per loro impossessarsi di un bel carico di sigarette per un valore complessivo di 13.000 euro, di un computer portatile, di valori bollati vari e di parecchie schede telefoniche. Tutto più o meno per un valore complessivo di 17.000 euro. Un colpo ben studiato. I ladri sapevano bene che la casa era disabitata e che il muro divisorio non era poi così robusto da costringerli, nell'abbatterlo, ad effettuare rumori che avrebbero potuto insospettire, se non allarmare, qualcuno. Dei vicini, infatti, sembrerebbe che nessuno si sia accorto di niente, ne tanto meno è stato notato l'autoveicolo che ha permesso ai ladri di fuggire con la refurtiva. Chi ha rubato, poi, ha avuto tutto il tempo necessario per nascondere la refurtiva e far perdere le proprie tracce. Il proprietario, infatti, non si è accorto del furto neanche l'indomani mattina, in quanto il piccolo negozio è rimasto chiuso al pubblico. L'allarme è scattato solo nella serata di domenica permettendo ai Carabinieri della Stazione di Bronte di mettere in moto le indagini che al momento si presentano particolarmente difficili. Intanto non è la prima volta che in zona dei ladri facciano irruzione nei negozi o abitazioni praticando dei buchi nei muri. Comunque i carabinieri pur senza fornire indicazioni stanno seguendo una pista ben precisa. Intanto fortunatamente il giovane commerciante era assicurato e quindi potrà rimettere su il negozietto realizzato con tanta fatica. (Fonte: La Sicilia) 8 Febbraio 2005
SVALIGIATA UNA TABACCHERIA Banda del buco a Bronte Banda del buco in azione la notte scorsa nel centro storico della cittadina del pistacchio. Ignoti sono penetrati all'interno di una tabaccheria-profumeria di via Cardinale De Luca, una strada che incrocia il Corso Umberto, forzando la porta esterna in legno di una vecchia casa disabitata, adiacente all'esercizio commerciale. Una volta all'interno i ladri hanno lavorato alacremente di mazza e piccone almeno un'ora per creare un varco nella parete divisoria e sono riusciti così a raggiungere la tabaccheria indisturbati e senza forzare la saracinesca esterna. Hanno razziato tutto, prelevando centinaia di pacchetti di sigarette di varie marche, un computer portatile, francobolli e valori bollati in genere di ; diverso taglio, ricariche telefoniche e numerose confezioni di profumi. Il bottino, secondo quanto si è appreso ieri mattina, quando il proprietario ha scoperto il furto e denunciato la cosa alla locale stazione dei carabinieri, ammonterebbe, secondo le prime stime, a oltre 17 mila euro. (Fonte Gazzetta del Sud) 8 Febbraio 2005
Banda del buco. In via Cardinale De Luca Ladri in tabaccheria. Un furto da 17 mila euro La banda del buco colpisce ancora. E stavolta sceglie, come proprio teatro di azione, la città del pistacchio: Bronte. A piangerne i danni è il proprietario di una tabaccheria della centralissima Via Cardinale De Luca, Giuseppe Anastasi, che dopo aver lasciato, la sera di sabato, tutto in ordine e perfettamente chiuso, all'indomani ha trovato un' amara, amarissima sorpresa: il suo negozio completamente svaligiato e saccheggiato. Saccheggio che, ovviamente, era avvenuto la notte tra sabato e domenica e che ai malviventi, introdottisi nella tabaccheria dopo aver praticato un grosso buco nella parete in comune con una vecchia abitazione abbandonata, ha fruttato la non indifferente somma di oltre 14 mila euro fra contanti, sigarette, valori bollati e schede telefoniche, portandosi via persino un computer. Al povero titolare, altro non è rimasto che sporgere denuncia ai Carabinieri della Compagnia di Randazzo che stanno indagando sull'episodio. E non è questo il primo caso che ignoti malviventi prendono di mira la tabaccherie della zona. Alla fine dello scorso anno, infatti, due giovinastri, probabilmente provenienti da fuori, avevano già rapinato, sul calar della sera, una tabaccheria di Piazza Giovanni Pascoli a Randazzo. I militari dell'Arma della Compagnia di Randazzo sperano di fare luce sull'accaduto e assicurare, così, i malviventi alla giustizia. [Giuseppe Portale, Giornale di Sicilia]
30 Gennaio 2005
Rapinatori di «bionde» In 3 assaltano furgone carico di sigarette. Bottino 50 mila euro Bottino di circa 50.000 euro per tre rapinatori che, a volto coperto e armati, hanno bloccato e rapinato, quasi come in un film western, un furgone che trasportava sigarette. Teatro della audace rapina, la strada statale 120 Bronte-Cesarò. Ed è stato proprio in un tratto di strada a cavallo fra i territori dei due paesi che i rapinatori venerdì sera intorno alle 17,30, hanno ostruito il passaggio nella carreggiata, mettendo i traverso una Fiat Uno di provenienza furtiva. Quindi i malviventi hanno atteso che arrivasse il furgone diretto a Cesarò. Il conducente del furgone era in compagnia del figlio quattordicenne. Quest'ultimo forse si trovava insieme al padre per godersi il fantastico panorama dei Nebrodi innevati. Quando l'autista si è accorto che la strada era ostruita dalla macchina, ha chiaramente rallentato, finché s'è visto di fronte i tre minacciosi individui, con il volto coperto da passamontagna e le armi in pugno, puntate sul parabrezza. I banditi gli hanno intimato di scendere insieme con il ragazzo e di salire a bordo della Fiat Uno. Uno dei tre si è quindi impossessato del furgone e, «scortato» dalla Fiat Uno ha fatto marcia indietro fino alla contrada «Bolo» in territorio di Bronte, dove i rapinatori hanno lasciato l'auto e i due «sequestrati», privati del telefonino cellulare per impedire loro di lanciare l'allarme. L'autista e il figlio, così, al freddo, hanno dovuto attendere che passasse un'altra vettura da quella strada (non troppo trafficata ed in questi giorni ammantata di neve e ghiaccio) prima di ] lanciare l'allarme. I carabinieri della Compagnia di Randazzo e della StazIone dI Bronte, avvisati della rapina, si sono messi subito alla ricerca del furgone, e qualche ora più tardi una pattuglia lo ha trovato ancora in territorio di Bronte, ma dall'altra parte del fiume Simeto e precisamente in sosta lungo la strada statale 284 Bronte-Adrano. I rapinatori, infatti, hanno raggiunto un altro complice con un'altra vettura, ripulito il furgone dell'intero carico e poi, forse attraverso la provinciale per Saragoddio, hanno raggiunto la Statale dove hanno abbandonato il furgone. Un piano perfettamente studiato che ha permesso ai rapinatori di sfuggire ai posti di blocco che i militari dell'Arma avevano immediatamente istituito nell'intero circondario del tentativo di acciuffarli. Di loro, invece, nessuna traccia anche se i carabinieri sembrano fiduciosi. Le indagini sono svolte dai carabinieri della Stazione di Cesarò e di Bronte che, pur non escludendo nulla, stanno già seguendo piste precise. Chi ha rapinato, se non è del luogo conosce bene questo territorio e le sue strade di campagna meno controllate. Insomma un generale «identikit» della banda. (Fonte: La Sicilia) |