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Notizie, Eventi Socio-Culturali e non

Da Marzo ad Aprile 2010

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News dei mesi precedenti / seguenti

 



28 Aprile 2010

Caserma carabinieri, cantiere irregolare

Niente «sconti» sulla sicurezza

Ponteggi non idonei e cavi elettrici non protetti, il tutto nel cantiere in cui si sta costruendo la nuova caserma dei carabinieri di Bronte. Quello effettuato dai militari dell'Arma brontese potrebbe sembrare un controllo di routine per verificare la corretta applicazione delle misure di'sicurezza, ma diventa un'iniziativa simbolica e conferma che non si fanno «sconti» a nessuno anche in tempi in cui molti invocano maggiore snellezza nelle procedure di affidamento delle opere pubbliche e più «elasticità» nelle successive verifiche dei lavori. I militari, in fondo, hanno fatto solo proprio dovere, ma hanno dimostrato che le istituzioni, in questo Paese sempre più confuso e pasticcione, vivaddio, ancora funzionano [E. R.]

Cantiere irregolare: sei denunce

Bronte. I Cc hanno accertato violazioni in materia di sicurezza nei lavori per realizzare la propria caserma

Non è certo una novità che i carabinieri a volte riscontrino violazioni in materia di sicurezza sul lavoro nei piccoli e grandi cantieri edili. Spesso, infatti, le imprese non considerano i rischi che si corrono lavorando sui ponteggi o sui tetti. Sembra paradossale però che alcune fondamentali regole sulla sicurezza dei lavoratori non le abbiano rispettate anche tre imprese impegnate a costruire la nuova caserma dei carabinieri di Bronte.

I militari della locale Stazione, infatti, insieme con i colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, a seguito di un controllo nel cantiere di via Matteo Selvaggi, dove sta piano piano sorgendo l'immobile, hanno trovato ponteggi non idonei e impianti elettrici fuori norma. In particolare, a sentire i carabi­nieri, nei ponteggi mancavano le tavole “ferma piede” ed alcuni “piani di calpestio”, mentre i cavi elettrici non erano del tutto protetti.

Per questo 6 persone, responsabili a vario titolo dei lavori, sono state denunciate, coni militari dell'Arma che hanno anche elevato multe per complessivi 30 mila euro. Ad aggiudicarsi i lavori della costruzione della nuova caserma dei carabinieri ai tempi fu un’Ati (Associazione temporanea di imprese) che raggruppa appunto le 3 ditte che provengono da Catania, Adrano e Paternò.

Duro il sindaco di Bronte, Pino Firrarello che ha ringraziato i carabinieri per il servizio che ha riportato la legalità nel cantiere e reso più sicuro il lavoro degli operai: “Ringrazio i carabinieri per aver svolto questo servizio importante a salvaguardia della sicurezza dei lavoratori. - ha affermato il primo cittadino - E' incredibile che in un cantiere per la realizzazione di una caserma dei carabinieri si registrino irregolarità di qualsiasi tipo. Oltre a ciò, ricordo, che questo Comune ha fatto proprio il protocollo della legalità sugli appalti pubblici, firmato da tutti i prefetti della Sicilia. Questo perché vogliamo che tutte le procedure dei nostri lavori pubblici siano sempre regolari”. (Fonte La Sicilia)

29 Aprile 2010

Lavoravano nella caserma dell'Arma violando la sicurezza

Violazione in materia di sicurezza sui posti di lavoro sono state riscontrate dai carabinieri di Bronte, durante un controllo sul cantiere edile di proprietà comunale in via Matteo Selvaggi, ove tre ditte erano impegnate nella costruzione dell'immobile che dovrà ospitare la nuova sede della caserma dei carabinieri del paese. (...)

29 Aprile 2010

Le tre imprese multate dal Nil

Nella mattinata di ieri i carabinieri di Bronte con i militari dell'Ispettorato del lavoro hanno proceduto al controllo nel cantiere edile di proprietà comunale in via Matteo Selvaggi, dove tre ditte sono impegnate nella costruzione dell'immobile che dovrà ospitare la nuova sede del comando stazione dell'arma. (...)



27 Aprile 2010
LAVORI PER LA FOGNATURA E LA PAVIMENTAZIONE DI VIA MARATONA

518 imprese per un appalto di 260 mila euro

Quando alla gara d’appalto per la sistemazione di alcune strade si presentarono ben 379 ditte, tutte intenzionate ad aggiudicarsi i lavori di circa 500 mila euro, l'amministrazione comunale pensò di trovarsi di fronte ad un vero e proprio record. Mai gli uffici si sarebbero immaginati che, 15 giorni più tardi, alla gara (importo di 260 mila euro) per la sistemazione di un tratto di via Maratona, di ditte ne partecipassero addirittura 518. Ovviamente l’apertura delle buste è cominciata, anche in questo caso, di gran carriera, con gli uffici coordinati dall’ing. Salvatore Caudullo, che ormai sono ben allenati a maratone di questo genere. “Mi fa piacere – ha affermato il sindaco Pino Firrarello in un comunicato – che le nostre gare d’appalto vengano prese in considerazione da così tante aziende. Del resto in questi 5 anni Bronte ha realizzato così tante opere pubbliche da essere considerata una importante stazione appaltante”.

Ma vediamo cosa dovrà realizzare chi si aggiudicherà l’appalto. Via Maratona a Bronte è una strada in pendenza dove mancano alcuni servizi primari. Per questo il progetto prevede la realizzazione della fognatura e della pavimentazione. Per l'Amministrazione comunale l’obbiettivo è quello di migliorare il livello delle urbanizzazioni primarie in contrada Ss Cristo, risanando l’attuale situazione di degrado. Lavori come questo il Comune ne ha già appaltati tanti. L’esempio più calzante è quello del rifacimento della rete fognaria nel viale Sardegna. “Sono lavori – conclude il primo cittadino – che abbiamo voluto realizzare perché difendono i diritti dei nostri cittadini, cui è giusto fare il possibile per migliorare la qualità della vita”.


28 Aprile 2010
Partecipazione record di ditte in Sicilia: da rifare un tratto di strada

In 518 alla gara d'appalto

Quando alla gara d'appalto di 500 mila euro, pubblicata dal Comune di Bronte per sistemare alcune strade, si presentarono ben 379 ditte, tutti pensarono che fosse stato raggiunto un vero e proprio record. Mai si sarebbero immaginati, che 15 giorni più tardi, alla gara per la sistemazione di un tratto di via Maratona di appena 260 mila euro, di ditte ne partecipassero addirittura 518, raggiungendo questa volta realmente un record per la Sicilia, come ci conferma l'Ance (Associazione nazionale costruttori edili).

er il sindaco Pino Firrarello, ma non solo per lui, questo è l'emblema della crisi che affligge l'imprenditoria siciliana: «Questo - afferma è il chiaro segnale della situazione disastrosa in cui si trovano le imprese. Nonostante ciò la Regione non solo non fa nulla, ma non fa partire i bandi che invece darebbero un segnale concreto al mondo dell'imprenditoria, all'occupazione e alla ripresa economica, e non modifica la legge sui lavori pubblici. La Regione non utilizza delle somme, quando abbiamo bisogno di lavoro». Che la nutrita partecipazione a una gara considerata certamente minore, visti gli importi, sia il risultato della crisi lo pensa anche Andrea Vecchio, presidente dell'Ance: «I motivi che spiegano questo fenomeno sono principalmente tre - ci dice - Il primo è derivato dal fatto che in Sicilia sono tantissimi gli imprenditori che fanno questo mestiere, causando la polverizzazione delle aziende. Il secondo motivo è da imputare al fatto che gli appalti pubblici in Sicilia ormai sono rarissimi. Pensate che in maggio i bandi che superano il milione sono solo 3. La carenza di finanziamenti e di appalti fa sì che tutti si concentrino anche nei lavori più piccoli. Infine il perdurare di questa crisi, con ripercussioni anche nell'economia legata all'edilizia privata, fa si che vi siano una miriade di imprenditori e operai senza lavoro».  (Fonte La Sicilia)



24 Aprile 2010

Cgil e Cisl preoccupati per la possibile delocalizzazione di “Diesel”

Un marchio "Bronte" per i jeans, la ricetta per salvare il polo tessile

Competitività, nuovi committenti e, soprattutto, un marchio proprio. Sono le direttrici su cui muoversi per rilanciare il polo tessile di Bronte contenute nella ricetta di Cgil e Cisl e delle federazioni di settore Filctem e Femca. Sono state indicate nel corso della conferenza stampa che il sindacato confederale catanese ha indetto per riaccendere i riflettori sulla crisi industriale e lavorativa che sta attanagliando il Polo tessile brontese.

Per la Cgil, c'erano il segretario generale Angelo Villari e la segretaria territoriale Margherita Patti, il segretario della Camera del lavoro di Bronte Gino Mavica, per la Filctem il segretario generale Giuseppe D'Aquila; per la Cisl, il segretario territoriale Giuseppe Foresta e Renato Avola segretario generale della Femca. Cgil e Cisl, Filctem e Femca hanno espresso la loro preoccupazione per la situazione in cui versa il polo tessile brontese.

Ribadita anche all'assessore- regionale alle Attività produttive Marco Venturi, durate l'incontro avuto giovedì scorso, con tutte le organizzazioni sindacali e gli imprenditori. Oltre alla scadenza tra pochi mesi degli ammortizzatori sociali, a novembre 2010 cesserà la commessa della nota marca di jeans Diesel. Il timore è che l'azienda voglia delocalizzare l'attività di cucitura dei capi in paesi extraeuropei, come Marocco e Tunisia. Già lo scorso anno, le commesse al polo di Bronte erano state tagliate del 70%. «Per rilanciare il polo brontese - ha dichiarato Villari - occorre muoversi su tre assi: essere convenienti per attrarre investimenti, puntare sulla diversificazione con altri committenti e, soprattutto, imporre un marchio proprio del polo tessile per ridare fiato all'economia e conquistare mercato. È necessario, però, che su tutto ciò sia mantenuta l'interlocuzione con le istituzioni che finora hanno forse sottovalutato il problema. Ma dobbiamo confrontarci anche con le aziende con cui siamo disposti a collaborare davanti a piani industriali adeguati».

«La lavorazione conto-terzi - ha aggiunto Foresta - è sempre fatta in condizioni precarie, dipendendo dalle esigenze e dai capricci dei committenti. Ecco perché il terreno nuovo su cui scommettersi è il marchio proprio che arrivi sul mercato in grado di competere per qualità e convenienza. Se il consorzio presenta un progetto valido noi siamo disposti a collaborare con le aziende. Oltretutto, non dimentichiamo che la realtà brontese è stata costruita anche con i sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori». Il Polo tessile di Bronte comprende una dozzina di aziende, che coinvolgono circa 700 lavoratori compreso l'indotto. Tra questi circa 200 usufruiscono di ammortizzatori sociali, per molti dei quali scadranno tra qualche mese. (Gazzetta del Sud)

23 Aprile 2010

Il Comune interviene nel giudizio contro la Diesel per difendere il Polo tessile

Il sindaco Firrarello ha affidato all’avv. Concetto Costa del Foro di Catania il compito di intervenire “ad adiuvandum” a favore del Consorzio siciliano manifatturiero, nel giudizio pendente presso il tribunale di Bassano del Grappa, dove la Diesel ha chiesto di essere “assolta da ogni addebito per la riduzione degli ordini ai danni del consorzio”.
“Il Comune di Bronte – dichiara afferma il sindaco in un comunicato – ha deciso di intervenire nel giudizio, sostenendo le ragioni del Consorzio siciliano manifatturiero, per difendere e tutelare gli interessi dei lavoratori e delle proprie famiglie che rischiano di perdere il posto di lavoro ed il sostentamento”.
E leggendo il documento presentato al Tribunale vicentino, si evince che, secondo l’avv. Costa, la Diesel “con il suo comportamento protrattosi nel tempo” avrebbe favorito la fiducia sia delle imprese brontesi, che hanno investito ed assunto personale, sia degli Enti locali che si sono impegnati in maniera significativa al sostengo del Polo tessile.
Il pronunciamento della sentenza è previsto per venerdì 7 maggio prossimo.


24 Aprile 2010

Vertenza occupazione. La proposta

«Un marchio per il Polo tessile di Bronte»

Cgil e Cisl chiedono che la lavorazione per conto terzi, fonte di precarietà, sia sostituita da quella «in conto proprio»

Uno degli stabilimenti della "Bronte Jeans"Si cercano «ricette» per combattere la crisi del consorzio: 12 aziende che danno lavoro a quasi 700 dipendenti; e altri 200 sono i lavoratori impegnati nell'indotto del tessile
Assieme a competitività e nuovi committenti, per il Polo tessile di Bronte ci vuole, un marchio proprio per rilanciare il settore. La «ricetta» è stata indicata nel corso della conferenza stampa che il sindacato confederale catanese ha indetto per riaccendere i riflettori sulla crisi industriale e lavorativa che sta attanagliando il Polo tessile brontese. Un Polo dai grandi numeri: con un giro d'affari di 10 milioni di euro, le aziende tessili di Bronte sono 12 e danno lavoro a quasi 700 dipendenti; altri 200 lavoratori sono impiegati nell'indotto. Tra questi circa 200 lavoratori usufruiscono di ammortizzatori sociali, «paracadute» che, per molti, scadranno però tra qualche mese. (…)

Per la Uil la strada da seguire per il Polo tessile di Bronte è invece un'altra, che non passa necessariamente da un nuovo marchio proprio. «La Uil - ricorda la nota - è presente nel settore tessile con una propria organizzazione di categoria, la Uilta. In merito alla vertenza "Bronte Jeans-Diesel", il segretario provinciale Uilta Salvino Luca ha interessato la stessa segreteria nazionale per mediare tra i due contraenti, nel tentativo di far recedere "Diesel" da un'iniziativa che questo sindacato ritiene socialmente disastrosa per Bronte e per l'intera provincia di Catania.

«Non solo - riprende la nota - ma anche dannosa per la stessa azienda committente - la "Diesel", appunto - che per anni ha beneficiato delle elevatissime risorse umane e professionali dei lavoratori del Polo tessile di Bronte. Proprio a tutela e nell'interesse di quei lavoratori, la Uilta, con il sostegno di tutta la Uil, ritiene doveroso esperire un estremo tentativo di conciliazione e ripresa dei rapporti contrattuali tra "Consorzio Bronte Jeans" e "Diesel". «Questo lo si deve ai dipendenti del Consorzio e alle loro famiglie - conclude - ancor prima di praticare non facili strade di conversione dalla "produzione conto terzi", nella quale il polo etneo vanta lunga e radicata tradizione, alla difficile"produzione in conto proprio"». (Fonte La Sicilia)


24 Aprile 2010

BRONTE. DOPO L’ANNUNCIO DELLA DIESEL

Crisi del Polo tessile

I sindacati: «Ci vuole un marchio locale»

Sarà la Crisi, come sostiene l'azienda. Sarà che produrre lo stesso paio di jeans qui costa otto euro e in Marocco o in Tunisia nemmeno due, sono convinti i sindacati. Sarà che le istituzioni poco o nulla hanno fatto da un anno e mezzo a questa parte per salvaguardare le aziende del polo tessile di Bronte, che ora rischia il collasso a causa della decisione della Diesel di troncare da novembre ogni rapporto con le aziende del distretto, che dal 1998 producono i jeans per la casa di moda di Renzo Rosso. Ieri mattina, nella sede della Cgil, i responsabili delle categorie Femca-Cisl e Filctem-Cgil hanno lanciato un nuovo allarme, dettato proprio dalla comunicazione giunta pochi giorni fa dalla Diesel alle aziende del polo tessile, in testa a tutte la “Bronte Jeans” di Mario Catania che ieri, assieme ai sindacati, ha espresso grossa preoccupazione.

Sono 600 i dipendenti che lavorano per le aziende legate alla Diesel. Un rapporto in crisi già da anni: “Da settembre del 2008 l'azienda ci ha imposto una riduzione - ha spiegato Catania - Oggi produciamo 500 capi al giorno contro i mille e 500 di alcuni anni fa”. Tutto, dopo aver affrontato costi enormi per reggere le richieste dell’azienda veneta. Da ultimo, gli 8 milioni di euro di macchinari acquistati nel 2003 per far fronte alla richiesta di realizzare capi finiti. Un rapporto di sudditanza che non ha ripagato il polo brontese: 70 i lavoratori in cassa integrazione fino a giugno, ma se Diesel porterà la produzione in Africa a rischio ci sarà tutto il sistema. Per questo i responsabili di Cgil, Cisl, Femca e Filctem chiedono un aiuto alle istituzioni: una mediazione con la Diesel ma soprattutto aiuti per le imprese di Bronte per dar loro autonomia con la creazione di un marchio proprio. Intanto il 5 maggio il tribunale di Bassano del Grappa, chiamato in causa dal consorzio brontese, stabilirà se Diesel può abbandonare il polo tessile etneo. [Daniela Raciti, Giornale di Sicilia]


23 Aprile 2010

Bronte. Diesel ha preannunciato l’interruzione di ogni rapporto a novembre

La crisi tessile: rischio per 200

La crisi che attanaglia le aziende tessili di Bronte per la diminuzione delle commesse della Diesel (il loro maggiore committente) torna di attualità. Nonostante il 5 maggio il Tribunale di Bassano del Grappa dovrà pronunciarsi sul ricorso al ricorso presentato dal Consorzio manifatturiero brontese contro la Diesel. la società di Renzo Rosso ha anticipato i tempi, annunciando che da novembre farà cessare ogni tipo di rapporto con le aziende brontesi legate al consorzio. Se oggi sono circa 70 le operaie che a giugno rischiano il posto, terminando il periodo della cassa integrazione, a novembre potrebbero arrivare anche a 200. Così oggi alle 10, presso il salone di via Crociferi della Cgil di Catania, le segreterie provinciali di Cgil e Csl, Filctem Cgil e Femca Csl hanno indetto una conferenza stampa.

Intanto già ieri, le 2 sigle sindacali più la Uilta Uil, assieme all'on. Concetta Raia, hanno incontrato l'assessore regionale l'assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi.Con loro, in rappresentanza delle aziende, anche Mario Catania presidente del Consorzio «Sicilia moda» che racchiude buona parte delle imprese del Distretto sulla filiera del tessile Sicilia Orientale. «UilTA - hanno affermato Salvino Luca e Saro Laurini della Uil - resta fermamente convinta che l'ormai consolidato rapporto di collaborazione con Diesel possa e debba essere salvaguardato e rilanciato. La stessa segreteria nazionale UilTA, su impulso della Uil catanese, ritiene possibile una mediazione». «Abbiamo - aggiunge Gino Mavica della Cgil - chiesto all'assessore di attivare ogni tipo di ammortizzatore sociale per i lavoratori e di interferire in sede politica, anche nazionale, affinché le multinazionali non delocalizzino più il lavoro. E di favorire di aiutare le aziende siciliane affinché realizzino un marchio proprio».

E su questo ultimo argomento si è aperto il dibattito con l'assessore che ha illustrato una serie di bandi che la Regione ha pubblicato per le attività produttive. Ma Mario Catania ha replicato: Uno degli stailimenti della "Bronte Jeans"«I bandi pubblicati prevedono finanziamenti del 50% a fondo perduto per investimenti. Noi non dobbiamo investire, ci manca il lavoro perché il costo del lavoro in Italia è altissimo. Non abbiamo bisogno di contributi per acquistare le attrezzature, ma di ottenere gli sgravi contributivi dei lavoratori che ci facciano tornare competitivi». All'incontro ha partecipato pure Rosario Gangi della Cisl. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]


23 Aprile 2010
La “Dieseljens” avrebbe in programma la delocalizzazione del sito produttivo

Il Polo tessile di Bronte va in Marocco?

Mobilitazione per scongiurare la fuga

50 lavoratori a rischio del posto. I sindacati sul piede di guerra
Bronte. La UilTA, l'organizzazione dei lavoratori tessili Uil, segue con preoccupazione la vertenza “Diesel-Bronte Jeans”. Per scongiurare che dal primo novembre si perdano ben 350 posti di lavoro nel Consorzio di produzione brontese, lo stesso segretario nazionale UilTA Pasquale Rossetti d'intesa con il segretario provinciale Salvino Luca e la segreteria Uil di Catania sta tentando una mediazione con la “Diesel” perché riveda la propria decisione di revocare il contratto con la “Bronte Jeans”.

Salvino Luca, accompagnato dal segretario camerale Uil Saro Laurini, ha intanto affrontato oggi i contenuti della vertenza con l'assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi. L'assessore, che ha ricevuto a Palermo la delegazione sindacale, ha condiviso le preoccupazioni Uil assicurando il proprio impegno: “Al di là di ipotesi di ristrutturazioni aziendali e riqualificazioni professionali - affermano Luca e Laurini - che in ultimo potrebbero portare alla conversione della produzione e alla commercializzazione in proprio, la Uilta resta fermamente convinta che l'ormai consolidato rapporto di collaborazione con la Diesel possa e debba essere salvaguardato e rilanciato. E' inconcepibile, d'altronde, che un'azienda prestigiosa e radicata come la Diesel voglia privarsi del supporto di esperienze e professionalità assicurato per molti anni e ancora adesso da centinaia di lavoratori del distretto tessile di Bronte che hanno contribuito al successo di quel marchio.

Sulla base di queste considerazioni, la stessa segreteria nazionale Uilta su impulso della Uil catanese ritiene possibile una mediazione tra le parti finalizzata, innanzitutto, alla tutela di 350 posti di lavoro e, quindi, di tantissime famiglie che stanno vivendo con ansia queste ore. La provincia di Catania, afflitta da una gravissima crisi, non potrebbe sopportare questa ulteriore prova in un settore, come il tessile, già tra l'altro segnato da politiche aziendali incomprensibili e arbitrarie quali quelle messe in atto in questi mesi dall'azienda di Piazza Castello che minaccia il futuro di tantissimi lavoratori dei propri punti vendita e, intanto, continua a disertare ogni convocazione all'Ufficio provinciale del Lavoro dimostrando indifferenza e disprezzo verso le stesse istituzioni”. La crisi industriale e lavorativa che sta attanagliando il Polo tessile di Bronte sarà affrontata stamani, dalle segreterie provinciali di Cgil e Cisl e dalle federazioni di categoria Filctem e Femca in una conferenza stampa che si terrà, alle 10, nel salone della Cgil, in via Crociferi 40. Il timore dei sindacati è che l'azienda Diesel voglia delocalizzare l'attività di cucitura dei capi in paesi extraeuropei, come Marocco e Tunisia. Già lo scorso anno, le commesse al polo di Bronte erano state tagliate del 70%. Nel mese di luglio 2009, una sentenza del giudice del Tribunale di Catania, sezione distaccata di Bronte, inibiva alla Diesel Spa di ridurre o interrompere la relazione commerciale con il “Consorzio” di Bronte, ordinandole di mantenere il medesimo numero di commesse da effettuare alle usuali condizioni. (Fonte Gazzetta del Sud)



24 Aprile 2010

Ex Strada di bonifica 10, parte la manutenzione

La ex Strada di bonifica 10 ricadente in territorio di Bronte, all'interno del centro abitato (viale Kennedy), sarà a breve oggetto di lavori stradali. E' stata, infatti, espletata, dall'Ufficio appalti della Provincia, la gara a trattativa privata per lavori di manutenzione limitatamente a un tratto di circa 3,5 km della ex Strada di bonifica 10 «Bosco Maletto-Barbotte». La messa in sicurezza dell'arteria risulta importante per il traffico visto che la strada fra l'altro collega la Statale 284 con la zona artigianale di Bronte e la località di Monte Minardo. L'intervento da eseguire prevede la dismissione e sostituzione della barriera metallica di sicurezza, laterale e a bordo ponte, danneggiata anche a causa di incidenti stradali; la protezione del soprapasso ferroviario con barriera metallica e pannelli modulari. L'importo complessivo del progetto è di circa 99mila euro.



Il sindaco Firrarello accende la prima lampadina a Cipollazzo22 Aprile 2010

ELETTRIFICAZIONE RURALE IN CIRCA 250 ETTARI

Arriva l'elettricità a Cipollazzo

Settanta aziende agricole attorno la contrada Cipollazzo, distribuite in un’area di circa 250 ettari di Parco dell’Etna coltivati principalmente a pistacchieti, finalmente hanno la corrente elettrica. Sono terminati, infatti, i lavori di elettrificazione rurale voluti dal sindaco Firrarello che, alla presenza di numerosi agricoltori e degli assessori Pecorino (che ha seguito i lavori), Pinzone e Gullotta, ha avuto l’onore di inaugurare la rete, accendendo la prima lampadina.

“E’ stato un lavoro più difficile di quanto ci aspettassimo – ha dichiarato il senatore – a causa dei tantissimi vincoli del Parco dell’Etna e di alcune norme cui l’area è sottoposta. Per questo, nostro malgrado, siamo stati costretti ad interrompere spesso i lavori, ma abbiamo avuto il merito di non desistere fino a raggiungere oggi l’obbiettivo sperato”.

Alla cerimonia inaugurale erano presenti anche l’impresa che ha realizzato i lavoro, l’Enel, le guardie forestali e l’ing. Salvatore Caudullo capo dell’ufficio tecnico.




28 febbraio 2014

Processo "Garibaldi" in Cassazione

Firrarello, reato superprescritto
risarcimento pure

Un reato già prescritto ancor prima della sentenza di primo grado. Il processo a carico dell'ex senatore del Pdl, Pino Firrarello, per la turbativa d'asta contestata nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti per la realiz­zazione del nuovo ospedale Garibaldi, non si doveva nemmeno incar­dinare. Il reato era già prescritto nel giugno del 2005.

Lo hanno sancito i giudici della corte Suprema di Cassazione i quali hanno accolto il ricorso presentato dagli avvocati Isabella Giuffrida e Grazia Volo, per conto di Firrarello che puntava soprattutto ad annullare il rischio di un eventuale mega risarcimento del danno (a favore dell'Azien­da ospedaliera Garibaldi), roba di circa 600mila euro (più la rivalutazione di 15 anni, la durata del processo).

Quello di Firrarello è stato l'unico ricorso accolto. Per gli altri imputati, la Suprema Corte, presieduta da Antonio Esposito (il presidente del collegio che ha condannato in via definitiva Silvio Berlusconi per frode fiscale nel processo Mediaset ndr), ha rigettato i ricorsi (o li ha ritenuti inammis­sibili), confermando le condanne e di primo grado. (...)

L'indagine relativa al nuovo ospedale «Garibaldi» è del 1997 e l'avvio del primo processo è del 9 novembre 2003. Pino Firrarello in primo grado era stato. condannato a due anni e mezzo per turbativa d'asta. L'inchiesta sulle tangenti all'ospedale Garibaldi prese le mosse da un'indagine condotta dai carabinieri nata in parte anche sulla scorta delle dichiarazioni dell'allora presidente della Regione, Rino Nicolosi, che rac­contò di avere ricevuto ottanta milioni delle vecchie lire in cambio del suo benestare per l'aggiu­dicazione di una gara in favore dell'«Iter Ravennate. [Carmen Greco, La Sicilia]


11 Ottobre 2012

PROCESSO GARIBALDI -  Condannati Romagnoli, Seminara e Cicero

Reato «estinto» per Firrarello

La prescrizione salva (quasi) tutti

Una sfilza di «non doversi procedere» nei confronti della maggior parte degli imputati. Si è concluso così il processo d’appello per le tangenti relative alla costruzione del nuovo ospedale Garibaldi, un appalto, secondo l’accusa, viziato da numerose irregolarità e che rientrava nel sistema di ripartizione delle opere pubbliche da realizzare in Sicilia. La sentenza è stata emessa ieri sera ed ha parzialmente riformato quella di primo grado del 13 aprile 2007. Tutte prescritte le posizioni degli imputati tranne che quelle per l’imprenditore Giulio Romagnoli e per il dirigente della Cgp costruzioni, Mario Seminara, entrambi condannati in primo grado a quattro anni di reclusione per turbativa d’asta e adesso a tre anni con l’esclusione dell’aggravante di aver agito con il metodo mafioso e con la concessione dell’attenuante della legge sui collaboratori di giustizia.

Condanna confermata, invece, per Giuseppe Cicero (avvocato membro per la commissione per le anomalie nell’appalto del II lotto): un anno e sei mesi (pena sospesa). Per il resto è andato tutto in prescrizione, cioè i reati si sono “estinti” perché è trascorso troppo tempo. L’indagine è del 1997 e l’avvio del primo processo è del 9 novembre 2003. In prescrizione anche il reato contestato al senatore del Pdl Pino Firrarello che in primo grado era stato condannato a due anni e mezzo per turbativa d’asta. Prescrizione anche per Valerio Infantino, Michele Cavallini, Roberto Mangione, Fabio Marco, Franco Mazzone, Gaetana Piccolo, Vincenzo Randazzo, Ignazio Sciortino, Angelo Tirendi. I giudici della prima sezione della Corte d’appello hanno deciso anche la rifusione delle spese relative all’azione civile (...). L’inchiesta sulle tangenti all’ospedale Garibaldi prese le mosse da un’indagine condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica etnea nel 1997. In parte anche sulla scorta delle dichiarazioni dell’allora presidente della Regione, Rino Nicolosi, che raccontò di avere ricevuto ottanta milioni delle vecchie lire in cambio del suo benestare per l’aggiudicazione di una gara in favore dell’«Iter Ravennate». [Carmen Greco, La Sicilia]


16 Aprile 2010

Appalti Garibaldi. Turbativa d'asta

IL PG CHIEDE IL NON LUOGO A PROCEDERE E L'ESCLUSIONE DEL METODO MAFIOSO

«Prescrizione per Firrarello»

Pochi ma significativi “ritocchi” sono stati chiesti dalla pubblica accusa al processo d'appello per gli appalti del nuovo ospedale Garibaldi. Il procuratore aggiunto Michelangelo Patanè (applicato in questo procedimento) ha chiesto una parziale riforma della sentenza del 13 aprile 2007 che aveva visto la condanna, tra gli altri, a due anni e mezzo di reclusione per il senatore del Pdl, Pino Firrarello, imputato del reato di turbativa d'asta con l'aggravante del metodo mafioso. Per l'esponente politico, sindaco di Bronte, il pm ha chiesto ai giudici della prima corte d'appello il “non doversi procedere” per intervenuta prescrizione e l'esclusione dell'aggravante dell'art 7 (il metodo mafioso). [...] Il processo proseguirà il 21 maggio con gli interventi degli avvocati delle parti civili costituitesi anche in questo processo d'appello cioè l'Azienda ospedaliera «Garibaldi», l'Iacp e l'azienda Fratelli Costanzo. [Carmen Greco, La Sicilia]




11 Aprile 2010

Il generale Usa Peter Talleri
alla ricerca delle sue origini

Il comandante del Corpo della marina degli Stati Uniti, generale Peter J. Talleri, è stato ricevuto in Comune dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello. L'ufficiale statunitense che coordina anche le basi Nato in Europa, di origini italiane, è arrivato in Sicilia per mettersi in contatto con i suoi parenti di Fiumefreddo che ha conosciuto grazie al social network di Facebook. Così, insieme ad alcuni componenti della famiglia ritrovata ha voluto visitare Bronte e, nel frattempo, anche assaggiare il pistacchio. "La accogliamo con piacere nella nostra cittadina - ha affermato il sindaco - ed oltre al pistacchio le offriamo alcuni libri che descrivono Bronte e la sua storia". Il comandante poi è stato accompagnato presso il castello Nelson dove ha potuto ammirare la magnificenza del maniero che appartenne alla stirpe dei Nelson. [La Sicilia]

 

11 Aprile 2010

«Raccogliere funghi senza arrecare danni»

Inizia la stagione micologica e la Guardia forestale, coordinata dal commissario Vincenzo Crimi ha disposto servizi mirati, con l'intento di far rispettare la legge regionale che regola la raccolta dei funghi. «Possono - ci ricorda il commissario - raccoglierli soltanto coloro che hanno ottenuto il tesserino dai Comuni di residenza. Oltre a ciò non si possono raccogliere funghi nelle ore notturne, nè superare i quantitativi consentiti. Quelli raccolti devono essere riposti e trasportati in contenitori areati e non bisogna usare rastrelli o altri mezzi che possono danneggiare lo strato umifero del terreno. Non bisogna distruggere nessun tipo di fungo, seppur non commestibile e quelli raccolti vanno puliti nel luogo di raccolta». «Ricordo - conclude - che la vendita è soggetta all'autorizzazione del Comune e sanitaria. Chi trasgredisce, oltre alla confisca dei funghi, rischia delle sanzioni che variano dai 10 ai 344 euro». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



11 Aprile 2010

Corso per assistenza agli anziani

Consegna degli attestati al secondo circolo didattico

Si è concluso con la consegna degli attestati, presso l'aula magna del secondo circolo didattico di Bronte il corso "Problematiche relazionali, sociali, normative e metodologiche dell'assistenza a persone anziane con particolare riferimento a patologie degeneranti quali Parkinson e Alzheimer e disabili fisici e mentali". Ad organizzare il corso è stata la Misericordia di Bronte (guidata dal Governatore Armando Paparo, collaborato in qualità di responsabile alla formazione, dal dott. Biagio Caruso) e la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Catania, con il contributo del Csve (Centro servizi volontariato etneo) ed il patrocinio, dalla Provincia regionale di Catania e del comune di Bronte. Il corso, che ha visto impegnati 65 corsisti appartenenti a varie associazioni di volontariato e cooperative sociali, ha fornito i risultati attesi, affrontando, attraverso lezioni e attività di laboratorio, le tematiche di interesse sociale che ogni giorno coinvolgono i volontari. Ed alla conferenza di consegna degli attestati, oltre al governatore Paparo ed al dott. Biagio Caruso, hanno partecipato il prof. Santo Carnazzo vicepresidente del Csve, il prof. Simon Villani dell'Università di Catania e la dirigente scolastica del secondo Circolo didattico, professoressa Tiziana D'Anna. (Fonte La Sicilia)



9 Aprile 2010

Una giornata «ricca» di incidenti stradali

Auto s’incendia: bracciante fa appena in tempo a uscire

Attimi di paura mercoledì sera a Bronte. Una Fiat Punto condotta da un bracciante agricolo di 40 anni residente a Bronte, nell’affrontare la salita di via Mosè, si è surriscaldata e incendiata. Il conducente, dopo essersi accorto che la potenza del motore era improvvisamente calata, ha notato che dal vano motore fuoriusciva del fumo. L’uomo ha fatto appena in tempo a uscire dalla vettura prima che venisse avvolta dalle fiamme. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Stazione di Bronte e i vigili del fuoco di Maletto che hanno domato le fiamme. (Fonte La Sicilia)


Mezzo pesante perde gasolio, auto sbanda: 23enne illesa

Un mezzo pesante lascia sull’asfalto una lunga striscia di gasolio e una Fiat Punto perde aderenza e va a sbattere contro un muro. E’ accaduto a Bronte lungo la periferica via Palermo, che poi si trasforma nella provinciale per Maniace e Cesarò. All’improvviso sulla strada è comparsa una striscia di gasolio lunga almeno 5 chilometri, ovvero dalla periferia di Bronte fino a contrada Erbe Bianche. L’auto, guidata da una ragazza di 23 anni di Maniace, affrontando la curva di ponte Sciara, ha sbandato ed è finita contro il muro. La ragazza fortunatamente non ha riportato contusioni gravi. Ingenti, invece, i danni alla vettura. Sul posto i carabinieri e la Protezione civile di Bronte, oltre ai vigili del fuoco di Maletto.


Jeep con due bimbi a bordo contro muro: donna ferita

Incidente autonomo sulla provinciale che dalla strada statale 120, in contrada Serra, in territorio di Bronte, conduce fino all’abitato della città del pistacchio. Una donna alla guida di una jeep, con a bordo 2 bambini, all’improvviso e per motivi ancora da accertare, ha perso il controllo del veicolo ed è andata sbattere contro il muro. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Randazzo, i vigili del fuoco di Maletto e gli uomini del 118, che hanno trasportato i 3 in ospedale. Fortunatamente nulla di grave. Solo la donna ha riportato un trauma alla cervicale e alla spalla destra, ma è stata dichiarata guaribile in pochi giorni. Ingenti, invece, i danni alla vettura.



2 Aprile 2010

Statale 120: completati i lavori sul Simeto in contrada Bolo: strada riaperta ma non a tutti

«Passerella» vietata ai mezzi pesanti

E' nuovamente transitabile la passerella della Ss 120 sul fiume Simeto, in contrada Bolo. I tecnici dell'Anas e quelli della società che sta costruendo il nuovo ponte, in poco tempo e rispettando le previsioni, hanno riempito di inerti e calcestruzzo la grossa voragine formatasi martedì scorso, e ieri intorno le 13 la strada è stata riaperta al transito. In verità quanto accaduto dimostra come la bassa passerella, costruita alla fine degli anni 80, non sembri più in grado di sopportare il peso della viabilità. Del resto nelle previsioni di allora doveva sostituire il ponte, dichiarato inagibile, solo per qualche anno, ovvero il tempo necessario per consolidarlo o ricostruirlo. Invece questa struttura, che doveva essere provvisoria, viene percorsa da auto e camion da 20 anni, con le tempestose acqua del fiume Simeto che hanno fatto la propria parte per renderla fragile, sommergendola completamente parecchie volte.

Adesso, completati i lavori, i tecnici assicurano che è solida, ma nonostante ciò l'Anas ha deciso di adottare un piano di sicurezza. «Il capo nucleo di questa strada, geometra Bardolomeo Ficili, ed il sorvegliante dell'Anas,Salvatore Cunzolo - spiega l'ispettore di cantiere Anas, Francesco Famà - mi hanno già preannunciato che il transito sulla passerella sarà vietato ai mezzi pesanti superiori e 3 tonnellate e mezzo di peso. La prossima settimana sarà posta la necessaria segnaletica». Per i grossi camion in futuro oltrepassare il fiume vorrà dire percorrere la stretta, tortuosa e pericolosa provinciale per Bronte, nell'attesa che si completino i lavori. (G. Guid., La Sicilia)


31 Marzo 2010

«Ci vorranno due giorni»

Ponte Bolo senza pace: aperta una voragine

Ss 120. La passerella sul fiume Simeto nuovamente chiusa al transito a causa di un cedimento.

Ancora interrotta la Ss 120, all'altezza del ponte di Bolo, che attraversa il Simeto al confine fra i territori di Bronte e Cesarò. La passerella, costruita alla fine degli anni '50 per l'inagibilità del vecchio ponte che oggi si sta ricostruendo, è ancora una volta impraticabile. Questa volta, però, non è stata la piena del Simeto a impedire il passaggio delle auto, ma un vero e proprio cedimento strutturale della carreggiata, che è sprofondata di oltre un metro. Tutto è cominciato ieri mattina quando, al passaggio di un mezzo particolarmente pesante, gli operai che stanno costruendo il nuovo ponte hanno sentito un rumore strano. Così, l'ispettore del cantiere Anas, Francesco Famà, ha effettuato un sopralluogo accorgendosi che si era formata un'enorme voragine dalla forma quadrata, larga almeno 6 metri per lato e particolarmente profonda.

Ovviamente è scattato l'allarme. Sul posto sono immediatamente giunti il capo nucleo della Ss 120, geometra Bartolomeo Ficini, e il sorvegliante dell'Anas, Salvatore Cunzolo, i quali non hanno potuto fare che chiudere nuovamente la strada e deviare il transito lungo la provinciale. «Fortunatamente siamo riusciti a intervenire in tempo utile per evitare pericoli o incidenti - dice Francesco Famà - Grazie al responsabile dell'impresa che sta costruendo il ponte, geometra Maurizio Isola, abbiamo già riempito la voragine con solido calcestruzzo. ma bisognerà attendere almeno due giorni prima di pensare di riaprire la strada al transito». Certo è che ormai questa passerella non sembra più in condizione di sopportare il traffico veicolare. Purtroppo, però, i lavori di costruzione del ponte vanno a rilento. Dovevano finire in primavera e quindi, fra qualche settimana e, invece, ancora non è stato tirato su neanche un pilone. Colpa, hanno spiegato tempo fa i tecnici dell'azienda appaltatrice, degli imprevisti e, soprattutto, delle piene del fiume che ogni volta ha allagato il cantiere provocando ingenti danni. (Gaetano Guidotto, La Sicilia)



31 Marzo 2010

Festa con suor Yvonne Reungoat per i 130 anni del Collegio Maria

Suor Yvonne Reungoat in consiglio comunaleUna folla in festa ha accolto suor Yvonne Reungoat, madre superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, venuta a Bronte in occasione del 130° anniversario della fondazione del Collegio Maria di Bronte. Dopo il saluto del presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, e del sindaco Pino Firrarello, la madre superiora, preceduta dalla banda musicale, ha raggiunto la chiesa della Ss. Trinità, dove è stata celebrata la Santa Messa officiata dal vicario ispettoriale, don Antonio Rubino, e da tutti i parroci di Bronte. Alla funzione hanno partecipato la Giunta municipale, il presidente dell'assemblea consiliare, Gino Prestianni, numerosi consiglieri e autorità civili e militari.

Madre Reungoat ha sottolineato la valenza dell'azione del Collegio Maria a Bronte: «E' stato il Signore - ha affermato in chiesa - a guidarci in questi 130 anni di fervida attività educativa. Sono stati tanti momenti di gioia per noi e per questa città, che certamente, in tutti questi anni di attività, è stata toccata dallo spirito salesiano».

Dopo la celebrazione, la madre superiora è stata accolta nel Palazzo di Città, dove il sindaco ha consegnato una pergamena a lei e un'altra a suor Anna Razionale per l'azione educativa svolta dalle suore e che l'ispettrice ha consegnato a sua volta a suor Maria, madre superiora del collegio brontese. Infine, sosta al Collegio Maria, nella camera in cui madre Felicina, la notte del 14 maggio 1881, vide in sogno la sorella splendente di gloria.


26 Marzo 2010
130° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL COLLEGIO MARIA

Suor Yvonne Reungoat a Bronte

La religiosissima Bronte è in festa per la visita di Suor Yvonne Reungoat, superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che è voluta venire a Bronte in occasione del 130° anniversario della fondazione del Collegio Maria. Suor Reungoat, arriverà a Bronte sabato 27 marzo prossimo e sarà accolta alle 16 e 30 dal sindaco all’ingresso sud del paese ed esattamente all’inizio del Viale Catania, insieme con le autorità civili, religiose e militari, oltre a tutta al cittadina di Bronte. Alle 17 e 30 presso la Chiesa Madre sarà celebrata la Santa Messa, officiata da don Antonino Rubbino, poi alle 19 il saluto del presidente della Provincia regionale di Catania, on. Giuseppe Castiglione, e la consegna di alcune pergamene da parte del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale. Infine la doverosa sosta presso il Collegio Maria.

“Bronte attende con trepidazione questo evento – ha affermato Firrarello – per celebrare il 130° anniversario della fondazione a Bronte del Collegio Maria delle Figlie di Maria ausiliatrice, che non riusciremo mai a ringraziare per l’opera svolta. Per noi la presenza nella nostra cittadina di questo Istituto è motivo di orgoglio per il ruolo educativo che le suore hanno saputo e sanno infondere fra i nostri giovani”.

SUOR YVONNE REUNGOAT

Suor Yvonne Reungoat, superiora generale delle Figlie di Maria AusiliatriceNasce a Plouenan (Finistère, Francia) il 14 gennaio 1945.  Laureata in Storia e Geografia, insegna nella scuola professionale per 11 anni. È poi animatrice di comunità e vicaria ispettoriale.

Dal 1983 al 1989 è responsabile della provincia francese del Sacro Cuore (con sede a Parigi). Nel 1990 è Delegata delle provinciali di Spagna e di Francia per l’Africa Ovest e partecipa, in quanto tale al Capitolo generale XIX. Quando si costituisce la Visitatoria africana Madre di Dio (AFO), è nominata Superiora (1 gennaio 1991). Quando sarà eretta a Provincia, suor Yvonne ne sarà la prima responsabile (5 agosto 1992). Durante gli anni "africani", suor Yvonne privilegia la relazione con le suore, invogliando all'unità, poichè al tempo della nascita e del consolidamento di questa giovane Provincia di Africa Ovest. le comunità sono costituite da suore che provengono da nazioni numerose e varie.

Si occuperà particolarmente delle giovani in formazione. Convinta che il carisma deve avere un volto africano farà in modo che la Provincia abbia il suo asprirantato, postulato e noviziato. Sempre attenta a scoprire e a capire la povertà e la sofferenza degli ultimi, darà un forte impulso ai Centri giovanili, ai Centri di alfabetizzazione e di prw1tozione della donna, e anche all'internato11. Ella collaborerà con la Famiglia salesiana per la formazione degli animatori necessari alla missione educativa.

Suor Yvonne ha imparato a vivere con il ritmo africano che valorizza l'accoglienza delle persone e che dona tutto il suo posto all'altro, alla sua storia, al tempo che gli è necessario per essere se stesso ed esprimersi. Nel CGXX (1996) è stata eletta visitatrice. Negli anni seguenti ha incontrato le suore di sei provincie latino americane, quattro europee e la Corea. Dal CGXXI (2002) è la Vicaria generale dell'Istituto.



27 Marzo 2010

«Operazione scuole pulite» successo dell'iniziativa

Grande successo per l'iniziativa «Nontiscordardimè - Operazione scuole pulite», promossa dal II Circolo didattico di Bronte, all'interno della giornata di volontariato organizzata da Legambiente che punta a rendere più vivibili gli edifici scolastici. Così su sollecitazione del dirigente scolastico Tiziana D'Anna e del direttore generale Francesca Reale, bambini, insegnanti, collaboratori scolastici e genitori hanno dedicato una parte del loro tempo per compiere piccoli interventi mirati a migliorare le condizioni degli edifici scolastici, dei loro cortili o delle aree attorno alla scuola. Nel rispetto del tema principale di "Nontiscordadimè", che ha come tema centrale la scuola come luogo di cittadinanza, sono stati effettuati principalmente lavori di manutenzione e pulizia degli spazi, piantumazione di alberi, verniciatura di aule e realizzazione di aiuole. Fra i più attivi la scuola dell'Infanzia con i plessi di via Regina Margherita e di via Modigliani del quartiere Sciarotta) ed il plesso Mazzini di via Giocosa. All'iniziativa cui ha aderito l'Amministrazione comunale hanno partecipato l'Ispettorato forestale e gli Scouts. Presenti alla presentazione dei lavori svolti oltre al sindaco Pino Firrarello, il consigliere comunale Nunzio Saitta e la presidente della Fidapa, Maria Prestianni Firrarello: "Una bella iniziativa davvero. - ha affermato il sindaco - perché ha migliorato la vivibilità di alcuni angoli delle nostre scuole coinvolgendo tutti".  (Fonte La Sicilia)



23 Marzo 2010

Stufa troppo vicina alla stoffa

e la sartoria prende fuoco

La stufa elettrica troppo vicina alla stoffa, e il laboratorio di sartoria di un atelier di Bronte è andato in fumo. L’episodio è accaduto domenica pomeriggio, in via Emilia 5, quando la quarantaduenne proprietaria dell’atelier era intenta a lavorare. Stava confezionando un abito già finito, ed è uscita fuori un attimo per buttare della carta. Quando è tornata ha trovato l’inferno: il calore della stufa elettrica aveva incendiato forse la carta e le fiamme hanno cominciato a divampare. La donna non si è persa d’animo ed ha tentato di sedare il fuoco. Le fiamme però si sono propagate velocemente e dalle finestre è cominciato a fuoriuscire del fumo nero dall’odore acre. I vicini si sono allarmati e sono corsi in aiuto chiamando i carabinieri della Stazione che subito sono arrivati sul posto. Quando hanno saputo che dentro c’era la proprietaria non hanno avuto titubanze e sono entrati. La donna però stava bene e si dava da fare per salvare il salvabile. A stento i militari dell’Arma sono riusciti a farla uscire, con i vicini che, con spirito di solidarietà, si sono prodigati a gettare acqua per spegnere il fuoco, alla fine totalmente sedato dai Vigili del Fuoco di Maletto. Ingenti i danni. due stanze completamente annerite ed un solaio in legno su cui bisognerà effettuare dei saggi per verificarne la staticità, oltre alla stoffa ed ai vestiti andati in cenere. (Fonte La Sicilia)



23 Marzo 2010

Elementari: «ispezione» di genitori e sindaco

I bambini delle scuole elementari che effettuano il tempo prolungato, e usufruiscono del servizio mensa, mangiano bene e genuino. A sostenerlo sono insieme il sindaco Pino Firrarello e alcuni genitori che, appunto per testare la bontà e genuinità dei cibi distribuiti, hanno aderito all’iniziativa promossa dai 2 Circoli didattici e dal Comune e sono andati a mangiare a scuola insieme con gli scolari. Così, in un giorno diverso per ogni Circolo, ospiti delle due dirigenti scolastiche, Daniela Zappalà e Tiziana D’Anna, gli ospiti sono stati serviti a tavola fra gli sguardi un po incuriositi, ma compiaciuti e divertiti, dei bambini. Positivo alla fine il giudizio in entrambi gli istituti: "Ho mangiato bene - ha affermato Firrarello - e ho potuto verificare come il personale che opera in entrambe le mense si adoperi con energia. Anche la dieta indicata dagli esperti mi sembra valida, per un servizio che riteniamo di qualità". Poi il sindaco conclude: "Stiamo rivedendo alcuni aspetti del servizio mensa e nei prossimi giorni comunicheremo belle novità". Pienamente soddisfatti anche i genitori. (Fonte La Sicilia)



22 Marzo 2010
BRONTE E MALETTO

Pascolo abusivo e reati edilizi

4 denunciati dalla Forestale

Quattro persone denunciate per reati edilizi, pascolo abusivo a danno di terreni pubblici e danneggiamento, mentre numerose contravvenzioni sono state elevate per illeciti vari. Questo l’esito di un’operazione di controllo del territorio effettuata dalla Guardia forestale di Bronte, coordinata dal commissario Vincenzo Crimi. In questi giorni, infatti, l’intero territorio etneo di Bronte e Maletto, è stato perlustrato non solo con l’intento di impedire costruzioni abusive, ma anche per contrastare l’abbandono di rifiuti e il pascolo abusivo a danno di terreni privati e demaniali. I controlli si sono concentrati lungo le strade, i torrenti e le periferie dei centri urbani. Il comandante Crimi conferma che iniziative simili saranno spesso ripetute. (Fonte La Sicilia)



21 Marzo 2010

Cappellano militare alla Tenenza della GdF

Gradita visita, alla Tenenza della Guardia di Finanza di Bronte, del cappellano militare Don Franco De Pasquale che, in prossimità della Pasqua, ha voluto rivolgere il proprio saluto e l’augurio ai finanzieri che con impegno, diligenza e professionalità operano a Bronte. A ricevere il cappellano è stato il comandante della Tenenza brontese, maresciallo Carmelo Cicero, insieme a buon parte dei suoi uomini. Dopo la cordiale visita, don Franco De Pasquale ha officiato la Santa Messa nella chiesetta di San Nicola di Bronte, gentilmente concessa dal parroco don Giuseppe. La celebrazione del precetto pasquale è un appuntamento ormai fisso per la Guardia di Finanza di Bronte. (Fonte La Sicilia)



18 Marzo 2010

La passerella torna agibile

Riaperto il transito sulla Ss 120 all'altezza del fiume Simeto e al confine con Cesarò
Torna percorribile la passerella sul fiume Simeto, in corrispondenza del km 168,200 della strada statale 120 "dell’Etna e delle Madonie", al confine fra i territori di Bronte e Cesarò. L’Anas, dopo avere ispezionato le tubazioni sottostanti la passerella e complessivamente la sua idoneità statica, ieri pomeriggio ha tolto le transenne e permesso alle auto di attraversare nuovamente il Simeto. (...) Finisce così il disagio per gli automobilisti che fino a ieri mattina erano costretti a effettuare un percorso alternativo non proprio ideale sia in fatto di velocità che di sicurezza. (...) [La Sicilia]



13 Marzo 2010

INCONTRO FIRRARELLO - ITALGAS

Metanizzare i nuovi quartieri

“Di fronte all’adesione di almeno il 60% dei potenziali nuovi utenti, Italgas non si tirerà indietro”

Pino Firrarello con l'ing. Alessio dell'ItalgasC’è l’accordo fra il sindaco, sen. Pino Firrarello e l’Italgas per metanizzare le zone del nuovo quartiere Borgonuovo ancora non raggiunte dal servizio. Venerdì mattina, nella sala della Giunta, il primo cittadino ha ricevuto l’ing. Paolo Alessio, responsabile del Distretto Sicilia della società specializzata nella distribuzione del gas e quello del centro operativo di Messina, Nello Leanza. Con loro l’assessore Pippo Pecorino, il sindaco di Maletto Pippo De Luca e Francesco Spitaleri. “Bronte – ha affermato il sindaco in un comunicato – nel 1983 fu fra i primi a metanizzarsi.

Rispetto ad allora però ci sono quartieri come Borgonuovo che hanno registrato fenomeni di urbanizzazione. In queste zone vi chiediamo quindi – ha concluso - di ampliare la vostra rete, raggiungendo le abitazioni non ancora servite”. “Ampliare la rete – ha aggiunto Pecorino – è necessario per garantire equità nell’erogazione dei servizi fra tutti i cittadini”.

“La richiesta - ha affermato l’ing. Alessio – è condivisibile e comprensibile. Da parte nostra però abbiamo l’obbligo di verificare il rapporto costi e benefici aziendali. Volendo comunque assecondare la richiesta – conclude - premettendo già che di fronte all’adesione di almeno il 60% dei potenziali nuovi utenti, Italgas non si tirerà indietro”. Così il sindaco ha proposto di riunire in assemblea i residenti delle zone non ancora raggiunte dal servizio. Soddisfazione per l’esito dell’incontro è stata espressa dal consigliere comunale Biagio Petralia che ha sottolineato come nel 2010 sia impossibile immaginare nuovi quartieri non serviti dalla rete del gas metano.



12 Marzo 2010

LA PIENA DEL SIMETO NEL TRATTO BRONTE-CESARÒ

Ss 120 resta chiusa al transito

Percorso allungato di otto km

Resta chiusa la Ss 120 nel tratto Bronte-Cesarò, all’altezza del ponte Bolo sul fiume Simeto. Il livello delle acque del fiume è tornato normale e la carreggiata è stata pulita dagli operai dell’Anas, che hanno avuto il loro bel da fare per togliere il fango accumulato. Prima di consentire nuovamente ai veicoli di attraversare il fiume, però, bisogna attendere che i tecnici ispezionino la passerella e ne certifichino la solidità. «Dobbiamo - dice l’ispettore Anas, Francesco Famà - liberare le tubazioni sottostanti la passerella da tutti i detriti trascinati dall’acqua. Poi bisogna verificare che la furia delle acque non abbia provocato danni. Solo allora potremo riaprire l’arteria al transito». In verità, c’è anche un altro problema, ovvero lo smottamento che qualche chilometro più in là, verso Cesarò, sta impegnando i tecnici dell’Anas. Per adesso, quindi, gli automobilisti sono costretti ad allungare il percorso di ben 8 chilometri. La deviazione suggerita dall’Anas, infatti, costringe chi proviene da Randazzo a imboccare, in contrada Serra, la provinciale che conduce a Bronte. Una strada dove spesso, a causa delle curve e delle ridotte dimensioni, si sono verificati degli incidenti. Raggiunta Bronte, bisogna svoltare a destra sulla strada provinciale 165 fino a rimettersi sulla Ss 120. Un disagio che con la costruzione del nuovo ponte di Bolo non dovrebbe più verificarsi. L’attuale passerella, infatti, costruita nel 1987, quando il vecchio ponte è stato dichiarato inagibile, provoca l’effetto diga, innalzando il livello delle acque del fiume, che finiscono per superare la carreggiata. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]


11 Marzo 2010

Simeto in piena, transito interrotto sulla Ss 120

Bronte-Cesarò. L'esondazione ha nuovamente bloccato il cantiere per la ricostruzione del ponte di contrada Bolo

Ancora una volta interrotto il traffico sulla Ss 120, nel tratto Bronte-Cesarò, all'altezza del ponte Bolo che attraversa il Simeto. Ancora una volta fermi i lavori per ricostruire il nuovo ponte. Ieri notte la piena del fiume, esattamente come accaduto il 24 ottobre scorso, si è alzata così tanto da superare il livello della passerella (realizzata decenni or sono in sostituzione del ponte che si sta ricostruendo) sotto gli occhi atterriti dei tecnici dell' Anas, cui altro non è rimasto da fare che lanciare l'allarme e tentare di mettere in salvo quanto possibile all'interno del cantiere allagato.

«Tutto è accaduto improvvisamente - dice l'ispettore dell' Anas, Francesco Famà -  Martedì ha piovuto per l'intera giornata, ma non immaginavamo che l'acqua potesse superare il livello della strada. Intorno alle 21, invece, il fiume si è gonfiato fino a superare il livello della strada. Abbiamo lanciato l'allarme - continua - e il nostro sorvegliante, assieme ai carabinieri della Stazione di Maniace, hanno chiuso la strada al transito. La piena è durata tutta la notte e solo alle 6 del mattino, dopo che ha smesso di piovere, il livello del fiume è sceso di ameno un metro e mezzo, facendo riemergere l'asfalto». Il traffico è stato deviato sulla provinciale 163, ma i motivi per preoccuparsi non sono finiti. Sulla stessa statale, a qualche chilometro dal ponte Bolo in direzione di Cesarò, uno smottamento ha divorato parte della carreggiata e si temono altre frane. Intanto, i lavori per realizzare il ponte che dovrebbe risolvere il problema delle continue inondazioni subiscono l'ennesimo stop. Secondo il cronoprogramma dovevano finire il 6 aprile prossimo, esattamente a un anno dall'inizio dei lavori, ma la ditta appaltatrice conferma di essere fortemente in ritardo, proprio a causa delle continue esondazioni del fiume, che ha cominciato ad allagare il cantiere già nell'agosto scorso, provocando danni e costringendo l'impresa a ricostruire argini e area di lavoro. Per adesso si attende che la furia del fiume si plachi del tutto, poi si vedrà quando riprendere a lavorare e riaprire la strada al traffico. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]

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