5 Marzo 20133
A scatenare l’ultimatum il perdurare dei disservizi nonostante il Comune sia in regola con i pagamenti «Gli stipendi o sciogliamo il contratto» Il Comune di Bronte ha diffidato l’Aimeri e Joniambiente due giorni per pagare i netturbini e riorganizzare i cantieri Il Comune di Bronte passa ai fatti e se presto non verranno pagati gli stipendi degli operatori ecologici e non verranno fomiti loro i mezzi necessari per svolgere il servizio, è pronto a sciogliere il contratto con la Joniambiente e presentare una denuncia penale per interruzione di pubblico servizio. Ieri mattina il sindaco Pino Firrarello e il dirigente tecnico, ingegnere Salvatore Caudullo, hanno firmato un reclamo-denuncia inviato alla Joniambiente, alla Aimeri ambiente e per conoscenza all’assessorato regionale Territorio e Ambiente e alla Prefettura di Catania. «Il cambiamento in negativo del servizio di igiene urbana - si legge nella missiva - non può più essere tollerato da questo Comune. Di conseguenza si intima e si diffidano le società cui è inviato il reclamo a liquidare le spettanze are le ore annuali a disposizione dei dipendenti dell’Aimeri per le assemblee al fine di verificare se queste sono state superate e di dotare i cantieri dei mezzi necessari per espletare un servizio efficiente. Infine il sindaco e il dirigente tecnico chiedono anche che vengano «emessi provvedimenti atti ad impedire scioperi ed assemblee dei dipendenti in contrasto con le norme dettate dal Contratto collettivo nazionale di lavoro. Il Comune ha dato anche un ultimatum alla Joniambiente ed alla Aimeri Ambiente:«Tutto - infatti si continua a leggere - deve essere effettuato entro e non oltre i 2 giorni dal ricevimento del presente reclamo. Trascorso il termine il Comune darà mandato ai propri legali di quantificare il danno subito a causa del disservizio, di procedere alla rescissione di ogni protocollo d’intesa e contratto e di presentare opportuna denuncia per interruzione di pubblico servizio». A scatenare la rabbia del Comune di Bronte il dei disservizi nonostante il Comune sia in perfetta regola con i pagamenti. [Fonte La Sicilia] 3 Marzo 2013 RICHIESTA DELL’ATO JONIAMBIENTE «Il prefetto ci autorizzi a pagare gli operatori dei Comuni in regola» La società Ato Joniambiente ha chiesto un incontro in Prefettura per ottenere l’autorizzazione a pagare direttamente gli stipendi degli operatori ecologici dei Comuni in regola con i pagamenti. Il presidente, Francesco Rubbino, infatti, visto il perdurare dello stato di agitazione degli operatori dell’Ato, nel rispetto di quanto ha deliberato l’assemblea dei soci della società, sta procedendo alla parcellizzazione del servizio Comune per Comune, con l’obiettivo di tutelare quelli virtuosi. All’incontro in Prefettura parteciperanno anche l’Aimeri e le organizzazioni sindacali. «Il discorso è semplice - spiega Rubbino - la Joniambiente è una società di finanza derivata, ovvero riceve fondi per espletare il servizio solo dai Comuni. Se questi non pagano il sistema salta, penalizzando tutti compreso gli enti in regola con i pagamenti». E in verità gli enti in regola sono veramente pochi. Ovvero Bronte e, da qualche giorno, anche Maletto e Fiumefreddo, che comunque hanno sempre rispettato il calendario dei pagamenti. «A causa della morosità dei Comuni - conclude Rubbino - l’Aimeri è creditrice di ben 8 milioni di euro e purtroppo non si intravede un percorso legislativo regionale che consenta, così come abbiamo richiesto, di far ritornare questo servizio subito ai Comuni». «Durante l’assemblea dei sindaci - dice l’assessore comunale di Bronte, Biagio Petralia - abbiamo fatto il possibile per sensibilizzare quelle amministrazioni più lente a pagare. Il Comune di Bronte con responsabilità ha fatto la propria parte. Per pagare la Joniambiente abbiamo rinunciato a iniziative, altri non lo hanno fatto. Per questo chiediamo che il servizio venga effettuato solo in quei Comuni che pagano e che i nostri operatori vengano pagati». (Fonte La Sicilia) Il precedente - 25 ottobre 2012: “24 ore di tempo e poi usciamo dall'Ato” |
1 Marzo 2013
Consiglio comunale sul problema della raccolta dei rifiuti e degli stipendi degli operatori ecologici Al Consiglio comunale il problema rifiuti Ma nessuna decisione Assente l'Ato e presenti solo i sindaci di Randazzo, Maletto e ManiaceIl Consiglio comunale chiederà udienza all’assessore regionale, Marino, affiche la Regione risolva il problema della raccolta dei rifiuti e dei lavoratori ecologici, ieri in sciopero, che da mesi non percepiscono lo stipendio. Questo è stato più volte sottolineato negli interventi dei consiglieri, anche se alla fine nulla è stato deliberato per mancanza di numero legale. Al Consiglio, richiesto dai consiglieri comunali Sanfilippo, Di Mulo, Catania e Triscari, il presidente Gullotta ha invitato i sindaci dei 14 Comuni della Joniambiente, ovvero quelli che da Bronte arrivano fino a Riposto, ed i vertici della Joniambiente. La società Ato però ha scritto di non poter partecipare perché già impegnata in altri incontri istituzionali e, fra i sindaci, hanno accolto l’invito solo De Luca di Maletto, Del Campo di Randazzo e Pinzone Vecchio di Maniace. Questi in sintesi gli interventi dei consiglieri, dell’assessore Petralia e dei sindaci intervenuti. Vincenzo Sanfilippo: “Sono onorato della presenza di alcuni sindaci, ma non sono tutti. Ci sono Comuni che non pagano e servizi che non vengono svolti. La protesta degli operatori ecologici è giusta, ma abbiamo chiesto questo Consiglio per andare oltre: vogliamo guardare al servizio”. Biagio Petralia: “Oggi siamo qui principalmente per parlare degli stipendi dei lavoratori. In assemblea dei sindaci alla Joniambiente abbiamo fatto il possibile per sensibilizzare quelle amministrazioni più lente a pagare. Il Comune di Bronte con responsabilità ha fatto la propria parte. Per pagare la Joniambiente abbiamo rinunciato ad iniziative, altri non lo hanno fatto. Per questo chiediamo che il servizio venga effettuato solo in quei Comuni che pagano e che i nostri operatori vengano pagati. Chiedo alla Joniambiente di presentare subito opportuni decreti ingiuntivi agli enti morosi”. Salvatore Gullotta: “Presentiamo una denuncia al Procura della Repubblica ed andiamo a Palermo chiedendo all'assessore Marino di ascoltarci”. Vittorio Triscari: “Perché la Joniambiente non ha inviato i decreti ingiuntivi? Chiediamo l'arrivo di un commissario. Nominiamo una commissione di inchiesta per verificare eventuali disservizi ed inefficienze”. Andrea Sgrò: “Ringrazio i sindaci presenti. Ma chi ci garantisce che nel momento in cui la Joniambiente versa le somme all'Aimeri, questa può garantire la solvenza? Se l'assessore non cambia la norma consentendo ai Comuni di pagare direttamente, il problema si ripeterà. Invito i lavoratori di intraprendere azioni legali contro i sindaci che non pagano”. Salvatore Proietto: “Ringrazio gli operatori per la pazienza, ed i sindaci presenti. Non giustifico gli assenti. Chiedo le dimissioni dei componenti dell’Ato. Ho sempre combattuto i mutui, ma se fosse possibile, sono disposto anche a votare l'accensione di un mutuo per pagare i nostri operatori ecologici”. Nunzio Spanò: “Fino ad ora non abbiamo dato una risposta vera agli operatori ecologici. Forse a breve saranno pagati, ma bisogna risolvere definitivamente il loro problema. Siamo sopra una polveriera. Non dimentichiamo l'operazione della Dia sui rifiuti. La Gazzetta ufficiale ha pubblicato una legge che ha autorizzato i Comuni a gestire singolarmente o in forma associata il servizio della raccolta dei rifiuti. Perché fino ad oggi non lo abbiamo fatto? Stacchiamoci dall’Ato ed assorbiamo i lavoratori”. Biagio Petralia: “Per far questo è necessario che la Regione pubblichi gli schemi dei piani d'arbitro. Doveva farlo entrò il 15 febbraio, ma fino ad oggi non abbiamo risposta. Solo dopo potremo agire e noi siamo pronti a gestirò in forma singola”. Ernesto Del Campo: “La presenza dei sindaci è simbolica, visto l'assenza di tanti colleghi. Anche noi a Randazzo stiamo studiando la nuova circolare che prevede però che maturino determinati meccanismi. Il mio Comune risulta moroso per debiti del 2005 su cui abbiamo un contenzioso con l'Ato. Poi però si sono innestati altri debiti derivati dalla diminuzione dei trasferimenti. Abbiamo già mandato la quota di gennaio alla Joniambiente. Poi però la banca lo versa dopo diversi giorni, appesantendo la situazione. L'unica soluzione può dettarla la Regione con una legge. Non possiamo risolvere i problemi da soli”. Salvatore Pinzone Vecchio: “I sindaci non abbiamo responsabilità. Abbiamo subito la legge sugli Ato senza poter obiettare. Il problema é politico. La gestione del servizio su scala non ci ha fatto risparmiare. Dobbiamo essere solidali con tutti i lavoratori, a non solo con quelli di Bronte. Andiamo direttamente dall'assessore Marino affinché risolva la situazione. La responsabilità non è neanche dell'Ato, ma dei costi lievitati eccessivamente”. Salvatore Gullotta: Discorso condivisibile in un momento normale, ma adesso siamo in emergenza. Bronte ha rinunciato a servizi ed iniziative per pagare a Joniambiente, altri no. Nunzio Saitta: “La legge degli Ato é del 1996, applicata da noi nel 2002. In verità il sistema della raccolta è risultato ingarbugliato. Perché negli ultimi anni il prezzo del conferimento in discarica è triplicato? Ci sono Comuni che non hanno previsto le giuste somme in bilancio. E con la Tares i costi per i cittadini aumenteranno. L'unica soluzione, oltre a convincere i sindaci a pagare, è andare a Palermo per chiedere di uscire dall'Ato, magari coinvolgendo anche il Prefetto. Il Consiglio comunale ha poco da fare. Gli amministratori del nostro Ato non sono stati coinvolti nelle indagini della Dia, sono i Comuni che devono pagare”. Pippo De Luca: “Il problema non può essere risolto qui. Noi aspettiamo la Regione per applicare la legge e gestire il servizio da soli. Siamo pronti, ma dobbiamo attendere. Le Ssr non sono un nuovo carrozzone. Non possiamo dare la colpa agli altri. Siamo veramente convinti che l'Aimeri che vanta crediti per 18 milioni di euro potrebbe pagare i netturbini e mettere a disposizione mezzi funzionanti. Non illudiamo alcuno. Il Prefetto non può far nulla. Se vogliamo che il servizio funzioni i sindaci devono pagare o altrimenti il problema sarà sempre lo stesso”. Vincenzo Sanfilippo: “Chiedo di votare per l'istituzione di una commissione di inchiesta, senza gettone di presenza, per verificare i bilanci della Joniambiente. Chiedo che si formalizzi un'azione di protesta alla Regione affinché si applichi subito la legge che restituisce la gestione ai Comuni. Chiedo di votare le dimissioni del Collegio di liquidazione della Joniambiente”. Ma a questo punto il numero legale in Consiglio non c’era più.
28 Febbraio 2013
RACCOLTA RIFIUTI Domani niente raccolta nei centri dell'Etna lato nord I Comuni continuano a non pagare la propria quota e così le organizzazioni sindacali hanno deciso di proclamare domani una giornata di sciopero, con tutte le relative conseguenze nella raccolta dei rifiuti. Niente soldi neanche per le discariche, con la ditta Oikos che ha disposto la chiusura dei cancelli per i rifiuti provenienti dai Comuni di Randazzo e Maniace, ovvero quelli del versante nord dell'Etna che sono maggiormente morosi. La società Ato Joniambiente presieduta da Francesco Rubbino se non arrivano i soldi dai Comuni non può far nulla, ed attende che questi ottemperino ai propri doveri. Ma soprattutto attende i 600 mila euro che la Provincia di Catania ha annunciato di aver già versato, ma che non sono ancora arrivati nelle casse della Joniambiente. Forse per motivi bancari arriveranno fra qualche giorno, ma gli operatori ecologici chiedono subito i propri stipendi arretrati. Intanto il Comune di Bronte, unico ad essere in regola e ad aver pagato anche la rata di gennaio, non accetta di subire disservizi per colpa di altri. Così dopo la richiesta dei consiglieri comunali Vincenzo Sanfilippo, Giuseppe Di Mulo, Angelica Catania e Vittorio Triscari, il presidente dell'assemblea consiliare, Salvatore Gullotta, ha convocato un Consiglio straordinario, urgente ed aperto domani alle ore 19, invitando il vertice della società Ato Joniambiente e soprattutto tutti i sindaci dei 14 Comuni dell'Ato. [Fonte La Sicilia]
21 Febbraio 2013
RACCOLTA RIFIUTI Tornano al lavoro gli operatori ecologici Risolutiva la mediazione del sindaco Il sindaco Firrarello, insieme con gli assessore Petralia, Salvia e Bonina, parla a lungo con gli operatori ecologici che hanno occupato la sala consiliare del Comune, ed alla fine li convince ad abbandonare la protesta e tornare al lavoro. La decisione i lavoratori l’hanno presa alla fine della mattinata, dopo che il sindaco si è riunito con i propri uffici e fatto da tramite fra la Joniambiente e la Provincia di Catania, ovvero uno dei tanti enti debitori con la società Ato, che versando subito 600 mila euro che deve da tempo, potrebbe permettere alla Aimeri ambiente di pagare ai lavoratori la parte non elargita dello stipendio di dicembre e quello di gennaio. “Ho fatto di tutto – ha affermato Firrarello ai lavoratori – per far dialogare e quindi agire tutti gli enti interessati. Noi di più non potevamo fare. Mi hanno assicurato che se questi soldi vengono inviati subito alla Joniambiente, martedì potrebbero partire i flussi finanziari con i vostri stipendi. Se ciò non dovesse accadere martedì stesso, al di là dei pareri tecnici, firmerò la delibera che prevede che sia direttamente il Comune a pagarvi con i soldi che a questo punto alla Joniambiente non daremo più”. Così la maggioranza dei lavoratori ha deciso di abbandonare la protesta, soddisfatta dell’aiuto che Firrarello ha garantito.
20 Febbraio 2013
LA PROTESTA DEGLI OPERATORI ECOLOGICI Le risposte del Comune di Bronte Continua l’occupazione degli operatori ecologici al Comune. I lavoratori dell’Aimeri Ambiente questa mattina sono tornati ad occupare gli scagni della sala consiliare per rivendicare il diritto ad ottenere lo stipendio di gennaio e parte di quello di dicembre. L’assessore Petralia ha partecipato all’assemblea dei soci della Joniambiente, convocata dal presidente Francesco Rubbino. Il problema è sempre lo stesso. La Aimeri non paga gli stipendi ai lavoratori perché alcuni Comuni sono morosi con la Joniambiente per centinaia di migliaia di euro se non addirittura di milioni. Se questi non pagano la Aimeri non ha liquidità per pagare gli operai. Per questo Petralia ha chiesto all’Ato di permettere al Comune di Bronte di pagare direttamente i propri operai con i soldi della rata di gennaio 2013. “Il Sindaco – ha affermato - ha ordinato agli uffici del Comune di non effettuare più pagamenti alla Joniambiente. Questi riprenderanno solo di fronte alla certezza che i netturbini di Bronte verranno pagati. Non è possibile che ci siano Comuni che non hanno i soldi per pagare il servizio di nettezza urbana, ed altri che invece hanno fatto sacrifici per essere in regola. Si tratta di scelte. In questi mesi ho visto Comuni preoccuparsi per il servizio e non accorgersi di aver dimenticato di pagare la rata pattuita dal contratto per anni. Così è semplice amministrare e da domani anche noi ci uniremo all’elenco dei morosi”. Poi rivolgendosi alla Joniambiente ha affermato: “Il codice dei contratti prevede che la stazione appaltante paghi direttamente i lavoratori di fronte a inadempienze. Chiediamo alla Joniambiente di applicare questa indicazione. Non è possibile che per colpa di altri Bronte, che è in regola coni pagamenti, subisca disservizi per colpa d’altri. Chiediamo alla Joniambiente l'elenco dei dipendenti di Bronte, affinché il Comune di Bronte proceda al pagamento degli stipendi dei propri operatori”. Alla richiesta della Joniambiente di pagare la rata di gennaio per alleviare le sofferenze della cassa, Petralia ha replicato: “Non è giusto pretendere responsabilità solo da Bronte, eventualmente pagheremo per ultimi”. 20 Febbraio 2013
Vincenzo Sanfilippo, consigliere comunale: «Agli operatori la massima solidarietà. Rappresentano l’anello debole della catena. Ribadisco la necessità di convocare un Consiglio comunale straordinario ed urgente per trattare i problemi della raccolta dei rifiuti e dei lavoratori. Durante il dibattito che si svilupperà chiederò l’istituzione di una indagine per conoscere i bilanci della Joniambiente. Voglio capire, infatti, come un ente, ormai in liquidazione, spende i nostri soldi. Non è possibile, infatti, che Bronte che è un Comune virtuoso, debba subire gli stessi disservizi degli altri Comuni che invece non pagano. E’ arrivato il momento di gestire il servizio in maniera autonoma».
18 Febbraio 2013
Mezzi inadeguati, stipendi non pagati ed i lavoratori protestano Operatori ecologici occupano la Sala consiliare Non ancora corrisposto lo stipendio di Dicembre e Gennaio Un nutrito numero di operatori ecologici dell’Aimeri ambiente questa mattina ha occupato la sala consiliare del Comune. Si tratta dei lavoratori di Bronte e Maletto che lamentano il mancato pagamento dello stipendio del mese di gennaio e di dicembre, di cui sarebbe stato elargito solo un acconto di 500 euro. Ma non solo. Gli operatori denunciano le precarie condizioni con cui devono lavorare. A loro dire, infatti, i mezzi messi a disposizione sarebbero pochi e, molti di quelli utilizzati, addirittura mal funzionanti. Per questo motivo hanno deciso di recarsi al Comune ed occupare la sala consiliare, minacciando di lasciare il presidio solo quando la questione degli stipendi non sarà risolta. “Abbiamo lavorato – hanno affermato - e dobbiamo ricevere lo stipendio per sostenere le nostre famiglie. Siamo allo stremo. Non possiamo aspettare un giorno di più”. “Vogliamo sapere dove vanno a finire i soldi che versano i cittadini – ha affermato Biagio Bonsignore – e chi trattiene i nostri stipendi. Non capiamo come mai ci lasciano lavorare senza gli opportuni mezzi ed il necessario equipaggiamento. Mancano anche i guanti. L’occupazione della sala consiliare è pacifica, ma permanente. Continueremo ad oltranza”. Ed i lavoratori sono stati ricevuti dal vice sindaco Salvia e dall’assessore Petralia: “Noi siamo apertamente dalla vostra parte. – ha affermato - E’ giusto che ogni lavoratore debba essere pagato. Per questo motivo, quando giovedì scorso alcuni di voi ci hanno descritto la situazione, abbiamo preparato una lettera da inviare alla Joniambiente, alla Aimeri Ambiente e per conoscenza alla Regione siciliana, alla Prefettura ed ai vertici della nuova Ssr, rivendicando il diritto di porre fine al vostro disagio e di pagare direttamente noi gli stipendi degli operatori ecologici di Bronte con le somme della quota che mensilmente dobbiamo versare alla Joniambiente”. E ieri mattina il sindaco Firrarello ha firmato e fatto spedire la missiva. “Questa situazione, - si legge nella lettera – è insostenibile sia per i lavoratori e per le loro famiglie sia per i Comuni che, come Bronte, pur pagando regolarmente devono subire le conseguenze degli inadempimenti di altri”. Alla fine il sindaco Firrarello, nella stessa lettera, ha “ordinato” ai suoi uffici “di provvedere al pagamento delle somme direttamente ai lavoratori dell’Aimeri impegnati sul territorio di Bronte, previa acquisizione di tutta la necessaria documentazione necessaria all’esatta individuazione degli stessi presso la Joniambiente in liquidazione”. Oltre a ciò i consiglieri comunali Sanfilippo, Di Mulo, Angelica Catania e Triscari hanno chiesto al presidente del Consiglio comunale la convocazione di un’assemblea consiliare straordinaria per discutere della pulizia dell’abitato, dell’utilizzo dei lavoratori, della gestione dei servizi di raccolta e differenziazione dei rifiuti.
18 Febbraio 2013
IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE SPUNTA FUORI ANCHE L'EX SENATORE «Firrarello candidato alla Provincia» Ma lui smentisce Negli uffici della Provincia è uno dei temi che appassionano di più. Si tratta del toto candidati che presto riguarderà anche il rinnovo della poltrona di presidente dell'ente. Di nomi, anche in questo caso come per il Comune ne circolano tanti, ma la rosa presto dovrebbe restringersi. Oltre al nominativo dell'attuale capogruppo all'Ars dell'Udc, Lino Leanza, che molti però lasciano cadere come una indiscrezione senza fondamento, in questi giorni alla Provincia e tornato a circolare con insistenza il nome del senatore Pino Firrarello quale possibile candidato di spicco per la poltrona di presidente. Le indiscrezioni le abbiamo «girate» al diretto interessato per conoscere il suo parere. Sintetico il commento dell'esponente del partito berlusconiano: «C'è troppa gente che pensa che non si può stare al proprio posto. Avendo pubblicato e presentato di recente la mia biografia non penso proprio di dovere aggiungerci un altro capitolo ...». Poche parole da Firrarello per liquidare la sua possibile candidatura provinciale. (G. Bon., La Sicilia)
17 febbraio 2013
Si parla ancora di Via Maratona Sì della Giunta Comunale all'acquisto del terreno privato Firrarello: Un problema su cui lavoriamo da anni Sì da parte del sindaco Firrarello al completamento di via Maratona. La Giunta municipale, appositamente riunita, ha deliberato l’acquisizione del terreno privato al momento chiuso da un cancello che, facendo diventare la via un vero e proprio vicolo, impedisce a parte dei residenti il transito fino al viale Kennedy con conseguenti problemi di Protezione civile. Questa via è ancora in terra battuta e raggiunta con grandi difficoltà dai mezzi di soccorso. Pur essendo a 2 passi dal viale Kennedy lo sbocco è ostruito dalla presenza del terreno privato, mentre dall’altra parte il transito è difficile perché si innesta con la stretta via Bottego, le cui pendenze sono proibitive per mezzi pesanti o di soccorso. “Con l’acquisizione di questo terreno – afferma Firrarello – iniziamo ad eliminare i disagi ai cittadini e risolvere un problema su cui lavoriamo da anni”. Intanto la signora Maria Calì, presidente del comitato dei residenti di via Maratona ha scritto una lettera al Sindaco, al presidente del Consiglio comunale, Salvatore Gullotta, ed ai Capigruppo consiliari, per annunciare la costituzione del comitato stesso e chiedere la convocazione di un Consiglio comunale sulla difficile situazione della strada. Subito dopo i consiglieri Graziano Calanna, Nunzio Spanò, Vittorio Triscari, Salvatore Proietto e Salvino Luca hanno chiesto ufficialmente la convocazione dell’assemblea cittadina: “Il fatto che i cittadini abbiano chiesto un Consiglio comunale – afferma il primo firmatario Calanna – ci fa capire che bisogna affrontare l’argomento con urgenza. Sarà l’occasione per conoscere gli intendimenti dell’Amministrazione per questa via della nostra città”.
14 Febbraio 2013
AZIENDE E PRODOTTI Pistacchio di Bronte, quando i conti non tornano I conti non tornano. E questi li abbiamo fatti in seguito alla provocazione sollevata dal nostro giornale sulla vera origine dei prodotti d’eccellenza proposti nei ristoranti. Al riguardo abbiamo voluto interpellare chi produce o rappresenta ufficialmente la produzione più pregiata della nostra Penisola. Cominciamo con il famosissimo Pistacchio di Bronte. Guest star di tantissimi menu. Dicevamo, i conti non tornano. Partiamo da uno sguardo sulla produzione in Sicilia. Il novanta per cento è concentrata nel territorio di Bronte (circa 30mila quintali sgusciato), il resto tra le province di Caltanissetta e di Agrigento. L’oro verde etneo ha ricevuto nel 2010 il riconoscimento della Dop e quindi la commercializzazione adesso dovrebbe essere più “blindata”, tutelata. Eppure, quanto prodotto circola in giro per l’Italia, a tutte le latitudini, e anche per il mondo che riporta la dicitura pistacchio siciliano e spacciato per quello di Bronte? Un bel po’. E’ sotto gli occhi di tutti, basta leggere l’etichetta o i tanti pack che sfruttano il brand Sicilia. Quantitativo non giustificabile da quel 10 per cento prodotto nel cuore dell’Isola. Altra anomalia. Il pistacchio di Bronte oggi vale al chilo tra i 30 e i 35 euro e, purtroppo, gran parte non viene venduto, come ci confermano Biagio Schilirò, il presidente del Consorzio di Tutela del Pistacchio Verde di Bronte (che riunisce 200 produttori per una produzione di 9mila quintali) e Pietro Bonaccorso (al centro, nella foto a destra, con il sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe Castiglione ed un noto viso televisivo), titolare dell’azienda brontese Evergreen. “Rimane in magazzino il settanta per cento – riferisce Bonaccorso -. Non riusciamo a smaltirlo, e non solo, adesso a questo stock si aggiungerà anche la raccolta di quest’anno”. E come lui ci sono tanti altri produttori a cui pesa il non venduto. Da un lato allora c’è effettivamente una cospicua quantità di autentico pistacchio di Bronte, considerando sempre le proporzioni di una nicchia, che però resta dentro, dall’altro sono tantissimi gli scaffali, le ceste o i menu di ristoranti e luoghi del gusto che invece pubblicizzano il prodotto. Il cortocircuito potrebbe essere spiegato dal prezzo di quel pistacchio che entra nel nostro Paese, venduto tra le 14 e le 19 euro al chilo. La provenienza è varia, si spazia dalla California, all’Iran passando per la Turchia. “Il pistacchio di Bronte, che è Dop, teoricamente non può essere dichiarato – dichiara Schilirò - Succede quindi questo, la diffusissima e inflazionata dicitura “pistacchio siciliano” non può che riferirsi a quel pistacchio "non siciliano" che viene lavorato in Sicilia. Non può essere altrimenti”. Riassumendo. C’è un pistacchio che è certificato e venduto in modeste quantità , c’è tanto pistacchio “forestiero” a buon mercato, magicamente il nome pistacchio di Bronte, e anche “pistacchio siciliano”, compare ovunque. Siamo dinnanzi al classico caso di frode nei riguardi del consumatore che vede vittima la produzione d’eccellenza Made in Italy. Ci sarebbero tutti gli strumenti per intercettare l’origine e attestare la qualità del prodotto. Il Mipaaf e i suoi organi sono in costante attività per tutelare il Made in Italy e i consumatori. Produttori e consorzi cercano fare opera di sensibilizzazione e comunicazione. “Non ci sono altri mezzi – dice Schilirò -. Dobbiamo da parte nostra comunicare il più possibile. Fare capire al consumatore il valore del territorio e della qualità del prodotto invitandolo anche a denunciare la frode. Ma se dovessimo scandagliare tutti i ristoranti del territorio italiano o estero l’impresa sarebbe impossibile. E’ più facile attuare controlli sui distributori, ma difficile entrare nelle cucine. Non credo che ci siano molte soluzioni al problema. Consideriamo anche che la frode la si può intercettare nel caso del frutto intero, più arduo quando il pistacchio è trasformato. Su questo fronte anzi, stiamo cercando di marcare anche chimicamente il prodotto per individuare le qualità organolettiche. Ma posso dire che non basta”. Rimane la carta allora, proprio quella della bolla di accompagnamento. “A questo punto sì, concordo anche io su quanto avete scritto, bisogna chiederla. Il consumatore deve stare attento. Un altro ausilio per poterci difendere da ristoratori e operatori che sono poco corretti”. Oggi sono 400 i produttori che hanno richiesto la certificazione Dop. Rappresentano più del 60% della produzione brontese. (Tratto da Cronache di gusto, del 14.2.2013)
14 Febbraio 2013
Nuove offerte formative «Liceo dello sport» a Bronte Il Comune ha accolto la proposta proveniente dall'Istituto superiore «Ignazio Capizzi» ed ha deliberato di ampliare l'offerta formativa: istituzione del «Liceo dello sport» al liceo scientifico e il nuovo indirizzo di studi «Manutenzione e assistenza tecnica» (opzione Manutenzione mezzi di trasporto) all'Ipsia (Istituto professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato).
10 febbraio 2013
Un «Comitato» verificherà la sicurezza nei cantieri Il Comune ed il “Comitato paritetico territoriale di Catania”, insieme per la sicurezza dei cantieri edili che stanno realizzando opere pubbliche. La Giunta ha deliberato di approvare una convenzione con il Comitato chiamato a collaborare con l’ufficio tecnico comunale e le imprese affinché i cantieri di lavoro siano sicuri. Fra i compiti del Comitato anche i controlli, l’informazione ed anche la formazione per le imprese e per i lavoratori. Nel rispetto della legge regionale che permette ai Comuni di stipulare convenzioni con il Comitato paritetico territoriale di Catania che è rappresentato da imprenditori, lavoratori ed organizzazioni sindacali, il sindaco Firrarello ha proposto la convenzione che al Comune non costerà nulla perché i fondi necessari per le consulenze ed i controlli saranno attinti dai ribassi d’asta degli eventuali appalti.
8 Febbraio 2013
Firrarello: “Finanziamo lo sport con la legge 328” “Le associazioni sportive o didattico – educative svolgono un ruolo sociale, ed hanno bisogno di aiuto economico. E siccome le casse dei Comuni ormai sono quasi tutte vuote, non sarebbe sbagliato attingere dalle risorse previste della legge 328”. Lo ha ribadito a chiare lettere il sindaco ai rappresentanti delle associazioni sportive di Bronte e della banda musicale San Biagio. “Oggi, dopo 40 anni di allegra finanza - ha affermato Firrarello - che ha inculcato nella gente il principio che il Comune deve farsi carico di tutte le spese, è difficile far cambiare la mentalità. Purtroppo però viviamo un momento di crisi economica ed allora siccome le casse del Comune sono sempre più vuote a causa dei continui tagli ai trasferimenti, dobbiamo essere bravi a razionalizzare le spese”. E Firrarello in proposito ha le idee chiare: “Le prossime programmazioni sulla ripartizione dei fondi per le legge 328 sui servizi sociali dovranno prevedere finanziamenti per le associazioni sportive”.
7 Febbraio 2013
Risanamento della Provincia Chiesta una riunione straordinaria dell’assemblea per approfondire l’esame delle carte relative al lungo contenzioso. Il presidente Leonardi: «L’Aula vuole lasciare il segno su una vicenda che è venuta alla luce all’improvviso» Truffa all’Ifi: già aumentati Ipt e Rc auto (…) I cittadini di tutta la Provincia, compresi i catanesi, a partire dall’inizio dell’anno stanno già pagando gli effetti del Piano di risanamento adottato dalla Provincia per evitare il dissesto. Gli aumenti riguardano l’Ipt, l’imposta che viene applicata sulle auto al momento dell’acquisto e la quota di Rc auto che si paga con la polizza assicurativa. Si tratta di due aumenti che verranno applicati al momento soltanto per quest’anno e che la Provincia intenderebbe poi non riconfermare nel 2014. Bisognerà vedere, però, se il Consiglio poi approverà il ritorno alle precedenti tariffe oppure se gli aumenti entreranno definitivamente a regime. (...) Insomma il caso Ifi continua ad agitare le stanze della Provincia. Le aliquote e i tributi crescono in tutta la Provincia. ma la domanda che circola tra i cittadini è una sola: ma qualcuno che ci ha amministrato in passato pagherà mai per tutto questo disastro? [Giuseppe Bonaccorsi, La Sicilia]
6 Febbraio 2013
Ieri sopralluogo del sindaco con il comandante della Legione carabinieri Sicilia, ed il comandante interregionale dei Carabinieri di Messina - I lavori iniziati ad Ottobre 2009 dovevano concludersi nel 2011Pronta la nuova Caserma dei Cc I militari dovrebbero traslocare prima dell’estate Fra 2 mesi i lavori di costruzione della nuova caserma dei carabinieri saranno terminati. Lo assicura l’impresa impegnata negli ultimi “ritocchi” e se i tempi saranno rispettati l’Arma dei carabinieri è pronta ad effettuare il trasloco per rendere la nuova caserma viva e funzionante anche prima dell’estate. Questo l’esito del sopralluogo nel cantiere di via Matteo Selvaggi nel nuovo quartiere di Sciara Sant’Antonio, che i vertici dell’Arma hanno effettuato questa mattina insieme al sindaco Firrarello. Al sopralluogo, oltre al primo cittadino, hanno partecipato il comandante della Legione carabinieri Sicilia, generale di divisione Riccardo Amato, il generale di Corpo d’Armata, Ugo Zottin, comandante interregionale dei Carabinieri di Messina. Con loro il comandante provinciale di Catania, colonnello Giuseppe La Gala, ed il comandante della compagnia carabinieri di Randazzo, tenente Cosimo Vizzino. Presenti anche il vice comandante della Guardia di Finanza di Bronte, Giuseppe D’Urso, il comandante della Polizia municipale di Bronte, Gaetano Pecorino ed il capo dell’Ufficio tecnico, ing. Salvatore Caudullo.“Mi fa piacere – ha affermato Firrarello - che i vertici dell’Arma abbiano apprezzato il progetto e l’esecuzione dei lavori della nuova caserma, annunciando di essere pronti a dotare la nuova struttura del necessario arredamento. L’impresa assicura che presto i lavori saranno completi. In questo caso – conclude - l’Arma dei carabinieri è pronta per il trasloco”. E la nuova caserma è in grado di assecondare le moderne esigenze di un corpo di polizia ospitando gli uffici, la sala operativa, le camere di sicurezza, l’armeria, gli alloggi, la sala mensa e gli ambienti comuni. Il sopralluogo alla nuova caserma non è stato il motivo principale della visita dei 2 generali e del colonnello La Gala. Ricorreva anche il trigesimo del suicidio del maresciallo Alessio Monteleone, celebrato nella chiesa Madre di Bronte dedicata alla Santissima Trinità con una Messa officiata dal cappellano militare don Salvatore Cunsolo.
6 Febbraio 2013
La Protezione civile regionale ha disposto di erogare 400mila euro per la nuova pista. La Provincia, che aveva già stanziato 87mila euro, realizzerà l’area illuminata. Il sito prescelto si trova in una zona in espansione in contrada Sciara Sant’Antonio Finanziata l'elisuperficie In funzione anche di notte Il livello di sicurezza nel versante nord ovest dell’Etna fa un enorme balzo in avanti. Il Dipartimento regionale della Protezione civile ha finanziato alla Provincia regionale di Catania ben 400mila euro che, sommati agli 87mila euro già previsti in bilancio ed impegnati dall’ex presidente Giuseppe Castiglione, permetteranno di costruire a Bronte una elisuperficie notturna. Per l’intero territorio, non solo per la cittadina brontese, una grande conquista. Oggi, ogni volta che i medici ritengono necessario l’intervento dell’elisoccorso, bisogna fare i conti con il tempo ed il rischio di arrivare dopo il tramonto. Guai, poi, ad avere un malore grave o essere vittima di un incidente durante la notte, perché l’unica soluzione per raggiungere gli ospedali catanesi è viaggiare in ambulanza percorrendo le lente e tortuose strade statali. Se è vero, infatti, che l’elicottero del 118 dell’ospedale Cannizzaro di Catania può alzarsi in volo solo durante il giorno, quello di Messina è in grado di decollare. Per farlo però è necessario che la pista di atterraggio di destinazione sia illuminata ed attrezzata agli atterraggi notturni. «Bisogna dire innanzitutto grazie al presidente Castiglione – afferma il sindaco Firrarello – che, durante la sua presidenza alla Provincia, ritenendo fondamentale per la sicurezza e la salute dei cittadini la costruzione di una elisuperfice illuminata, ha approvato il progetto ed impegnato le somme. È chiaro a tutti che per questo territorio inizia una nuova era per i servizi di emergenza urgenza sanitari, che finalmente acquistano efficacia ed efficienza. Anche questo grande risultato – conclude – è l’esempio di un paese e di un territorio che crescono». L’elisuperfice sarà realizzata in contrada Sciara Sant’Antonio, una zona di espansione dove dovranno nascere nuovi istituti scolastici, insieme alla nuova caserma dei carabinieri. E' progettata anche per essere utilizzata dalla Protezione civile. Adesso si attende che la Provincia pubblichi la gara d’appalto e realizzi l’opera.
3 Febbraio 2013
«Il Megafono» a Bronte A Bronte è stata aperta l’iscrizione per l’adesione alla Lista “Il Megafono”, il movimento legato al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta che è stato determinante con il suo 6% nella vittoria del centrosinistra in Sicilia alle regionali. Il Coordinamento, affidato a Salvatore Pizzuto e Rosario Liuzzo, ha sede in Piazza Castiglione n. 9, dove possono recarsi coloro che vogliono aderire al movimento.
6 Febbraio 2013
Un argine alle dipendenze con l’educazione tra pari Coinvolti 34 giovani di Maletto, Maniace Bronte e Randazzo Si avvia alla fase conclusiva la seconda annualità del progetto di «peer education», al quale partecipano 34 giovani di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, selezionati dalle assistenti sociali dei quattro comuni. Il progetto è stato curato dalla psicologa Maria Veronica Scripilliti e dalla pedagogista Maria Pia Risa le quali hanno spiegato che la «peer education, o educazione fra pari, è nata in Inghilterra e poi si è sviluppata negli Stati Uniti. L’arma vincente è la metodologia, non basata sulla trasmissione di conoscenze adulto/ragazzo, bensì tra pari e proprio per questo riuscita, perché è più facile parlare con i propri coetanei». I ragazzi impegnati nell’attività, sono volontari degli istituti «Capizzi», «Mazzei Pantano», «Benedetto Radice» di Bronte e «Don Francesco Cavina» di Randazzo, che hanno scelto di «formarsi per informare » in modo da svolgere una campagna di sensibilizzazione sulle dipendenze da alcool e droghe nei centri di aggregazione giovanile e nelle scuole. «I ragazzi – hanno precisato le animatrici - sceglieranno una loro attività, o meglio un modo per trasmettere le conoscenze acquisite ai coetanei, tramite slogan, cortometraggi, magliette con frasi rappresentative, così da lanciare degli input, opuscoli informativi riguardo alle varie sostanze». [M. P. R., La Sicilia]
3 Febbraio 2013
Casa pericolante nella zona più antica di Bronte in pieno centro storico Chiusa ai veicoli un tratto di via S. Pietro. Casa fatiscente: disposta la chiusura di via S. Pietro 3 Febbraio 2013 I vicini sentono degli strani scricchiolii provenire da una casa disabitata e fatiscente in pieno centro storico, ed il Comune, temendo un crollo, fa scattare una vera e propria operazione di Protezione civile a salvaguardia dei passanti e dei residenti delle abitazioni vicine. E’ accaduto in via San Pietro, in pieno centro storico. All’improvviso alcuni residenti hanno avvertito rumori strani provenire dall’abitazione del numero civico 70, una casa antica e disabitata, caratterizzata da un prezioso portale in pietra lavica che addirittura porta la data del 1600. Sul posto sono arrivati i carabinieri, i vigili del fuoco. Con loro il geometra Angelo Spitaleri della Protezione civile del Comune, coordinata dal capo dell’Ufficio tecnico del Comune, ingegnere Salvatore Caudullo, ed il comandante della Polizia municipale, Gaetano Pecorino. Dall’esterno non si evidenziavano crepe o muri pericolanti, ma all’interno sì. Vi erano dei muri che tutto sembravano tutt’altro che stabili. Così è stata disposta la chiusura al transito della strada, in attesa di altri più approfonditi controlli. La casa ovviamente è disabitata da tempo. Dell’accaduto è stato informato il sindaco, Pino Firrarello, che ha dato disposizione agli uffici di eseguire tutto il necessario affinchè fosse garantita l’incolumità e la sicurezza dei passanti e dei residenti della zona. Domani l’Ufficio di Protezione civile del Comune effettuerà un nuovo vertice per stabilire come procedere. [fonte La Sicilia] Il precedente: Nel febbraio 2005, in pieno Centro storico, un boato nel cuore della notte svegliò tutti: si pensava a un terremoto, era crollato invece un vecchio fabbricato di due piani, disabitato. Fortunatamente senza fare vittime. Una petizione aveva da tempo inutilmente chiesto la demolizione dell’edificio inagibile.
10 Febbraio 2013
Continua la protesta in difesa della sede distaccata - Attualmente ci sono settecento cause civili pendenti AVVOCATI CONTRO LA CHIUSURA DEL TRIBUNALE La temuta chiusura delle sezioni periferiche provocherebbe un volume di lavoro enorme per il Palazzo di giustizia di Catania Protestano gli avvocati in difesa del Tribunale «Qui solo ci sono pendenti 700 cause civili» Non si ferma la protesta degli avvocati del circondario di Bronte, impegnati a difendere la sezione staccata del Tribunale della Città del pistacchio destinata a essere soppressa nel rispetto del decreto legislativo che mira a razionalizzare le spese delle strutture giudiziarie. Non solo per gli avvocati di Bronte, infatti, la soppressione delle sedi staccate tutto provocherebbe tranne che un risparmio economico e sarebbe causa di un esponenziale aumento del volume di lavoro nel Tribunale di Catania. Pensate che solo il Tribunale di Bronte, al servizio di un territorio che aggrega i Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, ma anche di Santa Domenica Vittoria, Cesarò e San Teodoro, conta circa 700 cause civili pendenti a cui si aggiungono 160 procedimenti di volontaria giurisdizione. Non meno pesante il carico dei procedimenti penali. Sono circa 400, infatti, i processi che dovranno essere celebrati, procedimenti che, se dovesse essere attuata la riforma, dovrebbero essere celebrati nel Tribunale di Catania. «Adesso – ci dicono all’unisono gli avvocati brontesi – immaginate il numero dei procedimenti pendenti non solo a Bronte, ma anche ad Acireale, Giarre, Adrano, Paternò, Belpasso e Mascalucia, tutte sedi di Tribunale destinati alla soppressione. Immaginate l’organizzazione che il Tribunale di Catania dovrà predisporre per celebrarli tutti, organizzazione che attualmente certamente non ha. Anche il presidente della Corte di Appello di Catania, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha ribadito come Catania non sia pronta ad accogliere tutti i processi dei paesi etnei. «Per questo – concludono i legali - chiediamo di prorogare l’attuazione della riforma». Alla protesta partecipa anche la società civile che giudica il decreto di riforma come l’ennesima soppressione di una fetta dello Stato in un territorio montano, distante da Catania e collegato con l’area metropolitana da una viabilità lenta, vetusta e nervosa. Non a caso tempo fa, gli stessi avvocati del versante nord ovest dell’Etna avevano presentato una proposta che vedeva quella di Bronte diventare la sede giudiziaria montana al servizio di un comprensorio che va da Liguaglossa fino a Biancavilla: «Non sarebbe poi sbagliato – ci dicono in tanti – si alleggerirebbe di lavoro il Tribunale di Catania e si avviterebbe di depauperare di servizi le zone periferiche». Intanto tutti i Consigli comunali dei paesi del circondario di Bronte discuteranno una mozione a sostegno della protesta degli avvocati. Nel documento si chiede esplicitamente ai gruppi politici a farsi promotori di iniziative per scongiurare la soppressione che “comprometterà la tutela dei diritti dei cittadini. [La Sicilia]IL CARICO DI LAVORO 700 CAUSE CIVILI pendenti, a cui si devono aggiungere centosessanta procedimenti di volontaria giurisdizione 400 I PROCESSI penali che dovranno essere celebrati
30 Gennaio 2013
Sette I COMUNI serviti dalla sezione distaccata del Tribunale Oltre a Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Santa Domenica Vittoria, Cesarò e S. Teodoro Tribunale Bronte, Sos degli avvocati L’incontro degli avvocati di Bronte con il sindaco Pino Firrarello: “Obiettivo di tutti è salvare la sezione staccata del Tribunale locale Gli avvocati del circondario di Bronte si mobilitano per difendere la sede staccata del Tribunale brontese. Contemporaneamente ai colleghi di Acireale, Giarre, Adrano, Paternò, Belpasso e Mascalucia, tutte sedi di Tribunale destinate alla soppressione, domani manifesteranno all’interno degli uffici giudiziari brontesi. Gli avvocati brontesi si riuniranno alle 10 in assemblea. Intanto una folta delegazione di avvocati è stata ricevuta dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello. «Pur sapendo che questo è un momento difficile dal punto di vista economico e che è necessario razionalizzare le spese - ha detto loro il sindaco - condivido le vostre perplessità. Sopprimere le sedi giudiziarie periferiche per trasferire tutto ad un Tribunale di Catania, tra l’altro ancora non preparato accogliere l’enorme domanda, aumenterà le spese. Certamente non si risparmierà». «Al Ministro. - ha continuato Firrarello - più voci dal Parlamento hanno suggerito di soprassedere momentaneamente e di non attuare la riforma. Non siamo stati ascoltati. L’Amministrazione è al vostro fianco - ha concluso - e credo lo sia anche il Consiglio comunale». Quello che gli avvocati chiedono è di prorogare la chiusura di queste sedi giudiziarie per permettere al Tribunale di Catania di organizzarsi al meglio.
31 Gennaio 2013 Oggi la mobilitazione per i Tribunali «Una emergenza senza precedenti che potrebbe avere disastrose conseguenze. Chiediamo una proroga» Oggi è il giorno della protesta degli avvocati contro la soppressione delle sedi staccate dei Tribunali. Interessate dal decreto le sedi di Acireale, Giarre, Adrano, Paternò, Belpasso, Mascalucia e Bronte. In tutte queste sedi questa mattina alle 10 gli avvocati si riuniranno in assemblea, insieme alle forze - politiche e sociali delle varie comunità. “Ci troviamo - ci dice l'avv. Antonino Uccellatore di Bronte - di fronte ad una emergenza senza precedenti che, se non gestita con buon senso e raziocinio, porterà sicuramente a conseguenze disastrose per il servizio della Giustizia nel nostro Tribunale. Il Tribunale di Catania, nelle condizioni precarie in cui versa, non è in condizione di accorpare nessuna delle sette sezioni distaccate. Per questo chiediamo una proroga per permettere agli uffici catanesi di attrezzarsi di personale e strutture”. Ma la mobilitazione di questa mattina non è l’unica azione che gli avvocati stanno mettendo in atto. “Insieme ai colleghi delle altre associazioni delle altre sedi che rischiano la soppressione - continua Uccellatore - abbiamo chiesto al Consiglio del nostro Ordine di interessarsi della materia. Oltre a ciò noi avvocati abbiamo deciso di impugnare il provvedimento del presidente del Tribunale di Catania che ha disposto che i ricorsi cautelari ed i procedimenti monitori (decreti ingiuntivi) vengano da subito trattati a Catania”. (Fonte La Sicilia) |
29 Gennaio 2013
Federconsumatori: Pizzuto responsabile La Federconsumatori ha inaugurato il nuovo sportello a Bronte e ha nominato responsabile Salvatore Pizzuto, su proposta del componente della direzione provinciale di Catania, Paolino Maniscalco. Durante la cerimonia di inaugurazione, Maniscalco ha illustrato gli indirizzi ed il ruolo dell’associazione che ha come obiettivo l’informazione e la tutela di consumatori e utenti. Salvatore Pizzuto avrà la collaborazione di Salvatore e Davide Anastasi, oltre che di Elena Venia. La sede del nuovo sportello è in piazza Castiglione 9: sarà aperta ogni venerdì dalle 17 alle 20 e il sabato dalle ore 9.30 alle 12.30. News dei mesi precedenti | seguenti |