24 Luglio 2012
ETNA Proposta dell’on. Mancuso dopo il sì dell’Ars alla riperimetrazione «Un minireferendum sui confini del Parco» «Così il territorio potrà diventare una risorsa di crescita e di sviluppo». E Cincotti aggiunge: «Saranno rivisti e riesaminati tutti i Prg dei Comuni per un vero rilancio del turismo» Corre veloce fra gli uffici della Regione siciliana la proposta dell’on. Fabio Mancuso, presidente della Commissione parlamentare Ambiente e Territorio dell’Ars, di “restringere” il perimetro del Parco dell’Etna. Dopo l’unanime “sì” dell’Assemblea regionale siciliana che in pratica ha aperto ufficialmente il dibattito, l’on. Mancuso annuncia che promuoverà un mini referendum nel territorio per consentire a tutta la società civile di presentare le proposte che il Dipartimento Territorio ed Ambiente dovrà valutare, affinché si arrivi alla formulazione di una proposta. «Nei prossimi giorni – afferma Mancuso – organizzerò una manifestazione pubblica dove spiegherò le metodologie per presentare le istanze. Tutti – continua Mancuso – potranno dire la propria e mi auguro che siano in tanti affinché il documento finale sia il risultato della più ampia espressione democratica». Mancuso non nasconde la propria soddisfazione: «Finalmente – conclude – daremo voce ai tanti cittadini che nel rispetto dell’ambiente, da anni, ritengono che il territorio possa essere una grande risorsa di crescita e di sviluppo». E dello stesso avviso è Carlo Cincotti, presidente del “Comitato per la riperimetrazione del Parco dell’Etna” che chiede un incontro fra l’Assessore regionale al Territorio ed i Sindaci del Parco per proporre di innalzare i confini a quota 1100 metri sul livello del mare. «La nuova riperimetrazione – afferma Cincotti - permetterà lo sblocco immediato di tantissimi progetti, dando lavoro a migliaia di persone e giovani. Ne beneficeranno - conclude – non solo l’edilizia, ma anche l’agricoltura, oggi in uno stato di deprecabile abbandono, e la zootecnia, completamente scomparsa dai territori del Parco». Cincotti inoltre ricorda come anche le attività produttive, quelle estrattive e sicuramente il turismo ne trarranno benefici. «Saranno rivisti e riesaminati tutti i Prg dei Comuni allo scopo di consentire un efficiente rilancio del turismo con la costruzione di grandi alberghi, centri benessere e termali, campi da golf e strutture turistico-ricettive che faranno della fascia pedemontana dell’Etna un’oasi di progresso e di benessere per tutti». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
24 Luglio 2012
FESTA GRANDE NEL SALONE DELLA CHIESA DELLA MADONNA DEL RIPARO I 100 anni di nonna Concetta Dopo la signora Nunziata Lazzaro, nonna Carmela, e tanti altri, un'altra torta con cento candeline. Ancora una volta Bronte si conferma una comunità dalla popolazione particolarmente longeva Ieri sera festa grande a Bronte che ancora una volta conferma di essere una comunità dalla popolazione particolarmente longeva. Ieri, infatti, ha festeggiato i 100 anni di vita nonna Concetta Longhitano. Vedova da diversi anni, i brontesi conoscono bene (per la sua bontà e gentilezza) l’anziana e arzilla signora dai capelli bianchi, da sempre seduta davanti casa nell’ex via Carnevale, e ieri simbolicamente hanno partecipato insieme con la famiglia a questa grande gioia. Durante la sua vita, nonna Concetta si è dedicata completamente al marito, testimoniando una ferrea devozione verso i suoi nipoti che ieri hanno festeggiato con lei. Nonna Concetta, infatti, non ha avuto figli, ma questo non le ha impedito di infondere grande amore e saggezza verso il resto della famiglia, anche nei momenti più duri. E ieri sera, nel salone della chiesa Madonna del Riparo, ha festeggiato assieme ai suoi nipoti cui vuole bene come figli, ricambiata da un amore immenso. A nonna Concetta gli auguri anche da parte del sindaco di Bronte, Pino Firrarello: «Nonna Concetta - ha affermato - è la testimonianza di un secolo speso per onorare i più alti sentimenti di solidarietà ed amore per la famiglia. Tutta Bronte le porge i più sinceri auguri». [La Sicilia]
6 Luglio 2012
Coppe e medaglie per i più bravi della Media «Castiglione» Applausi a scena aperta per gli studenti della scuola media Castiglione di Bronte, premiati nel Real Collegio Capizzi dal dirigente scolastico Antonino Pulvirenti. Particolare riconoscimento è andato ai ragazzi che hanno superato gli esami con 10 e lode: Michela Russo (3 A), Mattia Melardi (3 D), Maria Chiara Cannata e Mattia Triscali (3 F), Elenia Caruso (3 G), Alice Milazzo, Mario Petralia e Alice Saitta (3 M). Premiata con la “Coppa Castiglione” e con medaglie d’oro la classe 1 E, che durante l’anno si è distinta nella “gara al rispetto delle regole del vivere civile e alla promozione della cultura della legalità”. Medaglie d’argento e di bronzo per i ragazzi delle classi 2 L e 3 L. La serata è stata allietata dall’orchestra degli studenti di strumenti musicali diretta dal prof. D’Urso. Presenti il presidente del Consiglio d’istituto, Saveria Napoli, il presidente del Consiglio comunale, Salvatore Gullotta, e l’assessore alla Pubblica istruzione Enzo Bonina, per la soddisfazione dei docenti organizzatori, Pina Anastasi, Maria Pia Calanna, Tonio Greco e Maria Tomasello. (...) [La Sicilia]
5 Luglio 2012
CRISI E LAVORO NEL BRONTESE In arrivo quasi 2 milioni di euro per le indennità di 111 lavoratrici L’Ufficio provinciale del Lavoro ha emesso il decreto in favore delle impiegate delle cinque imprese del Gruppo «Bronte Jeans» in crisi per mancanza di commesse. Una boccata d’ossigeno (si tratta di una cifra di poco inferiore ai due milioni di euro) per 111 lavoratrici che tra non molto potranno finalmente ricevere gli arretrati e la propria indennità fino a dicembre. Una boccata d’ossigeno per 111 lavoratrici tessili A breve arretrati e indennità di disoccupazione A causa della nota carenza di fondi, solo 25 aziende su 600, in provincia di Catania, sono riuscite ad ottenere gli ammortizzatori sociali richiesti Ottime notizie sotto il sole di luglio per 111 lavoratrici delle aziende tessili del gruppo «Bronte jeans» che, avendo perso il lavoro per la carenza di commesse, hanno chiesto la cassa integrazione in deroga per tutto il 2012. Se fino ad oggi le lavoratrici non sono state pagate e hanno temuto di perdere ogni sussidio, tra non molto potranno ricevere gli arretrati e la propria indennità fino a dicembre. Ad assicurarlo è il responsabile di zona della Cgil, Gino Mavica, che, dopo aver effettuato la trattativa - insieme ad Angelo Lopes della segreteria provinciale di categoria - all’ufficio provinciale del lavoro di Catania, conferma che già stata assegnata la somma di un milione e 988 mila euro per garantire alle lavoratrici di Bronte le loro spettanze. «La documentazione relativa ai suddetti decreti dell’Ufficio provinciale del lavoro – afferma Mavica - è stata da poco comunicata all’Inps di Catania per la conseguente liquidazione. E’ bene ricordare – continua - che, oltre alle 40 dipendenti della ex “ Tagli e confezioni “ che stanno percependo l’indennità di mobilità, altre 91 dipendenti della “Rossonero confezioni” e di “Artigianato tessile” percepiranno fino ad ottobre di quest’anno anche la cassa integrazione straordinaria. Ci troviamo, quindi, di fronte ad una notevole massa di prestazioni percepite dalle lavoratrici che, oltre ad alleviare le difficoltà economiche di un migliaio di persone residenti nella nostra zona, rappresenta, anche una fonte finanziaria ragguardevole per la nostra boccheggiante economia». Ascoltando Mavica ci si rende conto che il traguardo era tutt’altro che scontato. A causa della carenza di fondi, soltanto 25 tra le 600 aziende della provincia di Catania che hanno chiesto l’attivazione di ammortizzatori sociale, per circa 4.000 lavoratori, li hanno ottenuti. In Sicilia, infatti, mancano all’appello 155 milioni di euro. Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello, sempre vicino ai lavoratori. «Chi, come queste lavoratrici, ha avuto l’amara esperienza di perdere il lavoro – afferma il primo cittadino – ha capito quanto importante sia il polo tessile e la capacità imprenditoriale di Franco Catania, con la “Bronte jeans”, e di tutti gli altri imprenditori tessili brontesi in grado di garantire lavoro e sviluppo. Per questa ragione, l’impegno deve essere quello di salvaguardare tutto il polo tessile ed i posti di lavoro che crea, al fine di restituire serenità alle famiglie». Per il segretario generale della Cgil catanese, Angelo Villari, i lavoratori sono riusciti a scampare il pericolo, ma le preoccupazioni restano: «Gli ammortizzatori tendono ad esaurirsi - ha osservato - ed occorre invertire rapidamente il ciclo economico del settore tessile, fuoriuscendo progressivamente, in una fase dominata dalle delocalizzazioni selvagge, dalla stagione obsoleta del “contoterzismo” per una propria autonomia produttiva e di collocazione sul mercato». [La Sicilia] LA SCHEDA Un milione e 988 mila euro: questa la cifra che l’Inps distribuirà presto alle 111 lavoratrici del Gruppo “Bronte Jeans”, costituito da 5 imprese. Questo il dettaglio: - Bronte Jeans: 62 dipendenti, 114.848 ore indennizzate, 1.102.094 euro. - L. S. Moda: 32 dipendenti, 59.704 ore indennizzate, 578.531 euro. - Gte: 13 dipend., 24.768 ore indennizzate, 238.844 euro. - Artigianato Tessile: 2 dipendenti 4.032 ore indennizzate, 36.840 euro. - Rossonero Confezioni: 2 dipendenti, 3.736 ore indennizzate, 32.166 euro.
29 Giugno 2011
Sulle linee programmatiche del bilancio di previsione La Giunta supera l’esame dei sindacati L’Amministrazione comunale supera il confronto con le organizzazioni sindacali interessante a conoscere le linee programmatiche del bilancio di previsione, attualmente in fase di redazione. Nella sala della Giunta del Palazzo municipale si è tenuto, infatti, un vertice alla presenza dei sindacalisti, Gino Mavica della Cgil, Salvino Luca in rappresentanza della segreteria provinciale della Uil, Nicoletta Gatto, segretario generale Spi Cgil e Luisa Albanella della segreteria confederale Cgil Catania. Per l’Amministrazione comunale hanno partecipato il vice sindaco Salvia, l’assessore al Bilancio Petralia, il direttore generale Giuseppe Marcenò, ed i capi area Pietro Caraci e Biagio Meli. Le organizzazioni sindacali hanno puntato l’attenzione principalmente sui servizi socio assistenziali e sui tributi locali che vede il Comune intraprendere un’azione di recupero dell’evasione: “Incoraggiamo ogni attività che mira al recupero dell’evasione, - hanno affermato - anzi auspichiamo l’adesione del Comune al Patto antievasione dell’Agenzia delle entrate che favorirebbe maggiori entrate. Parallelamente chiediamo però che da queste scaturiscano agevolazioni e possibilmente detrazioni a favore dei più deboli. Non sarebbe sbagliato, infatti, - hanno continuato - applicare tariffe più basse dell’Imu alle categorie più disagiate ed impinguare il capitolo sui servizi sociali, affinché vengano tutelati gli interessi dei più deboli e degli anziani”. Il direttore generale ed i capi area hanno sottolineato come il Comune per i servizi sociali, oltre alle somme della legge 328, spenda 350 mila euro del bilancio comunale che, nel suo insieme, può considerarsi equilibrato, non prevedendo “tagli” feroci o enormi aumenti delle tasse, con il dott. Caraci che ha espresso fortissimi dubbi sulla legittimità di differenziare l’Imu, che è una patrimoniale, in base ai redditi. “Prima di iniziare il dibattito sulle determinazione dell’aliquota Imu – hanno affermato gli assessori Salvia e Petralia - abbiamo tagliato dal bilancio tutte le voci di spesa non indispensabili, attuando una campagna rigorosa che ci ha permesso di risparmiare parecchio. Purtroppo però anche quest’anno la Regione ed il Governo centrale hanno ridotto i trasferimenti, ed il costo di alcuni servizi insopprimibili, come la depurazione delle acque reflue, è aumentato. Nonostante tutto ciò abbiamo mantenuto alcuni servizi di utilità collettiva ed anticipato lo stipendio dei 75 contrattisti. Il Comune, inoltre, ha deciso di considerare l’abitazione brontese degli emigrati come prima casa ai fini del calcolo dell’Imu. Come si vede – hanno concluso - le proposte del sindacato a favore della collettività facevano già parte dei nostri programmi, ma adesso dobbiamo misurarci con la rigidità dei numeri, che ci costringono, in tempi di crisi, a dover anche ipotizzare qualche sacrificio”.
22 Giugno 2011
VOTO UNANIME DEI CONSIGLIERI PRESENTI Approvato il Piano triennale delle opere pubbliche 49 opere pubbliche da realizzare in 3 anni con un investimento di 121 milioni di euro, di cui 7, si spera possano essere investiti già quest’anno, per una spesa di circa 23 milioni di euro. Sono i numeri del piano delle opere pubbliche del Comune per il triennio 2012 – 2014, adottato dalla Giunta municipale e approvato dal Consiglio comunale. “Abbiamo inserito le opere pubbliche che sono importanti per la nostra comunità. – ha affermato il sindaco – Opere che i cittadini ci chiedono e che ci permetteranno di migliorare i servizi che garantiamo. Come sempre - continua Firrarello – l’impegno per ottenere i finanziamenti necessari sarà massimo”. Soddisfatto anche il presidente della commissione Lavori pubblici, Gino Prestianni. “Questo elenco – ha affermato – è il risultato di lungo lavoro in commissione per verificare cosa realmente possiamo realizzare”. E dall’elenco delle opere programmate ci si rende conto della valenza dei lavori. All’interno del progetto di ristrutturazione, adeguamento e completamento della rete idrica interna, cha da solo necessita investimenti per oltre 17 milioni di euro, è inserito lo scavo del terzo pozzo idrico in contrada Musa. Come è noto Firrarello, infatti, chiedendo in proposito precise decisioni ministeriali, ha risolto il problema del vanadio in tutta Italia. Dal Pozzo di Ciapparazzo comunque a Bronte arriva acqua con troppo vanadio, mentre dai pozzi Musa il vanadio è pochissimo. Di conseguenza scavando un terzo pozzo a Musa, Bronte potrà attingere acqua con una percentuale di vanadio ben inferiore al consentito. Fra le opere da realizzare però anche la Chiesa del quartiere Borgonuovo, il completamento del cimitero, la costruzione dell’elisuperfice e poi i lavori di sistemazione di via Maratona, di consolidamento della frana in contrada Fontanelle e la strada di collegamento tra la via Madonna del Riparo e via Sturzo. Ma fra le opere inserite nel piano triennale c’è anche la costruzione di una comunità alloggio per portatori di handicap. In Consiglio il piano triennale è stato approvato all’unanimità dei presenti. Il consigliere Lanzafame, leggendo il verbale della commissione ha ricordato che i consiglieri che la compongono, per quanto riguarda il settore viabilità, hanno suggerito alcuni emendamenti che prevedono di anticipare nell’ordine delle priorità la sistemazione di via Maratona ed il progetto di collegamento fra la via Sturzo e Madonna del Riparo. Emendamenti sottoscritti anche dagli altri consiglieri ed alla fine approvati. Per il consigliere Sgrò il piano è volto al miglioramento della qualità di vita della cittadinanza brontese, mentre Salvino Luca si è augurato che vengano cercati finanziamenti per realizzare le opere. Il consigliere Triscari ha invitato l’assemblea consiliare a rivolgere l'attenzione sulle le opere importanti perla qualità delle vita. Fra queste le fognature, inesistenti in molte zone del paese. Anche il consigliere Sanfilippo si è soffermato sulla importanza di opere come l’illuminazione e la rete fognaria, con il consigliere Graziano Calanna che ha sottolineato come dal piano manchino alcune opere di urbanizzazione primarie come per esempio viale Sardegna e via Palermo. Il consigliere Spanò ha ribadito la possibilità che alcune opere vengano realizzate attraverso i progetti di finanza, con Nunzio Saitta che ha evidenziato come l’alto numero di progetti già predisposti e finanziati dall’Amministrazione Firrarello, dia certezze sulla possibilità che anche quelli inseriti nel piano vengano finanziati.
11 Giugno 2011
DaLL'11 GIUGNO fino al 28 Settembre Orario estivo per gli uffici del Comune Cambiano gli orari di apertura e di chiusura degli uffici comunali. Da oggi 11 giungo, come ormai consolidata tradizione durante il periodo estivo, gli uffici saranno aperti da lunedì al venerdì dalle 7 e 30 del mattino fino alle 14, ed il giovedì anche dalle 15,30 alle ore 19. L’orario estivo rimarrà in vigore fino al 28 settembre.
11 Giugno 2011
Fino al 15 ottobre, vietato accendere fuochi nelle campagne Emessa l'ordinanza antincendio Con l’arrivo del caldo estivo scattano le misure di prevenzione degli incendi. Il vice sindaco Salvia ha, infatti, emesso l’ordinanza che impedisce, dal 15 giugno fino al 15 ottobre, a chiunque di accendere fuochi nelle campagne. Ma non solo. Entro il 17 giugno prossimo, tutti i possessori di boschi, terreni agrari, pascoli ed aree incolte, dovranno provvedere al decespugliamento ed alla rimozione delle erbe secche in prossimità di strade, ferrovie o fabbricati ed impianti vari, in quanto ritenuti possibili cause di innesco e propagazione di incendio. “Considerato – si legge nell’ordinanza – che il territorio comunale, durante la stagione estiva, può essere soggetto a gravi danni, con conseguenze anche sulla pubblica incolumità, a causa di incendi che possono svilupparsi nelle aree abbandonate, infestate da sterpi ed arbusti, si ordina a tutti i proprietari di fondi rustici e aree agricole di provvedere ad effettuare la necessaria prevenzione antincendio, ripulendo il terreno da sterpaglie e cespugli”. Pesanti le sanzioni per i trasgressori che provocano incendi. L’inosservanza dell’ordinanza, oltre a quanto previsto per legge, prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa di 200 euro. In particolare chi non rimuove dal proprio terreno rovi e sterpaglie rischia una multa che può variare dai 159 ai 639 euro. Chi invece con le proprie azioni determina, anche solo potenzialmente, l’innesco di incendi, rischia dalle 1.032 alle 10.329 euro di sanzione.
6 Giugno 2012
Donazione degli organi Campagna di sensibilizzazione nelle scuole “Chi aspetta un organo non aspetta altro”. E’ il titolo della campagna di sensibilizzazione alla donazione di organi e tessuti promossa dal Sit (Sistema informativo trapianti) dell’Asp 3 di Catania che oggi ha concluso a Bronte una 2 giorni di sensibilizzazione con i ragazzi delle scuole. Presso la scuola media Castiglione, infatti, la referente del Sit, Anna Mongelli e la responsabile aziendale di Catania, Agata Lanteri, attraverso la proiezione del lungometraggio “Il cielo può attendere”, hanno fatto capire ai ragazzi quanto importante sia donare gli organi e come da un atto di grande generosità possa rifiorire una vita. Agli incontri, introdotti dal dirigente scolastico dell’istituto, Antonino Pulvirenti, hanno partecipato l’assessore alle politiche scolastiche del Comune, Enzo Bonina ed il consigliere comunale Salvino Luca. Oggi però alla conferenza è stato invitato anche un’ospite d’eccezione. Era, infatti, presente la signora Angela, mamma della giovanissima Gina che ha donato gli organi dopo essere venuta a mancare diversi anni fa. A mamma Angela il Sit ha voluto consegnare una targa di riconoscimento con un grande grazie. Sentiti gli interventi del consigliere Luca e dell’assessore Bonina che hanno ringraziato la scuola ed il Sit: “Le donazioni – ha affermato Luca - sono il futuro della medicina. E Bronte ha dimostrato di essere sensibile”. “Il trapianto – ha concluso Bonina – è una grande risorsa della nostra medicina. Dalla morte possono rifiorire più vite. E’ un atto di generosità dal valore inestimabile”.
24 Maggio 2012
AIUTO ALLE DONNE Il Telefono Rosa attivo in via Umberto, Lazzaro: «Stiamo seguendo 301 casi» Il centro antiviolenza: «I primi dati sono sconcertanti» 800912000 e 0957723703 a questi numeri rispondono le volontarie appartenenti alla “Associazione volontarie del Telefono Rosa di Bronte”, attivi dallo stesso giorno dell’inaugurazione: 3 gennaio 2012. Il centro di ascolto si trova a Bronte, in via Umberto 354, e offre assistenza psicologica e consulenza legale in maniera gratuita. L’avvocato penalista Samantha Lazzaro, appartenente all’equipe di professionisti che prestano volontariamente la loro opera al Telefono Rosa, dichiara che al momento sono 30 i casi che sono seguiti dal punto di vista civilistico e penalistico. Per ogni caso si compila una scheda e dall’analisi dei dati si evince, nel primo trimestre di attività, che sono corrispondenti a quelli registrati a livello nazionale, come: l’età delle donne vittime di violenza compresa tra i 16 e i 65 anni, il grado di istruzione che (con gran stupore) è medio-alta e, infine, la durata della violenza subita che si aggira intorno ai 3-5 anni. Purtroppo, le donne non denunziano i maltrattamenti psichici o fisici per paura di ritorsioni, per amore dei figli che li spinge a tacere o per il timore di ritrovarsi da sole e abbandonate da parenti e amici. Le vittime chiamano da tutta la Sicilia e i casi più eclatanti sono: una mamma che chiede aiuto perché esasperata dalle violenze fisiche e psicologiche perpetuate dai figli per motivi ereditari; una giovane donna sposata denuncia le vessazioni dei genitori; moglie che viene continuamente maltrattata materialmente e psicologicamente dal marito. «Il nostro bilancio è sconcertante, mette in evidenza una reale necessità di avere un centro di ascolto attento e solidale - dichiara Antonella Caltabiano, presidente dell’associazione volontarie del Telefono Rosa di Bronte - I progetti sono tanti, stiamo lavorando e ci stiamo impegnando a fondo. Veniamo contattati da altre associazioni, Comuni e scuole per sensibilizzare sul tema della violenza sulla donna. Siamo stati per esempio all’assemblea dell’istituto tecnico commerciale di Bronte. Sabato scorso una delegazione dell’associazione è stata a Roma invitata al Gran Galà con tutti gli ambasciatori del Telefono Rosa e il prossimo 28 maggio a Vizzini. Infine ci sono tante idee e progetti importati di cui non faccio parola per scaramanzia». [Chiara D’Amico, Giornale di Sicilia]
21 Maggio 2012
Raccolti 900 euro per dotare la Scuola Media dell'apparecchio salvavita Un defibrillatore a scuola La partita è finita 2 a 0 per il Cus Catania, ma il risultato era l’ultima cosa che contava nella partita del cuore, la bella ed avvincente sfida di volley fra il Cus Catania e l’Aquila Bronte, organizzata dalla scuola media Castiglione e dalla stessa società di pallavolo brontese per raccogliere i fondi necessari e dotare l’istituto scolastico di 2 defibrillatori. La cosa più importante è stata che i brontesi hanno risposto con la gente che ha affollato gli spalti del palazzetto dello sport e contribuito all’iniziativa benefica. Tantissimi, infatti, i biglietti venduti che hanno permesso alla scuola di raccogliere ben 900 euro. Oltre ai momenti di sport e solidarietà la manifestazione ha vissuto momenti formativi, con il dott. Salvo Signorelli e l’infermiere professionale Salvatore Anastasi che hanno mostrato come si usa il defibrillatore. Soddisfatto il dirigente scolastico, Antonino Pulvirenti, collaborato nell’occasione da Salvatore Seminara e dalle professoresse Pina Anastasi e Maria Tomasello: “I due defibrillatori – ha affermato – ci consentiranno di elevare il livello di sicurezza della scuola”. Dopo la morte del calciatore Morosini si è capito quanto importante sia un immediato utilizzo del defibrillatore. Per questo l’Aquila Bronte volley lo ha richiesto da tempo e la Scuola Media Castiglione ha organizzato la raccolta fondi anticipando di qualche giorno la circolare ministeriale che chiede alle scuole di dotarsi dell’apparecchio salvavita.
20 Maggio 2012
Il sindaco Pino Firrarello esprime «forte preoccupazione» per il futuro economico dei Comuni Imu iniqua e bilanci sempre più a rischio I timori anche da Maniace e Maletto: «Il costo della vita e dei servizi è aumentato per tutti: siamo più poveri anche noi» Imu (Imposta municipale unica) iniqua per i cittadini e bilanci dei Comuni in crisi a causa dei tagli statali e regionali». A sostenerlo è il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, alle prese con la redazione del bilancio di previsione. «L’Imu - afferma - così come è stata concepita distruggerà il Paese. Chiederà in maniera iniqua sacrifici anche ai meno abbienti. Pensate agli emigrati, ed a Bronte sono tanti, che saranno costretti a pagare come seconda casa l’abitazione di origine rimasta disabitata. Per questo in Senato - conclude - ho chiesto a Monti di riflettere ». Ma ciò che preoccupa Firrarello è la difficoltà che in Comuni, compreso il suo, stanno avendo per far quadrare i bilanci. Rispetto al 2005 Bronte, infatti, conti alla mano, ha ricevuto 2 milioni di euro in meno e spese in più pari a 500 mila euro solo per il servizio di raccolta dei rifiuti. «Il calcolo è semplice - aggiunge il sindaco - nel 2005 i trasferimenti dello Stato ammontavano a 5.099.773,53 euro. Oggi sono 3.937.194,58. Ci sono quindi un milione e 162.579 euro in meno. Dalla Regione siciliana nel 2005 ricevevamo 2 milioni e 943.374,10 euro, mentre adesso 2.001.551,07. Se sommate le differenze vi accorgerete come sono più di 2 milioni i trasferimenti in meno, cui vanno aggiunti i 500 mila euro che rispetto al 2005 paghiamo in più per il servizio di raccolta dei rifiuti. Mi domando come sarà possibile far quadrare i conti. Il Governo - conclude - deve prendere una decisione». E le difficoltà non sono solo di Bronte. Buona parte dei Comuni siciliani hanno registrato tagli a 6 cifre. Chi se la cava un po meglio sono i Comuni più piccoli che sembrano resistere alla crisi. Il Comune di Randazzo, per esempio, complessivamente dal 2005 fino ad oggi ha ricevuto ben 922.324 mila euro in meno, che per un Comune di 11 mila abitanti non sono pochi. 342.359 sono stati i tagli prodotti dallo Stato, ben 579.964 euro quelli della Regione siciliana. Con i soldi rimasti i Comuni non solo dovranno tentare di garantire gli stessi servizi, ma dovranno pensare alla stabilizzazione dei propri precari, che vivono una stagione da incubo, a causa del drammatico rischio di non vedersi rinnovare i contratti annuali. Se la cavano meglio, invece, i Comuni piccoli. Interpellati sull’argomento i sindaci di Maletto e Maniace, rispettivamente Pippo De Luca e Salvatore Pinzone Vecchio hanno detto che, dal 2005 ad oggi, hanno ricevuto da Stato e Regione la stessa cifra, ma Pinzone Vecchio sottolinea: «Si è vero non abbiamo subito tagli, ma neanche incrementi, ed il costo della vita e dei servizi è aumentato in maniera esponenziale. Di conseguenza siamo più poveri anche noi». Una possibile soluzione il sindaco di Bronte la ha già proposta. Istituire un consorzio di Comuni che ottimizzi i servizi e riduca i costi. Ai sindaci la decisione finale. [Fonte: La Sicilia]
15 Maggio 2012
Cassa integrazione lavoratrici tessili Sbloccati 15 milioni Le 115 lavoratrici tessili che presto rischiano di rimanere senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, tirano un sospiro di sollievo. Dopo la manifestazione sotto la sede dell’Ufficio provinciale del lavoro di Catania, dove Cgil, Cisl e Uil avevano fatto protestare centinala di lavoratrici, fra cui anche una folta delegazione delle dipendenti del gruppo Bronte Jeans di Bronte, si apre uno spiraglio sull’attuazione dell’accodo con il governatore Raffaele Lombardo che prevedeva lo stanziamento di 50 milioni per finanziare la cassa integrazione in deroga nella nostra Isola e che improvvisamente è stato bloccato per motivi di natura finanziaria. A darci la buona notizia è Gino Mavica, responsabile della Cgil per la zona montana: «Vi è stato - ci dice - l’incontro delle segreterie regionali confederali con la dirigente generale dell’assessorato regionale al Lavoro, dott. Corsello. Alla fine è stato deciso di sbloccare parzialmente il fabbisogno finanziario per la cassa integrazione in deroga del corrente anno. A fronte dei 50 milioni previsti dall’accordo quadro regionale firmato a marzo dalle suddette segreterie con il governatore Lombardo, ne sono stati sbloccati quasi 15». «La dirigente dell’Ufficio provinciale del Lavori di Catania, Licciardello, ci ha già comunicato che programmerà in settimana gli incontri delle forze sociali, aziende ed organizzazioni sindacali, per la conseguente stipula degli accordi propedeutici alla firma dei decreti». 13 Maggio 2012
La crisi del tessile L’amarezza. «La speranza delle imprese sul probabile ritorno delle commesse purtroppo è risultata quasi del tutto vana» Il rischio. «Tra breve scadranno gli ammortizzatori sociali e il rifinanziamento della Cig in deroga è stato bloccato» Erano 12 aziende. Prima della crisi, quando il Polo tessile di Bronte attirava le più importanti aziende nazionali produttrici di capi di abbigliamento, erano 12 le aziende tessili brontesi che confezionavano soprattutto jeans, dando lavoro a quasi 600 dipendenti e producendo più o meno altri 400 posti di lavoro nell’indotto. Adesso la situazione è diversa. Da alcuni dati forniti dalle organizzazioni sindacali il comparto tessile brontese oggi dà lavoro a non più di 400 operai, con l’indotto che si è estremamente ridimensionato, al punto da non far lavorare più di 100 addetti. Gli indici occupazionali del settore potrebbero ridursi di più. [La Sicilia] L’allarme lanciato dalla Cgil
«Per 115 lavoratrici presto la situazione può diventare drammatica» «La crisi del polo tessile di Bronte non accenna a diminuire. 115 lavoratrici di Bronte rischiano di rimanere presto senza lavoro e senza ammortizzatori sociali». E’ l’allarme che Gino Mavica, responsabile della Cgil per la zona montana, lancia a seguito della protesta organizzata dai sindacati confederali davanti l’Ufficio provinciale del lavoro di Catania. A sentire la Cgil, infatti, non solo non ci sarebbe una ripresa economica tale da far minimamente sperare un ritorno dei lavoratori del comparto tessile, ma molti di questi starebbero per perdere i sussidi garantiti dagli ammortizzatori sociali. «La speranza espressa qualche mese fa dalle imprese – afferma Mavica - è risultata vana. Il ritorno a Bronte delle commesse di un marchio prestigioso come “Jacob Cohen” non si è ancora avverata». Mavica ci fornisce anche i dati. «Nel gruppo “Bronte Jeans” (un gruppo che riunisce diverse aziende) composto da oltre 200 dipendenti, lavora a singhiozzo appena un terzo di questi, ovvero circa 30 lavoratrici alla “Rossonero confezioni”, che sta producendo i giubbotti Monclair, e altrettante alla Bronte Jeans che sta sfornando al rallentatore i tradizionali pantaloni. Il resto - afferma Mavica malinconicamente - rimane a casa». «Sul fronte degli ammortizzatori sociali - ribadisce - le cose purtroppo non vanno meglio. Se fino al prossimo autunno circa 100 dipendenti delle aziende brontesi “Rossonero confezioni” e “Artigianato Tessile” sono coperte dalla cassa integrazione straordinaria, per 115 dipendenti di diverse aziende (2 della “Rossonero confezioni”, 2 di “Artigianato Tessile”, una di “Catania-energie”, 32 di “Ls moda”, 14 di “Gte” e 64 della “Bronte jeans”), che dovrebbero percepire dal primo gennaio la cassa integrazione in deroga, la situazione si è complicata. Infatti, dopo l’accordo quadro regionale siglato a marzo da Cgil, Cisl e Uil con il governatore Raffaele Lombardo che prevedeva lo stanziamento di 50 milioni di euro per finanziare la cassa integrazione in deroga nella nostra Isola è stata improvvisamente bloccata per motivi di natura finanziaria. Il rischio che queste lavoratrici si trovino senza posto di lavoro e, contemporaneamente, prive della copertura degli ammortizzatori sociali di conseguenza è altissimo». Per questo Mavica, ribadendo quanto ha affermato Angelo Villari, segretario generale della Cgil catanese, ha rivolto un ennesimo appello alle istituzioni affinchè aiutino le aziende a conquistare una loro autonomia produttiva. «Le aziende - conclude Mavica – devono essere liberate dal giogo delle commesse dei grandi marchi e messe in condizioni di sprigionare la grande professionalità acquisita». [L. S.]
13 Maggio 2012
Era stato condannato dalla Corte d’appello di Caltanissetta per un omicidio a Valguarnera Annullato l’ergastolo per Sciacca Il delitto avvenne nel 2003 La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio ad altra Corte d’appello, la condanna all’ergastolo per Vincenzo Sciacca, 36 anni, di Bronte, accusato di essere stato l’esecutore dell’omicidio di Domenico Calcagno. Un colpo di scena in una vicenda giudiziaria che ha visto tutti gli altri imputati condannati con sentenza ormai definitiva. La Prima Sezione della Corte di Cassazione, presidente Umberto Giordano, ha accolto la richiesta del difensore di Sciacca, avv. Francesco Antille, rigettando quella del procuratore generale della Cassazione Giuseppe D’Angelo che aveva chiesto invece il rigetto del ricorso e la conferma della condanna all’ergastolo per il giovane di Bronte, accusato di avere partecipato all’agguato nel quale fu freddato l’imprenditore di Valguarnera assassinato a colpi di arma da fuoco nel maggio del 2003. La Cassazione ha annullato la sentenza emessa il 30 novembre 2010 dalla Corte d’appello di Caltanissetta, che aveva confermato la condanna all’ergastolo inflitta in primo grado 11 mesi prima dalla Corte d’assise nissena. La Cassazione ha disposto il rinvio alla Corte d’appello di Catania dinanzi alla quale dovrà nuovamente celebrarsi il processo di secondo grado a carico di Sciacca. I giudici dovranno tenere conto dei rilievi mossi. In primo grado la Corte nissena aveva accolto in toto la richiesta del Pm Roberto Condorelli ritenendo probatori gli elementi a carico di Sciacca. Anche in appello l’impianto accusatorio sostenuto dal Pg Mirella Agliastro era stato confermato. La Cassazione, però ha accolto gli elementi della difesa. A carico di Sciacca c’erano le celle di aggancio del suo cellulare che avevano confermato la sua presenza a Valguarnera nei 3 giorni precedenti il delitto e quando questo venne commesso, le targhe apposte all’auto utilizzata per l’agguato e una intercettazione telefonica. Alla Opel Vectra usata per l’agguato erano state apposte le targhe di una Fiat Punto noleggiata poche settimane prima da Sciacca che ne aveva denunciato il furto. La difesa ha dimostrato che i dati sulle celle di aggancio non sono attendibili, ma gli aspetti a discolpa accolti dalla Cassazione riguardano le perizie scientifiche sulle targhe effettuate dai Ris. Su di esse vennero rinvenute due diverse tracce di Dna maschile, nessuna delle quali corrispondente al profilo genetico di Sciacca. Inoltre nessuno dei testimoni oculari (il delitto avvenne mentre si svolgeva la processione di San Giuseppe) avrebbe dato descrizioni dei killer corrispondenti all’imputato. Calcagno, secondo l’impianto accusatorio, venne punito con la morte per essersi intromesso nei nuovi assetti delle famiglie mafiose sulla riscossione del pizzo. Sciacca, arrestato alla fine del 2007, sarebbe stato fra i componenti del commando, insieme a Vincenzo Montagno Bozzone, considerato capo della cosca di Bronte. [Giulia Martorana, La Sicilia] |