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Notizie, Eventi Socio-Culturali e non

Da Marzo a Agosto 2012

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2 Agosto 2012

Bilancio Joniambiente

Resi noti i dati dalla fine del 2011 al maggio scorso nei Comuni dell’Ato che hanno attivato il sistema porta a porta. Il trend è confermato anche nei Comuni che hanno iniziato l’integrata a marzo, dove ci sono stati aumenti vertiginosi fino al 44%

La raccolta differenziata a oltre il 40 per cento

«Risultati soddisfacenti, che possono migliorare»

Aumenti vertiginosi degli indici della raccolta differenziata in tutti i Comuni. Questo emerge dai dati che la Joniambiente sta per rendere pubblici nei Comuni dell’Ato dove da mesi ormai si effettua il nuovo servizio di raccolta integrata, che prevede il ritiro dei sacchetti con rifiuti esclusivamente differenziati attraverso il sistema porta a porta. «Sarà difficile da eseguire perfettamente – ci dice Francesco Rubbino che presiede il Cda della Joniambiente composto anche da Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo – ma il nuovo sistema di raccolta, che avrà rivoluzionato le abitudini degli utenti e degli operatori e creato pure diversi disservizi, ha già posto i nostri Comuni allo stesso livello dei paesi più virtuosi nella raccolta differenziata».

Ma vediamo questi dati, Comune per Comune, confrontando i conferimenti nel dicembre del 2011 con quelli del maggio 2012. A Bronte a fine anno le percentuali di raccolta differenziata erano ferme all’11,15%, a maggio sono passate al 42,18%. A Maletto, che ha partecipato alla sperimentazione del nuovo servizio erano già buone, ovvero al 39,52%, ma a maggio però sono lievitate al 49, %. A Maniace erano all’8,28 %, mentre a maggio al 35,99%, ed infine a Randazzo dall’11,79% si è passati al 45,16%. Trend confermato anche nei Comuni che hanno iniziato il nuovo servizio nel mese di marzo. (…)  [La Sicilia]



25 Luglio 2012

Consiglio comunale mobilitato a difesa dei forestali

«La Forestale gestisca i demani comunali»

Incontro con i Comuni vicini a sostegno dei lavoratori

L’intero Consiglio comunale si mobilita a difesa dei lavoratori siciliani della Forestale, preoccupati dalla “spending review” regionale, che rischia di dimezzare i fondi per le giornate lavorative. L’Assemblea consiliare ha dato, infatti, all’unanimità mandato al suo presidente, Salvatore Gullotta, di incontrare, domani sera alle ore 20 a Bronte, la “Commissione intercomunale dei Consigli comunali di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo”, istituita per difendere i diritti dei lavoratori forestali. L’incontro, cui saranno invitati anche i presidenti dei Consigli comunali, servirà ad individuare ogni forma di intervento a sostegno della salvaguardia dei livelli occupazionali nell’intero comparto.

“Ai lavoratori forestali va tutta la nostra solidarietà. – ha affermato il presidente Gullotta – La riduzione dei finanziamenti della Regione alla Forestale penalizza lavoratori precari che rischiano di rimanere senza lavoro. Eppure la prevenzione degli incendi e la valorizzazione del patrimonio boschivo oggi è garantito dalla loro professionalità e dalla loro esperienza. Per questo motivo l’intero Consiglio comunale sente il dovere di rigettare ogni forma di insinuazione demagogica, che spesso proviene dalle regioni del nord Italia, che accusa i lavoratori forestali siciliani di essere in numero esponenzialmente maggiore rispetto a quelli di altre Regioni. Sappiamo bene – ribadisce – che in altri luoghi la salvaguardia dell’ambiente è garantita da cooperative private pagate dallo Stato. Noi, invece, crediamo che debbano essere direttamente le Istituzioni a gestire il territorio. Non a caso questo Consiglio comunale ha approvato la cessione alla Forestale per 10 anni dei boschi di Grappidà e Foresta vecchia, sapendo che il territorio sarebbe stato valorizzato ed i livelli occupazionali garantiti”.
Secondo alcuni dati ancora provvisori, se le previsioni dei tagli dovessero essere confermati solo a Bronte le giornate a disposizione dei lavoratori si dimezzerebbero, con pregiudizio non solo per l’economia delle famiglie interessate, ma anche per la cura e la tutela dell’ambiente.



24 Luglio 2012

ETNA

Proposta dell’on. Mancuso dopo il sì dell’Ars alla riperimetrazione

«Un minireferendum sui confini del Parco»

«Così il territorio potrà diventare una risorsa di crescita e di sviluppo». E Cincotti aggiunge: «Saranno rivisti e riesaminati tutti i Prg dei Comuni per un vero rilancio del turismo»
Corre veloce fra gli uffici della Regione siciliana la proposta dell’on. Fabio Mancuso, presidente della Commissione parlamentare Ambiente e Territorio dell’Ars, di “restringere” il perimetro del Parco dell’Etna. Dopo l’unanime “sì” dell’Assemblea regionale siciliana che in pratica ha aperto ufficialmente il dibattito, l’on. Mancuso annuncia che promuoverà un mini referendum nel territorio per consentire a tutta la società civile di presentare le proposte che il Dipartimento Territorio ed Ambiente dovrà valutare, affinché si arrivi alla formulazione di una proposta. «Nei prossimi giorni – afferma Mancuso – organizzerò una manifestazione pubblica dove spiegherò le metodologie per presentare le istanze. Tutti – continua Mancuso – potranno dire la propria e mi auguro che siano in tanti affinché il documento finale sia il risultato della più ampia espressione democratica».

Mancuso non nasconde la propria soddisfazione: «Finalmente – conclude – daremo voce ai tanti cittadini che nel rispetto dell’ambiente, da anni, ritengono che il territorio possa essere una grande risorsa di crescita e di sviluppo». E dello stesso avviso è Carlo Cincotti, presidente del “Comitato per la riperimetrazione del Parco dell’Etna” che chiede un incontro fra l’Assessore regionale al Territorio ed i Sindaci del Parco per proporre di innalzare i confini a quota 1100 metri sul livello del mare. «La nuova riperimetrazione – afferma Cincotti - permetterà lo sblocco immediato di tantissimi progetti, dando lavoro a migliaia di persone e giovani. Ne beneficeranno - conclude – non solo l’edilizia, ma anche l’agricoltura, oggi in uno stato di deprecabile abbandono, e la zootecnia, completamente scomparsa dai territori del Parco».

Cincotti inoltre ricorda come anche le attività produttive, quelle estrattive e sicuramente il turismo ne trarranno benefici. «Saranno rivisti e riesaminati tutti i Prg dei Comuni allo scopo di consentire un efficiente rilancio del turismo con la costruzione di grandi alberghi, centri benessere e termali, campi da golf e strutture turistico-ricettive che faranno della fascia pedemontana dell’Etna un’oasi di progresso e di benessere per tutti». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



24 Luglio 2012

FESTA GRANDE NEL SALONE DELLA CHIESA DELLA MADONNA DEL RIPARO

I 100 anni di nonna Concetta

Dopo la signora Nunziata Lazzaro, nonna Carmela, e tanti altri, un'altra torta con cento candeline. Ancora una volta Bronte si conferma una comunità dalla popolazione particolarmente longeva

Ieri sera festa grande a Bronte che ancora una volta conferma di essere una comunità dalla popolazione particolarmente longeva. Ieri, infatti, ha festeggiato i 100 anni di vita nonna Concetta Longhitano. Vedova da diversi anni, i brontesi conoscono bene (per la sua bontà e gentilezza) l’anziana e arzilla signora dai capelli bianchi, da sempre seduta davanti casa nell’ex via Carnevale, e ieri simbolicamente hanno partecipato insieme con la famiglia a questa grande gioia. Durante la sua vita, nonna Concetta si è dedicata completamente al marito, testimoniando una ferrea devozione verso i suoi nipoti che ieri hanno festeggiato con lei. Nonna Concetta, infatti, non ha avuto figli, ma questo non le ha impedito di infondere grande amore e saggezza verso il resto della famiglia, anche nei momenti più duri. E ieri sera, nel salone della chiesa Madonna del Riparo, ha festeggiato assieme ai suoi nipoti cui vuole bene come figli, ricambiata da un amore immenso.

A nonna Concetta gli auguri anche da parte del sindaco di Bronte, Pino Firrarello: «Nonna Concetta - ha affermato - è la testimonianza di un secolo speso per onorare i più alti sentimenti di solidarietà ed amore per la famiglia. Tutta Bronte le porge i più sinceri auguri». [La Sicilia]



6 Luglio 2012

Coppe e medaglie per i più bravi della Media «Castiglione»

Applausi a scena aperta per gli studenti della scuola media Castiglione di Bronte, premiati nel Real Collegio Capizzi dal dirigente scolastico Antonino Pulvirenti. Particolare riconoscimento è andato ai ragazzi che hanno superato gli esami con 10 e lode: Michela Russo (3 A), Mattia Melardi (3 D), Maria Chiara Cannata e Mattia Triscali (3 F), Elenia Caruso (3 G), Alice Milazzo, Mario Petralia e Alice Saitta (3 M). Premiata con la “Coppa Castiglione” e con medaglie d’oro la classe 1 E, che durante l’anno si è distinta nella “gara al rispetto delle regole del vivere civile e alla promozione della cultura della legalità”. Medaglie d’argento e di bronzo per i ragazzi delle classi 2 L e 3 L. La serata è stata allietata dall’orchestra degli studenti di strumenti musicali diretta dal prof. D’Urso. Presenti il presidente del Consiglio d’istituto, Saveria Napoli, il presidente del Consiglio comunale, Salvatore Gullotta, e l’assessore alla Pubblica istruzione Enzo Bonina, per la soddisfazione dei docenti organizzatori, Pina Anastasi, Maria Pia Calanna, Tonio Greco e Maria Tomasello. (...) [La Sicilia]



5 Luglio 2012

CRISI E LAVORO NEL BRONTESE

In arrivo quasi 2 milioni di euro per le indennità di 111 lavoratrici

L’Ufficio provinciale del Lavoro ha emesso il decreto in favore delle impiegate delle cinque imprese del Gruppo «Bronte Jeans» in crisi per mancanza di commesse. Una boccata d’ossigeno (si tratta di una cifra di poco inferiore ai due milioni di euro) per 111 lavoratrici che tra non molto potranno finalmente ricevere gli arretrati e la propria indennità fino a dicembre.

Una boccata d’ossigeno per 111 lavoratrici tessili

A breve arretrati e indennità di disoccupazione

A causa della nota carenza di fondi, solo 25 aziende su 600, in provincia di Catania, sono riuscite ad ottenere gli ammortizzatori sociali richiesti

GINO MAVICA, CGILOttime notizie sotto il sole di luglio per 111 lavoratrici delle aziende tessili del gruppo «Bronte jeans» che, avendo perso il lavoro per la carenza di commesse, hanno chiesto la cassa integrazione in deroga per tutto il 2012. Se fino ad oggi le lavoratrici non sono state pagate e hanno temuto di perdere ogni sussidio, tra non molto potranno ricevere gli arretrati e la propria indennità fino a dicembre. Ad assicurarlo è il responsabile di zona della Cgil, Gino Mavica, che, dopo aver effettuato la trattativa - insieme ad Angelo Lopes della segreteria provinciale di categoria - all’ufficio provinciale del lavoro di Catania, conferma che già stata assegnata la somma di un milione e 988 mila euro per garantire alle lavoratrici di Bronte le loro spettanze.

«La documentazione relativa ai suddetti decreti dell’Ufficio provinciale del lavoro – afferma Mavica - è stata da poco comunicata all’Inps di Catania per la conseguente liquidazione. E’ bene ricordare – continua - che, oltre alle 40 dipendenti della ex “ Tagli e confezioni “ che stanno percependo l’indennità di mobilità, altre 91 dipendenti della “Rossonero confezioni” e di “Artigianato tessile” percepiranno fino ad ottobre di quest’anno anche la cassa integrazione straordinaria. Ci troviamo, quindi, di fronte ad una notevole massa di prestazioni percepite dalle lavoratrici che, oltre ad alleviare le difficoltà economiche di un migliaio di persone residenti nella nostra zona, rappresenta, anche una fonte finanziaria ragguardevole per la nostra boccheggiante economia». Ascoltando Mavica ci si rende conto che il traguardo era tutt’altro che scontato. A causa della carenza di fondi, soltanto 25 tra le 600 aziende della provincia di Catania che hanno chiesto l’attivazione di ammortizzatori sociale, per circa 4.000 lavoratori, li hanno ottenuti. In Sicilia, infatti, mancano all’appello 155 milioni di euro.

Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello, sempre vicino ai lavoratori. «Chi, come queste lavoratrici, ha avuto l’amara esperienza di perdere il lavoro – afferma il primo cittadino – ha capito quanto importante sia il polo tessile e la capacità imprenditoriale di Franco Catania, con la “Bronte jeans”, e di tutti gli altri imprenditori tessili brontesi in grado di garantire lavoro e sviluppo. Per questa ragione, l’impegno deve essere quello di salvaguardare tutto il polo tessile ed i posti di lavoro che crea, al fine di restituire serenità alle famiglie». Per il segretario generale della Cgil catanese, Angelo Villari, i lavoratori sono riusciti a scampare il pericolo, ma le preoccupazioni restano: «Gli ammortizzatori tendono ad esaurirsi - ha osservato - ed occorre invertire rapidamente il ciclo economico del settore tessile, fuoriuscendo progressivamente, in una fase dominata dalle delocalizzazioni selvagge, dalla stagione obsoleta del “contoterzismo” per una propria autonomia produttiva e di collocazione sul mercato».  [La Sicilia]

LA SCHEDA

Un milione e 988 mila euro: questa la cifra che l’Inps distribuirà presto alle 111 lavoratrici del Gruppo “Bronte Jeans”, costituito da 5 imprese. Questo il dettaglio:
- Bronte Jeans: 62 dipendenti, 114.848 ore indennizzate, 1.102.094 euro.
- L. S. Moda: 32 dipendenti, 59.704 ore indennizzate, 578.531 euro.
- Gte: 13 dipend., 24.768 ore indennizzate, 238.844 euro.
- Artigianato Tessile: 2 dipendenti 4.032 ore indennizzate, 36.840 euro.
- Rossonero Confezioni: 2 dipendenti, 3.736 ore indennizzate, 32.166 euro.



29 Giugno 2011

Sulle linee programmatiche del bilancio di previsione

La Giunta supera l’esame dei sindacati

L’Amministrazione comunale supera il confronto con le organizzazioni sindacali interessante a conoscere le linee programmatiche del bilancio di previsione, attualmente in fase di redazione. Nella sala della Giunta del Palazzo municipale si è tenuto, infatti, un vertice alla presenza dei sindacalisti, Gino Mavica della Cgil, Salvino Luca in rappresentanza della segreteria provinciale della Uil, Nicoletta Gatto, segretario generale Spi Cgil e Luisa Albanella della segreteria confederale Cgil Catania. Per l’Amministrazione comunale hanno partecipato il vice sindaco Salvia, l’assessore al Bilancio Petralia, il direttore generale Giuseppe Marcenò, ed i capi area Pietro Caraci e Biagio Meli. Le organizzazioni sindacali hanno puntato l’attenzione principalmente sui servizi socio assistenziali e sui tributi locali che vede il Comune intraprendere un’azione di recupero dell’evasione: “Incoraggiamo ogni attività che mira al recupero dell’evasione, - hanno affermato - anzi auspichiamo l’adesione del Comune al Patto antievasione dell’Agenzia delle entrate che favorirebbe maggiori entrate. Parallelamente chiediamo però che da queste scaturiscano agevolazioni e possibilmente detrazioni a favore dei più deboli. Non sarebbe sbagliato, infatti, - hanno continuato - applicare tariffe più basse dell’Imu alle categorie più disagiate ed impinguare il capitolo sui servizi sociali, affinché vengano tutelati gli interessi dei più deboli e degli anziani”.

Il direttore generale ed i capi area hanno sottolineato come il Comune per i servizi sociali, oltre alle somme della legge 328, spenda 350 mila euro del bilancio comunale che, nel suo insieme, può considerarsi equilibrato, non prevedendo “tagli” feroci o enormi aumenti delle tasse, con il dott. Caraci che ha espresso fortissimi dubbi sulla legittimità di differenziare l’Imu, che è una patrimoniale, in base ai redditi. “Prima di iniziare il dibattito sulle determinazione dell’aliquota Imu – hanno affermato gli assessori Salvia e Petralia - abbiamo tagliato dal bilancio tutte le voci di spesa non indispensabili, attuando una campagna rigorosa che ci ha permesso di risparmiare parecchio. Purtroppo però anche quest’anno la Regione ed il Governo centrale hanno ridotto i trasferimenti, ed il costo di alcuni servizi insopprimibili, come la depurazione delle acque reflue, è aumentato. Nonostante tutto ciò abbiamo mantenuto alcuni servizi di utilità collettiva ed anticipato lo stipendio dei 75 contrattisti. Il Comune, inoltre, ha deciso di considerare l’abitazione brontese degli emigrati come prima casa ai fini del calcolo dell’Imu. Come si vede – hanno concluso - le proposte del sindacato a favore della collettività facevano già parte dei nostri programmi, ma adesso dobbiamo misurarci con la rigidità dei numeri, che ci costringono, in tempi di crisi, a dover anche ipotizzare qualche sacrificio”.



22 Giugno 2011

VOTO UNANIME DEI CONSIGLIERI PRESENTI

Approvato il Piano triennale delle opere pubbliche

49 opere pubbliche da realizzare in 3 anni con un investimento di 121 milioni di euro, di cui 7, si spera possano essere investiti già quest’anno, per una spesa di circa 23 milioni di euro. Sono i numeri del piano delle opere pubbliche del Comune per il triennio 2012 – 2014, adottato dalla Giunta municipale e approvato dal Consiglio comunale. “Abbiamo inserito le opere pubbliche che sono importanti per la nostra comunità. – ha affermato il sindaco – Opere che i cittadini ci chiedono e che ci permetteranno di migliorare i servizi che garantiamo. Come sempre - continua Firrarello – l’impegno per ottenere i finanziamenti necessari sarà massimo”. Soddisfatto anche il presidente della commissione Lavori pubblici, Gino Prestianni.

“Questo elenco – ha affermato – è il risultato di lungo lavoro in commissione per verificare cosa realmente possiamo realizzare”. E dall’elenco delle opere programmate ci si rende conto della valenza dei lavori. All’interno del progetto di ristrutturazione, adeguamento e completamento della rete idrica interna, cha da solo necessita investimenti per oltre 17 milioni di euro, è inserito lo scavo del terzo pozzo idrico in contrada Musa. Come è noto Firrarello, infatti, chiedendo in proposito precise decisioni ministeriali, ha risolto il problema del vanadio in tutta Italia. Dal Pozzo di Ciapparazzo comunque a Bronte arriva acqua con troppo vanadio, mentre dai pozzi Musa il vanadio è pochissimo. Di conseguenza scavando un terzo pozzo a Musa, Bronte potrà attingere acqua con una percentuale di vanadio ben inferiore al consentito. Fra le opere da realizzare però anche la Chiesa del quartiere Borgonuovo, il completamento del cimitero, la costruzione dell’elisuperfice e poi i lavori di sistemazione di via Maratona, di consolidamento della frana in contrada Fontanelle e la strada di collegamento tra la via Madonna del Riparo e via Sturzo. Ma fra le opere inserite nel piano triennale c’è anche la costruzione di una comunità alloggio per portatori di handicap.

In Consiglio il piano triennale è stato approvato all’unanimità dei presenti. Il consigliere Lanzafame, leggendo il verbale della commissione ha ricordato che i consiglieri che la compongono, per quanto riguarda il settore viabilità, hanno suggerito alcuni emendamenti che prevedono di anticipare nell’ordine delle priorità la sistemazione di via Maratona ed il progetto di collegamento fra la via Sturzo e Madonna del Riparo. Emendamenti sottoscritti anche dagli altri consiglieri ed alla fine approvati. Per il consigliere Sgrò il piano è volto al miglioramento della qualità di vita della cittadinanza brontese, mentre Salvino Luca si è augurato che vengano cercati finanziamenti per realizzare le opere. Il consigliere Triscari ha invitato l’assemblea consiliare a rivolgere l'attenzione sulle le opere importanti perla qualità delle vita. Fra queste le fognature, inesistenti in molte zone del paese. Anche il consigliere Sanfilippo si è soffermato sulla importanza di opere come l’illuminazione e la rete fognaria, con il consigliere Graziano Calanna che ha sottolineato come dal piano manchino alcune opere di urbanizzazione primarie come per esempio viale Sardegna e via Palermo. Il consigliere Spanò ha ribadito la possibilità che alcune opere vengano realizzate attraverso i progetti di finanza, con Nunzio Saitta che ha evidenziato come l’alto numero di progetti già predisposti e finanziati dall’Amministrazione Firrarello, dia certezze sulla possibilità che anche quelli inseriti nel piano vengano finanziati.



11 Giugno 2011

DaLL'11 GIUGNO fino al 28 Settembre

Orario estivo per gli uffici del Comune

Cambiano gli orari di apertura e di chiusura degli uffici comunali. Da oggi 11 giungo, come ormai consolidata tradizione durante il periodo estivo, gli uffici saranno aperti da lunedì al venerdì dalle 7 e 30 del mattino fino alle 14, ed il giovedì anche dalle 15,30 alle ore 19. L’orario estivo rimarrà in vigore fino al 28 settembre.



11 Giugno 2011

Fino al 15 ottobre, vietato accendere fuochi nelle campagne

Emessa l'ordinanza antincendio

Con l’arrivo del caldo estivo scattano le misure di prevenzione degli incendi. Il vice sindaco Salvia ha, infatti, emesso l’ordinanza che impedisce, dal 15 giugno fino al 15 ottobre, a chiunque di accendere fuochi nelle campagne. Ma non solo. Entro il 17 giugno prossimo, tutti i possessori di boschi, terreni agrari, pascoli ed aree incolte, dovranno provvedere al decespugliamento ed alla rimozione delle erbe secche in prossimità di strade, ferrovie o fabbricati ed impianti vari, in quanto ritenuti possibili cause di innesco e propagazione di incendio.
“Considerato – si legge nell’ordinanza – che il territorio comunale, durante la stagione estiva, può essere soggetto a gravi danni, con conseguenze anche sulla pubblica incolumità, a causa di incendi che possono svilupparsi nelle aree abbandonate, infestate da sterpi ed arbusti, si ordina a tutti i proprietari di fondi rustici e aree agricole di provvedere ad effettuare la necessaria prevenzione antincendio, ripulendo il terreno da sterpaglie e cespugli”. Pesanti le sanzioni per i trasgressori che provocano incendi. L’inosservanza dell’ordinanza, oltre a quanto previsto per legge, prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa di 200 euro. In particolare chi non rimuove dal proprio terreno rovi e sterpaglie rischia una multa che può variare dai 159 ai 639 euro. Chi invece con le proprie azioni determina, anche solo potenzialmente, l’innesco di incendi, rischia dalle 1.032 alle 10.329 euro di sanzione.



6 Giugno 2012

Donazione degli organi

Consegna della targa a mamma AngelaCampagna di sensibilizzazione nelle scuole

“Chi aspetta un organo non aspetta altro”. E’ il titolo della campagna di sensibilizzazione alla donazione di organi e tessuti promossa dal Sit (Sistema informativo trapianti) dell’Asp 3 di Catania che oggi ha concluso a Bronte una 2 giorni di sensibilizzazione con i ragazzi delle scuole.

Presso la scuola media Castiglione, infatti, la referente del Sit, Anna Mongelli e la responsabile aziendale di Catania, Agata Lanteri, attraverso la proiezione del lungometraggio “Il cielo può attendere”, hanno fatto capire ai ragazzi quanto importante sia donare gli organi e come da un atto di grande generosità possa rifiorire una vita.

Agli incontri, introdotti dal dirigente scolastico dell’istituto, Antonino Pulvirenti, hanno partecipato l’assessore alle politiche scolastiche del Comune, Enzo Bonina ed il consigliere comunale Salvino Luca. Oggi però alla conferenza è stato invitato anche un’ospite d’eccezione. Era, infatti, presente la signora Angela, mamma della giovanissima Gina che ha donato gli organi dopo essere venuta a mancare diversi anni fa.

A mamma Angela il Sit ha voluto consegnare una targa di riconoscimento con un grande grazie. Sentiti gli interventi del consigliere Luca e dell’assessore Bonina che hanno ringraziato la scuola ed il Sit: “Le donazioni – ha affermato Luca - sono il futuro della medicina. E Bronte ha dimostrato di essere sensibile”. “Il trapianto – ha concluso Bonina – è una grande risorsa della nostra medicina. Dalla morte possono rifiorire più vite. E’ un atto di generosità dal valore inestimabile”.



24 Maggio 2012

AIUTO ALLE DONNE

Il Telefono Rosa attivo in via Umberto, Lazzaro: «Stiamo seguendo 301 casi»

Il centro antiviolenza: «I primi dati sono sconcertanti»

800912000 e 0957723703 a questi numeri rispondono le volontarie appartenenti alla “Associazione volontarie del Telefono Rosa di Bronte”, attivi dallo stesso giorno dell’inaugurazione: 3 gennaio 2012. Il centro di ascolto si trova a Bronte, in via Umberto 354, e offre assistenza psicologica e consulenza legale in maniera gratuita. L’avvocato penalista Samantha Lazzaro, appartenente all’equipe di professionisti che prestano volontariamente la loro opera al Telefono Rosa, dichiara che al momento sono 30 i casi che sono seguiti dal punto di vista civilistico e penalistico. Per ogni caso si compila una scheda e dall’analisi dei dati si evince, nel primo trimestre di attività, che sono corrispondenti a quelli registrati a livello nazionale, come: l’età delle donne vittime di violenza compresa tra i 16 e i 65 anni, il grado di istruzione che (con gran stupore) è medio-alta e, infine, la durata della violenza subita che si aggira intorno ai 3-5 anni.

Purtroppo, le donne non denunziano i maltrattamenti psichici o fisici per paura di ritorsioni, per amore dei figli che li spinge a tacere o per il timore di ritrovarsi da sole e abbandonate da parenti e amici. Le vittime chiamano da tutta la Sicilia e i casi più eclatanti sono: una mamma che chiede aiuto perché esasperata dalle violenze fisiche e psicologiche perpetuate dai figli per motivi ereditari; una giovane donna sposata denuncia le vessazioni dei genitori; moglie che viene continuamente maltrattata materialmente e psicologicamente dal marito.

«Il nostro bilancio è sconcertante, mette in evidenza una reale necessità di avere un centro di ascolto attento e solidale - dichiara Antonella Caltabiano, presidente dell’associazione volontarie del Telefono Rosa di Bronte - I progetti sono tanti, stiamo lavorando e ci stiamo impegnando a fondo. Veniamo contattati da altre associazioni, Comuni e scuole per sensibilizzare sul tema della violenza sulla donna. Siamo stati per esempio all’assemblea dell’istituto tecnico commerciale di Bronte. Sabato scorso una delegazione dell’associazione è stata a Roma invitata al Gran Galà con tutti gli ambasciatori del Telefono Rosa e il prossimo 28 maggio a Vizzini. Infine ci sono tante idee e progetti importati di cui non faccio parola per scaramanzia». [Chiara D’Amico, Giornale di Sicilia]



21 Maggio 2012

Raccolti 900 euro per dotare la Scuola Media dell'apparecchio salvavita

Un defibrillatore a scuola

La partita è finita 2 a 0 per il Cus Catania, ma il risultato era l’ultima cosa che contava nella partita del cuore, la bella ed avvincente sfida di volley fra il Cus Catania e l’Aquila Bronte, organizzata dalla scuola media Castiglione e dalla stessa società di pallavolo brontese per raccogliere i fondi necessari e dotare l’istituto scolastico di 2 defibrillatori. La cosa più importante è stata che i brontesi hanno risposto con la gente che ha affollato gli spalti del palazzetto dello sport e contribuito all’iniziativa benefica. Tantissimi, infatti, i biglietti venduti che hanno permesso alla scuola di raccogliere ben 900 euro.

Oltre ai momenti di sport e solidarietà la manifestazione ha vissuto momenti formativi, con il dott. Salvo Signorelli e l’infermiere professionale Salvatore Anastasi che hanno mostrato come si usa il defibrillatore. Soddisfatto il dirigente scolastico, Antonino Pulvirenti, collaborato nell’occasione da Salvatore Seminara e dalle professoresse Pina Anastasi e Maria Tomasello: “I due defibrillatori – ha affermato – ci consentiranno di elevare il livello di sicurezza della scuola”.

Dopo la morte del calciatore Morosini si è capito quanto importante sia un immediato utilizzo del defibrillatore. Per questo l’Aquila Bronte volley lo ha richiesto da tempo e la Scuola Media Castiglione ha organizzato la raccolta fondi anticipando di qualche giorno la circolare ministeriale che chiede alle scuole di dotarsi dell’apparecchio salvavita.



20 Maggio 2012

Il sindaco Pino Firrarello esprime «forte preoccupazione» per il futuro economico dei Comuni

Imu iniqua e bilanci sempre più a rischio

I timori anche da Maniace e Maletto: «Il costo della vita e dei servizi è aumentato per tutti: siamo più poveri anche noi»

Imu (Imposta municipale unica) iniqua per i cittadini e bilanci dei Comuni in crisi a causa dei tagli statali e regionali». A sostenerlo è il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, alle prese con la redazione del bilancio di previsione. «L’Imu - afferma - così come è stata concepita distruggerà il Paese. Chiederà in maniera iniqua sacrifici anche ai meno abbienti. Pensate agli emigrati, ed a Bronte sono tanti, che saranno costretti a pagare come seconda casa l’abitazione di origine rimasta disabitata. Per questo in Senato - conclude - ho chiesto a Monti di riflettere ». Ma ciò che preoccupa Firrarello è la difficoltà che in Comuni, compreso il suo, stanno avendo per far quadrare i bilanci. Rispetto al 2005 Bronte, infatti, conti alla mano, ha ricevuto 2 milioni di euro in meno e spese in più pari a 500 mila euro solo per il servizio di raccolta dei rifiuti. «Il calcolo è semplice - aggiunge il sindaco - nel 2005 i trasferimenti dello Stato ammontavano a 5.099.773,53 euro. Oggi sono 3.937.194,58. Ci sono quindi un milione e 162.579 euro in meno. Dalla Regione siciliana nel 2005 ricevevamo 2 milioni e 943.374,10 euro, mentre adesso 2.001.551,07. Se sommate le differenze vi accorgerete come sono più di 2 milioni i trasferimenti in meno, cui vanno aggiunti i 500 mila euro che rispetto al 2005 paghiamo in più per il servizio di raccolta dei rifiuti. Mi domando come sarà possibile far quadrare i conti. Il Governo - conclude - deve prendere una decisione».

E le difficoltà non sono solo di Bronte. Buona parte dei Comuni siciliani hanno registrato tagli a 6 cifre. Chi se la cava un po meglio sono i Comuni più piccoli che sembrano resistere alla crisi. Il Comune di Randazzo, per esempio, complessivamente dal 2005 fino ad oggi ha ricevuto ben 922.324 mila euro in meno, che per un Comune di 11 mila abitanti non sono pochi. 342.359 sono stati i tagli prodotti dallo Stato, ben 579.964 euro quelli della Regione siciliana. Con i soldi rimasti i Comuni non solo dovranno tentare di garantire gli stessi servizi, ma dovranno pensare alla stabilizzazione dei propri precari, che vivono una stagione da incubo, a causa del drammatico rischio di non vedersi rinnovare i contratti annuali. Se la cavano meglio, invece, i Comuni piccoli. Interpellati sull’argomento i sindaci di Maletto e Maniace, rispettivamente Pippo De Luca e Salvatore Pinzone Vecchio hanno detto che, dal 2005 ad oggi, hanno ricevuto da Stato e Regione la stessa cifra, ma Pinzone Vecchio sottolinea: «Si è vero non abbiamo subito tagli, ma neanche incrementi, ed il costo della vita e dei servizi è aumentato in maniera esponenziale. Di conseguenza siamo più poveri anche noi». Una possibile soluzione il sindaco di Bronte la ha già proposta. Istituire un consorzio di Comuni che ottimizzi i servizi e riduca i costi. Ai sindaci la decisione finale. [Fonte: La Sicilia]



15 Maggio 2012

Cassa integrazione lavoratrici tessili

Sbloccati 15 milioni

Le 115 lavoratrici tessili che presto rischiano di rimanere senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, tirano un sospiro di sollievo. Dopo la manifestazione sotto la sede dell’Ufficio provinciale del lavoro di Catania, dove Cgil, Cisl e Uil avevano fatto protestare centinala di lavoratrici, fra cui anche una folta delegazione delle dipendenti del gruppo Bronte Jeans di Bronte, si apre uno spiraglio sull’attuazione dell’accodo con il governatore Raffaele Lombardo che prevedeva lo stanziamento di 50 milioni per finanziare la cassa integrazione in deroga nella nostra Isola e che improvvisamente è stato bloccato per motivi di natura finanziaria.
A darci la buona notizia è Gino Mavica, responsabile della Cgil per la zona montana: «Vi è stato - ci dice - l’incontro delle segreterie regionali confederali con la dirigente generale dell’assessorato regionale al Lavoro, dott. Corsello. Alla fine è stato deciso di sbloccare parzialmente il fabbisogno finanziario per la cassa integrazione in deroga del corrente anno. A fronte dei 50 milioni previsti dall’accordo quadro regionale firmato a marzo dalle suddette segreterie con il governatore Lombardo, ne sono stati sbloccati quasi 15».
«La dirigente dell’Ufficio provinciale del Lavori di Catania, Licciardello, ci ha già comunicato che programmerà in settimana gli incontri delle forze sociali, aziende ed organizzazioni sindacali, per la conseguente stipula degli accordi propedeutici alla firma dei decreti».


13 Maggio 2012

La crisi del tessile

L’amarezza. «La speranza delle imprese sul probabile ritorno delle commesse purtroppo è risultata quasi del tutto vana»
Il rischio. «Tra breve scadranno gli ammortizzatori sociali e il rifinanziamento della Cig in deroga è stato bloccato»
Erano 12 aziende. Prima della crisi, quando il Polo tessile di Bronte attirava le più importanti aziende nazionali produttrici di capi di abbigliamento, erano 12 le aziende tessili brontesi che confezionavano soprattutto jeans, dando lavoro a quasi 600 dipendenti e producendo più o meno altri 400 posti di lavoro nell’indotto. Adesso la situazione è diversa. Da alcuni dati forniti dalle organizzazioni sindacali il comparto tessile brontese oggi dà lavoro a non più di 400 operai, con l’indotto che si è estremamente ridimensionato, al punto da non far lavorare più di 100 addetti. Gli indici occupazionali del settore potrebbero ridursi di più. [La Sicilia]


L’allarme lanciato dalla Cgil

«Per 115 lavoratrici presto la situazione può diventare drammatica»

«La crisi del polo tessile di Bronte non accenna a diminuire. 115 lavoratrici di Bronte rischiano di rimanere presto senza lavoro e senza ammortizzatori sociali». E’ l’allarme che Gino Mavica, responsabile della Cgil per la zona montana, lancia a seguito della protesta organizzata dai sindacati confederali davanti l’Ufficio provinciale del lavoro di Catania. A sentire la Cgil, infatti, non solo non ci sarebbe una ripresa economica tale da far minimamente sperare un ritorno dei lavoratori del comparto tessile, ma molti di questi starebbero per perdere i sussidi garantiti dagli ammortizzatori sociali. «La speranza espressa qualche mese fa dalle imprese – afferma Mavica - è risultata vana. Il ritorno a Bronte delle commesse di un marchio prestigioso come “Jacob Cohen” non si è ancora avverata». Mavica ci fornisce anche i dati. «Nel gruppo “Bronte Jeans” (un gruppo che riunisce diverse aziende) composto da oltre 200 dipendenti, lavora a singhiozzo appena un terzo di questi, ovvero circa 30 lavoratrici alla “Rossonero confezioni”, che sta producendo i giubbotti Monclair, e altrettante alla Bronte Jeans che sta sfornando al rallentatore i tradizionali pantaloni. Il resto - afferma Mavica malinconicamente - rimane a casa».

«Sul fronte degli ammortizzatori sociali - ribadisce - le cose purtroppo non vanno meglio. Se fino al prossimo autunno circa 100 dipendenti delle aziende brontesi “Rossonero confezioni” e “Artigianato Tessile” sono coperte dalla cassa integrazione straordinaria, per 115 dipendenti di diverse aziende (2 della “Rossonero confezioni”, 2 di “Artigianato Tessile”, una di “Catania-energie”, 32 di “Ls moda”, 14 di “Gte” e 64 della “Bronte jeans”), che dovrebbero percepire dal primo gennaio la cassa integrazione in deroga, la situazione si è complicata.
Infatti, dopo l’accordo quadro regionale siglato a marzo da Cgil, Cisl e Uil con il governatore Raffaele Lombardo che prevedeva lo stanziamento di 50 milioni di euro per finanziare la cassa integrazione in deroga nella nostra Isola è stata improvvisamente bloccata per motivi di natura finanziaria. Il rischio che queste lavoratrici si trovino senza posto di lavoro e, contemporaneamente, prive della copertura degli ammortizzatori sociali di conseguenza è altissimo». Per questo Mavica, ribadendo quanto ha affermato Angelo Villari, segretario generale della Cgil catanese, ha rivolto un ennesimo appello alle istituzioni affinchè aiutino le aziende a conquistare una loro autonomia produttiva. «Le aziende - conclude Mavica – devono essere liberate dal giogo delle commesse dei grandi marchi e messe in condizioni di sprigionare la grande professionalità acquisita». [L. S.]




13 Maggio 2012

Era stato condannato dalla Corte d’appello di Caltanissetta per un omicidio a Valguarnera

Annullato l’ergastolo per Sciacca

Il delitto avvenne nel 2003

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio ad altra Corte d’appello, la condanna all’ergastolo per Vincenzo Sciacca, 36 anni, di Bronte, accusato di essere stato l’esecutore dell’omicidio di Domenico Calcagno. Un colpo di scena in una vicenda giudiziaria che ha visto tutti gli altri imputati condannati con sentenza ormai definitiva. La Prima Sezione della Corte di Cassazione, presidente Umberto Giordano, ha accolto la richiesta del difensore di Sciacca, avv. Francesco Antille, rigettando quella del procuratore generale della Cassazione Giuseppe D’Angelo che aveva chiesto invece il rigetto del ricorso e la conferma della condanna all’ergastolo per il giovane di Bronte, accusato di avere partecipato all’agguato nel quale fu freddato l’imprenditore di Valguarnera assassinato a colpi di arma da fuoco nel maggio del 2003.

La Cassazione ha annullato la sentenza emessa il 30 novembre 2010 dalla Corte d’appello di Caltanissetta, che aveva confermato la condanna all’ergastolo inflitta in primo grado 11 mesi prima dalla Corte d’assise nissena. La Cassazione ha disposto il rinvio alla Corte d’appello di Catania dinanzi alla quale dovrà nuovamente celebrarsi il processo di secondo grado a carico di Sciacca. I giudici dovranno tenere conto dei rilievi mossi. In primo grado la Corte nissena aveva accolto in toto la richiesta del Pm Roberto Condorelli ritenendo probatori gli elementi a carico di Sciacca. Anche in appello l’impianto accusatorio sostenuto dal Pg Mirella Agliastro era stato confermato.

La Cassazione, però ha accolto gli elementi della difesa. A carico di Sciacca c’erano le celle di aggancio del suo cellulare che avevano confermato la sua presenza a Valguarnera nei 3 giorni precedenti il delitto e quando questo venne commesso, le targhe apposte all’auto utilizzata per l’agguato e una intercettazione telefonica. Alla Opel Vectra usata per l’agguato erano state apposte le targhe di una Fiat Punto noleggiata poche settimane prima da Sciacca che ne aveva denunciato il furto. La difesa ha dimostrato che i dati sulle celle di aggancio non sono attendibili, ma gli aspetti a discolpa accolti dalla Cassazione riguardano le perizie scientifiche sulle targhe effettuate dai Ris. Su di esse vennero rinvenute due diverse tracce di Dna maschile, nessuna delle quali corrispondente al profilo genetico di Sciacca. Inoltre nessuno dei testimoni oculari (il delitto avvenne mentre si svolgeva la processione di San Giuseppe) avrebbe dato descrizioni dei killer corrispondenti all’imputato. Calcagno, secondo l’impianto accusatorio, venne punito con la morte per essersi intromesso nei nuovi assetti delle famiglie mafiose sulla riscossione del pizzo. Sciacca, arrestato alla fine del 2007, sarebbe stato fra i componenti del commando, insieme a Vincenzo Montagno Bozzone, considerato capo della cosca di Bronte. [Giulia Martorana, La Sicilia]



12 Maggio 2012

Durante la notte tranciate le valvole e le ruote di autocompattatori e camioncini per renderli così inutilizzabili

Un «messaggio» alla Aimeri Ambiente

Forati i pneumatici di 35 mezzi in deposito

La Aimeri ambiente ancora nel mirino della criminalità. A due giorni dall’incendio che ha distrutto l’autoparco di Giarre, ieri mattina, intorno le 5 e 30, gli operatori ecologici hanno avuto l’amara sorpresa di trovare, all’interno del deposito veicoli di Maletto, a servizio del comprensorio montano, 35 veicoli fra camioncini scarrabili e compattatori con le ruote a terra. Qualcuno, durante la notte, aveva scavalcato le mura del recinto dell’autoparco e con una pinza o una robusta cesoia, aveva tranciato di netto le valvole di un pneumatico per veicolo, rendendo impossibile la partenza dei mezzi e di conseguenza la raccolta dei rifiuti nei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo. Per la Aimeri ambiente, che effettua il servizio di raccolta dei rifiuti per conto della società Ato Joniambiente, l’ennesimo attentato.

Oltre al rogo di Giarre, circa una settimana fa a Piedimonte Etneo sono stati forati i pneumatici di circa 15 mezzi adibiti al servizio di raccolta dei rifiuti. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della Stazione di Maletto e della Compagnia di Randazzo che ieri, alla presenza del comandante, tenente Cosimo Vizzino, hanno effettuato all’interno del deposito accurati rilievi. Sulle indagini, però, nessuna indiscrezione. Intanto, se è vero che ieri nel primo mattino i rifiuti sono rimasti forzatamente davanti alle porte delle case (nel territorio è attivo il servizio di raccolta differenziata porta a porta), la Aimeri ha fatto subito giungere un’officina mobile che ha sostituito le valvole danneggiate. Così, alla spicciolata, i mezzi hanno ripreso a lavorare. (...) [Fonte: La Sicilia]
 

L’AFFARE RIFIUTI

Dopo il sabotaggio di Piedimonte Etneo e il rogo recentissimo di Giarre, un altro autoparco preso di mira

Aimeri Ambiente colpita anche a Maletto

Forse saltati gli equilibri mafiosi in zona. Lo scenario: Santapaola, Cursoti e Cappello finora si erano divisi il territorio

All’indomani dell’inquietante attentato incendiario che mercoledì scorso ha incenerito il parco mezzi dell’Aimeri Ambiente a Giarre, suona come una sfida aperta il nuovo pesante sabotaggio che l’altra notte ha paralizzato le attività in un altro autoparco dell’azienda, quello di Maletto. Ignoti hanno tagliato le valvole dei pneumatici anteriori di 35 automezzi da lavoro, tra autocompattatori e spazzatrici, provocando inevitabili disservizi nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti nella zona pedemontana di Maletto, Bronte, Randazzo e Maniace.

Analogo sabotaggio si era verificato appena pochi giorni fa, alla vigilia dell’attentato incendiario di Giarre, nel deposito mezzi di Piedimonte Etneo, con il taglio delle gomme di una ventina di mezzi da lavoro. Sembra essere una vera e propria partita a scacchi quella iniziata da una non meglio precisata organizzazione criminale che, evidentemente, ben conosce la struttura aziendale e la colpisce nei suoi punti più sensibili.

Una vera partita, dicevamo, e con una precisa strategia: mettere ko l’azienda che opera nei 14 Comuni dell’Ato Catania 1, neutralizzandone i tre siti più importanti e cioè i cantieri di Piedimonte Etneo, Giarre e ora Maletto. Proprio ieri è stato dato incarico a un istituto di vigilanza privata di presidiare i cantieri dell’Aimeri durante le ore notturne. Intanto, sul fronte delle indagini, l’attenzione degli inquirenti sembra concentrarsi sulla coincidenza dell’attentato incendiario di Giarre effettuato all’indomani dell’arresto di R. R., capo cantiere dell’Aimeri, finito in manette nel corso di una operazione della squadra mobile di Catania che ha fatto luce sulla riorganizzazione territoriale del gruppo mafioso dei Cursoti a Catania e nel Giarrese. Secondo quanto si apprende, le indagini potrebbero essere coordinate da un pool di magistrati della Procura di Catania in considerazione dei diversi intrecci sugli interessi criminali, compresa l’ecomafia, che coinvolgerebbe più cosche. Proprio nella zona di Giarre sono diverse le organizzazioni criminali di spessore che si dividono il territorio: Santapaola e Cursoti con base provinciale a Fiumefreddo e Cappello a Calatabiano.
Diverse operazioni eseguite nel triangolo Giarre-Piedimonte-Calatabiano, hanno confermato, in passato, l’assenza di rivalità e contrapposizioni nella gestione delle estorsioni e del traffico della droga tra i gruppi criminali e l’esistenza di una sorta di commissione che decideva chi e come si dovesse procedere con le estorsioni ai danni delle attività commerciali e imprenditoriali. Equilibri che, a lungo, hanno regolato la gestione degli affari illeciti nel Giarrese e che, probabilmente, nell’ultimo periodo, sono mutati determinando un vero scompiglio. Forse Aimeri Ambiente, presente sul territorio jonico etneo dal 2006, potrebbe essere finita nel mirino di qualche cosca in ascesa che starebbe dettando le nuove regole. L’unica anomalia è rappresentata dal fatto che, di solito, le rappresaglie incendiarie, come avvenuto in passato, scattano all’avvio di un nuovo appalto: l’azienda milanese è attualmente in proroga di contratto e oltretutto non è ancora chiaro quali saranno i nuovi scenari con la liquidazione delle Ato. [Mario Previtera]

12 Maggio 2011

ECOMAFIA. Secondo raid nel giro di pochi giorni dopo quello avvenuto a Macchia di Giarre

Intimidazione a Maletto contro Aimeri Ambiente

In passato la società al centro di ritorsioni che hanno portato al blitz «Trash» - Forati con punteruoli tutti i pneumatici dei veicoli. Riparazione lampo e servizio ripreso anche se con qualche ritardo comprensibile.

Aumenta l’escalation intimidatoria contro la Aimeri, azienda del Gruppo Biancamano di Rozzano (Milano), che si occupa di igiene urbana anche per conto dell’Ato Joniambiente in 14 comuni della provincia di Catania, dopo l’attentato di Giarre. Ieri notte sconosciuti si sono introdotti nell’autorimessa di Maletto tranciando le valvole degli pneumatici tubeless anteriori di quasi tutti i 40 automezzi parcheggiati, tra cui autocompattatori, camion scarrabili e gasoloni ribaltabili, quasi certamente a scopo intimidatorio. Ad accorgersene sono stati i dipendenti della società che hanno immediatamente avvisato i responsabili che a loro volta hanno denunciato l’episodio ai carabinieri.

Gli pneumatici sono stati riparati nel corso della mattinata da una ditta specializzata con un’officina mobile, tuttavia il servizio di raccolta integrata dei rifiuti nei comuni del comprensorio (Randazzo, Maletto, Maniace e Bronte), ha subito ritardi. Sul posto i carabinieri della Compagnia di Randazzo si sono recati accompagnati dai dirigenti di Aimeri venuti direttamente da Milano e alcuni Amministratori dei comuni dell’hinterland. Non è la prima volta che l’ecomafia colpisce l’azienda con tentativi di estorsione come quello accertato dai carabinieri della Compagnia di Randazzo nell’ambito dell’operazione: Trash. Negli ultimi giorni le intimidazioni sono state sempre più audaci: prima con la foratura di un’auto di servizio, poi un altro sabotaggio all’interno dell’autoparco a Piedimonte Etneo e infine, l’altro ieri sera, un devastante incendio, l’autoparco di Macchia di Giarre. I sindaci dei comuni interessati alzano la voce a favore della legalità manifestando la propria solidarietà all’impresa e rifiutando ogni forma di violenza, condannano queste intimidazioni che indirettamente si ripercuotono nei servizi ai cittadini. Anche Francesco Rubbino, presidente di Joniambiente, in una nota ha dichiarato la propria indignazione rivolgendo all’Aimeri la propria solidarietà e il ringraziamento per l’impegno nel ripristinare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in tempi certi. [Gaetano Scarpignano, Giornale di Sicilia]

12 Maggio 2011

Questa volta ad essere preso di mira è stato il deposito di Maletto

Aimeri Ambiente, seconda intimidazione in 48 ore

Ancora un’intimidazione ai danni dell’Aimeri Ambiente, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti nei l4 comuni dell’Ato Catania Uno Joniambiente. A distanza di ventiquattro ore dal rogo verificatosi nel deposito-cantiere di Macchia di Giarre, infatti, nella giornata di ieri sono state tranciate le valvole dei pneumatici degli automezzi depositati nel deposito di Maletto, altro centro del Catanese. Una doppia inquietante intimidazione che giunge proprio quando intanto l’Aimeri Ambiente, con una propria nota, a proposito dell’incendio del deposito di Macchia di Giarre aveva voluto puntualizzare che «la Società sta operando in totale trasparenza e collaborazione, in stretto coordinamento con le forze dell’ordine al fine di accertare le cause dell’accaduto e poter ripristinare completamente e quanto prima il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti dei Comuni serviti. La Società inoltre assicura che garantirà comunque già nell’immediato i servizi essenziali. L’Azienda precisa altresì che non ha mai, neanche In passato, ricevuto richieste estorsive di nessun genere. I danni non sono ingenti e i mezzi e le attrezzature presenti in cantiere sono coperti da assicurazione». Ma ieri si è dunque dovuto fare i conti con il nuovo sinistro “messaggio” sul quale ha voluto accendere la Joniambiente. (...). [Gianvito De Salvo, Gazzetta del Sud]

Francesco presidente della Joniambiente

"Pieno rispetto della legalità"

«L’amarezza di ieri, oggi si è trasformata in indi­gnazione. Quello che noi dobbiamo fare, insieme alla Aimeri ambiente, cui rivolgiamo ulteriormente tutta la solidarietà possibile, è mitigare i disagi che questi atten­tati hanno provocato ai cittadini. Sul fronte investi­gativo, infatti, siamo fiduciosi nel lavo­ro che le Forze dell’Ordine e la Magistratura stanno svol­gendo. Ciò che posso dire e che quanto accaduto rafforza le motivazioni di tutti a continuare a svolgere il servizio nel pieno rispetto della legalità. Ringrazio la Aimeri ambiente che, attra­verso l’impiego di una offi­cina mobile, ha permesso, già nella mat­tinata di ieri, a diversi veicoli di riprendere il proprio lavoro».


Pino Firrarello, sindaco di Bronte

"Solidarietà all'Aimeri ambiente, noi parte civile in un eventuale processo"

«Se per un attimo ipotizziamo che gli attentati di Giarre e Maletto possano avere la stessa matrice, dovremo giungere alla conclusione che la malavita ha preso di mira la Aimeri ambiente.
Noi siamo con al fianco della Aimeri, perché siamo contro ogni tipo di violenza e quoti­dianamente schierati nella lotta contro la criminalità organizzata. A questa azienda la massima solidarietà e soprattutto la totale colla­borazione, affinché la vicinanza con le istituzioni le conferiscano ancora più forza e le consentano di non piegarsi ad eventuali richieste malavitose di qualsiasi tipo esse siano.

Condanno pesantemente entrambi gli atti crimi­nosi, sia quello di Giarre, sia quello di Maletto. Si tratta di atti vili perpetrati a danno non solo della di tutti i cittadini, in quanto pena­lizzano la pulizia in 14 Comuni.
Continuo a sostenere che chiunque abbia indicazioni utili alle indagini deve denunciarli alle Forze dell’Ordine per permettere alla Magistratura di assi­curare i colpevoli alla Giustizia. Il Comune di Bronte si costituirà parte civile negli even­tuali processi»



10 Maggio 2012

L'ACQUA DI CONTRADA MUSA

Si progetta un nuovo pozzo

Già redatto il progetto. Firrarello: “Ci libererà dall'acqua di Ciapparazzo”

“Scavare un terzo pozzo in contrada Musa per risolvere definitivamente i problemi del vanadio nell’acqua potabile”. E’ l’obiettivo che si è posto il sindaco il quale dopo aver risolto a livello nazionale i problemi del vanadio nell’acqua potabile ottenendo per tutti i Comuni d’Italia l’innalzamento delle percentuali da 50 a 140 micro grammi per ogni litro ("O miracolo), oggi punta a risolvere definitivamente il problema a Bronte. La città del pistacchio, infatti, capta principalmente acqua dal pozzo di Ciapparazzo il cui vanadio supera i 160 mg/l. Dagli attuali 2 pozzi Musa il valore del vanadio, invece, quando è eccessivo, raggiunge i 72 mg/l, ampiamente nella norma.

“Così dopo gli studi e le analisi dei tecnici – afferma il sindaco - abbiamo pensato di scavare un terzo pozzo in contrada Musa, in grado di soddisfare per intero le esigenze della città di Bronte”. Ed il fabbisogno dei brontesi si aggira intorno ai 90 litri di acqua al secondo. Circa 50 se ne captano dagli attuali 2 pozzi Musa, mentre il resto arriva dal pozzo di Ciapparazzo dell’Acoset. “Con il nuovo pozzo – continua Firrarello – non solo daremo ai brontesi acqua priva di vanadio, ma ci libereremo di quella del pozzo di Ciapparazzo”.

Per questo l’Ufficio tecnico del Comune ha già redatto il progetto che prevede la realizzazione di un pozzo profondo 180 metri e largo 25 centimetri, ovvero il necessario per ospitare una pompa potente. Redatto dal geometra Nino Saitta, con la collaborazione del geologo Giovanni Cavallaro e dell’ing. Salvatore Caudullo in qualità di rup, il progetto prevede uno scavo a circa 100 metri di distanza dagli altri 2 pozzi. I documenti per le approvazioni del Parco dell’Etna, del Genio civile e dell’Asp sono già stati inviati e presto di dovrebbero avere notizie.



8 Maggio 2012

LA RACCOLTA DEI RIFIUTI

Si è svolto un vertice, voluto dal sindaco sen. Pino Firrarello, per migliorare soprattutto il servizio di spazzamento. Il primo cittadino lancia anche un appello agli abitanti: «Tutti dobbiamo contribuire a mantenere il paese pulito»

Joniambiente ha inviato gli ispettori

Il loro compito verificare il lavoro svolto dagli operatori e controllare l’efficienza dei mezzi

Settimana di sperimentazione per verificare pregi e difetti del servizi di raccolta dei rifiuti e dello spazzamento a Bronte. Lo hanno deciso insieme il Comune di Bronte e la società Ato Joniambiente al termine di un vertice voluto dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello e dall’assessore all’ecologia, Biagio Petralia. All’incontro hanno partecipato il presidente della Joniambiente, Francesco Rubbino, assieme ai dirigenti della società Ato ed i responsabili dell’Aimeri ambiente che nei fatti effettua il servizio. Con loro anche il consigliere comunale, Vincenzo Sanfilippo.
In pratica ispettori della Joniambiente, già da ieri mattina verificano il servizio effettuato dagli operatori ecologici e la funzionalità e l’efficienza di spazzatrici e compattatori. Lo scopo è quello di ottimizzare un servizio che soprattutto nello spazzamento deve migliorare. «Il principio è molto semplice. - afferma Firrarello - I cittadini devono aiutarci a tenere il paese pulito, gli operatori ecologici devono svolgere al meglio il loro dovere, la Joniambiente deve rappresentare le nostre esigenze all’Aimeri Ambiente, ovvero la società che effettua il servizio. Se tutti facciamo il nostro dovere - conclude il sindaco - alla fine avremmo raggiunto il nostro obiettivo, che è quello di rendere Bronte pulita». Durante l’incontro la Joniambiente, che con il nuovo servizio sulla raccolta differenziata ha attuato un cambiamento epocale nei metodi di raccolta dei rifiuti, ha reso pubblici i lusinghieri risultati che hanno visto Bronte raggiungere il 47% di rifiuti differenziati con lo stesso personale impiegato prima dell’inizio del nuovo servizio, nonostante quello nuovo imponesse l’impiego del 30% di personale in più. «Ottimo, - aggiunge Firrarello - ma dobbiamo riuscire a capire dove il servizio può essere migliorato, ed intendiamo farlo attraverso i controlli». Così gli ispettori verificheranno le effettive ore di lavoro degli operatori ed i chilometri effettuati dalle spazzatrici che non partiranno più da Maletto, ma dal centro comunale di raccolta di Bronte. Non si perderà così il tempo del trasferimento. (...) (Fonte: La Sicilia)




28 Aprile 2012

Il Comune, con una «strana» iniziativa foriera di polemiche, realizzerà due “suite” nel Castello che fu di Horatio Nelson

Il Museo Nelson sarà anche albergo

L'opera finanziata dall’Arcus, una società che ha come scopo lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo

Dormire come in un lussuoso resort fra il profumo di storia inglese che in Sicilia è possibile respirare solo fra i rigogliosi giardini del Castello Nelson. Fra sei mesi questo sarà possibile grazie ad una strana idea del sindaco Firrarello che ha cercato e trovato i finanziamenti per restaurare e trasformare in 2 meravigliose suite l’ala del Castello sopra il portico di ingresso, dove un tempo si trovavano le cucine.

Un iter velocissimo, con i lavori, che da contratto dovranno durare 6 mesi, già consegnati alla Icogen Srl, l’impresa di Vittoria che con un ribasso del 24% si è aggiudicata l’appalto.

«Abbiamo deciso di realizzare due suite – afferma il sindaco Firrarello in un comunicato – perché riteniamo che in futuro il Castello possa essere utilizzato in maniera diversa rispetto ad oggi». Per Firrarello, infatti, avere la possibilità di affittare a delle famiglie una stanza all’interno del Castello rappresenta uno dei modi per valorizzarlo. «Immagino - continua - che possa essere meraviglioso soggiornare fra i corridoi impreziositi da quadri, lettere autografe dei reali d’Inghilterra, ordini militari, piani di battaglia e medaglie che furono degli eredi dell’ammiraglio inglese Horatio Nelson.»
Il Comune ha potuto appaltare i lavori grazie al finanziamento di 500 mila euro ottenuto dall’Arcus, la società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo, costituita dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali.

Il progetto di restauro è stato redatto dall’architetto Antonino Giuttari e dall’ingegnere Salvatore Signorello, approvato dal Rup, il geometra dell’Ufficio tecnico comunale Nino Saitta e dal dirigente dell’Ufficio, Salvatore Caudullo e completato dal punto di vista amministrativo dalla dirigente del Comune, Teresa Sapia.



2 Maggio 2012

CONSIGLIO COMUNALE

Approvato il bilancio consuntivo

13 favorevoli e 5 contrari

Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza il bilancio consuntivo del 2011. «Questo bilancio – ha affermato l’assessore Petralia - rappresenta la fase più difficile per le finanze pubbliche degli ultimi anni per il nostro Comune. Nel 2011 venne inaugurata una fase senza precedenti di riduzione di finanziamenti pubblici, che di conseguenza ci hanno costretto a ridurre le spese. Il nostro Comune ha rispettato il patto di stabilità ed ha chiuso il bilancio con un avanzo di 5 milioni di euro, frutto dalla riduzione della spesa corrente e di una oculata gestione delle entrate tributarie. Somme che i vincoli tributari nazionali ci impediscono di investire.» «L’augurio – conclude l’assessore - è che il 2013 segni una ripresa».

Ampio il dibattito in assemblea. “Esprimo forti preoccupazioni – ha affermato Andrea Sgrò - perché il bilancio è figlio di una situazione economica reale che rischia di investire drammaticamente i cittadini. Invito il Consiglio ad un'azione di responsabilità lavorando affinché la crisi non penalizzi eccessivamente la cittadina”. “Sotto l'aspetto tecnico nessuna critica, - ha ribadito Salvino Luca - ma sotto l'aspetto politico il bilancio si basa solo sui mancati introiti. Niente provvedimenti contro la crisi”. Per Daniele Scalisi invece l’Amministrazione va elogiata: “I complimenti al sindaco ed all'assessore Petralia per essere riusciti a redigere il bilancio consuntivo nonostante le molteplici difficoltà. Hanno rispettato i vincoli imposti dalla normativa con dati economici, finanziari e patrimoniali equilibrati. Grazie ad una gestione oculata questo sarà uno dei pochi comuni a reggere la crisi”. Per Gino Prestianni l’Amministrazione non poteva fare di più. Graziano Calanna, invece, è stato critico: “L'amministratore del futuro non può limitarsi ad elencare i vincoli e le difficoltà”.

“C'è poco da essere soddisfatti - ha ribadito Salvatore Proietto – Non è stato fatto nulla per risollevare l'economia”. “L’economia è troppo ferma – ha sottolineato Vittorio Triscari – c’è grande preoccupazione per il prossimo bilancio di previsione”. “Nel 2011 – ha affermato Nunzio Saitta - abbiamo avuto 900 mila euro in meno ed abbiamo dovuto diminuire la spesa rinunciando a qualcosa. Nonostante ciò abbiamo effettuato alcuni servizi essenziali che altri non possono permettersi. La realtà è che dopo anni di sprechi, lo Stato italiano deve raggiungere il pareggio di bilancio e nessuno ha la bacchetta magica. Noi abbiamo fatto il massimo rispettando il patto di stabilità. Speriamo in futuro di gravare il meno possibile sulle tasche dei cittadini”. Alla fine 13 favorevoli e 5 contrari.



2 Maggio 2012

15 multati per scarico abusivo di rifiuti

Personale specializzato ha trovato fra i rifiuti documenti e prove inconfutabili per risalire al proprietario

Nonostante i controlli con le relative contravvenzioni che non solo a Bronte, ma nell’intera provincia di Catania, vengono quotidianamente effettuati, nel tentativo di limitare il fenomeno degli scarichi abusivi dei rifiuti, purtroppo c’è chi ancora si ostina a non voler fare la raccolta differenziata, ed a gettare per strada i propri sacchetti dell’immondizia. Sono ben 15 le contravvenzioni che la Polizia municipale di Bronte sta perfezionando nei confronti di altrettanti residenti nei Comuni di Bronte, Maletto e Maniace che, incuranti delle ordinanze, hanno ben pensato di gettare in campagna i propri rifiuti. A seguito di un controllo del territorio effettuato dal personale dell’Ufficio Ambiente, infatti, sono state individuate 3 micro discariche a cielo aperto nelle zone in prossimità del cimitero, in contrada San Nicola che i brontesi conoscono meglio come (Collegetto), ed in contrada Difesa, verde panorama dell’Etna fra Bronte e Maletto.
Bene, in queste zone nel periodo fra le feste della Liberazione e del Lavoro, il Comune ha purtroppo preso atto che la gente aveva incivilmente trasformato aree uniche dal punto di vista ambientale in discariche. Ovviamente sono subito stati disposti gli atti per la pulizia dei luoghi, che purtroppo graveranno nelle tasche di tutti i cittadini, ma ovviamente sono anche scattati i controlli. Personale specializzato ha aperto i sacchetti, trovando all’interno documenti e prove inconfutabili per risalire al proprietario. Molti, infatti, fra i rifiuti hanno gettato bollette e contravvenzioni non pagate, cartelle esattoriali inviate dall’Agenzia dell’Entrate e documenti della Camera di commercio. C’è stato pure chi ha messo in una borsa di plastica e gettato in campagna il libretto sanitario dell’anziano genitore defunto da qualche giorno. Tutti documenti, insomma, che hanno conferito al sacchetto il nome ed il cognome del proprietario.

Così i documenti sono stati considerati prova e di conseguenza fotografati e sequestrati, con la Polizia municipale che adesso provvederà a convocare i presunti responsabili e notificare una sanzione di 200 euro ciascuno. “Purtroppo – afferma in un comunicato l’assessore all’Ecologia ed all’Ambiente, Biagio Petralia – nonostante il nuovo servizio di raccolta differenziata, ci sono molti cittadini che si ostinano a gettare sacchetti di rifiuti non differenziati ovunque. Non è la prima volta che questo ufficio in sinergia con la Polizia municipale provvede ad individuare e sanzionare chi si scarica rifiuti abusivamente. Ai vigili vanno i miei ringraziamenti, ma l’augurio è che presto questi fenomeni finiscano e che il territorio venga rispettato iniziando da un quotidiano conferimento corretto dei rifiuti differenziati”.
Petralia però nonostante ciò è fiducioso: “Il nuovo servizio di raccolta differenziata – infatti continua – è iniziato da circa 5 mesi. La maggior parte si è abituata ed effettuata correttamente il conferimento della raccolta differenziata. Purtroppo però bastano poche decina di persone su migliaia a gettare in un luogo di campagna i rifiuti, che quella zona diventa una discarica”. Sull’episodio è intervenuto anche il sindaco Pino Firrarello: “Se il servizio di raccolta dei rifiuti non funziona a dovere – afferma – invito i cittadini a segnalarlo, affinché i problemi vengano risolti. Ma i cittadini evitino lo scempio delle nostre campagne”.



28 Aprile 2012
IL COMUNE PARTECIPA AD UN BANDO DEL MINISTERO

Impianti fotovoltaici nelle scuole

Progetto di cinque impianti di 10 kw ciascuno

Tetti fotovoltaici in 5 scuole di Bronte. Il Comune ha partecipato ad un bando pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, dal titolo “Programma per la promozione dell’energia solare – Il sole a scuola” che consente, a tutti i Comuni inferiori a 50 mila abitanti, di presentare 5 progetti per realizzare sui tetti delle scuole impianti fotovoltaici. A volere che il Comune partecipasse, il sindaco Firrarello sempre attento ai bandi che vengono pubblicati soprattutto dai Ministeri, ma in questo caso doppiamente interessato, sia perché ricevendo i finanziamenti previsti dal bando si da lavoro ai brontesi, sia perché gli impianti fotovoltaici permetterebbero al Comune di risparmiare sul costo dell’energia elettrica consumata dagli istituti scolastici. “Proprio così – afferma il primo cittadino – il costo dell’energia è uno dei problemi di questo Comune. Soprattutto a causa dei sollevamenti dell’acqua potabile consumiamo, infatti, parecchia energia elettrica. I bandi che mettono a disposizione dei finanziamenti sono per i Comuni opportunità da non perdere. In questo caso ben vengano perché ci permetteranno di produrre energia in maniera eco compatibile e contemporaneamente di risparmiare”.

E l’ufficio tecnico ha presentato 5 progetti su altrettanti tetti di edifici scolastici brontesi che sono la scuola dell’infanzia “Guido Reni”, la scuola elementare “Nicola Spedalieri”, i due plessi della scuola elementare “Marconi” e “Mazzini” e la scuola media Castiglione. Sul tetto di quest’ultima è già stato istallato un impianto fotovoltaico e di conseguenza, se il progetto dovesse essere finanziato, la scuola aumenterà la propria capacità produttiva di energia. Nel dettaglio, secondo i progetti redatti dal geometra Francesco Messineo, coordinato dal dirigente l’Ufficio tecnico del Comune Salvatore Caudullo, si dovrebbero realizzare 5 impianti di 10 kw ciascuno, per una richiesta di finanziamento complessiva di 200 mila euro.



22 Aprile 2012

La richiesta. Cinque sindaci hanno firmato un documento scritto dagli avvocati del circondario

«Non toccate il Tribunale di Bronte»

Cinque sindaci hanno firmato il documento che gli avvocati del circondario di Bronte hanno scritto per convincere per primo il ministro della Giustizia a non sopprimere la sede staccata del Tribunale. In un cine-teatro comunale di Bronte, affollato non solo da legali, ma anche da cittadini, sono intervenuti il sindaco Pino Firrarello e i sindaci di Maletto, Pippo De Luca, di Maniace, Salvatore Pinzone Vecchio, San Teodoro, Salvatore Agliozzo e l’assessore Carmelo Giarrizzo di Randazzo.

All’incontro hanno partecipato anche numerosi consiglieri comunali ed il presidente della Provincia Giuseppe Castiglione. «Capisco le esigenze - ha affermato Firrarello - e gli avvocati fanno bene a difenderle. Da sindaco sarei più contento se gli avvocati si mobilitassero così per ogni problema della città. Ci troviamo di fronte ad una riforma che prevede la soppressione del nostro Tribunale, con il Governo che non intende concedere deleghe. Comunque i motivi per salvarlo ci sono e se ci dovessero essere distinguo faremo valere le nostre ragioni». Sulla stessa linea gli altri sindaci, con l’avvocato Antonino Uccellatore che, per salvare il Tribunale di Bronte, ha proposto l’allargamento della competenza territoriale degli uffici giudiziari, accorpando anche Adrano e Biancavilla. «Piuttosto che parlare di come salvare il Tribunale di Bronte - ha affermato Castiglione - dobbiamo capire come riorganizzare gli uffici giudiziari della Provincia. Gli uffici periferici sono troppi, ma non possiamo spogliare il territorio rischiando di non garantire un servizio. Gli avvocati hanno formulato una proposta - conclude -. Credo vada valutata». (Fonte: La Sicilia)


20 Aprile 2012

Il comitato in difesa del punto nascite chiama a raccolta gli altri sindaci

«Facciamo ricorso al Tar»

“Presentate ricorso al Tar contro il decreto che chiude il Punto nascite dell’ospedale di Bronte come hanno fatto a Cefàlù”. E’ la proposta che Giuseppe Mancuso, presidente del comitato cittadino “Uniti per la difesa dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, del punto nascite e per la tutela del diritto alla salute”, ha rivolto ai sindaci di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro, Floresta e Santa Domenica Vittoria, ovvero ai primi cittadini dei Comuni che gravitano attorno Bronte dal punto di vista ospedaliero.
“Alla luce delle notizie riguardanti l’accoglimento da parte del Tar – si legge nella missiva - dei ricorsi presentati dai sindaci di Lipari e del comprensorio del presidio ospedaliero di Cefalù, e per la quale il Tribunale Amministrativo ha deciso a favore del mantenimento dei due Punti nascita, vi chiedo di presentare opportuno ricorso al fine di scongiurare la definitiva chiusura del Punto nascite dell’Ospedale di Bronte”. Il Tar della Sicilia, infatti, ha sospeso il decreto dell’assessore regionale alla salute Massimo Russo con il quale viene disposta la chiusura del centro nascite dell’ospedale di Cefalù. Il ricorso era stato presentato dai Comuni di Cefalù, Pollina, Lascari, Gratteri, Campofelice di Roccella, San Mauro Castelverde, Collesano, Isnello e Castelbuono. “Cefalù - dice Mancuso - ha le stesse caratteristiche di Bronte e di conseguenza, visto che la politica stenta ad ascoltare i diritti dei cittadini, questi potrebbero essere tutelati dalla magistratura”. Vero è anche però che non tutti i ricorsi contro la chiusura dei Punti nascita siciliani sono stati accolti. Anche a Licata i sindaci hanno presentato ricorso per salvare il Punto nascite dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, ma il Tar lo ha rigettato. “Vero - risponde Mancuso - ma la situazione è diversa. Il nostro è un territorio di montagna con tantissime criticità”. (La Sicilia)


18 Aprile 2012

Dopo gli incontri con i sindaci dei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò e San Teodoro del Novembre 2011, gli avvocati scendono ancora una volta a difesa del Tribunale di Bronte e degli uffici del Giudice di Pace

Sabato 21 aprile assemblea pubblica nel Cine Teatro Comunale

«Salva il tuo Tribunale»

E’ il grido degli avvocati del circondario del Tribunale di Bronte che chiamano a raccolta i cittadini dei comuni di Bronte, Cesarò, Maletto, Maniace, Randazzo, S. Teodoro e le Associazioni ed i Circoli tutti per dire no alla chiusura del Tribunale e degli Uffici del Giudice di Pace di Bronte. La paventata ipotesi di soppressione è stata prevista dal provvedimento legislativo adottato dal Parla­mento Nazionale nell'estate del 2011 che, al fine di riorganizzare la geografia giudiziaria italiana, stabilì la soppressione e/o l'accorpamento delle Sezioni Distaccate dei Tribunali.

«Se il Tribunale di Bronte, Sezione Distaccata del Tribunale di Catania, dovesse essere soppresso, - afferma l’avv. Antonio Petronaci - verrebbe arrecato un danno gravissimo alle popolazioni di molti Comuni del circondario con grave violazione di un principio fondamentale posto alla base della Costi­tuzione Italiana: il diritto alla tutela dei diritti ed interessi legittimi dei cittadini.» Per gli avvocati l’assemblea pubblica che si terrà alle 9,30 di sabato 21 aprile nei locali del Cine Teatro Comunale è importante per sensibilizzare tutti i cittadini e le autorità Amministrative dei Comuni del Circondario che ricadono nella Giurisdizione del Tribunale di Bronte.

«La presenza degli Uffici Giudiziari nel territorio, - continua Petronaci - oltre ad essere segno della presenza dello Stato, fornisce un servizio primario ed esclusivo ai cittadini stessi. In particolare, la soppressione degli Uffici giudiziari presenti a Bronte creerebbe notevoli disagi ad una popolazione situata in un'area geografica prettamente montana, collegata al capoluogo di provincia tramite infrastrutture che nel periodo invernale non consentono di raggiungere agevolmente Catania, in assenza di idonei mezzi di trasporto pubblico e i cui Comuni distano dal capoluogo di provincia dai 70 ai 120 Km.»



20 Aprile 2012

Regolamentata l'esecuzione di scavi su suolo pubblico per impedirne lo scempio

Strade lisce anche dopo gli scavi

Quante volte abbiamo visto strade asfaltate da poco tempo con il manto o la pavimentazione rovinata da successivi scavi effettuati da società o da privati. Quasi ovunque, infatti, è una consuetudine realizzare reti sotterranee o collegare gli scarichi privati alla rete fognaria, coprendo gli scavi con superficialità. Un’abitudine che vanifica spesso l’efficacia di un lavoro appena svolto e non rende giustizia a quel decoro urbano richiesto da tanti.

Il Comune cercherà di porre un argine a tutto ciò. Il Consiglio comunale, guidato dal vice presidente Andrea Sgrò ha, infatti, approvato all’unanimità dei presenti un nuovo regolamento comunale per l’«esecuzione di scavi su suolo pubblico», che responsabilizza tutti, enti pubblici, privati e società, a ripristinare lo stato dei luoghi in maniera decorosa. Chi effettua uno scavo dovrà, infatti, versare una cauzione che otterrà indietro solo quando l’Ufficio tecnico comproverà l’efficacia dei lavori di ripristino del manto stradale.

Il regolamento – afferma il consigliere Rosario Lanzafame che ha collaborato con gli uffici nella redazione del documento – riguarda tutti i soggetti, pubblici e privati che, a qualunque titolo, eseguono interventi di scavo, obbligandoli ad un decoroso ed efficace ripristino delle aree pubbliche. Ovvio – continua – che chiunque voglia eseguire scavi debba ottenere le necessarie autorizzazioni da parte del Comune. La novità sta nel fatto che queste potranno essere concesse solo se il richiedente verserà al Comune una cauzione, mediante fidejussione bancaria o assicurativa calcolata in proporzione all’entità dello scavo. Effettuati i lavori di ripristino del piano di calpestio della strada o della piazza, l’ufficio tecnico entro 6 mesi dalla comunicazione di fine lavori, dovrà effettuare un collaudo. Se sono stati eseguiti correttamente il Comune restituirà la cauzione, altrimenti se ne servirà per ripristinare lo stato dei luoghi”.
Adesso il nuovo regolamento dovrà essere pubblicato e dopo entrerà in vigore.



18 Aprile 2012

ALLE FAMIGLIE DISAGIATE ED AI MINORI IN DIFFICOLTA’

Distribuiti i fondi della legge 328

Aiutare le famiglie in difficoltà ed i minori disagiati. Con questo spirito i sindaci di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo hanno suddiviso i 110 mila euro che l’assessorato regionale alla Famiglia ha finanziato per premiare la capacità a progettare ed eseguire i servizi previsti dalla legge 328 sui servizi sociali. Si è riunita, infatti, la conferenza di servizio distrettuale per la rimodulazione del piano di zona 2010-2012. All’incontro hanno partecipato i componenti del Gruppo di piano del distretto, costituito dai dirigenti dei servizi sociali dei Comuni, dalle assistenti sociali, dai funzionari contabili, e dai rappresentanti di associazioni e patronati che operano nel territorio.
“Per distribuire adeguatamente i fondi che abbiamo ottenuto – ha affermato il sindaco - abbiamo attivato tavoli di concertazione con associazioni e parrocchie. L’obiettivo era quello di individuare i reali bisogni della gente in difficoltà. Solo dopo abbiamo rimodulato il Piano di Zona, potenziando i servizi che insieme abbiamo ritenuto necessari”.
In pratica i 110 mila euro sono stati così suddivisi: 12.840 euro per potenziare il servizio di assistenza ai diversamente abili; 8.918 euro per al servizio di affidamento familiare; 30.000 euro per il trasporto dei diversamente abili presso i centri di riabilitazione; 15.147 euro per l’assistenza igienico sanitaria; 11.689 per l’assistenza economica; 4.000 euro a favore del banco alimentare; 11.700 euro per l’assistenza specialistica; 15.050 per il ricovero dei disabili mentali. Ma non solo. La rimodulazione ha permesso di rivedere i conti generali nel suo complesso e ricavare economie. Per questo 26.327 euro sono stati assegnati all’Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza) Opera Pia Collegio Maria di Bronte che svolge un meritorio servizio di assistenza e guida per i minori.



13 Aprile 2012

Il direttore dei lavori: a fine giugno dovrebbero essere consegnati i locali destinati al Laboratorio analisi ed alla Pediatria ed il collegamento con la nuova Ostetricia

Riprendono i lavori in Ospedale

I lavori dovrebbero completarsi nel 2013

Sono ripresi con una certa regolarità i lavori di ristrutturazione dell’ospedale Castiglione Prestianni, in ritardo di anni sulla tabella di marcia. Ad assicurarlo è stato il direttore dei lavori, ing. Giuseppe Mineo, ascoltato dalla Commissione consiliare di studio chiamata a vigilare sull’andamento dei lavori di ristrutturazione. Alla presenza dei consiglieri Graziano Calanna, Massimo Castiglione, Angelica Catania, Rosario Lanzafame, Salvatore Proietto e Vincenzo Sanfilippo, l’ingegnere Mineo ha effettuato un excursus sui motivi che hanno provocato i ritardi, sottolineando che in ciò nessuna responsabilità è da addebitare alla direzione lavori. «L’impresa ha ripreso a lavorare – ha sottolineato Mineo – ed io ho chiesto di avere chiarezza sui tempi. Se tutto procede bene a fine giugno, massimo meta luglio saranno finiti e consegnati all’ospedale i nuovi corpi destinati ad ospitare il Laboratorio analisi e la Pediatria. Verrà completato anche il collegamento con la nuova Ostetricia.»

«La notizia buona – ha continuato - è che riusciamo a completare l’opera con le somme già pattuite. Sempre senza intoppi, i lavori potrebbero essere finiti del tutto nel 2013.» La Commissione consiliare, senza scendere nel merito delle cause che hanno provocato i ritardi, si è riservata la possibilità di effettuare un sopralluogo nel cantiere, ma ha appreso con soddisfazione il nuovo inizio dei lavori. “Auspichiamo vivamente – hanno affermato i consiglieri presenti - che vengano posti in essere tutti gli adempimenti finalizzati a rispettare i tempi annunciati durante questa seduta”.



29 Marzo 2012

Firrarello rispolvera la proposta di un Consorzio fra Bronte, Randazzo, Maletto e Maniace

Consorziamoci per risparmiare

Obiettivo: risparmi economici ed efficienza
“Costituiamo un consorzio di Comuni che ci permetta di razionalizzare la spesa e migliorare l’efficienza dei nostri servizi”. E’ la proposta che il sindaco Firrarello ha rivolto ai colleghi di Maletto e Maniace, rispettivamente Pippo De Luca e Salvatore Pinzone Vecchio, ed al presidente del Consiglio comunale di Randazzo, Lucio Rubbino. “Potremmo – ha affermato durante un incontro a Bronte – consorziare i servizi di promozione turistica, gestire insieme un canile e perché no anche i servizi di raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade.

I Comuni, in momenti di crisi come questo, ne trarranno certamente un risparmio economico, con i servizi che ne guadagneranno in efficienza”. All’incontro hanno anche partecipato il direttore generale del Comune di Bronte, Giuseppe Marcenò, l’assessore di Maniace, Alessandro Pinzone, ed i consiglieri comunali Nunzio Saitta e Vincenzo Sanfilippo: «La proposta di consorzio – hanno affermato i due consiglieri comunali - è valida soprattutto per lo sviluppo e la promozione del territorio, in modo particolare ai fini turistici».
Anche i 2 sindaci ed il presidente Rubbino hanno condiviso la “ratio” della proposta che i comuni di Maletto e Maniace hanno già sperimentato qualche anno fa con l’Associazione dei Comuni e che adesso vivono con una Unione dei Comuni anche con Cesarò: “Condividiamo l’idea. – hanno affermato quasi all’unisono – Vanno individuati i singoli servizi da consorziare con un unico imperativo: il reale risparmio per gli Enti”.
 

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