21 Febbraio 2012
MONITORAGGIO
Sotto osservazione fino a giugno Punto nascita di Bronte, vertice all'Asp per salvarlo Incontro ieri mattina presso la sede della direzione generale dell'Asp di Catania, tra il commissario straordinario Gaetano Sirna e i rappresentanti dei comuni di Bronte, Randazzo, Maletto, Maniace, San Teodoro, Cesarò e Santa Domenica di Vittoria per parlare del punto nascita e del futuro del “Castiglione-Prestianni'' di Bronte. Sirna ha confermato che fino al 30 giugno verrà effettuato “un attento e puntuale monitoraggio sul trend dei parti per vedere, se ci sono i presupposti per richiedere una deroga e mantenere in vita il servizio, viste le peculiarità e le particolari esigenze del territorio montano, che copre un vasto comprensorio che da Randazzo arriva fino a Cesarò, assorbendo anche le esigenze di comuni del messinese come Santa Domenica Vittoria e San Teodoro. Dal l marzo il primario di Ostetricia e Ginecologia - prosegue Sirna - fino ad oggi a scavalco tra Paternò e Bronte - verrà definitivamente trasferito nel territorio per garantire una maggiore assistenza e per potenziare e riorganizzare il percorso assistenziale. La tutela delle mamme e dei bambini deve essere prioritaria per tutti”. (*OC*, Giornale di Sicilia) 21 Febbraio 2012
Il futuro dell'Ospedale Proficuo vertice ieri mattina sul mantenimento del servizio di Maternità all’ospedale Castiglione Prestianni. Nel corso dell’incontro sono stati inoltre garantiti il potenziamento del nosocomio e la conclusione dei lavori Il commissario dell’Asp 3 Sirna chiederà la deroga della chiusura del Punto nascita La folta delegazione di istituzioni e cittadini che si sta battendo per il mantenimento del Punto nascita dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte esce soddisfatta dall’incontro con il commissario dell’Asp 3 di Catania, Gaetano Sirna. L’incontro chiesto dal presidente del Consiglio comunale di Bronte a nome dell’intorno territorio e sollecitato dall’on. Pippo Limoli ha reso ufficiale la posizione di Sirna, che sembrerebbe orientato a presentare alla Regione siciliana la richiesta di deroga al decreto che chiude il Punto nascite di Bronte. All’incontro oltre a Gullotta e Limoli hanno partecipato: l’on. Lino Leanza (che in proposito ha incontrato Sirna e l’assessore Massimo Russo), l’on. Giovanni Burtone (che ha difeso il punto nascite di Bronte nella Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario), i consiglieri comunali di Bronte Vittorio Triscari, Angelica Prestianni e Salvino Luca; il consigliere provinciale di Bronte Aldo Catania, il componente del Comitato cittadino per l’ospedale Biagio Venia, il sindaco di Maletto, Pippo De Luca; il presidente del Consiglio e il consigliere comunale di Maletto, Giuseppe Spatafora e Luigi Saitta. E poi ancora; il sindaco di Maniace Salvatore Pinzone Vecchio; il presidente del Consiglio di Maniace Rodolfo Arcodia, il sindaco di Cesarò Antonio Caputo, quello di San Teodoro, Salvatore Agliozzo, il presidente del Consiglio di Randazzo Lucio Rubbino con l’assessore Carmelo Giarrizzo. «L’incontro - ha affermato Gullotta - ha lascito soddisfatti tutti. Sirna non solo appare orientato a presentare richiesta di deroga, ma ha anche fornito assicurazioni sul potenziamento dell’ospedale e sulla fine dei lavori. «Sento il dovere di ringraziare gli onorevoli Limoli, Leanza e Burtone». «Esprimo vivo apprezzamento per la sensibilità dimostrata dal commissario Sirna - ha affermato Limoli – già dal primo marzo l’ospedale di Bronte avrà il primario di Ginecologia e verranno potenziati Pediatrica e Pronto soccorso». «Sirna mi ha confermato - ha aggiunto l’on. Leanza - l’intenzione a chiedere la deroga. Ma l’aspetto positivo è che si è parlato dell’intero ospedale. Noi continueremo ad essere vigili». «Abbiamo - afferma l’on. Burtone - ribadito quanto detto in commissione a Roma. La riorganizzazione dei Punti nascita non può non considerare l’orografia del territorio e qualsiasi struttura ospedaliera deve essere messa in condizione di raggiungere gli obiettivi». «Verrà effettuato un monitoraggio sul trend dei parti, - ha concluso Sirna - per vedere se ci sono i presupposti per richiedere una deroga, viste le peculiarità del territorio montano, che copre un vasto comprensorio. La tutela delle mamme e dei bambini dev’essere prioritaria per tutti. A Bronte garantiremo gli standard assistenziali, rimanendo fedeli alla pianta organica approvata dall’assessorato regionale». [Fonte: La Sicilia]
16 Febbraio 2012
AGRICOLTURA FRA TRUFFE E CRISI Il blitz. Ieri all’alba gli agenti del Corpo forestale regionale in azione nei mercati ortofrutticoli di Catania e Palermo Diverse centinaia di chili di pistacchi iraniani messi in vendita all’ingrosso nei mercati ortofrutticoli di Catania e Palermo come se fossero di origine siciliana ed addirittura di Bronte «Made in Sicily» pistacchi iraniani e patate africane Sequestrati centinaia di chili dei due prodotti in vendita all’ingrosso come siciliani Raffaele Lombardo: «E’ la prova che ai confini non ci sono controlli su quanto viene importato» Palermo. Patate francesi ma forse di origine africana oppure greca e pistacchi iraniani. Messi in vendita, all’ingrosso, nei mercati ortofrutticoli di Catania e Palermo, come prodotti siciliani. I pistacchi, addirittura, come quelli – pregiatissimi – di Bronte. Una truffa vera e propria, bloccata all’alba con un blitz degli agenti del Corpo forestale regionale che hanno sequestrato diverse centinaia di chili dei due prodotti. Campioni di patate e pistacchi sono stati consegnati, per le analisi chimiche sulla conformità alle normative europee relative all’uso di fitofarmaci e anticrittogamici, all’Istituto zooprofilattico. Contemporaneamente i 50 agenti del Corpo forestale – che per ore hanno setacciato gli stand dei due mercati ortofrutticoli controllando la tracciabilità dei prodotti agricoli nonché la fatturazione di entrata e di uscita – hanno denunciato all’autorità giudiziaria i commercianti. I controlli, come ha annunciato il comandante del Corpo forestale Pietro Tolomeo, proseguiranno per tutto l’anno e saranno estesi, di concerto con gli assessorati regionali alle Risorse agricole e al Territorio e Ambiente, anche alla grande e piccola distribuzione. «I risultati dell’operazione – ha affermato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo – purtroppo confermano che la mancanza di controlli alle frontiere fa sì che questi prodotti arrivino sugli scaffali della grande e della piccola distribuzione con danni notevoli sia per i consumatori convinti di acquistare prodotti siciliani, sia per i nostri agricoltori e commercianti che subiscono danni notevoli sul piano economico». Concetto ripreso e ribadito dall’assessore regionale alle Risorse agricole Elio D’Antrassi. «Il consumatore è disposto a pagare di più una merce coltivata in Sicilia, ma vuole la garanzia che sia davvero “made in Siciliy”. Per questo motivo bisogna combattere il contrabbando e la contraffazione di prodotti non siciliani che vengono venduti nell’Isola. Non si può speculare sulla fidelizzazione dei consumatori che vanno garantiti nei loro acquisti perché la Regione vigila per evitare qualsiasi contraffazione». (...) I controlli continueranno utilizzando – ha detto il comandante del Corpo forestale, Tolomeo – «sistemi informatici sulla tracciabilità del prodotto anche per accertare i volumi della frode, anche per quanto riguarda le commercializzazioni sottobanco. In ogni caso, va tutelata la tracciabilità dei prodotti agro-alimentari siciliani. È questo l’obiettivo di questa iniziativa». (…) [Giorgio Petta, La Sicilia] LE REAZIONI «Controlli importanti da estendere in altri siti» La soddisfazione sulla natura del blitz arriva in un coro unanime. A partire dai destinatari dell’operazione stessa : «Siamo ben felici dei controlli effettuati perchè servono ad evitare frodi alimentari da parte di commercianti poco corretti. Auspichiamo che in futuro ne avvengano di altri, per garantire al massimo i prodotti siciliani. Tutto questo per garantite la tutela dei cittadini e dell’economia dell’Isola». Lo ha affermato il presidente del Cda del Maas, il mercato agroalimentare di Catania, Mario Brancato. Positivo, com’era scontato, il commento delle associazioni di categoria. «L’agropirateria ogni anno sottrae milioni di euro agli imprenditori agricoli che hanno investito sulle produzioni tipiche del territorio. Spacciare specialità come il pistacchio per siciliano è un’azione criminale e per questo ben vengano i controlli». È il commento del presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione. «Quest’operazione - aggiungono - dimostra che solo una continua e pressante azioni di controllo può reprimere il commercio dei falsi. Al Corpo forestale va il nostro plauso per quanto compiuto». «Il blitz ai mercati ortofrutticoli di Palermo e Catania ha portato alla luce quanto da tempo denunciato circa la commercializzazione di prodotti di dubbia provenienza ed il più delle volte spacciati come nazionali o comunitari. Il pericolo maggiore per i consumatori è quello di acquistare derrate che non rispettano le ferree regole dettate dall’Unione Europea in materia di sicurezza alimentare». Così si legge in una nota di Confagricoltura Sicilia, secondo cui «l’auspicio è che l’opera di controllo possa essere presto allargata a tutte le strutture che operano nell’ambito della filiera, anche in quella della trasformazione». (…) [Ma. B.] Anche il sindaco della Città del pistacchio, Pino Firrarello, ha sentito il dovere di ringraziare il Corpo Forestale per aver smascherato una truffa ai danni dei consumatori e dell’economia agricola della sua cittadina. “Esprimo – ha affermato - un sentito ringraziamento al Corpo forestale della Regione per l’operazione a tutela e consumatori, dell’economia agricola siciliana e della mia Bronte. Il pistacchio, infatti, è una delle realtà più importanti della mai cittadina. Dal sapore unico, dall’elevato valore nutrizionale e dal riconoscibilissimo colore verde che lo contraddistingue è da tutti riconosciuto come il più buono al mondo. L’Ue gli ha pure riconosciuto il marchio Dop. Bisogna quindi tutelarlo dalle truffe, come ha fatto molto bene il Corpo forestale”.
14 Febbraio 2012
Bronte sperimenta un nuovo servizio Telelettura dei contatori dell'acqua Leggere i contatori dell’acqua di ogni utente direttamente dall’ufficio, ma soprattutto offrire nuovi servizi, evitare agli utenti enormi bollette di conguaglio ed individuare le perdite nella rete. E’ in sintesi - secondo un comunicato - l’obiettivo del Comune che ieri mattina ha inaugurato la sperimentazione di un nuovo servizio che permette la tele lettura dei contatori dell’acqua. In pratica l’Ufficio tecnico per un periodo di tempo monitorerà direttamente dagli uffici i dati teletrasmessi da 2 centraline sistemate nel contatore degli uffici comunali di viale Catania nella linea primaria della via Pavone. Due contatori per testare e verificare la funzionalità del nuovo servizio inaugurato dal sindaco Firrarello. “Ogni contatore istallato – afferma l’ing. Giuseppe Mammana della società che sta effettuando la sperimentazione – è collegato via radio con una unità centrale che comunica all’ufficio via gsm”. Per Mammana i benefici saranno molteplici come le applicazioni ed i servizi innovativi che in futuro potranno fornirsi agli utenti che, oltre a poter avere accesso ai consumi sempre ed in tempo reale, potrebbero anche ricevere avvisi via sms.
8 Febbraio 2012
Bronte, Maletto e Randazzo. Tetti imbiancati, ma pochi disagi alla viabilità: attese però nuove precipitazioni Neve sul versante Nord strade senza problemi Il sale gettato lungo la Statale 284 e sulle strade più a rischio ha evitato la formazione del ghiaccio Come da previsione il versante nord dell’Etna ieri mattina si è svegliato ricoperto da una leggera patina di neve che a Randazzo e Bronte non ha superato i 2 centimetri. A Maletto, che è il Comune più alto sul livello del mare della cintura dell’Etna, ovviamente ha nevicato di più, ma il ghiaccio non ha provocato problemi alla circolazione stradale. La neve, infatti, è caduta copiosa solo intorno alle 4 del mattino, ma già la sera precedente l’Anas aveva provveduto a gettare lungo la strada statale 284 Randazzo - Bronte sale a sufficienza per impedire che si trasformasse in ghiaccio nonostante le temperature durante la notte fossero intorno allo zero termico. Già dopo la mezzanotte di ieri, infatti, più volte gli spargisale sono entrati in azione e così ieri mattina il transito dei tanti pendolari che raggiungono l’area metropolitana è stato regolare. Nessun disagio neanche all’interno dell’abitato di Bronte, preso quotidianamente d’assalto da chi deve andare a scuola o raggiungere il posto di lavoro. L’ufficio comunale di Protezione civile, coordinato direttamente dall’assessore Melo Salvia e dall’ingegnere Salvatore Caudullo, ha provveduto in tempo a spargere sale sulla salita che conduce all’ospedale e nei punti dove l’esperienza insegna che la viabilità è più difficile. Insomma la macchina della Protezione civile sembra aver funzionato a dovere un po’ ovunque, grazie anche alle previsioni dei meteorologi che hanno messo tutti in guardia per tempo e con grande precisione. I rischi adesso però non sono terminati. Le ampie schiarite di ieri sono state solo il preludio per le gelate della notte. Non è escluso quindi il rischio che, questa mattina e quelle a venire, le strade si trasformino in vere e proprie lastre di ghiaccio, favorite da una serie di gelate che sembra debbano caratterizzare le prossime notti. [...] [Fonte: La Sicilia]
2 febbraio 2012
GRAZIANO CALANNA: “ECCO PERCHE’ SI PUO’ MANTENERE IL TRIBUNALE” «Il tribunale ha tutti i requisiti per la deroga» “Ecco perché si può mantenere il Tribunale di Bronte”. Sono le considerazioni del consigliere comunale Graziano Calanna, incaricato dal presidente Salvatore Gullotta a redigere un documento da inviare a Roma, per convincere il Governo nazionale che il Tribunale di Bronte ha tutti i requisiti per ottenere una deroga alla proposta di soppressione. “La legge – afferma Calanna – ha evidenziato criteri oggettivi ed omogenei di cui deve necessariamente tenersi conto al fine di evitare una soppressione totale degli Uffici Giudiziari, ovvero estensione del territorio, il numero degli abitanti, i carichi di lavoro, l’indice delle sopravvenienze, la specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, ed, infine, la presenza di criminalità organizzata. Ebbene, alla luce di ciò, sussistono tutti gli elementi affinché vengano mantenuti gli Uffici Giudiziari a Bronte che raggruppa anche Maletto, Maniace, Randazzo, San Teodoro e Cesarò, tutti paesi montani, lontani da Catania, che insieme fanno circa 45.000 abitanti”. “Ed ancora, - continua - l’efficienza del Tribunale di Bronte che, grazie ad un personale qualificato ed efficiente, negli ultimi 5 anni, ha definito processi pendenti dai primi anni del 2000, permettendo a numerosi utenti bisognosi, quali interdetti e inabilitati, di ottenere risposte. Infine, purtroppo, - conclude il consigliere - anche l’incremento della criminalità, ultimo dei parametri richiesti per la deroga, trova da noi riscontro”. Calanna adesso metterà insieme queste idee in un unico documento da sottoporre al Consiglio comunale.
3 Febbraio 2012 Depurazione, 5 Comuni rischiano la sanzione L’Ue ha inserito Adrano, Bronte, Biancavilla, Belpasso e Paternò nella lista nera a causa dell’inquinamento del Simeto Bronte, Adrano, Biancavilla, Belpasso e Paternò finiti nella black list dell’Unione Europea per l’inadeguatezza dei sistemi di depurazione delle acque reflue. Cinque Comuni inadempienti dell’area etnea, tra i 20 di tutta la provincia e i 75 siciliani, indicati da Bruxelles come cattivi esempi. Primati negativi sia per l’impatto ambientale che per il mancato servizio ai cittadini, costretti tuttavia a pagare in bolletta la quota sulla depurazione. Il rischio, adesso, se i sindaci continueranno ad intervenire, è che la Commissione europea faccia scattare una serie di sanzioni, che vanno dai 12mila ai 715mila euro per ogni giorno di ritardo nell’adeguamento. Una sorta di ultimatum, che difficilmente, con le casse sempre più vuote degli enti locali, potrà essere rispettato. La problematica dei cinque comuni etnei, in particolare, è connessa al conseguente inquinamento riversato sul fiume Simeto a causa degli scarichi fognari di fatto non trattati. Aspetto su cui già da tempo si muove l’associazione Symmachia con segnalazioni, esposti alla magistratura e dossier fotografici. Attività svolta qualche anno fa soprattutto per il depuratore di Adrano, da cui fuoriuscivano schiume maleodoranti (segno di un cattivo funzionamento) che riversandosi attraverso rivoli d’acqua per le campagne, raggiungevano il Simeto. [...] «Finalmente l’Europa certifica ciò che noi diciamo da tempo - dice la prof. Angela Anzalone, presidente di Symmachia - abbiamo cercato di sensibilizzare le Istituzioni locali ma ancora oggi si assiste a scarichi fognari che si riversano direttamente nel Simeto, inquinandolo». E poi c’è la beffa della tassa di depurazione. «Esistono normative chiare - precisa la Anzalone - è giunto il momento dei rimborsi, considerato che il servizio non viene espletato correttamente. Ci auguriamo che vengano scongiurare le salate sanzioni, che rappresenterebbero un ulteriore salasso per i cittadini». [Vittorio Fiorenza, La Sicilia]
2 febbraio 2012
«Il pianeta che respira – Da un’ex discarica – “Brignolo” il bosco dei ragazzi per i ragazzi» L'ex discarica di Brignolo alle Giacche verdi Sarà trasformata in un bosco fruibile Il Consiglio comunale ha approvato l’affidamento in concessione per 15 anni al raggruppamento provinciale di Bronte dell’associazione nazionale “Giacche verdi”, l’ex discarica “Brignolo” sita in un terreno, gravato da uso civico, nella zona “D” del parco dell’Etna. Il legale rappresentante dell’associazione ambientalista, Biagio Montagno, infatti, ha presentato al Comune un progetto di recupero dell’ex discarica che, senza costi per il Comune, mira a trasformarla in un bosco fruibile. Il progetto denominato «Il pianeta che respira – Da un’ex discarica – “Brignolo” il bosco dei ragazzi per i ragazzi» vedrà i volontari piantare nei 5 ettari di terreno alberi di leccio, roverella e specie endemiche come la ginestra dell’Etna o per esempio i tipici alberi di pistacchio. Oltre a ciò sarà realizzato un sentiero percorribile in mountain bike, a cavallo ed a piedi, delle aree attrezzate per attività sportive e per pic nic con opportuni barbecue, tavoli e panche. Infine anche delle aree didattico-ambientali. “L’ex discarica Brignolo – scrive Montagno nella premessa del progetto – è stata bonificata dal Parco dell’Etna e riconsegnata al Comune. Noi vorremmo crearvi un bosco coinvolgendo i giovani studenti brontesi. Servirà – conclude –per la salvaguardia del clima e per sensibilizzare alla tutela dell’ambiente”. La cessione del terreno è stata approvata dal Consiglio comunale che ha esplicitamente ringraziato l’associazione ambientalista brontese.
22 Gennaio 2012 Poche speranze per il Tribunale «Al lavoro per cercare di mantenere almeno l’Ufficio del giudice di Pace» «Poche le speranze di salvare la sezione staccata del Tribunale di Bronte. Possibile, invece, mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace, ma bisogna che i Comuni, palesemente in crisi economica, riescano a reperire risorse e personale». Lo ha affermato con chiarezza il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, durante un vertice tenuto nella sala della Giunta del Palazzo comunale di Bronte alla presenza dell’assessore Enzo Bonina, dell’avvocato del Comune, Antonella Cordaro, del sindaco di Maletto, Pippo De Luca venuto all’incontro con il suo vice Enzo Sgrò, dell’assessore di Randazzo, Mario Caggegi, e degli avvocati Antonino Uccellatore, Maria Sgroi, Federico Cairone e Salvatore Longo. «Mi sono battuto - spiega Firrarello - e mi batterò ancora per salvare il Tribunale di Bronte minacciato di soppressione dalla rimodulazione della rete giudiziaria, ma ho trovato il Ministero restio a garantire deroga per qualsiasi Tribunale designato di soppressione. Si potrebbe salvare l’Ufficio del giudice di Pace solo se gli enti locali si caricano le spese». I Comuni però adesso vivono una crisi economica e non possono assumere personale. Per Firrarello però il tentativo va fatto. Prima, però, visto che il giudice lo paga il ministero, va chiesto se è necessario dover assumere un cancelliere ed un ufficiale giudiziario, se tutti i Comuni aderiscono e se sarà possibile utilizzare il personale precario dei Comuni. Solo dopo si deciderà la linea da adottare. [La Sicilia]
22 Gennaio 2012
«Innalzare i confini del Parco Maletto. La proposta del comitato riperimetrazione approda alla Provincia La proposta del “Comitato provinciale per la riperimetrazione del Parco dell’Etna” approda a Palazzo Minoriti per essere discussa dal Consiglio provinciale. La quinta commissione “Ecologia, tutela dell’ambiente e pianificazione territoriale”, presieduta dal consigliere provinciale Sergio Gruttadauria, ha approvato una mozione che invita il presidente Giuseppe Castiglione a farsi portavoce presso la Regione affinché i confini del Parco dell’Etna vengano innalzati fino a 1.100 metri di altitudine. «Adesso il documento dovrà essere discusso e votato dal Consiglio – afferma il consigliere provinciale Nunzio Parrinello, componente della V commissione -. Sarà l’occasione per sentire i colleghi su un problema che investe tutti i Comuni dell’Etna. Dei 59mila ettari di terreno ricadenti all’interno dei confini del Parco, ben 28mila sono di privati che attendevano sviluppo e salvaguardia. In tutti questi anni, invece, il territorio si è impoverito e ha registrato un decremento degli abitanti. Chi è rimasto si è accorto di non poter più neanche esercitare attività agricole secolari, mentre i Comuni non sono riusciti a promuovere il turismo in un momento in cui la crisi economica sembra prendere il sopravvento». Per questo la quinta commissione consiliare ha deciso di ascoltare le ragioni del presidente del comitato che chiede la riperimetrazione del Parco, Carlo Cinciotti, decidendo di sposarne l’iniziativa. «La Provincia - conclude Parrinello - non è competente in materia, ma approvando il Piano territoriale a previsto sentieri, stazioni sciistiche, strutture ricettive e lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile. Per questo chiediamo al presidente Castiglione di raccontare alla Regione il disagio dei cittadini e chiedere l’innalzamento dei confini del parco a 1.100 metri, restituendo le attuali zone “D” ai Comuni. Sarà l’inizio per programmare lo sviluppo del territorio. Notificheremo la nozione approvata - conclude Parrinello - a tutti i Comuni al fine di essere adottata». [G. G., La Sicilia]
22 Gennaio 2012
I lavori cominciarono nell’aprile del 2009 e poi si interruppero. Ora l’ufficialità dell’Anas Il ponte della Ss 120 pronto entro giugno Salvo imprevisti, derivanti principalmente dalle condizioni meteo, entro la fine di giugno il ponte della strada statale 120 sul fiume Simeto, nella contrada Bolo di Bronte, sarà completato. A dare la bella notizia soprattutto ai camionisti, oggi costretti ad effettuare una deviazione di circa 8 chilometri per superare il fiume, è l’ufficio stampa dell’Anas che, ripercorrendo le tappe di un iter burocratico difficile, che ha visto i lavori iniziare il 23 aprile del 2009 per poi bloccarsi inesorabilmente, informa che ormai si lavora alacremente, al punto da intravedere il completamento dell’opera. «A seguito di gravi difficoltà logistiche ed economiche dell’appaltatore Com. Er. Spa - si legge nella nota dell’Anas - i lavori hanno subito un forte rallentamento. L’Anas, per questo motivo, ha approvato il subentro agli stessi prezzi e condizioni del contratto principale in favore di Si. Gen. Co Spa che ha fornito nuovo slancio ai lavori al punto che alla fine dell’anno è stato realizzato circa il 70% dell’appaltato». Chi percorre la passerella provvisoria, vietata ai mezzi pesanti dopo alcuni crolli, infatti, si rende conto che si sta lavorando per completare le travi del ponte: «Attualmente – conferma l’Anas - la carpenteria metallica è stata varata, con l’impresa che sta procedendo al montaggio dei ferri di armatura in soletta che, una volta completi, consentiranno l’avvio dei getti per la costituzione del corpo dell’impalcato. Salvo avverse condizioni climatiche, l’ultimazione dei getti di cemento è prevista entro la prima decade di marzo. Trascorsi i tempi tecnici, ovvero circa 28 giorni per far asciugare il cemento, si potrà procedere alla realizzazione dei lavori conclusivi dell’opera, che entro il primo semestre 2012 potrà essere pronta». L’intero intervento ha previsto la ricostruzione del ponte, previa demolizione di quello esistente dichiarato inagibile ormai decenni fa. Il ponte che si sta completando è identico a quello precedente, solo più robusto. È lungo 163,3 metri, ha 8 luci di circa 20,5 metri ciascuna, in struttura mista acciaio-calcestruzzo. Appena completato, la passerella su cui oggi è appoggiata la strada per consentire il transito delle auto verrà demolita. [Gaetano Guidotto, La Sicilia] |