5 Febbraio 2003
«Gli ospedali della provincia, sono penalizzati» Firrarello all'Assessore Cittadini: «Grandi professionalità mortificate, occorrono ispezioni e correttivi» Gentile assessore, da qualche tempo mi trovo ad essere recettore di continui malcontenti e da più parti mi giungono sollecitazioni affinché prenda contezza e coscienza delle gravi disfunzioni che affliggono gli ospedali della provincia di Catania e, precisamente, quelli di Acireale, Biancavilla, Bronte, Militello Vai di Catania e Paternò. Tali ospedali, che per anni sono stati il vanto e la speranza dei cittadini della provincia etnea, rischiano la definitiva chiusura entro qualche tempo. Contro di essi si è abbattuta la, seppur necessaria, scure della riduzione dei posti letto, operata negli ultimi anni. Ma, per la situazione reale in cui versano, sembra assolutamente inutile la ristrutturazione già attuata da alcuni di tali presidi ospedalieri, il passaggio in nuove strutture di altri o i finanziamenti già definiti, per rilevanti somme, di altri ancora. Siamo in presenza di una congiura o di una inconsapevole distrazione? Tutto ciò è, però, alla base di un disagio ormai non più governabile né tollerabile. E', quindi, necessario interrogarsi circa la reale consapevolezza e contezza che lei, assessore alla Sanità della Regione siciliana, abbia della situazione in cui versano i richiamati presidi ospedalieri. Chiedo, innanzi tutto, se è a conoscenza del numero dei posti letto attualmente attivati in tali strutture e, in particolare, se il nuovo ospedale di Giarre, ad oggi con soli 59 posti letto, nonostante una progettazione e realizzazione «travagliata» (ben 30 anni) possa continuare ad essere considerato un ospedale con reali prospettive sanitarie o, tuttalpiù, se ne possa sancire la definitiva trasformazione in albergo? | Il senatore Pino Firrarello (Forza Italia) ha scritto una lettera aperta all'assessore regionale alla Sanità, Ettore Cittadini, in cui segnala gravi carenze in alcuni presidi ospedalieri della provincia, sollecitando adeguati interventi. Ecco il testo, pubblicato su La Sicilia del 5 febbraio 2003. |
| Ma bel altre domande si affollano nei miei pensieri e nutro parecchi dubbi circa il grado di effettiva conoscenza che lei, sign. assessore, abbia sulle situazioni che vado ad evidenziare. Nonostante l'avvio di una procedura di acquisto di tre Tac, iniziata due anni fa, per gli ospedali di Bronte, Giarre e Militello, l'installazione delle stesse non arriva mai. Tale paradossale situazione comporta una meno incisiva possibilità di diagnosi per tanti ammalati dei paesi della provincia. In nessun ospedale della provincia esiste un reparto o servizio autonomo di cardiologia. E' bene evidenziare che i medici, pur insufficienti nel numero, a volte, arrivano a «trasformarsi» in ausiliari per evitare la paralisi delle prestazioni mediche, in quanto si registra una carenza pari al 25% dell'organico del personale infermieristico dell'Asl 3. Per mancanza di anestesisti e radiologi nei cinque ospedali summenzionati risultano, di fatto, sospese le attività sanitarie. Deve evidenziarsi una situazione alquanto paradossale: le tre aziende ospedaliere della città di Catania dopo aver annientato, in sostanza, i suddetti due servizi, avendo “fagocitato” tutte le professionalità presenti in periferia, oggi, bontà loro, “affittano” all'Asl 3 le loro prestazioni tanto onerose quanto lacunose. Infatti è alquanto limitato, per non dire nullo, l'utilizzo degli stessi operatori dovendosi considerare il notevole dispendio di tempo perso negli spostamenti dal centro alla periferia. Come si vede sembra di vivere una realtà pirandelliana poiché attualmente, in città; solo nelle tre Aziende (tralasciando il privato) esistono anestesisti e radiologi, sempre con le valigie in mano, pronti e costretti a spostarsi in ogni dove nella provincia. Ma vi è di più. Ogni direttore generale costruisce una sanità secondo le sue idee e quasi sempre demolendo quanto fatto prima, non pensando in alcun modo qualsiasi forma di raccordo o scambio di esperienza con i «colleghi». Ciò, evidentemente, a discapito di un razionale sviluppo della realtà sanitaria provinciale. Sig. assessore la mia riforma ha ormai fatto il suo tempo. Sono passati ben 12 anni. Ha avuto qualche merito, anzitutto quello di aver anticipato lo Stato nel nuovo assetto. Oggi credo, però, sia arrivato il momento di ripensare a qualcosa di più funzionale con minori arbitri e più prestazioni sanitarie per la gente. Auspico che tali disfunzioni siano circoscritte alla sola provincia di Catania, dove peraltro, come lei sa, ci sono grandi professionalità sanitarie capaci di assicurare al cittadino una migliore qualità della vita. Intervenga presto con ispezioni puntuali ed efficaci e disponga le correzioni che vanno poste in essere.
18 Gennaio 2003
Rinforzi per l'ospedale: 9 infermieri Il vertice dell'Asl 3 di Catania invia 9 infermieri all'ospedale Castiglione Prestianni di Bronte per “mitigare” la carenza del personale infermieristico e la Uil-Sanità del Comune etneo rientra dallo stato di agitazione proclamato qualche settimana fa. ”E' giusto ringraziare il direttore generale Giorgio Ragona - afferma il responsabile "aziendale" della Uil per il distretto di Bronte e Randazzo, Armando Paparo - per aver accolto le nostre richieste. In ospedale da ormai troppo tempo una carenza di personale infermieristico compromette, a nostro avviso, la stessa qualità dei servizi agli utenti e quindi la nostra minaccia di incrociare le braccia era più che legittima. Il provvedimento del vertice Asl - continua Paparo - che vede arrivare a Bronte ben 9 infermieri anche se temporaneamente, ci dimostra la volontà a risolvere l'annoso problema». Gli infermieri avranno un incarico di 8 mesi, il tempo necessario per studiare il sistema per impinguare definitivamente la pianta organica, ridando immediatamente qualità ai servizi ospedalieri senza caricare di eccessivo lavoro il personale che al momento al Castiglione Prestianni lavora. «Certo - riprende Paparo - questo risultato ci incoraggia anche a chiarire tutti gli altri problemi che assillano l'ospedale. La Uil in sinergia con gli altri sindacati e con l'aiuto delle forze politiche a livello regionale e nazionale chiede di completare definitivamente la pianta organica del nosocomio carente non solo di infermieri, ma anche di medici. Mancano anestesisti, urologi e non si riesce a garantire la reperibilità per buona parte di ogni mese dei radiologi e ortopedici. Tutto ciò in un ospedale comprensoriale non è consentito». [Gaetano Guidotto, La Sicilia] 17 Gennaio 2003
DENUNCIA DEL RAPPRESENTANTE CGIL Mancano infermieri e ausiliari negli ospedali Il tribunale dei diritti del malato ha denunciato una grave carenza del personale infermieristico e ausiliario specializzato in alcuni ospedali dell'asl. E la notizia ha attirato l'interesse di Antonino Longhitano della Cgil. «La situazione denunciata dal tribunale - dice Longhitano - è una realtà che riprende in modo particolare la situazione del distretto ospedaliero di Bronte. Tale contesto è attribuibile a comportamenti mirati a garantire certe posizioni di privilegio, che più volte ho attaccato. L'aziendalizzazione del servizio sanitario - precisa Longhitano - avrebbe dovuto porre fine ad una gestione di tipo clientelare strettamente legata al sottile filo della politica. Invece ci ha portato a tutt'altro”. Riprendendo l'argomento della carenza di infermieri e ausiliari Longhitano ha spiegato: "Il contratto di lavoro applicato, prevede che il personale infermieristico, impiegato in mansioni diverse, per il passaggio dalla categoria C alla D debba fare domanda d'inquadramento, con la implicita reintegrazione nelle mansioni proprie di infermiere. E a riguardo vi è anche un chiarimento dell'Aran che precisa: le norme di inquadramento non possono che applicarsi al personale impiegato nell'espletamento delle attività del profilo di appartenenza. E' pertanto incompatibile l'utilizzazione del personale in mansioni diverse da quelle indicate nelle nonne che regolano l'esercizio della professione. Ma nonostante ciò - conclude Longhitano - sussistono casi in cui infermieri e ostetriche fungono da segretarie". [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] 10 Gennaio 2003
Distretto sanitario in fermento Mancano gli infermieri, la Uil minaccia lo sciopero Ancora irrisolti i problemi del personale infermieristico del distretto di Bronte. Un argomento che si protrae oramai da diverso tempo, che ha visto interessare tutti i sindacati, ha avuto anche il placet della dirigenza e nonostante ciò lascia che si continuino a registrare polemiche. Ad accendere la miccia stavolta è stata la Uil che per voce del rappresentante aziendale Armando Paparo ha reso nota l'imminente possibilità di uno sciopero qualora la direzione generale non provveda a colmare le lacune del personale infermieristico. Ma contrari allo sciopero si dicono Cgil, Cisl e Ugl. E le motivazioni sembrano abbastanza chiare e condivisibili. Dall'Ugl-sanità l'intervento arriva direttamente dalla segreteria regionale. "L'argomento in questione ci vede interessati da circa un anno - dice Nuccio Messina -, per cui oggi non condividiamo una attività di disturbo, come lo sciopero. Basterebbe che la direzione generale dell'Asl 3, rispettasse gli accordi convenuti a seguito delle soluzioni da noi proposte. Si pensi - prosegue Messina - che sono in itinere delle domande di infermieri che hanno chiesto il trasferimento a Bronte e nonostante la disponibilità che l'azienda ci aveva comunicato, ancora non vi hanno preso servizio. Per cui ancora una volta abbiamo visto disattendere gli impegni assunti in sede di trattativa. Pertanto più che un'azione di sciopero siamo al limite di intraprenderne una legale. Oggi - conclude Messina - vogliamo un tavolo di confronto immediato perché non si può più giocare con le parole. [Luigi Putrino] 9 Gennaio 2003
«Se non arrivano altri infermieri sciopereremo» Passa alle maniere forti la Uil Sanità di Bronte. Il responsabile «aziendale» del distretto di Bronte e Randazzo, Armando Paparo, annuncia lo sciopero dei 55 operatori sanitari iscritti al sindacato, se al nosocomio Castiglione Prestianni di Bronte, non dovessero al più presto giungere altri infermieri ad impinguare i reparti di Urologia e Ortopedia. «Forse dovevamo anche farlo prima - afferma Paparo - perché è impensabile che in un ospedale che ogni anno migliora in quantità ed in qualità i propri servizi, si registri una grave carenza di personale. Pensate che in un reparto come quello di Ortopedia ruotano uno per volta soltanto 5 infermieri, con una situazione che è solo leggermente migliore in quello di Urologia. Di tutto ciò aggiunge - ritengo che non abbia responsabilità il direttore sanitario, dott. Salvatore Scala, il quale ha fatto il possibile per colmare le lacune, spostando personale da altri reparti. E', invece, il vertice dell'Asl che deve porre fine a questo problema che aumenta i carichi di lavoro al resto degli infermieri e li mette in condizione di lavorare sotto stress». In effetti, il problema del personale dell'ospedale di Bronte esiste e si trascina da tanto tempo. Se da una parte l'ospedale, che ricordiamo serve un vasto bacino che va da Randazzo a Cesarò, è stato migliorato nelle strutture e potenziato nei servizi, dall'altra quest'efficienza non si è registrata nel fornire nuovo personale, con i politici che spesso hanno denunciato il rischio che i bravi medici che vi lavorano si stufino di questa situazione di eterna precarietà e chiedano di essere trasferiti. L'ospedale di Bronte oggi vanta un complesso ospedaliero invidiabile e reparti nuovi. Oltre a ciò la Regione siciliana ha ulteriormente stanziato 14 miliardi delle vecchie lire per adeguarlo ai dettami del decreto Bindi. Ma il problema del personale resta sempre sul tappeto. [Gaetano Guidotto, La Sicilia] |
27 Ottobre 2002
Un documento siglato congiuntamente da Cgil, Ugl e Cisl ribadisce la situazione di precarietà del personale all’interno del distretto Bronte e Randazzo, sanità in calo Quaranta ausiliari in meno del ‘96 L’odierno numero degli ausiliari specializzati dell’ospedale di Bronte e Randazzo è di gran lunga inferiore a quello del 1996, quando nel distretto pedemontano si registravano ben 104 unità al cospetto delle 65 di oggi. Ma l’aspetto più preoccupante che si evince da questi dati è che 20 di questi ausiliari sono impiegati in parte in altre funzioni e alcuni presentano una ridotta capacità lavorativa. E comunque i servizi ospedalieri da servire sono certamente superiori vista l’istituzione di nuovi reparti come l’ortopedia e l’urologia. E’ quanto viene fuori da un documento sul personale ausiliario specializzato del distretto di Bronte (…). La “nuova triplice”, Cgil Cisl e Ugl, ha chiesto al direttore generale di rivedere l’organico degli ausiliari; che venga chiarita in tempi brevi la posizione degli ausiliari a disposizione della direzione sanitaria di Bronte, così da permetterne l’eventuali ripianamento in pianta organica; che venga predisposto un piano di acquisto di mezzi meccanici per la pulizia dei locali di degenza e dei servizi, nonché di dotare i singoli reparti e servizi di fax e fotocopiatori. (…) [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] |
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6 Aprile 2003
Tac in funzione entro un mese Bronte. L'ospedale cresce ma i problemi restano: mancano anestesisti e cardiologi Sono iniziati nel reparto di Radiologia dell'Ospedale «Castiglione Prestianni» di Bronte i lavori per l'istallazione della Tac. I muratori, in questo momento, hanno il compito di finire i lavori entro le festività pasquali, in quanto subito dopo arriveranno le apparecchiature: «Se mi chiedete la data di inizio del nuovo servizio - afferma il direttore sanitario, dott. Salvatore Scala - sono costretto ad essere cauto, ma con tutta la prudenza possibile, ritengo che il 2 maggio si possa tranquillamente iniziare». | II dato è confortante visto che a Bronte la Tac si aspetta da anni e che l' Asl3 di Catania aveva approvato gli atti della gara d'appalto addirittura 8 mesi fa ovvero l'undici settembre del 2002, con il senatore Pino Firrarello che sui mass media ha denunciato ritardi figli di una possibile poca attenzione verso gli ospedali di Provincia. Adesso però tutto sembra risolto e con la Tac l'ospedale di Bronte fa un bel salto in avanti nella diagnostica. Del resto l'Asl 3, all'ospedale di Bronte deve sicuramente qualcosa. Nel 2002, infatti, si è registrato un significativo incremento sia in termini di fatturato, sia in termini di numero di ricoveri, tanto che i bilanci permettono alla struttura di autofinanziarsi. Questo perché hanno funzionato bene tutti i reparti e pure i servizi forniti in Day Hospital e Day Surgery, con il servizio di Endoscopia che, per esempio, ha eseguito oltre mille e quattrocento esami a fronte dei soli settanta effettuati nel 1998. Complessivamente tutte le Unità operative hanno contribuito alla crescita dell'ospedale di Bronte sia per il numero, sia per la qualità dei servizi nonostante le carenze. A Bronte mancano gli anestesisti (non si riescono a coprire i turni), c'è carenza di radiologi e molte volte salta il servizio di pronta disponibilità. L'organico del Pronto soccorso per troppo tempo è stato insufficiente, anche se di recente è stato integrato, ma non completato. Stesso discorso per i medici cardiologi che non hanno potuto assicurare l'assistenza necessaria per rafforzare l'attività ambulatoriale e il supporto attivo all'attività di Day Hospital e di Day Surgery. Non è stata istituita una convenzione, «anatomo-patologica», per poter fare degli accertamenti in estemporanea durante gli interventi chirurgici, servizio utilissimo nella lotta alle patologie oncologiche della mammella. Tutto ciò tralasciando il fatto che da due anni non si riesce a nominare il direttore amministrativo, oltre alla sempre denunciata carenza di personale ausiliario e infermieristico. Insomma, l'ospedale è certamente cresciuto, e di questo il merito è dei vertici dell'Asl 3, dell'ospedale e agli operatori, ma un ospedale che si fregia del titolo di «comprensoriale», in un territorio che va da Cesarò fino a Randazzo, non può permettersi di non avere sufficiente numero di radiologi ed anestesisti. [Gaetano Guidotto, La Sicilia] | Tac a Bronte, tempi fisiologici Desidero intervenire in merito all’articolo apparso su “La Sicilia” di domenica 6 aprile dal titolo “Tac in funzione entro un mese - Bronte. L’Ospedale cresce ma i problemi restano”, per assicurare in primo luogo i cittadini e tutti gli utenti dei Comuni del Distretto Sanitario di Bronte che l’attenzione dell’Azienda ai problemi sanitari-organizzativi dell'ospedale di Bronte è massima e vengono affrontati al meglio pur nei limiti che l'attuale legislazione pone in materia di blocco di assunzioni nel pubblico impiego. La Tac entro il corrente mese sarà installata e collaudata, ma non si accetta alcuna polemica sui tempi trascorsi dalla data di approvazione degli atti di gara (settembre 2002), ad oggi poiché quelli intercorsi sono tempi fisiologici in un procedimento di aggiudicazione estremamente complesso per l'alta tecnologia delle apparecchiature in gara (Tac, risonanza magnetica e strumentario), a cui è seguito la stipula dei contratti, nonché, l'adeguamento dei locali alla specificità della Tac aggiudicata. La necessità successiva è quella dì far funzionare al meglio detta apparecchiatura. In proposito sono state avviate da gennaio le procedure di mobilità per la copertura di 17 tecnici di radiologia. La concreta assunzione dei medesimi avverrà a decorrere dal primo maggio. Alla carenza di personale medico si intende sopperire con una lettura centralizzata delle Tac i cui dati dovranno affluire a detto centro per via telematica. Anche per quanto attiene il problema degli anestesisti, figura medica questa ormai rara, dove la domanda supera di gran lunga l'offerta, si è inteso intervenire anzitutto nominando, con decorrenza dal primo aprile, pur nelle more dell'espletamento del relativa pubblica selezione, il dirigente medico responsabile della struttura di Anestesia e Rianimazione di Bronte nella persona del dott. Giovanni Paolella già dirigente della struttura di Anestesia e Rianimazione di Acireale. Per quanto attiene poi la stipula di una convenzione per accertamenti in estemporanea durante gli interventi chirurgici, si dà notizia che sono state contattate le aziende ospedaliere cittadine per una convenzione in tal senso. Infine per la nomina di un dirigente amministrativo all'ospedale si attende che venga approvato l'atto aziendale già all'esame del competente assessorato regionale Sanità. Dr. Giorgio Ragona - Direttore Generale Asl3 |
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12 Febbraio 2003
L’Asl 3 ha firmato i contratti per la fornitura dell’apparecchiatura al «Castiglione-Prestianni» Tra due mesi in funzione la Tac Adesso però, c’è da risolvere il problema del radiologo che manca Due mesi ancora e l'ospedale Castiglione Prestianni di Bronte avrà la Tac. L'Asl3 di Catania ha firmato i contratti in «leasing» per la fornitura delle apparecchiature con la ditta appaltatrice, cui restano, da contratto, circa 60 giorni di tempo per montare tutto. Di ciò ci dà conferma direttamente il direttore generale dell'Asl 3 di Catania, dott. Giorgio Ragona che con noi parla della Tac di Bronte, dell'attesa di avere la comunicazione ufficiale da parte della Regione siciliana del finanziamento per l'adeguamento alla legge Bindi dell'ospedale di Bronte e della pulizia del Pte (Punto territoriale di emergenza) dell'ex ospedale di Randazzo che, qualche giorno fa, lasciava seriamente a desiderare. «Ancora qualche mese e poi a Bronte arriverà la Tac - afferma il direttore generale - Arrivata e montata però bisognerà farla funzionare a dovere è credetemi non sarà facile. Sapete bene anche voi, infatti, che non sono molti i radiologi nel mercato, e ancora meno sono quelli disposti a lavorare nelle zone periferiche. In qualche modo però faremo, vedrete». Il direttore quasi mette le mani avanti, anche se adesso nell'ambiente sanitario di Bronte è più l'ottimismo per l'arrivo della Tac che la paura di non trovare radiologi specializzati in grado di farla funzionare a regime. Con la Tac, infatti, la sanità della zona fa un bel salto di qualità in avanti. Il nosocomio brontese serve un vasto comprensorio che va da Cesarò e Randazzo e fino ad oggi i pazienti ricoverati che avevano necessità di indagini più accurate venivano trasportati presso l'ospedale di Paternò, ovvero il più vicino ad avere la Tac. Inutile ricordare come questo pesava nelle tasche dell'Azienda, che doveva servirsi di un'ambulanza, un autista, un infermiere e se necessario pure di un medico a bordo o un anestesista. Oltre a ciò vale la pena ricordare anche il travaglio del paziente che, secondo le condizioni poteva anche mal sopportare il trasporto fino a Paterno, dopo aver atteso la disponibilità della radiologia paternese, che chiaramente fino ad oggi ha subito un sovraccarico di lavoro. Tutto ciò senza pensare che con la Tac a Bronte le diagnosi saranno più veloci e più sicure per i pazienti e anche per il personale medico. «Per l'ospedale di Bronte attendiamo un grosso finanziamento - ribadisce Ragona - o meglio sappiamo informalmente che questo è stato assegnato, ma ci manca la conferma ufficiale. Dopo di ché verificheremo quanto di buono si potrà fare per la sanità in quella zona. (...) [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
19 Novembre 2002
Diverse le novità previste nel progetto complessivo di ristrutturazione del “Castiglione Prestianni” Cinque «corpi» per il nuovo ospedale Posteggio sotterraneo e ingresso da via Aldisio per agevolare il traffico Ecco il nuovo progetto di ristrutturazione dell'ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, redatto dagli ingegneri Santi Caminiti, Antonello Basile e Giuseppe Mineo e dall'architetto Armando Federico Merlo, grazie ad un finanziamento complessivo di 14 miliardi delle vecchie lire. All'Asl sarà consegnato entro il mese di novembre, come promesso al senatore Pino Firrarello che ha seguito l'intero iter di finanziamento, chiedendo di evitare ogni ritardo per non perdere i finanziamenti. Questo prevede la realizzazione di 5 plessi che i progettisti chiamano «corpi». Nel corpo A è prevista la «Diagnostica per immagine» il nuovo reparto di Medicina con camere che massimo ospitano 4 posti letto con bagno annesso, un soggiorno, le stanze per gli infermieri ed i medici ed il nuovo reparto di Chirurgia. Nel «corpo B», invece, nel piano seminterrato rimarrà l'attuale reparto di Igiene mentale, mentre a piano terra saranno sistemati alcuni posti letto della Medicina. Dove attualmente c'è la Radiologia verranno ricavati servizi igienici e depositi. Rimarranno dove sono il Pronto soccorso e la farmacia, ma sarà realizzato un atrio più grande ove sistemare l'accettazione. Il Gruppo operatorio non sarà toccato, e nello stesso corpo B troveranno posto la cucina e gli uffici della direzione sanitaria. Nel «Corpo C», al posto dell'attuale Laboratorio d'analisi e dei locali adibiti ad ambulatori, ci sarà il nuovo reparto di Urologia, mentre al primo piano, al posto dell'attuale reparto di Pediatria, troverà posto l'Ortopedia con una nuova sala gessi, ed al secondo piano l'Ostetricia e la Ginecologia. Verrà invece mantenuto il «Gruppo Parto» già ristrutturato in un recente passato. Il nuovo progetto inoltre prevede la riorganizzazione dei percorsi interni della struttura, la sopraelevazione di parte del corpo C, per consentire agli ascensori di arrivare al «Corpo D», che verrà ampliato nell'area sopraelevata e pertanto, connesso al suddetto corpo C, tramite il «prolungamento» del vano scala esistente e dei relativi ascensori, per ospitare il reparto di Pediatria e Neonatologia, un deposito farmaci, un deposito attrezzature, la cucina di reparto, una sala visite normale più una sala visite per emergenze mediche, una corsia neonatale (con 3 posti letto per fototerapia, ossigenoterapia in termoculla, screening e controllo delle bilirubinemie neonatali), una corsia a tre posti letto per emergenze mediche (asfissia, bronchioliti, crisi epilettiche, shock anafilattico, ecc.) ed infine un locale soggiorno e svago per i piccoli pazienti. Verrà altresì collocato un piccolo presidio ambulatoriale con atrio, attesa, accettazione, quattro unità ambulatoriali, depositi (pulito, sporco, attrezzature), servizi igienici separati per il pubblico e per il personale. Nell'ultimo plesso chiamato «Corpo I» si prevede la realizzazione del nuovo laboratorio d'analisi, dotato dei servizi previsti dalle vigenti normative al piano terzo Pcr, Ematologia, Virologia, Urgenze, la sala lavaggio e sterilizzazione vetrerie e l'emoteca, al piano quarto il locale accettazione e consegna campioni, sala prelievi e riposo, stanza per la refertazione, laboratorio di chimica clinica, laboratorio di microbiologia, laboratorio per esami delle urine, servizi igienici per gli utenti, adattati alle normative vigenti in fatto di barriere architettoniche. Questo edificio inoltre consentirà l'accesso per il pubblico al servizio, direttamente dall'ingresso posteriore di via Aldisio, senza quindi intralciare, col suo notevole flusso, il transito dei mezzi d'emergenza da e verso il pronto soccorso. Ed a proposito di traffico automobilistico sarà realizzato un posteggio sotterraneo proprio sotto la piazzetta antistante al Pronto soccorso con ingresso da via Umberto. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
10 Novembre 2002
Vertice nella sede dell'Ausl di Catania per il progetto del «Castiglione Prestianni» che sarà pronto entro novembre Quattordici miliardi di lire per l'ospedale Saranno abbattute le barriere architettoniche e creato un parcheggio sotterraneo Sarà pronto entro la fine di novembre il nuovo progetto di 14 miliardi delle vecchie lire per la ristrutturazione dell'ospedale Castiglione Prestianni di Bronte che avrà addirittura un posteggio sotterraneo. Lo confermano sia i progettisti, sia il senatore Pino Firrarello, che ha seguito l'iter burocratico e ha partecipato a un vertice a Catania nella sede dell'Ausl fra il direttore generale dell'Ausl, dott. Giorgio Ragona, accompagnato dai suoi tecnici e dal direttore sanitario del nosocomio di Bronte, dott. Salvatore Scala, e i quattro progettisti incaricati, gli ingegneri Santi Caminiti, Antonello Basile e Giuseppe Mineo è l'architetto Armando, Federico Merlo. Il vertice si era reso necessario dopo che la Regione siciliana aveva messo a disposizione 8 miliardi per l'ospedale brontese che si aggiungevano ai precedenti 6 e che dovevano essere spesi al più presto per non rischiare di perdere tutto. «Il problema principale - spiega Firrarello - era derivato dal fatto che i progettisti già avevano avuto incarico di redigere un progetto di 6 miliardi di lire, quando la Regione ha dato la disponibilità per altri 8 miliardi. Bisognava far sì che si redigessero non due progetti, con il rischio che il secondo rivedesse parti del primo con uno spreco economico, ma un unico e più funzionale lavoro. Oltre a ciò bisognava operare nel più breve tempo possibile perché incombeva il rischio di perdere i 2000 miliardi di lire messi a disposizione per l'edilizia ospedaliera e sanitaria siciliana». Così i tecnici hanno deciso di redigere il progetto per un importo di 14 miliardi, chiedendone il pagamento di 8, risolvendo un inghippo burocratico che sarebbe potuto anche costar caro. Con questi soldi gli ambienti all’interno dell’ospedale saranno messi a norma nel rispetto del «decreto Bindi», saranno abbattute le barriere architettoniche, saranno sistemati gli impianti e, fra le altre cose, sarà realizzato un parcheggio sotterraneo proprio sotto la piazzetta antistante l'ingresso del Pronto soccorso, solitamente invasa da vetture e per questo spesso oggetto di polemiche. L'ingresso del posteggio dovrebbe essere posto in via Umberto, anche se i progettisti al momento stanno vagliando ogni possibile soluzione. «Vi entreranno più di una trentina di macchine - aggiunge Firrarello - per alleviare il problema del parcheggio». Il progetto, inoltre, prevede la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica dove introdurre servizi e divisioni, con l'ospedale di Bronte che alla fine dovrebbe poter ospitare: 25 posti letto per la Medicina generale, 25 per la Chirurgia, 25 per l'Ortopedia, 16 per l'Ostetricia e Ginecologia, appena 8 per la Pediatria e Neonatologia, 6 per l'Igiene mentale, e 6 posti riservati a pazienti paganti. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
27 Ottobre 2002
BOTTA E RISPOSTA CON PINO FIRRARELLO Bronte, la Tac non arriva «Dipietristi» all'attacco L'«Italia dei Valori» sul piede di guerra per la Tac che non arriva all'ospedale di Bronte. E con un manifesto, affisso per le vie del paese ieri mattina, il movimento politico accusa il massimo esponente locale della Casa delle Libertà, Pino Firrarello. Il consigliere comunale Salvatore Catania attacca: «Il 13 settembre venne tappezzata tutta Bronte con un manifesto, a firma del massimo esponente locale della Casa delle libertà, con il perentorio annuncio che l'ospedale di Bronte, dopo due anni di un suo duro e faticoso impegno, dispone del servizio Tac che va ad integrarsi con altri servizi. Ma la notizia del manifesto non ha avuto riscontro, fino ad oggi". Continuando ha precisato ancora: «Pur non sospettando la malafede del firmatario del manifesto, non sappiamo come definire tale notizia, ma sappiamo per certo che se un utente si reca all' ospedale di Bronte non trova il servizio Tac». Il senatore Pino Firrarello, mai espressamente citato nel manifesto, replica: «Si tratta di un denigrante atto di sciacallaggio». «Io ho dato una notizia certa - ha precisato - suffragata da una delibera del direttore generale dell'Asl3 dottor Ragona, avendo concluso una gara per l’acquisto delle Tac per gli ospedali di Bronte, Militello e Giarre. Il periodo che trascorre per l'istallazione non è, poi, un problema di carattere meramente politico per cui non di mia competenza». [L.Pu., Giornale di Sicilia] 21 Settembre 2002
IL Polo medico «Castiglione-Prestianni» Arriva la tac all'ospedale di Bronte Ma servono nuovi locali per il Sert Si profilano tempi migliori per il presidio ospedaliero della cittadina etnea con nuove strutture e ulteriori servizi. Lo si evince da due manifesti affissi per le vie del paese. Con il primo, a firma del senatore Pino Firrarello, alla cittadinanza è stato comunicato che l'ospedale «Castiglione-Prestianni» di Bronte è finalmente in grado di eseguire esami particolari visto che è stato attrezzato di ulteriore strumentazione sofisticata quale è quella per effettuare la Tac. Si possono così dire conclusi i tempi delle lunghe liste d'attesa e gli spostamenti verso gli ospedali di Paternò ed Acireale. Per cui, dopo il recente avvio dei reparti di urologia e ortopedia, che si sono aggiunti a quelli tradizionali da tempo esistenti ed operativi, con questa nuova apparecchiatura, l'ospedale di Bronte diventa sempre più il punto di riferimento non solo dei brontesi ma anche del numeroso bacino d'utenti formato dai comuni limitrofi. L'altro messaggio rivolto alla comunità locale invece proviene direttamente dalla direzione generale dell'Ausl3 di Catania. Infatti si viene portati a conoscenza che l'azienda ricerca in Bronte un immobile da acquistare per poterlo adibire a sede Ser.T.. Nel comunicato vi è inoltre specificato che l'immobile deve essere fornito d'ingresso indipendente e avere una consistenza di dieci vani. In merito all'acquisto, i proprietari di strutture con le caratteristiche richieste devono trasmettere apposita offerta presso la sede legale dell'Ausl3, di via S. M. La Grande 5 a Catania, specificando generalità, planimetria dei locali e il prezzo richiesto. Gli interessati possono comunque telefonare allo 095/2545058 e prendere contatti con il settore tecnico patrimoniale sito negli uffici di via Canfora 91 a Catania, ed avere maggiori informazioni. Sembra proprio che Bronte oltre ad essere noto per il pistacchio. a breve lo sarà pure per questo piccolo polo sanitario che cresce di giorno in giorno, in controtendenza a molte altre realtà ospedaliere. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
7 Settembre 2002
L'ospedale avrà finalmente la Tac Firmata ieri la delibera di assegnazione L'ospedale di Bronte, «Castiglione Prestianni» avrà finalmente una Tac (Tomografia assiale computerizzata) propria, che consentirà ai pazienti di evitare lunghe liste di attesa e fastidiosi trasporti verso gli ospedali di Acireale e Paternò. Il vertice dell'Asl3 di Catania, infatti, ieri ha firmato la delibera di assegnazione e di conseguenza di acquisto dell'importante strumento sanitario che farà sicuramente fare ai servizi del nosocomio brontese, punto di riferimento di un vasto comprensorio che va da Randazzo a Cesarò, un bel passo in avanti. «Era ora. - ci dice il senatore Pino Firrarello - E' da circa due anni che inseguo questo traguardo, ed in tanto tempo sono stato testimone di impegni non mantenuti che hanno fatto slittare; la data di assegnazione ad oggi. Pensate che ancora mancano i locali, nonostante da sei mesi ne chiedo il completamento, come manca il personale essendo stati trasferiti due radiologi dal distretto. Chiedo- conclude - quindi all'Asl di farla funzionare presto e con il personale qualificato necessario». Quasi euforico il direttore sanitario dell’ospedale, dott. Salvatore Scala: «Si stanno cominciando a vedere i frutti di tanti anni di sacrifici - ci dice - e credetemi sono convinto che presto la Tac a Bronte sarà funzionante, perché dobbiamo solamente completare le operazioni di trasloco della Radiologia. Avremo uno strumento nuovissimo e quindi sofisticatissimo, in grado di assecondare tutte le esigenze. Provate ad immaginare quanto potremo diminuire i tempi di attesa dei nostri pazienti, costretti fino ad oggi ad aspettare i turni della Tac di Acireale o Paternò, e soprattutto pensate agli sviluppi futuri che l'utilizzo di questo strumento può determinare nella precisione della diagnosi da parte dei nostri medici». Il dott. Scala assicura che si potrà anche organizzare il servizio ambulatoriale quando il servizio sarà supportato dal personale sufficiente che per adesso manca, ma in ospedale si respira aria di fiducia convinti-che l'Asl metterà a disposizione tutto il necessario. [Fonte: La Sicilia] |
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