Itinerario ai piedi dell'Etna
Come scrisse Giuseppe Cimbali, solo a Bronte l’Etna "si mostra in tutto l’accordo, in tutta la purezza, in tutta l’armonia delle sue linee più perfette e solenni". Il territorio brontese che ricade nei Parchi dell'Etna (circa 10.000 ettari) e dei Nebrodi e nella zona protetta delle Forre laviche del Simeto è ricco d’emergenze naturalistiche che il seguente itinerario consente in parte di vedere. Si tratta di un percorso misto da fare in auto e a piedi. Per la parte ricadente all’interno dei parchi, si consiglia di contattare un accompagnatore; se si vuole, ci si può rivolgere al C.A.I. di Bronte.
Salendo in macchina per la strada che porta alla contrada SS. Cristo si può godere, dopo pochi chilometri, la vista dell’Etna punteggiata da conetti vulcanici di varie epoche ed una vera immensa pianura di lava. |
Al termine della strada asfaltata, prima di prendere la caratteristica stradella in basolato lavico, parcheggiare l’auto e proseguire a piedi. A monte della strada, all’interno di una vasta area di lava del 1651-53 a quota 1000 circa, si trovano le "lave cordate" (di tipo "pahoehoe, originate da eruzioni del 1614-1624) con notevole ricchezza di "intumescenze". Proseguendo fino alle vicinanze della "Dagala Inchiusa" da vedere la presenza di affioramenti di rocce sedimentarie fra le più antiche del "basamento dell’Etna". Si può comunque continuare il percorso in auto lungo la caratteristica strada in basole di pietra lavica fino alla Casermetta di "Piano dei Grilli" nelle vicinanze di Monte Ruvolo e Monte Minardo; la strada a questo punto è sbarrata dal cancello della Forestale. Parcheggiata la macchina nel piazzale si può proseguire a piedi (o in bici). Attraversato il cancello della forestale ha inizio un sentiero natura, all’interno della Zona "A" del Parco dell’Etna.
Lungo il percorso si attraversano:
Piano delle Ginestre: singolare pianura, a 1200 mt. circa, chiamato così in quanto imponenti ginestre, pianta diffusa un po’ ovunque sul vulcano fino alla quota massima di 1900 mt., occupano un’ampia area della pianura. La Ginestra Etnea, uno degli elementi più tipici del paesaggio etneo, pianta a portamento arboreo, è un'ottima colonizzatrice delle lave. In virtù delle sue forti radici riesce piano piano a disgregare la roccia preparando il terreno a piante che si insiederanno successivamente. Nella zona vi è anche la presenza di ecosistemi forestali di particolare pregio con specie rare o del tutto inesistenti nella restante parte del territorio etneo. Monte Ruvolo (1.410 m.): è un conetto a due cime con presenza di formazioni boschive di Ginestra miste a Roverella e grossi alberi di rovere. A nord del conetto, nei pressi delle "Mandre Vecchie" è visibile una piccola dagala boscata, singolare presenza biologica tra la lava del 1607. Monte Arso: si tratta di un conetto, a quota 1515 mt. circa, a forma di "ferro di cavallo", ritenuto di epoca storica, con presenza di emergenze biologiche. Monte De Fiore: si tratta di un conetto vulcanico, a quota 1731 mt., formatosi nel 1974 nel corso di un’attività eruttiva che ha dato origine ad una singolare "cupola squarciata". Nei pressi del conetto, tra la lava del 1974, emergono ecosistemi boschivi formati da Pino Laricio misto a Pioppo Tremulo e Roverella. Grotta della Neve o del Collegio, a quota 1160 circa nella vicinanze di Piano dei Grilli. Caratteristica per la volta ad arco (parzialmente crollata) costruita in pietra lavica per proteggere a lungo la neve che ogni inverno era accumulata all'interno per il consumo estivo dei convittori del real Collegio Capizzi. | |
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Tre itinerari per riscoprire il nostro vulcano
Da Settembre 2008, raggiungere queste zone è più facile grazie ad un progetto “L'altra Etna” che vede insieme Funivia dell'Etna, Ferrovia Circumetnea e Comune di Bronte. Le escursioni prevedono la partenza su trenino della Circum dalla stazione catanese “Borgo”, con trasferimento alla fermata di Bronte. Da qui, con i mezzi della Funivia dell'Etna, percorrendo la strada basolata costeggiata da splendide macchie gialle di ginestre e attraversando un tratto di lave cordate, si giunge al Piano dei Grilli da dove, accompagnati dalle guide ambientali della sezione brontese del Club alpino italiano (Cai), si possono percorrere tre sentieri: Monte Minardo & Grotta della Neve, Monte Ruvolo e Monte Lepre, per poi effettuare una sosta con degustazione di prodotti tipici locali, prima d'immergersi nella storica atmosfera del Castello Nelson. I tre tour proposti:
Monte Minardo e Grotta della neve - Il terzo percorso è breve ed agevole, si estende per lo più in zone relativamente pianeggianti, quindi ideale per le famiglie. La partenza per questo itinerario di bassa difficoltà parte, sempre dalla stazione Borgo, alle 10.30 con arrivo a Bronte intorno alle 12.06. Monte Ruvolo - Il secondo percorso è un itinerario intermedio sia per quanto riguarda la durata sia per la difficoltà non particolarmente alta. Per accodarsi a questo tour cui bisogna trovarsi in carrozza, al Borgo, alle 7.57. L'arrivo a Bronte è previsto per le 9.33.
Monte Lepre - Il primo percorso, con partenza da Catania alle 6,55 e arrivo a Bronte per le 8.32, è quello di Monte Lepre; è il più impegnativo, per escursionisti esperti che, in caso di precipitazioni improvvise, hanno anche la possibilità di fermarsi presso dei bivacchi.
Consigli per il trekking
Per quanto riguarda il vestiario estivo occorrono comodi pantaloni sportivi, una maglietta e una felpa. Mentre in inverno è necessario munirsi di un abbigliamento più pesante per via delle basse temperature: dunque calzettoni, una maglia a maniche lunghe di tessuto pesante da indossare sotto il maglione e un berrettino con copriorecchie. Da ricordare che sono consigliabili scarpe da trekking in materiale impermeabile, un K-way sempre a disposizione, perché le precipitazioni in quota possono cogliere impreparati, uno zaino leggero con torcia elettrica, macchina fotografica e cartine dei luoghi. Per ripararsi dal sole ad alta quota usare sempre una crema solare e munirsi di telefono cellulare per le emergenze. Nell’area compresa tra Monte Ruvolo, Monte Lepre e Monte De Fiore vive l’Aquila Reale reintrodotta nel territorio dall’Ente Parco qualche anno addietro. E' la presenza ornitologica più spettacolare e significativa sotto l'aspetto ecologico. Nidifica, caso unico nel meridione d'Italia, su Pino Laricio. Nella zona sono presenti anche altre specie faunistiche di pregio: si incontrano il Gheppio, l’Istrice, l’Upupa, il Culbianco, la Coturnice, le lepri e le volpi. Nella foto a destra, una dagala boscata nei pressi di Monte Ruvolo (sullo sfondo). |