25 Novembre 2010
Riunione tra il direttivo di Joniambiente e i 14 sindaci dell'Ato Ct1 per evitare altri scioperi dell'Aimeri Rubbino: «I Comuni paghino i loro debiti» Una lunga riunione si è svolta ieri sera a Giarre, tra il direttivo della Joniambiente e i sindaci dei 14 Comuni appartenenti all'Ato Ct1, per discutere sui numerosi debiti che negli anni i Comuni associati hanno accumulato. Un incontro indetto dal presidente dell'Ato, Francesco Rubbino, dopo lo sciopero di sabato scorso dei dipendenti dell'Aimeri, scaturito dalla mancata liquidazione delle mensilità, causata a sua volta dai debiti dei Comuni. E durante l'incontro sono stati comunicati dall'Ato Joniambiente i dati relativi ai costi, debiti e percentuali di ogni Comune dell'Ato, per un debito totale, aggiornato al 16 novembre, pari a quasi 18 milioni di euro, senza le penali che dovranno essere compensate a fine anno. E tra i Comuni più debitori spiccano Riposto, Linguaglossa, Giarre, Randazzo e Bronte. Significativi, invece, sono i dati comunicati per i Comuni di Maletto e Calatabiano dove la nuova raccolta integrata ha notevolmente rivoluzionato, anche in termini di prezzo, la gestione del sistema dei rifiuti. Nel particolare, a Maletto la raccolta differenziata ha raggiunto, in questi mesi, l'indice del 50%. «La mia preoccupazione - ha detto Rubbino - è che si possano presentare, tra poco meno di un mese, le stesse condizioni che hanno portato i dipendenti di Aimeri a scioperare. Chiedo dunque ai Comuni maggiormente debitori di versare almeno il 50% del loro debito, in modo tale da garantire lo stipendio a questi dipendenti. Torno a dire che è un loro diritto ed è ingiusto che la Tarsu pagata dai cittadini venga impiegata per il pagamento di altre spese, che privilegiano, per esempio, dipendenti comunali». «Era importante riunirsi- hanno dichiarato il vicepresidente dell'Ato, Antonello Caruso ed il consigliere Giuseppe Cardillo - per capire la grave situazione inerente, appunto, i debiti. La nostra volontà è di garantire servizi efficienti e una stabilità economica ai dipendenti». (...). [Mariagrazia Tomarchi, La Sicilia]
23 Novembre 2010 JONIAMBIENTE- FINITO LO SCIOPERO, MA A GIARRE SITUAZIONE CRITICA. DOMANI ASSEMBLEA DEI SOCI DEL CONSORZIO
Rifiuti, troppi cassonetti da svuotare E' per il momento rientrato il problema della raccolta dei rifiuti urbani nei 14 Comuni appartenenti all'Ato CT1 Joniambiente. Lo sciopero generale di 24 ore degli operatori ecologici di Aimeri Ambiente, a causa del mancato pagamento degli stipendi, ha avuto ripercussioni in tutti i Comuni appartenenti all'Ato sia nella giornata di ieri che in quella di domenica, dove in genere i servizi sono dimezzati. Per questo motivo fino a ieri i cassonetti erano zeppi di rifiuti. «Gli operatori ecologici sono rientrati in servizio già domenica mattina e durante la giornata di ieri hanno lavorato, anche con doppie turnazioni, per poter tornare alla normalità», ha dichiarato il presidente di Joniambiente, Francesco Rubbino. «Ho convocato per mercoledì pomeriggio - continua Rubbino - nei locali dell'Ato Joniambiente, l'assemblea dei soci del consorzio, per fare il punto sulla situazione, soprattutto per quanto riguarda gli enormi debiti che i Comuni hanno accumulato in questi anni. Debiti ai quali l'Ato non può più riparare. Per quanto riguarda la questione dei pagamenti ai lavoratori dell'Aimeri proprio in queste ore sono stati emessi i mandati di pagamento». ... [Mariagrazia Tomarchio, La Sicilia]
21 Novembre 2010
ALL'AIMERI AMBIENTE Operatori ecologici incrociano le braccia Si prospetta un Natale, tra montagne di immondizia per i 14 Comuni dell'Ato 1. Da ieri, i lavoratori dell'Aimeri, la società che espleta i servizi di igiene urbana per conto di Joniambiente, hanno proclamato lo sciopero ad oltranza, per il mancato pagamento dei salari. Il direttore di Aimeri, Alfio Agrifoglio, ha immediatamente diramato una nota per spiegare la posizione dell'azienda: “La situazione creditoria insostenibile -spiega - non ci consente di potere anticipare ulteriormente gli i salari ai lavoratori, è opportuno ricordare che dal febbraio 2006 ad oggi, l'Aimeri ha regolarmente pagato gli emolumenti ai dipendenti cosi come i fornitori di beni e servizi. Siamo dispiaciuti per il disagio creato ai lavoratori, ma siamo certi di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile in un imminente tavolo di trattativa con i referenti istituzionali”. Il presidente dell'Ato l, Francesco Rubbino, fa spallucce e spiega: “I lavoratori hanno ragione, ma è un problema che già più volte abbiamo segnalato. Le amministrazioni comunali non pagano noi e di conseguenza noi non possiamo pagare l'Aimeri. Ci sono Comuni che in tutto il 2010 non hanno versato un solo euro. C'è qualcosa da rivedere in questo modo di agire da parte delle amministrazioni”. C'è il rischio che lo sciopero si protragga fino a Natale? “Sono parzialmente ottimista, nel senso che già domani potremmo essere in grado di dare alcuni anticipi ad Aimeri per garantire il pagamento dei salari. Alcune amministrazioni comunali ci hanno dato disponibilità, comprendendo il dramma delle famiglie dei lavoratori. Dunque lunedì lo sciopero potrebbe anche rientrare”. (Mario Pafumi, Giornale di Sicilia)
18 Novembre 2010 REDATTO IN SINERGIA DA BRONTE, RANDAZZO E SANTA MARIA DI LICODIA HA OTTENUTO IL MASSIMO FINANZIAMENTO: 65 MILA EURO
“Orchestrando attorno al vulcano” Al via il progetto Il progetto “Orchestrando attorno al vulcano”, redatto in sinergia fra i Comuni di Bronte, Randazzo, Santa Maria di Licodia e con il Parco dell’Etna, passa la fase operativa. Premiato dal bando dell’Anci “Giovani Energie in Comune” sulle politiche giovanili ha ottenuto, infatti, il massimo finanziamento possibile, ovvero 65 mila euro. Così nella sala della Giunta del Comune di Bronte, che è ente capofila, si sono riuniti l’ex assessore del Comune di Bronte, Giuseppe Gullotta (che ha avviato il progetto), insieme con la dottoressa Francesca Marullo del Comune. Con loro l’assessore alle politiche giovanili di Santa Maria di Licodia, Enrico Caruso il consigliere comunale licodiese Manuela Pizzo, la dottoressa Barbara Prestianni, i consiglieri comunali Angelica Prestianni e Nunzio Saitta e l’assessore Biagio Petralia. Durante il vertice sono stati affrontati i primi argomenti operativi, con la dottoressa Marullo che è stata nominata coordinatrice del progetto, mentre la parte politica sarà rappresentata dall’ex assessore Gullotta che, intervenendo, ha precisato: “Ringrazio il sindaco Pino Firrarello per la fiducia e la dottoressa Marullo perché vera artefice del successo dell’iniziativa. Non posso però immaginare la mia collaborazione al progetto senza il coinvolgimento di tutti giovani i consiglieri comunali”. I partner del progetto, oltre al Parco dell’Etna, sono l’associazione complesso bandistico scuola musicale di Randazzo ed il corpo bandistico San Biagio di Bronte, il gruppo musicale “La Kunturia” e l’associazione musicale “Pacini” di Santa Maria di Licodia. Gli obiettivi del progetto sono quelli di porre le basi per un serio intervento di formazione educativa, che si innesti in un disegno di potenziamento della cultura musicale. Nello specifico si vuole costituire la “Banda dell’Etna” con i giovani delle bande dei 3 Comuni, dare vita alla “Scuola dei giovani talenti dell’Etna” con la collaborazione dei Kunturia e realizzare Cd e Dvd. I giovani coinvolti, infine, metteranno su un concerto nei 3 Comuni.
11 Novembre 2010 BRONTE: UN 86ENNE
Parte un colpo, perde un dito e viene denunciato Giornata sfortunata per un nonnino di Bronte che ha perso un dito ed è stato pure denunciato dai Cc per detenzione illegale di arma da fuoco. Tutta colpa della sua vecchia pistola, una Beretta 7,65, costruita addirittura nel 1919, che l'anziano signore di 86 anni teneva in casa senza averla mai denunciata. Ogni tanto la prendeva per oliarla e pulirla, per poi riporla nuovamente nel cassetto. Ieri l'altro però l'uomo incautamente ha cominciato a toccarla senza accorgersi che era carica, e all'improvviso è partito un colpo che ha tranciato di netto il dito medio della mano sinistra. L'uomo è stato subito trasportato al Pronto soccorso di Bronte, dove i medici ci hanno messo poco a capire che il dito era saltato via per un colpo di arma da fuoco. Avvertiti i carabinieri, come prassi impone, è stata fatta una perquisizione nell'abitazione dell'uomo, che non ha mai avuto problemi con la giustizia. Poi lo hanno denunciato. [Fonte: La Sicilia]
8 Novembre 2010
Aimeri «imprigionata» dai Comuni Joniambiente. I 14 sindaci firmano l'ordinanza che obbliga la società a proseguire la raccolta in regime di proroga Se non si tratta di precettazione, poco ci manca. Tutti i sindaci dei 14 Comuni del versante nord est dell'Etna, che va da Bronte fino a Riposto, soci della società Ato Joniambiente, hanno firmato l'ordinanza che obbliga l'Aimeri ambiente, la società che effettua il servizio di raccolta dei rifiuti nei Comuni a «proseguire il servizio di igiene urbana alle medesime condizioni previste negli accordi del giungo 2007 e dell'agosto 2008». Redatta dal legale della società Ato, prof. Agatino Cariola di Catania, l'ordinanza, a sentire il presidente della Joniambiente, Francesco Rubbino, ha grande valore giuridico, al punto da chiudere il dibattito aperto dall'Aimeri, intenzionata a non continuare ed interrompere il servizio il prossimo 10 novembre: «Proprio così - afferma Rubbino - l'ordinanza dei sindaci obbliga la ditta a proseguire in regime di proroga. Capiamo i motivi che spingono l'Aimeri a chiedere il disimpegno, ma il servizio di raccolta dei rifiuti nei Comuni è troppo importante e non può essere interrotto. C'è in gioco la salute pubblica». Tutto è cominciato dopo il 30 settembre scorso, data di scadenza del contratto fra la Aimeri e la Joniambiente, con quest'ultima che ha visto andare deserte addirittura 2 gare d'appalto per l'affidamento del servizio ad un'altra ditta. «E se non arrivano notizie chiare sul futuro degli Ato da parte della Regione siciliana - aggiunge Rubbino - di gare ne potremo bandire anche dieci, andranno tutte deserte. Nessuno infatti - conclude - accetterà di assumersi oneri e responsabilità per svolgere un servizio così costoso solo fino ad aprile, quando gli Ato, a sentire la Regione, dovrebbero essere riformati». Se da una parte, di conseguenza, la Joniambiente cerca una nuova ditta per dare vita al nuovo capitolato, l'Aimeri cerca di disimpegnarsi anche per non continuare a effettuare il servizio ai prezzi del vecchio capitolato. «Infatti - continua Rubbino - ci hanno chiesto di diminuire i servizi, ma noi ci siamo opposti e, seguendo le indicazioni della Prefettura, abbiamo prima diffidato l'Aimeri a proseguire e adesso i sindaci, grazie anche al grande lavoro dei componenti del Collegio di liquidazione Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo, hanno firmato l'ordinanza che impedisce loro di lasciare il servizio». Intanto, gli uffici della Joniambiente sono al lavoro per pubblicare un nuovo bando per l'affidamento. «Ci vorrebbe meno incertezza sul futuro - conclude Rubbino - quel che è certo è che faremo sempre il possibile affinché nè gli utenti, nè i lavoratori risentano in qualche modo di questa situazione». [Fonte: La Sicilia]
8 Novembre 2010
Il «118» ha cambiato casa «All'Asp è più funzionale» La postazione del «118» di Bronte ha una nuova sede. Dopo essere stata per tanti anni in via Messina, oggi le ambulanze sono state trasferite nei nuovi locali al numero civico 3 di viale Catania, ovvero nei locali dell'Asp che i brontesi conoscono meglio come "ex Inam". A volere la nuova ubicazione il direttore generale dell'Asp 3, Giuseppe Calaciura. Per alcuni soccorritori la nuova sede è più funzionale, perché ubicata in una posizione strategica per raggiungere le varie zone del paese. Inoltre, sarà da ausilio ai vicini medici di "Continuità assistenziale". «Vogliamo ringraziare il dott. Calaciura - dice il soccorritore Luigi Saitta - per aver preso a cuore i nostri problemi, assegnandoci una sede adeguata dopo anni di lettere. Un ringraziamento anche ai dirigenti del Distretto, per la fattiva collaborazione». Al 118 di Bronte operano alternandosi nelle 24 ore, 5 medici e 12 autisti soccorritori, che insieme effettuano una media di interventi a volte superiore agli 800 l'anno. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
8 Novembre 2010
Festa dell'unità e delle forze armate Bronte ha ricordato i caduti e celebrato la festa del’Unità nazionale e delle forze armate con una solenne manifestazione alla quale hanno partecipato il sindaco Pino Firrarello con la sua Giunta, numerosi consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, ed il consigliere provinciale Aldo Catania. Erano presenti il comandante della Stazione Carabinieri Antonio Vavalle, quello della tenenza della Guardia di Finanza Carmelo Cicero e del distaccamento delle Guardie forestali Vincenzo Crimi, oltre al comandante della Polizia municipale Salvatore Tirendi. Dopo la Santa Messa celebrata nella Chiesa Madre, il corteo, accompagnato dalla banda musicale San Biagio, si è mosso fino al monumento ai Caduti di piazza Spedalieri, dove il sindaco ha posto una corona di alloro per ricordare i caduti in guerra. Presente anche l’ultimo reduce brontese della campagna di Russia, Alfio Longhitano che, all’età di 95 anni, non ha voluto mancare all’appuntamento. (Giornale di Sicilia)
6 Novembre 2010
GUARDIA DI FINANZA. UN TERZO IMPRESARIO MULTATO PER «LAVORO NERO». OTTANTUNO I LAVORATORI «SFRUTTATI» IN DUE ANNI Bronte, evasione fiscale Due imprenditori nei guai Recuperati a tassazione circa 3 milioni,.ai fini delle imposte sul reddito; oltre 2 milioni e mezzo ai fini dell’Irap e più di 500 mila euro in materia di Iva. Due evasori totali nel settore dell’edilizia sono stati scovati dalla Tenenza della Guardia di finanza di Bronte, un terzo imprenditore sanzionato per altre violazioni. La verifica fiscale ha comportato la conseguente denuncia in stato di libertà di due imprenditori di un certo spessore economico. Le attività ispettive e le indagini di natura tributaria condotte dalle Fiamme gialle che fanno capo alla compagnia di Riposto hanno permesso di intraprendere apposite verifiche fiscali ai fini delle Imposte sui redditi (Irap) e dell’Imposta sul valore aggiunto (Iva). L’indagine degli uomini del capitano Sergio Cerra, che si è protratta per diversi mesi, si è conclusa con una accurata analisi della documentazione contabile ed extracontabile che ha permesso agli ufficiali di polizia tributaria di pervenire a quello che in gergo viene definito «un brillante risultato di servizio». In aderenza alle disposizioni operative impartite dal comandante provinciale della Guardia di finanza, nell’ambito dell’attività di contrasto al crimine economico - recita una nota dello stesso comando provinciale - i militari delle Fiamme gialle della Tenenza di Bronte, hanno sviluppato un’attività di intelligence, che dopo un paio di mesi si è conclusa con il recupero a tassazione di circa 3 milioni, ai fini delle imposte sul reddito, di oltre 2 milioni e mezzo ai fini dell’Irap e oltre 500 mila euro in materia di Iva. L’attività ha permesso di svelare, anche, che uno dei soggetti sottoposti a verifica, si è avvalso, in due anni di 81 lavoratori in nero, violando le disposizioni penali e quelle amministrativo-previdenziali sull’assunzione dei lavoratori». L’intera attività si è conclusa con la segnalazione a piede libero all’autorità giudiziaria di tre soggetti economici ritenuti responsabili della commissione di reati finanziari tra cui l’utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. La percezione dei reati di natura finanziaria, non è agevole soprattutto per quanti non esercitano alcuna attività economica. La Guardia di finanza, in ogni caso, con la sua diuturna attività ha messo in evidenza, come le condotte riferite, e quindi l’emissione e l’utilizzo di fatture false, contribuiscano in maniera determinante al dilagare dell’evasione fiscale e al proliferare di distorsioni di natura economica che incidono pesantemente sull’andamento generale dell’economia nel territorio di riferimento. [Mario Pafumi, Giornale di Sicilia] 6 Novembre 2010
Due imprese edili nel mirino della GdF. Accertata l’evasione di imposte per oltre tre milioni di euro (2,5 mln di Irap e 500mila di Iva) Presi in due anni 81 lavoratori in nero Tenevano operai in nero e neanche pagavano le tasse. I libri contabili di due imprese edili di Bronte sono finiti sotto la lente di ingrandimento della tenenza della guardia di Finanza di Bronte che, alla fine, ha rilevato che sui tanti lavori effettuati, che avevano fruttato giri di affari vertiginosi, queste non avevano pagato un euro di tassa, evadendo totalmente, come se l’Imposta sui redditi,l’Irap o l’Iva non fossero mai esistiti. L’indagine è durata diversi mesi ed alla fine gli ufficiali di Polizia tributaria hanno recuperato a tassazione circa 3 milioni di euro, ai fini delle imposte sul reddito, oltre 2,5 milioni di euro ai fini dell’Irap, ed oltre 500mila euro di Iva. Ma non solo. Scavando, scavando i finanzieri di Bronte hanno scoperto che uno dei due imprenditori, per addirittura 2 anni aveva assunto totalmente in nero 81 lavoratori, violando pertanto le disposizioni penali e quelle amministrativo- previdenziali che regolano l’assunzione dei lavoratori. Ottantuno «padri di famiglia» che quindi hanno lavorato senza alcuna tutela di natura assicurativa e senza vedere versati i contributi ai fini pensionistici. Così, racimolate le prove necessarie, i 3 titolari delle 2 imprese sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità giudiziaria e dovranno rispondere non solo di evasione fiscale, ma anche di utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. A disporre l’operazione è stato il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito delle attività di contrasto al crimine economico, con le Fiamme gialle che assicurano che i controlli continueranno per contrastare il fenomeno dell’evasione che incide pesantemente sull’andamento generale dell’economia nel territorio. Per questo non è escluso che nei prossimi giorni altre aziende riceveranno la visita dei finanzieri che vorranno controllare libri contabili e dichiarazioni dei redditi. [Fonte La Sicilia]
8 Novembre 2010 DOPO TANTE ALTRE TORTE CON 100 CANDELINE
Un altra centenaria a Bronte che si conferma una comunità dalla popolazione particolarmente longeva I cento anni di nonna Carmela Grande festa a Bronte per i 100 anni di nonna Carmela Mirenda che, attorniata dall’affetto dei suoi cari, il 6 novembre scorso ha spento le sue 100 candeline. L’intera famiglia ha assistito alla Santa messa nella chiesa di San Silvestro e poi ha festeggiato in un noto ristorante. Prima però ha ricevuto la visita del vice sindaco Salvia che ha consegnato alla nonnina una targa a ricordo dell’evento. “Per noi è sempre bello – ha affermato Salvia – festeggiare i nostri concittadini che raggiungono i 100 anni. Nonna Carmela poi a Bronte la conoscono tutti per la sua bontà e per la sua gentilezza. E, come ormai ci capita spesso ai Bronte con i centenari, porgerle gli auguri è stato veramente un piacere”. Nonna Carmela, infatti, ha lavorato al Liceo Capizzi come collaboratrice scolastica, di conseguenza tutti gli studenti che negli anni hanno frequentato il liceo la conoscono e la ricordano con affetto. Sposata all’età di 21 anni ha avuto 5 figli, presenti alla grande festa assieme ai nipoti ed ai bisnipoti. “Auguri di cuore alla nostra nonnina – ha aggiunto il sindaco Pino Firrarello – capace con impegno e sacrifici, nonostante le difficoltà, a pensare ai figli ed a tirar su la bella che oggi la ha festeggiata con gioia”.
4 Novembre 2010
200 mila euro per l'ITC Duecentomila euro per migliorare la sicurezza dell’edificio scolastico che ospita l’Istituto tecnico commerciale “Benedetto Radice”. Li ha finanziati il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, su richiesta del sindaco Pino Firrarello. Il Cipe ha approvato, infatti, il programma straordinario degli interventi per la messa in sicurezza e la riduzione dei rischi connessi alla vulnerabilità degli edifici scolastici, stanziando 36 milioni di euro alla Sicilia e 200 mila a Bronte. E così è arrivata direttamente al sindaco la comunicazione dell’ing. Lorenzo Ceraulo, provveditore interregionale Opere Pubbliche del Ministero per la Calabria e la Sicilia, che ha comunicato la pubblicazione della delibera Cipe ed i passi che i beneficiari dei finanziamenti adesso dovranno compiere per chiudere l’iter burocratico. “Attingiamo – afferma il sindaco – dal fondo “Infrastrutture” di un miliardo di euro, gestito direttamente del Ministero. La prima trance finanziata a livello nazionale è di circa 358 milioni e noi siamo riusciti ad essere inseriti nel programma”. Adesso per poter ottenere il finanziamento il Comune di Bronte dovrà sottoscrivere una convenzione con l’istituto scolastico e la Provincia regionale di Catania. Per questo gli uffici tecnici, chiamati a redigere in sinergia il progetto esecutivo, sono già al lavoro. “Questo finanziamento – afferma il capo dell’Ufficio tecnico, ing. Salvatore Caudullo – ci permetterà di mettere in sicurezza infissi cornicioni pericolanti e quant’altro che, danneggiato dal tempo e dall’uso, può rappresentare un rischio per gli studenti”. “Tutto – conclude il sindaco - per dare ai nostri ragazzi ambienti scolastici sicuri ed all’avanguardia”.
4 Novembre 2010
Nuova sede Confcommercio Alla cerimonia anche il sindaco La Confcommercio di Bronte ha una sede tutta nuova al numero civico 7 di via Trento. E' stata inaugurata alla presenza del sindaco Pino Firrarello e di numerose autorità dell'associazione dei commercianti. Oltre al primo cittadino di Bronte, alla cerimonia hanno partecipato il vice presidente vicario della Confcommercio di Catania, Nino Nicolosi, il direttore provinciale Antonio Strano ed il suo vice Giuseppe Cusumano, oltre naturalmente al delegato per Bronte, Antonello Saitta, che hanno sottolineato l'importanza dell'associazione dei commercianti a Bronte, ringraziando i presidenti Nino Castiglione, Tino Meli e Pino Grasso che negli anni si sono succeduti alla guida dell'associazione, fornendo un proficuo impulso alla crescita della cittadina. Presenti alla cerimonia gli assessori Enzo Bonina e Nunzio Castiglione ed il sindaco di Maletto Pippo De Luca. «Il commercio rappresenta una buona fetta dell'economia brontese - ha affermato il sindaco - di conseguenza un commercio vivo è sinonimo di una società forte».
2 Novembre 2010
Commemorazione dei defunti Bronte ha voluto ricordare i defunti con una sentita cerimonia all’interno del cimitero comunale. Dopo la messa officiata da padre Nunzio Capizzi, il sindaco Pino Firrarello, assieme all’assessore Nunzio Castiglione ed a numerosi consiglieri comunali, ha posto una corona di alloro ai piedi del monumento dei caduti civili in guerra, sito proprio all’interno del cimitero: “Ormai è una ricorrenza che ripetiamo ogni anno – ha dichiarato Firrarello – per ricordare tutti i defunti ed onorare i civili che sono morti durante la guerra che ricordo qui a Bronte è stata particolarmente violenta”. Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità fra cui il comandante della Polizia municipale, Salvatore Tirendi ed il dott. Valerio Saitta, dirigente del servizio di Polizia Provinciale - Ecologia e Protezione Civile della Provincia di Catania.
31 Ottobre 2010
Gli animali erano entrati in una condotta I vigili del fuoco liberano quattro cani I vigili del fuoco di Maletto hanno salvato quattro cani da caccia intrappolati all'interno di un lungo tubo di metallo di una condotta abbandonata. Tre cacciatori di Taormina, infatti, ieri mattina hanno deciso di recarsi in contrada Bolo a Bronte per una battuta di caccia. All'improvviso i 4 cani hanno fiutato qualcosa e nel tentativo di inseguire la preda si sono infilati, tutti e 4, dentro la vecchia condotta larga non più di trenta centimetri. Giunti all'interno, dopo aver percorso un po' di strada, i cani non sono più riusciti né a proseguire, né a tornare indietro, rimanendo intrappolati quasi al centro del tratto della condotta, lunga circa 60 metri. I cacciatori li sentivano abbaiare dentro il tubo, ma tutti i tentativi di farli uscire sono falliti. Temendo di perdere i 4 fedeli cani da caccia, hanno lanciato l'allarme, avvertendo la Guardia forestale di Bronte. L'unico modo per liberarli era quello di tagliare il tubo con maestria per non ferire gli animali. Così sono stati chiamati i vigili del fuoco di Maletto che, con accortezza e servendosi anche di una leva, hanno ridato la libertà ai poveri animali. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
29 Ottobre 2010
Una equipe di esperti per l'acqua al vanadio Firrarello: «Ci stiamo muovendo per far alzare definitivamente il limite di 50 mg/l» Una equipe di esperti per risolvere il problema dell’acqua di Bronte, caratterizzata da una concentrazione di vanadio superiore a quella fissata dalla legge. A riunirla è stato il sindaco, Pino Firrarello, che ha invitato a Bronte ingegneri, geologi e docenti universitari per individuare la soluzione più giusta per i brontesi. L’equipe tecnica è formata dal prof. Francesco Schilirò, geologo e geotecnico dell’Università di Catania, nonché profondo conoscitore del territorio dell’Etna dal punto di vista geologico ed idraulico, dai prof. Carlo Modica ed Alberto Capisano, docenti di Costruzioni idrauliche del Dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Catania, dal geologo Pietro Tomaselli, dall’ing. Laura Ciravolo, direttore dell’Ato idrico di Catania e dell’ing. Gianfranco Schilirò. Lo staff, sarà coordinato dall’ing. Salvatore Caudullo, capo dell’ufficio tecnico del Comune e dall’assessore Bonina che segue quotidianamente il problema dell’acqua. Tutti, ognuno per le proprie competenze, dovranno collaborare affinché l’erogazione idrica a Bronte venga liberata dal vanadio e normalizzata, trovando la soluzione più conveniente che potrebbe anche essere quella di scavare un altro pozzo. “Noi non abbiamo accantonato l’idea di costruire un potabilizzatore. – ha dichiarato il sindaco – Siccome però sappiamo che la sua realizzazione, oltre ad essere particolarmente onerosa, rischia di pesare come un macigno sulle future economie del Comune e dei brontesi, ritengo che, prima di passare alla fase operativa, abbiamo il dovere di sondare tutte le altre strade possibili, compreso quella di scavare un altro pozzo che ci liberi dell’acqua di Ciapparazzo, dove le quantità di vanadio sono maggiori. Nel frattempo ci stiamo muovendo – ha continuato il sindaco – per far alzare definitivamente il limite di 50 mg/l. Tutti sappiamo che il 31 dicembre 2011 non ci saranno più deroghe. Per questo prima possibile dobbiamo dare ai brontesi acqua potabile”. E lo staff tecnico si è messo subito al lavoro, effettuando, assieme all’assessore Nunzio Castiglione, dei sopralluoghi. Il prof. Schilirò ha suggerito di allargare il pozzo Musa per aumentarne la capacità, ma si effettueranno degli studi per verificare la possibilità di scavare un altro pozzo in direzione del versante nord dell’Etna, dove le acque non presentano vanadio. Prossimo appuntamento il 13 novembre, quando l’equipe effettuerà delle verifiche sul sistema idrico Musa.
26 Ottobre 2010
BRONTE: TROPPO VANADIO Acqua non potabile Si cerca soluzione Sembra essere tornata la calma a Bronte dopo la sospensione dell'autorizzazione sanitaria dell'Asp nei confronti di alcuni esercenti, perché hanno utilizzato l'acqua della rete idrica di Bronte, i cui valori di vanadio superavano quelli fissati della legge. Facendo un giro in centro ci si accorge che coloro che avevano chiuso per non incorrere in sanzioni hanno riaperto bottega, provvedendo a rifornirsi di acqua da fonte diversa da quella dell'acquedotto o montando un depuratore. Il problema adesso è riuscire a rendere potabile, anche per la burocrazia, l'acqua dei pozzi Ciapparazzo e Musa, e per farlo bisogna far scendere i livelli di vanadio sotto i 50 microgrammi al litro, (come prevede la legge senza deroghe) e non trovarsi nuovamente con lo stesso problema l'1 gennaio 2012, quando scadranno gli effetti della deroga. Intanto sul problema si è riunito in seduta straordinaria il Consiglio comunale di Bronte, presieduto dal dott. Salvatore Gullotta. Seduta che ha permesso ai consiglieri di apprendere ufficialmente dal capo dell'Ufficio tecnico ing. Salvatore Caudullo, dall'assessore Enzo Bonina e dallo stesso sindaco Pino Firrarello i termini della difficile questione, caduta su Bronte come un macigno. Alla fine, dopo ampio dibattito, da più parti è arrivato il messaggio che per un problema così grave il paese non sarà diviso dalla politica, con l'opposizione pronta a contribuire insieme con la maggioranza alla sua risoluzione.v
26 Ottobre 2010
Restituirà il finanziamento Condannato imprenditore: la sua azienda non esisteva più «I connotati della condotta evidenziano un consapevole impiego delle somme ricevute non per la realizzazione degli investimenti in vista dei quali il contributo era stato erogato». Con queste motivazioni la sezione giurisdizionale della Corte dei conti (sentenza 2001/2010) ha riconosciuto la responsabilità amministrativa di un imprenditore brontese del settore tessile. G. B., sessantadue anni, titolare dell'omonima azienda, è stato così condannato a restituire al ministero dello Sviluppo economico la somma di 208mila euro aggiornata di rivalutazione monetaria, interessi legali e 133 euro per le spese di giudizio. Nel 2002 il sig. G. B. aveva chiesto un contributo di 628mila euro con la legge 488 per l'ampliamento dello stabilimento specializzato nella produzione di capi d'abbigliamento e nel 2004 aveva ottenuto la prima tranche di 208 mila euro. Due anni dopo la banca concessionaria comunicava all'allora ministero delle Attività produttive che l'azienda non aveva ottemperato all'obbligo di fornire la documentazione delle spese sostenute. La successiva ispezione della Guardia di Finanza della tenenza di Bronte, nell'ambito delle iniziative per la repressione delle frodi sui fondi europei, accertava che nello stabilimento non era stato acquistato alcun macchinario per il confezionamento di capi d'abbigliamento, che l'azienda aveva cessato l'attività nell'anno 2002 licenziando tutti i dipendenti e che i libri contabili obbligatori erano stati compilati soltanto fino a quell'anno. Da qui c'è stato l'avvio del procedimento di revoca del contributo da parte dell'allora ministero delle attività produttive e l'avvio del procedimento di responsabilità amministrativa da parte della Procura contabile che si è concluso con la condanna. Il collegio giudicante ha respinto anche la richiesta di una riduzione che era stata avanzata dall'avvocato Antonio Uccellatore per conto del suo assistito, sottolineando che «la consapevole distrazione delle somme dall'impiego cui erano destinate esclude in radice la possibilità di far luogo all'invocata riduzione dell'addebito». [Antonio Di Giovanni, La Sicilia]
24 Ottobre 2010
Lo sviluppo a Bronte L'Urega ha pubblicato il bando per i lavori di ampliamento in contrada Ss Cristo. Il sindaco Firrarello: «Abbiamo sempre creduto nello sviluppo delle imprese» L'area artigianale raddoppia Il 17 novembre l'aggiudicazione dei lavori per trasformare la zona in sito industriale L'Urega (Ufficio regionale gare d'appalto) ha pubblicato il bando per la realizzazione dei lavori di ampliamento e modernizzazione della zona artigianale di contrada Ss Cristo di Bronte. Il 17 novembre si apriranno le buste e si conoscerà il nome della ditta che eseguirà i lavori. E' iniziata così la fase realizzativa di un progetto nato per volere del sindaco Pino Firrarello e che punta con decisione a trasformare la zona artigianale della "Città del pistacchio" in una piccola area industriale, creando le condizioni per ricadute economiche e commerciali che tutti si augurano portino nuovi posti di lavoro. «Lo abbiamo fatto anche per questo - dice il sindaco Firrarello - in un momento di crisi un po' in tutti i settori. Noi abbiamo sempre creduto nello sviluppo dell'impresa. Lo dimostra questo progetto ed il continuo lavoro per dotare quest'area artigianale, che considero fra le più belle e funzionali della Sicilia, dei servizi necessari. L'obiettivo è creare quelle condizioni affinché le oltre 800 persone che oggi vi lavorano conservino il proprio posto di lavoro e che sempre un numero maggiore di imprese si insedi e produca». I lavori di ampliamento sono possibili grazie ai 3 milioni e 980 mila euro che il sindaco ha ottenuto con i fondi europei del programma operativo 2007 - 2013. Si realizzeranno 18 nuovi lotti da assegnare ad altrettanti artigiani che potranno contare anche su servizi "hi tech". «Bronte - dice il dirigente dell'Ufficio tecnico, ing. Salvatore Caudullo - si conferma così stazione appaltante fra le più attive della Sicilia. La gara d'appalto la effettua l'Urega, essendo l'importo dei lavori superiore al milione e 250 mila euro». E sono tanti gli artigiani pronti ad insediarsi nella zona artigianale, che dopo essere una delle più grosse ed attive della Sicilia, rischia di diventare leader nel rispetto dell'ambiente e nella produzione di energia. Fra i lavori da eseguire, ci sono anche delle aree adibite a posteggio coperto con dei pannelli fotovoltaici. Così, oltre a proteggere le vetture in sosta e fornire un ulteriore servizio, contemporaneamente si produrrà energia elettrica. Oltre ai 18 nuovi lotti, verrà realizzata la rete idrica che permetterà di far funzionare gli impianti antincendio, ma anche la rete fognaria e la pubblica illuminazione verranno ampliati. Infine, i terreni dei nuovi lotti saranno tutti recintati. Il tutto rispettando i parametri urbanistici con le aree a verdi che non sono state diminuite. In pratica, più di 2 ettari e mezzo di terreno oggi brullo diventerà produttivo, per soddisfare le richieste degli artigiani. Il progetto di ampliamento ed adeguamento dell'area artigianale è stato redatto dal geometra Nino Saitta, dall'architetto Concetta Falanga e dall'ingegnere Sebastiano Sciacca. E' stato approvato dall'ingegnere Salvatore Caudullo, responsabile unico del procedimento e seguito nella prima fase anche dalla dott.ssa Teresa Sapia. [Fonte: La Sicilia]
23 Ottobre 2010
L’assemblea dei soci Joniambiente ha votato all’unanimità l’indirizzo di emanare ordinanze sindacali (ogni Comune – dunque - procederà singolarmente) che imporranno all’Aimeri Ambiente di continuare il servizio, almeno fin quando un’altra impresa si aggiudicherà il lavoro A GIARRE RIUNIONE URGENTE DEL CDA PER LA DECISIONE Aimeri non vuole ritirare la spazzatura Dall'Ato la diffida Giarre. Aimeri Ambiente ancora una volta ha informato l'Ato Joniambiente di voler lasciare il servizio (gestione in proroga). L'Aimeri ha imposto un termine (10 novembre) al di là del quale non proseguirà il servizio di raccolta rifiuti. L'Ato Joniambiente ha di conseguenza convocato i soci, i quali a conclusione dei lavori hanno diffidato Aimeri a continuare a svolgere il servizio sino a quando un'altra impresa si aggiudicherà il lavoro. La decisione fa fronte alla difficile situazione venutasi a creare dopo le due sedute di gara d'appalto andate deserte. Pochi giorni fa, il presidente Francesco Rubbino, aveva sottolineato la necessità di una deroga alla legge di riforma che potesse consentire una proroga dei termini del bando per la raccolta integrata dei rifiuti. In assenza di imprese partecipanti, il servizio è rimasto all'Aimeri. L'esigenza di una deroga è nata proprio dall'assenza di partecipanti alla gara. «Una cosa comprensibile - per Rubbino - considerato che i termini di legge impongono agli Ato di non prorogare contratti oltre la data del 30 aprile 2011 e, in questo modo è evidente come, per una ditta, investire su un progetto così a breve scadenza desta qualche perplessità». Per Rubbino e per i due commissari liquidatori Giuseppe Cardillo e Antonello Caruso, è la sola strada percorribile che consentirebbe di proseguire il servizio in maniera serena. Tra gli argomenti discussi dal Cda dell'Ato Joniambiente anche il progetto pilota sperimentale della raccolta della frazione secco umido avviato nei Comuni di Maletto e Calatabiano. “I dati positivi - continua Rubbino - dimostrano come l'incremento delle percentuali di raccolta differenziata sia concretamente possibile: Calatabiano ha ottenuto a settembre il 25%; Maletto il 38%”. [Mario Pafumi, Giornale di Sicilia] News dei mesi precedenti | seguenti |