|
| ||||||
Domenica 29 nella Cappella interna del Collegio Capizzi Novelle ai piedi del Vulcano Storie di jurnatari e galantomini, di poveri e ricchi, di vastasi e di nobbili Alle 19.00 di Domenica 29 luglio nella prestigiosa cornice della Cappella dell'Immacolata (la Cappella interna) del Real Collegio Capizzi verrà presentato il libro di Filippo Marotta Rizzo «Novelle ai piedi del vulcano». Introdurrà l'evento Franco Cimbali che parlerà del libro e dell'autore mentre Francesca Marullo ne leggerà alcuni brani. Saranno presente l'autore Filippo Marotta Risso e l'editore Giuseppe Maimone. In questo libro - scrive Nunzio Condorelli Caff - «Filippo Marotta Rizzo dà vita alle storie, siano esse leggende o “dicerie” popolari, oppure racconti di ogni giorno ricostruiti dalla consultazione di fragili documenti manoscritti conservati in un polveroso archivio. Sono le nostre storie, le storie di un popolo che ha “rubato l’arte ai suoi conquistatori”, di una terra martoriata, di un’isola ricca di cultura, di talenti e di abilità nascoste, di una lunga storia. Sono le storie di jurnatari e galantomini, di poveri e ricchi, di vastasi e di nobbili, legate dalle gioie e dai dolori del vivere, dall’eccessiva povertà della vecchia megera, alla spregiudicata prepotenza del signorotto a cavallo, storie d’amore eterno o d’innamorati impossibili, storie di lava, di fuoco e di tremori ...» Filippo Marotta Rizzo, nato a Militello Rosmarino (Messina) il 6 Agosto 1947, laureato nel 1971 presso l’Università di Catania in Lettere Moderne, ha esercitato la professione di bancario fino al 1998. Ha partecipato a vari concorsi di poesia meritando segnalazioni e una medaglia d’oro per I paracadutisti dell’Hercules. Appassionato cultore di storia regionale, ha pubblicato Canzoni d’amore e di sdegno (1980) presso le Grafiche Editoriali Artistiche Pordenonesi e Militello della Valdemone (1997) presso le Grafiche Centro Stampa di Capo d’Orlando. Novelle ai piedi del vulcano è stato pubblicato nel 2010 da Giuseppe Maimone Editore. Con lo stesso editore Rizzo ha pubblicato anche Lu scavittu e altre novelle (2004), che nel dicembre 2004 ha ottenuto il premio speciale per la Critica dall’Associazione Culturale “Vincenzo Paternò-Tedeschi”. Quest’ultimo libro è stato presentato nell’ottobre 2006 al Circolo di Cultura Enrico Cimbali. Per gentile concessione dell'Autore, da Novelle ai piedi del Vulcano vi presentiamo la “novella” “I quattru figghi fimmini…” dell’U. J. Don Lorenzo Castiglione Paci che, come piacevolmente scrive Filippo Marotta Rizzo, non vide esaurire il suo desiderio di “quel figlio maschio che avrebbe continuato la sua stirpe”. Liceali «Spedalieri» vanno in Cina Non vedono l’ora di vedere con i propri occhi la civiltà che hanno studiato con tanta passione e che per molti versi si distingue dalla nostra. Sono Chiara Pettinato, Lina Russo ed Emanuele Caruso, ovvero gli studenti brontesi del liceo della Comunicazione “Spedalieri” di Bronte che, vincendo una borsa di studio, oggi partiranno alla volta della Cina per un viaggio studio che, oltre a rimanere vivo nei loro ricordi, sarà utile alla loro formazione: «Conosceremo di persona un popolo che abbiamo studiato sui libri di scuola. – ci dicono particolarmente entusiasti – questo viaggio ci aiuterà a crescere».Entusiasta dei propri studenti il direttore del liceo, prof. Mario Fioretto: «Il nostro obiettivo è di fornire ai ragazzi gli strumenti idonei per permettergli di affrontare il domani e in un mondo globale come il nostro, questa esperienza sarà utile». (La Sicilia) IL PROGETTO ROTARY «VALORIZZIAMO UN MONUMENTO CITTADINO» La chiesa di San Blandano, un tesoro ritrovato Tra le venti chiese dell’intera provincia catanese appartenenti al Fondo statale degli Edifici di Culto (Fec), la città di Bronte vanta “San Blandano”, patrimonio sacro di immenso valore storico e artistico. La posa della targa Fec, alla presenza del prefetto di Catania Francesca Cannizzo e dell’arcivescovo Salvatore Gristina, è stata molto sentita dall’Amministrazione e dalle forze sociali cittadine, come dimostra il progetto portato avanti dal Rotary Club Aetna Nord Ovest – presieduto da Giacomo Crisci - dal titolo “Valorizziamo un monumento cittadino”. Anche l’Ordine provinciale degli Architetti ha partecipato alla cerimonia con l’intervento del suo presidente Luigi Longhitano: «La chiesa di San Blandano è una concreta dimostrazione di “Riqualificazione Urbana Sacra”: rappresenta uno dei pilastri ideologici su cui poggia l’attività del nostro ente che punta al recupero del patrimonio edilizio ecclesiastico siciliano anche attraverso fondi europei inutilizzati dalla Regione». È stato appena restaurato infatti – dal maestro Francesco Oliveri – l’organo della chiesa: realizzato nel 1762, è tra i più antichi della provincia. Ma la cappella di San Blandano deve il suo prestigio anche per essere, secondo alcuni studi, «la chiesa di Bronte più ricca di reliquie – ha affermato Longhitano – in essa si conservano le ossa di tre martiri, S. Costanzo, S. Innocenzo e S. Blandino. Ma la curiosità è che di S. Blandano o Brentano non esiste né effigie, né altare». Mentre «le opere decorative presenti e particolari costruttivi del tempio rivelano una profonda identità basiliana», come spiegano gli studi del rettore della chiesa mons. Nunzio Galati. (...) Presente anche Carmelo Scandura (docente di Organo al Conservatorio di Catania) che ha eseguito alcuni brani. (Fonte La Sicilia) ORGANIZZATO DAL CLUB DONNE INSIEME Concluso il corso di alfabetizzazione all’arte moderna «Un’esplosione di emozioni e di meraviglia è stata la scoperta delle opere di Fiumara d’Arte» Con la visita a Fiumara d’Arte si è concluso il progetto di “Alfabetizzazione all’arte moderna” organizzato dal Club Donne insieme composto da un minicorso di tre lezioni seguito, a completamento, da un viaggio di due giorni a Val d’Alesa per visitare La Fiumara d’Arte. Il corso, al quale hanno partecipato le socie ma anche ospiti, è stato condotto dalla Prof. Giuseppina Radice che con la sua riconosciuta competenza e professionalità ma soprattutto con la sua verve comunicativa è riuscita a suscitare la curiosità e l’attenzione per l’arte e in special modo per quella moderna e contemporanea che ai non addetti alla materia suscita, di solito, perplessità se non addirittura alienazione. Spesso dopo aver guardato una opera moderna (pittura, scultura ecc.) la considerazione più frequente è “Non si capisce niente, ma che vuol dire...?” Ecco, a questo disagio ha cercato di rispondere la prof. Radice che, da esperta docente quale è, ha saputo calare la materia ma soprattutto la sua espressione concettuale e verbale a livello di discenti alquanto eterogenei per cultura, età e motivazione e comunque nuovi all’argomento, riuscendo in tal modo a trasformare a poco a poco lo scetticismo in curiosità e poi in interesse e scoperta. Ed è tutto da scoprire. Una esperienza da fare: dormire, mangiare, sedersi su oggetti creati da grandi artisti contemporanei, camminare, muoversi in stanze e ambienti da loro creati, insomma vivere l’arte e nell’arte. Nel Gattopardo, l’autore Tommasi di Lampedusa, fà dire al protagonista, il principe Fabrizio, che la Sicilia è piena di opere d’arte costruite da civiltà venute da fuori e forse per ciò a noi estranee: queste opere d’arte, invece sono state volute e pensate da un siciliano e allora sentiamole nostre, apprezziamole e custodiamole. | ||||||
|
| ||||
| ||||
|