Docente di Lettere, studiosa degli aspetti storici, culturali e naturalistici brontesi Èlia Longhitano Èlia Longhitano (1938 - 2010), nata e vissuta a Bronte, ha frequentato il Ginnasio al Real Collegio Capizzi ed ha poi conseguito la Maturità classica presso il Liceo “Spedalieri” di Catania. Laureatasi in Lettere Classiche presso l'Università degli studi di Catania si è dedicata con passione all'insegnamento, spaziando dalle lingue classiche, con le quali ha mantenuto sempre una notevole familiarità, alla lingua e letteratura italiana. Durante la sua carriera di docente di Lettere, svoltasi quasi per intero presso la Scuola Media Statale “L. Castiglione” di Bronte, ha manifestato un forte interesse per gli aspetti storici, culturali e naturalistici della sua “Bronte”, spingendo i suoi alunni a partecipare a concorsi e progetti legati alla propria cittadina e scrivendo, per la Sezione brontese della Fidapa, di cui è stata socia, i seguenti saggi: - “Bronte ieri e oggi” (anno sociale 1999 - 2001) in collaborazione con la fidapina Anna Longhitano; - “Il dialetto di Bronte nella cultura dell'isola di ieri e di oggi” (2002 - 2003) e - “Il Parco dell'Etna: un territorio di incomparabile bellezza con un cuore di fuoco” (2004 - 2005). Ne “Il dialetto di Bronte nella cultura dell'isola di ieri e di oggi”, che vi riproponiamo nel nostro sito in formato Pdf, l'Autrice ha voluto sottolineare l'importanza del recupero del dialetto in quanto prodotto della parte viva della popolazione, della gente che lavora e che produce. L’opera è stata pensata, come ha anche scritto nella Prefazione F. Meli, per i Brontesi, per i giovani ma anche e soprattutto per gli appassionati. L’abbiamo scelta per la sua particolarità ed il suo valore. E’ uno dei pochi libri, forse l’unico, che con passione e accuratezza tratta del dialetto di Bronte, «la lingua del rapporto con le cose, con gli utensili, con il lavoro», della parte più viva della nostra società. «Il dialetto – scrive la stessa Longhitano - è la lingua parlata dall’umanità, la lingua parlata dalla gente. Esso resiste nella nostra cittadina soprattutto perché c’è la terra, l’artigianato; e le realtà lavorative come quelle contadine e artigianali, i principali creatori di lingua, sollecitano le fasi creative dell’uomo. Ed ecco, di conseguenza l’attaccamento al dialetto, che è la lingua creata da loro, la lingua della loro vita.» Nato dall’evoluzione del latino parlato, anche il dialetto brontese è una vera e propria lingua. Usa parole e termini derivanti dal greco, dal latino, dall’arabo, dallo spagnolo, dal francese e dall’inglese; «ha - continua la Longhitano - una sua struttura grammaticale, un suo lessico, una sua storia e costituisce un eccezionale patrimonio linguistico e culturale ricco di risorse espressive cui continuamente attingiamo». Dietro la parlata brontese c’è la cultura e la storia locale, c’è il nostro passato ed anche l’Associazione Bronte Insieme, seguendo le orme tracciate da Èlia Longhitano, ha voluto ricordare e raccogliere il parlare della gente comune in un piccolo vocabolario brontese, vera archeologia lessicale (la definizione è di Nicola Lupo), da conservare e trasmettere alle generazioni più giovani. Questo l’obiettivo, comune con la Prof. Longhitano, a cui miriamo riproponendo il suo opuscolo con le sue stesse parole: «rivalutare il dialetto di Bronte attraverso lo studio di esso, non solo quale si presenta oggi ma quale era anche nel passato, poiché tutte le lingue e tutti i dialetti mutano, si evolvono e si rinnovano continuamente nel tempo, risentendo dell’incessante susseguirsi e intrecciarsi degli eventi storici, politici, religiosi, letterari e scientifici.» |
Esponente della Corrente Verticalistica
NINETTA MINIO Le emozioni di fronte alla natura Ninetta Minio è nata a Bronte, dove vive e opera. Ha compiuto gli studi all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Catania, l'istituto fondato nel 1967 da Nunzio Sciavarrello e da lui diretto fino al 1988. Abilitata in discipline pittoriche ed Educazione Artistica si è dedicata anche all’insegnamento di quest’ultima disciplina nelle scuole brontesi. Ha iniziato a dipingere fin da giovanissima svolgendo a partire dagli anni ‘80 un’intensa attività con mostre personali e, su invito, partecipando a qualificate e significative collettive in Italia e all’estero. La sua prima mostra è nel 1987 nello storico cittadino Circolo di Cultura “Enrico Cimbali”. Esponente anche della “Corrente Verticalista” vi entra ufficialmente nel 1998, in occasione della Mostra internazionale d’arte “La via del possibile: dal Verticalismo all’Universalesimo” (antologica 1974-1998), organizzata dal Comune di Catania presso l’ex Monastero San Placido. In questa rassegna retrospettiva, dove Ninetta Minio partecipa con alcune sue opere, fu possibile vedere per la prima volta tutta la produzione artistica e letteraria del Verticalismo, il movimento artistico fondato da Salvatore Commercio e Antonio Corsaro. Centinaia furono le recensioni e le lettere originali di critici nazionali e internazionali, di operatori culturali e di personalità del mondo accademico e politico.. Da quell’anno la pittrice brontese muove un rinnovamento espressivo, nella continuità del suo modus operandi, che la introdurrà in un nuovo spazio-tempo e nei multiaspetti della comunicazione verticalista. Da allora la sua attività artistica ha avuto poche soste. Il calendario delle sue personali e le partecipazioni a mostre è un continuo crescendo. E' stata presente in tutte le fiere e mostre del Movimento: da Montecarlo a New York, da Palermo a Siracusa, a Milano, a Catania in Primavera Arte Verticale, nonché nella Galleria Verticalista, al Museo Emilio Greco all’antologica dei 30 anni di movimento (“Verticalismo, la via del possibile”, 1974-2002), in cui vengono proposte sue opere di grande spessore che ridanno all’artista brontese il successo ottenuto a Milano-Brera, nella Galleria Antonio Battaglia Arte Contemporanea, in una notevole mostra di movimento. Nel 2000 partecipa alla mostra che il movimento artistico catanese organizza per festeggiare i 27 anni di attività nella Galleria Antonio Battaglia Arte Contemporanea (Milano, Brera). L’evento si replica pochi mesi dopo, a giugno, a Catania, nella mostra all’aperto in Corso Italia “Primavera Arte Verticale” ed a Siracusa (Ortigia) nella Galleria Roma. Nel 2002, per festeggiare i 30 anni di attività del Movimento, partecipa insieme ad oltre 150 artisti alla Mostra Internazionale d’arte, “Verticalismo la Via del Possibile” (Catania, Museo Emilio Greco). Nel 2006, in occasione nella Mostra internazionale d’Arte di movimento, realizzata alla Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, molti critici si sono interessati alla sua particolare arte. La mostra oltre alle opere di pittura presenta anche opere di scultura, installazioni e molti video realizzati nei 33 anni di attività dei Verticalisti ed una performance teatrale. Una breve sosta a Bronte dove un anno dopo espone i suo quadri nella rassegna “Per una Pinacoteca d’arte” e dal 10 ottobre 2009, ancora una volta alla Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Ninetta Minio è presente con la sua nuova produzione nella mostra “Il fiore del Verticalismo” (come dire “Il fiore della via del possibile”), per festeggiare i 37 anni del movimento. Nel 2015 è presente al Teatro Sistina di Roma alla collettiva “Movimento Verticalismo, la Via del Possibile”. Vi espone una sua opera “Primavera in vitro” raccogliendo i consensi dei critici e del numeroso pubblico (oltre 32.000 persone) intervenuti dal 10 al 26 aprile nel notissimo ed accogliente ambiente romano del “Sistina”. | Nel 2016 partecipa a Londra, Trafalgar Square, ed a Berlino, Alexanderplatz, al workshop “Verticalismo arte a colloquio con il pubblico”. L’ultima sua personale è di questi mesi e l’ha dedicata a Bronte esponendo dal 15 ottobre al 6 Novembre tantissime sue opere nella Pinacoteca Nunzio Sciavarrello. Della sua attività si sono interessati molti critici e operatori culturali. Recensioni sul suo lavoro sono apparse in svariati quotidiani e riviste specializzate. Opere di Ninetta Minio sono esposte nella Pinacoteca d’arte Nunzio Sciavarrello ed in importanti collezioni private e non sparse nel mondo. Scrivono di Ninetta Minio
Vi diamo di seguito alcuni giudizi di noti critici ed esperti d’arte che pur nel loro linguaggio specialistico e quasi enigmatico danno un’idea dell’arte pittorica di Ninetta Minio: «Dai momenti enunciativi della Minio, dalla loro dimensione antropica, si dipartono le parvenze dell’essere profondo, le caratterizzazioni emotive, le annotazioni oniriche, le riflessioni tenacemente difese perchè idealmente amate; mentre il segno-grafico imprime la sua poesia, il colore così pervasivo e ovattato, trasuda la propria organicità fra la complessità del pensiero e la visibilità della sostanza.» (Michelangelo Spampinato) «La Minio attraverso un tocco ora vorticoso ora sereno inventa una pittura come celebrazione dei sensi che afferrano la realtà nelle sue paure e nelle sue gioie. La mente dell’artista è tutta protesa nello sforzo e l’infinito vortice dell’eternità». (Eloisa Manca) |
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| «L’opera di Ninetta Minio è pura verticalità. Cresce lungo tonalità graduate di luce policromatica in un continuum rivolto all’oltre in cui il rapporto pittura-musica, reso forte da sintagmi di astrattismo lirico, dà l’avvio a dei processi paralogici permeati da soffi d’anima».(Giovanni Compagnino) «Ninetta Minio, artista che si invola in virtù di una techne gravida di significanti coalescenti, aerei non meno che viscerali, per una significazione che incide la nostra coscienza svuotata». (Salvatore Commercio) «La forma guida il colore e il colore invade la forma, così colore e forma si fondono e si armonizzano sempre nelle opere di Ninetta Minio, tutte intente come sono a dare di sé un’immagine morbida e flessuosa, dolce e sensuale così come morbida, flessuosa, dolce e sensuale è la natura da cui esse stesse hanno origine». (Maria Rosaria Alessi) Altre mostre e personali di Ninetta Minio
1990 - Trecastagni, ex Convento Francescano: “Tendenze” artisti siciliani contemporanei. 1991 - Trecastagni, ex Convento Francescano: “Incontri” artisti italiani e stranieri di oggi. 1995 - Catania, mostra personale, Associazione Culturale “Il cortile”. 1996 - Siracusa, mostra personale, Associazione Culturale “Exforici”. 1997 - Noto, “Percorsi” tra figurativo informale astratto. 1999 - Siracusa, A. C. Exforici VI Edizione “Arte in Arte”. 2001 - New York, Restor Gallery (Broadway), “Gruppo Verticalista al New York Prize 2001” / Catania, Galleria Verticalista, “Estate in Galleria” / Catania, Galleria Verticalista, “Mostra d’arte del piccolo formato”. 2003 - Palermo, Galleria Nuovo Millennio, “Movimento Verticalismo” / Montecarlo, Hotel de Paris, “Gruppo Verticalista”. 2011 - Paternò (CT), Palazzo delle Arti, “Verticalismo, la Via del Possibile” (38 anni di attività). 2014 - Catania, Palazzo della Cultura, Mostra Internazionale d’arte “Verticalismo e Verticalisti” (40 anni di attività). 22 novembre 2014, Ninetta Minio è fra i 19 artisti che espongono alla Galleria d’arte “Il Rivellino” di Ferrara, mostra d’arte “Movimento artistico Verticalismo, la Via del Possibile”. 2015 - Film lungometraggio “La Via del Possibile, Verticalismo e Verticalisti” / New York, Central Park e Time Square, workshop “Lezioni d’arte sulla “corrente” Verticalismo / Parigi, Lungosenna, workshop “Verticalismo, arte a colloquio con il pubblico”. |
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Il “VERTICALISMO” è un movimento artistico e culturale fondato a Catania nel 1973 dall’artista Salvatore Commercio e da don Antonio Corsaro (scrittore e poeta, 1909-1995). Origina da una corrente di pensiero filosofico-scientifico secondo la quale «l’Universo (spazio eterno, fisico e non solo fisico) nato dal Nulla è un puro “campo di possibilità” che sfocia, nel suo continuum di possibilità, nella vita e, in forza di un processo filogenetico, nell’uomo (spazio biologico e dell’Io)». Con il lemma si vuole significare un divenire di possibilità che attiene a tutte le espressioni artistico-culturali ed anche socio-politiche. In quarant’anni di vita, attorno al movimento si è formato un gruppo di artisti e letterati, anche internazionali, le cui produzioni sono state già esposte in mostre antologiche. Nel 1998 il Movimento ha dato vita alla terza fase, “la Via del Possibile” che comunque è la corrente di pensiero del Verticalismo sin dall’inizio. Oggi, a distanza di 40 anni, il “Verticalismo, la Via del Possibile”, è conosciuto e praticato in tutto il mondo e conta all’incirca 800 artisti. «E' un movimento - sottolinea il suo fondatore, Salvatore Commercio - volto a rappresentare, teorizzare e pianificare un “divenire di possibilità” per una nuova idea di società.» |
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