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| Il pittore Nunzio Sciavarrello | Personaggi illustri di Bronte, insieme | |
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Nunzio Sciavarrello Sempre deciso e determinato nell'ideare costantemente nuove iniziative. All'insegnamento e all'intensa attività artistica ha unito anche un costante impegno sociale, del quale Bronte non è stato estraneo. |
Nunzio Sciavarrello, pittore, incisore, scenografo, direttore della Accademia di belle arti di Catania, è nato a Bronte, sesto di 8 figli, il 23 Maggio 1918 da Biagio e Nunzia Petralia. E' morto all'età di 95 anni a Catania, dove lavorava e viveva, nel pomeriggio di giovedì 10 ottobre 2013. Ha al suo attivo numerose "personali" nonché le partecipazioni alla Biennale di Venezia (1952 e 1954), alla Biennale di San Paolo del Brasile e di Lubiana, alla Quadriennale nazionale d’arte di Roma (1951, 1955, 1959 e 1963) e a tantissime mostre d’arte italiane ed estere organizzate dalla Calcografia nazionale di Roma e da Istituti italiani di cultura. Ha esposto le sue opere praticamente in tutto il mondo. Deciso e determinato nell'amore verso l'arte e la cultura, frequenta, a dieci anni (1928), la Scuola serale comunale di disegno tenuta dallo scultore Simone Ronsisvalle, fa da apprendista ad un artigiano fiorentino decoratore d'interni locale che gli da i primi elementi sull'impasto dei colori. Nel 1934 è a Roma per un breve soggiorno, poi nel 1936, appena diciottenne, vi si stabilisce. A Roma, allievo di Mino Maccari, Duilio Cambellotti e Ferruccio Ferrazzi, frequenta la Scuola libera di Via Margutta, nel 1939 segue gli studi presso l’Accademia di Belle Arti e si trova impegnato nelle problematiche della "Scuola Romana" vivendone i momenti più fecondi (con i pittori Scipione, Mafai, Pirandello). Ha tra i suoi compagni di corso Arnoldo Ciarrocchi, e Dario Cecchi. Di quel periodo, 1940, sono testimonianza le piccole incisioni e alcuni dipinti, fra questi alcuni paesaggi. Nel 1941 partecipa sui Balcani, nel corpo dei Granatieri, alla seconda guerra mondiale. Nel 1942 rientrato a Roma riprende il lavoro ed elabora le incisioni dedicate alla libertà, alla condizione umana e alla condanna della violenza nei lager nazisti. Finita la guerra lo ritroviamo in Sicilia: nel 1945 a Bronte dove realizza dipinti ed incisioni (è di questo periodo "Panico sull'Etna") e, nel 1948, si trasferisce definitivamente a Catania. |
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A Bronte, nel 1947, fonda con Luigi Margaglio e Angelo Mazzola l’ormai leggendario quindicinale "Il Ciclope", giornale satirico che rispecchia e puntualizza i problemi essenziali ed urgenti del paese e che accompagnerà significativamente gran parte della vita cittadina nell'immediato dopo guerra (1946-1950). Trasferitosi a Catania, vi modifica il ritmo dell’attività artistica e, con un gruppo di artisti che hanno per i loro incontri la sede del Caffè Italia – al centro della via Etnea – promuove la nascita dell’Istituto Statale d’Arte (1950) e del Liceo Artistico (1964). Il 2 ottobre 1958, col notaio Caetano Musumeci, Mario Giusti, Turi Ferro, Michele Abruzzo, Umberto Spadaro, Nino Succi, Pietro Corigliano e Pietro Platania è tra i fondatori dell’Ente Teatro Sicilia (poi Teatro Stabile di Catania). Nel 1963 diventa titolare della cattedra di incisione all’Accademia di belle arti di Palermo, di cui, nel 1966, assumerà anche la direzione. Nel 1967 fonda l'Accademia di belle arti di Catania della quale è il direttore fino al 1988. Nel 1975 viene premiato con medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica, quale benemerito della cultura e dell’arte. Inoltre gli è stato assegnato il Premio XXIV Casali. Nunzio Sciavarrello rappresenta certamente una delle personalità che hanno saputo dare un indifferente contributo alle vicende più significative della cultura e dell’arte della Sicilia contemporanea, ed è fra le figure più rappresentative dell’incisione italiana. Le sue incisioni del 1943-44, dedicate alla libertà e riferibili all’arte della Resistenza, ci fanno comprendere quanto intenso e profondo sia il sentimento con cui si rivolge a studiare e capire la condizione umana: in esse c’è Bronte con il suo perenne anelito di libertà, di indipendenza e di giustizia. Fra le sue opere più significative ricordiamo "Panico sull’Etna" (puntasecca del ’45 e olio del ’47), "Il Prestigiatore" (del ’74), "Donna allo specchio" (olio del ’77), "Momenti al circo" (fa parte di una serie di grandi quadri ad olio del 1978 dedicati al circo ed ai clowns), "I Paladini" (cinque acqueforti a sei colori del 1971), "Natura morta con pesci" (olio del ’77) e le altre emozionanti opere dedicate ai fiori, ai gabbiani, ai contadini ed ai paesaggi ed alle terrazze brontesi ripiene di colorati gerani. A questa intensa attività artistica, bisogna aggiungere le scenografie e i costumi realizzati per opere teatrali e balletti, programmati al Teatro Massimo Bellini di Catania, fra cui vanno ricordati: «Il cavaliere della Rosa» di Richard Strauss: «Follie Viennesi» di Johann Strauss; «Persefone» di P. Ferro; «Cavalleria Rusticana» di Pietro Mascagni. Sempre deciso e determinato nell'ideare costantemente nuove iniziative, all'insegnamento e all'intensa attività artistica (è stato, come detto, anche scenografo e costumista), Nunzio Sciavarrello ha unito anche un costante impegno sociale, del quale Bronte non è stato estraneo. Fra le tante iniziative che meritano di essere ricordate la "Mostra degli artisti brontesi di ieri e di oggi" (Collegio Capizzi, 1973) ed il Simposio Internazionale di Scultura avente per tema "La Libertà", svoltosi nei locali del Castello Nelson dal 27 Settembre al 7 Ottobre del 1990. Le sculture realizzate da artisti di tutto il mondo, compongono ora il primo Museo all'aperto di sculture in pietra lavica. Sua l'ultima illuminata e coraggiosa iniziativa quella di far sorgere a Bronte una Pinacoteca pubblica (alla quale ha donato centinaia di opere della sua collezione) ed un'annessa scuola di restauro che verranno ospitate nei locali del Real Collegio Capizzi. Dopo oltre dieci anni di sollecitazioni e di impegno costante i lavori sono stati conclusi nel 2010, la Pinacoteca è stata intitolata allo stesso Nunzio Sciavarrello ed inaugurata alla sua presenza nell'Ottobre dello stesso anno. Una prima mostra di cento artisti siciliani della "Collezione Sciavarrello", che costituiva il prologo della collezione permanente, era stata inaugurata dallo stesso Maestro a dicembre 2007. La scuola di restauro, pur con il pressante interessamento del Maestro, è stata invece solo un sogno. Nunzio Sciavarrello è, infatti, morto il 10 ottobre 2013, esattamente tre anni dopo l'inaugurazione della "sua" Pinacoteca, a Catania all’età di 95 anni, in seguito ad un ictus cerebrale senza veder realizzata quest'ultima sua iniziativa sociale dedicata al suo paese natale. Oltre alla Pinacoteca, nel Maggio 2015, Bronte ha dedicato all'indimenticato pittore, scenografo ed incisore brontese anche il Liceo Artistico, che fa parte dell'Istituto superiore Capizzi. Nel settembre 2015, nel corso del XV Premio internazionale “Chimera d’argento” è stata consegnata una targa alla memoria del m° Nunzio Sciavarrello ai tre figli dell'illustre artista brontese, Patrizia, Clelia e Andrea, con la seguente motivazione: |
| Panico sull'Etna (1946) | L'Etna e le colline (1981) | Il concertista, 1975 (olio su tela cm. 30x40) | I Monti e il mare, 1978 (olio cm. 50 x70) | | | | | Sopra: Maschera e bicicletta (1969, acquaforte), La finestra della mansarda (1983, olio cm.70x70), Greto del fiume (1992), La terrazza e i gerani (1984, olio cm.70x70) | | | Natura morta (1992), olio 40x50 | I fiori e il mare (1991), olio 50x35 | 10 Ottobre 2010 A destra, Nunzio Sciavarrello, nel giorno dell'Inaugurazione, sfoglia il catalogo della Pinacoteca.
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| “Alla cara e indimenticabile memoria del compianto Maestro Nunzio Sciavarrello, illustre artista contemporaneo famoso in tutto il mondo che tanto ha amato la sua e nostra terra di Sicilia e con affetto filiale di predilezione, oltre alla sua cittadina natale Bronte, anche la città di Catania dove ha profuso a lungo e abbondantemente, con grandezza d’ingegno, acutezza d’intelletto e lungimiranza d’intenti unite a rara generosità e operosità, le sue straordinarie doti di pittore, scenografo e incisore nonché di fondatore di istituzioni accademiche e scolastiche artistiche, teatrali e bibliografiche, di dirigente, di docente, di educatore e di uomo di studio, di cultura e d’azione”. Nel maggio 2018 Catania ha intestato a Nunzio Sciavarrello, in quella che fu la chiesa di S. Michele Minore (in piazza Manganelli), la pinacoteca da lui donata alla Provincia e la raccolta di libri fuori commercio che con i documenti connessi costituiscono per diversi aspetti un unicum nel panorama italiano.
| N. Sciavarrello: le personali, i premi, i libri ... “La vetrina” di Chiurazzi, Roma, 1950 presentata da Mino Maccari e dove oltre allo stesso Tonino Chiurazzi incontra, Libero De Libero, Ugo Moretti, Romeo Lucchese, Sandro Penna ed alcuni attori e registi di Teatro; Galleria “Ballerini”, Pisa, 1955, presentata da Stefano Bottari; Galleria “La Feluca”, Roma, 1959, nota per la presenza del Corpo Diplomatico, presentata da Libero dr Libero; “Centro Bronzetti”, 1965, presentata da Remo Wolf ; Galleria “Il Punto”, Palermo 1966, presentata da Ottavio Molisani; Circolo Unione, Siracusa 1970, presentata da Santo Luigi Agnello; Galleria Cavalletto, disegni, Catania, 1971, presentata da Domenico Danzuso e Ermanno Scuderi; Teatro Greco di Taormina, 1972, nel contesto del festival del cinema, presentata da Giancerlo Vigorelli; “New Gallery”, Catania, 1975, presentata da Vito Librando; Palazzo Serbelloni, Milano, 1976, in una manifestazione di grande sicilianità presentata da Vito Librando e Giancarlo Vigorelli; Galleria Cavalletto, I dipinti di Sciavarrello, Catania 1978, presentati da Santi Bonaccorso;. Municipio di Pedara, 1979, Dipinti disegni e opere grafiche; Galleria Arte Club, “Un chiarista della scuola romana”, Catania 1980, presentato da Giorgio di Genova, che nella monografia edita per questa mostra dalla medesima galleria scrive: “Nella pittura di Nunzio Sciavarrello si avverte fin dal primo contatto una ricerca colta, innervata sulle esperienze della Scuola Romana, il cui tonalismo viene talvolta corretto (soprattutto nei paesaggi) con il pennelleggiare costruttivo della tradizione cezanniana, oltre che da qualche omaggio a moranti”. Cripta dei Gesuiti, L’ambiente, i fiori le colombe, Siracusa 1985, con un profilo di Paolo Giansiracusa; Ex convento francescano, “Tres-Assonanze”, con nota di Francesco Gallo, Trecastagni, 1992. Galleria dell’Accademia di belle arti, Sciavarrello dalla Scuola romana ai nostri giorni, opere dal 1934 al 1993, con scritti di Paolo Giansiracusa e Piero Gruccione, Catania, 1993. Ha partecipato tra l’altro alle seguenti mostre: XXV e XXVI Biennale di Venezia, IX Quadriennale d’Arte di Roma, Premio Suzzara dal 1950 al 1967, III e IV Mostra nazionale dell’Incisione e del disegno di Reggio Emilia, Premio di Pittura Michetti, Francaville a Mare, 1952 e 1960; Mostra d’Oltremare, Napoli, 1952; II Biennale di San Paolo del Brasile, 1953; Mostra d’arte italiana a Lisbona, Atene, Oporto, Istambul, Tel Aviv, 1953; a Colonia, Monaco di Baviera, Boston, 1954; Mostra dell’incisione italiana a Tolosa e Stoccolma, 1955; Biennale dell’incisione italiana a Vanesia, dal 1955 al 1963 e 1967. Mostra d’arte italiana a Lima, 1956; Biennale di Lubiana, 1957; Mostra della grafica italiana a Nancy, S. J. Costarica, Guatemala, Messico, Cuba, New York, Lima, Santiago del Cile, Bogotà, Conception, Valparaiso, La Paz, Buenos Aires, Montevideo, Varsavia, Cracovia, Poznan, Dublino, Bydgoszen, 1959-1960; Mostra del disegno Fondazione Gazanti, Forlì, 1961; Artisti italiani a Nijmegen, 1965; Mostra del XX premio Suzzara a Scandicci, 1968; Biennale dell’incisione , Cittadella, 1969; Biennale di Bolzano, 1969; La Luna e l’Arte, Catania, 1969; Mostra internazionale di Grafica, Firenze, 1972. Nel 1970 consegue il “Premio Verga”, “Cinquanta artisti italiani” a Torino e “Internazionale d’arte a Muggia ”, Trieste. “III Mostra Internazionale di Grafica 1940-1960” di Firenze; “Artisti brontesi di ieri e di oggi”, Bronte 1973. A Sulmona consegue il primo premio “Campo di Marte” per la pittura, seguono mostre personali a Noto, e alla Casa Museo di Palazzolo Acreide. Dal 1973 al 1983 fa parte del consiglio di amministrazione della Triennale d’arte di Milano con Remo Brindisi e G. Fabris presidenti. Nel 1974 consegue il “Trofeo Città di Lecce”. Alla New Gallery ha luogo la mostra “Proposte per una verifica dell’opera di Nunzio Sciavarrello, 1940-1975”, Catania, 1975. Consegue il “Premio XXIV Casali” per la pittura, Bronte, 1976. Al Centro Culturale Cavalletto presentazione della monografia di Anna Damigella “il segno libero di Sciavarrello” (presenta Vanni Scheiwiller, Sebastiano Addamo e Domenico Danzuso, 1976). Nel 1990 consegue la “Tavolozza d’argento” di Tremestieri Etneo. Nel 1991 promuove l’istituzione di un Museo di scultura all’Aperto nei giardini del Castello Nelson di Bronte e partecipa alla mostra “il disegno-artisti di 25 nazioni” presso l’ICA di Catania. Nel 1992 espone alla Mostra “12 incisori siciliani” presso la Villa Zito del Banco di Sicilia, Palermo. Partecipa alla IX Mostra internazionale di grafica “Canadà-Italia” ICA, Catania, 1993; alla mostra “Il sentimento delle cose – un percorso della grafica italiana contemporanea”, Verolanuova, 1993. Nel Volume “Segno e colore nell’arte di Sciavarrello” di Anna Maria Damigella, in Arte Italiana Moderna n.106, ed. “Il pesce d’oro” del 1993, a cura di Vanni Scheiwiller, è pubblicata un’ampia antologia critica con scritti di: Michele Biancale, Santi Bonaccosi, Stefano Bottari, Bianca Cordaro, Mauro Corradini, Domenico Danzuso, Raffaele de Grada, Libero de Libero, Giorgio di Genova, Giuseppe Finocchiaro D’Inessa, Giuseppe Mazzetto, Francesco Gallo, Paolo Giansiracusa, Vito Librando, Mino Maccari, Luciano Marziano, Ottavio Molisani, Marcello Passeri, Vanni Scheiwiller, Ermanno Scuderi, Fiore Torrisi, Antonino Uccello, Remo Wolf. BIBLIOGRAFIA SU NUNZIO SCIAVARRELLO
Antonino Corsaro – Nunzio Sciavarrello incisore e disegnatore Ed. Camene, Catania 1951. Anna Maria Damigella – Il segno libero di Sciavarrello. Scheiwiller, Milano, 1976. Santi Bonaccorsi – I Dipinti di Sciavarrello, Vito Cavalletto Editore, Catania, 1978. Giorgio di Gienova – Sciavarrello – Un chiarista della scuola romana. Ed. Arte Club. Catania, 1980. Paolo Giansiracusa – Nunzio Sciavarrello, l’ambiente, i fiori, e le colombe, Ed. Il Demarateion Siracusa, 1985 Anna Maria Damigella – Nunzio Sciavarrello: opere dl 1938 al 1993, Arte Moderna Italiana n. 106, Scheiwiller, Milano 1993. Paolo Giansiracusa e Pietro Gruccione – Sciavarrello: dalla scuola romana ai nostri giorni, Bonanno editore, Acireale 1993.
CATALOGHI Nunzio Sciavarrello - Galleria “La vetrina” di Chiarazzi Roma, 1950 Nunzio Sciavarrello – Galleria della stampa. Catania, 1950 Sciavarrello – Galleria “La feluca” – Roma 1959 in edizione numerata con un’incisione dell’artista e una poesia di Arcangelo Blandini. Incisioni di Sciavarrello - Galleria “Il punto” Palermo, 1966. I disegni di Sciavarrello – Galleria “Cavalletto” Catania, 1972 Nunzio Sciavarrello – 1940/1975, proposta per una verifica. New gallery, Catania 1975 Opere scelte di Sciavarrello – Galleria “Cavalletto” Catania, 1976 Sciavarrello – Mostra antologica di pittura. Galleria Civica “Pippo Giuffrida” Misterbianco, 2003.
EDIZIONI D'ARTE E CARTELLE 1950 – Otto incisioni di Nunzio Sciavarrello (dal 1945 al 1950) 1950 – Sei incisioni dedicate al lavoro, con una poesia di Mario Rapisardi 1971 – I Pladini. Cinque acqueforti a sei colori 1972 – Visioni nuove (autostrade). Cinque acqueforti a sei colori 1975 – Battaglie fantastiche. Cinque incisioni a due colori. Introduzione di Antonio Uccello 1976 – Acitrezza. Tre acqueforti a due colori 1993 – Litania notturna a Venezia. Cinque acqueforti a due colori. Scheiwiller, Milano. Opere di Sciavarrello in questo riquadro: La famiglia in campagna, 1971; tre opere donate dal Maestro ed esposti nella Pinacoteca che porta il suo nome: Volo sul mare, 1990, cm 100x100; Il mare, 1992, olio sui tela, cm 60x70; L'arco della pace, 2002 olio su tela, cm 160x120. | A sinistra un dipinto del 1996 dal titolo "Il fiume e i monti" che richiama alla mente il variegato ambiente brontese. Il paesaggio contrastato di Bronte, infatti, le sue chiese, le stradine e le case con i loro vivaci colori ed i balconi fioriti sono stati spesso i soggetti prediletti delle incisioni o dei dipinti di Nunzio Sciavarrello. Una grande quadro, con colombe in volo e una stupenda veduta del Paese ripreso dall’alto della Colla, adorna ed illumina a Bronte il grigio salone della Banca Mutua Popolare. Nella sede della stessa Banca (oggi Banca Popolare Italiana) sono anche visibili cinque acqueforti della serie "I paladini" e ad altre importanti opere del maestro Sciavarrello (I clown, etc.). Vale la pena di entrare in Banca solo per questo! | Quasi un'antologica completa delle opere di Sciavarrello in mostra alla Galleria civica di Misterbianco Così Giuseppe Condorelli parla di Sciavarrello sul Giornale di Sicilia del 24 aprile 2003 Il carattere siciliano della pittura del maestro Nunzio Sciavarrello Un riconoscimento "dovuto" alla maestria di un artista: così Antonino Condorelli, assessore alle Politiche Culturali che ha organizzato la kermesse, chiosa nel corso di una informale inaugurazione, la personale che la Galleria Civica "Pippo Giuffrida" dedica a Nunzio Sciavarrello, classe 1918, uno degli esponenti maggiori della pittura non solo siciliana. Sciavarrello, dalla natia Bronte e fino all'Accademia di Belle Arti di Roma, vanta un bagaglio di esperienze umane e artistiche irripetibile: l'amicizia con Mino Maccari (decisiva per la scelta dell'incisione), con Romano Bilenchi e Leo Longanesi, la lettura avida di "Omnibus" e de "Il Selvaggio", la lezione degli artisti della Scuola romana, cui si aggiungono le frequentazioni di Visconti e di Luigi Bartolini, il ricordo delle serate in via Margutta nello studio di Vespignani. Nelle finalmente rinnovate sale della galleria misterbianchese i segni evidenti di questo apprendistato, del confronto tra queste diverse espressioni che coprono sessant'anni di attività. Dai suoi Paladini "piccoli pezzi di fantasia"; che nulla hanno da spartire con la tradizione siciliana dei "pupi" ai paesaggi iblei, alle acqueforti, costituite da un segno idealizzato, caratterizzato dalla spontaneità delle linee: e le convulse scene di duelli e di battaglie campali pervase comunque da un'aura metafisica, astorica. Composizioni delicate e timbri luminosi, immagini certamente gentili, cromaticamente caldi e morbidi sono invece gli olii della serie dei Fiori, gerani soprattutto, simbolo di una tranquillità domestica, di una pace interiore che non ha mai scordato i conti con la storia e che si è anzi spesso espressa pittoricamente nell'impegno civile e nella riflessione sull'esistenza "senza essere - come scrisse Vanni Scheiwiller - un piatto realista o un gratuito populista". Il risultato poi degli accuratissimi studi sul volo lungo gli anni '80 si condensa nella serie delle Colombe: brevi ascese in guizzi di cielo, lente evoluzioni sui terrazzi e sui balconi che una persiana schiude, sono rese con un tratto delicato e un cromatismo tenue che ascrivono Nunzio Sciavarrello in una dimensione lirica e terrena al contempo. C'è anche una dimensione che segna l'acquisizione di un dipingere metafisico, delineato nelle grandi tele come l'esemplare "L'ombra sulla spiaggia". Ed in questo sereno oltrepassare ogni orizzonte paiono prevalere e serenamente addensarsi pace, equilibrio, speranza di un migliore domani. [Giuseppe Condorelli] |
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