Monumenti del territorio brontese

Le foto di Bronte, insieme

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BRONTE

Panorama di Bronte dalla Contrada CarbonaraBronte, grosso centro con una economia preva­len­temen­te agricola, si trova, a 50 Km dal ca­poluogo Catania, inca­sto­nato in un pendio tre le falde occidentali del vulcano Etna, rico­perte di sciare e di boschi, il fiume Simeto ed i primi contrafforti dei monti Nebrodi.

La città domina l’alta valle del Simeto e si estende, scendendo dolcemente dalle falde dell’Etna, fino alle rive del fiume dove, a segnare il confine del comprensorio comunale, si trovano gli ultimi antichi ed imponenti rivoli di magma lavico corroso dalle acque.

Il territorio brontese (25.000 ettari) è uno dei più vasti della Provincia di Catania.

Ha una conformazione varia ed interessante sia per l’elevato grado di diversità biologica sia per la qualità delle entità che vi sono rappresentate e soprattutto per la natura stupenda ed incontaminata che lo contraddistingue.

Non per niente Bronte dà più della metà del proprio territorio al Parco dell’Etna, al Parco dei Nebrodi, alla zona protetta delle Forre laviche del Simeto ed al Parco fluviale dell'Alcantara.

Il territorio ha un’altitudine che va dai 380 ai 3350 metri.

Si estende dalla cima del Cratere Centrale dell'Etna (3.350 m.) fino alle cime dei Nebrodi (boschi di Manga­laviti e Serra del Re, 1754 m. slm, al confine con Longi e Tortorici) e ricade all’interno di due splendidi parchi:

 il Parco dell’Etna (al quale Bronte dà circa 10.000 ettari) ed

 il Parco dei Nebrodi (che comprende 3.871 ettari del territorio brontese di cui 1.495 nella zona A di riserva integrale).

Straordinariamente vario ed ampio, il territorio e l'ambiente brontesi rappresentano un campionario di bellezze naturali contraddistinte da un singolare succedersi di vegetazione e colture tanto diverse quanto rigogliose. Coltivazioni agricole, boschi secolari contornati da torrenti e piccoli laghi, bizzarri e suggestivi paesaggi lavici ne fanno un luogo ancora in parte incontaminato e pittoresco. 

Alcune immagini di Bronte con i nuovi quartieri della zona  Sciarotta visti dalla parte bassa del Paese e dal Belvedere dello Scialandro. In fondo alla valle scorre il Simeto, a sinistra in alto MonteMinardo.


Il centro abitato, con strette stradine ad andamento tormen­toso ed arabeggiante e ripide scalinate, è situato ad un’altezza media di 800 metri, sul fianco nord-ovest dell’Etna.

La sua altitudine va dai 600 metri del punto più basso (nuovi quar­tieri di con­tra­da Sciarotta) ai 940 della zona di SS. Cristo (zona artigianale).

Così l’illustre figlio di Bronte Giuseppe Cimbali descrive l’ambiente ed il territorio di Bronte ("Nicola Spedalieri", 1888, Città di Castello): «Ha la parte orrida e la parte lieta, la parte tenera e la parte epica a un tempo. Di là è lambito, anzi coronato, tristamente coronato, da moli gigantesche di lava nereggiante; di qua, come per contrasto, lo dominano vaghe colline, ricche sempre di vegetazione e d’incanto.
«Giù ad occidente e a tramontata monti e sempre monti verdi e fecondi ed ubertosi, che si confondono mano mano con l’infinito azzurro del gran cielo siciliano, e su in lontananza, in fondo a un vero deserto dove ancora neppure la ginestra, il solitario fiore del deserto, ha cominciato ad attecchire, l’Etna si eleva in tutta la maestà della sua figura, come piramide immane, bello nella sua bianca cotta di neve nell’inverno; bello ne’ miseri brandelli di questa cotta da’ quali rimane qua e là coperto, a strisce bizzarre, nell’estate; bello sempre, anche quando fa male, nella coscienza sicura della sua grandezza e della sua onnipotenza.
«Bisogna andare a Bronte per godere la più meravigliosa vista dell’Etna: solo a Bronte esso si mostra in tutto l’ac­cordo, in tutta la purezza, in tutta l’armonia delle sue linee più perfette e più solenni.»

Anche se le strisce bizzarre di neve che anche d’estate copri­vano il fianco occidentale dell’Etna sono ormai un lontano ricordo, la descri­zione di Giuseppe Cimbali resta attualissima anche oggi.

Bronte è un paese a misura d’uomo: lo rendono tale il clima, la salubrità dell’aria, le caratteristiche viuzze e le case addossate le une sulle altre, il carattere aperto e franco dei cittadini, la mancanza d’eccessive ricchezze come anche d’eccessiva povertà.

Per chi viene a Bronte questo si traduce nel calore dei resi­denti, nella cordialità di quanti gestiscono strutture ricettive, in un’ospitalità in costante miglioramento, nell’abilità e nella maestria degli artigiani, in una cultura antica e in una natura stupenda ed incontaminata.

La modesta, tranquilla, silenziosa vita sociale si svolge preva­lente­mente lungo il Corso Umberto, ("a Chiazza") la via princi­pale che taglia in due il Paese. Il Corso, dalle caratte­ristiche basole squadrate in pietra lavica, è la strada maestra dell’abitato.
E' la prima che si incontra venendo a Bronte da Catania ed è sempre stata - come scrisse Lillo Meli nel 1948 su Il Ciclope - il luogo «in cui confluisce, per mirabile forza d'attrazione, l'opero­sa vita del paese». Inizia allo "Scialandro" e, con un andamento tortuoso, fa da cornice a molte chiese, alle piazze, ai palazzi più importanti ed ai negozi più prestigiosi.

Rappresenta il salotto brontese, il centro commerciale, il luogo delle feste e delle manifestazioni, degli appuntamenti dei giovani e degli anziani, un andirivieni continuo di persone che s’incontrano, discutono e passeg­giano.

Termina, attraverso la massiccia e sempre presente struttura del Real Collegio Capizzi, in Piazza Spedalieri, la zona delle feste e delle manifestazioni pubbliche.
 

Bronte (acrostico in versi di Pietro Bruno)

Bel pistaccheto frutto ricercato
Regio Capizzi a studi rinomato
Ottocentesca lava di struttura
Nel Settecento emerge la Cultura,
Tu con la valle dòmini il Simeto
Ed operosa è gente a core lieto.

Il territorio è ricco di pistacchieti. Il lette­rato Nicola Spedalieri, che vi ebbe i na­tali, ed il Collegio Capizzi, costituiscono il segno preminente delle tradizioni cultu­rali. E’ ubicato sopra un pendio lavico nella zona nord-ovest dell’Etna e domina la valle del Simeto.

Tutte le strade di BronteRisulta particolarmente interessante percorrere le stradine ed i vicoli, stretti e tortuosi, e le scalinate del Centro storico di Bronte per la presenza di antichi edifici dall'architettura semplice e gradevole, di notevoli portali scolpiti in pietra lavica, di edicole e icone votive e piccole sculture poste sull'architrave o sull'arco delle case.


Allo scopo di proteggere e rilanciare le bellezze ambientali, incrementare il turismo anche nei Comuni più piccoli e valorizzare a pieno tutte le risorse presenti nel nostro territorio, con decreto del 7 Febbraio 2002 firmato dall'Assessore regionale alla cooperazione, il Comune di Bronte ha ricevuto il titolo di "Città d'arte" per tutto l'anno e per l'intera superficie del suo territorio.


Consigli di lettura:
Sculture medioevali a Bronte, Statue, sculture, busti e monumenti, Esplorazioni e saggi di scavo archeologico a Bronte, "Bronte gioiello di lava" (CasAntica), Aspetti storici e culturali del territorio, Contrade del territorio brontese, Fogli di Mappa Catastale e Contrade
  

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