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“Premio Themis”: cala il sipario Assegnati riconoscimenti ai vincitori del concorso storico-letterario voluto dall’associazione “Orizzonti Liberi” Eccoli i vincitori della settima edizione del “Premio Themis”, concorso storico-letterario organizzato dall’Associazione culturale “Orizzonti Liberi”, guidata da Barbara Prestianni, ottima presentatrice della cerimonia di premiazione effettuata ieri al Cine teatro di Bronte. I vincitori sono: “Il cielo stellato sopra di me” di Luca Druella di Lecce nella sez. “Opere artistiche” (Grafiche e fotografiche); “Via Alagona 26” di Luca Campi di Siracusa nella sez. “Poesia”; “Un ennesimo abbraccio di vita” di Anna Pecorino di Bronte nella sezione “Racconto”; “Aurora” di Giuseppe Denaro di Ragusa nella sez. “Poesie” Cat. Scuole medie superiori; “Machina Vitae” di Sofia Serravalle di Bronte nella sez. “Racconto”; “Dopo la pioggia l’arcobaleno” di Antonino Tripoli di Randazzo nella sez. “Poesie” cat. Scuole medie inferiori; “E sognò la libertà” di Marco Di Silvestro di Randazzo nella sez. “Racconto” cat. Scuole medie Inferiori. La giuria ha esaminato 700 opere arrivate da tutta Italia. 170 in più rispetto alla scorsa edizione. Ed alla cerimonia conclusiva hanno partecipato: il sindaco di Bronte, Graziano Calanna; Giuseppe Antoci, presidente Parco del Nebrodi; Matteo Musumeci, compositore, regista d’opera; Antonio Presti, presidente e fondatore di Fiumara d’Arte; Donata Agnello con Antonio Condorelli; i sindaci del comprensorio. «Un’edizione tutta improntata alla bellezza - ha affermato Barbara Prestianni -. Quella bellezza che va scoperta, preservata e valorizzata nei più diversi ambiti». «Grazie a “Orizzonti Liberi” - ha concluso il sindaco Graziano Calanna -. Oggi c’è bisogno di educare alla bellezza e di creare bellezza. Dostoevskij scriveva che la bellezza salverà il mondo. E in tempi come questi vale la pena di ricordarsi del romanziere russo». (La Sicilia) ARTE Quarantasei opere dell’architetto in mostra fino al 22 luglio nella Pinacoteca Nunzio Sciavarrello, padre fondatore dell’Accademia di Belle Arti di Catania I paesaggi metafisici di Arcidiacono Disegni e collage esposti a Bronte L’arte metafisica dell’architetto-pittore catanese Giuseppe Arcidiacono, dal 27 maggio al 22 luglio, fa tappa a Bronte, alla Pinacoteca Sciavarrello, nel Real Collegio Capizzi, con una mostra di ben 46 «collage e disegni». Il presidente della pinacoteca, Carmelo Indriolo, parla di evento «non solo per un pubblico d’intenditori ma anche per una vasta platea che vuole lasciarsi coinvolgere dalla bellezza di opere figurative di alto valore artistico». Il curatore della mostra, I’architetto Luigi Longhitano: «La mostra rivendica il pensiero di Vitruvio sulla formazione dell’architetto, secondo il quale esso deve saper «contribuire a tutte le arti e scienze più di coloro che condussero le singole discipline». Per Sandro Scarrocchia, professore dell’Accademia di Brera, Arcidiacono è riconosciuto maestro per il «modo suo con cui fa il suo mestiere di architetto. Che è quello di costruire. attraverso un lavoro artistico e poetico, spazi affettivi, amati, storici, attuali, collettivi, riconoscibili e riconosciuti. Con i panni stesi, treni, rovine, viaggiatori, dei e dee, mostri, pupazzi, stelle, il cielo. il mare, i monti, belle donne e uomini. Ora che è nonno ci metterà anche i bambini, ne sono certo: e in questo senso - conclude Scarrocchia -, se si vuole, Arcidiacono è anche filosofo”. Giuseppe Arcidiacono, che è pure ordinario all’università Mediterranea di Reggio Calabria, commenta: «Esporre a Bronte, terra di Ciclopi, significa intercettare i segni vitali e presenti del mito per trasporli in disegni rivolti ad una interpretazione immaginifica del paesaggio etneo. Come architetto e professore insisto sulla doppia natura, artistica e scientifica, che deve conquistare ogni azione sul territorio che ci appartiene, quello etneo: una riflessione, questa, che il maestro Nunzio Sciavarrello - precisa Arcidiacono - ha tradotto in opera concreta con la sua pinacoteca, sorgente attiva di memoria creativa e monito al rispetto della bellezza. Far “parlare» i luoghi attraverso l’arte è uno dei motivi conduttori della mostra». Che vanta patrocini prestigiosi, come quelli dell’Accademia di Belle Arti Brera di Milano, dell’Università di Reggio Calabria e del brand della moda Jacob Cohën. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia, 25 Maggio 2017] La mostra sarà aperta dal 27 Maggio al 22 Luglio 2017 |
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ARTE IN MOSTRA - Personale dell’artista brontese Ninetta Minio nella Pinacoteca Sciavarrello “Le mie emozioni di fronte alla natura” Si è conclusa la personale di pittura dell’artista brontese Ninetta Minio, esponente anche della corrente Verticalista, che ha esposto molti suoi quadri nella Pinacoteca Nunzio Sciavarrello. Dalle sue straordinarie opere traspare intensità compositiva, ritmo e ricerca interiore, attitudini queste, ispirate chiaramente al naturalismo e alle attività oniriche. La mostra è stata aperta dal 15 ottobre al 6 Novembre. E’ stato un evento culturale di sicuro spessore, rappresentando un momento importante, non solo per la comunità di Bronte ma per tutto il panorama artistico locale, siciliano e nazionale. Ninetta Minio, nata a Bronte, dove risiede ed opera, attiva nel ricco panorama artistico contemporaneo italiano, ha svolto e continua a svolgere un'intensa attività artistica fatta di mostre personali e di partecipazioni a qualificate collettive in Italia e all'estero. (Blasting News.it) | |||||
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Etna. Il forte disappunto nella testimonianza di uno studioso tedesco Il rifugio di Monte Scavo, sito a circa 1.800 metri di quota sul versante ovest dell’Etna, è ridotto in condizioni precarie Un Vulcano umiliato dai segni del degrado Qualcuno deve farsi un esame di coscienza, sia chi abbandona rifiuti sia chi dovrebbe far sì che questo non succeda Dalla “Grande Bellezza” alla “Grande Vergogna”. C’è l’infinita curiosità umana,la passione per la natura, l’irresistibile fascino di fenomeni sempre più studiati e sempre più avvolti nel mistero del vulcano. C’è tutto questo, e molto altro, fra le molle che spingono l’uomo ad approcciarsi all’Etna, conoscerla in tutti i suoi aspetti o per viverla qualche ora, immersi nei boschi davanti all’incanto del paesaggio. Dev’esserci, però, anche qualcos’altro se, dal contatto tra la montagna e la sua gente, quello che viene fuori non è solo bellezza che crea altra bellezza, ma sempre più spesso sfregi ambientali, degrado, spazzatura. Ovunque, a macchia d’olio, fino addirittura a luoghi tanto distanti da essere sempre ritenuti al riparo da quel malcostume - l’abbandono incontrollato di rifiuti per strade, campagne, spazi pubblici - così difficile da estirpare. C’è, quindi, davvero da arrossire d’imbarazzo quando sull’Etna si affaccia lo sguardo del mondo, nelle sembianze di migliaia fra turisti, visitatori, scienziati, studenti. L’ultimo caso portato alla ribalta dall’indignazione di coloro che vorrebbero un vulcano sempre più bello e quindi più pulito riguarda il rifugio di Monte Scavo, versante ovest, a circa 1800 metri di quota. Uno dei molti punti di ristoro sempre aperti che si incontrano lungo la pista altomontana che gira intorno all’Etna, nel cuore della zona A del Parco. «Non mi aspettavo di trovare uno scempio del genere», confessa Boris Behncke, vulcanologo tedesco dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che lì è giunto qualche giorno fa assieme a quattro giovanissimi studenti di scienze geologiche provenienti da Spagna, Francia, Germania, Regno Unito. E a Monte Scavo ha trovato l’accoglienza di «immondizie in quantità sparse intorno al rifugio, persino dentro la cisterna dell’acqua piovana». Eccola, la “Grande Vergogna”. «Questo - continua Behncke - ha suscitato grande impressione nei ragazzi. Abbiamo girato per l’Etna e vedendo, poi, le condizioni delle strade sembra abbiano capito davvero quanto sia diffuso il problema». Come spesso capita, il ricercatore ha condiviso le foto dello scempio sui “socìal”, scatenando il consueto coro d’indignazione e condanna verso «la mala gestione del territorio etneo». Un coro che, ormai, non basta più: «Qualcuno deve farsi un bell’esame di coscienza - aggiunge Behncke - tanto coloro che buttano rifiuti in giro, quanto coloro che dovrebbero, per mestiere e per funzione, far sì che questo non succeda». Per raggiungere Monte Scavo bisogna camminare per un bel po’, molto probabile dunque che i rifiuti siano stati lasciati lì da escursionisti: «È davvero inquietante che questo accada in luoghi finora risparmiati». [Francesco Vasta, La Sicilia] Il «regista» del Bronte oggi scrittore Il sussurro del vento Presentato al Circolo di Cultura il libro di Turi Calvagno Successo e apprezzamento al Circolo di Cultura “E. Cimbali” per il professore Turi Calvagno che lo scorso 1° giugno ha voluto presentare ai brontesi il suo nuovo libro “Il sussurro del vento”, preceduto da una recensione di Alfredo Catania. Salvatore Calvagno (nella foto a destra con l'attuale presidente del Circolo di Cultura, Nino Paparo, e Alfredo Catania) è nato a Biancavilla nel 1942. Laureato in Filosofia, è stato professore di Italiano e Storia. In pensione dal settembre 2001 si è dedicato alla scrittura pubblicando “Tra paura e sogni” (luglio 2006) e “Liebelei” (luglio 2010). E’ molto conosciuto e benvoluto a Bronte dove 50 anni fa, per circa un decennio, è stato l’illuminato regista e l’anima del Bronte, la squadra di calcio della Polisportiva di Nunzio Calì, che tante soddisfazioni diede al San Nicola ai tifosi ed all’ambiente sportivo locale. Oggi vive a Belpasso, terra dei suoi antenati, alle pendici dell’Etna. Sposato con Paola Tumidei ha tre figli: Daniele, Giuseppe Stefano e Mariangela Luisa. «Il libro - scrive l’Autore nella Prefazione - nasce dal desiderio di riempire il vuoto di una vicenda lontana, avvolta nella nebbia, inghiottita nel mare del nulla. Esso soffre di un forte desiderio di attenersi fondamentalmente alla verità delle cose narrate.» Per questo l’Autore ha cercato di ricostruire la vicenda (autobiografica?) su documenti, testimonianze dirette, sentimenti delle persone e del tempo. Soltanto per dare vivacità alla narrazione talvolta è andato oltre questi presupposti. L’Associazione premia gli alunni che hanno conseguito i migliori risultati nello studio della lingua francese Il “Radice” nell’Albo d’Oro dell’A.m.o.p.a. Ventinove. Tante sono le righe che l’Istituto Superiore “Benedetto Radice” di Bronte è riuscito a guadagnarsi nell’Albo d’Oro dell’A.m.o.p.a.(Association des Membres de l’Ordre des Palmes Académiques). Una pagina, già di storia, che premia anni di alacre impegno e passione del dipartimento di lingua francese dell’Istituto etneo, che ha per referente Anna Caruso. Per la prima volta, infatti, la sezione italiana dell’insigne associazione dei francesisti ha concesso il prestigioso riconoscimento agli studenti brontesi, distintisi per l’eccellenza dei risultati raggiunti e le competenze acquisite. L’istituzione, che ha vita bicentenaria, fu fondata da Napoleone Bonaparte per tributare l’onorificenza ai professori dell’Università la “Sorbonne”, nel 1808. Da allora le Palme Accademiche sono concesse dalla Repubblica Francese a uomini di cultura e studiosi, ma soprattutto a docenti - di ogni nazionalità - che “della lingua francese e della cultura, dell’arte e civiltà che essa veicola, si sono fatti promotori nei cinque continenti”. «Bravi, bravi, bravi» è la chiusa del messaggio gratulatorio che il dirigente scolastico Maria Pia Calanna (foto a destra) ha indirizzato ai suoi alunni; una formula che - da sola - condensa l’emozione per questo nuovo successo. Nella cerimonia del 10 maggio scorso presso il Liceo “Galileo Galilei” di Catania, alla presenza delle autorità dell’Ordine e dei rappresentanti del C.S.A. etneo, gli alunni dei corsi “Amministrazione Finanza e Marketing” hanno ritirato, nominalmente e con soddisfazione, la pergamena, prima di concludere la trasferta nel capoluogo con la visita alla chiesa di San Francesco Borgia e alle preesistenze archeologiche. Non stranieri, in sintesi, alla lingua di Hugo, Gide e Baudelaire; lo scorso 12 marzo, infatti, gli alunni di Anna Caruso avevano anche avuto l’opportunità di assistere alla rappresentazione teatrale in lingua francese di “6rano 3.0”, presso il Teatro Odeon di Catania, rivisitazione postmoderna della nota commedia di Edmond Rostand. Ma ancora, più di recente, una mostra e un convegno sulla vita e le opere di William Butler Yeats - in occasione del 150° anniversario della nascita del poeta premio Nobel per la letteratura nel 1923 e in virtù del legame culturale tra Bronte e l’Irlanda - hanno coinvolto alcune classi del secondo biennio accompagnate da Angela Di Paola e Santina Sottosanti. Ma quale “straniere”, si potrebbe concludere?! Le lingue nella città del pistacchio sono di casa. (P. A. Sangiorgio) Nel Real Collegio Capizzi la cerimonia. Il sindaco: «La memoria storica preziosa per il futuro» Cattedra Spedalieri, gli studenti premiati al concorso letterario sull’emigrazione È stata una grande festa. In un auditorium del Real Collegio Capizzi gremito di studenti si è svolta la cerimonia finale del concorso letterario “l’emigrazione italiana nel 900 dai territori di Bronte. Maletto e Maniace”, promosso dalla Cattedra Nicola Spedalieri” ed organizzato in collaborazione con l'Associazione Bronte Insieme Onlus. Realizzato con il patrocinio dell’assessorato regionale al Turismo della Regione siciliana e dei Comuni di Bronte, Maletto e Maniace, alla cerimonia conclusiva hanno partecipato numerosi ospiti. (...) Ospite d’onore della manifestazione è stato il brontese Carmelo Bianca emigrato 60 anni fa in Francia. «Il fenomeno dell’emigrazione - ha affermato il presidente Martello - ha condizionato la storia e l’economia del territorio. Per questo abbiamo invitato a partecipare anche le scuole di Maletto e Maniace. Grazie all’Assessorato al Turismo ed ai sindaci». (...) Ma ecco i nomi dei vincitori. Per le scuole superiori ha vinto “Cambiano le destinazioni, permangono le condizioni” di Simona Leanza e Silvia Lo Castro della 5A Liceo Classico Capizzi. Al secondo posto “Trisnonna Cicca” di Chiara Messina della 3A del Liceo Artistico Capizzi. Terzo il saggio “L’emigrazione di massa 1876-1915” di Dario Sangrigoli della 5B/Cat dell’Itc Radice. Premiati anche Anna Pecorino della 5’ Liceo Scientifico del Capizzi con “L’emigrazione grido ultimo”, e Giuseppe Bontempo, Noemi Marino Gammazza, Miriam Montagno e Rosario Sanfilippo Scena dell’Alberghiero di Maniace con “Emigrazione dai Comuni di Bronte. Maletto e Maniace”. Per la scuola media ha vinto “L’emigrazione nel secondo dopoguerra” di Sara Portale della 3C dell’Istituto comprensivo di Maniace. mentre secondi ex aequo sono stati: “Emigrazione Italiana” di Luca Fallico della 1F della Scuola media di Bronte, “L’immigrazione e l’emigrazione italiana” di Federica Tirendi e Adriana Marcantonio della 2G della Scuola Media di Bronte, “Bronte School” di diversi alunni di più classi della Scuola media di Bronte, “Ricerca sull’emigrazione di Maletto” di Carla Di Martino, Fiore Saitta e Alice Tirendi della 1A del Comprensivo di Maletto, “Popoli in cammino” di Flavia Manitta, Aurora Meli e Giulia Sciacca della 2G della Scuola media di Bronte e due componimenti con lo stesso titolo “L’emigrazione italiana nel ‘900” realizzati dalla 2A e 3° dell’Istituto comprensivo di Maletto. (La Sicilia)
NOI E LA STORIA DI BRONTE Concorso fra gli studenti di Bronte, Maletto e Maniace - Lunedì 23 maggio la premiazione L'emigrazione dai territori di Bronte, Maletto e Maniace Alle ore 10 di lunedì 23 maggio p.v. ci sarà la premiazione del Concorso letterario “Noi e la storia di Bronte” indetto dalla Cattedra Nicola Spedalieri per la memoria storica in Bronte, e la collaborazione dell’Associazione “Bronte Insieme”, quest’anno dedicato a L’emigrazione italiana nel ‘900 dai territori di Bronte, Maletto e Maniace e rivolto a tutti gli studenti delle Scuole d’Istruzione Secondaria di I e II grado di Bronte, Maletto e Maniace. Questa terza edizione del concorso proponeva agli studenti la ricerca sul fenomeno della emigrazione, che ha interessato il nostro territorio nei decenni trascorsi con l’elaborazione di saggi comprendenti, oltre al testo, foto, immagini, documenti cartacei ed anche interviste svolte con le domande riportate nel bando e testimonianze orali dirette e indirette. Il concorso prevede l’attribuzione di premi in denaro ai migliori classificati e la pubblicazione dei 10 migliori saggi. La cerimonia avrà luogo presso l’«Auditorium Calanna» del Real Collegio Capizzi. La cittadinanza è invitata a partecipare. L’edizione precedente del concorso avevano avuto per tema nel 2015 un "Saggio su Ignazio Capizzi”, il sacerdote scrittore e teologo brontese proclamato venerabile da Papa Pio IX nel 1858. Nel 2014 invece fu chiesto agli studenti di elaborare un saggio sulla vita e le opere del filosofo brontese “Nicola Spedalieri” per comprenderne il pensiero e confrontarlo con la contemporaneità.
CATTEDRA NICOLA SPEDALIERI Domani i premi ai ragazzi (...) Il concorso, che ha coinvolto gli studenti delle scuole superiori di Bronte col fine di stimolare la conoscenza della storia cittadina e del patrimonio culturale di Bronte, quest’anno ha chiesto ai partecipanti di trattare “l’emigrazione italiana nel ‘900 dai territori di Bronte, Maletto e Maniace”. |
Ancora un sos per l'obelisco di Serra del Mergo «Tutelare e valorizzare l’obelisco di Nelson» «Tuteliamo e valorizziamo l’obelisco di Serra del Mergo, quello posto fra il verde dei Nebrodi che tutti chiamano Obelisco di Nelson», E’ l’appello che il sindaco di Bronte, Graziano Calanna ed il presidente del Consiglio comunale, Nino Galati, lanciano alle autorità competenti affinché lo storico obelisco, fatto erigere nel 1905 sui Nebrodi a quota 1553 dal Duca Alexander Nelson-Hood in onore del padre morto un anno prima, venga ristrutturato, protetto e raggiunto dai turisti senza rischi. E per sensibilizzare l’opinione pubblica l’Amministrazione comunale di Bronte, assieme a quella di Maniace, al Cai ed all’associazione Siciliantica di Bronte, alle Pro Loco di Bronte e Maniace, ma anche al Parco dei Nebrodi, al Dipartimento regionale sviluppo territoriale e del Corpo Forestale della Regione Siciliana hanno organizzato una escursione, raggiungendo l’obelisco. «L’obelisco - ci dice il presidente del Consiglio comunale Nino Galati - si trova in pessimo stato di conservazione. La scritta in latino che tramanda ai posteri perché è stato eretto ed il suo significato è sgretolata e deturpata. I gradini in basamento sono rovinati dalle ruote delle jeep che impropriamente arrivano a ridosso del monumento, senza considerare che qualche concio di pietra è stranamente sparito. Bisognerebbe - conclude il presidente - impedire che le auto arrivino vicino all’obelisco, rendendo transitabile e l’unica che si può percorrere la vecchia trazzera regia appena sottostante». E per il sindaco Calanna l’obelisco è l’ennesima opportunità per rilanciare il turismo: «Bisogna rilanciare il turismo storico ambientale di questo magnifico territorio in grado si offrire uno dei patrimoni ambientali più belli della Sicilia». (La Sicilia) Giornata di studi sul legame tra il cognome delle tre sorelle inglesi e il paesino ai piedi dell’Etna Bronte riscopre le sorelle Brontë Una festa per festeggiare il bicentenario di Charlotte Bronte riscopre le sorelle Brontë. Un mese dopo la pubblicazione dell’articolo di Repubblica che ha raccontato il legame tra il cognome delle tre sorelle inglesi entrate nell’olimpo della letteratura e il paesino ai piedi dell’Etna, Bronte coglie l’occasione del bicentenario della nascita di Charlotte Brontë - l’autrice di “Jane Eyre” – per celebrare le scrittrici. Ieri all’auditorium del Real Collegio Capizzi il Comune e le scuole hanno organizzato il convegno “Onorate di chiamarci Brontë” al quale ha partecipato in videoconferenza Maddalena De Leo, presidente della sezione italiana della Brontë society. Il padre di Charlotte, Emily ed Anne decise di cambiare il suo cognome da Brunty in Brontë: il reverendo Patrick era un estimatore dell’ammiraglio Orazio Nelson - nell’Ottocento un eroe nazionale per l’Inghilterra - che nel 1799 il re Ferdinando di Borbone nominò duca di Bronte. Dopo gli interventi del sindaco Graziano Calanna, dei docenti e dei giornalisti, gli alunni della scuola media Castiglione, dell’istituto tecnico Benedetto Radice e del liceo Capizzi hanno presentato i lavori sulle tre sorelle preparati nelle ultime settimane. I più piccoli, preparati dalla docente di Lettere Maria Giovanna Mavica, hanno letto – in inglese prima e in italiano poi – le poesie di Emily Brontë, resa immortale da “Cime tempestose”. I ragazzi dell’istituto tecnico hanno illustrato la ricerca in power point, realizzata con la supervisione della professoressa Angela Di Maria, che ha messo a confronto i paesaggi di Bronte e la campagna inglese dove sono cresciute Charlotte, Emily e Anne. Gli alunni degli ultimi anni del liceo, infine, coordinati dalla docente Maria Carmela Tomasello, hanno realizzato un bellissimo documentario che affronta più nel dettaglio la figura di Charlotte Brontë: l’iconografia che la ritrae cupa e solitaria è lontanissima dalla vitalità, dall’ironia e dall’intelligenza di questa grandissima scrittrice che a metà dell’Ottocento ha sfidato le convenzioni battendosi per la libertà e la possibilità per le donne di trovare una propria voce. “Per noi è un onore riappropriarci di un legame così importante”, ha detto il sindaco Calanna che ha ringraziato pubblicamente Repubblica per aver ricordato a Bronte il legame con le tre scrittrici. La preside del liceo Grazia Emmanuele e la preside dell’istituto tecnico Radice Maria Pia Calanna hanno assicurato che accompagneranno gli alunni nel percorso di riscoperta dei capolavori delle sorelle Brontë: “Questo è solo l’inizio”. (Sara Scarafia) Nelle foto due immagini dei lavori realizzati e presentati al Convegno dagli studenti per celebrare le sorelle Brontë: gli alunni della I B e della III A dell’istituto tecnico commerciale Benedetto Radice, coordinati dalla docente Alessandra Di Maria, hanno messo a confronto i dintorni del loro paesino ai piedi dell’Etna con la campagna dello Yorkshire dove Charlotte, Emily ed Anne sono vissute. Vedi anche il video "Bronte riscopre le sorelle Brontë- Una festa per festeggiare il bicentenario di Charlotte" INIZIATIVA SOLIDALE DELL'«I.I.S.S. BENEDETTO RADICE» A scuola di solidarietà Così il "Radice" sostiene il bisognoso della porta accanto Si potrebbe - di primo acchito - pensare a una nuova pagina di "Cuore" o a un racconto di Gianni Rodari. Certo conforta il fatto che, anche in tempi di istruzione 2.0, il binomio tra scuola e impegno solidale si corrobori e ampli il suo spettro d'azione. Stavolta per gli studenti dell'«I.I.S.S. Benedetto Radice», non nuovi nel sostegno a Telethon, AIRC, associazioni di volontariato operanti sul territorio, nonché donatori volontari di sangue, c'è un appuntamento diverso. Un'iniziativa autopromossa, ancora coordinata da Sabrina Anello, nell'immediato della visita pastorale che l'Arcivescovo di Catania farà nell'Istituto l'11 aprile. Su proposta del Comitato Genitori, presieduto da Biagio Schilirò e dal presidente dell'Associazione "Gabriele Allegra" Nunzio Longhitano, sabato 9 (dalle ore 9 alle 13 e nel pomeriggio dalle 16 alle 19), per gli alunni suonerà la campanella della "A scuola di solidarietà". In sintesi, una raccolta di beni indispensabili, prelevati all'ingresso di sette tra i maggiori esercizi commerciali di Bronte, oltre che di dolci della tradizione nostrana. Il ricavato approderà direttamente nelle case di quanti versano in stato di necessità, attraverso i canali delle parrocchie. In primis la "Madonna del Riparo" (nell'area della scuola), poi la periferica "Sant'Agata" quindi – naturalmente - la Matrice e la famiglia francescana. «Si è soliti ritenere "bisognosi" gli individui oggetto di attenzione mediatica - afferma Maria Pia Calanna, dirigente della scuola etnea - senza guardare al vicino di casa, che spesso cela il suo dramma dietro un silente pudore. Così le difficoltà di disoccupati, anziani, profughi della porta accanto non sempre trovano spazio nelle nostre coscienze. Mi piace vedere l'impegno in questa luce: il tratto chiaro di una scuola che educhi non solo attraverso i contenuti, ma anche con l'impegno concreto e l'azione solidale. Soltanto in questa direzione il paradigma educativo è ancora in grado di offrire risposte universali». Per il "Radice" di Bronte, scelto dalla redazione del Tg3 (puntata del 4 aprile di "Buongiorno Regione" in cui Pina Lipari ha anche illustrato le linee della didattica sperimentale), quale istituto leader nell'innovazione tecnologica (Cl@sse 2.0), digitalizzazione e buone pratiche in Sicilia, si tratta - dunque- di una missione etica e di un dovere morale. Una mano sul mouse e l'altra sul cuore, invece, per gli studenti. In questo caso veri “samaritani 2.0”. [P. A. Sangiorgio] IERI SI E SVOLTA LA TIM-GIRLS-HACKATHON, MARATONA FRA 70 STUDENTESSE DI CINQUE ISTITUTI Hackathon è una maratona tutta al femminile di sviluppo codice per risolvere un problema, o per migliorare in generale la vita quotidiana, attraverso la creazione di una applicazione o una soluzione tecnologica. E' anche un gioco che aumenta l’autostima e aiuta a affrontare gli attacchi di cyberbullismo. La sfida è, in una sola giornata (circa 7 ore) e senza competenza alcuna, realizzare una vera e propria App su un tema prestabilito. A Catania gara fra programmatrici del futuro Ha vinto l’app di cinque ragazze del liceo scientifico “Capizzi” di Bronte Scegliendo di affrontare con la leggerezza e l’immediatezza del gioco un grave problema come il cyberbullismo, il team formato da Angelica Spatafora, Federica Farina, Paola Incognito, Sara Galati e Roberta Montagna, realizzando l’app CBGame, ha vinto il Tim-GirlsHackathon, il progetto di Tim, realizzato in collaborazione con Codemotion, che ha permesso ieri a 70 studentesse provenienti da cinque Istituti superiori di Catania di confrontarsi con il mondo della programmazione. Attraverso una rivisitazione del gioco dell’oca, l’app porta i giocatori ad affrontare le sfide allo scopo di far acquisire fiducia in loro stessi in caso di potenziali attacchi di cyberbullismo, fornendo utili consigli per prevenire o denunciare episodi spiacevoli. Un’iniziativa che ha dato anche la possibilità alle partecipanti di scoprire passioni, attitudini e talenti, proponendo di trattare un tema come il cyberbullismo e l’uso consapevole del web. L’hackAthon è una maratona di coding, nella quale sviluppatori, hacker e graphic designers si uniscono in team per realizzare progetti software o hardware su un tema specifico, condividendo idee e accrescendo le competenze in modo innovativo e divertente. Ma Tim-GirlsHackathon è in più una maratona tutta al femminile, voluta per avvicinare le studentesse al mondo dell’informatica. (...). In chiusura una giuria (composta da Valeria D’Amico, Responsabile dei Iont Open Lab di TIM, Antonio Perdichizzi, presidente del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria, Adriana Santanocito e Enrica Arena, di “Orange Fiber”, ha dichiarato vincitrice l’app delle cinque ragazze del Liceo scientifico “Capizzi” di Bronte. [Angela Principato, La Sicilia] NOI E LA STORIA DI BRONTE - CONCORSO FRA GLI STUDENTI DI BRONTE, MALETTO E MANIACE L'emigrazione italiana del 900 Nell'immagine a sinistra la locandina della edizione 2015 del Concorso indetto dalla “Cattedra Nicola Spedalieri per la memoria storica in Bronte” rivolto a tutti gli studenti delle Scuole d’Istruzione Secondaria di I e II grado di Bronte, Maletto e Maniace. Quest’anno la ricerca proposta agli studenti riguarda il fenomeno della emigrazione, che ha interessato il nostro territorio nei decenni trascorsi. Richiede l’elaborazione di un saggio che può contenere, oltre al testo, foto, immagini, documenti cartacei, anche interviste svolte con le domande riportate nel bando e testimonianze orali dirette e indirette. I partecipanti potranno trattare uno o più temi di approfondimento tra quelli proposti nel bando: l’emigrazione di massa 1876-1915; l’emigrazione tra le due guerre 1915-1945; l’emigrazione nel secondo dopoguerra 1946-1976 ed Italiani nel mondo 1977-2010. Il concorso prevede l’attribuzione di premi in denaro ai migliori classificati e la pubblicazione dei 10 migliori saggi. Avere informazioni sul concorso è facile: il bando, il regolamento, i criteri di valutazione ed altro materiale utile potranno essere consultati sul sito della Cattedra Nicola Spedalieri. Il tema di quest'anno, “L'emigrazione italiana", rappresenta la terza edizione del progetto «Noi e la storia». Lo scorso anno il concorso letterario aveva avuto per tema un "Saggio su Ignazio Capizzi”, il sacerdote scrittore e teologo brontese proclamato venerabile da Papa Pio IX nel 1858. Nel 2014 invece fu chiesto agli studenti di elaborare un saggio sulla vita e le opere del filosofo brontese “Nicola Spedalieri” per comprenderne il pensiero e confrontarlo con la contemporaneità. |
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