| |||||||||
Luigi Minio Fondatore e direttore di uno dei più importanti centri italiani di psicologia applicata Ha sempre coltivato una segreta idea di tornare nella sua mai dimenticata Bronte, dove poter trascorrere gli ultimi anni di vita Luigi Minio è nato a Bronte da Giuseppe e Nunzia Camuto nel 1930 e vive a Catania o, quando può, in un eremo (un tempo una roulotte parcheggiata) in un estremo lembo isolano, fra Portopalo e Marzameni, in un luogo incantevole, assolato e selvaggio denominato «i cosci ‘i donna Grazia». Trascorse i primi anni di vita in campagna, in sintonia con la natura, come lui ama dire, in contrada Balzi Soprani nella ducea di Maniace, dove i genitori avevano una massarìa, tuttora chiamata a massarìa ‘i Casacca; questa prima esperienza gli diede un imprinting che l’ha accompagnato nell’arco della vita, determinando una tendenza alla spontaneità e all’armonia. Nel suo libro Ricordi Sbiaditi nel Tempo, il primo dei tre volumi che costituiscono la sua ultima opera La Testa in Bronzo, ricostruisce quell’ambiente e descrive il periodo dell’adolescenza e della giovinezza. Frequenta le scuole elementari in un'ala del Real Collegio Capizzi, avendo come insegnanti i maestri Filippo Battiato, Reina, La Piana e in V elementare il sac. Mariano Mauro. Precocemente - dopo la scuola media - lasciò Bronte per trasferirsi a Catania dove frequentò le scuole superiori e gli studi teologici. Fin dai tempi del liceo aveva sviluppato un profondo interesse per le scienze matematiche e fisiche; ne rimane una traccia a Bronte dove, da studente, progettò e curò l’esecuzione, in forma artigianale, dell’orologio elettromeccanico per la facciate della chiesa del Rosario. Nello stesso tempo si dedicò allo studio dei calendari, realizzando un modello di calendario perpetuo, che permette di conoscere giorni della settimana, fasi lunari e pasqua per qualsiasi anno senza limiti, attualmente esposto al Museo delle invenzioni di Bologna. Completati gli studi teologici, i superiori del Seminario di Catania lo pressarono perché si iscrivesse in Matematica e Fisica, ma già gli interessi cominciavano a cambiare e, abbandonata la passione giovanile per le scienze matematiche, preferì lasciare la Sicilia e trasferirsi a Roma per studiare Filosofia all’Università Gregoriana. Nelle università italiane, a quei tempi, una laurea in psicologia non si ipotizzava nemmeno; completati gli studi di filosofia, su suggerimento di un suo professore decise di trasferirsi all’estero, in Belgio all’Università di Lovanio, considerata allora una delle sedi più prestigiose per questo genere di studi. Rientrato a Catania, si dedicò all’insegnamento (fra l’altro insegnando per qualche anno anche nel Liceo del Real Collegio Capizzi), all’attività professionale nel campo della psicodiagnostica e collaborò attivamente all’organizzazione del nascente Istituto di Psicologia all’Università di Catania. Il suo sogno era però di dedicarsi alla psicoterapia. In Italia, però, non vi erano allora molte possibilità di specializzazione in questa materia, l’unico orientamento di cui si parlava era la psicanalisi, praticata da qualche sporadico specialista. Decise quindi di trasferirsi per due anni a Vienna, la patria di Freud, per un approfondimento di questo indirizzo. Rientrato in Italia seguì con interesse altri orientamenti che negli anni successivi andavano emergendo; frequentò vari corsi di specializzazione (in ipnosi e medicina psicosomatica all’Università Internazionale della Nuova Medicina di Milano e all’Istituto Bernhein di Verona, di terapia comportamentale ad Albergavenny in Inghilterra, di terapia relazionale al CNR a Roma e al CTR di Catania, …). Stabilitosi definitivamente a Catania riprese l’insegnamento in vari istituti parauniversitari e dal 1969 come professore ordinario di psicologia alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia (Studio Teologico San Paolo di Catania). In campo professionale, negli anni Sessanta, in un tempo in cui la figura dello psicologo era ancora da inventare, fu in Sicilia un pioniere della psicologia applicata, promovendo una serie di servizi allora impensabili. Nel gennaio del 1964, superando notevoli difficoltà economiche, diede avvio in un appartamento preso in affitto a Catania in via Androne 39, al Consultorio di Psicologia Clinica e Applicata, divenuto successivamente ISPASA (Istituto Siciliano di Psicologia Applicata e di Scienze Antropologiche), dove collaborarono per vari anni una quarantina di studiosi. Per anni, settimanalmente nella sede di via Androne studiosi delle varie discipline si riunivano per discutere sulle attività di ordine sociale da svolgere e nello stesso tempo per tracciare le linee guida nella pratica della psicoterapia. Quanto emerso in quegli incontri fu pubblicato nel 1982 nel volumetto: Il punto di vista integrazionale in psicoterapia. Dal fideismo di scuola al sincretismo della prassi, consultabile fra le sue pubblicazioni del suo sito web. Contemporaneamente Minio diede avvio al Consultorio Familiare, primo esempio di attività del genere nel Meridione d’Italia; dopo due anni, nel 1966, diede anche avvio ai corsi di preparazione al matrimonio e di vita familiare che riscossero molto successo fra i giovani. Queste attività portarono rapidamente Luigi Minio alla ribalta in campo nazionale, tanto che nel maggio del ‘66, in una conferenza tenuta a Catania nel palazzo dell’ESE, don Paolo Liggeri, fondatore e direttore dell’istituto La Casa di Milano, sede del primo consultorio familiare che ha operato in Italia così si esprimeva: «Voglio dirvi una mia impressione personalissima: sono convinto che il consultorio di Catania avrà delle possibilità eccezionali. Qualche giorno dopo, in un articolo apparso sul quotidiano «La Sicilia», lo stesso don Paolo Liggeri nell’affermare che occuparsi di consultazioni matrimoniali era «un mezzo poco soddisfacente per coloro che ambiscono agli allori della notorietà, ma più profondamente benefico per arginare la crisi familiare» e soprattutto utile ai giovani per impostare « più consapevolmente e più armoniosamente il loro matrimonio», parlando di Luigi Minio affermava: «il promotore del consultorio di Catania è, dal punto di vista specialistico della psicologia e sotto il profilo di una fervida operosità organizzatrice, uno degli esperti più accuratamente preparati e generosamente impegnati che io abbia incontrato in Italia. Per cui sono certo che da Catania proverrà un contributo positivo all’orientamento della famiglia verso un avvenire migliore.» Anche piccoli episodi dimostravano come l’organizzazione creata dal professore Minio aveva riempito un vuoto e permeato l’opinione pubblica. Per un certo tempo in una radio locale egli tenne una rubrica settimanale su problemi connessi con la vita affettiva e sessuale dei giovani; si seppe che in una scuola media superiore, il preside aveva autorizzato i ragazzi dell’ultimo anno ad interrompere per quell’ora la lezione e seguire la trasmissione. Al Palazzo di Giustizia suscitò stupore ed ilarità la richiesta di un marito che, per ritirare l’istanza di separazione, aveva posto come condizione che la moglie frequentasse uno dei corsi di vita familiare che si svolgevano all’ISPASA. La notorietà dell’organizzazione superò ben presto i confini dell’Isola ed erano frequenti, gli inviti a tenere corsi e conferenze in varie regioni italiane. Nel 73, una giornalista di Panorama, chiedendo di poter venire da Roma per un’intervista gli disse: Ho condotto nel Nord una ricerca sugli attuali comportamenti sessuali dei giovani; volendo avere un riscontro nel Sud, da tutti i posti in cui ero stata, mi hanno indirizzata a voi. Frequenti erano le richieste, anche straniere, di collaborazione, di poter realizzare una esperienza di lavoro presso l’Istituto e più frequentemente documentazione per la preparazione di tesi di laurea. Frattanto, allo scopo di trovare un punto di incontro e un linguaggio comune ai servizi che andavano sorgendo a sostegno della famiglia e porre le basi per una struttura omogenea di quelli che sarebbero stati in Italia i futuri consultori familiari, analogamente a quanto da decenni avveniva in altri stati, nel 1968 si costituì a Bologna l’Ucipem, (Unione Italiana Consultori Prematrimoniali e Matrimoniali). In quell’occasione Luigi Minio fu designato fra i cinque membri incaricati di redigere lo statuto; approvato lo statuto, fu eletto vicepresidente nazionale e fu scelta proprio la città dove svolgeva la sua attività, Catania, come sede del primo convegno nazionale dell’Ucipem. In quella occasione il presidente nazionale, prof. Cherubino Trabucchi, neuropsichiatra e direttore del Consultorio di Verona, nel porgere il benvenuto ai partecipanti, così si esprimeva: «Molti si sono chiesti perché abbiamo cominciato la nostra vita a Catania, anziché in una città più centrale. La risposta è chiara: andate in Via Androne 39 e vedrete. Vedrete come lavora quell’équipe di familiaristi con un appartamento nel cuore della città …. Solo Milano, la grande Milano ha un Istituto per la famiglia, superiore per importanza e sviluppo.» Nel 1970, per poter tenere i collegamenti tra gli studiosi che operavano nel settore, fondò la rivista Biopsyche della quale ha conservato costantemente la direzione arricchendola con numerosi contributi originali e sperimentazioni. La sede di via Androne 39 divenne ben presto troppo angusta e nel 1971 trasferì le attività in cinque appartamenti contigui comprati in corso Italia 104. Dal 1973, per trent’anni, con l’équipe da lui formata estese l’attività alla collaborazione con scuole di diverse province della Sicilia, sia come assistenza diretta agli alunni, sia come corsi di formazione e aggiornamento agli insegnanti. Fra le varie pubblicazioni di quel periodo sono consultabili sul suo sito Scuola e famiglia nella formazione umana e Dal dovere di imparare al piacere di conoscere. Idee e proposte per una scuola maestra di vita. Oltre che all’attività di insegnamento istituzionale, di studio e di ricerca, in quegli anni si dedicò anche ad un’intensa attività di conferenze e di corsi di formazione in tutta la Sicilia e nel resto d’Italia, collaborando anche con le varie istituzioni che ne facevano richiesta. |
|