Ha pubblicato inoltre “All'origine dell'universo e dell'uomo (Genesi l-11). Interrogativi esistenziali dell'antico Israele” (Cinisello Balsamo 2002). Ha curato traduzioni di opere esegetiche dal tedesco (Ed. Queriniana, Paoline, Jaca Book) e dall'ebraico moderno (Ed. Paideia). A proposito della sua esperienza ecumenica, lo studioso afferma: «Ancor prima del Concilio Vaticano II sono state le esperienze ecumeniche degli inizi con le quali si è aperto nel mio spirito un cantiere che da allora è rimasto sempre aperto ed attivo soprattutto sul fronte ebraico-gerosolimitano e su quello tedesco-luterano, i due poli che hanno costituito il contesto permanente dei miei studi di Antico Testamento e che a poco a poco si sono caricati di una dimensione simbolica per il ricordo dell'Olocausto, del quale mi facevo idealmente carico studiando con uguale passione sia l'ebraico e sia il tedesco, che son diventate alternativamente la mia seconda lingua dopo l'italiano». Il volume "Bibbia e dintorni” rappresenta una sintesi bio-bibliografica dell'insigne biblista e raccoglie alcuni dei suoi scritti più significativi: 34 articoli, pubblicati dal 1958 al 2006; 20 “Saggi esegetici” e 14 “Scritti d'occasione”. La I sezione accoglie articoli scientifici di carattere esegetico-biblico su testi del Vecchio Testamento, soprattutto del libro del Siracide. La II è riservata a varie tematiche: è possibile ripercorrere le strade della sua vita attraverso l'Italia, la Germania, gli USA, il Regno Unito, la Francia e Israele per conoscere i luoghi, gli eventi e la personalità che ne hanno segnato la formazione intellettuale e umana. Scrive il sac. Dionisio Candido, docente di Antico Testamento presso il S. Paolo e l'I.S.S.R. “S. Metodio” di Siracusa, nella prefazione al volume di cui è curatore: «Lo spettro dei contributi scelti e delle fonti presso cui sono stati reperiti è ampio. Ma è proprio una tale disomogeneità, volutamente mantenuta, ad esprimere bene la poliedricità e la versatilità di Minissale, biblista puntuale ma capace di variare il proprio registro di scrittura in base alle necessità concrete. Anche per questa ragione, i singoli contributi sono stati mantenuti nella forma editoriale originale, come per recuperare concretamente le tappe significative dell'iter umano e intellettuale dell'autore». [A. B., su «Prospettive» settimanale regionale di attualità , n. 44, Catania 9 dicembre 2007)
Mons. Antonino Minissale è morto all'età di 76 anni nel Seminario arcivescovile di Catania dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Così lo ricorda sul settimanale "Prospettive" un suo confratello, mons. Mauro Licciardello | "Bibbia e dintorni, Saggi esegetici e scritti d'occasione", raccoglie alcuni degli scritti più significativi di mons. Minissale. Una miscellanea che contiene trentaquattro articoli, pubblicati dal 1958 al 2006, venti Saggi esegetici e quattordici Scritti d’occasione. Ne traspare una metodologia che ha le sue radici nell’accurata analisi linguistica del testo biblico, ma che sa anche cogliere le idee teologiche e le suggestioni etiche e religiose che la Bibbia rivolge all’uomo d’oggi. Il libro "Bibbia e dintorni" è stato presentato a Bronte nel Maggio 2008 nella sala conferenza della biblioteca dell’Istituto d’Istruzione Superiore “B. Radice”. |
| L'ultimo libro di mons. Antonino Minissale, “Bibbia e dintorni” (Documenti e testi di Synaxis 18) ed una miscellanea di «Saggi esegetici e scritti d'occasione» riediti da Dionisio Candido, docente di Antico Testamento nello Studio Teologico “S. Paolo”, sono stati presentati a dicembre 2007, nella occasione del suo 50° di ordinazione sacerdotale, con due eventi che hanno avuto luogo rispettivamente nel salone “Sant'Agata” e nella chiesa “Regina Apostolorum” del Seminario Arcivescovile dei Chierici. Alle manifestazioni, moderate da mons. prof. Gaetano Zito, vicario episcopale per la Cultura, sono intervenuti Roberto Osculati, ordinario di Storia del cristianesimo all'Università di Catania, ed il giornalista Piero Isgrò. |
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In ricordo di Mons. Antonino Minissale Mite, umile e riservato “Un fulmine a ciel sereno”, si dice quando una notizia ti arriva all’improvviso, tra capo e collo, quando meno te l’aspetti! Ed è stato così per tutto il Presbiterio di Catania il triste annunzio della improvvisa morte del carissimo Confratello Mons. Antonino Minissale. Per la verità ci aveva già fatto trepidare, qualche annetto fa, P. Minissale, quando d’urgenza era stato trasportato in Ospedale per un improvviso disturbo cardiaco, poi felicemente superato. Perciò aveva ripreso a pieno ritmo la sua quotidiana attività di insegnamento e di studio. Stavolta, però, si è guardato bene dal disturbare i Confratelli ed ha voluto seguire quel suo istinto naturale, quel suo carattere timido, umile, riservato che è stato sempre l’emblema della sua vita privata. E se ne andato così, senza manco mettere i piedi per terra, soletto, soletto, nell’afoso pomeriggio del 22 luglio 2011. Perché, nella prima metà di quella giornata era stato in giro, come sempre, passeggiando lungo i larghi corridoi del Seminario e, a pranzo, assieme ai Superiori ed ai Confratelli, aveva mangiato, scherzato e discusso del più e del meno. Fece quindi meraviglia, invece, la sera, quando all’orario non si era presentato a refettorio per la cena. Sembrò subito un campanello d’allarme. Difatti, accorsi subito, i Superiori, nella sua stanza, trovarono Don Minissale a letto, nella posizione di chi si è coricato tranquillamente, dopo pranzo, per la solita pennichella. Purtroppo, un sonno che si era fatto lungo abbastanza da farlo seguire da quell’altro sonno che, purtroppo, non ha più risveglio. Era infatti già diventato un corpo freddo e rigido. Mons. Antonino Minissale era nato a Bronte, in quel grosso centro della zona circumetnea il 7 maggio 1935 e, dopo le elementari, come tanti altri suoi compagni dello stesso Comune, era passato al vaglio della formazione adolescenziale del grande educatore Can. Salanitri nel Piccolo Seminario del suo paese. Da lì era passato al Seminario Maggiore di Catania per continuare il suo iter di preparazione verso la vetta ideale del Sacerdozio. Sempre, ma soprattutto negli anni di teologia, aveva mostrato un appassionato interesse per gli studi biblici e, per questo, prima di diventar prete e non avendo ancora l’età canonica per ricevere la sacra ordinazione, fu inviato a Roma per approfondirsi ancor più in quelle sacre discipline. Fu quindi, per qualche anno, alunno esemplare dell’Almo Pontificio Collegio Capranica, dove, finalmente, raggiunta l’età canonica, nella Cappella dell’Istituto, il 15 dicembre 1957 venne ordinato presbitero per le mani di S.E. Mons. L. Traglia, Vice Regente e poi Cardinal Vicario. Continuò i suoi studi, specializzandosi in esegesi biblica dell’Antico Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico; poi, uscendo fuori da Roma frequentò, prima a Gerusalemme l’Università Ebraica e, poi, in Germania la Facoltà Luterana di Teologia di Gottinga e di Heidelberg e di Teologia cattolica di Munster. Tornò in Diocesi con, in tasca, un bagaglio di Diplomi, la Licenza in S. Teologia, la Licenza in Sacra Scrittura e il Dottorato in Scienze Bibliche. Con gli anni frequentò Corsi di aggiornamento a Oxford e, a Washington, un Seminario nazionale metodista. In Diocesi, per quel suo carattere mite, umile e riservato e, soprattutto, per quell’immenso tesoro di cultura teologica e biblica che possedeva dentro, si capì subito che il campo di apostolato di Don Minissale non poteva svolgersi in un piccolo ambiente parrocchiale, ma il suo campo era ben più vasto; era chiaro che il Signore l’aveva scelto per essere luce sul candeliere e che la sua missione si sarebbe svolta tra l’altare e la cattedra, la preghiera e l’insegnamento, tra l’offerta del sacrificio e la diffusione della autentica interpretazione della Parola di Dio alle anime sia degli ecclesiastici sia dei laici che avrebbero avuto la fortuna di ascoltarlo. Ogni altro apostolato, probabilmente, gli avrebbe tarpato le ali. Ed è stata proprio questa la gioia e la beatitudine interiore di Padre Antonino Minissale. Il suo “pulpito” principale fu, dunque, la cattedra e la prima fra tutte, la più importante, fu quella dell’Istituto teologico S. Paolo, da giovanissimo insegnante prima, da Professore ordinario poi, Docente di lingua ebraica e Antico Testamento; con lo stesso entusiasmo, spezzò il pane della sua cultura biblica all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S.Luca”. A lui, riconoscenti, devono la minuziosa preparazione culturale della Sacra Scrittura quei laici, uomini e donne che divennero i primi insegnanti di Religione Cattolica nelle Scuole pubbliche dello Stato, e che, ricordandolo con grande venerazione furono, in gran numero, presenti al suo funerale. È da dire, tuttavia, che Don Minissale non si fossilizzò dentro le quattro mura della sua stanzetta, ospite del Seminario Arcivescovile o seduto sulla cattedra come professore, ma assolse con molto impegno e serietà, con molto equilibrio, con spirito ameno e spesso anche con grande sacrificio gli altri impegni che gli Arcivescovi di Catania gli andarono, man mano affidando. Così dagli anni 1970 in poi fece parte della Commissione Diocesana Ecumenismo e Dialogo, fu Vice Delegato per la Pastorale della Cultura, Assistente Diocesano del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC), Assistente della Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) e, a carattere internazionale, fu Membro del Gruppo di lavoro per la traduzione della Terza Edizione della Bibbia C.E.I. (Commissione Libri Sapienziali). Dal 1973 ai nostri giorni, quando dimorava a Catania, fece da sapiente Cappellano ai Fratelli delle Scuole cristiane presso l’Istituto Leonardo da Vinci, ove, non solo celebrava la S. Messa ogni mattina, ma confessava e dirigeva spiritualmente i giovani studenti, teneva le sue dotte conferenze agli insegnanti, ai genitori, agli ex alunni e a quanti, per un motivo o l’altro, frequentavano quella Scuola. Fortunatamente Mons. Minissale non ha ritenuto solo per se e per i suoi alunni la sua vasta cultura ma l’ha eternata donando agli studiosi di scienze bibliche la pubblicazione di opere importanti, soprattutto sul Siracide, in cui era “specializzato”e sulla Genesi; ha poi tradotto e pubblicato opere esegetiche dal tedesco e dall’ebraico, lingue che lui parlava senza alcuna difficoltà. Proprio alcuni giorni fa aveva dato alle stampe la sua ultima opera: “Bibbia e dintorni”. L’Arcivescovo Bommarito per questi suoi particolari meriti lo aveva proposto al Santo Padre Giovanni Paolo Il per una particolare onorificenza. Era stato quindi annoverato fra i Prelati d’onore di Sua Santità. Il carattere amabile, affettuoso, attraente, il sorriso perennemente presente sulle labbra di Mons. Minissale, la sua apertura al dialogo con tutti, dotti o meno, fu descritto magistralmente nell’omelia della Messa da S. E. il Nunzio Apostolico Mons. Alfio Rapisarda, suo compagno di corso che, per l’occasione del funerale, era stato delegato a presiedere la concelebrazione eucaristica dall’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina, quel giorno assente perché forzatamente impedito in ospedale in seguito ad un intervento chirurgico. Gli stessi sentimenti di paterno affetto furono espressi per lettera dallo stesso Arcivescovo. E ricordando S. Agostino: “Non piangiamo, Signore - disse con le lagrime agli occhi Mons. Rapisarda - non piangiamo perché ce l’hai tolto, ti ringraziamo per avercelo dato”. E noi, ritornando in Seminario non incontreremo più il sorriso schietto e fraterno del “Professore Minissale”, ricorderemo, però, la sua saggezza e ci sarà più facile camminare alla luce della sua sapienza. Difatti, così è stato scritto: “I saggi splenderanno come il firmamento; i maestri di sapienza saranno come stelle nel cielo” (Antifona alle lodi per i Dottori della Chiesa). (Mons. Mauro Licciardello, Prospettive, Anno XVII - N. 30 del 31 Luglio 2011) |