Venne così evitata non solo la fucilazione di un onesto e laborioso cittadino, ma anche, sempre grazie all’intervento di mio padre, quella di un ragazzo, tale Valentini Corrado, su cui le SS avevano spianato il fucile per far fuoco mentre lo stesso, impaurito per quanto stava accadendo, attraversava di corsa la strada che dalla Chiesa lo portava a casa sua e che aveva fatto pensare ai tedeschi si trattasse di un partigiano. Altresì, mio padre, con chiarimenti e quant’altro a sua disposizione, evitò che un gruppo di ragazze sfornite di documenti personali venissero portate via e, quello che più conta, fece sì che tutta quanta la Frazione di Cattignano non venisse data alle fiamme dai tedeschi, come loro abituale e brutale sistema di repressione. Tutto questo mi è stato raccontato direttamente da mio padre e si trova confermato nella relazione del Comandante della “Brigata Stella Gian della Bona” - Divisione Caremi, tale Zelito Giuseppe Corsaro, oltre alla dichiarazione dell’allora Comandante della Tenenza di P. S. di Verona, Dott. Luigi Benvegna, brontese, e del Sindaco di San Giovanni Ilarione, Sihio Treviscu, documenti da me tutti gelosamente custoditi. L’altruismo e l’alto senso di responsabilità, accompagnate dall’onestà e dall’integrità morale, hanno sempre caratterizzato la vita di mio padre, che, tornato a Bronte nell’estate del 1945, operò fattivamente per porre in essere una incisiva azione sociale e didattico-educativa a favore degli strati più deboli: dal 1946 al 1949 insegnò nel ruolo straordinario sia nelle Scuole Elementari di Bronte che di Maletto; passato al ruolo ordinario nel 1952, insegnò, oltre che a Bronte, anche nelle Frazioni di Maniace, Taiti e Mirto. In questi anni di grande impegno e di ricostruzione, dove alcune sedi scolastiche si raggiungevano solo con i muli, si legò a fraterna amicizia con moltissimi colleghi ed in particolare con Vittorio Cutrona, Biagio Biuso, Giuseppe Sarta, Gregorio Di Caudo, Vincenzo Battiato, Vincenzo Lombardo, Nino Cannata, Francesco Longhitano Ferraù, Mimmo De Luca, Vittorio Leanza, Maria Lupo, Turillo Longhitano e tanti altri ancora. Aderì, sin dal 1946, all’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, all’Associazione Italiana Maestri Cattolici e alla Democrazia Cristiana; dal 1950 alla CISL. Intanto, il 1° luglio 1947, veniva promosso al Grado di Tenente in Congedo dal Ministero della Difesa, con relativa registrazione alla Corte dei Conti. Dal 1968 al 1979, in qualità di Presidente prima e Segretario poi del Patronato Scolastico, coadiuvato dal Direttore Dott. Salvatore Longo, attuò e si adoperò per l’istituzione di ben otto Scuole Materne Regionali e Comunali nelle aree più depresse del territorio, realizzando la Refezione Scolastica aperta a tutti gli alunni non abbienti, creando, al contempo, anche tanti posti di lavoro in diversi ruoli. Inoltre, fu più volte Componente sia delle Commissioni nei Concorsi Magistrali per Titoli ed Esami, che delle Giurie Popolari presso le Corti d’Appello di Catania e di Caltagirone. Con grande dedizione verso il Bene Comune, partecipò a tutte le vicende politiche di Bronte sin dalla fine degli anni trenta, a fianco del cugino Sac. Antonino Zingale, Presidente della locale Sezione del Partito Popolare Italiano; ma soprattutto nel dopoguerra, insieme ad illustri personaggi quali il Cav. Giuseppe Interdonato, il Notaio Nunzio Azzia, gli Avvocati Luigi e Vincenzo Castiglione, l’Avv. Renato Radice, il Sen. Biagio Pecorino, il Dott. Giuseppe Minissale, il Preside Nunzio Meli, l’Avv. Antonino Venia, l’Avv. Fortunato Attinà, il Prof. Carmelo Zerbo, l’Avv. Nunzio Ciraldo e i più recenti Dott. Nunzio Lombardo, il Prof. Vincenzo Paparo, l’Ins. Pino Franchina, il Sen. Pino Firrarello e Francesco Spitaleri. Difatti per oltre un trentennio, e precisamente dal 1956 al 1989, ricoprì la carica di Consigliere Comunale e più volte quella di Assessore; fu, altresì, Vice Sindaco nella Giunta presieduta dal Sindaco Venia. Presidente dell’Assemblea Generale dell’USL N. 39 di Bronte dal 1982, si spese con grande convinzione, tra le altre cose, per sostenere l'avviamento dell’Ambulatorio di Ortopedia e specialmente dell’Assistenza Neonatale, soprattutto per la dotazione di una termoculla residenziale e di altre attrezzature medicali nel Reparto di Pediatria. Il Suo ultimo (ma non per questo meno prestigioso) incarico fu quello di Commissario Straordinario presso la Scuola Media di Maniace nel 1988… ma soprattutto quello di Uomo, Marito, Padre, Nonno ed Amico esemplare. Per questi ed altri pregi, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, nel giugno del 1984, gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana. In conclusione desidero elencare, oltre i già sopra menzionati colleghi insegnanti e amministratori, coloro che mio padre definì “gli amici di sempre”, e che citava sempre nei Suoi ricordi e nelle Sue discussioni: Vincenzo Lupo, il Dott. Nino Neri, il Prof. Peppino Guastella, il Prof. Giuseppe Bonina, Gennaro Talamo, Nitto Santangelo, Giuseppe Carastro, Nino Travagliante detto “Nino canetto”, Ignazio Prestianni, Pietro Burrello (di cui è stato anche il cognato), i Marescialli dei CC Sturiale, Carbone, Cipolla e Casella, il Comandante dei VV. UU. Faia, Michele Mauro, il Prof. Lillo Meli, Giovanni Piazza, il Prof. Ciccio Messina, l’On. Pippo Russo, il Prof. Pasqualino Spanò, il Preside Mimmo Barletta, il Dott. Turillo Di Bella, il Dott. Peppino Camuto, “Rigo” Cannata, Ciccio Longhitano, Nunzio Calì ed i Sacerdoti Antonino Rubino, Giuseppe Modica, Biagino Calanna e il cugino Giuseppe Zingale, Rettore del Real Collegio Capizzi. Giuseppe Zingali Febbraio 2014 |