«E’ un accordo firmato con grande rammarico - commentano i sindacati - che arriva al termine di settimane dure, fatte di verifiche, incontri, confronti a volte drammatici. Eppure non possiamo, né i sindacati, né i lavoratori, rassegnarci alla scomparsa del polo tessile. Da lunedì saremo alla riunione prevista in Prefettura e al Comune di Bronte per capire se esistano possibilità di rilancio dell’azienda, magari puntando al recupero delle commesse con la Diesel. Se la mossa risultasse vincente, la “Bronte Jeans” potrebbe ripartire e i lavoratori oggi in mobilità avrebbero un corridoio privilegiato per il rientro al lavoro». E anche l’azienda non intende gettare la spugna. «La Bronte Jeans sta operando in regime provvisorio, ma può ancora salvarsi - dice il fondatore del Consorzio manifatturiero di Bronte, Franco Catania - Anzi farà di tutto per farlo. Adesso, però, cambierà strategia nei confronti della Diesel. Per riprendere il ciclo produttivo le aziende brontesi hanno quasi supplicato la Diesel ad anticipare la restituzione delle commesse stabilite dal giudice. Loro non le hanno ascoltate. Di conseguenza, adesso lasceremo il fioretto e impugneremo l’ascia, coinvolgendo anche la stampa nazionale. La mobilità - conclude - era un atto dovuto per permettere alle famiglie dei lavoratori di ricevere un sussidio». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
Venerdì 13 Settembre 2013
Soppressione della Sezione distaccata del Tribunale Taglio dei Tribunali, ultimo atto A mezzanotte di oggi scatta la riforma che cambia la geografia giudiziaria Nessun dietrofront. A mezzanotte scatta l'ultimo atto della riforma delle circoscrizioni giudiziarie che comporta anche la soppressione delle sette sedi distaccate del Tribunale di Catania. Le misure di riforma erano contenute nei decreti legislativi 155 e 156 del settembre 2012 e vengono applicate dopo il definitivo via libera ottenuto dalla Corte Costituzionale. La riforma entrerà in vigore domani 14 settembre con la soppressione di 30 tribunali e relative procure, di 220 sezioni distaccate e di 667 uffici del giudice di pace. Fra le Sezioni distaccate di tribunale che domani chiuderanno c’è anche quella di Bronte, nonostante le proteste avvenute negli anni passati. Tutti i procedimenti trattati e tutto il personale di magistratura e amministrativo verrà assorbito dalla sede centrale del Tribunale di piazza Verga a Catania. Il ministro della Giustizia, nei giorni scorsi, ha riferito in Senato confermando i tagli annunciati alle strutture giudiziarie: «La macchina organizzativa è avviata da tempo, uffici e lavoratori sono stati trasferiti, le nuove piante organiche sono state varate», quindi la revisione della geografia giudiziaria «deve andare avanti». Anche se il taglio dei tribunali provoca proteste, anche se in corso d'opera saranno necessari aggiustamenti tornare indietro non si può. «Le sedi giudiziarie troppo piccole destinate alla paralisi» afferma in un intervista al quotidiano La Sicilia il giudice Piero Martello, «siciliano di Bronte, presidente del più importante Tribunale del lavoro d’Italia, quello di Milano, che in base alle statistiche dell’organismo europeo “Cepej” (Commission europeenne pour l’efficacité de la justice) ha in Europa il massimo indice di efficienza (sei mesi in media per una causa)». 13 Settembre 2013 BRONTE
«Una riforma totalmente sbagliata» «Una soppressione che siamo stati costretti a subire e che non fa risparmiare. Peggiora soltanto la situazione. E' la considerazione comune degli avvocati e della gente dopo la soppressione della sede staccata del Tribunale di Bronte. Un Tribunale a servizio di una zona di montagna e di comunità come Bronte e Randazzo e altre più piccole come Maniace, Maletto, Cesarò e San Teodoro. Tutti sono convinti che adesso ci sarà un esponenziale aumento del volume di lavoro nel Tribunale di Catania a danno della gente. Il Tribunale di Bronte, infatti, conta centinaia di cause civili, procedimenti di volontaria giurisdizione e procedimenti penali pendenti che adesso dovranno essere celebrati a Catania. «I faldoni sono già in viaggio verso Catania - ci dice l'avv. Antonino Uccellatore, presidente dell'associazione degli avvocati di Bronte - La riforma della geografia giudiziaria, con la chiusura indiscriminata delle sezioni distaccate dei Tribunali ed in particolare del Tribunale di Bronte, conferma l'incapacità di questo Governo e di quelli precedenti di affrontare i problemi in modo razionale. Che vi fosse necessità di rivedere la geografia giudiziaria non vi era e non vi è dubbio alcuno, ma questo assurdo modo di operare ha confermato la distanza tra chi governa ed ha potestà di decidere ed i cittadini». Per Uccellatore le attuali strutture del Tribunale di Catania sono insufficienti per sopportare l'enorme mole di lavoro che arriverà. «Questa è una riforma totalmente sbagliata e fonte di grave danno per la giustizia e per i cittadini». [Fonte: La Sicilia]
12 Settembre 2013
Tutto pronto per l'avvio del nuovo anno. Lunedì prossimo ci sarà il ritorno sui banchi Il sindaco Firrarello ai dirigenti scolastici: «Il Comune di Bronte è con voi» Tradizionale incontro fra l'Amministrazione comunale di Bronte ed i dirigenti scolastici che si avviano ad dare vita al nuovo anno scolastico. Come ormai consuetudine il sindaco Pino Firrarello, assieme all'assessore alle Politiche scolastiche Maria De Luca, ha assicurato ai docenti l'impegno e la vicinanza del Comune verso il mondo della scuola, considerato importante perché rivolto ai giovani. «Vi coinvolgeremo in tante iniziative - hanno affermato Firrarello e la De Luca - a cominciare con la manifestazione "La scuola scende in piazza" che caratterizza la Sagra del pistacchio, ideata tra l'altro dal qui presente dirigente del Liceo della comunicazione, prof. Mario Fioretto». E' stata l'occasione per parlare dei tanti problemi della scuola, con Firrarello che ha sottolineato come i piani formativi degli istituti dovrebbero arricchirsi non solo dello studio della storia locale, come suggerito gli scorsi anni, ma anche della conoscenza dell'ambiente che circonda Bronte e dei suoi beni architettonici e culturali. «Facciamo apprezzare agli studenti - ha affermato il sindaco - le ricchezze dell'ambiente e facciamo gli capire la necessità di mantenerlo pulito. Facciamogli conoscere il territorio, le chiese, i monumenti di Bronte e i beni come la pinacoteca che sono nostri. Bronte ha una storia che può essere studiata e con essa alcuni personaggi che si sono distinti a livello nazionale e locale. Lo Spedalieri ed il Capizzi sono tra questi. L'economia di Bronte deve guardare al turismo e se non conosciamo ed apprezziamo quello che abbiamo, non potremo mai raccontarlo agli altri». [Fonte: La Sicilia]
7 Settembre 2013
Fitti controlli della Guardia forestale Raccolta di funghi, sanzionati in nove Blitz della Guardia forestale di Bronte nei boschi dell'Etna per prevenire eventuali illeciti nella raccolta dei funghi. Le Guardie forestali ieri mattina hanno controllato più di un centinaio di fungaioli. Quasi tutti erano in regola, ma 9 si sono beccati una sanzione amministrativa che varia dalle 50 fino alle 60 euro. In questi giorni l'alternarsi di piogge e sole ha favorito la nascita dei funghi e l'Etna è stata presa d'assalto. Cosi, come gli anni scorsi, gli uomini del comandante del distaccamento forestale di Bronte, commissario Vincenzo Crimi, coordinati dell'ispettore ripartimentale delle Foreste di Catania, Antonino Lo Dico, hanno avviato un servizio che durerà per l'intera stagione micologica. L'intero territorio ed in particolare quello ricadente all'interno del Parco dell'Etna è stato battuto e sulle strade di campagna sono stati effettuati posti controllo. A tutti coloro che si trovavano in possesso di funghi sono stati chiesti i documenti. Alla fine 9 persone provenienti da diversi paesi dell'Etna, come Acireale, Zafferana, Paternò o anche Milo, sono state sanzionate. Diverse le motivazioni. Le più frequenti perché sprovvisti del tesserino regionale che abilità la raccolta, perché trasportavano i funghi in contenitori di plastica che non consentono lo spargimento delle spore sul terreno, o perché strappavano i funghi dal terreno con dei rastrelli. La Guardia forestale ha sequestrato i funghi in possesso dei trasgressori: circa 30 chili di funghi porcini che sono stati controllati da un ispettore micologo dell'Asp 3 di Catania, e successivamente triturati e sparsi nuovamente nel terreno dell'Etna. «Rispetto al numero di persone controllate - ci dice il dott. Antonino Lo Dico - le persone sanzionate sono state poche. Indice che finalmente le regole di salvaguardia imposte cominciano a essere rispettate». Le regole tutto sommato sono semplici: fra le più importanti non bisogna raccogliere funghi durante la notte, e per più di 4 chili per gli amatoriali e 12 i commercianti. Bisogna trasportarli in contenitori areati e non bisogna utilizzare attrezzi che possono danneggiare il terreno. Infine per raccogliere funghi bisogna avere più di 14 anni. Violare queste norme può costare dalle 10 fino a 344 euro. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
6 settembre 2013
PER LE UNIVERSITA’ SICILIANE BRONTE PUO’ ESSERE PER L’AMBIENTE QUELLO CHE ERICE E’ PER LA SCIENZA Come valorizzare il nostro ambiente Ci sarà un contributo di progetti ed idee per incrementare le attività del Parco dei Nebrodi a Bronte Il Comune ed il Parco dei Nebrodi incassano il si da parte del mondo accademico siciliano, chiamato a fornire un contributo di progetti ed idee su come incrementare le attività del “Centro documentazione e studi sulle aree protette del Mediterraneo” istituito nel 2010 dal Parco dei Nebrodi proprio a Bronte, nello storico Palazzo Fiorini. Ma non solo. Il sindaco Firrarello, che ha proposto l’incontro, ha indicato il Castello Nelson come sede ideale per un “Centro regionale per l’educazione e la ricerca ambientale”. E’ la proposta è piaciuta ai docenti ed al commissario del Parco dei Nebrodi, Rosario Vilardo, magari inserita all’interno di un progetto più ampio che veda Bronte diventare per l’ambiente quello che Erice è per la scienza. All’invito del commissario Vilardo hanno risposto tutte le 4 Università siciliane. All'incontro, ospiti del sindaco, hanno partecipato, infatti, Fabio Todesco dell’Università di Messina, Gabriele Freni e Gianluca Burgio della Kore di Enna, Giorgio Sabela e Pietro Pavone dell’Università di Catania, Giuseppe Lo Parò dell’Università di Messina, Franco Raimondo e Bruno Massa dell’Università di Palermo. Presenti anche il direttore del Parco dei Nebrodi, Massimo Geraci, il presidente del Consiglio comunale di Bronte, Salvatore Gullotta. Alla fine del dibattito unanime la consapevolezza che Bronte vanti un patrimonio ambientale che va valorizzato. Ognuno dei docenti adesso presenterà dei progetti ed il Parco ne farà una sintesi per passare poi alla fase realizzativa. 4 settembre 2013
Bronte discute sulla valorizzazione del territorio Il sindaco Firrarello incontra il Parco dei Nebrodi, Federparchi e le Università siciliane Il Parco dei Nebrodi, Federparchi, il Comune ed il mondo accademico siciliano si interrogano sulla valorizzazione dei Parchi naturalistici e l’implementazione delle attività nel “Centro documentazione e studi sulle aree protette del Mediterraneo” istituito dal Parco dei Nebrodi proprio a Bronte nello storico Palazzo Fiorini in Piazza Rosario. Domani pomeriggio, infatti, alle 17,30, al Comune si svolgerà un importante tavolo di lavoro. A chiedere l’incontro è stato il sindaco Firrarello impegnato nella valorizzazione del territorio brontese ed etneo. E così il commissario straordinario del Parco, arch. Rosario Vilardo, ha organizzato il vertice, invitando il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri e diversi docenti delle Università di Palermo, Messina, Catania ed Enna. “Abbiamo l’obbligo – afferma Firrarello in un comunicato - di valorizzare le meravigliose risorse ambientali che parchi come quelli dei Nebrodi e dell’Etna offrono, al fine di creare sviluppo e turismo senza perdere di vista la salvaguardia. Bronte offre la maggior parte del proprio territorio ai parchi, ma soprattutto mette a disposizione monumenti storici ed architettonici come il Castello Nelson, che abbiamo chiesto ospiti il Centro Regionale per la Ricerca e l’Educazione all’Ambiente. Insomma – conclude - è arrivato il momento di valorizzare le nostre risorse al fine di favorire sviluppo ed occupazione”. E il commissario del Parco dei Nebrodi nella lettera di invio ha sottolineato l’importanza del “Centro documentazione e studi sulle aree protette del Mediterraneo” di Bronte: “Ospita – scrive – una biblioteca e videoteca in continuo aggiornamento, dove è possibile consultare molte pubblicazioni sulle aree naturali protette italiane”. “Un ringraziamento ai docenti ed al Parco dei Nebrodi è d’obbligo. – ha concluso Firrarello – Puntiamo alla valorizzazione del turismo ed il contributo del mondo accademico sarà certamente di aiuto”.
27 Agosto 2013
A ottobre la cerimonia ufficiale di iscrizione Etna Patrimonio dell'Umanità Iniziative di alto valore simbolico sul territorio «Proporremo per il 4 e 5 ottobre al ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, la cerimonia ufficiale di iscrizione dell’Etna nel Patrimonio dell’Umanità, con l’apposizione della tradizionale targa dell’Unesco. Organizzeremo assieme al Parco dell’Etna una serie di iniziative di alto valore simbolico sul territorio, per celebrare nel modo migliore un riconoscimento estremamente importante non solo per l’area protetta attorno al vulcano e le sue straordinarie peculiarità naturalistiche, ma anche per l’intera Sicilia». L’annuncio è dell’assessore regionale al Territorio e ambiente, Mariella Lo Bello, a conclusione di una giornata di visita nella sede del Parco dell’Etna a Nicolosi e sul vulcano. Una giornata cominciata con l’incontro dell’assessore con la presidente del Parco, Marisa Mazzaglia, e i funzionari dell’Ente per organizzare le giornate di visita del ministro Orlando e gli eventi collaterali.
26 Agosto 2013
Anche quest'anno, come fatto due anni fa, le Forze dell'ordine controlleranno il territorio brontese durante la raccolta del pistacchio Caccia ai ladri di «oro verde» Sinergia tra le forze dell'ordine per scoraggiare i furti di pistacchio Quello in corso è l'anno della raccolta del pistacchio a Bronte e l'esodo dei brontesi nelle campagne sarà reso più sicuro da una imponente e sinergica attività di controllo del territorio da parte di tutte le forze dell'ordine che operano a Bronte. Questo l'esito del vertice organizzato dal vicesindaco di Bronte, Melo Salvia, cui hanno partecipato il comandante della Stazione carabinieri, Gaetano Buda, il comandante della Guardia di Finanza, Alfredo Meli, gli ispettori della Guardia forestale, Giuseppe Basile e Franco Rizzo, e il comandante della polizia municipale, Gaetano Pecorino. I loro uomini, in sinergia, dai prossimi giorni saranno impegnati a scoraggiare l'azione dei ladri attirati dalla grande quantità di pistacchio raccolto e posto ad asciugare. «Ogni due anni, nel mese di settembre - spiega Salvia - gran parte della nostra cittadina di Bronte si trasferisce in campagna per raccogliere il prezioso pistacchio. Ovvio che questa situazione implica problemi di sicurezza. In passato, infatti, si sono verificati tentativi di furti scongiurati dall'intervento delle forze dell'ordine. Per questo - conclude - il sindaco Pino Firrarello ha ritenuto opportuno organizzare questo primo incontro con le forze dell'ordine. Nei prossimi giorni verificheremo la situazione ed eventualmente effettueremo altri incontri anche con altre forze di polizia impegnate nel controllo del territorio». E i comandanti hanno subito risposto positivamente all'appello. Diverse pattuglie perlustreranno il territorio di produzione del pistacchio 24 ore su 24. Vi saranno agenti anche in borghese per seguire o controllare persone ritenute sospette. Saranno, inoltre, allestiti anche continui posti di blocco in strade considerate strategiche e si verificherà la provenienza del pistacchio eventualmente trovato nel corso dei controlli. Quello della sicurezza fra i pistacchieti a Bronte è un problema particolarmente sentito. La maggior parte dei proprietari, infatti, si trasferisce nei rustici di campagna appunto per vigilare sul raccolto. La presenza costante delle forze di polizia darà loro maggiore sicurezza e serenità. [fonte La Sicilia]
20 Agosto 2013
Telecamere nella rete idrica Secondo il Comune il 35% dell'acqua non arriva nei rubinetti Il Comune di Bronte combatte la crisi idrica con rigidi controlli alla rete di distribuzione dell'acqua potabile costruita ormai diversi decenni fa. Dai dati forniti dagli uffici, infatti, sembrerebbe che circa il 35% dell'acqua prelevata dai pozzi si perda inesorabilmente fra le tubature, a causa delle numerose falle. Un problema grave e soprattutto un vero peccato, se pensiamo che in estate c'è il rischio che qualche abitazione, posta in una posizione sopraelevata rispetto alle altre, rimanga con poca acqua potabile. Per questo il Comune ha deciso di intervenire energicamente. Utilizzando strumentazioni sofisticate come micro telecamerine, gli uffici nei prossimi giorni ispezioneranno la rete idrica per individuare tutte le falle e intervenire con precisione. Un lavoro ambizioso, realizzato in economia, che mira a evitare la perdita di acqua potabile, a ottimizzare il servizio razionalizzando le risorse e garantire acqua potabile a tutti. Oltre a ciò è chiaro che ispezionando le tubature sotterranee sarà più facile per gli uffici individuare e sanzionare gli allacci abusivi. «Bronte - afferma il sindaco Pino Firrarello - è uno dei pochi Comuni della Sicilia che può vantare una grande dotazione idrica. Abbiamo, però qualche problema di controllo nell'utilizzo dell'acqua. La quantità di acqua che immettiamo nella rete, infatti, è di gran lunga superiore a quella che poi alla fine i residenti consumano. Questo ci fa pensare a delle perdite. Non mi sorprenderei se un giorno sotto Bronte si scoprisse che esiste un laghetto. E' tantissima, infatti, l'acqua che si perde. Per questo nel bilancio che stiamo per approvare è previsto un intervento di 430mila euro per affrontare il problema. Vogliamo controllare la rete in maniera capillare, realizzare un altro pozzo in contrada Musa per svincolarci dal pozzo di Ciapparo e collegare le vasche di riserva che ci sono a Bronte per mettere la cittadina al riparo da possibili crisi idriche. Tutto questo - conclude - sommato al lavoro che sta realizzando l'assessore Mario Bonsignore ci fa sperare che nel 2014 Bronte possa avere un sistema di distribuzione delle risorse idriche finalmente efficiente». [Fonte: La Sicilia]
9 Agosto 2013
Emergenza occupazione Le ultime speranze. Sono legate all’unico marchio che non delocalizza e a quanto deve restituire la Diesel all’impresa etnea Bronte, da fine mese in mobilità i 175 lavoratori del polo tessile L’azienda capofila: «Non abbiamo commesse». I sindacati: «Il tessile espatria» La notizia è di quelle che fanno tremare i polsi: 175 dipendenti del gruppo imprenditoriale tessile che riunisce 5 aziende tessili di Bronte, fra cui la famosa e storica “Bronte Jeans”, alla fine di agosto saranno messi in mobilità, ovvero quella specie di purgatorio dove i lavoratori transitano prima del definitivo licenziamento. Per i prossimi due anni ancora i lavoratori percepiranno l’80% dello stipendio: poi, se non avranno trovato una nuova occupazione, sarà la fine. Un dramma di natura economico-industriale, visto che a chiudere potrebbe essere la più importante azienda dell’intero Polo tessile di Bronte, anche dal punto di vista occupazionale e sociale, visto che in una cittadina di meno di 20mila abitanti di colpo vengono a mancare 175 stipendi, ai quali si potrebbero aggiunge almeno altri 150 possibili licenziamenti nell’indotto. Ad annunciare la notizia è stata la Cgil e purtroppo il vertice aziendale lo ha confermato. «A fine mese - afferma Mario Catania che è socio dell’azienda - chiederemo la mobilità per i nostri lavoratori. Al momento, infatti, non c’è lavoro e, nonostante ci stiamo battendo con ogni mezzo (e continueremo a farlo in futuro) per non chiudere l’azienda, non abbiamo contratti per nuove commesse e quei pochi che ci sono rimasti non bastano a mantenere in vita l’azienda». Catania ci spiega che il passo è forzato. «Come sapete bene - racconta - la crisi ha radici lontane e già i nostri dipendenti hanno usufruito di tutte le forme di cassa integrazione previste dalle legge. Adesso il passo è forzato: o si riprende subito a lavorare, e non ci sono gli elementi per farlo, oppure siamo obbligati a mettere i lavoratori in mobilità, nella speranza che nei 45 giorni successivi alla richiesta qualcosa cambi». Ed in verità la speranza che qualcosa cambi esiste, anche se oggi sembra remota. «L’unica speranza è legata - aggiunge Mario Catania - al marchio “Jacob Cohen”, che è l’unico che non delocalizza il lavoro». C’è poi la battaglia vinta in tribunale con la Diesel di Renzo Rosso e si attende che il Ctu (Consulente tecnico d’ufficio) nominato dal giudice stabilisca l’ammontare delle commesse che Diesel deve restituire alla Bronte jeans. «I vertici delle società - conclude Mario Catania - si stanno adoperando per individuare soluzioni alternative ai licenziamenti. Non staremo con le mani in mano». Ma per le organizzazioni sindacali i problemi stanno a monte e sembrano irrisolvibili. «La crisi è caratterizzata da un crescente decentramento all’estero delle produzioni di importanti marchi, come Benetton, Diesel e altri - affermano Giuseppe D’Aquila, segretario della Filctem Cgil di Catania, e Gino Mavica che, in qualità di responsabile di zona della Cgil, segue il problema da vicino -. E’ chiaro ed evidente che la delocalizzazione a basso costo nel settore tessile continua ad averla vinta, alla faccia del tanto riportato Made in Italy. Tutti i grandi marchi italiani, se non costretti attraverso una legge dello Stato a mantenere almeno parte delle loro produzioni in Italia, continueranno su questa strada. Ci limiteremo - continuano - ad attaccare etichette italiane a prodotti manufatti in Turchia, Ucraina, Egitto, Bangladesh, Romania». Per questo il sindacato sollecita l’intervento delle istituzioni locali e regionali e sostiene di essersi già attivato con le segreterie nazionali per aprire un tavolo al ministero dello Sviluppo economico». Per capire il dramma dei lavoratori basta parlare con qualcuno di loro. «Questa notizia ha provocato un allarme generale - spiega la signora Silvana Costanzo -. Eravamo a conoscenza delle difficoltà dell’impresa, ma la nostra speranza era quella di una possibile ripresa a settembre. Non potete immaginare quante telefonate di colleghe ho ricevuto e tutte dello stesso tenore. Io ho 31 anni ma, nonostante l’età, non credo riuscirò riuscire a trovare lavoro. Bronte al momento non offre molto». La Bronte jeans è un po’ la storia moderna del tessile a Bronte. Entrò in produzione il 17 febbraio del 1977. Produceva il famoso jeans a 5 tasche della Americanino. L’azienda si chiamava “Nucifora” ed aveva appena 15 operaie. Piano piano si è ingrandita realizzando anche vestiario per la montagna e pantaloni semi classici della Marzotto. Negli anni ‘90 è cominciato il periodo d’oro quando una buona parte dei jeans Lewis si producevano all’ombra dell’Etna. In quel periodo solo il gruppo aziendale della “Bronte jeans” riusciva a produrre anche 10 mila capi al giorno per Lewis, Armani, Benetton, Diesel e Zegna. Nel 2001 è scoppiata la crisi che oggi rischia di farla sparire definitivamente. [Gaetano Guidotto, La Sicilia] |