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Bronte non ama i suoi figli o (forse) li ama troppo

Carissima Signora Pina Gatto

Mi sono commossa per la sua lettera al Prof. Lupo. E la ringrazio per aver citato mio padre, l’Avv. Vincenzo Castiglione che è stato utile alla sua famiglia in un momento di difficoltà.

Mi ricordo che quando un contadino andava nello studio di mio padre e non alla Camera del lavoro perché si vergognava, mio padre chiamava a voce alta mia madre: “Durùù, (Dora) ’a pumata” e istruiva quel poveretto a spargerla nelle mani ruvide per dimostrare, non so a chi, che non aveva lavorato da mesi e ottenere un sussidio.

Se le potrà essere di conforto “un certo ambiente” era ostile anche a tutta la mia famiglia in quegli anni in cui mio padre lottava perchè i braccianti avessero dignità e rispetto. Certamente non è stato come per lei, ma essere figlia di un “mangia bambini e preti” l’ho vissuto come una colpa da portare con orgoglio. Bronte non ama i suoi figli o forse li ama troppo e preferisce allontanarli perchè trovino una strada migliore.
Un affettuoso saluto

Laura Castiglione

11 Febbraio 2010

Gentilissima sig.ra Laura Castiglione,
La ringrazio molto per la sua solida­rietà nei miei confronti riguardo alla lettera da me inviata al prof. Lupo.
Noto che a distanza di tanto tempo certi ricordi belli o meno belli sono indimenticabili per tutti.
Saluti carissimi
Pina Gatto
4 marzo 2010


Un saluto da una terra remota (Kabul)

Cari amici di bronteinsieme,

Sono Alfredo Meli il Maresciallo della Guardia di Finanza che comandava il reparto della nostra città.
Ora mi trovo a Kabul in Afghanistan come membro di EUPOL e vi posso dire che qui la vita e’ veramente un “terno” al lotto.
Quello che mi aiuta ad andare avanti qui sono i contatti con i miei cari e la “visita” giornaliera al vostro sito e quest’ultimo mi fa sicuramente sentire molto più vicino alla nostra amata città.
Non voglio “incensarvi” ma… Grazie ragazzi per il lavoro che fate… Un sincero saluto a voi tutti.
Alfredo Meli
Training Adviser

8 Febbraio 2010

Porgiamo al mar. Alfredo Meli un cordiale saluto da tutta Bronte ed il "grazie", dovuto e sincero, va a lui per la pericolosa attività di pace che svolge a nome di tutti noi  in una terra così lontana e pericolosa. (ASS. B. I. )


I Fantasmi di Nicola Lupo

Gentili Signori,
prima di tutto complimenti per il vostro sito: un ottimo strumento divulgativo e di salvaguardia delle tradizioni brontesi, davvero ben fatto.
Mi presento: mi chiamo Daniela F., faccio la giornalista e abito a Chiavari (Ge). Vi ho scoperto nei giorni scorsi, per caso, mentre cercavo in rete qualche idea per il compleanno di mia madre: Francesca D. C., classe 1924, brontese d.o.c. Da tanti anni abita lontana - ha lasciato Bronte durante la guerra e ora sta a Crema (Cr) -, ma il suo paese d'origine le è sempre rimasto nel cuore: quando ero bambina, mi raccontava tante storie su Bronte, sulla gente del posto, i luoghi e le abitudini, i modi di dire e i piatti tipici... Per questo è stato per me un vero piacere ritrovare molti dei suoi aneddoti sul vostro sito, e in particolare nelle "storiette paesane" dei "Fantasmi" di Nicola Lupo (che, oltretutto, mia madre conosce personalmente, perché era un'amica di sua sorella Maria...).
Ed ecco il motivo della mia e-mail: sapete indicarmi per cortesia come mi posso procurare questo libro? L'ho cercato in tutte le librerie on-line, ma non mi è stato possibile reperirlo. Vorrei tanto regalarlo alla mamma per i suoi prossimi 86 anni, sono certa che lo leggerebbe con immensa gioia. Forse ne avete una copia da vendere, o magari potreste chiedere direttamente al professor Lupo...
Certa di una vostro riscontro, vi ringrazio in anticipo per qualsiasi risposta possiate darmi.

Cordialmente
Daniela
7 gennaio 2010

Pubblichiamo la lettera nella speranza che qualche nostro visitatore possa esaudire il desiderio della gentilissima Daniela per il regalo da fare alla mamma Sig.ra Francesca ("brontese d.o.c.). Da parte nostra abbiamo potuto inviarle il libro solo in formato digitale (PDF). (bi)
 


Desidero ringraziare

il Dott. Piero Martello, mio primo sostenitore e il Prof. Lupo che dedica molta attenzione alle mie riflessioni per gratificarmi ed esortarmi e tutti i miei lettori anonimi che, con mia grande sorpresa, sono moltissimi.
Grazie.
Laura Castiglione

5 Gennaio 2010


Cari amici di Bronte Insieme,

le prossime festività di fine anno mi danno l'occasione per inviare a voi tutti un sentito "grazie" per l'ottimo lavoro e la preziosa funzione che il sito svolge, sempre ad alto livello qualitativo; e per inviarvi gli auguri di Buone feste. Con l'auspicio che permanga il vostro entusiasmo e l'impegno per proseguire quello che considero un vero servizio di pubblica utilità per i brontesi che vivono a Bronte e per quelli che abitano altrove.
Piero M.

22 Dicembre 2009


Auguri...

Auguri anche alle persone che mi hanno fatto soffrire e che ho fatto soffrire. Auguri anche ai poveri perché anche loro possano vivere il giorno del Natale come il migliore.
Auguri anche ai miei amici che ci saranno sempre.

Vincenzo Sanfilippo
Enasco

22 dicembre 2009


La tracciabilità della frutta secca

Pistacchio verde di Bronte, tignosellaLa sottoscrizione dell’accordo tra l’Assessorato dell’Agricoltura della Regione Siciliana e le organizzazioni dei produttori, dei trasformatori e dei distributori della frutta secca siciliana, tra cui il pistacchio di Bronte, sulla tracciabilità della produzione siciliana rappresenta il primo vero passo concreto per la tutela delle produzioni tipiche siciliane al fine di evitare le frodi commerciali che penalizzano i prodotti siciliani in genere sui mercati nazionali ed esteri.

Per quanto riguarda il pistacchio è del tutto chiaro che il prodotto di Bronte sul piano del gusto e dell’eccellenza non teme confronti con il prodotto proveniente dal Medio Oriente e che per questioni di costi di produzione viene molto spesso miscelato con il pistacchio di Bronte ed utilizzato per i semi lavorati che poi vengono immessi sui mercati locali, nazionali ed esteri come pistacchio di Bronte. l riconoscimento da parte dell’Unione Europea del marchio di origine protetta (DOP) non è stato ancora sufficiente per garantire il percorso sulla tracciabilità del pistacchio brontese per la diffidenza che tuttora esiste tra i produttori.

L’Amministrazione Comunale, e per essa l’Associazione Le Sciare di Bronte che ha presentato e ottenuto il riconoscimento DOP, dovrebbero stimolare un maggiore coinvolgimento dei produttori rispetto alla disinvoltura per non dire spregiudicatezza che a volte pervade alcuni operatori commerciali locali: basti pensare alle recenti operazioni della Guardia di Finanza di Bronte ed alla trasmissione televisiva Striscia la notizia sulla contraffazione del pistacchio di Bronte.

D’altra parte l Amministrazione Comunale già nell’anno 2003 con il Decreto Sindacale n° 14 del 6/03/2003 a firma dell’allora Sindaco Salvatore Leanza ha concesso all’Associazione Le Sciare un contributo di 3.900,00 + IVA come acconto per consentire il proseguimento dell’iter istruttorio per il riconoscimento del marchio DOP, e ciò a seguito del bando n° 1998 del 10/10/2002 predisposto dal III settore pubblicato all’Albo Pretorio Comunale e finalizzato al rilancio della frutta fresca e della frutta secca prodotta nel territorio di Bronte e per la valorizzazione del pistacchio di Bronte: bando aggiudicato alla ditta CEAS di Catania che tuttora risulta essere creditrice nei confronti dell’Associazione Le Sciare di Bronte.

Gaetano Caruso
produttore frutta secca

Catania, Monday, November 30, 2009

 

TERZO POLO TURISTICO

«Sviluppo del nostro territorio senza ingenti investimenti»

In merito alle notizie poco positive che arrivano sul terzo polo turistico e alle iniziative che il Comune e la Provincia cercano di intraprendere, torno a ribadire un concetto che vado sostenendo da anni e che reputo ottimale per iniziare uno sviluppo del nostro territorio senza bisogno di ingenti investimenti e senza alcun intervento sul territorio, insomma... l'uovo di colombo!

Mi risulta che il sindaco di Bronte e di Maletto si siano già mossi in tal senso e la cosa non può che farmi piacere, il principio è molto semplice: dobbiamo far conoscere le bellezze de nostro territorio e impegnarci in tutti i modi affinchè il fiume di turisti che ogni settimana ci passa sotto il naso, decida di fermarsi.

Se andate nel Parco dei Nebrodi noterete che esistono tante aree di sosta attrezzate dove le famiglie si possono fermare per un picnic in mezzo ai boschi, ma li si può accedere con le auto fin oltre 1300 mt, nel Parco dell'Etna tale privilegio è riservato ad altre zone dove si può arrivare fino quota 1800/2000 in auto, mentre da noi si arriva massimo a quota 900; a far rilevare la noncuranza dell'ente Parco dell'Etna nei nostri confronti, basta visitare il loro sito per verificare come uno dei percorsi natura più belli ed incontaminati (Piano dei Grilli - Monte Minardo di circa 22 km) presente in tutte le guide straniere, viene relegato all'ultimo posto e recensito con due righe, mentre altri percorsi vengono propagandati a più non posso!

Per rimediare a tale "distrazione" le nostre amministrazioni dovrebbero semplice­mente tracciare un percorso-tipo (ad esempio Monte Minardo da Bronte e Monte Scavo-Monte Maletto da Maletto) ed istituire una linea urbana con bus eco-compatibili che portino a quote più alte i turisti.

Il costo per le amministrazioni sarebbe irrisorio e sarebbe opportuno, specie per i primi tempi, propagandare tali percorsi gratuitamente; avete idea di quanti turisti passino ogni domenica mattina da Bronte? solo lo 0,1% si ferma da noi, il resto prosegue per altri lidi.

Vogliamo canalizzare tale flusso oppure aspettare il 3° polo turistico prima di farlo?

A volte basta un piccolo sasso che parte dalla montagna per creare una valanga... e io penso che in breve tempo riusciremmo a creare un notevole flusso di utenti che porterebbero lavoro nei nostri paesi e avremmo, in seguito, la potenza della pubblicità voce a voce di chi è stato già quì a favorire un ulteriore sviluppo di presenze.

Una piccola nota statistica: in 20 anni di attività hanno visitato il percorso Piano dei grilli-Monte Minardo 3645 olandesi, 2787 tedeschi, 1025 svizzeri, 346 austriaci, 256 italiani, i dati sono rilevati dal registro presenze del mio albergo, cosa vi suggeriscono?

Cordialmente.

Nuccio Gatto

November 21, 2009
  

Ho letto l'interessante lettera del signor Nuccio Gat­to sul terzo polo turistico dal titolo Sviluppo del nostro ter­ritorio senza ingenti investimenti e condi­vido le consi­de­razioni in essa contenute.

In effetti il terzo polo turistico esiste già ed è suffi­ciente che il Comune di Bronte e la Provincia Regionale di Catania valorizzino adeguatamente il percorso escur­sionistico-sentieristico di interesse ambientale e naturalistico che partendo dalla strada in basolato la­vico in territorio di Bronte, superando la Casermetta Forestale del Piano dei Grilli, raggiunga il territorio di Maletto e si estenda fino alla Gurrida, lago stagionale alimentato dal fiume Flascio, dove avviene la con­fluen­za del torrente della Saracena e del fiume Alcantara, per poi allungarsi verso i monti Nebrodi attra­versando una zona ad elevato interesse archeo­logico, le gole del Simeto e l'ex Ducea con il Castello appartenuto agli eredi dell'ammiraglio Nelson.

Questo percorso escursionistico oltre ad intersecare con i territori dei Parchi dell Etna, dei Nebrodi e del Par­co fluviale dell Alcantara potrà destare l'interesse degli appassionati dello sci di fondo, del trekking, del­l'equi­turismo e della tradizione eno-gastronomica dei prodotti tipici dell'intero comprensorio: così la Città di Bronte potrebbe diventare mediante un efficiente cam­pagna promozionale e pubblicitaria, il Comune di riferimento per un turismo di tipo escursionistico.

Se poi dovesse realizzarsi nel territorio tra Bronte e Maletto il campo da golf, del quale da tanto tempo si parla, il terzo polo turistico potrà certamente suscitare anche l interesse degli appassionati di uno sport ricco come il golf, e quindi si creerebbe un circuito con il campo già esistente a Castiglione di Sicilia e con l'altro in via di costruzione nei pressi di Taormina.

Leo Simone - operatore turistico

Palermo, 27 Novembre 2009



Contratti di quartiere

Ho letto che sono iniziati i lavori previsti dal contratto di quartiere che trasformerà la contrada Sciarotta da zona periferica ad area residenziale. In effetti dopo la realizzazione delle prime opere di urbanizzazione e la costruzione della Chiesa di S. Agata si rendeva necessario intervenire con un programma poderoso di riqualificazione urbana.
Si deve rendere atto all’Amministrazione Comunale ed al Sindaco Firrarello in particolare di aver fatto tutto il possibile per superare le difficoltà per l’ottenimento del finanziamento delle opere, anche per non fare venire meno il grande impegno profuso dall’ufficio tecnico comunale che predispose il progetto presentato nel marzo 2004 durante l’Amministrazione Comunale presieduta dal Sindaco Leanza poi sfiduciato dal Consiglio Comunale.

Simone T.

November 21, 2009


Piano di sviluppo locale

Ho avuto modo di leggere le recenti dichiarazioni del sindaco sen. Firrarello, sulla valorizzazione del territorio dei Parchi dell’Etna e dei Nebrodi, delle Forre laviche del Simeto e delle lave cordate dell’Etna. E’ giunto forse finalmente il tempo di puntare decisamente a valorizzare il patrimonio ambientale e culturale del territorio come fatto di sviluppo socio-economico. E’ giusto riconoscere che la costruzione degli anni ’80 della strada in basolato lavico che parte dal viale Kennedy per raggiungere il Piano dei Grilli è stata una realizzazione lungimirante.

La presentazione del Piano di Sviluppo Locale elaborato dal GAL Etna può rappresentare certamente l’occasione per usufruire delle enormi opportunità che potranno esserci in considerazione anche della fortunata coincidenza che è di Bronte il Presidente della Provincia di Catania ed è di Catania il Presidente della Regione Sicilia.

Simone T.

Wednesday, November 18, 2009

  

 Ritorna Salvatore Leanza

«Si porta a conoscenza della cittadinanza che nella sede di corso Umberto n° 293 è stato presentato ed è affisso il simbolo della Lista Civica Ciclope-Leanza Sindaco in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno: nel logo oltre alla denominazione della lista viene raffigurato il Ciclope che porta il nome della città di Bronte con sullo sfondo l’Etna.

La lista avrà una forte connotazione civica con l’obiettivo di contribuire ad avviare un ampio rinnovamento delle istituzioni locali e mettere assieme coloro che indipendentemente dalla loro fede politica intendono impegnarsi per il rovesciamento del sistema che ha amministrato Bronte nell’ultimo quinquennio amministrativo dopo lo scioglimento anticipato nel 2004 del Consiglio Comunale e la conseguente nomina del Commissario Regionale.

La presentazione della lista con largo anticipo rispetto alla scadenza elettorale vuole rappresentare un segnale per quanti - tra le forze politiche locali e le categorie sociali e produttive - vorrebbero intraprendere una nuova stagione politica in una logica di coalizione perché è tempo di finirla con le lotte di potere fratricide che avvelenano il clima politico e frenano lo sviluppo del territorio.

Giuseppe Scalisi
Associazione Culturale Ciclope
»

Tuesday, November 10, 2009


Leggo con piacere
da che il dott. Salvatore Leanza torna in lizza con una nuova formazione civica per concorrere alle prossime elezioni: auguro ai Brontesi di riuscire a mandare al Comune un loro concittadino che potrà curare meglio i loro interessi.

Nella precedente tormentata sindacatura il dott. Leanza si battè per fare sponsorizzare la pubblicazione del mio “Vincenzo Schilirò”, ma sempre con esito negativo per l’opposizione dell’allora DC i cui rappresentanti non si resero conto che lo sgarbo non fu fatto né a me, che non sono nes­suno, né al dott. Leanza, al quale sono rimasto ugualmente grato, ma al nostro grande concittadino che essi hanno sfruttato, ma non ono­rato adeguatamente. In seguito il mio lavoro è stato portato a cono­scenza del pubblico da “bronteinsieme” con il titolo “Vincenzo Schilirò educatore e letterato” e ha avuto una marea di visitatori.

Nicola Lupo

Bari, 17 Novembre 2009


Desidero ringraziare

Desidero ringraziare quanti hanno contribuito alla Buona riuscita della serata della Festa della Matricola. Grazie al Presidente della Provincia che ha finanziato la serata. Grazie al Sindaco che ha voluto la serata. Grazie agli uffici comunali che hanno lavorato in maniera esemplare, portandosi anche a casa il lavoro! Grazie ai Carabinieri per la loro presenza rassicurante. In maniera esemplare hanno garantito l'ordine e la sicurezza x tutta la serata. Grazie anke alla Misericordia per il loro servizio. Grazie all'animazione che ha lavorato benissimo x farci divertire.
Ed infine... grazie di cuore a tutti i giovani che hanno meritato fino in fondo la fiducia che hanno chiesto alle istituzioni ed hanno dato un calore ed un colore alla serata veramente unico! Grazie di vero cuore...

avv. Giuseppe Gullotta
assessore alle politiche giovanili

09 novembre 2009 21.40
 


Devo ringraziare

Devo ringraziare moltissimo gli amici di Bronte Insieme per l'ottimo lavoro fatto con straordinaria sollecitudine sia per la scelta dei brani che dei commenti che li accompagnano: questi ultimi scelti e collocati tutti in maniera molto appropriata. Hanno saputo scegliere nella pre­sen­tazione e in tutto con l'intelligenza, la cultura e la sensibilità di autentici professionisti, oltre che veri amici.

Dopo Marchese, Rossi e pochi altri colleghi, finalmente ho trovato amici preparati e competenti che non apprezzano soltanto quello che ho scritto di più scontato e banale.
Se l'antologia “Il sentimento del tempo ...” fosse stata meno snobbata, potrebbe contare almeno il doppio di autori e poesie.

Cordialissimi saluti,

Nino Russo

16 Ottobre 2009 


Ho letto la simpatica presentazione
del Poeta Nino Russo fatta dal comune ami­co prof. Nunzio Longhi­tano, il quale da esperto “botanico” ha saputo cogliere fior da fiore e incrementare in me il desiderio di saperne di più leggendo ripetuta­mente i due libretti che ho ricevuto subito dopo.
Cosa posso aggiungere a quanto scritto da Longhitano? che plaudo al nostro con­cittadino Russo, il quale, mettendo da parte le regole classiche della poesia, ha dato la stura alle sue emozioni e alle sue considerazioni filosofiche con chiaro in­tento pedagogico-educativo in componimenti, ora in poesia tutta sua per origi­nalità e freschezza, ora in prosa scarna, ma incisiva, anche con riferimenti a problemi religiosi.
Quindi auguro al nostro nuovo amico Nino Russo la migliore fortuna nel nuovo cimento, grato per aver dato al nostro "borgo selvaggio" un Poeta Nuovo e un altro collaboratore a “bronteinsieme”.
Cari saluti ed auguri a tutti.
Nicola Lupo

30 Ottobre 2009

 

Aspettando Godot

(Samuel Becket)

Prendo atto che le mie facoltà di novantenne non mi consentono quasi più di continuare ad essere assiduo collaboratore di Bronte Insieme e, quindi, passo a continuare ad essere fedele lettore delle vostre news e di quanto altri valenti e più giovani collaboratori vi mandano e voi, puntualmente, pubblicate.

Rientrato il 2 corr. dalle mie tradizionali e lunghe vacanze a Villa Bronte, in quel della Selva di Fasano (BR), dove ho potuto rifarmi della prolungata “prigionia” invernale in libertà e quasi totale autonomia, ho potuto riprendere la lettura delle mail e delle notizie da Bronte e dintorni scorrendo i mesi di luglio e agosto. Naturalmente fra le notizie di luglio quella che ha polarizzato la mia attenzione è stata la festa della nostra Protettrice, la Madonna Annunziata, con la processione tra la folla gioiosamente eccitata e con la ripetuta “burata ’i l'angiru”, effettuata da due belle e coraggiose bambine.

Questa notizia, debitamente e opportunamente corredata da foto ben riuscite, mi ha riportato indietro con la memoria alla mia fanciullezza con i vestiti nuovi, i pranzi tradizionali con i nonni e gli zii, i gelati al caffè dello zio Nunzio Isola, ai fuochi visti dallo Scialando assieme ai compagni e accompagnati dagli aaah! oooh! di meraviglia della folla elettrizzata e indaffarata a tagliare, spartire e mangiare il tradizionale mirùni, i cui resti rimanevano poi per parecchio tempo sparpagliati prima che lo spazzino li raccogliesse e le portasse alla discarica che allora era ’a Primmarìa.

La seconda notizia, meno simpatica, è stata quella riguardante la crisi del settore tessile per il quale non molto tempo fa era stata data la cittadinanza onoraria al committente vicentino che ora fa pagare lo scotto alle famiglie brontesi le quali prima gli hanno procacciato notorietà e lauti guadagni: ma così va il mondo! A questo proposito voglio ricordare che la prima idea del lavoro manifatturiero affidato a privati era stata di mio fratello Nino il quale aveva a Reggio Calabria una affermata ditta di rappresentanze di case di abbigliamento e intimo; ma la sua era una intuizione per la quale non erano ancora maturi i tempi!

Passando al mese di agosto mi sono soffermato, spinto dalla mia passione per la storia e le storie, al Linciaggio di Filippo Scoglio di aL (ma perché non firmare per intero?) che mi ha fatto conoscere un episodio per me nuovo, ma ricollegabile a quanto racconta don Benedetto Radice sul colera del 1855. Altro argomento che mi ha appassionato è quello del nostro Ing. Mario Carastro che è storico della Ducea Nelson anche della parte da lui vissuta e, quindi, di maggior valore probatorio. In questo caso parla del “fantasma” del castello, attribuito dal nostro Benedetto Radice (Memorie... pag. 254 e segg.) al Borgia, “di nefasta e infausta memoria” mentre il Carastro dimostra che era solo un “genius loci” di nessuna importanza e poi scomparso anche dal ricordo dei Maniacesi e dei Brontesi.

Laura Castiglione è stata un'altra delle vostre collaboratrici che mi ha attratto e interessato per il suo stile disincantato e disinibito e soffuso di fine ironia e, a volte, di pungente sarcasmo nei suoi argomenti di stretta attualità e di utile informazione anche scientifica. Mi associo al desiderio-richiesta di un vostro lettore che in una “puntura” chiede maggiori notizie di questa Laura, con relativa foto, aggiungo io.

Mi sono piaciute in modo particolare le notizie sulle famiglie brontesi dei Di Bella e dei Cannata con le relative genealogie dell’amico Nunzio Longhitano: dalla prima ho potuto ricordare il mio compagno di scuola elementare e di giuoco, Vincenzo di Alessandro, e a proposito si può rivedere il mio fantasma, u carramattu… Mentre da quella dei Cannata ho appreso con dispiacere e rammarico la scomparsa in quest’anno del mio compagno ed amico Nino che nella mia ultima telefonata di alcuni anni fa alla mia domanda “che fai di bello?” mi rispose: “vado sempre a caccia!” che era la sua passione fin da giovanissimo. Ma oltre a Nino ricordo la mamma, tenerissima anche con gli amici dei figli, lo zio Eduardo, amico di mio padre assieme agli altri due impiegati del Comune, Salvatore Castiglione e Nunzio Saitta; nonché il padre Ignazio che stazionava a leggere il giornale nel caffè di zio Nunzio Isola su Corso Umberto accanto alla tabaccheria di don Peppe Di Bella, in attesa di qualche amico con cui commentare i fatti del giorno, ma anche della notte, o forse anche di qualche cliente.

A spiegazione del “quasi” iniziale Vi invio assieme a questa nota un altro aforisma: “Cu magia carrùbbi caca lignu e cu mangia babbalùci caca conna = come dire che ognuno restituisce quello che ha assimilato con l’esperienza, l’educazione, l'istruzione, la cultura, la sensibilità e la conoscenza dei suoi simili.

Cordiali saluti a tutti

Nicola Lupo

Bari, 28 settembre 2009



Via Via Nino Bixio

Ho letto con interesse la storia di Bronte e il processo a Nino Bixio. Una cosa sola non capisco: con tutto quello che ha fatto il macellaio Nino Bixio, carneficina, fucilazione, ecc. ecc. ancora in molte vie delle città siciliane portano il nome Via Nino Bixio!!!
Se non siamo dei cornuti, perché non cambiamo il nome di queste vie? Sono pronto ad aiutarVi. Oppure lasciate così com'è e scrivete sotto “Il carnefice!!!

Cordiali saluti.

Alfio Q.

Terme Vigliatore, Thursday, August 06, 2009


Pistacchi di Bronte in America

Dove si possono acquistare i pistacchi di Bronte nella zona metropolitana di New York, Brooklyn e Forest Hills?

Lilli Azzolini

Forest Hills, New York - USA
Sunday, August 02, 2009


Apre a Bronte l’Associazione Culturale Ciclope

Con la presente, si porta a conoscenza della cittadinanza che a Bronte è stata aperta nel Corso Umberto n° 293 la sede dell’Associa­zione Culturale  Ciclope. Tale associazione, si prefigge di essere un punto d’incontro e di dibattito con tutta la cittadinanza al fine di poter trovare i giusti stimoli e motivazioni per un risveglio popolare ed un avvicinamento politico di tutte le categorie. Nata dal desiderio di rinnovamento di determinate persone che hanno così deciso di aderire a tale progetto, ha il piacere e il bisogno di piantare le radici sul territorio e di incontrare la gente del Paese al fine di cercare di essere parte attiva della politica locale e non.

Di tale associazione è stato eletto presidente l’avv. Cataldo La Ferrera già Difensore Civico del Comune di Bronte e segretario Giuseppe Scalisi. Sarà nostra volontà e impegno organizzare riunioni, dibattiti e manifestazioni per coinvolgere la cittadinanza al di fuori delle appartenenze partitiche. E’ intendimento dell’associazione prendere parte alla prossima competizione amministrativa per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del Sindaco con una lista civica che si chiamerà  Ciclope. Nella prima riunione è stato invitato l’ex Sindaco Salvatore Leanza al quale è stato chiesto di capeggiare la lista e di proporre la sua candidatura a Sindaco.

A proposito diamo notizia che l’ex Sindaco Leanza ha dato la sua adesione alla costituzione del nuovo Partito del Sud proposto dal Presidente della Regione On.le Raffaele Lombardo al quale Turi Leanza ha inviato il 13 Luglio u.s. una lettera alla quale è stato dato ampio risalto sulla cronaca nazionale de La Sicilia del 14 Luglio 2009 a pg. 7 nell’art. a firma di Laura Caputo.

Associazione culturale Ciclope

Thursday, July 30, 2009


Un caloroso saluto a tutti i Lupo del mondo

stavo cercando su internet qualcosa riguardo la famiglia Lupo e mi sono imbattuto in questo sito; mi presento, mi chiamo Antonino (Nino) Lupo figlio di Orazio e nipote di Antonino (Nino); per quanto ne sappia, le nostre origini partono da Gela (CL), ma a quanto pare il tutto si ferma a mio nonno, suo fratello Liborio ed alcuni pochi parenti che si sono trasferiti in Argentina. Il fatto che a Bronte la famiglia Lupo sia così radicata mi fa pensare che anche le nostre origini possano provenire da lì; ho letto nomi che riscontro nella mia famiglia (i miei zii Liborio, Giuseppe, Nunzio, ...). Io e la mia famiglia viviamo a Savona (Liguria). Ringraziando per la cortese attenzione dedicata alle mie poche righe cerchero' di approfondire questa ricerca sulle origini del mio nome. Saro' grato a chiunque vorra' darmi ulteriori informazioni. Un caloroso saluto a tutti i Lupo nel mondo, parenti o no. A quanto pare il ceppo e' sicuramente quello siculo.

Antonino Lupo

24 Luglio 2009


Leggo con piacere le note di Laura Castiglione

Davvero acute, non banali; e legate alla realtà locale, nel senso che partono dalla "cultura" brontese, dai vezzi e malvezzi del luogo, per sviluppare riflessioni originali, punti d vista inconsueti (ma fondati), conclusioni felicemente inquietanti.
Spero di continuare a leggere anche per i futuro cose analoghe; e, magari, di conoscere l'Autrice.

Piero M.

Milano, Friday, July 10, 2009


Un «telegramma» da Catania

Moti Bronte - Bixio - Processi – Nelson. Sito interessantissimo, magistralmente strutturato e documentato. A presto mia visita...
Complimenti vivissimi

Amico Aldo

Catania, Wednesday, June 17, 2009


La chat di Salvatore

Signori ho aperto una chatt e do l´indirizzo a disponibilità a tutti gli amici di Bronte, per chi abbia voglia di chattare e comunicare.
Grazie

Salvatore Patanè

München, Marzo 2009


La signora Zanicchi ed il signor Benigni

Niente da dire sul festival di Sanremo, l’ho visto durante la pubblicità su un altro canale. Ma hanno attratto la mia attenzione le polemiche sulla canzone della signora Zanicchi che giudico per altro molto interessante.

Ho poi seguito su YouTube il sig. Benigni che viene giudicato un genio, un artista, un poeta e nessuno può dirne il contrario perché sarebbe tacciato da ignorante. Ma io voglio correre questo rischio nel dichiarare che per guadagnarsi il “pane” non è necessario scendere così in basso. E’ la dimostrazione tangibile che non è affatto vero che in Italia non esiste più la democrazia se un uomo, anche se si chiama Benigni, può permettersi impunito in una trasmissione in eurovisione di mettere a disagio se non in ridicolo una signora perbene e un presidente del consiglio che piaccia o no rappresenta una gran parte degli italiani.

Mentre al contrario se il sig. Benigni pensa lui di rappresentare la genialità italiana come scomposta, volgare e scorretta verso le donne sfatando anche il mito del gentiluomo italiano, non voglio, fortissimamente non voglio e mi ribello.

Dove sono finite quelle signore femministe intellettuali? A farsi una canna per dimenticare o per darsi il coraggio che non trovano temendo di dire cosa pensano perchè ce ne sarebbe anche per loro?

Laura C.

26 Feb 2009


 

Pistacchio, disinformazione, confusione, danno, ...

Il verde-smeraldo del pistacchio appena raccoltoPer formazione e cultura difendo la libertà di stampa come sinoni­mo di democrazia, ma se l'informazione è falsa e produce danni... allora bisogna reagire! Personalmente ho vinto una causa per diffamazione contro un gior­nale che aveva diffuso notizie false sulla mia azienda rice­vendo un indennizzo (il più alto mai pagato da quel quotidiano) e la pubblicazione della smentita.

Invito la ditta interessata (che non conosco) e il Comune di Bronte a difendere gli interessi propri e dei cittadini denunciando il giornalista che ha gettato discredito su Bronte e il suo pistacchio!

La notizia è stata diffusa e recepita dall'opinione pubblica come se la ditta “spacciasse il pistacchio iraniano come quello di Bronte!” e per giunta che fosse pericoloso per la salute! Niente di più falso, i commercianti sono liberi di comprare e vende­re tutti i tipi di pistacchio del mondo, è nel loro diritto, nessun reato è stato commesso! la truffa si concretizzerebbe se il pistacchio iraniano venisse spacciato per brontese, ma mi chiedo e chiedo a voi... chi sarebbe talmente abile da vendere ben 11 tonnellate di tale pistacchio taroccato?

I compratori dovrebbero essere fessacchiotti o conniventi! Ben venga il DOP che ci consentirà ulteriori garanzie e pubblicità ma i commercianti, i pasticceri, i ristoratori seri sanno bene che se trattano il nostro pistacchio avranno un risultato eccellente e acquisiranno nuovi clienti, se invece pensano di fare i furbi “miscelando” a destra e a manca... dureranno poco sul mercato!

La gente è meno stupida di quanto si crede. Da 20 anni ho “imposto” ai miei clienti il gelato di pistacchio tutto l'anno (allora sembrava follia vendere gelato d'inverno! e io adoro le ...follie!) vi immaginate la loro faccia se oggi proponessi un prodotto di qualità inferiore?

Quindi puntiamo sull’unicità del nostro prezioso pistacchio e con­tinuiamo a lavorare seriamente, come la maggior parte dei brontesi ha sempre fatto! Il mio sogno sarebbe quello di non vendere più all'esterno il nostro pistacchio ma di lavorarlo e proporre al mercato solo semilavorati o prodotti finiti, penso che “qualche” posto di lavoro si creerebbe!

Un plauso affettuoso a tutti coloro che hanno iniziato questo percorso e stanno scommettendo se stessi e il loro futuro!

Nuccio Gatto

Bronte, Saturday, February 21, 2009


Il pistacchio di Bronte non per «comuni mortali»

Sono un pasticcere di 23 anni di Trento e lavoro nella pasticceria dei miei genitori. Quest'oggi tornando da un corso di pasticceria ho avuto una discussione in mac­china con dei colleghi sul vostro famoso pistacchio. E volevo sapere se visto la vostra limitatissima produzione e specialmente la modalità di raccolta che si ef­fettua manualmente e solo negli anni dispari come potessero aziende di produ­zione di semilavorati di pasticceria produrre pasta pistacchio da pistacchio dop certificato ed offrirmi il vostro fantastico prodotto qualora ne avessi la necessità.
Io penso che il vostro prodotto non sia in commercio per noi "comuni mortali" ma solo per le industrie della profumeria e della cosmesi. Anche perchè in un'occa­sione ho avuto la fortuna di assaggiare il pistacchio di Bronte portatomi da una persona di Catania e vi assicuro che non aveva niente a che fare con la pasta pistacchio Bronte certificata che uso.

Luca P.

Trento, 19 Febbraio 2009


Il pistacchio estero che diventa ...brontese

Per colpa di qualcuno, si perde il buon nome del nostro pistacchio
Leggendo gli articoli a riguardo del ritrovamento nel Nostro territorio di un ingente quanto incredibile quantitativo di Pistacchio di provenienza estera, vorrei capire il motivo per cui gli addetti ai lavori non hanno espressamente scritto le generalità di coloro che sono risultati essere in possesso del frutto in questione e cioè del cosiddetto “Pistacchio iraniano”.
Si legge tra le righe che il Comune si costituirà parte lesa, si continua a leggere delle continue richieste e lotte al fine di aver riconosciuto il marchio DOP... e in­tanto si butta fango sulla nostra cittadina che, di questi tempi, di una cosa sola continua a farsi apprezzare: il Signor Pistacchio, frutto del lavoro e dei sacrifici dei nostri cari e preziosi coltivatori e produttori e non mi sembra nè corretto e nè tan­to meno onesto che per colpa di qualcuno, si perda il buon nome del pistacchio.
Pertanto, anche in riferimento a ciò che ha scritto l'avvocato Graziano Calanna, mi sembra il minimo che, se devono essere pubblicate notizie al riguardo, che si fac­ciano nomi e cognomi dei veri responsabili al fine che, sia il nome del pistacchio di Bronte e sia i vari commercianti, produttori e tutti coloro che lavorano nel campo del frutto, non abbiano perdite che non farebbero altro che creare altro collasso economico e perdite di lavoro nel nostro Paese.

Giuseppe S.

Bronte, February 04, 2009



Il libro di Claudio

Gli americani a Licata, di C. Li GottiSalve a tutti,

esordisco rinnovando i miei complimenti per il vostro sito (avevo scritto qualche anno fa), anzi direi che ormai è diventato un vero e proprio portale web della città di Bronte. Ho vissuto per ben 18 anni a Bronte e ho lasciato il paese dopo gli studi superiori; conservo però nella mia memoria tanti ricordi e, soprattutto, sono riuscito a mantenere alcune "vecchie" amicizie.

Sperando di fare cosa gradita, vorrei rendere nota a tutti i miei amici brontesi l'avvenuta pubblica­zione del mio primo libro «Gli americani a Licata. Dall'ammi­nistrazione militare alla ricostruzione democratica», edito dalla Prospettiva Editrice. La recensione può essere letta anche sul mio sito www.claudioligotti.it. Un grazie di cuore e un caro saluto a tutta la popolazione.

Claudio Li Gotti

22 Agosto 2008

Ciao brontesi,

Sono da 35 anni emi­gra­to in Germania e an­cora orgo­glio­so di essere nato a Bron­te.

Ciao brontesi

Ill. Rubino

Plettemberg (Germania), August 26, 2008

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