Nord, Sud, stereotipi, pregiudizi ... La moglie... del Continente
Molti siciliani mandano un figlio al nord in prestigiose
università e sperano che dopo la laurea ritorni alla terra natia
e sposi la figlia, che se la sono
cresciuta, dei loro cari amici.
Ma, alcuni genitori, si vedranno presentato un altro conto: una
ragazza biondiccia, né bella né brutta, passabile, ma se piace
al figlio! La nordica non è stata cresciuta solo a latte, biscotti e
polenta, ma è stata anche nutrita di pregiudizi in odore di
mafia. La discesa della ragazza in Sicilia, per conoscere la famiglia
“allargata” del neolaureato, la delude nelle sue attese. Dove
sono gli uomini con la coppola? E la lupara? E le donne con lo
scialle e i baffi? Altro che pane e fichi d’india! La tavola resta imbandita con
ogni ben del diavolo per giorni e neppure la sparecchiano! E
l’omertà dov’è? Parlano tutti e senza sosta a voce alta in
italiano e in siciliano per non farsi capire. Si rivolgono alla
ragazza come a darle del voi: ma voi, al nord, come dite? La
caponata la sapete fare? E la granita? E 'i saddi a beccafìcu?
Stu pisci, voi, al nord, neppure ve lo sognate! La ragazza sballottata da un parente all’altro fa il muso lungo,
‘a fùngia, ma appena sente esaurito l’argomento culinario e
parlare di matrimonio, ritrae ‘a fùngia, distende le
labbra e tira un sospiro di sollievo. La macchina siciliana si mette in moto: compra la casa,
organizza la cerimonia con un ricco catering siciliano, invita
tutti i parenti, anche quelli con cui si fanno solo gli auguri
di Natale, gli amici e, soprattutto, quelli del nord che saranno
ospitati in albergo. I parenti acquisiti, esterrefatti da tanta accoglienza si
tengono a distanza e, per non partecipare alle spese, dicono che
al nord non si usa tanto spreco.
Alla faccia tosta! Questi nordisti, si vantano che mantengono i
meridionali e poi, alla prima occasione o al primo matrimonio,
fanno gli gnocchi, anzi, gli gnorri. I siciliani, per i figli, ‘u pani ra bucca si lèvano e il
padre del ragazzo, quando ha sentito, per la seconda volta, il
padre della ragazza dire, “da noi, non si usa”, si è armato di
tono ammiccante e di lingua, ca n’avi ossa e rumpi l’ossa: - Cumpà, da noi, si usa, che se voi del nord, volete i
nostri figli, dovete pagare, altrimenti… ci arrrabbbiamo!
Dicembre 2024 |
Inganno e Malizia
Donne, uomini e pubblicità
Com’era
emozionante negli anni sessanta vedere Carosello!
La pubblicità era come una maestra, dava consigli garbati e
non come oggi che impone a comprare da spingere a cambiare
subito canale. Tutti i canali sono programmati a trasmettere
contemporaneamente la stessa pubblicità costringendo a non
perderla.
Non c’è più gusto a vedere un film perché dopo quindici minuti
la proiezione si ferma per dieci minuti di pubblicità. Se in
quei dieci minuti si spera di vedere in contemporaneo un altro
film si rimane fregati dalla stessa pubblicità.
Certo la sceneggiatura che promuove un prodotto è ben studiata,
sfrutta la tasca di tutti e anche chi ha poco reddito può
acquistare a rate irrisorie.
Non tutti cadono nel tranello e chi ci cade non é ingenuo o
ignorante, crede che la televisione sia un garante.
Da una ricerca si è capito che è l’uomo a cadere facilmente nei
tranelli pubblicitari. Dalla caduta dei capelli che ricrescono
in pochi mesi, dai jeans che fanno macio, dalla macchina
sportiva dove tutte le donne che passano ci vorrebbero fare un
giro e, infine, come superare l’ipertrofia prostatica con
assorbenti invisibili che in emergenza gli impediranno di
correre ad un bagno pubblico o farla dietro una macchina
posteggiata.
Ci si meraviglia del perché la pubblicità non faccia alcun cenno
al preservativo che se fosse pubblicizzato, tre al costo di uno,
andrebbe a ruba. Invece è emerso che la moglie vedendo
l’acquisto fatto dal marito, abbia ritenuto fossero soldi
sprecati anche per uno.
La pubblicità destinata alle donne è super sex che mette in
crisi l’uomo. Diciamolo, non è la pubblicità che lo mette in
crisi, lui già c’è, ma è un avvertimento alle donne: state
quiete, non è così che si conquista un uomo, ci vuole altro, o
veramenti vu putìti scuddàri.
Novembre 2024 |