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CICCIO e CICCINA

di Laura Castiglione

Una breve cronaca in sei episodi, di confidenze ricevute sui mariti che vanno in pensione. Dopo torneremo alle solite riflessioni. I personaggi sono anonimi e i loro nomi convenzionali. Il marito si chiama: Francesco detto Ciccio. La moglie: Francesca detta Ciccina che racconta


OPERAZIONE PISCINA | OPERAZIONE BANCOMAT | OPERAZIONE BENZINA | OPERAZIONE MACCHINA
OPERAZIONE GIARDINO | OPERAZIONE SPESA

6 - Operazione piscina

Gli amici fanno la stessa domanda: “Che fa Francesco tutto il giorno?”

E danno consigli: “Sai, da quando sono in pensione vado al mercato, compro a poco prezzo, viaggiamo io e mia moglie, andiamo in palestra”.

Francesco - Amorino, che dici mi porti al mercato?
Ciccina - In braccio o per mano?

Gira fra le bancarelle e “attacca bottoni” anche con chi non conosce. Vede delle calze colorate a righe, tipo clown, ne chiede dodici paia:
Francesco - Un corredo che si rispetti dev’essere a dodici. -
Ciccina - Hai intenzione di risposarti? -
- Mai mai! … ma con questa buona uscita che facciamo? -
- La spendiamo in “quazetti”!

Lungo la strada se le guarda, cammina davanti a me, felice, e come un bambino in un attimo lo perdo di vista. Ma è cresciuto, si è ricordato dov’era la macchina!

Ciccina - Sai, se vogliamo viaggiare, ci vuole un po’ di inglese. -
- Col nostro accento brontese? Ci prenderanno per emigranti! -
- Allora… proviamo con la palestra? -
- Come dici tu, ma voglio una tuta allegra come quella di nostro nipote e le scarpe con le luci, non voglio sembrare vecchio.
- Con i disegni di Winnie the pooh o di Batman? -

In palestra è guardingo e temo il peggio, infatti, alla reception:
- “Ma nni sta palestra suru vecchi pigghiàti? I ricugghìti ri l’ospìziu?” -
- I giovani vengono di sera, vuoi venire di sera tu? -
- No! Sono al Circolo di Cultura… ma… non si può attrezzare una palestra a casa? -
- E così investiamo la buona uscita… io me ne vado in piscina, quella vicino la Sciarotta.
- Lo sai che non so nuotare, ma con una bella istruttrice “fìmmina” potrei imparare! -
- Se è istruttrice… è femmina. -

- Bella questa piscina e quanti “belli maàscurii, ma i fìmmini belli unni su?” -
- Zitto… arriva l’istruttrice. -

Ciccio - “Min... che llària!”…. Mia moglie mi vuol mettere nelle sue mani, ma io non so nuotare in queste cattive acque! -
L’istruttrice: - Guarda che nella piscina dei bambini l’acqua è bassa! -
Ciccio - Mi dà già del tu, come è buona lei, mi vede bambino! Non come mia moglie, un po’ rincoglionito… lei a che ora esercita? … Nel senso che fa esercizi? -
Istruttrice - Signora… “ma so maritu è fotti!?!”
Ciccina - “Fotti ???” ... tutti i santi giorni: Santo Natale, Santo Stefano, San Silvestro, Santa Pasqua, eccezionalmente su richiesta e solo per buon augurio, il 25 aprile!

- Hai deciso per la piscina? -
- “Chi sugnu pazzu? mi fazzu mèntiri i mani ‘ncollu ri sta racchia? e si sbagghia, chi fazzu?” -

- Mi telefoni e segui le istruzioni, è come fare bancomat: inserisci, digiti, estrai!
- Sai che faccio: passeggio la mattina, così mi muovo, per essere libero la sera, tutto per te!

Cose dell'altro mondo? O cose dell'altra metà?

5 - Operazione bancomat

Francesco: - Esco e mi faccio un giro -
Ciccina: - Un giro lungo o breve? -
- Come lo vuoi tu! -
- Mi serve del contante. Siediti che ti spiego come si usa il bancomat: inserisci la carta e digiti il pin, numero segreto, che non devi mostrare a nessuno. -
- Se è segreto! -
- Se te lo rubano... -
- Continua… non ti distrarre… -
- Il pin, per ingannare l’eventuale ladro, è scritto su questo foglietto, insieme a dei numeri di cellulare, è quello col prefisso, digiti 200 euro, confermi , estrai e mi porti i soldi. Buona fortuna!

Esce … e torna molto tardi.

Ciccio: - Sono andato in banca a prendere i soldi, “u pinnu” era sbagliato e mi hanno fatto fare la richiesta di un altro bancomat. -
- Quale numero hai fatto?
- Quello che mi hai dato tu 095- 2745780 -
- Col prefisso? Scommetto che non ti ha risposto nessuno! -
- Si, mi ha detto pin errato e l’ho rifatto tante volte. Sono andato in banca e ho fatto tenere il culo con tutte due le mani al cassiere e, visto che tu mi hai lasciato solo, ne ho approfittato: ho fatto l’uomo! -
- Bravo! Ma non prendere questa abitudine, qualcuno potrebbe reagire e… io… sono debole!

Neppure mi ascolta: è ipnotizzato dal telegiornale.

Ciccio: - Questa Gelmini vuole il maestro unico invece di tre maestri, ai miei tempi sapevo con chi prendermela! -
- Il tuo maestro te le suonava e tu zitto, ora le suona tuo nipote e tutti e tre zitti. Ci vuole l’alternanza! -
- Il primo giorno di scuola non avevo il libro e il maestro mi ha rimandato a casa. Pianti che ho fatto! Non c’erano i soldi! -
- Poi tuo padre ha venduto un pezzo di “loco”(pistacchieto) e ti ha comprato il libro! -
- Tu non ci credi… mia mamma mi mandava vestito bene, filava la lana e faceva le “maglie in carne”, mi cuciva anche i vestiti.
- Come la mamma di Versace, ma non ha avuto la stessa fortuna!
- Una volta trovò una stoffa grigio scuro e ha realizzato un cappotto lungo alla militare, duro e pesante. -
- Cashmere made in Bronte ... e il colbacco? -
- I cosacchi non sono venuti a Bronte, non lo conosceva, gli ha messo un colletto di pelliccia -
- Pelliccia? C’era l’autarchia: coniglio sparato! -
- La pelle si metteva al sole con le canne per tenerla distesa, quando passava un “puvirellu” si faceva lo scambio con aghi, pettini e pittinissi.
- In alternativa… colletti per tutti. -
- Con quel cappotto ho fatto le elementari e i compagni mi sfottevano: “Ciccia ca pelliccia.”

Quanti sacrifici! “Mi cuccu e tu?... ti cucchi?” Facciamo due amorini? -

- Meglio tre, numero perfetto! “E facìmmu na botta ri vita”… aspetto tuo nipote che torna dall’asilo. -
- Ah! Sono salvo! Mi fa impressione “cuccàrimi ca nunnìtta!”

4 - Operazione benzina

Francesco: - Vado alla pinacoteca del Collegio Capizzi, poi in libreria, offro il caffè alla commessa, la corteggio un pochino e torno. -
Ciccina: - Matinè intellettuale! Non fare tutto oggi … domani resti a casa? -
- Mi piacerebbe … ma tu non mi vuoi! -
- Non dirlo in giro, qualcuno potrà fare progetti! -
- Ormai ... per me !
- Perché leggi quei giornali bolscevichi dove scrivono di disoccupazione e precariato? Hai di questi problemi tu? Un giovane invece li ha e non aspetta che torni la sinistra al governo, si organizza!
- Non fare discorsi difficili che mi confondo! -
- Semplici: adocchia gli anziani benestanti in circolazione. -
- Hai visto che è meglio se resto a casa? -
- Non pensare di portare a casa la commessa, un commesso è meglio, so io, cosa fargli fare! -
- “E chi sugnu cretinu chi ti pottu u màscuru  ‘n casza?”

Esce e mi rassicuro, per modo di dire, finché squilla il telefono.

- Scusami tesorino, sono rimasto senza benzina, che fai? Vieni? -
- Non aspettavo altro ... ma se fossi vedovo, chi chiameresti? -
- Non ci posso pensare … a proposito … pensi che lì ci sarà il telefono?

Compro un bidoncino, un imbuto, la benzina “o sciaràndru” e arrivo sul posto. Lui non c’è, la macchina è aperta, le chiavi appese, verso nel serbatoio la benzina, provo a mettere in moto e chiedo aiuto ad un ragazzo per spingere la macchina; invece s’infila lui al posto di guida e realizzo che devo spingerla io! Il ragazzo preme sull’acceleratore, la macchina singhiozza e mi spruzza il fumo misto a benzina, parte e scompare. E’ il panico: mi ha rubato la macchina, la borsa, i documenti, il cellulare, non so che fare e … grido: Francescooo… come Anna Magnani in “Roma città aperta”.

Riappare il ragazzo: - Si era ingorgata e ho fatto un giro di prova, si è preoccupata? -

Ciccina: - E perché? Anzi … grazie … mi mancava quest’esperienza! -

Suono il clacson nervosamente e alcuni si fermano per sapere il perchè, finalmente scorgo Ciccio seduto sotto un albero a leggere il giornale, appena mi vede “s’illumina d’immenso”:
- Amore, sei venuta? …ma che profumo hai messo? Lavanda Cannavale?
- Notti d’Oriente!
- Sai che ti dico, lasciamo qui la mia macchina, poi la prendiamo, mi secca di andare da solo in giro, resto con mia moglie. -
- Quale delle due: la messalina o quella che fa la calza davanti al camino? -
- Non abbiamo un camino e mi piacerebbe: accenderlo, girare e rigirare la brace, guardare le scintille saltare qua e là … te lo prometto … pulirò anche la canna fumaria. -
- In mancanza del camino… resti con la messalina! Ah… spazzacamino… con questi discorsi mi sento svenire, appena a casa mi metto a letto.
- Anch’io! -
- “Ti servu o mi susu?” come si diceva nell’800? -
- Purtroppo siamo nel 2000!

- “Sapimmunni a sentìri”…. tu, con me, nell’800 avresti patito la fame! –

- Uguale, come oggi!

3 - Operazione macchina

Francesco: Cosa stai facendo?
Ciccina: Scrivo a ...
- Scrivi qualcosa su di me?
- No, ma se ci tieni ti faccio un tatuaggio -
- Un cuore? -
- Meglio un culo, quello che hai avuto quando mi hai sposata. Esci? -
- Non mi vedi che sono pronto? Ti sembro bello così?
- “Un pupìttu ri zzùccaru!”

Squilla il telefono di casa e non arrivo a rispondere, poi il cellulare, chiamata persa, leggo il numero, è lui:
Ciccina: Comandi! Ma aspetta almeno 4 squilli, chi è morto?
- La macchina non partiva, l’elettrauto ha detto che se la volevano rubare.

Mi fornisce i particolari e capisco che l’aveva lasciata aperta. I documenti erano al loro posto, il bloccasterzo è stato forzato, 350 euro di danni e mi sarebbe andata bene, se non mi avesse detto che si erano portati le chiavi di casa.

Ciccina: Ma senza l’indirizzo, cosa se ne fanno delle chiavi?
- Non lo so, le ho cercate, anche sotto i tappetini, ma non ci sono!
- Bisognerà cambiare la serratura!
- Vado a fare la pennichella.

Mentre lui dorme io smonto la serratura per acquistarne una simile. Entro in macchina e sento un rumore di chiavi, e meno male che le aveva cercate! Rimonto la serratura: ci sono solo quattro viti che entrano perfettamente nei loro fori, ma non chiude. Scambio le viti con i fori, non chiude. Avvito quelle di sotto e poi quelle di sopra, non chiude. Avvito una di sotto a destra e una di sopra a sinistra, non chiude. Mi resta quella di sinistra di sotto e quella di destra di sopra, è fatta: chiude, ma non con la chiave. Ricomincio: viti sopra e sotto, destra e sinistra; finalmente, io e la serratura, sfinite, chiudiamo la porta anche con la chiave. Mi stravacco sulla prima sedia che mi accoglie. Arriva lui:
- “Curinella ru me cori”, non ho dormito, aspettandoti ... non sei venuta a rimboccarmi la copertina!
- Oggi non ti toccava, lo faccio a giorni alterni! -
- Cambiamo la serratura? Tu sei brava che ci vuole? -
- Quattro viti togli e quattro viti metti, ma le chiavi erano in macchina -
- E chi le ha messe?
- Il ladro!
- Ah! … Un gentiluomo! Non le ho viste… sono sempre “spottunato”.
- Ah sfortunato ... invece di giocare tu al superenalotto fai giocare me!
- Te lo figuri vincere 70 milioni di euro? -
- Eccome! Caffè per tutti e ti faresti scoprire -
- Se vinco li faccio tenere a te, “fìmmina ri sustanza”, e nessuno lo saprà! -
- Nessuno? Diresti in giro che abbiamo 70 milioni e ti mando senza soldi -
- Vero! Meno male che ci sei tu!
- La frase è: meno male che Silvio c’è!
- Da operaio qual è dovrebbe saper cambiare una serratura … perché non lo chiami?
- Mi manca solo lui, “chiamma catta, attacca a parrari, e non si nni va chiù!” -

2 - Operazione giardino

In autunno cadono le foglie e chi possiede un terrazzo o un giardino ne sa qualcosa.

La signora Mimma viene ad aiutarmi nei giorni dispari e dovrebbe spazzare il terrazzo, io lo spazzo nei giorni pari. Francesco mi dà una mano: gioca con l’acqua, innaffia le piante, fa uscire la terra dai vasi e, da anziano alla pari, spazza il terrazzo nei giorni dispari.

Possediamo un cane che fa le “merde” come dicono i francesi, sempre negli stessi posti e Ciccio ci sta molto attento: ne calpesta una si e una no.
Dopo l’immane fatica si sdraia al sole e mi dice:
- Mi abbronzo un pochino così sembro più bello … hai visto? -

Ciccina: - Si, ma  hai visto lo dico io! -

- Hai visto che mi sono stancato? sono fuori esercizio, che dici, taglio il prato? -

Dopo una affannosa ricerca trova i sacchi neri e il taglia erba sul quale si accanisce per trovare l’altezza giusta delle lame e, sbuffando, parte a velocità con le ruote di destra più basse, realizzando un tappeto a strisce, a rilievo alternato. Ha rovinato un prato, ma non si scoraggia, lo guarda soddisfatto:
- Tanto ora si riprende! -
- In autunno? difficile… senza la respirazione bocca a bocca! -
- Ora ci metto il concime, mio padre diceva: “acqua e concimi fa bellu ’u lavuri” -
- Non fa rima, si dice “acqua e suri fa bellu ’u lavuri” -
- E’ lo stesso, mi devi sempre contraddire! Vado a comprarlo. -

Ritorna e citofona per chiedere aiuto. Vado, vedo, vince il silenzio, e penso che non gli dovevo dare tanti soldi. 100 kg. di concime, 50 begonie, 45 ciclamini, 50 crisantemi, tagliasiepe, motosega, soffiatore.
- Ho speso tutto e non ho potuto offrire il caffè al signor vivaio. -
- Si chiama Peppino, te li potevi fare consegnare, è venuto qui, l’avrei saputo io cosa offrirgli! -
- E’ stato così gentile e, quando gli ho detto che sono tuo marito, mi ha fatto una feestaa! -
- Direi due feste: una per te e una per se! -
- Non ti preoccupare, sistemo tutto in “men che non balena” -
- Anche istruito, il “ giardiniere!”

Dopo una settimana è tutto dove l’aveva lasciato. E’ piovuto, il concime si è bagnato e, asciutto, è duro come il cemento, le piantine sono quasi tutte marcite.

Ciccio: - Non erano di qualità, ora me le faccio sostituire -
Ciccina: - Ci vado io, so come prenderlo:
- Scusi, signor Peppino, l’ha tolto il cartello? -
- Quali cattillo? -
- Quello con la scritta “vendo tutto al signor Francesco e mi ritiro” -
- Signora, mi consinta, suo marito ni capisci e “cu l’attrezzi si spirugghia” -
- Si sbriga? ha tutto il tempo… è in pensione! -
- Ho capito…. posso fari caccosa?
- Quando vede passare mio marito abbassi la saracinesca!

Mi allontano brontolando, quali cattillo… se mi consinta… ni capisci… fari caccosa…

Nel commercio quel che conta sono le capacità e i pensionati!

1 - Operazione spesa

E’ l’alba e nel silenzio sgattaiolo. Un caffè, la prima sigaretta, un pensiero: cosa succederà oggi? non ci devo pensare, chiudo gli occhi al sole autunnale e conto quei puntini neri che si muovono tra le palpebre. Un rumore improvviso fa sobbalzare la mia quiete: è lui, avrà inciampato nelle sue pantofole!

Francesco:  - Queste pantofole sono da buttare! -
Ciccina: - E siamo in due … a soffrire di vecchiaia precoce -
- Amorino, ti sei alzata nervosa ? -
- Un imbranato ruzzola? … tutto ok … ma perché non torni a letto? -
- Lo so … che tu  mi vuoi sempre a letto! -
- Per la solita solfa? -
- No … per la solita musica, ma … tu non mi ami più … pazienza … mi faccio un bagno ed esco.
- Esci e fai la spesa come tutti i pensionati! -

Versa mezzo flacone di bagno schiuma nella vasca, apre il rubinetto dell’acqua calda, se ne va e inizia i cento passi con la tazzina stracolma di caffè macchiato. Marca il suo territorio. Poi va in bagno e mi dà la buona novella.

- Ho fatto la cacchina! -
- Meno male … ero preoccupata! -

Appena in tempo si ricorda della vasca, lascia cadere il pigiama, entra con cautela nell’acqua bollente e la schiuma, sinuosa, scivola sul pavimento e s’infila nel pigiama.

- Ah ... che bello … non lavorare! -
- Già … e sei anche pagato… io me ne andrei a zappare la dura terra, gratis! Uscire all’alba e tornare a notte fonda -
- Beata te che hai questa forza, a proposito … perché non mi metti la maschera? -
- La tua faccia non ti piace più? -
- Amorino … quella di bellezza! -
- Mi manca anche questa: fare l’estetista! -

Dopo la cottura al punto giusto sorge dalle acque l’uomo delle “schiume,” non ama la doccia, indossa l’accappatoio senza cappuccio, si butta stremato sul letto, bagnando il cuscino. Poi si veste e mi guarda soddisfatto:
- Sono bello? -
- Ah … ma non di poco!?! -

Lo spingo alla porta, dopo due ore torna e mi mostra il contenuto della spesa: frutta e verdura “d’ogni pillu e mmeccu”, di tutte le qualità, piedi di porco, rognone, fegato di maiale con la rete, “tistuzza” di agnello, fegatini di pollo, ”stigghiori”. Schifata da “cotante” frattaglie:
- Hai invitato i gatti del quartiere? e la trippa? -
- Acqua … due panini … uno per me e uno per te -
- Almeno il pane e l’acqua me li hai assicurati!
- Sono stato bravo? -
- Braviiiissimo! -

Meglio gratificarlo prima che mi resti a casa! Ma alla vista della porchetta ho perduto la testa:
- E questa porca? -
- Vederla e decidere di farmela fu tutt’uno… la copro con tutti gli aromi, la lego stretta … e ...-
- Non scappa ... non ci sta… è morta ! -

Con questa dieta, ho i giorni contati e mi daranno un’adeguata sepoltura nel vaso del basilico, o in un mausoleo come quello di Napoleone: dalla bara più piccola a quella più grande e salvano la faccia!

Piccolo vocabolario brontese di N. Lupo            

Di Laura Castiglione: Uno sguardo al femminile al mondo che ci circonda

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