XXXIII Sagra del Pistacchio (2024)
13 ottobre 2024
Con una torta da 5oo Kg conclusa la XXXIII Sagra
Una grande torta da 500 chilogrammi realizzata con 150 kg di
pistacchio verde di Bronte dop, 120 kg di crema pasticcera,
1100 uova e ben 50 kg di zucchero, è stata offerta in piazza
Castiglione ai tantissimi visitatori che ieri hanno
affollato gli stand in occasione della giornata conclusiva
della 33’ Sagra del pistacchio verde di Bronte dop.
Una torta realizzata da “I Maestri del pistacchio” con il
contributo di Fruit Service di Mario Marullo, da Terre
Verdi, dall’ Istituto superiore di Maniace Ipsseoa “Govanni
Falcone” e dall’Iss Enrico Medi di Randazzo.
E tanti gli ospiti all’applaudito primo taglio da parte del
sindaco Pino Firrarello.
Presente l’on. Giuseppe
Castiglione, il presidente del Consiglio comunale, Aldo
Catania, la Giunta municipale e numerosi consiglieri
comunali. Con loro numerose autorità fra cui l’assessore
regionale Andrea Messina, l’on. Francesco Ciancitto, il
direttore generale dell’Assessorato regionale Ambiente,
Patrizia Valenti, ed i sindaci di Pollina ed Assolo,
rispettivamente Musotto Pietro e Antonio Licciardo.
Ed alla festa non hanno mancato le Forze dell’Ordine che per
tutta la manifestazione hanno garantito sicurezza e rispetto
delle norme.
Poi la festa è continuata fino a tardi, perché di pistacchio
non ci si sazia mai.
28 settembre 2024 Verrà inaugurata venerdì 4 Ottobre 2024 e sarà viva per 2 week end, dal 4 al 6 e dall’11 al 13 ottobre |
Ecco il Programma “Martedì 1 ottobre conferenza stampa di presentazione” La cittadina di Bronte è pronta a trasformarsi in una ricca pasticceria specializzata in prodotti al pistacchio verde dop. I golosi sono avverti e forse hanno già prenotato una gita nella cittadina etnea che dal 4 al 6 e dall’11 al 13 ottobre, aprirà ai turisti le porte della XXXIII edizione della Sagra del Pistacchio verde di Bronte dop. Prima però, ovvero martedì 1° ottobre, alle 10 del mattino, nell’incantevole scenario naturale offerto dal Castello Nelson, la conferenza stampa dell’evento con i migliori produttori che presenteranno le delizie al pistacchio ai giornalisti ed il sindaco Pino Firrarello, insieme con l’assessore agli Eventi, Angelica Prestianni, descriveranno il programma e le peculiarità di un evento che ha valicato i confini europei. E venerdì 4 ottobre, alle ore 18 il taglio del nastro inaugurale, alla presenza delle autorità del territorio, scandito dal ritmo della Banda San Biagio e delle Majorettes. Sarà il momento in cui tutti gli stand apriranno ed inizieranno gli eventi a corollario della Sagra. Per iniziare tanta cultura, con una mostra di pittura nel Circolo di Cultura, prima della musica nelle piazze Piave, Rosario e Cimbali. L’indomani gli stand apriranno alle ore 10. I bambini potranno giocare con meravigliosi gonfiabili e tutti potranno ammirare la bellezza dei carretti siciliani. Una novità di quest’anno il laboratorio sensoriale sul Pistacchio Dop organizzato dall'associazione Aiace nel Circolo Operaio, con il corso Umberto che sarà allietato dagli sbandieratori. Poi la sera ancora musica ed arte con concerti ed esibizioni di danza. La prima domenica sarà speciale fra folclore, musica e danza e come sempre si chiuderà con tanta musica nelle piazze della Sagra. Tempo di riprendere fiato e venerdì si ritorna con la manifestazione “La Scuola alla Sagra del Pistacchio”, quando migliaia di bambini delle scuole siciliane invaderanno gli stand ed assaggeranno il buon gelato al pistacchio. Poi il sabato tanto divertimento con la Fanfara dei Bersaglieri ed una novità, ovvero il 1° Trofeo Pugilistico Bronte Città del Pistacchio 2024", prima dello spettacolo musicale "Cover di Marco Mengoni" in piazza Cimbali. La domenica 13 ovviamente è la giornata clou che offrirà la torta al pistacchio, ma non sarà questo l’evento che chiuderà la Sagra. Alle 21.30 in piazza Cimbali lo spettacolo "Sicilia in Festa - 1° Premio Orgoglio Verde Città di Bronte", condotto da Diego Caltabiano. “Fra le feste dell’autunno – afferma l’assessore agli eventi Angelica Prestianni – questa è certamente la più bella e la più gustosa. La Sagra del pistacchio, infatti, è la vetrina privilegiata del nostro Oro verde, ovvero il pistacchio più buono al mondo. Lo è – conclude – perché cresce fra le lave dell’Etna che gli conferisce gusto e caratteristiche uniche. Nessun'altro pistacchio può vantare questo privilegio".
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La DOP La XXIII edizione della Sagra punterà ancora una volta a distinguere il pistacchio verde di Bronte dop dagli altri pistacchi. La vera Sagra, infatti, si svolgerà in piazza Spedalieri, dove gli espositori potranno vendere solo Pistacchio verde certificato dop. E’ lì, quindi, che si potrà acquistare il pistacchio certificato, o qualsiasi prelibatezza realizzata con il pistacchio di Bronte attestato dal Consorzio di tutela. Chi vorrà vendere pistacchio non certificato, potrà farlo lungo il corso Umberto. «E dovrà – spiega il sindaco Firrarello – rendere evidente la tracciabilità del prodotto con evidenti cartelli. Questa è la vetrina del pistacchio verde di Bronte dop, chi vuole vendere altro pistacchio deve mettere in condizione l’acquirente di sapere esattamente da dove proviene quello che compra. Chiunque non rispetta questa precisa indicazione del bando, sarà segnalato alle autorità competenti.» «Del resto – continua – è giusto così. Il riconoscimento della dop per il pistacchio più buono al mondo ha certamente valorizzato il prodotto. Adesso è giusto che, pur nel rispetto delle prerogative del mercato e di chi fa commercio, nel cuore della Sagra si venda esclusivamente il pistacchio più buono al mondo con tanto di marchio e certificazione.» |
IL TRAFFICO I consigli del sindaco Firrarello per non
rimanere bloccati “I bus non arrivino dopo le 10 del mattino” “Alla Sagra del pistacchio venite numerosi, ma per evitare di rimanere incolonnati a lungo sulla Ss 284 seguite i nostri consigli”. A parlare con un comunicato è il sindaco Pino Firrarello. Fra i tanti vertici di preparazione all’evento più dolce e verde dell’anno, infatti, particolare attenzione è stata rivolta alla viabilità. “La Sagra del pistacchio – spiega il sindaco – è un evento straordinario. Bronte è pronto ad accogliere i turisti ed i visitatori, ma è bene rispettare alcune regole per evitare di rovinare una bella giornata fuori porta. Consigliamo infatti a tutti i tour operator che organizzano bus turistici per l’evento di non arrivare a Bronte dopo le 10 del mattino. Consigliamo, inoltre, agli automobilisti di scegliere un percorso alternativo rispetto alla Ss 284”. E le strade alternative da percorrere per arrivare a Bronte, oltre naturalmente alla Ss 284, sono principalmente 2. Chi arriva da Catania, per esempio, arrivato a Paterno può entrare nella città e continuare sulla Ss 121 che nel tratto interno a Paterno è il Corso Italia. Dopo 2,7 chilometri, alla rotonda può imboccare la seconda uscita, seguendo la segnaletica per Schettino. Questa strada porterà ad Adrano. Da li può seguire la segnaletica per Bronte e lasciare l’auto nel posteggio di piazza Saitta. Chi parte da Catania o attraversa il suo territorio, inoltre, potrebbe prendere l’A18, uscire a Fiumefreddo e proseguire verso Randazzo. Questa strada è chiaramente più lunga, ma mette al riparo da possibili lunghe attese in coda. Superato Randazzo, al bivio di Murazzo Rotto, poi imboccare la Ss 284 e proseguire verso Bronte. Si arriverà all’ingresso nord della cittadina e sarà anche più semplice dirigersi al posteggio della Zona artigianale. | CI PERDONERETE, ma appositamente per farvi venire l’acquolina in bocca vi descriviamo solo alcuni dei piatti prelibati che, durante la Sagra, la gastronomia locale vi può offrire, cominciando naturalmente con ciò che gli abili cuochi brontesi sono in grado di fare con il verde Pistacchio. Tanto per iniziare il pistacchio non è solo sinonimo di dolci, ma nutriente condimento per i primi piatti. Se da una parte, infatti, la fama delle Pennette al pistacchio ha fatto il giro della Sicilia per la loro bontà, non meno prelibata è la pasta fresca fatta in casa realizzata con la farina di pistacchio o due spaghetti saltati in padella con il pesto di pistacchio o, per palati un po’ più pesanti, la salsiccia al pistacchio. Preparata qualche decennio fa dai macellai con qualche perplessità, ormai è richiestissima. Del resto la bolognese mortadella si condisce con il pistacchio che se è di Bronte è sinonimo di grande qualità. I dolci poi naturalmente la fanno da padrone: paste, torte e gelati sono resi ancor più gustosi con il prezioso frutto dell’Etna che è servito negli anni anche ad inventare prelibatezze nuove quali le crepes calde ripiene di crema di pistacchio. Girando fra gli stand della Sagra (o «Expo del Pistacchio in tutte le sue forme», come è stata denominata da un paio d'anni la cara, vecchia Sagra del Pistacchio) o recandovi in qualsiasi pasticceria o ristorante di Bronte troverete tutto e forse di più, in un variegato cocktail di prodotti che però hanno un colore solo: il Pistacchio di Bronte, vero e proprio patrimonio della gastronomia: gelati, creme e dolci di ogni tipo, ma anche primi piatti, arancini, salsiccia, panettoni natalizi e colombe pasquali, splendide torte, ed anche il famoso “pesto”. |
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BRONTE
Arte, cultura e prodotti tipici COME ARRIVARCI
Per il turista in visita in Sicilia recarsi a Bronte, vuol dire tuffarsi fra i Parchi dell’Etna e dei Nebrodi ricchi di flora e di fauna, incontrare una cucina particolare, scoprire tradizioni che caratterizzano la storia di un popolo che affonda le sue radici nel passato. Situato sul versante nord-ovest dell’Etna a 54 chilometri da Catania, Bronte, denominata Città del Pistacchio, è raggiungibile da Catania attraverso le Strade statali che costeggiano il versante occidentale dell’Etna, mentre dalla costa ionica attraverso la Ss 120 fino a Randazzo, per poi imboccare la Ss 284. Ma è possibile arrivare a Bronte anche con la Ferrovia Circumetnea, che con il suo antico sbuffare da Catania ci porta fino al centro. E' raggiunto anche da una significativa rete di pullman che giornalmente la collegano con Catania. E difficile visitare tutti i tesori di Bronte in un solo giorno. Per questo la cittadina offre una variegata ospitalità con diversi alberghi, Bed and breakfast e ristoranti. BRONTE E LA SUA STORIA
La mitologia vuole che il nome Bronte derivi dalla mitologia con il Ciclope Bronte, ed è così. La storia, invece, racconta come gli abitanti di questa cittadina per anni abbiano vissuto all'ombra di una fraudolenta usurpazione del loro territorio, trasferito nel 1494, con bolla pontificia, a favore dell'Ospedale Maggiore di Palermo e nel 1799, con spregiudicata donazione borbonica, a favore di Nelson. In questo perenne stato di vassallaggio e di grave crisi, era cresciuto un desiderio di rivincita che sfociò nei moti rivoluzionari del 1820 e del 1848, raggiungendo il culmine con la rivolta del 1860 "i fatti di Bronte", soffocati da Nino Bixio con la fucilazione in piazza San Vito di 5 cinque presunti rivoltosi. L’ETNA
Bronte è la più bella porta del versante nord ovest dell’Etna, grazie
all'affascinante strada in basolato
lavico che, inerpicandosi sul Vulcano, permette al turista di
ammirare il meraviglioso paesaggio di lave cordate della colata del
1651, raggiungere la Grotta della neve e la Casermetta di Piano dei
Grilli a quota 1200 metri, punto base per l’escursionismo del Parco
dell’Etna e punto di partenza per le escursioni più suggestive. |
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I NEBRODI Meno irto rispetto all’Etna il territorio dei Nebrodi è una meravigliosa riserva naturale ed ambientale. Un polmone verde ricco di sorgenti, flora e fauna. Qui le faggete e le sugherete, infatti, la fanno da padrone, adombrando veri e propri angoli di macchia mediterranea. Una passeggiata fra i sentieri permetterà agli escursionisti di immergersi nella natura scorgendo alcuni animali come l'aquila reale e ristorandosi nei caratteristici rifugi. IL COLLEGIO CAPIZZI
Fra i monumenti e le istituzioni intrise di storia a Bronte spicca certamente il Real Collegio Capizzi che domina il principale Corso Umberto. La sua edificazione è il frutto della perseveranza del venerabile Ignazio Capizzi. Centro di cultura fu frequentato da personaggi illustri, tra cui Luigi Capuana. La sua storia ci racconta che fu “Reale istituto borbonico”, ed oggi ospita una ricchissima biblioteca Borbonica con volumi antichi ed atlanti preziosi, l'auditorium dedicato a padre Calanna, la restaurata Cappella dell’Immacolata e la Pinacoteca «Nunzio Sciavarrello». LA PINACOTECA
Bronte può essere considerata una piccola capitale delle arti figurative. All'interno del Real Collegio Capizzi si può visitare una delle più belle pinacoteche della Sicilia. Custodisce, infatti, la collezione del rimpianto maestro Nunzio Sciavarrello, illustre artista brontese. Il corposo nucleo di opere esposte, ci permette di effettuare un significativo exursus artistico dei maestri del 900 ed in particolare ci regala una preziosa testimonianza del panorama siciliano e nazionale fra secondo e nono decennio del '900. Una galleria di valore apprezzata anche da Vittorio Sgarbi. LE CHIESE
Tantissime e molto antiche sono le chiese di Bronte che ci tramandano cultura e tradizione. Vale la pena visitarle per non perdersi il monumento dove giacciono le spoglie del venerabile Ignazio Capizzi che si trovano nella Chiesa del Sacro Cuore, l’imponenza della Chiesa Madre e del Santuario dell’Annunziata, patrona di Bronte, e la storia della restaurata Chiesa di San Giovanni, importante per il Crocifisso sotto il quale i brontesi di un tempo erano soliti stringere patti, e la bellissima la cappella dedicata a Santa Rosalia. PISTACCHIO
Il pistacchio caratterizza Bronte e l’ha resa famosa in tutto il mondo. Introdotto dai saraceni intorno gli anni 1000, ha occupato qualcosa come 4000 ettari di territorio per una produzione biennale che si aggira intorno alle 32 tonnellate. Circa l’1% della produzione mondiale, ma con il vantaggio di essere coltivato sull’Etna dove sole e linfa vitale gli regalano un gusto unico, dall’elevato valore nutrizionale e dal riconoscibilissimo colore verde. Ciò ha permesso ai pasticceri ed ai cuochi brontesi di dare prova di grande abilità, ed oggi il pistacchio di Bronte si vende anche a New York. Famosi la filletta, il gelato, i cannoli e la torta al pistacchio. LA FRUTTA FRESCA
L’agricoltura a Bronte non è solo pistacchio. Nella valle dell'Alto Simeto oltre 1000 ettari di terreno è dedito alla coltivazione di pere e pesche. Fra le pere, la varietà più coltivata è la Coscia, ma sono presenti anche altre varietà. Famose anche le pesche a pasta gialla e sopratutto la pesca Tabacchiera dell'Etna, riconoscibile perché di forma schiacciata con la buccia rosso vivo e la polpa bianca. Anche in questo caso il terreno dell’Etna conferisce al frutto un odore intenso ed un sapore dolce delicato ed unico. LA GASTRONOMIA
Non è possibile venire a Bronte senza gustare gli ottimi piatti della sua cucina, tramandata dalla tradizione contadina e quindi ricca di bontà e genuinità. Chi non ha sentito parlare delle pennette al pistacchio o dei maccheroni conditi con il sugo di coniglio, la così detta pasta «’ncasciata», ovvero maccheroni conditi con i finocchietti selvatici. In qualsiasi ristorante si cucina al meglio il capretto, il coniglio, la salsiccia condita con il finocchietto selvatico ed anche col pistacchio. Chi viene a Bronte e vuole fare uno spuntino velocemente troverà facilmente le buonissime arancine al pistacchio che ovviamente si possono trovare solo nella terra dell’ «Oro verde dop». I PRODOTTI TIPICI
Bronte ed il suo territorio sono uno scrigno di gusti e sapori unici al mondo. Vale la pena venire qui per fare una scorta settimanale di prodotti tipici, all’insegna del gusto, della bontà e della genuinità. Ci sono carni tenerissime, grazie a bovini, suini ed agnelli allevati nei campi dei Nebrodi. Ci sono formaggi, provole e ricotte che vengono arricchiti con una buona dose di pistacchio. Il pecorino pepato poi è particolare come il pane casarecchio che qui si inforna ancora rigorosamente nel forno a legna.
| Il PREZZO del pistacchio verde di Bronte dop, nonostante la Denominazione di Origine Protetta concessa dall'Unione Europea nel giugno 2009, naviga sempre a vista, comunque non dovrebbe discostarsi granchè dal prezzo degli anni passati (da 15 a 18/20 euro al chilo quello smallato ed in guscio, da 40 a 50 quello sgusciato). Un buon prezzo è una delle speranze degli agricoltori per vedersi ripagare i tanti mesi di lavoro e di fatica; l'altra è quella del Consorzio di tutela che con i suoi poteri di verifica dovrebbe essere l’arma principale (se non l’unica), per proteggere il pistacchio brontese dalla diffusione del “falso” (per intenderci il pistacchio importato, troppo spesso spacciato per «Pistacchio di Bronte» o mischiato con il prodotto originale). LA CERTEZZA di poter assaggiare il vero "Pistacchio verde di Bronte" si ha solo con l'acquisto di prodotti recanti nell'etichetta l'indicazione "Pistacchio di Bronte Dop" (Denominazione di Origine Protetta).
Ma, fateci caso girando fra gli stands, anche durante l'Expo del Pistacchio (o Sagra che dir si voglia) sono veramente pochi i prodotti a base di pistacchio che recano questa "preziosa" etichetta. Vi diamo un piccolo consiglio: prima di acquistare qualcosa chiedete e cercate i prodotti con l'etichetta Dop. Vi costerà qualcosa in più ma così premierete i produttori ed i trasformatori brontesi ma soprattutto... voi stessi e la vostra gola. [bi] |
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