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Il sindaco Pino Firrarello chiede alla Regione di aumentare le risorse irrigue per aiutare gli agricoltori della Valle del Simeto «Per salvare le produzioni costruire la diga di Bolo» «Il progetto pronto ed è stato realizzato nel 2006 dall’ex Consorzio di bonifica di Catania» «Aumentare la capacità di invaso e di conseguenza le riserve ir-rigue per gli agricoltori di Bronte e dell’intera Valle del Simeto, fino alla Piana di Catania». È quanto ha chiesto alla Regione si-ciliana il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, pensando a tutte le coltiva-zioni agricole d’eccellenza che si pro-ducono sulle sponde del fiume. Per farlo però è necessario creare le condizioni per approvvigionare milioni di metri cubi d’acqua ed allora bisogna “rispolverare” un vecchio progetto che, pur utile, ambizioso e risolutivo, non è mai stato realizzato. Bisogna costruire la diga di Bolo. «Assolutamente sì – ci dice Firrarello – È arrivato il momento di ripensare in grande per risolvere i problemi di chi con grande merito e dedizione valorizza il territorio rurale e l’economia agricola con prodotti agricoli di eccellenza. «Bronte – continua – ma anche gli altri Comuni che si affacciano al fiume, vantano produzioni di pere e pesche di sicuro valore che sono ricercate ed apprezzate dai mercati. «Noi abbiamo l’obbligo di salvaguardare le produzioni, l’economia ed il lavoro che ne deriva, fornendole giuste infrastrutture. E poi il progetto già c’è – ribadisce - Lo ha com-pletato nel 2006 l’ex Consorzio di Bonifica di Catania. I costi da sostenere sarebbero ampiamente giustificati dai benefici che l’intera valle ne trarrebbe. «Ma – prosegue il sindaco – Vi immaginate una diga in grado di dominare con la gravità tutto il territorio? Sarebbe una grande ricchezza». E così, senza perder tempo, Firrarello ha scritto al presidente Nello Musumeci, al presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, ed agli assessori regionali Salvatore Cordaro e Marco Falcone una lettera che già dall’oggetto non lascia dubbi: «Richiesta – si legge - di realizzazione della Diga di Bolo nel territorio di Bronte». Una richiesta argomentata anche dal fatto che il territorio «chiede funzionali strutture irrigue per soddisfare le colture agricole» e che«non è più possibile rimandare la realizzazione della diga in contrada Bolo, nella parte alta del Simeto. Un progetto – si continua a leggere – non nuovo nelle idee di sviluppo di questa Regione che, inspiegabilmente, non è mai stato realizzato». Per il territorio della valle del Simeto certamente una bella notizia. Le sponde del fiume sono realmente caratterizzare da rigogliose coltivazioni agricole che contraddistinguono l’economia dei Comuni di Bronte e Maniace, ma anche di tutti i paesi a valle del fiume. «Seguirò la vicenda a Palermo. –conclude Firrarello – La diga di Bolo non solo attutirebbe gli effetti dannosi della siccità in agricoltura in questo territorio, ma potrebbe essere utilizzata anche per altri scopi». [Fonte La Sicilia]
La proposta. Recovery Fund, il sindaco di Bronte rilancia "La Regione realizzi il lago di Bolo" "Col Recovery fund la Regione Siciliana realizzi a Bronte il lago di Bolo, sui Nebrodi, al confine con Cesarò, San Teodoro e Troina. Ciò significherebbe: creare nuovi posti di lavoro, avere più acqua potabile e energia pulita, altri 20 mila ettari di terreni irrigui, prevenire straripamenti del Simeto e dissesti idrogeologici, fare sviluppo turistico". Si parla di un investimento intorno ai 300 milioni di euro. A rilanciare l’invaso sul fiume Troina, affluente del Simeto, è il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che spiega: "Domani ufficializzerò la proposta, al presidente Nello Musumeci, alla sua Giunta e all’Assemblea regionale, e ne parlerò con i sindaci interessati che, per l’emergenza coronavirus e l’imminente scadenza di presentazione dei progetti entro martedì, non ho fatto in tempo a contattare. L’importanza strategica di questa opera, il cui progetto si trova all’ex Consorzio di bonifica di Catania, l’avevo già illustrata a Musumeci, prima che diventassi sindaco". Parlando di numeri, Firrarello aggiunge: "Secondo una prima stima, realizzare quest’infrastruttura costerebbe sui 250-300 milioni di euro e invaserebbe 95 milioni di metri cubi d’acqua (oltre tre volte il lago di Ancipa), sfruttabili per fini sia idroelettrici sia potabili, irrigui e industriali fino a tutta la piana Catania. Poiché ci troviamo a oltre 600 metri di altezza avverrebbe tutto per caduta, senza costi di sollevamento dell’acqua. Fra gli altri, a ciò si aggiungano i benefici dalla raccolta e riutilizzo delle acque riversate dal lago di Ancipa, l’attenuazione delle esondazioni del Simeto e del dissesto idrogeologico, che eviterebbe danni a territorio, agricoltura e zootecnia. Insomma – conclude Firrarello – un’opera importante, in termini di sviluppo socio-economico e anche turistico". La costruzione della diga, ossia lo sbarramento, è prevista sul fiume Troina, sotto il castello di Bolo nella relativa stretta (Serravalle), non con il muraglione di cemento armato ma con uno sbarramento naturale in materiale basaltico (cosiddetto “rockfill”), come quello della più piccola diga di Sciaguana a Catenanuova (Enna). Se l’utilizzo del Recovery fund legittimamente s’invoca per costruire acquari (uno a Messina, ma c’è già chi reclama quelli per Enna e Catania), un’opera come il lago di Bolo, utile a questa parte della Sicilia contro la carenza idrica e per la regolazione delle acque del Simeto, d’aiuto per agricoltura, zootecnia, energia green e turismo, qualche valutazione indubbiamente la merita. La parola passa al presidente della Regione, alla Giunta e all’Ars. (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia, 1 Novembre 2020) Nelle foto: le due colline fra le quali è prevista la costruzione della diga di Bolo (viste da Bronte) ed una veduta dell'invaso di Bolo nei territori di Bronte, Cesarò, Troina e San Teodoro. Corso Umberto diventa "Isola pedonale" Ma solo nei week-end e non nel periodo natalizio Il tratto più frequentato della via Umberto di Bronte nei week-end la sera si trasformerà in isola pedonale. Lo ha deciso il sindaco Firrarello intenzionato a regolamentare la viabilità nella strada principale di Bronte sia per consentire il passeggio e la fruizione del patrimonio storico e culturale, sia per evitare sosta selvaggia ed eccessivo transito dei veicoli. Per questo il sindaco ha organizzato un incontro dove, assieme al vice sindaco Antonio Leanza, all’assessore designato Marco Samperi ed a diversi consiglieri comunali erano presenti un gruppo di commercianti del Corso Umberto. La proposta del sindaco è stata chiara: “Bisogna evitare – ha affermato - che via Umberto diventi teatro di sosta selvaggia o permanente. Si dovrà posteggiare solo negli spazi riservati ed esclusivamente il tempo di fare la spesa. Inoltre è mia intenzione far sì che da subito il sabato e la domenica, da piazza Rosario a piazza Spedalieri, diventi isola pedonale dalle ore 17 fino alle ore 20”. E si sa ai commercianti le isole pedonali piacciono poco. Temono che la gente preferisca altri luoghi del commercio. Per questo motivo, se da una parte hanno accettato la decisione, dall’altra hanno chiesto di interrompere l’isola pedonale nel mese di dicembre, quando avvicinandosi il Natale le attività commerciali sono particolarmente intense. Ed il sindaco ha accettato: “Già da domani sera – conclude infatti Firrarello - via Umberto la sera sarà isola pedonale. Interromperemo il provvedimento a Natale, per consentire ai commercianti di lavorare con serenità. Dopo le feste però il provvedimento diventerà definitivo”.
Antonio Leanza nominato vice sindaco In verità, da assessore designato è al lavoro da settimane, adesso il dott. Antonio Leanza è stato proclamato ufficialmente vice sindaco di Bronte. Il sindaco Firrarello ha firmato il decreto e Leanza ha giurato davanti al segretario comunale, dott. Giuseppe Bartorilla. Presenti, oltre a tanti amici, il sindaco, il consigliere comunale Valentina Saporito, il neo segretario locale della Uil Salvatore Pizzuto e la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli. “Ringrazio – ha affermato il neo vice sindaco - per la fiducia accordatami da parte del sindaco Firrarello, che non ha aspettato la costituzione integrale della giunta per nominarmi. Credo che sia una grande opportunità poter lavorare a fianco ad una persona che, come ho ripetuto in campagna elettorale, è la massima garanzia ed espressione di esperienza amministrativa in grado di mettere Bronte in percorso virtuoso di crescita e sviluppo. L’obiettivo è quello di porre le condizioni per creare lavoro stabile a Bronte e il mio impegno andrà in questa direzione. Per me è anche motivo di orgoglio ed onore servire il paese alla quale mio padre ha dedicato tutta la sua vita e ricoprire lo stesso ruolo dal quale iniziò la sua lunga esperienza di amministratore. Al neo vice sindaco, gli auguri di buon lavoro da parte del sindaco Firrarello. Nominato vice sindaco l'ex consigliere Antonio Leanza L’ex consigliere comunale Antonio Leanza è il vice sindaco di Bronte, nominato ieri pomeriggio dal neo primo cittadino azzurro Pino Firrarello, alla presenza di Turi Pizzuto e Enza Meli, padrino e madrina socialisti dai quali l’assessore ha ricevuto un mazzo di garofani rossi. Adesso c’è attesa per l’imminente proclamazione dei 16 consiglieri comunali e la nomina degli altri 4 assessori. ..[L. Putrino, Giornale di Sicilia del 23 ottobre 2020]
CIMITERO DI BRONTE Il Tar annulla l’esclusione dalla gara dell’unica impresa partecipante Project financing da 993 mila euro per la gestione del cimitero di Bronte. Il Tar etneo annulla l’esclusione dalla gara dell’unica impresa partecipante: è stata illegittima. Il vice sindaco di Bronte, Gaetano Messina, ha commentato: "Rispetto la decisione. Non potevamo interferire sulla commissione di gara, che agisce in autonomia". L’anno scorso a settembre, la commissione della Centrale unica di committenza (Cuc) di Bronte escludeva dalla procedura l’unica ditta partecipante ... (leggi tutto, di Luigi Putrino , Giornale di Sicilia dell'11 Settembre 2020) Da oltre 10 anni è inutilizzato Vandalizzato l'ex "Istituto alberghiero La Cascina" Razziato e vandalizzato a Bronte l’ex «Istituto alberghiero - Hotel La Cascina», a suo tempo voluto e costruito, in mezzo agli uliveti di contrada Cuntarati, accanto alla ex Masseria Lombardo che ospitava il Museo dell'antica civiltà contadina, da Zino Lombardo per oltre vent'anni (dal 1960 agli anni 80) uomo di punta della politica democristiana a Bronte ed esponente di spicco delle Acli. Costato alla Regione Siciliana 1.715.000 euro, l’edificio da 3500 mq, con 3000 mq verde e strade basolate circostanti, andrà all’asta con un’offerta minima di 280 mila euro. L’assessore regionale delle Attività produttive, Mimmo Turano, «ha disposto verifiche, a salvaguardia degli interessi pubblici, e degli esiti riferirà in Giunta e al presidente Nello Musumeci» ... (leggi tutto, foto e articolo di Luigi Putrino, Giornale di Sicilia dell'8 Settembre 2020) Completato il consolidamento antisismico Riaperta al pubblico la chiesa del Rosario Da sabato sera, con una cerimonia di riconsegna da parte del sindaco Graziano Calanna all’arciprete don Alfio Daquino, riaperta al pubblico la Chiesa del Rosario. Chiusa per ragioni di sicurezza dal mese di aprile 2009 è stata consolidata con un finanziamento della Regione Siciliana. Durante i lavori è stata rivenuta una cripta, con resti ossei umani sotto la pavimentazione. Sui lavori eseguiti, il vice sindaco Messina ha spiegato: «È stata messa in sicurezza la copertura della chiesa, con rinforzi nelle volte, realizzate capriate in acciaio a sostegno del tetto, collocate altre catene lungo la navata, oltre all’adeguamento degli impianti elettrico ed idrico e al consolidamento della pavimentazione e della parete prospiciente il corso Umberto. Le altre facciate, tra cui il prospetto principale, rientrano fra le opere della seconda trance di lavori, il cui il progetto completo è depositato agli organi competenti in attesa di finanziamento». La Chiesa adesso è fruibile in sicurezza ... (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia, 30 Agosto 2020) LA RICORRENZA È il 160° anniversario de "I Fatti di Bronte", ma non c'è alcuna celebrazione in città Ricorre il 160° anniversario de «I Fatti di Bronte», ma nessun evento risulta organizzato nella cittadina etnea. All’alba del 10 agosto 1860, ci fu l’epilogo della rivolta liberale contro i “cappelli”, con cinque presunti rivoltosi condannati e fucilati da Nino Bixio sul piazzale antistante il convento di San Vito, dove in questi giorni un gruppo di giovani brontesi è andato a deporre una corona di fiori... . [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
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Intitolato a Don Bosco il Parco Urbano Nuovo accesso dal Corso Umberto E’ sempre vivo il carisma di Don Bosco a Bronte. Così vivo che l’Amministrazione comunale ha dedicato al Santo fondatore delle congregazioni dei Salesiani il ristrutturato parco che prima tutti chiamavano di via Vittorio Veneto e che adesso è dedicato a Don Bosco. Un parco che già dall’estate scorsa ha uno dei più ricchi parchi gioco per bambini e che adesso, finalmente accessibile anche dalla centralissima via Umberto attraverso via Milano, vanta un percorso salute in mezzo al verde, un tavolo da ping pong a tanti comodi viali e luoghi per rilassarsi vicino al centro e contemporaneamente lontano dai rumori della città. Il sindaco Graziano Calanna ha tagliato ieri il nastro inaugurale, assieme al baby sindaco, Noemi Costanzo, alla Giunta municipale a diversi consiglieri comunali e soprattutto ai salesiani. All’inaugurazione, infatti, hanno partecipato l’ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Sicilia, suor Maria Pisciotta, l’Ispettore dei Salesiani di Sicilia, Don Giovanni D'Andrea, la consigliera ispettoriale per la pastorale giovanile suor Antonella Allegra e la direttrice del collegio Maria di Bronte, suor Maria Vella. Con loro tanti brontesi che hanno visitato il parco fra i nuovi muretti e viali ristrutturati. | |||||||||
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Il sindaco Calanna sempre più isolato Galati e Di Francesco abbandonano il sindaco Calanna A Bronte, il presidente del Consiglio comunale e un assessore abbandonano il sindaco Graziano Calanna. Ieri si è dimesso l’assessore ai Servizi manutentivi Ernesto Di Francesco, lunedì si era tirato fuori dalla coalizione, in vista delle comunali di ottobre, il presidente Nino Galati. Eletti nel 2015 nella lista civica di Calanna «Guardare avanti insieme», Galati da cinque anni è presidente, Di Francesco da due assessore dopo tre da consigliere. Il presidente Galati è stato anche assessore (2005-2010) e consigliere a Maniace (2010-2015) mentre Di Francesco consigliere a Bronte (1997-2002 e 2002-2004). In una lettera pubblica di fine mandato, Galati sostiene che «tutte le esperienze sono positive, anche quelle più negative» perché «servono a migliorare laddove si è sbagliato», sul “divorzio” da Calanna chiude diplomatico: «Scelgo di rientrare in campo e di appoggiare la coalizione che riterrò, assieme ai tanti amici, possa essere la migliore per amministrare Bronte nei prossimi 5 anni». Riguardo a Di Francesco chiosa: «So che si è dimesso, sulle ragioni non saprei, probabilmente qualcosa nei rapporti con l’amministrazione non ha più funzionato». Per Di Francesco, l’addio di ieri segna anche la fine del «confinamento amministrativo» che l’ha riguardato negli ultimi sei mesi, visto che risulta presente in giunta solo una volta a fine maggio e una volta a inizio di giugno. Dall’ex assessore nessuna dichiarazione, così come non ha fatto avere commenti, sulle scelte di Galati e Di Francesco, il sindaco di Bronte Graziano Calanna. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia, 29 Luglio 2020; nella foto sopra, da sinistra: il presidente del Consiglio comunale Antonino Galati, il sindaco Graziano Calanna e l'ex assessore Ernesto Di Francesco] CONTRADA SERRA Arrivano fognatura e depuratore Presto saranno completati i lavori Ancora 30, massimo 50 giorni e per la frazione Serra di Bronte inizierà una nuova era. Dopo il lockdown sono ripartiti anche i lavori per la realizzazione della fognatura e dell’impianto di depurazione delle acque reflue. Ruspe e caterpillar hanno invaso la via principale dell’abitato, ovvero la strada provinciale che dalla Ss 120 conduce a Bronte, per realizzare il lungo e profondo scavo utile a porre la tubazione della nuova fognatura. Un lavoro che ha provocato l’interruzione del transito sulla provinciale a pochi metri dall’incrocio con la Statale. Un disagio di qualche giorno che però i residenti sono ben disposti a sopportare. E’ noto a tutti, infatti, che grazie a questi lavori per la Contrada Serra si può dire che arriva l’era contemporanea. Infatti, nonostante la soglia del 2000 sia stata superata da 20 anni, gli scarichi dei residenti sono sempre finiti nei cosi detti “pozzi neri”, con tutte le difficoltà ed i disagi che questo comporta in una comunità che sorge a due passi dal letto del fiume Simeto. «Abbiamo lavorato tanto per questo progetto, – afferma il sindaco Graziano Calanna – ma lo dovevamo ad una piccola, ma laboriosa comunità di Bronte che con la fognatura ed il depuratorie realizza un sogno inseguito da decenni. Voglio ricordare che questi lavori sono realizzati con il sistema del project financing. Contrada Serra – continua - non avendo un depuratore proprio, ha sempre sofferto il problema dello smaltimento delle acque reflue. I residenti meritano un premio per la pazienza. Finalmente siamo prossimi a colmare una inaccettabile lacuna». Poi Calanna conclude affermando che contemporaneamente si stanno rendendo «idonei all’irrigazione i reflui del depuratore di Bronte, cui arriveranno anche quelli di Serra raccolti in delle speciali vasche e trasportati nel depuratore comunale». Nuovo caso covid a Bronte Torna l’incubo covid a Bronte. Dopo essere stata per diverse settimane immune dal virus, la Città del pistacchio torna ad essere fra i Comuni che presentano un caso di coronavirus. Ad annunciarlo è il sindaco Graziano Calanna: «Purtroppo è certo. – afferma - Ho ricevuto la comunicazione ufficiale da parte dell’Asp. La buona notizia è che questa persona sta bene e non presenta sintomi particolari». A Bronte nei giorni più difficili dell’emergenza il coronavirus è stato presente e diverse famiglie sono state sottoposte a quarantena. Complessivamente i soggetti contagiati sono stati 8, anche se l’Asp li ha sempre considerati 9, a causa di una omonimia con una signora che però non risultava residente a Bronte. Fortunatamente tutti però sono guariti ed il covid 19 non si è diffuso grazie anche ad un comportamento integerrimo da parte della maggioranza dei residenti, che hanno rispettato lockdown e distanziamento fisico. È un «falso positivo» È un «falso positivo» il primo caso di coronavirus post lockdown di Bronte, annunciato sabato scorso dal sindaco Graziano Calanna. Ieri pomeriggio, dai microfoni della locale emittente RadioTrc, Calanna ha comunicato: «Ho sentito la persona interessata che nel giro di cinque giorni ha effettuato due tamponi e sono risultati entrambi negativi». Ha spiegato poi il sindaco Calanna: «È facile presumere che il primo tampone avesse dato esito sbagliato, ma è chiaro che nel momento in cui arriva un dato ufficiale dell’Asp è mio dovere dare la notizia. Nonostante non mi sia ancora giunta comunicazione ufficiale dall’Asp, posso dire che la persona interessata è guarita, qualora sia mai stata contagiata, visto che nei fatti non ha mai avuto questo virus». «L’Asp ha capito che c’era qualcosa che non andava - conclude Calanna - nel momento in cui tutti i tamponi fatti ai familiari hanno dato esito negativo, nonostante i contatti con il presunto contagiato» Sabato scorso, il bollettino diramato dal ministero della Salute non contemplava il “positivo” di Bronte. Ciò lascia dedurre che l’Asp di Catania, sebbene avesse comunicato al sindaco l’esito positivo del primo tampone, non aveva ravvisato ancora quel grado di certezza per parlare ufficialmente di contagio da Covid. (L. Putrino, Giornale di Sicilia, 11 Luglio 2020) I lavori della chiesa di San Vito Restyling anche del piazzale davanti S. Vito Con le economie del finanziamento “Ripavimentare la piazza antistante la chiesa di San Vito, eliminando il monostrato vulcanico realizzato qualche circa un decennio fa ma già danneggiato, per sostituirlo con vero basolato lavico”. Questa la decisione dell’Amministrazione comunale su come utilizzare circa 37 mila euro derivanti dalle economie rimaste dal finanziamento di quasi 800 mila ottenuto dalla Regione siciliana attraverso i fondi del Patto per il sud per ristrutturare la chiesa. “I lavori iniziali nella chiesa di San Vito – spiega il vice sindaco Messina - prevedevano l’eliminazione delle infiltrazioni, il rifacimento della pavimentazione e tutte le operazioni di restauro conservativo degli stucchi e dell’interno della chiesa, nel rispetto di quanto richiesto dalla Soprintendenza. L’impresa, rispetto al capitolato iniziale dei lavori, che noi abbiamo ereditato, però è riuscita a fare anche importanti interventi di natura strutturale nel tetto. Lavori all’inizio non previsti ed invece importanti per la stabilità dell’intera chiesa. Non solo - conclude Messina – sono state riportate alla luce le decorazioni dell’antica volta che oggi ha ripreso lo splendore di un tempo”. E nonostante tutto ciò dal finanziamento iniziale sono rimasti 37 mila euro. “Con cui – aggiunge il sindaco Calanna – abbiamo pensato di rifare la pavimentazione della piazza antistante la chiesa con basolato lavico che ridarà lustro alla piazza dove nel 1860 Nino Bixio fece fucilare 5 brontesi per reprimere la rivolta.» Intanto i lavori di ristrutturazione procedono alacremente. L’impresa ha già completato il restauro delle volte della navata e della cupola posta sopra l’altare maggiore, consacrato alla Vergine Immacolata, che adesso è tornato splendente con i marmi policromi. Il progetto finanziato dalle offerte dei fedeli Il restauro del gruppo marmoreo dell’Annunziata Sopralluogo della Sovrintendente Panvini e della Curia Proseguono a Bronte i lavori di restauro del gruppo marmoreo dell’Annunziata, opera dello scultore palermitano Antonino Gagini. Ieri c'è stato un sopralluogo della soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Catania, Rosalba Panvini, per la verifica dei lavori di restauro dell'arco rinascimentale, delle due statue della Madonna e dell’Angelo, del “rinvenuto” Dio padre e del leggìo. Al Santuario dell’Annunziata, la cappella di San Giuseppe è diventata il laboratorio di Maria Scalisi, la restauratrice incaricata dei lavori, dove accedono solo il suo allievo, Paolo Cutuli, e pochi addetti tra i quali l’architetto Gigi Longhitano, direttore artistico del restauro, che sopra l’altare maggiore della chiesa ha “ritrovato”, pennellato di colori, il «Dio padre» finora mancante rispetto ai quattro elementi citati nell’atto notarile del 21 gennaio 1540, stipulato fra Antonino Gagini e il brontese Nicolò Spitaleri. Altri dettagli emersi: il sigillo del committente sull’Angelo (foto a destra) e, forse, la firma del Gagini sulla Madonna; ma su questi indaga la dottoressa Carmela Cappa, che ha l’alta sorveglianza del restauro. «Un grazie alle offerte dei fedeli che hanno finanziato il restauro», ha detto il rettore del Santuario, padre Nunzio Capizzi mentre il presidente dell’Associazione Bronte Insieme, Nino Liuzzo, ha sottolineato la locale devozione mariana. Ieri mattina, per la Curia arcivescovile di Catania c’erano l’avvocato Grazia Spampinato e la dottoressa Valeria Pisasale, per la Soprintendenza, oltre alla storica dell’arte Cappa e all’architetto Benni Caruso (direttore dell’Unità Beni architettonici e storico-culturali), sul posto s’è recata la Panvini che ha commentato: «Il restauro è l’occasione per riscrivere o puntualizzare la storia di monumenti, statue e dipinti. Il gruppo scultoreo che mi viene presentato, in fase avanzata di restauro, è un’occasione per riscoprire colori, sigilli, forse firme e, comunque, per riattribuirlo esattamente ad Antonino Gagini». Nella sua lunga carriera di Soprintendente, la Panvini è reduce di varie «incursioni rinascimentali siciliane», fra queste, di Antonello da Messina, a Caltanissetta nel 2005 ha curato l’esposizione dell’Annunciazione e, quattro anni fa, da Siracusa, ne ha autorizzato la mostra a Palazzolo Acreide (qui trattata da Santo Gallo, il 18 agosto 2016). E poiché a Catania s’è imbattuta nell’Annunziata di un Gagini, l’abbiamo incalzata un po’ sui due Antonelli, col messinese più apprezzato nel mondo rispetto all’altro. La Panvini ha spiegato: «È una riflessione molto severa quella che mi si chiede. Tutti conoscono i Gagini e la scuola gaginiana, Antonello ha avuto più fortuna, ma per gli artisti è così. I Gagini hanno avuto grande diffusione su tutto il territorio siciliano, di Antonello ci sono poche rappresentazioni, però ha avuto una risonanza mondiale, non foss’altro - ha precisato la Soprintendente - perché le opere pittoriche possono girare più di quelle marmoree e quindi è più facile diffondere la conoscenza di un’artista». Ha concluso la Panvini: «Speriamo d’avere finanziato un progetto di Museo diffuso su Gagini, per far conoscere meglio questa grande famiglia di scultori del rinascimento». A Bronte, il restauro dei «devoti mariani» a breve sarà ultimato, sul progetto dei «devoti gaginiani» la parola passa all’Assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà. (di Luigi Putrino, articolo e altre foto sul Giornale di Sicilia di oggi) Sopra, nella foto a sinistra, le statue dell'Angelo e dell'Annunziata nell'ultima fase del restauro; nella foto, a destra in alto, il sigillo (indicato dalla freccia) con le iniziali del committente Niccolò Spitaleri visibile accanto al piede sinistro dell'Angelo. Sono state anche ritrovate le iniziali dello scultore Antonino Gagini disegnate con gli “antichi” colori e le dorature sul manto che ricopre la spalla sinistra della Madonna e riscoperto, pennellato di colori, il «Dio padre» finora mancante rispetto ai quattro elementi citati nell’atto notarile del 21 gennaio 1540 («... e promise pure (il Gagini) di fare una raggiera marmorea di debita e conveniente proporzione sia in larghezza che altezza, inoltre modellare e scolpire l'immagine marmorea dello Spirito Santo con colomba e col trono dei serafini in marmo bianco e bene proporzionati. Ed ancora (...) di decorare con oro le sopraddette immagini della gloriosa Vergine, raggiera, Angelo della Annunciazione, Dio Padre, trono dei Serafini e colomba, in parti appropriate, e colorire con azoto fino, in modo che siano ben dorate e colorate...». Nella foto a destra un'immagine del Dio Padre, posto nella lunetta sopra l'arco rinascimentale, in fase di pulitura e di restauro. Devastato il centro sportivo "Matteo Galati" Le foto dei danneggiamenti Devastato il «Centro sportivo polivalente Matteo Galati» del quartiere Sciara Sant’Antonio, finanziato dal Ministero dell’Interno nel 2011 con un milione e 25mila euro di fondi. E' morto Sam Di Bella Ci ha lasciati questa notte Salvatore Di Bella, Sam per tutti, uno dei fondatori della nostra Associazione. Ha chiuso la sua esistenza dopo una lunga vita, avrebbe raggiunto i cento anni l’8 Dicembre, caratterizzata sempre «da un positivo approccio alle difficoltà e uno scommettersi senza arrendersi mai», come l'8 Dicembre 2014 l’ha definita il quotidiano La Sicilia”. Subito dopo la guerra, da lui vissuta con molte peripezie e difficoltà nel Nord Italia e dopo aver lavorato a Torino per circa due anni, a ventisette anni è tornato a Bronte dove, nel 1948, è stato uno dei collaboratori del prestigioso quindicinale “Il Ciclope”. Con lo pseudonimo "sdib” firmava anche una divertente “Storia di Bronte”, pubblicata a puntate. Nel 1950, come tanti altri collaboratori del quindicinale, Sam lasciava Bronte alla ricerca di un lavoro. Spiccava il volo verso l’Australia che lui ha definito “la sua seconda patria”, dove ha vissuto per oltre quarant’anni “senza arrendersi mai” affermandosi ben presto come un importante costruttore edile di Sidney. Quando, abbandonata l’attività edilizia, ha appeso al classico chiodo progetti e mattoni, ha preferito ritornare nel suo paese natale dove ha trascorso gli ultimi decenni della sua esistenza. Non ha messo in quiescenza il cervello e, come tutti i grandi vecchi, ha riscoperto la prolifica attività di scrivere. Con un ritorno alle origini, scavando nella sua memoria, ha voluto anche lasciarci il suo “strano diario” che noi abbiamo donato a tutti i nostri visitatori. Dal 2003 al 2006 è stato Presidente del "Circolo di Cultura E. Cimbali”, lo storico “Casino de’ civili”, uno dei più antichi sodalizi della Sicilia. Ciao Sam, ci mancherai
Bronte è triste perché si è spento all'età di 99 anni Salvatore Di Bella, che tutti chiamavano Sam. Esattamente fra 6 mesi avrebbe compiuto 100 anni. Per Bronte era un’icona di grande valore. Era il nonnino che ha fatto fortuna in Australia, che ultranovantenne ha scritto il libro autobiografico “Lo strano diario di Sam” e che insegnava inglese gratuitamente a chiunque gli chiedesse aiuto. Si è spento circondato dall'affetto della nipote Zina, che da quando è tornato a Bronte, si è amorevolmente presa cura di lui. Le figlie Sandra e Marilyn, che vivono in Australia insieme con i nipoti, purtroppo non sono potute venire a Bronte, perché le frontiere dell'Australia sono ancora chiuse a causa del Covid 19. Chiunque a Bronte ha avuto la fortuna di conoscerlo sa che la sua vita è stata un ripetersi di storie ed emozionanti avventure. E questo non solo perché Sam da giovane ha fatto fortuna in Australia. E neanche perché ha visto con i suoi occhi le atrocità della Seconda guerra mondiale, rischiando la fucilazione e trovandosi a Piazzale Loreto quando i cadaveri di Mussolini e Claretta Petacci furono esposti. La sua vita è stata straordinaria perché fino all'ultimo ha descritto un positivo approccio alle difficoltà, un volere a tutti i costi raggiungere la metà, uno scommettere sempre senza rendersi. Questo è stato Sam: un uomo dalla grandissima intelligenza e dalla appassionata curiosità. E’ stato presidente del circolo di cultura Cimbali. Così lo ricorda il dottor Piero Martello, presidente del Tribunale del Lavoro di Milano: «Pur in pensione - ci racconta - la sua vita a Bronte è stata intensa per il grande impegno, la generosità e la dedizione che ha profuso a favore dello sviluppo culturale e sociale della sua città. Un esempio è il sito “Bronte insieme” preziosa testimonianza della storia.» «Ci mancherà tantissimo - aggiunge Nino Liuzzo cofondatore del sito Bronte insieme - è stato quello che ha avuto l'idea originale del sito. Era sempre contento quando conosceva aspetti nuovi della sua Bronte. Era un uomo saggio ed un amico sincero.» (Gaetano Guidotto, La Sicilia, 10 Giugno 2020) DOPO IL LOCKDOWN Torna il mercato del giovedì Buona la prima dopo il lockdown, ma il mercato settimanale sarà rivoluzionato Sono tornate ieri mattina le bancarelle del mercato del giovedì di Contrada Sciarotta. Commercianti contenti e clienti prudenti, accolti da un servizio d’ordine e controllo che ha visto i volontari delle associazioni nei vari ingressi dell’area mercatale impedire l’accesso a tutti coloro che erano sprovvisti di mascherina, controllare la temperatura con i termo scanner e obbligare chi entrava senza guanti a cospargersi le mani con un liquido sanificante. Agli ingressi, come all’interno, tanta polizia municipale, con il comandante Manlio Rodano a coordinare le operazioni. Diverse anche le pattuglie dei carabinieri che circolavano per controllare che tutto si svolgesse secondo le regole. E già di buon mattino a verificare che tutto funzionasse a dovere sono arrivati il sindaco, l’assessore Giuseppe Di Mulo ed il responsabile dell’area commercio del Comune, Nino Minio. «Il nostro intento - ha affermato in un comunicato il sindaco Calanna - è dare attuazione ad un nuovo progetto del mercato per renderlo più ordinato e sicuro. Le strade, pur ospitando le bancarelle, dovranno consentire il transito dei veicoli e dei mezzi di soccorso e tutti i prospetti degli ingressi delle abitazioni dovranno essere costantemente liberi da intralci, nel rispetto del progetto realizzato dall’ingegnere Marco Meli». Il progetto prevede aree ben definite secondo le tipologie merceologiche e spazi uguali per tutti, in un mercato che vanta circa 190 posti e - come dichiara l'assessore Di Mulo - «ogni giovedì, alle 14, ovvero alla fine del mercato, una folta squadra di operatori ecologici prima ripulirà l’intera area e poi, con una idonea strumentazione, spruzzerà per le strade del liquido sanificante, per far tornare piazza Saitta e le vie che la circondano pulite e soprattutto sicure». RECUPERO CREDITI ZONA ARTIGIANALE Buco da quasi 700 mila euro nella riscossione dei canoni di affitto L’assessore al bilancio Chetti Liuzzo assicura: «Inviati solleciti e decreti ingiuntivi per i pagamenti». Secondo la delibera di giunta 39/2020, che riepiloga i residui attivi (crediti) e passivi (debiti) del Comune, al 31 dicembre scorso sono stati registrati i seguenti fitti evasi: 92.304,48 euro (triennio 2012-2014); 235.678,18 (triennio 2015-2017); 356.919,99 euro (biennio 2018-2019). Ma l’assessore Liuzzo precisa: «Da una sommaria lettura dei dati, nonostante il sicuro acuirsi per le imprese degli effetti della crisi economica, risulta non verosimile l’ipotesi che gli evasori del canone nella zona artigianale negli ultimi 5 anni siano aumentati rispetto al passato». Dalla chiusura del bilancio 2017, i revisori dei conti hanno sollecitato il «recupero coattivo» e su questo la Liuzzo spiega: «Gli uffici del Comune hanno esperito tutte le procedure necessarie per riscuotere il dovuto, inviando solleciti di pagamento e procedendo anche alla presentazione di opportuni decreti ingiuntivi. A dimostrazione dell’efficacia di tale azione, diversi affittuari dei capannoni della zona artigianale hanno già estinto parte del credito complessivo. L’Amministrazione - conclude la Liuzzo - continuerà, nel rispetto dei diritti di tutti i contribuenti onesti, puntuali e corretti, a perseguire chiunque si ostini a ritardare il pagamento». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Graziano Calanna, che giorni fa, come misura di sostegno alle imprese per fronteggiare la crisi economica causata dal Covid-19, ha fatto deliberare in giunta la sospensione dell’affitto dei capannoni per il 2020, differendone il pagamento al 2021, «ferme restando tutte le azioni intraprese o da intraprendere per il recupero dei canoni di locazione scaduti e non pagati». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia del 23.5.2020, foto da Google Maps]
RECUPERO CREDITI ZONA ARTIGIANALE Canoni d'affitto non pagati: il Comune batte cassa «Improprio definire buco di riscossione i quasi 700mila euro di crediti che il comune di Bronte vanta da imprenditori in ritardo con i pagamenti dei canoni di affitto dei capannoni della zona artigianale». A precisarlo è l’assessore al bilancio Chetti Liuzzo (foto a destra), in relazione all’articolo apparso il 23 maggio scorso. Secondo l’assessore, «di buco si potrebbe parlare solo ed esclusivamente quando ormai non sarebbe più possibile riscuotere il credito. Il Comune di Bronte, invece, ha esperito ogni adempimento al fine di riscuotere in maniera coatta quanto dovuto». Continua la Liuzzo: « Il credito di 92304 euro, che nell’articolo si fa risalire al triennio 2012/2014, quando si è insediata questa amministrazione, ovvero nel 2015, ammontava a 240.334,78 euro. Il fatto che oggi sia diminuito a circa 92 mila - conclude l’assessore - non dimostra una maggiore tendenza all’evasione, ma l’efficacia dell’azione di recupero dei crediti da parte di questa Amministrazione comunale». Di «maggiore tendenza all’evasione, tuttavia, nell’articolo non si parla, vi sono invece cronologicamente riportati i fitti non riscossi iscritti come «residui attivi» da recuperare, al 31 dicembre 2019, nella delibera di giunta 39/2020 e più precisamente: 3143,57 euro (anno 2012), 37656,81 (2013), 51504,10 (2014), 61189,54 euro (anno 2015), 78849,22 (2016), 95639,42 (2017), 137723,83 (2018), 219196,16 euro (anno 2019). Sempre a quasi 700 mila euro, quindi, sommano i canoni accumulatisi negli anni che il Comune deve recuperare, per non compromettere gli equilibri di bilancio. Già dall’approvazione del rendiconto 2015 questo sollecitano i Revisori dei conti e, in relazione ai bilanci consuntivi 2017-2018 e di previsione 2018-2020, pure la Corte dei conti (delibera 49 del 3 maggio 2020) ha segnalato la necessità di «incrementare le attuali capacità di riscossione». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia del 27.5.2020]
Tar di Catania Chiesa del Rosario, illegittima l'aggiudicazione della direzione lavori Illegittima l’aggiudicazione della direzione dei lavori di restauro della Chiesa del Rosario. Il Tar di Catania ha condannato il Comune a risarcire pure danni e spese, per oltre 8 mila euro, all’architetto giunto secondo alla gara e inviata la «sentenza alla Procura regionale della Corte dei conti per le valutazioni di competenza». [Leggi l'articolo di L. Putrino sul Giornale di Sicilia] Tribunale del Lavoro Respinta la richiesta di reintegro di una dirigente comunale Il Tribunale del lavoro di Catania ha respinto la richiesta di reintegro cautelare a dirigente del Comune avanzata dalla vice segretaria comunale, dottoressa Maria Teresa Sapia, perché ne ha ritenuto infondati i motivi a sostegno del «pregiudizio imminente e irreparabile». Secondo il giudice, per la mancata nomina a quadro da parte del sindaco, gli eventuali danni patrimoniali e professionali patibili dalla Sapia nell’attesa del giudizio di merito, fissato per novembre, sono risarcibili «nella forma dell’equivalente monetario»; ovviamente se il ricorso sarà accolto. (leggi tutto sul Giornale di Sicilia) Gestione del cimitero di Bronte Consegnati i lavori per realizzare nuovi loculi Consegnati i lavori per la realizzazione 1100 nuove sepolture all’interno del cimitero di Bronte oggetto nei mesi scorsi di polemiche ed esposti diretti anche alla Procura della Repubblica e all’Anac. Si tratta dei lavori aggiudicati in project financing alla Crf.F srl di Bronte. Presenti alla consegna il sindaco Calanna, il vice sindaco Messina ed il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, ing. Salvatore Caudullo. Settimana internazionale dello scoutismo Più di 1000 scout a Bronte Celebrata la "Giornata del pensiero" Per un giorno Bronte si è tinta dei colori dei fazzolettoni degli scout, simbolo dei giovani seguaci di Baden Powell. Più di mille scout della zona “Etna Alto Simeto” hanno, infatti, invaso domenica le strade di Bronte per inaugurare la “Settimana internazionale dello scoutismo” e celebrare il “World Thinking Day”, cioè la “Giornata del Pensiero”. Presenti i gruppi scout dei Comuni di Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, San Pietro Clarenza, Belpasso, Paternò, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Adrano e, naturalmente, Bronte, che hanno gioiosamente affollato il Parco urbano dietro le scuole medie, dove, dopo il tradizionale alzabandiera, hanno effettuato le attività, parlando di legalità e ricordando la figura di Don Peppe Diana. E’ stata anche l’occasione per stigmatizzare gli atti vandalici che recentemente i gruppi scout hanno subito in diversi Comuni. “Siamo felicissimi di questa giornata – hanno affermato i capi scout del gruppo Agesci Bronte 1, Valeria Musarra e Claudio Martelli – ed il nostro pensiero va ai fratelli scout che hanno subito atti vandalici”. Presente il sindaco, Graziano Calanna. “Per noi – ha spiegato – il fatto che oltre 1000 scout abbiano riempito di gioia Bronte è un riconoscimento alla capacità di accoglienza della nostra città e del brillante lavoro svolto dagli scout di Bronte”. Infine dopo la messa gli scout hanno ringraziato il sindaco, insieme all’assessore Chetti Liuzzo ed al consigliere Samanta Longhitano per la collaborazione nell’organizzazione di una giornata che rimarrà nella storia provinciale degli scout. Dopo i 107 anni di nonna Lucia, i 101 di Nicola Lupo e i 103 di nonna Sofia si festeggia a Bronte un'altra centenaria Nonna Vittoria festeggia il secolo Ha festeggiato il secolo di vita, la signorina Vittoria Bonaventura, insegnante in pensione, che vive tutt’ora in una struttura per anziani a Bronte. Circondata dall’affetto degli oltre trenta nipoti e pronipoti, oltre che dal personale della struttura, la signorina Vittoria ha partecipato con gioia alla festa in suo onore, non negandosi per auguri e foto. Una vita condotta in maniera normale, con oltre 40 anni di insegnamento sia in altri paesi dell’hinterland, ma soprattutto a Bronte, dove è stata per anni un punto di riferimento delle scuole elementari dove insegnava matematica. Quando la professoressa Bonaventura iniziò ad insegnare, a Bronte c’erano solo le elementari e il Real Collegio Capizzi, scuola d’élite appannaggio di studenti facoltosi provenienti da molti paesi della Sicilia e non solo. Una vita di assoluta dedizione al lavoro fino alla pensione sopraggiunta agli inizi degli anni 80. Da qualche anno, è ospite di una struttura per anziani a Bronte, dove vive serenamente. Alla festa erano presenti gli assessori Chetti Liuzzo, Giuseppe Di Mulo e Cristina Castiglione, che hanno portato anche gli auguri del sindaco Graziano Calanna. [Luigi Saitta, La Sicilia] L’ex sindaco Zappia torna alla Regione Rientra nell’alta dirigenza regionale Il dottore Mario Zappia da lunedì scorso è il nuovo Capo di gabinetto vicario dell’Assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro di Palermo. Per l’ex sindaco di Bronte si tratta d’un ritorno nell’alta dirigenza regionale; con Raffaele Lombardo presidente della Regione Siciliana, infatti, è stato Capo della segreteria tecnica (ottobre 2008 - gennaio 2010) dell’assessore alla Salute, Massimo Russo, e dirigente del Dipartimento Regionale Programmazione e coordinamento delle Attività Sanitarie e dell'Osservatorio Epidemiologico (gennaio-giugno 2010). E da lunedì, come detto, è entrato nello staff dell’assessore Antonio Scavone, al quale l’accomuna la militanza nell’ex Mpa. Trascorsi politici a parte, il curriculum del neo Capo di gabinetto vicario è certamente prestigioso. Zappia, infatti, è laureato in medicina e specializzato in medicina interna (Università di Catania) ed ha un master di II livello in «Organizzazione e gestione delle aziende sanitarie» e un dottorato di ricerca in «Economia e gestione delle aziende sanitarie» (Università Cattolica di Roma). Quanto ad esperienza professionale, Mario Zappia è stato sindaco di Bronte per due mandati consecutivi dal 1993 al 2002 e, fra gli altri, dirigente sanitario (novembre 2004-ottobre 2008) e direttore generale (luglio 2010-luglio 2012) dell’Oasi di Troina, commissario straordinario dell’Asp di Siracusa (luglio 2012-giugno 2014), presidente dell’Ato rifiuti CT1 Joniambiente (settembre 2004-agosto 2009) e, da ultimo, direttore generale e sanitario della Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso, il Gemelli del Molise (aprile 2015-luglio 2019). Noto il suo tradizionale impegno nel volontariato con l’Unitalsi. [Luigi Putrino] Discariche abusive nel Parco dell'Etna In arrivo cento fototrappole Cento fototrappole in arrivo nel Parco dell’Etna contro le discariche abusive. L’Ente Parco ha concluso l’acquisto e la ripartizione dei dispositivi, adesso spetta ai venti comuni, ai quali compete l’installazione e la gestione tecnica delle fototrappole della riserva, ritirarli e far partire la videosorveglianza e l’attività di contrasto alle discariche abusive, che sono un’onta sia all’immagine delle comunità locali e dell’Etna (patrimonio Unesco) sia per i numerosi fruitori rispettosi delle bellezze naturali e antropiche etnee. [L. Putrino, sul Giornale di Sicilia] CASTELLO NELSON Ultimati i lavori nell'antico granaio Il Castello, il Museo di Sculture in pietra lavica e i Giardini interdetti al pubblico da Ottobre 2016 per Lavori di restauro Era metà gennaio quando l’impresa che ha ripreso i lavori del Castello Nelson ha assicurato al sindaco di Bronte che a fine mese la ristrutturazione dell'antico granaio dei Duchi Nelson, oggi trasformato in sala-conferenze (vedi n. 46 della mappa) sarebbe stata ultimata. La promessa è stata mantenuta. Ieri l’impresa ha invitato il primo cittadino a verificare il completamento dei lavori di ristrutturazione del tetto e degli infissi, di tinteggiatura degli intonaci e di messa in sicurezza degli impianti. Il granaio, che ospita i resti delle fondamenta dell’antica chiesa distrutta dal terribile terremoto del 1693, insomma è pronto per essere riaperto al pubblico, per la gioia dei tanti turisti che fino ad oggi non hanno potuto visitare l’antico maniero. “Nei prossimi giorni - afferma il sindaco Calanna - concerteremo con l’impresa un passaggio in sicurezza per consentire ai turisti di poter rivisitare questa parte del Castello che ci permette di ammirare gli scavi che hanno riportato alla luce le fondamenta dell’antica chiesa”. Poi Calanna conferma che per adesso l’impresa è impegnata nel completamento dei lavori della reception e che finiti questi gli operai si sposteranno nel cortile e nell’ala nobile. Il cronoprogramma dei lavori prevede anche che già questa settimana venga smantellato e ristrutturato il pavimento in pietra del famoso cortile, che ospita la croce celtica. I lavori nel loro complesso, fra le altre cose, prevedono il rifacimento dei tetti, la pulizia del prospetto degli edifici, la manutenzione degli infissi e degli impianti, soprattutto nelle cucine che saranno rese funzionali. News dei mesi precedenti - mesi seguenti |
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