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Le ultime dalla Politica brontese

Da Agosto a Ottobre 2004

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15 Ottobre 2004

Il presidente dell'assise cittadina vorrebbe che lo strumento urbanistico fosse varato a stralci. La Regione tentenna. Sul sindaco incombe la sfiducia. Iter iniziato 10 anni fa

Prg di Bronte, Villari: un commissario

Catania: Consiglio con le carte in regola

Approda all'Ars l'adozione del Prg. Il ds Giovanni Villari ha chiesto agli assessori al Territorio e agli Enti locali «se la situazione amministrativa venutasi a creare al comune di Bronte non renda più urgente la nomina del commissario che proceda ad adottare il Prg»; dopo aver ricordato della mozione di sfiducia al sindaco. Il primo cittadino è Turi Leanza, di centrosinistra, il consiglio invece è a maggioranza Cdl. Tornando al Prg, la sua storia comincia nel 1994, col consiglio che delibera le direttive per la formazione. E passa per il 2001, con la Regione che nomina un commissario sostitutivo, causa: l'incompatibilità della maggioranza dei consiglieri; ma anche il commissario non lo approva e lo rinvia al progettista perché «carente della relazione geologica e della relazione agronomica».

La questione riprende l'assessorato al Territorio nel dicembre del 2002, con un sollecito al consiglio comunale e al sindaco attuali, eletti sei mesi prima. Ma dal 1994 sarebbero cambiate delle norme, difatti l'onorevole Villari precisa: «Il sindaco, nel gennaio 2003 ha richiesto un congruo termine per procedere alla verifica dello schema riguardo al Piano triennale delle opere pubbliche e alle norme di protezione civile nel frattempo intervenute. E con due note del gennaio e aprile 2003, ha sollecitato intanto il consiglio a verificare eventuali incompatibilità.

«Nel giugno del 2003 - continua Villari - sempre la giunta prendeva atto delle indicazioni di una relazione tecnica aggiuntiva relativa agli adeguamenti, inviandola unitamente al progetto, alle relazioni e alle tavole di piano al consiglio il 20 gennaio 2004». Il presidente Aldo Catania ne annuncia l'illustrazione per il 14 febbraio 2005, dopo un anno. Undici giorni dopo, Catania chiede all'assessorato alle Autonomie locali se si può approvare a comparti; ma il 6 agosto si pronuncia sfavorevolmente quello al Territorio. Il presidente del consiglio Aldo Catania replica: «Il consiglio non è inadempiente. Lo ripeteremo fino no alla nausea. Il Consiglio ha soltanto chiesto un parere all'assessorato e siamo in attesa della risposta». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]


14 Ottobre 2004

Presentata dall'on. Villari alla Regione Siciliana

Interrogazione sul Prg di Bronte

La situazione politico amministrativa di Bronte sarà motivo di discussione alla Regione siciliana. L’on. Giovanni Villari, deputato regionale dei Ds, ha presentato, infatti, una interrogazione indirizzata all’assessore regionale al Territorio e Ambiente e all’assessore regionale alla Famiglia e agli Enti locali, in cui chiede di sapere “se la situazione amministrativa venutasi a creare recentemente a Bronte, non renda urgente un intervento per la nomina di un Commissario regionale che proceda ad adottare il Prg e a collegarlo al Piano comunale di Protezione Civile, al Piano Regolatore del Commercio e allo studio di trasformazione urbana relativo all’intero territorio e a procedere urgentemente, in funzione sostitutiva, agli adempimenti del Consiglio comunale di Bronte”.

“Il Consiglio comunale non è inadempiente. - afferma il presidente dell’assemblea consiliare brontese Aldo Catania - Lo ripeteremo fino alla nausea per dare alla gente la giusta informazione. Il Consiglio - spiega - ha soltanto chiesto un parere all’assessorato alla Autonomie locali per poter approvare lo strumento urbanistico a comparti, capendo che la maggioranza dei consiglieri fosse incompatibile a farlo per intero.
Il tentativo andava fatto - conclude - perché vero è che un commissario avrebbe anche potuto adottare il Prg, ma certamente nel decidere sul futuro di Bronte non sarebbe stato più bravo di un Consiglio comunale che, fino a prova contraria, è espressione della Città”.

 16 Ottobre 2004

Urbanistica. Parla Pinzone

Prg da ridisegnare
Bronte, nuova sfida

Una polemica senza fine quella sull'adozione del Prg. Secondo il presidente della commissione Urbanistica bisognerebbe rifarlo. «Bronte - dice Alfredo Pinzone - ha bisogno di un Prg adeguato alla realtà odierna, del tutto diversa da quella di 10 anni fa, quando anch'io da consigliere ho partecipato alla formulazione delle linee guida per la redazione. Ci troviamo dinnanzi a uno strumento che deve regolamentare lo sviluppo di Bronte: dall'edilizia, alle aree verdi, nonché alle attività produttive connesse, che oggi non corrisponde a dieci anni fa. Se poi si considera che dall'approvazione resta in vigore per altri dieci anni, in prospettiva è già vecchio di vent’anni. Per questo ritengo che la materia debba essere meglio approfondita: non bastano due semplici relazioni a sistemare la pratica. E' necessario che il consiglio, ridefinisca le direttive per la sua formazione, sentendo le forze sociali e i cittadini».
In merito poi all'articolo di ieri c'è da rilevare come sia stata riportata erroneamente una data, quella del 14 febbraio 2005, dopo un anno, nella quale il presidente del consiglio Aldo Catania annuncia l'illustrazione del Prg. In vero la data esatta è quella de 14 febbraio 2004. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]




15 Ottobre 2004

Caserma dei Carabinieri, Ufficio di Collocamento e Ufficio Postale

Individuati tre nuovi siti per la costruzione

Il sindaco, Salvatore Leanza, ha individuato tre nuovi siti dove costruire la Caserma dei Carabinieri, l’Ufficio di collocamento e l’Ufficio postale. Ha inviato tre note all’ing. Salvatore Caudullo, dirigente dell’Area tecnica del Comune, chiedendo di approntare quanto necessario per realizzare la nuova caserma dei carabinieri nell’area adiacente l’Istituto tecnico commerciale Benedetto Radice, l’Ufficio di collocamento in quella prospiciente la Chiesa di Sant’Agata e il nuovo Ufficio postale all’interno del già finanziato Parco urbano sotto la Chiesa della Madonna del Riparo. “Bronte - afferma il sindaco - ha necessariamente bisogno di nuovi e moderni locali per tutti e tre i servizi. Recarsi oggi all’Ufficio postale, infatti, soprattutto durante le ore di punta, spesso significa cercare invano un posteggio. L’attuale sportello inoltre - continua - è ormai troppo piccolo per il volume delle operazioni di una cittadina come Bronte. Abbiamo quindi pensato di attivare le procedure per una variante al progetto del parco urbano, per realizzarvi all’interno un rustico di 400 metri quadrati da assegnare all’Ente Poste, che provvederà con propri fondi a completarlo”.
Il sito dove costruire la nuova caserma dei Carabinieri e l’ufficio di collocamento ha alimentato in passato numerose polemiche e diatribe politiche. Dopo che l’immobile di via Annunziata, infatti, nel dicembre scorso è stato dichiarato inagibile, il sindaco aveva individuato la nuova possibile sede all’interno di un immobile da costruire in via Simeto. La scelta però è stata criticata ed adesso per non perdere tempo Leanza ha deciso di cambiare rotta.

“Via Simeto - afferma - rappresentava un punto strategico, ma purtroppo sul sito si sono alimentate polemiche inutili e senza fondamento, e siccome ritengo che il mio dovere sia quello di dare al paese una nuova caserma al più presto è stato effettuato un sopralluogo con il comandante della Compagnia di Randazzo e della Stazione di Bronte nell’area adiacente l’Istituto Commerciale. Il posto - continua - è piaciuto e quindi ho chiesto agli uffici di ritenere superato il progetto di via Simeto”. Per finire l’Ufficio di collocamento, con Leanza che ha chiesto di portare all’esame del Consiglio comunale il progetto di recupero urbanistico in un’area di fronte la Chiesa di Sant’Agata presentato da una ditta privata che dovrebbe cedere al Comune un’immobile dove realizzare l’ufficio “Scica”.



13 Ottobre 2004
RIUNIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Approvato un piano di lottizzazione e due varianti urbanistiche

L’on. Franco Catania: “Se Leanza vuole ricandidarsi, insieme con il centrosinistra valuteremo questa possibilità"

Il Consiglio comunale di Bronte si prepara ad affrontare la discussione sulla mozione di sfiducia al Sindaco, dott. Salvatore Leanza, nel frattempo però si è già riunito per discutere ed approvare gli argomenti non ancora discussi. L’assemblea consiliare, infatti, ha approvato un piano di lottizzazione nel viale Regina Margherita e due varianti al piano urbanistico in contrada Conventazzo. “Il Consiglio con molta responsabilità - ha ribadito il presidente del Civico consesso Aldo Catania - ha affrontato la lottizzazione che da diversi anni doveva essere approvata, al di là del fatto che il sindaco abbia o meno inviato una lettera in proposito. Il Consiglio, infatti, come sempre ha lavorato in autonomia senza rimandare per anni nulla. Alcune proposte sono state rinviate solo perché la documentazione presentata era carente, è quando è stata integrata il Consiglio ha adempiuto sempre ad suo dovere. Anche per il Prg - conclude Catania - è stato così, perché intravedendo delle possibili incompatibilità, ma volendo evitare che questo strumento venisse votato da un commissario ma dai brontesi abbiamo posto un quesito alla Regione sulla possibilità di approvarlo a comparti. I fatti sono più semplici e limpidi di quando qualcuno vorrebbe far credere”.

Intanto questa sera, accogliendo l’invito del sindaco, il presidente ha convocato la conferenza dei capigruppo ed i dirigenti con la presenza del primo cittadino per verificare quali argomenti bisognerà discutere in Consiglio prima della l’esame della proposta di mozione. “Uno dei piani di lottizzazione approvati martedì giaceva in Consiglio da 8 anni - replica il sindaco Leanza - è poi sul Prg è già arrivata la risposta dell’assessorato al territorio che dice chiaramente che questo a comparti non può essere approvato. Allora - conclude - perché non si procede ed eventualmente il Prg lo si fa approvare da un commissario?”

Intanto la città comincia a domandarsi quali saranno le prossime alleanze e se l’on. Franco Catania, leader a Bronte della Margherita, appoggerà o meno il sindaco uscente: “Noi - afferma l’on. Catania - il sindaco lo abbiamo sempre appoggiato, dimostrando di non badare mai alle poltrone. Detto ciò, intanto vedremo se fra i 14 consiglieri della Cdl ci saranno dei “disubbidienti” che non voteranno la mozione, poi se questa, con o senza l’aiuto dei consiglieri del centrosinistra, dovesse perfezionarsi e Leanza decidesse di ricandidarsi, valuteremo insieme con tutto il centro sinistra questa possibilità”.




12 Ottobre 2004

Presentata la mozione di sfiducia

La Cdl ha messo in mora il sindaco Leanza

Il primo cittadino: prima che vada approvare il Prg

«La maggioranza consiliare ha tentato un rapporto di collaborazione, ma il sindaco ha dimostrato una pedissequa volontà allo scontro personale, omettendo i basilari comportamenti di un sano dibattito politico». È questo uno dei punti della sfiducia al sindaco ulivista Turi Leanza, protocollata ieri dai 14 consiglieri comunali della Cdl. Seguono il «continuo utilizzo di consulenti esterni, per l'ordinaria amministrazione, con appesantimento del bilancio; e i tentativi d'indebita­mento oneroso supportato da ipotetici futuri finanziamenti».
Citato anche il «caos politico creatosi fin dall'elezione del sindaco, nonché i continui ribaltoni in giunta che ne confermano lo stato di malessere, rafforzato dal fatto che da mesi si presenta monca di due assessori (oggi uno, ndr)». E non si fermano quì i consiglieri che, in sintesi, sostengono: «Quando il sindaco produce uno strappo gravissimo, al tessuto di regole democratiche che presiede all'equilibrio tra i poteri a livello locale, si genera un'univoca pretesa ad imporre alla città e al consiglio un uso spregiudicato e anomalo del voto degli elettori». Infine l'accusa di aver: tradito la volontà degli elettori; e dato prova d'inadeguatezza a svolgere i suoi compiti.

Ma Leanza, sereno, ribatte: «Finalmente, hanno presentato quella mozione che chiedo da tempo. La gente così avrà la possibilità di scegliere e, volendo, di dare al sindaco eletto una maggioranza consiliare che non lo freni, com'è accaduto fino ad oggi, o alla maggioranza attuale il loro sindaco. La mozione sarà anche votata dai cinque consiglieri del centrosinistra».Leanza, nel frattempo, ha chiesto al presidente del consiglio che, prima della sfiducia, siano trattate in aula le variazioni di bilancio e il Prg; e vengano approvate le varianti urbanistiche, il piano di sviluppo territoriale e lottizzazioni. «Quisquilie», insomma. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

15 Ottobre 2004

Sulla sfiducia, tutti d'accordo

Una sindacatura vissuta pericolosamente. Prima l'autoclausura in Municipio per protestare contro intimi­dazioni e criminalità, nonostante gli appelli del prefetto a sospendere la clamo­rosa iniziativa, poi il braccio di ferro con il comandante dei vigili urbani, rimosso dal primo cittadino e reinsediato dal Tar.

E ancora, la vicenda del direttore generale, al centro di un caso politico-giudiziario per l'uso privato dell'auto blu e, alla fine, costretto alle dimissioni. Salvatore Leanza, socialista della prima ora, già vice presidente della Regio­ne, garofanista craxiano, adesso sindaco di Bronte, non si è certo annoiato, impegnato quotidianamente in una faida senza esclusione di colpi con l'oppo­sizione di centro destra.

Ultimo atto, la mozione di sfiducia, da lui stesso solle­citata. Eccolo accontentato: per la prima volta i nemici si sono ritrovati d'accordo. [di Eliodoro]



11 Ottobre 2004

Leanza: “Finalmente hanno presentato quella mozione che chiedo da tempo. La gente così avrà la possibilità di scegliere"

La Cdl presenta la mozione di sfiducia

Francesca Reale non accetta il nuovo incarico per motivi personali

Continuerà a ricoprire l’incarico di vice sindaco l’avv. Cuzzumbo

E’ arrivato il giorno in cui i partiti della Casa delle Libertà hanno presentato in Comune la mozione di sfiducia al sindaco di Bronte dott. Salvatore Leanza. E’ firmata dai 14 consiglieri di Forza Italia, Udc e An, ma anche l’indipendente Enzo Bonina si è dichiarato “pronto a votare un’eventuale mozione di sfiducia”. “Si giunge - scrivono nel documento i consiglieri della Cdl - alla mozione per l’ormai intollerabile proseguo di convivenza politica tra i due schieramenti, (nonostante il tentativo da parte di questa maggioranza consiliare di istaurare un rapporto di collaborazione) e per la palese incapacità del Sindaco e della Giunta Comunale di dare risposte efficaci ai problemi della città. Le questioni - proseguono - più spinose sono: il continuo utilizzo di consulenti esterni per l’ordinaria amministrazione del Comune con conseguente appesantimento del bilancio comunale; i tentativi di addebitamento oneroso supportato da ipotetici futuri finanziamenti”.

Alla fine chiudono il documento scrivendo che il Sindaco avrebbe “tradito la volontà degli elettori che gli hanno espresso fiducia, dando prova di inadeguatezza a svolgere i suoi compiti e rendendo impossibile il proseguo dell’attività amministrativa”.
Sereno il sindaco Leanza: “Finalmente hanno presentato quella mozione che chiedo da tempo. La gente così avrà la possibilità di scegliere e volendo di dare al sindaco eletto una maggioranza consiliare che non lo freni, com’è accaduto fino ad oggi, o alla maggioranza attuale il loro sindaco. La mozione - continua - sarà anche votata dai consiglieri del centrosinistra che così favoriranno l’autoscioglimento del Consiglio comunale”. Leanza ieri inoltre ha inviato una lettera al presidente del Consiglio comunale ed ai capigruppo chiedendo di inserire all’ordine del giorno prima della votazione della mozione le variazioni di bilancio, l’adozione del Prg, l’approvazione del Piano di sviluppo territoriale, tutte le varianti urbanistiche, e tutti i Piani di Lottizzazione. “Sono tutti argomenti, alcuni dei quali da anni giacenti in Consiglio, indispensabili per lo sviluppo della Città che non può attendere i tempi dettati dalle querelle politiche”.
Intanto l’ex vice sindaco Francesca Reale (foto a destra), richiamata da Leanza in Giunta, è stata costretta a non accettare il nuovo incarico per motivi personali. “A Francesca Reale - ha dichiarato il sindaco - va il mio ringraziamento per l’onesta intellettuale dimostrata sempre e soprattutto in questo momento. Sceglierò presto il nuovo vice sindaco che completerà la squadra che affronterà la nuova campagna elettorale. Intanto - conclude - continuerà a ricoprire l’incarico di vice sindaco l’avv. Cuzzumbo, ruolo che fino ad oggi ha svolto egregiamente”.
 

LA MOZIONE DI SFIDUCIA

Il documento integrale, sottoscritto da tutti i 14 consiglieri della Cdl, presentato la mattina dell’11 Ottobre (n. di prot. 17098)

Al Presidente del Consiglio Comunale di Bronte
Al Segretario Comunale del Comune di Bronte
I sottoscritti firmatari della presente mozione sono pervenuti alla comune determinazione di sfiduciare il Sindaco, ai sensi dell'art. 10 della L. R. 15 settembre 1997 n. 35, come modificata dalla L. R. n. 25/2000. Premesso che le condizioni per cui si è giunti alla predetta determinazione saranno di seguito giustificati si dichiara che:
- si giunge alla mozione per l'ormai intollerabile proseguo di convivenza politica tra i due schieramenti, i consiglieri comunali di maggioranza eletti tra le fila della Casa della Libertà e il Sindaco Salvatore Leanza e la sua Giunta, eletto tra le fila di liste civiche e del centro sinistra. Infatti, questa maggioranza consiliare, pur avendo tentato di istaurare un rapporto di collaborazione con la restante parte dell'Amministrazione comunale, nel rispetto del mandato elettorale, che ha come suo fine naturale il raggiungimento di una sana e proficua amministrazione cittadina, sin dalle primissime battute di amministrazione del governo locale, il Sindaco Salvatore Leanza ha dimostrato una pedissequa volontà allo scontro personale omettendo i basilari comportamenti di un sano dibattito politico;
- per la palese incapacità del Sindaco e della Giunta Comunale di dare risposte efficaci ai problemi della città, le questioni più spinose sono: il continuo utilizzo di consulenti esterni per l'ordinaria amministrazione del Comune con conseguente appesantimento del bilancio comunale; i tentativi di addebitamento oneroso supportato da ipotetici futuri finanziamenti;
- per il caos politico creatosi fin dalla sua elezione a Sindaco, nonché i continui ribaltoni in Giunta che confermano il suo stato di malessere, rafforzato dal fatto che da mesi si presenta monca di due assessori;
- la lunga e insistente accusa nei confronti di questo Consiglio Comunale, affermando che ha agito in opposizione di ostruzionismo all'amministrazione, dimenticando il Sindaco che la presente rappresentatività ha coinciso con la maggioranza di schieramento di centrodestra che rappresenta ugualmente e in percentuale maggiore il popolo brontese, quindi è legittimata a tutelare e svolgere quel ruolo di controllo che naturalmente gli spetta, specie per gli atti che sono di competenza del Consiglio Comunale, come l'approvazione del Bilancio e le sue variazioni ove i componenti di questo Consiglio hanno svelato i più nascosti dispendi amministrativi.

Con l'elezione diretta del Sindaco e l'introduzione del sistema maggioritario, il legislatore ha voluto dare maggiore stabilità istaurando il principio della "governabilità", poiché i componenti vengono scelti direttamente dagli elettori che sono responsabilizzati non solo dalla scelta del Consiglio Comunale, ma anche del Sindaco. L'eccezionale devianza interpretativa e applicativa che naturalmente può insorgere in ogni norma giuridica ha comportato, invece, nel nostro comune la realtà, non troppo rara nel tessuto politico-amministrativo siciliano della convivenza di due schieramenti politici opposti in seno alla casa comunale con ruoli diversi, ma nel caso del Comune di Bronte con un margine di rappresentatività assoluta in entrambi, del volere cittadino.

Questa che poteva essere l'occasione di un confronto e crescita per il bene comune, in realtà ha comportato solo un aspro scontro tra il Sindaco (autonomo e legislativamente dotato di ampi poteri) e il Consiglio Comunale (che oltre a svelare tutte le possibili ambiguità, ha dovuto provvedere a tutelare i componenti da attacchi personali, diretti a sminuire non solo la dignità umana, ma anche le capacità politiche di ognuno elementi insindacabili). Infatti, quando l'organo più votato a rappresentare la comunità, quale è il Sindaco, produce uno strappo gravissimo al tessuto di regole democratiche che presiedono all'equilibrio tra i poteri a livello locale, si genera un'univoca pretesa a imporre alla città, al Consiglio Comunale e alla prassi partecipativa tipica delle comunità municipali medio-piccole un uso spregiudicato, anomalo del voto degli elettori a vantaggio unicamente del mantenimento della posizione di potere propria e della cerchia dei beneficiari.

Non prospettandosi nessuna forma di stabilità pacifica tra le due forze politiche opposte, nonché valutando l'esigenza di garantire un governo del dialogo e operatività conforme alle aspettative del Comune di Bronte, centro naturale di vocazione turistica, imprenditoriale e artigiana, attività tutte continuamente sconvolte dall'instabilità governativa, dichiariamo che il Sindaco Leanza operando come visibilmente indicano i comunicati stampa, puntualmente smentiti dal Consiglio Comunale:
a) ha tradito la volontà degli elettori che gli hanno espresso fiducia;
b) ha dato prova di assoluta incompetenza e inadeguatezza a svolgere i suoi compiti;
c) ha reso impossibile il proseguo dell'attività amministrativa.
Pertanto se, nel vigente sistema elettorale siciliano, Sindaco e Consiglio Comunale costituiscono "interdipendente espressione di sovranità popolare", con la conseguenza che in caso d'incompatibilità insuperabile fra i due organi, l'esigenza fondamentale della governabilità viene assicurata sia dallo strumento delle dimissioni del Sindaco sia da quello della sfiducia consiliare, con conseguente ricorso a nuove elezioni" (Corte Costituzionale, Ordinanza 11-19 luglio 2000, n° 305) accertato e motivato nelle responsabilità del Sindaco:
- l'incompatibilità insuperabile fra i due organi,
- l'esigenza di ripristinare le condizioni di governabilità consegnando nuovamente il potere rappresentativo nelle mani della sovranità popolare,
E pertanto per tali motivi, i sottoscritti propongono al Consiglio Comunale la sfiducia al Sindaco Salvatore Leanza e il ricorso a nuove elezioni per restituire ai cittadini elettori il giudizio e la scelta della futura compagine amministrativa che "ristabilisca le forme della necessaria collaborazione fra i due organi di governo del Comune" (Corte C ., ibid).



11 Ottobre 2004

Ieri il comizio, oggi la presentazione

Bronte, firmata la sfiducia

Le accuse della Cdl a Leanza

«Tredicissimo» della Casa delle Libertà nel decretare la sfiducia al sindaco Turi Leanza. L'hanno firmata tutti i 14 consiglieri comunali di centrodestra, e oggi approda al Palazzo. La conferma ieri sera in comizio. Intanto Leanza si è visto rifiutare l'assessorato proprio dalla sua ex vice Franca Reale, della Margherita di Franco Catania, ma solo "per motivi personali, che al momento potrebbero rendere difficoltoso assolvere il compito». Tornando al comizio, disertalo da An, ha introdotto Maria Pia Castiglione (coordinatrice di Fi); per Nuova Sicilia Giuseppe Di Mulo ha rilevato: la dignità dei consiglieri e la condotta irrispettosa del sindaco, verso le Istituzioni, locali e non. Seguito dal consigliere Giuseppe Gullotta (Fi) che ha parlato di bilancio, dell'aumento delle tasse evitato dalla Cdl, dei numerosi incarichi a esperti e consulenti, dati da Leanza. Sempre di cassa ha parlato Giuseppe Galati (Fi).

Ma a risollevare gli animi della folla è stato Alfredo Pinzone dell'Udc con i suoi "segreti e misteri" sul sito preferito da Leanza per costruire la caserma dei carabinieri, e sulle 150 case popolari, sempre volute dal sindaco. Concludendo, Mario Bonsignore ha parlato anche di prestiti contratti da Leanza per incarichi. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]


11 Ottobre 2004

(...) La sfiducia al sindaco Turi Leanza. L'hanno firmata tutti i 14 consiglieri comunali di centro­destra, e oggi approda al Palazzo. La conferma ieri sera in comizio. Intanto Leanza si è visto rifiutare l'assessorato proprio dalla sua ex vice Franca Reale, della Mar­gherita di Franco Catania, ma solo "per motivi personali, che al momento potrebbero rendere difficoltoso assolvere il compito». (...) (Giornale di Sicilia)


10 Ottobre 2004

«La Cdl ha firmato la sfiducia»

Leanza ha le ore contate

Comizio della Cdl, alle 19, in piazza Spedalieri, per smentire le accuse al Consiglio partite dal sindaco ulivista Turi Leanza, domenica scorsa. Intanto i firmatari della Cdl per sfiduciare Leanza sono saliti a 11, con i consiglieri dell'Udc Melo Salvia e Gino Prestianni, aggiuntisi agli 8 di Fi e a quello di An. Con gli altri tre dell'Udc, la Cdl conta 14 consiglieri; domani il centro-destra dovrebbe depositare la sfiducia. «Non ci sono più le condizioni perché questa amministrazione continui. Il sindaco - dice Prestianni - non ha cercato di instaurare un rapporto pacato col consiglio, mantenendo un atteggiamento distaccato dalla realtà, senza riuscire ad apprezzarne il lavoro. Che si vada a nuove elezioni».

Per l'inserimento all'ordine del giorno della mozione, devono farne richiesta almeno 8 consiglieri, perché passi deve votarla il 65 per cento del consiglio, vale a dire 13. Non c'è spazio peri franchi tiratori, poiché il voto è palese, nominale e per anzianità di voti. Col sì compatto della Cdl, il sindaco sarebbe già sfiduciato e la mossa di Leanza, di far propria la mozione con il sì «tecnico» dei suoi cinque consiglieri, vanificata. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

10 Ottobre 2004

Il comizio della Cdl

Verrà presenta domani la mozione di sfiducia

La Casa della Libertà in comizio replica al sindaco Salvatore Leanza e porta domani mat­tina in Comune la richiesta di discus­sione in Consiglio comunale della mozione di sfiducia al sindaco di Bronte. Lo ha annunciato la coordinatrice di Forza Italia, Maria Pia Castiglione durante il comi­zio che la sera di domenica i partiti della Casa delle libertà (ad eccezione di An) hanno tenuto in piazza Spedalieri.
Durante il comizio, Giuseppe Di Mulo di "Nuova Sicilia" ed i consiglieri comunali Giuseppe Gullotta e Giuseppe Galati di Forza Italia, Mario Bonsignore di "Calanna per Bronte" e Alfredo Pinzone dell’Udc, rispondendo al comizio che Leanza ha tenuto domenica scorsa, hanno ribadito che l’opposizione del Consiglio non è stata strumentale, ma i consiglieri hanno sempre deciso con coscienza. Sono state violentemente criticate, invece, alcune decisioni dell’Amministrazione come le spese e i mutui che si volevano accendere, il sito dove si voleva costruire la caserma dei carabinieri ed i criteri adottati per realizzare 150 alloggi popolari.

An non ha partecipato al comizio della Cdl

Alleanza Nazionale non parteciperà al comizio che questa sera in piazza Spedalieri terranno i partiti della Casa delle Libertà. In una nota il coordinamento di Bronte, infatti, scrive: «An esprime rammarico per il mancato deposito ad oggi della mozione di sfiducia al Sindaco Leanza, coerentemente sottoscritta dal consigliere comunale di An avv. Antonio Petronaci. Non è giusto che il futuro del Comune di Bronte debba essere condizionato dai dissidi e dai disaccordi tuttora in corso tra Forza Italia e Udc sia a livello locale e sia a livello provinciale. (...) Giammai la mozione di sfiducia può essere sostituita da un comizio di piazza».



8 Ottobre 2004
Leanza li nomina prima della possibile sfiducia

Alfredo Lo Presti e Francesca Reale i due nuovi assessori

Reale designata anche vicesindaco

Il Sindaco dott. Salvatore Leanza ha nominato oggi assessori comunali i signori Alfredo Lo Presti e Francesca Reale, quest’ultima designata anche vice sindaco. I due assessori appartengono al partito della Margherita e vanno ad integrare la composizione della Giunta municipale che, come dichiarato dal sindaco, limiterà la sua attività all’ordinaria amministrazione nelle more che venga votata la mozione di sfiducia che comporterà anche l’autoscioglimento del Consiglio Comunale.
«E’ auspicabile, ha dichiarato il Sindaco, che il Presidente del Consiglio Comunale assuma l’iniziativa di verificare con i Capigruppo Consiliari e con l’Amministrazione Comunale le deliberazioni da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale prima che venga votata la mozione di sfiducia. Sia il Consiglio Comunale la sede istituzionale nella quale operare il confronto politico-amministrativo sugli argomenti da discutere, primo tra tutti l’adozione del P.R.G. o la dichiarazione di incompatibilità che comporti l’intervento sostitutivo della Regione Siciliana».
Gli assessori sono stati scelti liberamente dal Leanza come conferma il presidente della convenzione comunale Bronte de “La Margherita” dott. Vincenzo Russo:
«Le ampie e soddisfacenti rassicurazioni, - ha affermato - date al nostro partito dal Sindaco, durante una proficua riunione del Centrosinistra brontese, di garantire la nostra fattiva partecipazione, ai compiti di attuazione e di indirizzo del programma amministrativo, presentato insieme a molti nostri esponenti, oggi aderenti al partito, e votato dagli elettori; la sua decisa e netta presa di posizione, nei confronti di un sistema oramai bipolare ed il suo convinto rispetto della legge elettorale maggioritaria che ha dato ai cittadini la possibilità di essere ancora più protagonisti nelle scelte amministrative del proprio Comune, proprio perché votano un programma e non più firmano agli eletti “un assegno in bianco”; il rigetto quindi da parte sua di una giunta, tecnica di “salute pubblica”e di un cambiamento del programma elettorale, senza ripresentarlo agli elettori tutto questo è sicuramente servito a migliorare il rapporto tra noi.
Ed è per questo che gli accordiamo la massima libertà di scegliere, nella più nobile interpretazione dello spirito della legge di elezione diretta dei Sindaci, tra i nostri aderenti, le persone da Lui ritenute più adatte a partecipare alla squadra di mandato amministrativo al servizio dei Cittadini brontesi. Auspichiamo però, e restiamo vigili, il mantenimento delle sue promesse nei nostri confronti ed il suo impegno di verifica del programma elettorale con il rilancio della nostra coalizione di centrosinistra.»



9 Ottobre 2004

POLITICA & COMUNE. Centrosinistra

Bronte, giunta completata

Entrano Lo Presti e Reale

Dopo due mesi e mezzo il sindaco Turi Leanza ricompone la giunta, con due assessori della Margherita. Si tratta dell'ex vice sindaco Francesca Reale, del gruppo dell'onorevole Franco Catania, e Alfredo Lo Presti, vicino al deputato regionale Giovanni Barbagallo. Partito con tre assessori, perde così un altro posto l'ex azzurro Catania, il quale fino al 19 luglio contava sia la Reale che Nino Costanzo, dimessisi perché Leanza aveva «adottato azioni politico amministrative di notevole rilievo, senza aver sentito gli alleati». Mentre Catania ne richiedeva la nomina, «rammaricato per la posizione critica» Leanza non demordeva; e intanto si parlava di un reingresso di Vincenzo Sanfilippo (altra anima della Margherita). Alla fine però: Costanzo e Sanfilippo restano fuori; Reale torna vice sindaco; e Lo Presti, forse, sarà l'assessore di più breve durata, visto che già lunedì tredici consiglieri del centrodestra presenterebbero la mozione di sfiducia al sindaco, dopo il comizio di domani sera in piazza Spedalieri.
Nel darci notizia di aver riportato a sei gli assessori, Leanza ha precisato: «Faranno solo ordinaria amministrazione come tutta la giunta, in attesa che il consiglio mi sfiduci per andare ad elezioni anticipate». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



8 Ottobre 2004

«Integrerò la Giunta in attesa della sfiducia»

Sono giorni importanti questi per la politica brontese. Il sindaco Salva­tore Leanza ieri ha presieduto la Giunta: "'Ho chiesto agli assessori - afferma in una nota - di continuare anche se soltanto per ordinaria ammini­strazione. Provvederò ad integrare la Giunta nell'attesa che venga votata dai consiglieri della CdL la mozione di sfiducia, così da pervenire nella prossima primavera alle elezioni amministrative antici­pate. Ringrazio i consiglieri della coalizione dell'Ulivo che hanno messo a disposizione il loro mandato elettivo per contribuire al raggiun­gimento del numero sufficiente per votare la mozione di sfiducia".

Solidarietà a Leanza è stata espressa dall'on. Giovanni Villari che ha ricordato come il sindaco di Bronte sia "uno dei massimi esponenti dei Ds in provincia di Catania". La Casa delle Libertà intanto si prepara a presentare la mozione di sfiducia. "In queste ore ci sarà un vertice in casa Udc - dice l'europar­lamen­tare Giuseppe Castiglione - noi siamo già pronti. A Leanza va il nostro plauso per essersi reso conto di non poter continuare con un Consiglio comunale che, nel rispetto del proprio ruolo, si opponeva alla sua attività ammini­strativa". Domenica Forza Italia effettuerà un comizio in piazza Spedalieri.



7 Ottobre 2004

In attesa della sfiducia

Il sindaco: Niente più consulenti ed attività limitata solo alla gestione ordinaria

Il Sindaco Salvatore Leanza ha presieduto la Giunta Municipale di oggi 7 ottobre ed ha preso atto della presentazione delle dimissioni da parte del Vice Sindaco avv. Cuzzumbo e degli assessori Currao, Pizzuto e Sgrò. “Ho chiesto agli assessori, ha dichiarato il Sindaco, di continuare il loro impegno amministrativo anche se la Giunta Municipale si limiterà soltanto all’ordinaria amministrazione. Provvederò anzi ad integrare la Giunta con la nomina degli altri due assessori mancanti nell’attesa che venga votata dai Consiglieri della Casa delle Libertà la mozione di sfiducia al Sindaco così da pervenire nella prossima primavera 2005 alle elezioni ammi­nistrative anticipate. Ringrazio i consiglieri della coalizione dell’Ulivo che hanno messo a disposizione il loro mandato elettivo per contribuire al raggiungimento del numero sufficiente per votare la mozione di sfiducia”. La Giunta Municipale ha poi deciso che l’Amministrazione Comunale dopo l’approvazione delle variazioni al bilancio comunale del corrente anno non si avvarrà più della consulenza degli esperti dal momento che l’attività dell’Ente sarà limitata alla gestione ordinaria, che sono diminuite le assegnazioni finanziarie da parte dello Stato e della Regione, e che è entrato in vigore da poco tempo il decreto ministeriale per il conteni­mento delle spese degli Enti Locali.
La Giunta Municipale ha infine espresso l’auspicio che il Consiglio Comunale, prima della votazione dell’atto di sfiducia al Sindaco, discuta delle conseguenze sul bilancio comunale dell’entità del contenzioso legale e dell’ applicazione del Regolamento sulla utilizzazione delle Royaltes metanifere, ed esamini le deliberazioni riguardanti l’adozione del P.R.G., l’approvazione del Piano di Sviluppo del Territorio comunale, le varianti urbanistiche e tutti i piani di lottizzazione edilizia.



6 Ottobre 2004

I cinque consiglieri di Leanza depositano la «sfiducia tecnica»

Dopo il comizio del sindaco leanza che ha annunciato che i 5 consiglieri che lo sorreggono sono pronti a votare la mozione di sfiducia per chiudere una parentesi amministrativa a causa del Consiglio che blocche­rebbe le attività della Giunta, i consiglieri Calà Campana, Salvatore Catania, Di Francesco, Furnitto e Lupo hanno depositato un documento dove confermano quanto già annunciato da Leanza. Se quella presentata è una mozione di sfiducia che possiamo definire tecnica, quella politica non è stata ancora presentata dalla Cdl. «Lo faremo al momento giusto vedrete. -replica il capogruppo dell'Udc, Alfredo Pinzone - Permettetemi di dire che Turi Leanza, chiedendo la mozione di sfiducia, si sottrae alle sue responsabilità. Non è vero che il Consiglio gli è stato sempre ostile, ha valutato correttamente secondo coscienza e la democrazia impone Il rispetto delle diverse opinioni. Mi chiedo: cosa doveva fare questo Consiglio, approvare forse silente tutte le sue iniziative? Questo paese sta morendo economicamente, invece si litiga sul sito della nuova caserma». Poi Pinzone sfida il sindaco in un confronto pubblico in piazza: «Se accetterà, - afferma Pinzone - gli presenterò il mio conto, ovvero la mia firma per la mozione».
«Il sindaco non si sottrae alle sue responsabilità - replica il capogruppo dell'Ulivo. Salvatore Catania - ma reagisce giustamente ai continui proclami del centrodestra che da tempo sostiene di voler votare la sfiducia senza mai presentarla. Tutto ciò nuoce all’attività amministrativa in quanto, per esempio, diversi soggetti economici privati che potevano finanziare progetti, in questa fase, si sono astenuti. Adesso o la Cdl presenta la mozione, oppure lasci amministrare il sindaco».[FONTE LA SICILIA)



4 Ottobre 2004

CDL-ULIVO - «Meglio la sfiducia che l'intesa»

Comizio di Leanza

Dico no a intese trasversali

Un'ora e un quarto di comizio, ieri sera, in piazza Spedalieri da parte del sindaco ulivista Turi Leanza per dire pubblicamente che il consiglio comunale a maggioranza di centrodestra danneggia il paese, che la proposta di Alleanza nazionale di fare una «giunta tecnica» nell'epoca del bipolarismo è inaccettabile, come lo è il fatto che la sfiducia proposta da Forza Italia non approda in sede istituzionale. Senza sfiorare però il manifesto affisso, col medesimo intento, dall'Udc. E come del resto abbia ragione Nuova Sicilia nel definire l'attuale scontro una «Barzelletta della Sicilia». Leanza, nel lungo intervento, ha ricordato la risoluzione del problema idrico, che i consulenti li ha nominati nell'interesse del comune e che se danni ci sono, arrivano da certe scelte del consiglio come per esempio il regolamento delle royalties metanifere che dall'anno prossimo, sempre secondo Leanza, bloccherà il bilancio. E poi, una «reperita iuvant» sui fatti oscuri del 3 ottobre 2003, quando un'auto lo avrebbe pedinato, sull'intrigante vicenda con l'ex comandante della Polizia municipale e sui procedimenti penali per i quali secondo Leanza sarebbero spariti documenti. Un richiamo lo ha fatto anche al vice presidente del Consiglio, per averlo offeso durante un'assemblea. Duro verso gli azzurri di Firrarello e Castiglione, molto «affettuoso» invece con l'Udc di Raffaele Lombardo. Dopo il no di Leanza agli «inciuci tecnici» (stile prima Repubblica), ora i brontesi aspettano la mossa della Casa delle Libertà. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]


4 Ottobre 2004

Il sindaco Leanza: «Tornare alle urne»

«lo non mi sono candidato a sindaco solo per occupare la poltrona, ma per lavorare sul programma. Invece ho trovato un Consiglio comunale che ha bloccato l'attività amministrativa. Che si torni quindi alle urne. per dare al sindaco la sua maggioranza o alla maggioranza il sindaco». Questa in sintesi la dichiarazione del sindaco di Bronte, Salvatore Leanza nel comizio tenuto ieri sera in piazza Spedalieri:

«Domani - ha continuato - i cinque consiglieri che mi sostengono depositeranno le proprie firme per proporre la mozione di sfiducia tecnica. Solo così si può risolvere questa crisi. Io due anni fa alla città avevo promesso di mitigare la crisi idrica estiva che oggi ho risolto, ed impegno per l'occupazione ed i servizi».
Nel comizio il sindaco ha rifiutato l'invito di An di costituire una Giunta tecnica: «Che diventi tecnico il Consiglio comunale - ha risposto - e discuta quanto di buono gli abbiamo proposto». (La Sicilia)


1 Ottobre 2004
I consiglieri del Centrosinistra schierati con Leanza

An propone una Giunta tecnica

E’ in costante evoluzione la situazione politica a Bronte. I consiglieri comunali del centrosinistra Tommaso Lupo, Ernesto Di Francesco, Nicolò Calà Campana, Nicola Furnitto e Salvatore Catania hanno firmato un documento dove dichiarano di accogliere l’invito del Sindaco e di essere “disponibili a rimettere il loro mandato al volere degli elettori, al fine di evitare il perpetrarsi dell’ immobilismo e della sterilità che certamente non giova alla Comunità brontese”. “Attendiamo - si legge nel documento - quindi con ansia l’annunciata mozione di sfiducia che i Consiglieri del Centro-Destra hanno sempre ipotizzato in questi due anni e mezzo di amministrazione e fino ad oggi mai, presentata. Noi consiglieri dell’Ulivo - concludono - siamo pronti a votare tale sfiducia anche se con motivazioni opposte a quelle dei Consiglieri del Centro Destra”.
Questa sera intanto il presidente di Alleanza nazionale Nino Leanza, insieme con il consigliere comunale Antonino Petronaci e tutto il coordinamento di An ha lanciato una nuova proposta: “Premesso - scrive An in un documento - che Alleanza Nazionale, preso atto della grave crisi politica, amministrativa ed economica, ha proposto la mozione di sfiducia che ha sottoscritto senza porre alcuna condizione, ma che ancora a causa di difficoltà di coordinamento all’interno della Casa delle Libertà, non si é perfezionata. Visto - continuano - che il sindaco Leanza ha “azzerato” la propria Giunta, dichiarando di voler fare soltanto ordinaria amministrazione, Alleanza Nazionale, pur mantenendo le proprie posizioni, invita il Sindaco a partecipare ad un incontro con i cittadini, con i consiglieri comunali e con le forze politiche e sociali del Paese per giorno 10 ottobre 2004 ore 10.00 presso il Cine Teatro Comunale, al fine di procedere alla stesura di un nuovo ed articolato programma da attuare con una Giunta Tecnica “di salute pubblica” nell’interesse generale della cittadinanza”.




2 Ottobre 2004

Provocatoria iniziativa di Turi Leanza per mandare a casa il consiglio

Il sindaco si “autosfiducia”

«La mia forza sta nella debolezza degli altri». Se c'è una massima che calza a pennello per alcune "uscite" ad effetto del primo cittadino di Bronte, è proprio questa. Con una manovra assolutamente spregiudicata, per cercare di far uscire allo scoperto il centrodestra che dice di avere pronta una mozione ormai da mesi ma che si ostina a tenerla nel chiuso di un cassetto, Turi Leanza ha invitato i propri assessori a rassegnare il mandato, spronando i consiglieri che lo sostengono a votare la mozione di sfiducia, seppur con motivazioni differenti da quelle addotte dai colleghi della Casa delle libertà. Presto detto le forze politiche che sorreggono l’amministrazione sono d'accordo col sindaco a chiudere presto questa esperienza politica e far ritornare il paese alle urne.

A seguito della richiesta gli assessori hanno già rimesso nelle mani del primo cittadino il mandato mentre i consiglieri comunali, attraverso un articolato documento, si sono dichiarati favorevoli a firmare la mozione di sfiducia, anche se chiaramente con motivazioni differenti da quelle del centrodestra. Turi Leanza, inoltre, ha dato appuntamento alla città domani sera alle ore 19, per un comizio in piazza Spedalieri.  «Fino a quando non si discuterà la mozione di sfiducia, che da tempo il centrodestra sostiene di dover presentare - afferma il primo cittadino - l'attività di governo si limiterà alla normale amministrazione». Insomma, secondo Leanza, amministrare con serenità ed efficienza a Bronte ormai sarebbe impossibile a causa delle continue frizioni verificatesi col consiglio comunale composto in maggioranza (14 su venti) da esponenti del centrodestra. Non solo destra però, in quanto Leanza da tempo ha ingaggiato una battaglia ufficialmente chiusa, col deputato regionale della Margherita Franco Catania, transumato nel centrosinistra dopo essere stato fondatore e padrino di Forza Italia a Bronte e in diversi centri del catanese.

Prova ne è il fatto che dopo aver aperto e chiuso una crisi interna, il gruppo Catania ha continuato a battagliare in seno alla giunta e, ad oggi, questo stato di cose ha prodotto la mancata nomina di alcuni assessori. «E' impensabile richiedere e non ottenere dalla Regione Siciliana un commissario per l'approvazione del Piano regolatore generale, quando la città da troppo tempo aspetta questo strumento per programmare lo sviluppo. Di fronte all'inerzia imposta, a questo punto mio malgrado, dal consiglio comunale, io dico basta. Che si ritorni alle elezioni e che la città scelga. Se la normativa regionale con le mie dimissioni facesse decadere anche il Consiglio comunale le firmerei subito, ma ritenendo che i brontesi debbano scegliere in autonomia per dare al sindaco la maggioranza consiliare ed alla maggioranza il suo sindaco, che il consiglio mi sfiduci. I cittadini - ha concluso Leanza - sanno che in questi due anni, ho lavorato per il bene del paese. Basti pensare alla risoluzione dei problemi idrici in estate».

Di diverso avviso, ovviamente, i consiglieri di centrodestra. «Il Consiglio comunale - ha replicato per tutti il presidente del consiglio comunale, Aldo Catania - in questi due anni ha lavorato con onestà e coscienza. Rigetto le accuse di un'opposizione a oltranza. Quest'assemblea consiliare, infatti, ha ponderato sempre le sue scelte in autonomia e grande senso di responsabilità. I cittadini ne sono testimoni». Nessuna dichiarazione ufficiale, infine, sulla data di presentazione della mozione di sfiducia che, secondo alcuni sarebbe già stata filmata da diversi giorni da nove consiglieri del centrodestra, ma che ancora non è stata depositata. Questione, dicono i bene informati, di giorni, se non di ore. [Marcello Proietto, Gazzetta del Sud]



 2 Ottobre 2004

La sfiducia al sindaco Leanza

La Cdl guadagna ancora tempo

In dirittura d'arrivo la mozione di sfiducia al sindaco ulivista Turi Leanza: si attendono le «rifiniture» dell'Udc. Critico il presidente di Nuova Sicilia, Pietro Longhitano: «I brontesi sono stanchi di questa squallida messin­scena fra sindaco e consiglio». Intanto, otto con­siglieri azzurri, più quello di An, hanno già firmato il documento; oggi potrebbe aggiungersi l'Udc. Per An, il consigliere Antonio Petronaci dice: «Così come i consi­glieri di Fi, ho firmato la mozione domenica 19 settembre. Non mi spiego come mai non sia stata depositata». E Maria Pia Castiglione, coordinatrice azzurra, rassicura: "Stiamo solo aspettando le ultime definizioni della proposta dell'Udc, è giusto che ogni partito dia un contributo». [lpu, Giornale di Sicilia]



 1 Ottobre 2004

COMUNE - Il sindaco Leanza su tutte le furie: non riesco a trovare nelle istituzioni interlocutori

Gli assessori hanno presentato le dimissioni

Ieri pomeriggio i restanti quattro assessori della Giunta si sono dimessi, come richiesto loro dal sindaco ulivista Turi Leanza, mercoledì sera. L'atto ha valore politico, ed è un sollecito ai quattordici consiglieri di centrodestra a votare l'annunciata sfiducia. Da oggi, sindaco e giunta dimissionaria, faranno solo l'ordinario. Ricordando la risoluzione della crisi idrica, Leanza sui contestati consulenti ha detto: «Sono necessari per portare avanti le prospettive di sviluppo del comune». E le prospettive dovrebbero essere non indifferenti, considerato che, con altri incarichi, nel 2003 la spesa è di circa un milione di euro. Leanza nell'addebitare negligenze al consiglio (maggioranza di centrodestra) ha aggiunto: «Il danno che stanno arrecando al paese è irreversibile. L'anno prossimo non si potrà fare nemmeno il bilancio».
E poi ancora: «Mi hanno tolto l'autorevolezza di poter discutere e interloquire. Non ho la credibilità per rappresentare la città di Bronte». E poi ha punzecchiato le istituzioni, stavolta ne escono indenni solo la Chiesa e le forze armate. Il sindaco ha chiesto, inoltre, ai cinque consiglieri che lo sostengono di sottoscrivere la mozione di sfiducia e poi votarla, con motivi diversi dalla Cdl, e questi hanno accettato. Oltre al «colorito» sfogo verso i consiglieri di Fi, Udc e An, Leanza in diverse occasioni li ha definiti «voci bianche», con termini diversi e non per attitudini canore. Il presidente del Consiglio Aldo Catania gli replica: «Il consiglio lavora con coscienza e senso di responsabilità». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



30 settembre 2004

Gli assessori hanno rimesso nelle mani di Leanza il proprio mandato

Improvvisa accelerazione della crisi comunale

Comizio del sindaco domenica alle 19

Le forze politiche che sorreggono l’Amministrazione Leanza sono d’accordo con il Sindaco a chiudere presto questa esperienza politica e far ritornare il paese alle urne. Ieri mattina, a seguito della richiesta effettuata dallo stesso Leanza, gli assessori hanno rimesso nelle mani del primo cittadino il proprio mandato, mentre i consiglieri comunali, con un unico documento, si sono dichiarati favorevoli a firmare la mozione di sfiducia, anche se chiaramente con motivazioni differenti da quella che da tempo i colleghi del centrodestra sostengono di voler presentare. Leanza, inoltre, ha dato appuntamento alla città domenica sera alle ore 19, per un comizio in piazza Spedalieri. “Fino a quando non si discuterà la mozione di sfiducia che da tempo il centrodestra sostiene di dover presentare - afferma Leanza - l’attività di governo si limiterà alla normale amministrazione”. “Il Consiglio comunale - ha replicato il presidente del Consiglio comunale, Aldo Catania - in questi due anni ha lavorato con onestà e coscienza, guardando sempre gli interessi dei cittadini. Rigetto, di conseguenza, le accuse di un’opposizione ad oltranza. Quest’assemblea consiliare, infatti, ha ponderato sempre le sue scelte in autonomia e grande senso di responsabilità. I cittadini ne sono testimoni”.
Nessuna dichiarazione ufficiale infine sulla data di presentazione della mozione di sfiducia che, a dar credito alle indiscrezioni, sarebbe già stata firmata da diversi giorni da 9 consiglieri del centrodestra, ma che ancora non è stata depositata.



30 settembre 2004
BRONTE: IL SINDACO LEANZA VUOLE TORNARE ALLE URNE

«Chiederò agli assessori di rimettere il mandato»

Il sindaco di Bronte dott. Salvatore leanza ieri sera ha riunito le forze politiche del centrosinistra chiedendo ai propri assessori di rimettere il mandato ricevuto ed ai consiglieri comunali che lo sorreggono di sottoscrivere la mozione di sfiducia. Secondo il primo cittadino, infatti, amministrare con serenità ed efficienza a Bronte ormai sarebbe impossibile a causa delle continue frizioni verificatesi con il Consiglio comunale per la maggior parte composto da esponenti dei partiti del centrodestra. «E' impossibile - ha dichiarato Leanza - lavorare ogni giorno prendendo contatti con aziende che a Bronte vorrebbero investire e portare lavoro, ricevendo i cittadini che rivendicano diritti e proponendo progetti di sviluppo riconosciuti validi, per poi vedere vanificato il lavoro dal Consiglio comunale che neanche discute le proposte. E' impensabile richiedere e non ottenere dalla Regione Siciliana un commissario per l'approvazione del Piano regolatore generale, quando la città da troppo tempo aspetta questo strumento per programmare lo sviluppo.
«Di fronte all'inerzia - continua Leanza - imposta, a questo punto mio malgrado, dal Consiglio comunale, io dico basta. Che si ritorni alle elezioni e che la città scelga. Se la normativa regionale - prosegue - con le mie dimissioni facesse decadere anche il Consiglio comunale le firmerei subito, ma ritenendo che i brontesi debbano scegliere in autonomia per dare al sindaco la maggioranza consiliare ed alla maggioranza il suo sindaco, che il Consiglio mi sfiduci. «I cittadini - ha concluso Leanza - sanno che in questi due anni ho lavorato per il bene del paese. Basti pensare alla risoluzione dei problemi idrici in estate». [Fonte La Sicilia]



27 Settembre 2004
L'amministratore dell'Ulivo ha messo in imbarazzo la sua coalizione che lo vuole silurare. Necessarie le firme della minoranza, che tentenna

Mozione di sfiducia al sindaco

Tira e molla dei consiglieri

Il coordinatore locale di Nuova Sicilia Giuseppe Di Mulo, con un comunicato interviene sulla questione relativa alla mozione di sfiducia presentata contro il sindaco ulivista Turi Leanza, che la Casa delle Libertà ha detto di voler votare, ma che a distanza di tempo non concretizza. In sintesi Di Mulo scrive: «Non si può più tollerare il clima politico istituzionale imperante nel Palazzo, che danneggia i legittimi interessi dei Brontesi, derivante dal contrasto fra consiglio e sindaco». Secondo l'esponente della Casa delle Libertà numerosi cittadini si chiedono e ci chiedono cosa o chi si stia aspettando per la sfiducia, dopo avergliene sbandierato necessità e urgenza per il bene di Bronte.
«Forza Italia - continua il coordinatore di Nuova Sicilia - lo ha reso noto a fine luglio, An nei primi d'agosto, l'Udc i primi di settembre. E a sentir parlare singolarmente i tredici consiglieri, non ve n'è uno che non si dica pronto a votarla. Pertanto, i consiglieri comunali Aldo Catania, Giuseppe Gullotta, Gino Prestianni, Maria De Luca, Antonio Petronaci, Elio Daquino, Damiano Ferrara, Giuseppe Galati, Alfredo Pinzone, Salvatore Proietto, Mario Bonsignore, Nino Prestianni e Melo Salvia, che si dicono pronti, firmino e depositino il documento alla segreteria generale del comune. Ormai la sfiducia è inevitabile».

Secondo indiscrezioni circolanti nel palazzo alcuni consiglieri comunali del centrodestra questo documento che sfiducia il sindaco lo avrebbero già firmato, ma ancora non si è riusciti a raggiungere il quorum necessario. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



24 settembre 2004

Ha surrogato Mario Zappia nominato presidente dell’Ato

Vincenza Rubino, neo consigliere comunale

Bronte ha un nuovo consigliere comunale. Si tratta della dottoressa Vincenza Rubino, prima dei non eletti durante le ultime elezioni fra le fila dell’Udc. Giovedì sera ha surrogato il dott. Mario Zappia che ha presentato le dimissioni da consigliere comunale essendo stato nominato presidente della società Ato rifiuti “Jonia Ambiente".

Trentanove anni, laureata in Medicina, la dottoressa Rubino attualmente è medico di continuità assistenziale in servizio presso la Guardia Medica di Cesarò. “Affronterò quest’esperienza con coraggio e volontà - dice il neo consigliere prima di giurare e ricevere il benvenuto dal presidente Aldo Catania - anche perché per me questa è un’esperienza del tutto nuova. Oggi in politica - conclude - ritengo che ci sia bisogno di meno sofisti e di maggiore buon senso”.
Vincenza Rubino è la seconda donna dell'attuale Consiglio comunale (l'altra è  Maria De Luca di Forza Italia). Nelle elezioni comunali del maggio 2002 ha preso 116 voti di preferenza.

28 Settembre 2004

Comune. Il sindaco: «Impossibile amministrare»

Leanza sfida tutti: «Presentino la mozione»

«Facciano questa mozione perché così non si può andare avanti». Il sindaco ulivista Turi Leanza rinnova l'invito ai consiglieri della Casa delle Libertà (che in consiglio sono maggioranza assoluta), e ritiene che attualmente vi sia «uno stato di tensione, tale da non poter continuare ad ammini­strare». E, se i consiglieri di Fi, Udc e An (appena quattordici su venti) non dovessero bastare, nes­sun problema: «Sto spingendo i cinque consiglieri dell'ulivo a firmare la mozione», ci dice Leanza.
L'ex vice presidente della regione, ed ex socialista (oggi è nei Ds), però va ben oltre. Se da oltre due mesi la giunta è monca di due assessori, per «litigi» con l'alleato della Margherita Franco Catania, il primo cittadino faciliterà il lavoro dei consiglieri del centrodestra e annuncia: «Chiederò agli altri componenti della giunta di dimettersi. La mozione è l'unico modo per rinnovare sindaco, giunta e consiglio; se mi dimetto io il consiglio resta in carica. Il mio programma - conclude Leanza - viene bloccato dal consiglio, mi atterrò all'ordinaria amministrazione, e non svolgerò atti di rilievo Pub­blico». Se il comune dovesse paralizzarsi, i consiglieri della Cdl indugiando ancora sull'annunciata mozione, rischierebbero la «gogna dell'opinione pubblica». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]


 25 Settembre 2004

Comune. «Staffetta» con Mario Zappia

Enza Rubino è entrata in Consiglio

Approda in consiglio un'altra esponente del gentil sesso. Si tratta di un'eletta nella lista dell'Udc: la dottoressa Enza Rubino, trentanovenne Brontese, titolare della guardia medica di Cesarò, che subentra al dimissionario Mario Zappia, ex sindaco di Bronte. Che ha dovuto lasciare per soprav­venuta incompatibilità a seguito dell'elezione a presidente della Joniambiente Spa - Ato Ct1; l'ambito territoriale per la gestione dei rifiuti che interessa 14 comuni, da Riposto a Bronte. Il civico consesso adesso conta due donne, con l'azzurra Maria De Luca.
La dottoressa Rubino, come amministratore, è al suo primo approccio, ma ha chiaro come svolgerlo. «Affronterò quest'esperienza con coraggio e volontà, anche se per me è un'esperienza del tutto nuova. In politica ritengo che ci sia bisogno di meno sofisti e di maggiore buon senso», dice. E sulla retorica, i suoi tredici colleghi di Udc, Fi e An, non scherzerebbero, si veda l'annunciata mozione di sfiducia al sindaco, da tempo pubblica, che rimane «salottiera». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia



21 Settembre 2004

Mario Zappia nominato presidente dell'Ato

Mario ZappiaLa società Ato rifiuti Jonia Ambiente che in futuro dovrà occuparsi della raccolta dei rifiuti in un vasto territorio che va da Bronte fino a Giarre ha un nuovo presidente. Si tratta del dott. Mario Zappia, già sindaco per 9 anni consecutivi di Bronte. «Ringrazio il presidente della Provincia Lombardo e i sindaci della fiducia. - ha affermato il neo presidente - La scommessa principale è quella di aumentare il più possibile la percentuale di raccolta differenziata in tutto il comprensorio».

Il neo presidente poi ritiene fondamentale informare adeguatamente gli utenti: «Non è vero che noi Siciliani - afferma - siamo poco propensi a differenziare i rifiuti o poco sensibili al problema generale del deposito degli stessi. Se organizzata a dovere e informata, la gente risponderà ai nostri appelli. Per questo daremo vita a una campagna di sensibilizzazione nelle famiglie e nelle scuole. La gente dovrà sentirsi coinvolta e riconosciuta protagonista della svolta che quest'angolo di Sicilia spero abbia nell'organizzazione della raccolta dei rifiuti in generale e nell'aumento dell'indice di raccolta differenziata».
Durante la seduta, Francesco Rubbino è stato nominato componente del Consiglio ci Amministrazione della Società in rappresentanza della Provincia. Rubbino, che è un amministratore di esperienza, essendo gia stato diverse volte sindaco di Randazzo e presidente dell'Usl 39 di Bronte, in base agli accordi dovrebbe assumere la carica di amministratore delegato. [fonte La Sicilia]


6 Ottobre 2004

Il dott. Zappia si è insediato all'Ato

Si è insediato il nuovo presidente della società Ato rifiuti "Jonia ambiente" chiamata a provvedere alla raccolta dei rifiuti nel vasto territorio che va da Giarre a Bronte. Il neopresidente dott. Mario Zappia, durante il primo Consiglio di amministrazione ha già affrontato alcune emergenze. "Questo Consiglio di amministrazione vanta esperienza e professionalità - dice - e sono certo che insieme faremo un buon lavoro. La società dovrà urgentemente approvare il bilancio di previsione per l'anno 2004 e soprattutto incontrare i sindaci dei Comuni per un quanto più veloce possibile passaggio di consegne.Insomma è arrivato il momento di lavorare per recuperare il tempo perduto in cinque mesi di vacatio a causa della mancanza del Consiglio di amministrazione".

Ad insediarsi, anche se in passato aveva già ricoperto questo incarico è stato anche Francesco Rubino che, secondo gli accordi, dovrebbe ricoprire il ruolo di amministratore delegato. (La Sicilia)



12 Settembre 2004

Bilancio dello scorso anno, la Cdl boccia il rendiconto

«Spese non giustificate»

Non passa in Consiglio comunale di Bronte il rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario dell'anno 2003. I consiglieri della Casa delle libertà hanno deciso di aste­nersi in blocco, presentando un documento che annuncia e motiva la propria decisione. Nel documento si mette in dubbio la reale consistenza dell'avanzo di ammini­strazione e le motivazioni che hanno portato a delle spese, ma si evince anche come il parere dei revisori dei conti sia subordinato alla produzione di ulteriore documentazione: «La motivazione più importante - ci dice il vice presidente Salvatore Proietto che ha guidato la seduta - è che non abbiamo condiviso le spese sostenute dall'Ammini­stra­zione. Circa 2 miliardi delle vecchie lire che non possono essere né condivise né giustificate». Di parere avverso il consigliere Tommaso Lupo che invece il rendiconto lo ha votato favorevolmente. «Vero è - sostiene - che in bilancio sono state inserite spese impor­tanti, ma finalizzate ad incarichi e progettazioni per cambiare in meglio le sorti del paese. Mi riferisco per esempio allo studio Stu (Studio di trasformazione urbana) ed al monitoraggio sulla qualità strutturale e sicurezza sismica degli edifici scolastici che prima non era mai stato fatto».
Alla fine dei 14 consiglieri comunali presenti solo i consiglieri Tommaso Lupo e Nicola Furnitto hanno votato favorevolmente, mentre gli altri 12 astenendosi non hanno permesso che il documento venisse approvato. (La Sicilia)



12 Settembre 2004

CONSUNTIVO: L’astensione è stata massiccia

Bronte, il voto sul bilancio

Il Consiglio censura Leanza

"Avanzo di bilancio forse fittizio, revisori dei conti favorevoli con riser­ve, spostamenti di fondi insufficien­temente motivati, documentazione carente e spese superflue". È questa una sintesi delle motivazioni che, venerdì sera, hanno fatto astenere il consiglio dal voto al consuntivo 2003 (12 astensioni della Cdl e 2 si dell'Ulivo) e fargli censurare, per la quarta volta, il sindaco Turi Leanza è la sua giunta; confermano i capogruppo Alfredo Pinzone (Udc) e Mario Bonsignore (Calanna per Bronte), ed i consiglieri Antonio Petronaci (An) e Nino Prestianni (FI). Data l'irraggiungibilità del sindaco Leanza, di cui non si hanno notizie da settimane, per la giunta chiarisce il vice sindaco Alfio Cuzzumbo: "Abbiamo detto che: in merito all'avanzo sarebbe il caso di verificare la riscossione di crediti di oltre 10 anni fa; il parere dei revisori, come ha ribadito la dottoressa Luca in consiglio alla presenza del dottor Petralia (presidente del collegio), è favorevole e incondizionato; lo spostamento dei fondi riteniamo sia abbastanza motivato. Mentre sulle spese superflue - ammette in conclusione il vice sindaco - qualcuna poteva dare esiti favorevoli se ci fosse stato un preliminare accordo col consiglio. da parte nostra". [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



18 Settembre 2004

La «sfiducia» al sindaco Leanza

«La voteremo entro la fine di ottobre»

Stringono i tempi sulla mozione di sfiducia al sindaco ulivista Turi Leanza, annunciata da Forza Italia, An, Udc e sollecitata da Nuova Sicilia. Questa la situazione secondo i quattro segretari di partito. Perentorio Nino Leanza di An: "Siamo disponibili a fare la mozione immediatamente, senza alcun tipo di condizione e, allo stato attuale, senza pretese su futuri accordi elettorali". Anche Nino Galvagno dell'Udc non indugia: "Noi siamo disponibili da subito, con i fatti, ad andare avanti e votare la sfiducia; e comunque non oltre ottobre. Stiamo sollecitando tutta la Casa delle Libertà a stilare un documento che motivi la sfiducia".

L'azzurra Maria Pia Castiglione aggiunge: "Insieme alle altre componenti abbiamo avuto incontri per redigere l'atto e valutare le motivazioni della mozione". Giuseppe Di Mulo, di Nuova Sicilia, vuole che si acceleri: "Si perde solo tempo, il documento non è un problema, ognuno inserisca le proprie ragioni. Ma lunedì si presenti la richiesta per mettere la mozione all'ordine del giorno, così conclusa la sagra del pistacchio si può votarla". (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia)



7 Settembre 2004

LA CDL SI STA ORGANIZZANDO

Sfiducia al sindaco: mozione vicina

I partiti della Casa delle Libertà sembrano decisi a presentare la mozione di sfiducia al sindaco di Bronte Salvatore Leanza. Il Coordinamento dei partiti del centrodestra brontese, infatti, ha fatto sapere che continuano i lavori per completare l'iter burocratico per la presentazione della mozione di sfiducia». Secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe che già questa settimana si dovrebbero effettuare alcuni incontri.
«Noi - afferma il consigliere comunale di Alleanza nazionale, Antonino Petronaci - già nel mese di luglio abbiamo promosso la mozione di sfiducia. Bisogna quindi agire con sveltezza. Ritardarne ancora la votazione, significherebbe rischiare lunghi periodi di commissariamento che non farebbe certo bene al paese». «La decisione della Cdl danneggia il paese, la ritengo immotivata - replica il segretario dei Ds, Andrea Sgrò. - Alla fine però, visto il braccio di ferro che si è creato, e visto che tutto sommato la mozione di sfiducia consente ai cittadini democra­ticamente di ritornare al voto, potremmo dire che ben venga. Certo - conclude - ognuno si assume le proprie responsabilità perché non sarebbe sbagliato prima di ritornare alle urne risolvere alcuni problemi del paese».

Il consigliere indipendente Enzo Bonina, ha dichiarato di osservare con attenzione il susseguirsi degli eventi, per poi decidere guardando al bene di Bronte, mentre il consigliere Ernesto Di Francesco afferma: «Per molti, in città si dovrebbe ritornare alle urne per porre fine al braccio di ferro fra amministrazione e consiglio. La mozione, però, rischia di vanificare un lavoro realizzato da Leanza i cui frutti si vedranno a breve. Certo - conclude - la crisi provocata dalle forze politiche di Franco Catania non ha aiutato la gente a capire, dando linfa agli avversari». «Non credo che il gruppo di Franco Catania - replica il consigliere della Margherita Tommaso Lupo - abbia creato confusione fra la gente, ha solo chiesto una normalissima verifica di governo che alla fine c'è stata. La Cdl ha i numeri per promuovere e votare la mozione, che è un atto democratico». (La Sicilia)


5 Settembre 2004

Politica. Anche l’Udc propone la mozione

Bronte, il centrodestra: «Sfiducia a Turi Leanza»

L’ex vice presidente della Regione Turi Leanza non sarà più sindaco di Bronte: la casa delle Libertà, che è all’opposizione, sceglie di andare ad elezioni anticipate, con i suoi consiglieri che voteranno la mozione di sfiducia. Soddisfazione si coglie nelle segreterie del centrodestra e fra i cittadini stanchi dell’andazzo che in questi due anni ha distinto i rapporti fra sindaco, giunta e consiglio, tanto che Nuova Sicilia lo ha definito “il biennio di veleni”. Con il sì dell’Udc giunto ufficialmente ieri pomeriggio (ma che in paese girava da tempo) si completa il mosaico, col tassello costituito dai suoi 5 consiglieri, che vanno ad aggiungersi agli altri nove, otto di FI e uno di An. Ben 14 consiglieri su venti, quando per presentare la mozione ne bastano 8 e perché passi 13.
L’Udc contesta “il clima instaurato dal sindaco con i cittadini e il consiglio, l’emigrazione di imprese e forza lavoro, e le nomine di professionisti esterni che hanno svuotato gravemente le tasche dei cittadini”. Giuseppe di Mulo (NS) e Maria Pia Castiglione (FI) compiaciuti commentato: “La scelta dell’Udc rende l’azione della Cdl più qualificata. Siamo sempre del parere che la dialettica è democrazia e che ogni scelta politica debba essere frutto di sani confronti”. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

12 Settembre 2004

Mozione di sfiducia

D'accordo pure l'ex assessore

Sulla decisione della Casa delle Libertà di porre fine all'Ammini­strazione ulivista di Turi Leanza, l'ex assessore Vincenzo San­filippo (Margherita) la pensa così: "Il centrosinistra non può restare passivo ad aspettare che la Cdl detti i tempi della vita politico-amministrativa del paese. Sulla mozione sono convinto che, considerato l'alto grado di conflittualità tra consiglio e sindaco, sia una necessità forzata e voluta da tutti per il bene della città. Bisogna che venga votata, anche se per motivazioni diverse, da tutto il consiglio". Leanza non ha accettato le proposte della Margherita sulla giunta, ancora monca di due assessori. (lpu, Giornale di Sicilia)


5 Settembre 2004

Dall'Udc via libera alla «sfiducia»

Anche l’Udc di Bronte è convinto che l’esperienza amministrativa del sindaco dott. Salvatore Leanza debba presto essere chiusa. Dopo che a luglio il coordinamento di Forza Italia ha comunicato la volontà di voler sfiduciare il sindaco di Bronte, dott. Salvatore Leanza, e dopo che anche Alleanza Nazionale ha manifestato la stessa volontà, oggi l'Udc ha deciso di affiggere un manifesto dove si legge: "Dopo ampie riflessioni, considerato il clima instaurato da parte del sindaco con i cittadini bron­tesi e con il Consiglio comunale, le scelte dallo stesso operate, comunichiamo alla cittadinanza che sono venute meno le condizioni di continuità di questa Amministrazione".

«Sono i fatti quelli che contano - ha dichiarato Leanza - Bronte in due anni e mezzo è cresciuta, ha migliorato i servizi, non ha fatto mancare l'acqua e presentato progetti per milioni di euro. Questa è la verità. Altrettanto non può dire il Consiglio comunale, basti pensare alla mancata adozione del Prg» (Fonte La Sicilia)


28 Agosto 2004

Giunta - Indennità per sindaco e assessori

I soldi del Comune di Bronte

Nel 2003 corrisposti 148.961 euro

Ammontano a 148.961,27 euro lorde le indennità corrisposte nel solo 2003 a sindaco, assessori, presidente e vice presidente del consiglio comunale. Si tratta di emolumenti fissi mensili lordi, stabiliti dalla legge: sindaco, 3.615,19; vice sindaco 1.988,35; assessore e presidente del consiglio 1.626,83; vice presidente del consiglio, 1.220,12.

«Gettoni» - Pagamento per 18 consiglieri - Sborsati in tutto 92.022 euro. I pagamenti ai consiglieri comunali nel 2003 sono stati di 92.022,93 euro. I 18 consiglieri qualora dovessero scegliere l'indennità di funzione al gettone di presenza, percepirebbero 426,03 euro lorde mensili.

Legale - «Extra» all'avvocato Cordaro - Liquidati 4.731 euro aggiuntivi. Per il primo semestre 2004, all'avvocato del comune Antonella Cordaro sono state liquidate indennità pari a 4.731,36 euro; che vanno ad aggiungersi al compenso fisso annuo lordo di 16.338,64 euro.

Servizi ai cittadini - «Stipendio» del difensore civico - Impegnati 25.888 euro per un anno. Per garantire ai cittadini il servizio fornito dal difensore civico, avvocato Cataldo La Ferrera, dallo gennaio al 31 dicembre 2004, è stata impegnata la somma di 25.888,45 euro lorde. Mensili i pagamenti.

Nettezza urbana - Raccolta di rifiuti per 4 mesi - Un appalto da 409.978 euro. Appaltato il servizio di nettezza urbana. L'ente, peri quattro mesi di agosto, settembre, ottobre e novembre, pagherà 409.978,35 euro più iva. L'asta pubblica, col 19,75% di ribasso, se la sono aggiudicata: Meridiana s.a.s. di Guglielmino Vincenzo & C. e Italservice di Guglielmino Giuseppe, entrambe di Misterbianco.

Edilizia - Scuola materna in contrada Salice - Lavori da 353.211 euro alla «Sca.Bat.» Appaltata la costruzione del1a scuola materna di contrada Salice. Aggiudicataria la Sca.Bat. s.r.l. di Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Importo: 353~211.35 euro più iva; 19,72% il ribasso. A settembre l'inizio lavori. [lpu, Giornale di Sicilia]



15 Agosto 2004

«Irregolarità sul Bilancio»

Il Consiglio censura la Giunta

Censurati dalla Casa delle Libertà il sindaco Turi Leanza e la sua giunta. Secondo il consiglio non sarebbe stata «osservata la legge per approvare il bilancio consuntivo 2003». Il capogruppo di Fi Giuseppe Gullotta, spiega: «La legge obbliga l'amministrazione a presentare, entro il 10 giugno, al consiglio il conto consuntivo dell'anno precedente, che questo deve deliberare entro il 30 giugno. Noi ne abbiamo avuto una copia il sei agosto e senza parere dei revisori». [lpu, Giornale di Sicilia]



13 Agosto 2004

Tra i favoriti Lo Presti

Impazza il «toto-assessori»

Ancora monca la giunta guidata dal sindaco Turi Leanza. L'onorevole Franco Catania ha ripresentato i dimissionari Franca Reale e Nino Costanzo, ma il primo cittadino ha declinato. In auge resterebbe però Alfredo Lo Presti, vicino all'onorevole Giovanni Barbagallo (Margherita), proposto dal consigliere Ernesto Di Francesco, dopo il suo rifiuto della carica. [lpu, Giornale di Sicilia]



11 Agosto 2004

Il Dipartimento regionale Urbanistica «passa» la questione agli Enti Locali. Catania: «Aspettiamo»

«No al Prg adottato a comparti»

«Il Piano regolatore generale non si può adottare a comparti per superare le possibili incompatibilità dei consiglieri comunali». Questo il pronunciamento del Dipartimento regionale all'Urbanistica dell'assessorato regionale al Territorio e Ambiente sulla richiesta del presidente del Consiglio comunale di Bronte, Aldo Catania di adottare il Prg ad aree. «Sono state richieste - scrive il dirigente generale del Dipartimento all'urbanistica dell'assessorato, arch. Giuseppe Li Bassi - notizie sull'iter del Piano dal presidente del Consiglio comunale di Bronte, che ha formulato un quesito in ordine alla possibilità per il Consiglio comunale di procedere a deliberazioni e votazioni su singole parti del piano. Premesso - continua - che a giudizio di questo Dipartimento, in considerazione del fatto che l'atto di adozione del Piano nel suo complesso non può che riguardare la totalità delle previsioni progettuali relative all'intero territorio comunale e che, pertanto, il procedimento prospettato non supera le condizioni di incompatibilità, si invita l'assessorato alle Autonomie Locali a esprimersi con urgenza sul quesito».

«L'assessorato può anche avere ragione - ci dice in proposito il presidente della commissione consiliare Urbanistica Alfredo Pinzone - ma continuo a sostenere che il Prg debba essere approvato dai consiglieri. Personalmente non ho problemi di incompatibilità e chiedo ai colleghi di affrontare una volta per tutte il problema; approvando un Prg moderno e non quello frutto di direttive impartite nel '93, e quindi vecchio». Per il presidente del Civico consesso, Aldo Catania, la lettera dell'assessorato Territorio e Ambiente non chiude la vicenda: «Noi - afferma - abbiamo chiesto un parere all'assessorato regionale agli Enti locali che ancora non si è espresso. Prendiamo atto del parere dell'arch. Libassi, ma aspettiamo la risposta dell'assessorato competente cui ci siamo rivolti perché siamo convinti della necessità che ad approvare il Prg debbano essere i brontesi e non un commissario con non conosce le peculiarità del territorio». Per il sindaco Leanza, il Prg presentato non è vecchio: «Lo schema - dice - è stato adeguato al Piano triennale opere pubbliche estendendo la pianificazione urbanistica a tutto il territorio comunale». [La Sicilia]



8 Agosto 2004

PRG A BRONTE

Il sindaco diffida la Regione

«Inviate il commissario»

Il sindaco di Bronte, dott. Salvatore Leanza, ha inviato una lettera diffida agli assessori e ai direttori degli assessorati regionali al Territorio ed Ambiente e delle Autonomie locali affinché venga nominato un commissario regionale che adotti il Prg, in quanto il Consiglio comunale, nonostante l'elaborato sia stato inviato a gennaio non si è ancora pronunciato neanche sulle incompatibilità o meno della maggioranza dei consiglieri comunali. «Ritengo - dice il sindaco - che l'invio di un commissario in funzione sostitutiva del Consiglio comunale inadempiente non possa essere più rimandato stante il lungo periodo da quando, nel 1994, lo stesso Consiglio comunale ha dettato le direttive e la necessità di collegare il Piano di Protezione civile, il Piano del Commercio e lo studio di trasformazione urbana dell'intero territorio allo strumento urbanistico.»
Il sindaco nella missiva ripercorre tutti i passi compiuti ed i fatti che si sono verificati fino all'invio al Consiglio comunale dell'elaborato tecnico, compreso il recente sopralluogo da parte dell'ing. Mauro Verace, dirigente dell'assessorato al Territorio della Regione siciliana a Bronte. Oltre a questo Leanza ricorda che una sentenza del Tar ha impedito al Comune di Ramacca di approvare il Prg a comparti per evitare le incompatibilità, come vorrebbe invece fare l'assemblea consiliare di Bronte. «Questa sentenza è vecchia di 15 anni - risponde il presidente del Consiglio comunale Aldo Catania - e da allora la giurisprudenza potrebbe essere stata modificata. Per questo noi continuiamo a credere in questa possibilità. Attendiamo quindi la risposta della Regione al nostro quesito». [fonte La Sicilia]

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