8 Luglio 2004 Mentre tiene banco la richiesta da lui avanzata di scioglimento del Consiglio comunale Il sindaco Leanza nel mirino della Procura Guai giudiziari all'orizzonte per il primo cittadino di Bronte, che ha abituato ormai l'opinione pubblica ad uscite "ad effetto" che stanno, in questi giorni, richiamando l'attenzione sulla cittadina del pistacchio. Falso e tentata truffa: con queste accuse, ipotizzate dalla Procura della Repubblica di Catania, è stato richiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Salvatore Leanza e per due agenti di polizia municipale, Biagio Daniele e Antonino Fioretto. Sarà il Gup di Catania, Antonella Romano, a decidere il tutto nell'udienza preliminare fissata per il 19 ottobre. L'inchiesta scaturisce dal distaccamento dei due vigili nell'ufficio del sindaco, cosa questa che avrebbe fatto perdere loro il diritto a ricevere l'indennità dovuta a chi svolge funzione di ordine pubblico e di polizia giudiziaria. Secondo la tesi dell'accusa, tutta da dimostrare, per aggirare questo inconveniente, Leanza avrebbe attestato che "i tenenti Daniele Biagio e Fioretto Antonio hanno espletato sin dall'epoca del distacco mansioni proprie della qualifica di appartenenti al Corpo della Polizia municipale di polizia giudiziaria o ordine pubblico alle dipendenze del sindaco". Intanto il clima a Bronte è molto pesante. Il sindaco ha chiesto lo scioglimento del consiglio comunale per gravi inadempienze che, a suo avviso, non si fermerebbero solo alla mancata approvazione del Prg e, sullo sfondo, rimane ancora la vicenda dell'incendio che ha sfiorato nei giorni scorsi, i giacimenti di gas metano di proprietà dell'Agip. «Il ritardo nell'adozione del piano regolatore generale comporta anche remore per l'approvazione di un altrettanto adeguato piano comunale di Protezione Civile, dello studio di fattibilità economico-sociale e di sostenibilità culturale-ambientale relativo alla costituzione di una società di trasformazione urbana per l'intero territorio comunale. Il Piano, anch'esso da tempo depositato agli atti del consiglio comunale, non viene esaminato così come da molti anni succede anche per il piano urbanistico commerciale e per altrettanti diversi piani di lottizzazione urbanistica presentati da operatori privati». Lo stesso primo cittadino, riferendosi all'incendio di contrada San Nicola, ritiene che anche l'Eni e l'Agip, oltre che il prefetto di Catania debbano informare l'opinione pubblica su quanto è avvenuto. Lo stesso - si legge in una nota - continua ad esercitare le sue funzioni, compresa quella di autorità locale di pubblica sicurezza, nella consapevolezza che il territorio risulta, allo stato, già tutelato per l'impegno dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, e che il patrimonio comunale culturale e artistico, oltre che del mondo agricolo e forestale, è ampiamente garantito non soltanto per la costante attività del Corpo forestale regionale ma anche per l'impegno della Polizia municipale. Ieri mattina intanto, Leanza ha presieduto una conferenza di servizio per l'esame del progetto di un centro commerciale proposto dall'Aligrup Despar. L'assessorato regionale al territorio, era rappresentato dal dirigente Mauro Verace al quale il sindaco, prima dell'incontro, ha ampiamente relazionato sul ritardo della Regione nella nomina del commissario ad acta per l'intervento sostitutivo sulla inadempienza accertata per l'adozione del piano regolatore generale. [Marcello Proietto, Gazzetta del Sud]
8 Luglio 2004
BRONTE, INCHIESTA PER FALSO E TRUFFA Chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Leanza e due vigili I sostituti procuratori della Repubblica, Antonino Fanara ed Andrea Bonomo, hanno chiesto al giudice per le indagini preliminari, Antonella Romano il rinvio a giudizio con le accuse di falso e tentata truffa, nei confronti del sindaco di Bronte, Salvatore Leanza. Al centro dell'inchiesta il trasferimento di due vigili urbani Biagio Daniele ed Antonio Fioretto nello «staff» del sindaco; cosa che avrebbe dovuto fa «congelare» il diritto all'indennità percepita da chi svolge funzione di ordine pubblico o di polizia giudiziaria (il caso dei. due vigili). In questo senso si sarebbe mosso anche il comandante dei vigili urbani di Bronte, Salvatore Tirendi, se - qui sta la chiave del procedimento aperto dalla Procura - il sindaco non avesse attestato «falsamente» dicono i magistrati, che i due vigili avrebbero continuato ad espletare l'attività di ordine pubblico e polizia giudiziaria, anche stando in servizio nel suo ufficio. In particolare i due avrebbero svolto mansioni di «controllori» nella segreteria di Leanza (su chi doveva essere ricevuto o meno dal sindaco), soprattutto nel periodo delle "minacce" che il primo cittadino (Leanza si barricò in Municipio per chiedere una riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica a Bronte), ha dichiarato di aver subito. I due vigili urbani si sarebbero infatti occupati delle indagini relative al caso. In realtà il braccio di ferro che ha portato al procedimento in Procura sta tutto nel rapporto non proprio idilliaco tra il sindaco e il comandante dei vigili urbani che, all'epoca, si era rifiutato di inserire nell'elenco dei suoi agenti con diritto a percepire l'indennità, proprio i nomi dei due vigili passati a «dirigere il traffico» nella segreteria del sindaco. L'udienza preliminare per stabilire il rinvio a giudizio o meno del sindaco Leanza, di Fioretto e di Daniele che dovranno rispondere di falso e tentata truffa, è stata fissata dal giudice dell'udienza preliminare al 19 ottobre. Il sindaco Leanza è difeso dagli avvocati Carmen Mirabella e Alfio Cuzzumbo. [R. C., La Sicilia]
7 Luglio 2004
La Procura ha chiuso le indagini sul trasferimento di due vigili nello staff di Leanza Il primo cittadino avrebbe prodotto attestazioni false per garantire loro l’indennità Bronte, il sindaco sotto inchiesta «Truffa e falso», chiesto il processo Il «raggiro» fu sventato - Sulla richiesta di giudizio il gup deciderà ad ottobre Falso e tentata truffa. Sono queste le accuse che la Procura ha ipotizzato nei confronti del sindaco di Bronte Salvatore Leanza e di due vigili urbani di Bronte, per i quali i pubblici ministeri Antonino Fanara e Andrea Bonomo hanno chiesto il rinvio a giudizio. Ad esaminare il caso per decidere se sia necessario o meno ricorrere ad un processo sarà il gup Antonella Romano che ha fissato l'udienza preliminare per il 19 ottobre. L'inchiesta recentemente chiusa dalla Procura scaturisce dal distaccamento dei due vigili urbani Biagio Daniele e Antonino Fioretto (entrambi difesi dall'avvocato Alfio Cuzzumbo) nello staff del sindaco Turi Leanza (assistito dagli avvocati Carmen Mirabella e Giuseppe Longhitano). In questo modo, i due agenti della Polizia municipale avrebbero perso il diritto a percepire l'indennità dovuta a chi svolge funzione di ordine pubblico o polizia giudiziaria. Per aggirare questo inghippo e garantire un maggiore introito mensile ai due funzionari, però, il sindaco del paese del pistacchio avrebbe attestato che «i tenenti Daniele Biagio e Fioretto Antonio hanno espletato sin dall'epoca del distacco mansioni proprie della qualifica di appartenenti al Corpo della Polizia municipale di polizia giudiziaria o ordine pubblico alle dipendenze del sindaco». In pratica, si sarebbero occupati di fare i 'buttafuori' della segreteria del primo cittadino e avrebbero indagato sulle minacce che Leanza avrebbe ricevuto l'anno scorso. Ma, per la Procura, si tratterebbe solo di un'attestazione falsa, destinata a trarre in inganno il comandante dei vigili urbani di Bronte, Salvatore Tirendi, chiamato a compilare un elenco di destinatari dell'indennità. Una trappola che fallì la sua missione. Gli indagati, però, non riuscirono nel loro intento «per la ferma opposizione dello stesso comandante», che per questo fu diffidato da Leanza. La querelle tra il primo cittadino di Bronte e Tirendi proseguì anche nei primi mesi di quest'anno, - ma per altre cause, forse solo apparentemente - quando Leanza mise in atto una protesta clamorosa, barricandosi per quasi una settimana nel Palazzo municipale: Leanza si disse vittima di un'opera di delegittimazione. Ora i pubblici ministeri Antonino Fanara e Andrea Bonomo hanno chiuso le indagini sul controverso trasferimento dei due vigili urbani, ritenendo che sussistano i presupposti per un processo. A dire l'ultima parola, però, sarà il gup Antonella Romano, che dovrà decidere se rinviare a giudizio i tre indagati. [Cl. C., Giornale di Sicilia] Ottobre 2004: Il rinvio a giudizio - Ottobre 2007: l'assoluzione |
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7 Luglio 2004
«Il prefetto chiarirà al più presto gli episodi oscuri» Ritornano a Bronte gli "episodi oscuri" Leanza richiede lo scioglimento del Consiglio «per motivazioni diverse e ben più gravi delle accertate inadempienze di natura contabile» 7 Luglio 2004
Incendi «oscuri», Leanza ribadisce «Il Consiglio di Bronte va sciolto» Il sindaco di Bronte Salvatore Leanza ritiene che «possano esistere anche le condizioni dello scioglimento anticipato del consiglio comunale per motivazioni diverse e ben più gravi delle accertate inadempienze di natura contabile e delle altrettanto irresponsabili omissioni nell'adozione del piano regolatore generale». Leanza ritiene inoltre che «essendo iniziate proprio da Bronte nel 2002 le condizioni per una svolta politica nazionale ora possibile, si vada anche in sede locale ad elezioni anticipate». Le affermazioni sono contenute in un comunicato riguardante l'incendio scoppiato nel territorio del Comune la notte tra sabato e domenica scorsa, fatti che il sindaco giudica «dai contenuti poco chiari e poco credibili». Leanza è del parere che essi «vadano ricollegati ad altri fatti ed episodi, alcuni altrettanto oscuri, che si sono verificati a Bronte negli ultimi due anni, tendenti sempre a delegittimare l'immagine e la credibilità del sindaco nonchè l'azione e l'attività dell'amministrazione comunale». Nell'ottobre dello scorso anno Leanza aveva denunciato di essere stato vittima di intimidazioni. «Sono fiducioso - ora dice - che il prefetto chiarirà al più presto gli episodi oscuri avvenuti il 3 ottobre 2003 ed il 3 luglio 2004». (Fonte Giornale di Sicilia) | IL COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO Si comunica che il Sindaco Dott. Salvatore Leanza ha annullato due importanti appuntamenti che avrebbe dovuto avere oggi martedì 6 luglio a Palermo riguardanti il Piano Regolatore Generale ed il Piano di Recupero del Centro Storico di Bronte. Il Sindaco ha convocato nella sua residenza di Bronte il Responsabile della P. M. Ten. G. Saitta in modo che la Giunta Municipale prendesse atto delle dimissioni presentate ieri dall'Assessore alla Cultura ed all'Ambiente Antonello Caruso eletto nei giorni scorsi Vice Presidente della Società "ATO Rifiuti Jonia Ambiente". "All'Assessore Caruso và l'apprezzamento per l'impegno ed il lavoro svolto in questi due anni e sono certo che opererà con altrettanta capacità nell'espletamento del nuovo incarico per contribuire a sviluppare nel comprensorio Ionico Etneo il sistema integrato della gestione dei rifiuti solidi urbani con criteri di efficienza e di economicità del servizio fino alla localizzazione dell'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti che dovrà servire l'intera Provincia Etnea". "Quanto ai fatti dai contenuti poco chiari e poco credibili avvenuti a Bronte nei giorni 3 e 4 luglio, ritengo che vadano ricollegati ad altri fatti ed episodi, alcuni altrettanto oscuri, che si sono verificati nella Città di Bronte negli ultimi due anni, tendenti sempre a delegittimare l'immagine e la credibilità del Sindaco nonché l'azione e l'attività dell'Amministrazione Comunale". "Vanno immediatamente individuati i responsabili ai vari livelli dolosamente coscienti del verificarsi di questi fatti e ritengo che non appena saranno concluse le indagini affidate alla Stazione dei Carabinieri di Bronte, sarà S. E. il Prefetto di Catania ad illustrare all'opinione pubblica brontese che attende con fiducia, anche se apparentemente disorientata, la vera ed effettiva genesi di quanto è avvenuto a Bronte il 3 e 4 luglio 2004 e la notte tra il 3 e 4 ottobre 2003". "Ritengo che possano esistere anche le condizioni dello scioglimento anticipato del Consiglio Comunale per motivazioni diverse e ben più gravi delle accertate inadempienze di natura contabile e delle altrettanto irresponsabili omissioni nell'adozione del Piano Regolatore Generale, fatti amministrativi su cui sino ad oggi l'unico elemento certo è stato il silenzio- rifiuto della Regione Siciliana sull'intervento sostitutivo in entrambi i casi". "Sono fiducioso che S.E. il Prefetto di Catania, Rappresentante di tutte le Istituzioni Statali e che, il 31 marzo è stato in visita ufficiale a Bronte, chiarirà al più presto gli episodi oscuri e poco credibili avvenuti il 3 ottobre 2003 ed il 3 luglio 2004, ma anche per due altri motivi, perchè la cittadinanza di Bronte è profondamente devota alla Patrona Maria Santissima Annunziata alla quale il Sindaco di Bronte il 3 agosto 2003 ha affidato le chiavi della Città così come il 3 agosto 2002 è stato festeggiato il Copatrono S. Biagio che si onora in Chiesa il 3 febbraio di ogni anno". "La presenza dell'Arcivescovo di Catania il 29 giugno in visita ufficiale alle Istituzioni comunali di Bronte ha rappresentato per il Sindaco, motivatamente assente nell'occasione, una svolta personale non soltanto sul piano della fiducia nei confronti di tutte le Istituzioni dello Stato ma anche di natura morale e spirituale". "A conclusione di questa vicenda ritengo di avere mantenuto ed avviato quasi l'intero Programma Amministrativo approvato dagli elettori brontesi, e che, essendo iniziate proprio da Bronte nel 2002 le condizioni per una svolta politica Nazionale ora possibile, si vada anche in sede locale ad elezioni anticipate". Bronte, lì 06/07/2004 - Il sindaco, Dott. Salvatore Leanza | 8 Luglio 2004 «Il prefetto non ha nulla da chiarire» «Il prefetto non ha nulla da chiarire in merito a quanto accaduto a Bronte. Non vedo cosa c'entri l'on. Castiglione in tutta questa vicenda e non voglio che il sindaco di Bronte mi usi per avvalorare le sue tesi». Lo ha affermato il prefetto di Catania Anna Maria Cancellieri Peluso intervenendo dopo le dichiarazioni del sindaco di Bronte Salvatore Leanza in merito all'incendio scoppiato in paese la notte tra sabato e domenica scorsa. Leanza in alcuni comunicati nei giorni scorsi ha ipotizzato collegamenti tra le intimidazioni denunciate lo scorso anno e l'incendio, aveva chiamato in causa il vicepresidente della Regione Giuseppe Castiglione e aveva auspicato un intervento del prefetto a chiarimento della vicenda. Leanza ha convocato un conferenza stampa per le 18 di sabato prossimo. (Fonte La Sicilia) | 7 Luglio 2004 Leanza: «Fare luce su alcuni fatti oscuri» Il sindaco di Bronte Salvatore Leanza ritiene che «possano esistere anche le condizioni dello scioglimento anticipato del Consiglio Comunale per motivazioni diverse e ben più gravi delle accertate inadempienze di natura contabile e delle altrettanto irresponsabili omissioni nell'adozione del Piano regolatore generale». Leanza ritiene inoltre che «essendo iniziate proprio da Bronte nel 2002 le condizioni per una svolta politica nazionale ora possibile, si vada anche in sede locale ad elezioni anticipate». Le affermazioni sono contenute in un comunicato riguardante l'incendio scoppiato nel territorio del Comune la notte tra sabato e domenica scorsa, fatti che il sindaco giudica «dai contenuti poco chiari e poco credibili». Leanza è del parere che essi «vadano ricollegati ad altri fatti ed episodi, alcuni altrettanto oscuri, che si sono verificati a Bronte negli ultimi due anni, tendenti sempre a delegittimare l'immagine e la credibilità del sindaco nonchè l'azione e l'attività dell'amministrazione comunale». Nell'ottobre dello scorso anno Leanza denunciò di essere stato vittima di intimidazioni. «Sono fiducioso - conclude Leanza - che il prefetto chiarirà al più presto gli episodi oscuri e poco credibili avvenuti il 3 ottobre 2003 ed il 3 luglio 2004». (Fonte La Sicilia) | 7 Luglio 2004 Il sindaco Leanza chiede lo scioglimento del Consiglio Ancora un colpo di scena al comune di Bronte, guidato dal sindaco Salvatore Leanza. Ieri, il primo cittadino ha annullato due importanti riunioni a Palermo riguardanti il Prg ed il piano di recupero del centro storico e ha convocato la Giunta per prendere atto delle dimissioni dell'assessore alla cultura Antonello Caruso, eletto nei giorni scorsi vice presidente della società "Ato Rifiuti Jonia Ambiente". Quanto ai fatti dai contenuti poco chiari e poco credibili (incendio nei pressi dei giacimenti gas Agip) avvenuti il 3 e 4 luglio - commenta il sindaco Leanza -ritengo che vadano ricollegati ad altri fatti ed episodi, alcuni altrettanto oscuri, che si sono verificati negli ultimi due anni, tendenti sempre a delegittimare l'immagine del sindaco nonché l’azione e l’attività dell'amministrazione comunale. Vanno immediatamente individuati i responsabili ai vari livelli dolosamente coscienti del verificarsi di questi fatti e ritengo che non appena saranno concluse le indagini affidate alla Stazione dei Carabinieri di Bronte, sarà il Prefetto di Catania ad illustrare all'opinione pubblica brontese che attende con fiducia, anche se apparentemente disorientata, la vera ed effettiva genesi di quanto è avvenuto il 3 e 4 luglio 2004 e la notte tra il 3 e 4 ottobre 2003. Ritengo che possano esistere anche le condizioni dello scioglimento anticipato del consiglio comunale per motivazioni diverse e ben più gravi delle accertate inadempienze di natura contabile e delle irresponsabili omissioni nell'adozione del Prg. Fatti su cui c'è stato il silenzio- rifiuto della Regione» (m. p., Gazzetta del Sud) |
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5 Luglio 2004
L'incendio divampato in contrada San Nicola Parla il sindaco: "Non ci sono dubbi, a mio parere, che l’incendio sia di matrice dolosa" Il sindaco, Salvatore Leanza, nella mattinata di domenica 4 Luglio si è recato sui luoghi dove, sabato 3 luglio, è scoppiato un violento incendio nelle vicinanze di alcuni pozzi di estrazione gas dell'Eni. I pozzi sono stati la preoccupazione principale per il pericolo e le conseguenze che si sarebbero potute verificare se l’incendio li avesse raggiunti con il rischio di una loro esplosione. Scopo del sopralluogo è stato anche quello di valutare l’entità dei danni provocati dalle fiamme. Il Sindaco era accompagnato dagli assessori Currao e Pizzuto, dal Responsabile della Polizia Municipale, tenente Giuseppe Saitta e dal geom. Biagio Greco dell’Ufficio Tecnico comunale. Il rapporto stilato dalla Polizia Municipale è stato immediatamente trasmesso al Prefetto di Catania. Da parte sua, il sindaco, al fine di contribuire all’accertamento delle cause dell’incendio ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Non ci sono dubbi, a mio parere, che l’incendio sia di matrice dolosa anche perché ha avuto origine in una zona difficilmente raggiungibile, frequentata soltanto da piccoli coltivatori brontesi abituati da sempre a custodire le loro terre come un bene prezioso.” “Quanto alla possibile esplosione dei pozzi Agip le concessioni regionali in materia di estrazione di idrocarburi, prevedono, per motivi di sicurezza e incolumità pubblica ai fini di protezione civile, la garanzia da parte dell’Agip di prevenire qualsiasi benché minimo pericolo di esplosione, altrimenti sarebbe a rischio tutto il territorio comunale e finanche l’abitato cittadino.” “Ho dato incarico all’Ufficio Tecnico Comunale di quantificare il danno alle costruzioni rurali ed alle coltivazioni agricole interessate dall’incendio, compreso il terreno sul quale insiste il laghetto da cui è stata prelevata l’acqua utilizzata dall’elicottero della Guardia Forestale di Randazzo per lo spegnimento delle fiamme.” “Ho dato, altresì, mandato al Responsabile dell’Ufficio Legale Comunale, Avv. Antonella Cordaro, di verificare i presupposti per l’avvio di un’azione legale a tutela degli interessi dell’Amministrazione Comunale nei confronti di coloro che saranno individuati come responsabili dell’incendio, nonchè della divulgazione di notizie tendenti a provocare tensioni e allarme sociale nella Città di Bronte, al fine di un’eventuale costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni morali e patrimoniali a favore della comunità locale.” “Ringrazio, a nome dell’intera comunità brontese, per il loro intervento, la Guardia Forestale di Bronte, i Vigili del Fuoco volontari di Maletto ed il personale dell’ENI, oltre che la Protezione Civile di Bronte ed il proprietario del laghetto per avere acconsentito al prelevamento dell’acqua necessaria allo spegnimento delle fiamme, subendo danni anche alle piantagioni e che, qualunque sia la causa dell’incendio, dovrà essere certamente risarcito.” “Sono convinto che i Carabinieri della Stazione di Bronte perverranno in tempi brevissimi all’accertamento della matrice dell’incendio e all’individuazione dei responsabili, dandone comunicazione al Sindaco, al fine di potere tranquillizzare la cittadinanza, oltre che al Prefetto e alla Magistratura.”
6 Luglio 2004
Estenuante lavoro sabato di forestali e vigili per domare le fiamme che hanno interessato dieci ettari Forse doloso l’incendio ai pozzi Agip Sospetti del sindaco che ha allertato la Prefettura e sabato informerà la cittadinanza Quello che sembrava un normale incendio tipico della stagione afosa, scoppiato sabato scorso in contrada San Nicola a Bronte, poteva invece trasformarsi in un'apocalisse, perché a poca distanza da alcuni pozzi di gas dell'Agip che hanno rischiato di trasformarsi in trappole mortali. Scoppiato l'allarme sul posto sono giunti equipaggi della forestale, vigili del fuoco, carabinieri e guardie forestali: intervenuto pure un mezzo aereo della base antincendio forestale di stanza a Randazzo che ha "raffreddato" con ripetuti lanci di acqua prelevata da un vicino laghetto artificiale privato il terreno circostante i due pozzi. Alla fine, dopo ben 32 lanci dall'elicottero e un estenuante lavoro degli uomini a terra, l'incendio è stato domato: il bilancio è grave. Dieci ettari di terreno coltivato a frutteti e mandorleti in fiamme, cinque caseggiati rurali danneggiati e danno ambientale significativo. E, all'orizzonte, lo spettro di una catastrofe ambientale, qualora i giacimenti di gas fossero stati interessati dalle fiamme. […] Il sindaco ritiene, ancora, che il falso procurato allarme potrebbe indurre qualche male intenzionato a commettere azioni vandaliche e di sabotaggio interessando perfino l'acquedotto comunale. In conseguenza del procurato allarme il primo cittadino rimarrà in sede stabile nella sua residenza per assicurare la presenza e l'intervento quale responsabile di protezione civile evitando di recarsi in Municipio in concomitanza con le sedute dei lavori del consiglio comunale e delle commissioni. Leanza ritiene inoltre che una non tempestiva precisazione sui fatti accaduti potrebbe dare luogo al verificarsi di circostanze gravi per le quali è necessario il suo vigilante controllo. «Quanto accaduto impone la necessità che si proceda con estrema urgenza alla redazione di un efficiente piano di protezione civile comunale che va collegato con l'adozione del Prg per il quale si registra un notevole ritardo da attribuire al consiglio comunale ed all'inerzia della Regione nel procedere all'intervento sostitutivo. Ritengo che non si possa più rinviare il potenziamento ed il coordinamento di tutte le forze dell'ordine che operano sul territorio comunale a tutela sia della sicurezza pubblica che della prevenzione e repressione dei reati, dal modesto abuso edilizio alla lotta alla criminalità organizzata. Mi sorprende - conclude - il silenzio dell'on. Giuseppe Castiglione presente sul territorio nella sua qualità di assessore regionale all'agricoltura e alle foreste ed ex assessore regionale all'industria, evidentemente perché consapevole che si trattava di una esercitazione di protezione civile o per colpevole incoscienza o per dolosa coscienza». Il sindaco informerà la cittadinanza con un pubblico comizio che si terrà nella piazza principale sabato alle ore 20. [Marcello Proietto, Gazzetta del Sud]
4 Luglio 2004
Fiamme vicino ai pozzi Agip Incendio (forse doloso) in contrada S. Nicola domato dopo 5 ore: 10 ettari di terreno distrutti Attimi di tensione ieri pomeriggio a Bronte a causa di un incendio di possibile matrice dolosa scoppiato intorno alle 14 in contrada San Nicola al confine con il Ponte Sciara, più o meno a duecento metri in linea d'aria dalle prime case del paese. Tensione perché le fiamme hanno interessato la zona dei pozzi del gas dell'Agip con il rischio dì qualche esplosione. Per questo sul posto sono arrivati di gran carriera la Guardia forestale di Bronte, i carabinieri della Stazione di Bronte, i Vigili del fuoco volontari di Maletto e il personale dell'Eni, con il vice Prefetto che ha avvisato il sindaco di Bronte Salvatore Leanza, in quel momento al lavoro al Comune, chiedendogli di far intervenire le forze comunali di Protezione civile. Così il primo cittadino ha fatto arrivare sul posto la Polizia municipale e gli uomini della Protezione civile hanno collaborato a spegnere le fiamme. Visto il pericolo però è arrivato pure l'elicottero della Guardia Forestale di Randazzo che, attingendo da due laghetti privati nella vicina contrada Cantera, ha effettuato dei lanci di acqua soprattutto nella zona dei pozzi del gas, scongiurando il rischio di esplosioni. L'enorme spiegamento di forze ha evitato danni maggiori, ma il bilancio è ugualmente grave: l'incendio ha divorato, infatti, oltre 10 ettari di terreno privato coltivato per la maggior parte a mandorleti, oliveti e pure vigneti. Fra questi però tanto terreno incolto destinato principalmente al pascolo e pieno di sterpaglie che, complice anche il vento, alla fine hanno aiutato ad alimentare l'incendio, provocando fiamme particolarmente alte. In queste condizioni il lavoro dei pompieri a terra e l'impiego dell'autobotte della Guardia forestale di Bronte è stato veramente difficile, e solo grazie ai 32 lanci d'acqua dall'elicottero, intorno alle 19,30, l'incendio è stato domato. Completamente distrutti anche cinque fabbricati rurali ed assieme a loro le coltivazioni, per danni che complessivamente sono ancora da calcolare. Intanto proseguono le indagini. Si dovrà capire se, come si immagina, l'incendio è di matrice dolosa, e se qualcuno si è addentrato all'interno della contrada attraverso uno dei tanti viottoli e poi - riuscendo per il momento a farla franca - ha appiccato il fuoco, oppure se qualcuno nel tentativo di eliminare le sterpaglie dal proprio terreno bruciandole ha provocato l'incendio. Comunque vada la Guarda forestale ricorda che in questo periodo di gran caldo appiccare fuochi è seriamente pericoloso e per questo vietato. (Fonte La Sicilia) |
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2 Luglio 2004
Leanza diserta l'incontro con l'arcivescovo Gristina Il sindaco Turi leanza diserta l'incontro con monsignor Salvatore Gristina, e precisa di averlo fatto per «rimarcare il clima di grave pesantezza politica dovuto all'ostruzionismo e contrasto del consiglio contro la giunta. In attesa che sentenzi il Tar sul consiglio, mi asterrò da iniziative pubbliche». Eppure l'appuntamento di martedì sera era stato concordato direttamente da Leanza, dopo aver "preteso" di spostare quello previsto a maggio, perché sotto elezioni. Convocati giunta e consiglio, separatamente, il vice sindaco Francesca Reale e gli altri assessori hanno accolto l'arcivescovo, che ha poi incontrato i consiglieri, presenti pure l'onorevole Franco Catania e il vicepresidente della Regione Giuseppe Castiglione. Al termine, alla "Casa Riposo San Vincenzo De Paoli - Padre Marcantonio", ha benedetto la statua del santo e il busto del fondatore. (lpu, Giornale di Sicilia) | LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO «Con riferimento alla mia mancata presenza nella sede istituzionale in occasione della visita dell'Arcivescovo di Catania presso il Comune di Bronte, nell'esprimere il mio più vivo apprezzamento per le iniziative di S.E. Salvatore Gristina, comunico che l'assenza è dovuta alla volontà di rimarcare con forza ancora una volta il clima di grave pesantezza politica per la continua azione di contrasto e di ostruzionismo adottata dalla maggioranza del Consiglio Comunale nei confronti di tutte le iniziative amministrative portate avanti dalla Giunta Municipale in coerenza del programma elettorale approvato dalla maggioranza dei cittadini brontesi. Il disagio nella gestione amministrativa è ancora di più aggravato dal fatto che nell'attuale legislazione regionale manca qualsiasi forma di controllo sugli atti amministrativi, per cui l'unico strumento che ha l'Amministrazione Comunale è quello di rivolgersi al TAR per bloccare iniziative dissennate e discutibili sul piano dei contenuti e delle procedure adottate dal Consiglio Comunale, come nel caso degli emendamenti al bilancio 2004 approvati con il parere contrario del competente dirigente, del responsabile dell'Ufficio di Ragioneria e del Collegio dei Revisori. Mi asterrò dal partecipare alle iniziative pubbliche fino a quando non sarà resa nota la decisione del TAR di Catania sul ricorso presentato dall'Amministrazione Comunale in relazione alle ripetute inadempienze del Consiglio Comunale e dal silenzio della Regione Siciliana». Bronte, lì 30-06-2004 - Dott. Salvatore Leanza |
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2 Luglio 2004
Antonello Caruso vice presidente della “Jonia Ambiente” Si è dimesso dalla carica di assessore comunale Soddisfazione a Bronte, dopo la nomina a vice presidente dell’Ato-rifiuti “Jonia Ambiente” dell’assessore comunale, prof. Antonello Caruso: “La mia nomina - afferma Caruso - è il frutto della battaglia che il sindaco di Bronte, Leanza ha compiuto mesi fa per far si che Bronte avesse un suo rappresentante nel Cda. Affronterò quest’incarico con lo stesso entusiasmo con cui ho ricoperto la carica d’assessore a Bronte, puntando ad aumentare il quantitativo della raccolta differenziata”. Soddisfatto anche il sindaco di Bronte, Salvatore Leanza, sia per la nomina di Caruso come vice presidente sia perché è di Bronte l’unico rappresentante nel Cda dell’Ato del centrosinistra: “Ci siamo battuti affinché Bronte avesse un suo valido rappresentante nel Cda e ci siamo riusciti. Sono certo, infatti, che Caruso all’Ato farà bene come bene ha fatto nelle vesti di assessore a Bronte”. Presidente di Jonia Ambiente è stata nominata Adelina Buongiovanni, 37 anni, docente di lettere e assessore alla P.I. di Randazzo. La Società, costituita nel dicembre 2002, si occupa della gestione operativa dell'Ato, nell'ambito del ciclo di smaltimento dei rifiuti urbani di 14 comuni dell'area ionica, da Giarre a Bronte. Caruso ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di assessore comunale, dovute per la sopraggiunta incompatibilità con la nuova nomina di vice presidente dell’Ato-rifiuti “Jonia ambiente”. Ha inviato una lettera al sindaco, alla Giunta, al segretario ed al presidente del Consiglio comunale comunicando la decisione. “Sento - scrive Caruso - la personale esigenza, in questo frangente, di ringraziare il Primo cittadino, Turi Leanza e la Giunta, per tutto quello che insieme abbiamo fatto in questi due lunghi e difficili anni. Nel mio cuore rimarrà sempre viva l’esaltante esperienza condotta insieme che ci ha visti realizzare, risolvere, credere nelle cose in grande, ripristinare la legalità e vedere un domani migliore per la crescita sana della nostra Città. Un ringraziamento particolare va anche al personale del Comune, ed in particolare allo staff del sindaco e degli assessori per il lavoro svolto ed il supporto verso le tematiche trattate. Confermando - conclude Caruso rivolgendosi al sindaco - la stima e l’affetto verso la Tua persona, Ti auguro di poter realizzare il programma politico che i cittadini di Bronte hanno premiato durante le elezioni amministrative, nell’augurio che migliorino pure i rapporti con il Consiglio comunale”. A Caruso il sindaco Lenza aveva assegnato, fra le altre, l’importante ed innovativa delega della Qualità della Vita.
20 Giugno 2004
INCHIESTA Segreti gli atti della commissione Consiglio «chiuso» sulla vicenda dell’autoblù | Si è svolto a porte chiuse, giovedì sera, il consiglio comunale per trattare la relazione sull’uso fuorviato di auto e computers del Comune, portata in aula dal presidente della "Commissione d'inchiesta" Alfredo Pinzone. Ma al momento restano secretati gli atti che erano stati già trasmessi alla Procura della Repubblica. La Commissione era stata costituita lo scorso mese di aprile, anche a seguito di un comunicato stampa del sindaco Salvatore Leanza con il quale accusava alcuni consiglieri della “Casa delle Libertà” di usare il computer del proprio Ufficio per collegamenti a siti di “intrattenimento a carattere pornografico”; circostanza quasi subito smentita da un “addetto ai lavori", che affermava che dal Comune è impossibile collegarsi a questo genere di siti. Ancora ignota, invece, la causa che ha portato il Consiglio ad “indagare” sull’utilizzo improprio del parco auto: è nota soltanto la lettera che il direttore generale del Comune di Bronte, avvocato Angela Vecchio(ex sindaco. di Randazzo), ha spedito d'iniziativa alla Commissione, ai presunti accompagnatori e ad altri uffici comunali, con la quale si giustificava rivendicando il suo legittimo uso dell'auto blu, sostenendo, in sintesi, che «anziché assentarsi perché impedita dalle condizioni atmosferiche o dalle particolari condizioni fisiche, qualche volta ha chiesto di essere accompagnata da Randazzo a Bronte e viceversa». Sulla figura del direttore generale inoltre, con un manifesto affisso per il paese, Nuova Sicilia brontese ha chiesto, ai consiglieri della “Casa delle libertà", di verificare anche se chi esercita l'avvocatura è incompatibile con tale incarico. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] | 20 Giugno 2004 Consiglio comunale a porte chiuse Si è svolto a Bronte un Consiglio comunale a porte chiuse per permettere all’assemblea consiliare di ascoltare la relazione dell'apposita Commissione chiamata a verificare l'opportunità dell'utilizzo delle auto comunali. Dopo i lavori però le determinazioni del Consiglio non sono state rese pubbliche. Da indiscrezioni trapelate sembrerebbe però che questo, a maggioranza, abbia chiesto all'Amministrazione maggiore oculatezza nella gestione del parco macchine, mentre l'assessore Alfio Cozzumbo ha contestato il lavoro della commissione. |
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16 Giugno 2004
Figlio dell'assessore Nino Currao morto improvvisamente ad aprile Entra in Giunta Francesco Currao Nominato da Leanza assessore all'agricoltura Si ricostituisce la Giunta comunale dopo la morte improvvisa e prematura dell’assessore Antonino Currao avvenuta a fine aprile. Il sindaco di Bronte, Salvatore Leanza, ha infatti, nominato componente dell’esecutivo comunale Francesco Currao di 28 anni, giovane e stimato agronomo brontese, prossimo alla laurea in Agraria, figlio dell’indimenticato assessore Antonino. Un gesto importante che premia il lavoro svolto dall’assessore Currao, che adesso il figlio avrà la possibilità di proseguire e completare. “Ho ritenuto opportuno - scrive il sindaco Leanza nel decreto - affidare al figlio le stesse deleghe che erano del padre”. Francesco Currao, quindi all’insegna della continuità si occuperà di Agricoltura, Demanio e Forestazione, Zootecnia, Autoparco, Mattatoio, Verde Pubblico, Arredo Urbano ed Elettrificazione rurale. “Quando il sindaco - afferma il neo assessore - mi ha proposto l’incarico ho accettato con gioia, convinto di avere l’opportunità di proseguire il lavoro che ricordo mio padre aveva intrapreso con tanto entusiasmo”. | |
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