Machiavelli Nicolò (via): nella via Francesco Cilea (dentro il complesso di un Condominio, l'ex Cooperativa Domus Aurea, adiacente alla via Florestano Vancini). Maddalena (piazza oggi denominata Nunzio Azzia). La piazza, dove inizia la via più lunga di Bronte, la via Santi, è stata così denominata fino al 1982, ed ancora oggi così è conosciuta. Madonna della Catena (via): dal numero 13 di Piazza Cadorna (Caserma della Forestale) a via E. Zacconi. Madonna del Riparo (via): dal numero 5 di via Messina a piazza avv. V. Castiglione. L’antica piccola chiesa della Madonna del Riparo, che ha dato il nome alla strada, fu costruita dopo l'eruzione del 1654 a ridosso di un cordone lavico che protesse Bronte come un muraglione. Piuttosto che restaurarla o ingrandirla per le sue modeste dimensioni e le lesioni, provocate da intemperie e terremoti, è stata venduta e distrutta negli anni '50 per essere ricostruita ex novo, poco lontano nella stessa strada, nel 1967. Madonna del Soccorso (via): dal numero 27 di via San Pietro a via Vespri Siciliani. La via trovasi in uno dei quartieri più antichi di Bronte ("u suncussu", anticamente detto il quartiere delle baracche) costruito, dopo l'unione dei 24 Casali voluta da Carlo V, attorno alla preesistente antica chiesa della Madonna del Soccorso. Madonna di Loreto (via): dal numero 13 di via San Pietro a via ten. N. Aidala. Caratteristica viuzza di probabili origini arabe, incassata nelle più antiche case di Bronte; è meglio conosciuta con il termine dialettale “u Catoiu” (il catoio). Alcuni murales sulle pareti delle case ci ricordano i sanguinosi fatti del 1860. Magellano (via): dal numero 3 di via Ciclope Bronte a via Luigi Aidala Maggiolino (via): alla fine della via Giacosa (strada senza sbocco). Magnolie (cortile delle): al numero 4 di via Pacinotti. Un cortile che richiama alla mente un fiore dai diversi colori e profumi dolcissimi. Ma..., scriveva Carlo Levi nel 1952 quando, accompagnato da Michele Pantaleone, visitò Bronte (“Le parole sono pietre”, Einaudi, 1955), «cortile delle Magnolie, delle Orchidee, dei Garofani, ..., strani nomi posti dal gusto poetico di un assessore del Comune a delle immonde cloache». Oggi fortunatamente nel cortile sono rimaste solo le magnolie, niente più cloache. Maletto (via): al numero 21 di via Santissimo Cristo. Malta (via): dal numero 48 di via Etna a via B. Croce. Mameli (via): dal numero 190 di via A. Aldisio a via C. Battisti. Manin Daniele (via): dal numero 64 di viale Regina Margherita alla campagna. Manzoni (via): dal numero 8 di piazza Nicola Spedalieri a via Prof. Placido De Luca. Molto caratteristico il palazzo che domina la stradina, un tempo proprietà del Duca Nelson ed anche sede della Caserma dei Carabinieri. Sorse come ampliamento e trasformazione di un preesistente edificio (sull’architrave del portone principale si legge ancora la data del 1642). Maratona (via): dal numero 26 di viale J. Kennedy alla campagna. Marcantonio (cortile): al numero 3 di via Cleopatra. Marconi (via): dal numero 4 di piazza Leone XIII a viale Catania. Marconnera (via): dalla fine di via Messina alla campagna dell'omonima contrada (in Contrada Borgonuovo prima delle via Filippo Isola). Maria Maddalena (via): dal numero 5 di piazza N. Azzia (ex Piazza Maddalena) a via Saturno. Maroncelli (cortile): al numero 14 di via Piracmon con incrocio di via Sterope. Marsala (via): dal numero 15 di via Dante a piazza Pio IX. Marte (cortile): al numero 20 di via G. D'Annunzio. Martiri di via Fani (via): dal numero 29 di piazza Aldo Moro a piazza Cadorna. Martoglio (via): dal numero 11 di via Card. De Luca a via B. Radice. Marziano (via): seconda traversa a destra di via dello Stadio. Masaccio (via): dal numero 3 di via Avv. Isola a via Monreale. Masaniello (via): dal numero 9 di via dei Ronchi dei Legionari nel viale Indipendenza. Mascagni (via): dal numero 24 di via Talamo a via C. Cantù. Matrice (via): dal numero 209 di corso Umberto a piazza Matrice. Una volta la stradina era denominata "'a scinduta ru passu 'u poccu" (perchè, racconta "Il Ciclope", costruita con i soldi ricavati dalla vendita di un maiale che "sfuggito all'occhio vigile del padrone, inseguito da ragazzi. correva per la via accidentata che porta alla Matrice e, per una caduta, ci rimise una gamba"). Nessuno si presentò per reclamarne la proprietà ed il Comune con la vendita delle sue carni aggiustò la ripida discesa. Ma l'eroico maialino che... si sacrificò per far riparare la strada ben presto è stato dimenticato. Matrice (piazza): dal numero 56 di via Matrice a piazza Leone XIII (sulla piccola piazza prospetta la chiesa della Matrice con il suo alto maestoso campanile). Mattarella Piersanti (via): dalla rotatoria delle tre vie Simeto, Duca degli Abbruzzi e F. Baracca alla campagna (si immette nella SP 211 accanto alla Cascina (Piano Cuntarati). E' la zona dello "Schiccittu" (piccolo "schìcciu", fontanina), la località "arretu 'a Nunziata", ai piedi di Bronte, vicino a Pietra Pizzuta. La strada porta in contrada Fontanazza, Cuntarati e Passopaglia. Un tempo, trafficatissima, era la principale via, se non l’unica, per recarsi da Bronte nelle campagne attorno al Simeto e nei "lochi", ed era caratterizzata dalla presenza di due grandi abbeveratoi per le numerose bestie da soma che vi transitavano. Mattei Enrico (cortile): al numero 1 di piazza Croce. E' l'ex cortile Tirinnanna (soprannome di una famiglia Ciraldo che ivi abitava), che da il nome anche alla Croce ( "Cruci Tirinnanna") posta al centro della piazza sopra una delle innumerevoli edicole votive del centro storico di Bronte. Matteotti Giacomo (via): dal numero 5 di via Vittorio Alfieri a viale della Regione. Mazzini (via): dal numero 6 di via Leonardo da Vinci a via T. Campanella. Mazzolina (vico): dal numero 1 di via Napoli a via Napoli. Mecca (via della): prima traversa a destra di via dello Stadio. Medea (cortile): al numero 7 di via Eraclito. Mediterraneo (via): Al n. 50 di viale J. Kennedy (edicola votiva del Ss. Cristo). Il piccolo monumento fu eretto a ricordo di una devastante colata lavica fermatasi miracolosamente alle spalle di Bronte. Medusa (via): dal numero 16 di via Cav. di Vittorio Veneto a via Treviso Meli (via): dal numero 46 di via G. D'Annunzio a via Sansone. Meli abate (via): dal numero 1 di piazza Caronda a via Agrigento. L’abate, parroco all'Olivella di Palermo e giudice di Gran Corte, fa parte, nel quadro di Agostino Attinà, degli uomini illustri di Bronte conservato nel Collegio Capizzi. Menandro (via): dal numero 8 di via Madonna del Riparo alla campagna. Menenio Agrippa (via): dal numero 9 di via Giordano Bruno (strada senza sbocco).
Menotti Ciro (via): dal numero 4 di Via Dalmazia (Palazzetto dello Sport)
alla campagna. Mentana (via): dal numero 4 di piazza Giovanna d'Arco a via Leonardo da Vinci. Merano (via): dal numero 2 di viale Sardegna a via Omero.
Mercantini Luigi (via): dal numero 25 di via Palermo (angolo con via Sac.
G. Puglisi) a scendere verso via G.B. Pergolesi. Mercurio (via): dal numero 62 di via San Pietro a via Angelo Gabriele. Messina (via): dal numero 507 di corso Umberto a viale J. Kennedy. Come il viale Catania si innesta nella zona di Salice sulla statale 284, verso Maletto. Messina Giuseppe (via): dal numero 2 di via Ambrosini a via Gorgone. Messineo sac. Antonino (via): dal numero 119 di via Card. De Luca a via Martiri di via Fani. Padre Messineo (Bronte 1897 - Roma 1978), sacerdote gesuita, è stato un grande studioso di filosofia politica e di diritto internazionale; abile scrittore, per oltre quarant'anni fu collaboratore ed anche direttore della prestigiosa rivista quindicinale di cultura dei gesuiti italiani "La Civiltà Cattolica" e divenne una voce autorevole in questioni di diritto naturale e internazionale. Fu uno dei pochi coraggiosi, nel 1938, a scrivere contro le teorie e le leggi razziste emanate da Mussolini. Metastasio (via): dal numero 7 di via Isonzo a via Etna. Meucci Antonio (via): dal numero 5 di vico delle Scale a via Penelope (ex via Gigli). Micca Pietro (via): dal numero 33 di corso Umberto a via A. Corelli. Milano (via): al numero 74 di corso Umberto (la strada immette nell'ingresso pedonale del Parco Urbano “Don Bosco”, inaugurato nel 2020, che ha l’ingresso principale dalla via Cav. di Vittorio Veneto). Milazzo (via): prima del numero 87 di viale Regina Margherita Mimose (cortile delle): al numero 164 di corso Umberto (Piazza Rosario). Minerva (via): dal numero 64 di via Annunziata a via Lorenzo il Magnifico Minissale (via): dal numero 9 di piazza N. Azzia (ex Piazza Maddalena) a via Grisley. La via prende il nome dalla famiglia Minissale che vi ha sempre abitato ed è già presente in uno Stradario del Comune del 1906. Dei componenti di questa famiglia vogliamo ricordare Giuseppe Minissale, sindaco di Bronte nel 1955. Miraggio (via): da piazza A. Gagini a dietro la chiesa dell'Annunziata Modigliani Amedeo (via): al numero 82 di viale Regina Margherita (Cooperativa Demos Etna 167). Moncenisio (via): traversa a destra di via Palermo, dopo via Piano Daini. Mondello (via): dal numero 68 di via L. Castiglione (strada senza sbocco).
Monfalcone (via): Dal numero 2 di via Dalmazia (Palazzetto dello Sport) a
via Sac. G. Puglisi. Mongibello (via): dal numero 49 di via Messina a via Vesuvio (oltre a questa, un’altra strada, la via Etna, e dedicata alla nostra “muntagna”). Monreale (via): dal numero 16 di via Mondello alla campagna. Monserrato (cortile): al numero 70 di via Messina. Montale Eugenio (via):dal n. 1 di viale J. Kennedy a via Messina. Montegrappa (cortile): al numero 15 di via Garibaldi. Monterosa (cortile): al numero 49 di via Etna. Montesanto (via): dal numero 172 di via Messina (strada senza sbocco). Monteverdi Claudio (via): dal numero 42 di via Roma a via Card. De Luca (ex Orto Camuto). Monti Vincenzo (via): dal numero 7 di via delle Muse a piazza Fortuna. Moretta (via): dal numero 340 di via Santi a via Angelo Gabriele. Moro Aldo (piazza): dal numero 70 di via Piracmon a via Martiri di via Fani. Fino a pochi decenni fa era denominata Piazza Carcere bue e ogni anno vi si svolgeva un'importante fiera del bestiame. Nel 1928 così scriveva B. Radice: «Nel quartiere S. Caterina, nel 1710, sorse il carcere per gli animali erranti e danneggiatori dei campi, detto il carcere dei bovi. Era un gran ricinto, di cui non esiste più vestigio». Mosè (via): dal numero 1 di piazza Ugo La Malfa alla campagna. Muratori Antonio (via): dopo il numero 40 di via Grazia Deledda (strada senza sbocco) Musco Angelo (via): dal numero 52 di via Vittorio Emanuele Orlando alla campagna. Muse (via delle): dal numero 43 di via Santa Caterina a Piazza della Fortuna. Una via dal nome antico e classico che richiama amabili dee. Ma scriveva Carlo Levi nel 1952 quando, accompagnato da Michele Pantaleone, visitò Bronte (“Le parole sono pietre”, Einaudi, 1955) «via delle Muse, via Pietro Aretino, via Lorenzo il Magnifico, Piazza della Fortuna, Cortile delle Magnolie, strani nomi posti dal gusto poetico di un assessore del Comune a delle immonde cloache». Certo da allora… in via delle Muse, dove ancora abitano amabili dee, qualcosa è cambiato. N
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