Parlamentare Socialista, Medaglia d'argento al Valor Militare
Antonino Isola Socialista, fu amico del socialista Mussolini, ben prima della nascita del fascismo Antonino Isola, avvocato, medaglia d’argento al valor militare, è nato a Bronte l’8 giugno 1889. E' stato deputato regionale (prima legislatura) dal 15 dicembre 1949 al 12 agosto 1950 (data del suo decesso). Candidato nel 1947, nelle prime elezioni per l’Assemblea regionale siciliana, con il Partito socialista lavoratori italiani, arrivò terzo, raccogliendo 2.704 preferenze. Il seggio assegnato alla lista andò all’avvocato Luigi Castiglione, anch’egli brontese, al quale (essendo stato eletto pure nel Collegio unico regionale) subentrò l’avvocato Giuseppe Sapienza. Alla scomparsa di quest’ultimo, lo scranno di Sala d’Ercole fu occupato dall’avvocato Antonino Isola, che aderì al gruppo Blocco del popolo. Fin qui le informazioni tratte dal sito internet istituzionale dell’Assemblea regionale siciliana. Notizie sulla sua candidatura alle elezioni regionali del 1947, invece, sono tramandate dal periodico Il Ciclope, disponibile in questo sito. Qualche aneddoto e ricordi sono, invece, pubblicati sul sito internet del nipote, l’avvocato Francesco Isola, sotto il titolo Curiosità d’epoca del Foro Catanese, di cui riportiamo uno stralcio. «Mio nonno Nino - scrive Francesco Isola - fu sempre socialista: e, da giovane, conobbe il socialista Benito Mussolini, ben prima della nascita del fascismo. «Ne "Il mio diario di guerra (1915-1917)" (di B. Mussolini, edizione e-book 2016, realizzata dal Mulino - Bologna ISBN 978-88-15-32820-5), a pag. 95, è descritto il primo incontro tra i due, il 30 Aprile 1916: "30 aprile - Sveglia prestissimo. È ancora notte. Zaino in spalla. Da Comeglians a Villa Santina ci sono 13 chilometri e 800 metri. Arriviamo a Villa Santina verso le sei e ci fermiamo in un prato nelle vicinanze della stazione per consumare il rancio unico. Il sottotenente avvocato Antonino Isola, catanese, viene a cercarmi. Ci vediamo per la prima volta, ma ci conosciamo – epistolarmente – da molto tempo. È ufficiale al 3° fanteria, composto esclusivamente di siciliani" (nel corso della guerra, mio Nonno venne poi decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare). Le rispettive strade si separarono presto, essendo divenuto Mussolini il duce dei fascisti, e rimanendo mio Nonno un socialista, che rifiutò di prendere la tessera del partito, e rimase sempre antifascista. In famiglia si raccontava di un singolare episodio avvenuto anni dopo, all'inizio del regime fascista: mio Nonno venne convocato da Mussolini a Roma per un colloquio e, benché amasse definire il Duce come "(tintu) maestro di scuola elementare", riferendosi al suo diploma magistrale, non poté rifiutare l'invito. Sennonché, infastidito da alcune ore di anticamera, mio Nonno - che doveva recarsi ad un’udienza avanti la Corte di Cassazione di Palermo (che cessò di esistere il 31-10-1923) - decise di piantare in asso il potentissimo Duce, e prendere il treno per Palermo. Il Duce non gradì il gesto irrispettoso: la polizia fascista raggiunse in automobile il treno a Napoli e riportò mio Nonno a Roma; non sappiamo come si svolse il successivo colloquio, ma è certo che - ogni qualvolta Mussolini si recava in Sicilia - i Regi Carabinieri avevano l'ordine di arrestare mio Nonno e tenerlo al fresco per la durata della visita. Si narra che - ciò nonostante - l'avv. Antonino Isola non si sia fatto nemmeno un giorno di prigione, poiché in quelle occasioni si recava a Gagliano Castelferrato (EN) dove, ospite del suocero (Don Nicolino Cavallaro), trascorreva qualche giorno praticando la caccia. L’avv. Antonino Isola fu candidato - nelle file del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani - alle prime elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana, del 20 aprile 1947, insieme al suo amico e collega Avv. Luigi Castiglione: fu il secondo dei non eletti e successivamente, il 15 Dicembre 1949, subentrò al defunto on. Giuseppe Sapienza. Il sito internet bronteinsieme.it ricorda quelle storiche elezioni, e riporta una caricatura dell'epoca di mio Nonno, pubblicata sul locale quindicinale "Il Ciclope". La città di Bronte (CT), nella quale era nato, ha intitolato una via al suo nome.» «Mio Nonno – continua il nipote Francesco - fu protagonista di un divertente aneddoto durante la seconda guerra mondiale, nella quale prestò servizio con il grado di Maggiore. Un giorno, in viaggio per motivi di servizio ed indossando la divisa, salì su un treno in partenza: dove trovò posto in uno scompartimento nel quale sedevano un civile ed un impettito ufficiale tedesco. La vicinanza di quest'ultimo non era per nulla gradita a mio Nonno: che nella Grande Guerra aveva combattuto contro gli Austriaci, e non provava nessuna simpatia verso il nazismo. |
Ad un tratto, prima che il treno partisse, suonò l'allarme aereo: gli Alleati si accingevano a bombardare la stazione, e si doveva immediatamente correre verso i rifugi antiaerei. Sennonché il civile, sotto gli occhi increduli dei due ufficiali, non fece cenno di alzarsi per mettersi in salvo: ed anzi prese del pane e del salame dalla sua bisaccia, e cominciò a prepararsi la colazione. Non potendo apparire meno coraggioso di un civile, e per di più italiano, l'impettito ufficiale tedesco rimase anch'egli al suo posto; sfoggiando orgogliosamente, mentre le prime bombe cadevano a poca distanza, il coraggio della sua razza superiore. Mio Nonno non fu meno testardo: e per dimostrare all'odiato tedesco il coraggio di un ufficiale italiano, rimase seduto al proprio posto, fingendo di non essere per nulla preoccupato dal fischio delle bombe che nel frattempo cominciavano a cadere tutto intorno. La stupidissima sfida verso la morte, che tutti e due gli ufficiali rischiarono seriamente, ebbe un esito fortunato: il vagone non fu colpito, e nessuno si fece male. Solo dopo qualche tempo, incontrando nuovamente il civile che aveva mangiato tranquillamente pane e salame sotto le bombe, mio Nonno scoprì il misterioso motivo della sua imperturbabilità; si trattava di un singolare personaggio, più volte ricoverato in manicomio, che giustificò il suo gesto chiarendo: "Stavo tranquillo perché ho sempre simpatizzato per gli Americani, che non mi avrebbero mai colpito!!".» «Gli scritti difensivi di mio Nonno - conclude il nipote avv. Francesco Isola -, composti in tipografia, risalgono al vecchio codice di procedura ed a legislazioni ormai obsolete: ma la scrittura affilata e lo stile d’epoca ne rendono piacevole la lettura.» Luigi Putrino Novembre 2016 |
| | | L'avv. Antonino Isola nel suo studio di avvocato e, a destra, in una una gustosa caricatura di A. Mazzola pubblicata nel 1947 dal quindicinale brontese Il Ciclope. Nelle elezioni regionali del 20 Aprile 1947, si votava per la prima volta per eleggere i 90 deputati dell’Assemblea regionale siciliana. I candidati brontesi furono cinque: il notaio
Nunzio Azzia e l'avv. Vincenzo Schilirò presentati dalla Democrazia Cristiana (il partito ottenne il 20,5% con 21 deputati) e gli avvocati Luigi Castiglione, Antonino Isola e Giovanni Gorgone che si candidarono nella lista del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (4,2% con 7 deputati). L'unico eletto fu Luigi Castiglione. Antonino Isola fu il secondo dei non eletti, dopo l'avv. Giuseppe Sapienza. L'anno dopo Antonino Isola si presenta candidato al Parlamento nazionale nelle elezioni politiche del 18 aprile 1948. Anche questa volta numerosi furono i candidati brontesi: Vincenzo Saitta (lista Fronte Popolare che racchiudeva il Partito Comunista ed il Partito Socialista nenniano), Biagio Pecorino (Movimento Sociale Italiano) e, nel Partito socialista dei Lavoratori, gli avvocati Luigi Castiglione, Antonino Isola e Giovanni Gorgone e il dott. Longhitano. L'unico eletto fu Luigi Castiglione, quarto deputato brontese a sedere fra i banchi di Montecitorio. Il mese prima, il 2 marzo, si era dimesso dalla carica di consigliere regionale lasciando lo scranno all'avv. Giuseppe Sapienza. Quando quest'ultimo morì, il 15 dicembre 1949, a Palazzo dei Normanni subentrò l'avv. Antonino Isola. |
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