I Sindaci di Bronte

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Dal 1800 al 1862 - dal 1863 al 1903 - dal 1903 al 1914 - dal 1914 al 1952 - dal 1952 al 1968 - dal 1968 al 1993 - dal 1993 al 2005 - dal 2005 ad oggi

1993

Zappia Mario

Mario Zappia, sindaco di Bronte (1994)Mario Zappia è nato a Catania il 19 Luglio 1962, medico, membro dell’Unitalsi, appartenente ad una illustre famiglia brontese molto vicina agli ambienti cattolici e parrocchiali di Bronte.

E' stato il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini (elezioni amministrative del 21 novembre 1993) nella lista civica "Insieme per ricostruire".

A 31 anni, Zappia, è stato anche il primo sindaco del dopo "mani pulite", definito il "sindaco della svolta", amministra­tore e non più il mediatore che doveva mettere insieme e raccordare diversi colori partitici.
A Bronte il popolo riversa i consensi su questo giovane medico, cattolico, di idee centriste che si affaccia per la prima volta in politica e supera al ballottaggio con 5.937 voti (61,55%) l'avv. Livio Castiglione (figlio di Vincenzo, il sindaco socialista del 1956). Scelse come primi assessori tutte persone della società civile: Antonino Galvagno (foto a destra), Maria Galvagno, Antonino Sanfilippo, Nunzio Meli, Antonio Schilirò e Spanò Nunzio.

La nuova giunta non aveva il sostegno della maggioranza del Consiglio comunale. Era sostenuta solo dai 6 consiglieri della lista Insieme per Ricostruire e da quello de La Rete.

«La prima giunta - ebbe a dichiarare lo stesso sindaco - fu distante dai partiti e dalle loro influenze, era formata da persone che avevano maturato l’interesse per il proprio paese in diverse esperienze nel campo sociale e culturale ma non avevano mai avuto rapporti di militanza nel mondo della politica. Da queste esperienze nasceva la volontà di riappropriarsi dell’amministrazione comunale e di riutilizzarla per i bisogni collettivi e non per le esigenze elettorali del momento.»

Nel 1997 entrò in vigore una nuova legge elettorale che abbandonava il modello dualistico (doppia scheda e mancanza di collegamento tra l'elezione del sindaco e quella dei consiglieri) e prevedeva una scheda unica con la possibilità del voto disgiunto.

Venne anche previsto il premio di maggioranza alla lista o al gruppo di liste collegate al sindaco e la sfiducia del sindaco se richiesta dal 60% dei consiglieri comunali. Con questa nuova legge elettorale i brontesi si recarono alle urne nelle elezioni comunali del 30 novembre 1997.

Anche questa volta, e sempre al ballottaggio, Mario Zappia venne riconfermato alla carica di sindaco. Ebbe 9.032 voti (il 94,6%). L'altro candidato, il deputato regionale Franco Catania, aveva clamorosamente dato forfait ritirando la propria candidatura e non partecipando al successivo turno di ballottaggio.

La sua prima Giunta di questa seconda sindacatura era composta da Bonina Gae­tano, Costanzo Angela Daniela, Leanza Nello, Pappalardo Consolazione (Ione) e Salvia Carmelo che nell'ultimo periodo ebbe anche funzioni di vice sindaco.

L’opposizione era formata dalle forze del centrodestra ma, a differenza della elezio­ne precedente, ALFIO PINZONEquesta volta Zappia ha la maggioranza in Consiglio grazie al premio di maggioranza conquistato dalle liste a lui collegate di cui facevano parte anche le liste socialiste che sostenevano al primo turno Calanna.

Negli anni successivi, per dimissioni, revoche e rimpasti entrarono come assessori anche Biuso Nuccio, Bonina Antonino, Gorgone Maurizio, Navarria Antonino, Longhitano Maurizio e (foto a destra) Pinzone Alfio.

«Durante la sua sindacatura - scrive E. Costanzo - Zappia ha cambiato molti assessori. E se, da un lato, egli sostiene che l'avvicendamento nelle cariche amministrative dei suoi collaboratori è stata una necessità dovuta ad una sorta di inadeguatezza gestionale degli stessi accessori, dall'altro lato, alcuni di essi sostengono che il sindaco ha voluto accentrare tutti i poteri, sbarrando loro ogni spazio di manovra e di autonomia decisionale.»

Mario Zappia, è stato sindaco per nove anni (dal '93 al 2002) che per Bronte furono particolarmente produttivi e fortunati: furono realizzate opere di urbaniz­zazione primaria di quartieri periferici e nuovi spazi utili per la vivibilità civile e i parcheggi.

Agli inizi del 2001, dopo oltre un decennio di lavori e di peripezie, fu riaperto al pubblico il Cine teatro comunale, completamente ristrutturato; fu realizzato (con la stipula di un mutuo) il parcheggio multipiano all’inizio di viale Catania (successi­vamente riadattato - con un altro mutuo - per ospitare uffici comunali); realizzò il parcheggio di via Card. De Luca ed il palazzetto dello Sport nell’area sportiva di via Dalmazia, completando le scuole di contrada Sciarotta, la piscina (con il sistema del project financing), il depuratore comunale e la chiesa di Sant’Agata.

«Il mio obiettivo principale - dichiarò Zappia in un'intervista - era quello di raggiungere un livello e una qualità di vita, per tutti i cittadini, degna di un paese civile: ho realizzato servizi ed infrastrutture (...) che servissero allo scopo di migliorare la vita sociale delle nuove generazioni, quindi dei bambini e di tutto il nucleo familiare. Penso, in nove anni, di essere riuscito a cambiare il volto di questo paese, di averlo reso più vivibile e civile.»

Nella successive elezioni comunali del 10 giugno 2002, Zappia, che non poteva più ricandidarsi a sindaco poiché la legge impedisce di effettuare più di 2 mandati, si è ripresentato per il Consiglio comunale nella lista dell'UDC, risultando eletto con appena 161 voti.

Nel settembre 2004 si è dimesso dal Consiglio essendo stato eletto presidente della Joniambiente, l'Ato rifiuti che abbraccia i Comuni da Giarre a Bronte. Riconfermato nella carica dalla assemblea dei sindaci nel dicembre 2007, due anni dopo è stato sfiduciato dal­l'assemblea della Joniambiente.

Ad agosto 2009, Zappia è approdato alla Regione siciliana con la nomina di capo della segreteria tecnica dell'Assessorato alla sanità. A dicembre dello stesso anno nel cosiddetto "Lombardo ter" è stato nominato dirigente generale del dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epide­miologico dell'Assessorato per la salute.

La nomina però alcuni mesi dopo veniva  revocata perchè il presidente della Regione Raffaele Lombardo aveva sforato il numero di esterni contrattualizzabili.
Mario Zappia (sindaco di Bronte, 1998)Per i due anni successivi Zappia è stato direttore generale dell'Ircs Oasi di Troina fino al Luglio 2012 quando lo stesso Lombardo, un giorno prima di dimettersi da presidente della Regione, lo ha nominato commissario straordinario dell'Asp di Siracusa.

Dal mese di aprile 2014 Mario Zappia è stato nominato dalla Giunta regionale presie­duta da Rosario Crocetta direttore generale dell'ASP (Azienda sanitaria provinciale) di Catania.

Un anno dopo, ad aprile 2015, è stato nominato Direttore Generale con funzioni anche di Direttore Sanitario della Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” di Campobasso, un istituto ospedaliero dell’Univer­sità Cattolica del Sacro Cuore specializzato nei campi dell’oncologia, delle malattie cardiovascolari e della medicina specialistica.

Due anni dopo Zappia ha portato l'Istituto al secondo posto nella classifica sulle migliori strutture sanitarie italiane.
 


 

UN ANNO IRRIPETIBILE

Il 1996 è un anno particolarmente im­por­tante per Bron­te, forse irri­petibile: un pic­colo pae­se di mon­tagna, Bron­te, proietta nella vita politica nazio­nale ben cinque suoi cittadini.

Oltre al Sottosegretario al Bilancio e pro­gram­ma­zio­ne economica Vito Bonsigno­re, in oc­ca­sione del­le ele­zioni regio­nali, ven­gono infatti eletti come de­pu­tati al­l'Ars Franco Catania (Fi), Giu­sep­pe Casti­glione (Cdu) e  Nunzio Ca­lan­na (Ps Sici­lia) e, nello stesso an­no, Pino Firra­rello viene eletto al Sena­to della Re­pub­blica nella lista del Cdu.



2002: "Candido" intervista Zappia

I Consigli comunali di Zappia

Dicembre 1993

DC (8 consiglieri): Grigoli Antonino, Pinzone Alfio, De Luca Maria, In­driolo Carmelo (presi­dente Consiglio), Fallico Biagio, Cam­pione Riggio Agrippino, Cata­nia Mario, Leo­nardi Flavio.

Insieme per Ricostruire (6): Bonac­corso Nunzio, Ana­stasi Bia­gio, Ciraldo Guido, Biuso Nun­zio, Di Bella Assunta, Lon­ghitano Mario.

Progressisti per Bronte (2): Calan­ni Pileri Giuseppe, Saitta Riccardo.

Rifondazione Comunista (1): Ci­ral­do Sebastiano (foto a destra).

Unione Progressista (1): Sanfi­lippo Vincenzo.

Patto per Bronte (1): Gargano Antonio.

La Rete (1): Bonina Antonio.

Novembre 1997

CDU (4 consiglieri): Catania Aldo, De Luca Maria, Gullotta Giuseppe (foto a destra), Anastasi Salvatore.

Zappia per Bronte (6): Salvia Carmelo, Leanza Nello, Petro­naci Antonino, Anastasi Biagio, Caraci Antonino, Schilirò Vincenzo.

Forza Italia (3): Catania Mario, Amato Nunzio, Caruso Nunzio.

Socialisti brontesi uniti (3): Uccellatore Anto­nino, Pizzuto Salvatore, Furnitto Nicola.

Sinistra Democratica con Zappia (2): Sgro Andrea, Boni­na Antonio.
PPI (1) Proietto Salvatore.

Alleanza Democratica (1): Di Francesco Ernesto.

Elezioni comunali del 1993: Le liste, i risultati, gli eletti  |  Elezioni comunali del 1997: Le liste, i risultati, gli eletti


 

1993, le elezioni

Nelle elezioni del 21 Novembre 1993, le prime con l'ele­zio­ne diretta del sindaco da parte dei cittadini, si presen­tarono cinque candidati: Livio Casti­glio­ne, Nunzio Ciraldo, Biagio Saitta, Aurelio Sam­mar­tino e Mario Zappia.

«I nomi dei cinque candidati sindaci - scrive Mauro Petralia nella sua tesi di laurea (Il sistema politico e i partiti: Il caso di Bronte) - sono in maggioranza (3 su 5) volti nuovi, perso­ne prive di esperienze politiche rilevanti, né in cariche isti­tuzionali né in cariche di partito, e sono sostenuti per lo più da liste civiche (5 su 8), anch’esse formate prevalente­men­te da volti nuovi.

I partiti provvedono alla formazione di liste civiche e alle candidature di gente nuova, nella speranza di rilanciare la loro azione politica e di non perdere il controllo dell’ente comunale. Cercano di costruire e aggregare coalizioni più ampie possibili, o di presentare candidati sindaci che pos­sano rappresentare una forte novità e alternativa politica agli occhi degli elettori brontesi.

Per questo motivo, la Dc non candida un proprio esponen­te ma opta per la costruzione di una coalizione trasversale con Rifondazione Comunista e i Progres­sisti, a soste­gno del­la candidatura a sindaco del prof. Gino Saitta, già con­sigliere comunale del Pci nella legisla­tura 68 - 73, fuori da tempo dalla politica e dal par­tito in cui aveva militato in passato.

L’altra coalizione a sostegno della candidatura di Livio Ca­stiglione, è formata dalle liste, Unione Progressista e da Patto per Bronte, lista dove confluiscono i candidati del Pds, del Psdi e del movimento civico “Che fare” guidato dal prof. Maurizio Gorgone. Le altre candidature sono sostenute da liste non coaliz­za­te: Insieme per Ricostruire sostiene Mario Zappia; La Rete ap­poggia come sindaco il dott. Aurelio Sammartino; Anda­re Oltre, lista composta da militanti e simpatizzanti del Msi, si presenta a sostegno di Nunzio Ciraldo.»

«L’esito delle elezioni – continua Petralia - regala una gran­de sorpresa. Saitta, dato per vincente, non arriva nemmeno al ballottaggio, dove è invece Mario Zappia a con­quistare lo scranno più alto del Consiglio comunale a discapito di Castiglione. Per la prima volta nella storia politica brontese, viene elet­to sindaco un personaggio non sostenuto dai partiti e viene formata una giunta nominata direttamente dal sindaco senza l’intervento dei partiti.
La giunta viene for­mata con assessori presi dalla società civile, personalità esterne al mondo dei partiti che vengo­no scelte dal sindaco perché portatrici di competenze specialistiche o per il prestigio sociale e la notorietà di cui godono».


1994, Un'intervista al sindaco Zappia

D. Cominciamo anche con lei con le presentazioni di rito: chi è il sindaco Mario Zappia?
R. Un giovane di 32 anni che si è da poco specializzato in medicina interna, che abita a Bronte dove da due anni si è sposato senza ancora figli.

D. Lei pensa di essere amministratore super partes, o pensa di rivestire un ruolo politico?
R. Direi che vi è da parte mia uno sforzo di essere sopra le partì, almeno per quello che attiene al quadro politico locale.

D. Da tempo circola a Bronte la voce di un rimpasto, che includa magari nel governo della città pure i popolari...
R. Se capisco bene, credo si tratti di una voce “agostana”: in estate avrei avuto un incontro amare con l’On.le Firrarello e là avremmo raggiunto un accordo in tal senso. Peccato in agosto non mi sia mosso un sol giorno da Bronte! E’ vero però che vi è disagio da parte di alcuni amministratori che hanno avuto difficoltà a contatto con la complessa realtà amministrativa; questo però non vuol dire che siano programmati dei rimpasti, né che vi siano accordi con altre forze.

D. Quale sarà il destino del suo gruppo “Insieme per ricostruire”?
R. C’è stata una fase dì riflessione alla fine della campagna elettorale, ora mi auguro un rinnovato impegno. Ci sarà una riunione del gruppo consiliare che cercherò di ridare fiato alle attività.

D. Andiamo al tormentone della piscina comunale: a che punto stiamo?
R. Posso dire quanto abbiamo fatto noi: abbiamo aperto una transazione con il vecchio pro­prietario del terreno e abbiamo in bilancio un miliardo e cento per il completamento dei lavori. Vi dirò però di un equivoco che si è creato: nel caso di un bene pubblico che insista su un terri­torio privato è l’interesse pubblico ad aver ragione. Il collegio arbitrale dovrà dunque sciogliere necessariamente la vertenza a favore del Comune.

D. Nei numeri passati abbiamo dato voce ad alcune critiche sollevate alla sua amministrazione dal prof. Saitta. Le diamo la possibilità di replicare.
R. Mi ero augurato che, finita la campagna elettorale, vi fosse da parte di tutti uno smorza­mento dei toni e l’inizio di una collaborazione fattiva tra tutti i cittadini desiderosi del bene di questa città. Vedo però che il prof. Saitta pensa di essere ancora alla vigilia di un ballottaggio!

D. Quali sono i suoi orari di lavoro in quest’ufficio comunale?
R. Svolgo la mia attività di sindaco a tempo pieno, tranne qualche breve intermezzo che dedico al mio lavoro... qualche visita, qualche elettrocardiogramma...

D. Quali sono i provvedimenti presi dalla sua amministrazione a favore dell’occupazione?
R. Vi dirò, oggi abbiamo ad esempio una commissione edilizia che sbloccherà 40 pratiche, e per quanto riguarda i lavori pubblici sono già state fatte 18 gare d’appalto.

D. Allora lo sblocco della difficile situazione è affidato unicamente al comparto edilizio?
R. Non solamente. Però questo è un settore trainante, e il dibattito che oggi accompagna il Piano Regolatore Generale ne è una testimonianza. (…)

D. Cosa può dire del problema dell’acqua: il vanadio è una invenzione, una speculazione?
R. Vi risponderò da medico: non esistono ricerche scientifiche attendibili sui livelli di tollerabilità del vanadio. Così la questione è di tipo amministrativo: in Francia e in Giappone, per legge, i livelli di tollerabilità sono molto più alti che in Italia. (…)

D. Quale eredità le hanno lasciato le vecchie amministrazioni?
R. Una eredità pesante. Mi conforta vedere che anche altri paesi hanno problemi analoghi, però in questa città sono arrivati parecchi finanzia­menti che sono poi stati spesi male. Non dico affatto che gli amministratori precedenti fossero incapaci; era la logica di ammini­strazione ad essere perversa: incarichi senza delibera...

Io non credo che oggi vi sia una Seconda Repubblica, se per questo si intende un modo diverso di far politica; credo però che Tangentopoli abbia avuto il merito di costringere tutti ad un maggior rigore, ad agire con più prudenza e aderenza alle regole. Quanto al sindaco, esso viene sì eletto dal popolo, ma alla fine opera con le stesse leggi della Prima Repubblica. Al sindaco non vengono attribuiti nuovi poteri, dov’è dunque il nuovo?

D. Allora non è cambiato nulla?
R. No! Il nuovo è nella coscienza degli errori compiuti in precedenza e l’aver selezionato una classe dirigente che si sforza di assumere una logica e uno stile diverso. (…)

D. Lei non ha una maggioranza in Consiglio: come pensa di poter attuare il suo programma?
R. Confesso che molta attività dell’amministrazione ha subito rallentamenti durante i lavori consiliari. E’ però mia intenzione andare avanti chiedendo, punto per punto, il consenso di tutti i consiglieri.

D. In questo paese abbiamo conosciuto drammatici fatti di cronaca mafiosa: ma quali interessi la mafia può avere a Bronte?

R. Ritengo che Cosa Nostra non possa avere in questo Comune grandi interessi. Vi è certo una presenza diffusa del cancro mafioso nelle attività correnti dell’economia della nostra comunità.

D. Cosa pensa, da cattolico, del nome di Dell’Utri, plenipotenziario Fininvest ma anche indiziato di collusioni con la mafia, sulla tomba del Ven. Capizzi?
R. Non conosco bene la faccenda di Dell’Utri. Però non mi piace la beneficienza che si esibisce. Quanto al Collegio Capizzi, sono perplesso su molte iniziative dell’ultimo rettore Zingali.

D. Una domanda maligna: il clero ha un ruolo politico?

R. In passato ne ha certamente avuto. Oggi cerca di ritrovare spazi, ma è più difficile. (…)

[L’intervista, a cura di Sebastiano Ciraldo e Vincenzo Pappalardo, è stata rilasciata dal sindaco di Bronte Dott. Mario Zappia il 17/11/1994 e pubblicata su «Lo specchio e il piacere» (Anno I, n. 7, Dicembre-Gennaio 1994), quaderni di cultura e politica ambientale del Circolo Etna-Simeto di Bronte. La redazione dei quaderni (sedici i numeri usciti - da Piazza Saitta 14 - tra maggio 1994 e dicembre 1995) era composta da Gaetano Bonina, Alessandra Ciraldo, Sebastiano Ciraldo, Silio Greco e Vincenzo Sciacca]
 

2002

Leanza Salvatore

Giunta - Consiglio comunale

SALVATORE LEANZA, SINDACO DI BRONTE 2002Salvatore Leanza (Bronte 20 Settembre 1947), avvocato e

dirigente d'azienda, socialista, ex vicepresi­dente della Regione Siciliana ed ex assessore regionale ai Lavori Pubblici.

E' stato sindaco di Bronte dal Giugno 2002 all'Ottobre 2004.

Dopo trent'anni aveva riportato nuovamente la sinistra al governo della città di Bronte: nel turno di ballot­taggio del 10 Giugno 2002 Leanza veniva, infatti, eletto sindaco in una coalizione di centro-sinistra con un ampio margine: 6.205 voti (54,76%).

Il distacco dall'altro candidato, l'avv. Nunzio Calanna della coalizione della Casa delle Libertà, era di 1.077 voti. "Un sorpasso contro ogni previsione", "Leanza strappa Bronte a Forza Italia", "Rimonta irresistibile per Leanza", così titolavano i quotidiani siciliani all'indomani del voto.

E L'Unità dell'11 giugno 2002, in un articolo dal titolo "Sicilia, cadono le roccaforti della destra" scri­veva che «a Bronte, roccaforte del centro-destra, nota per le sue industrie tessili, il candidato del potente senatore Pino Firrarello e del vicepresidente della Regione Giuseppe Castiglione, Nunzio Calan­na, è sta­to clamorosamente battuto, dal candidato del centro-sinistra Salvatore Leanza, che al secondo turno ha ottenuto quasi 25 punti, passando dal 30,4% al 54,8%. Una spaccatura interna a Forza Italia, che ha portato al disimpegno la corrente degli azzurri, guidata da Franco Catania, che ha smentito il suo appoggio al centro-sinistra, ma ha dichiarato: «È stata punita l’arroganza di chi ha voluto imporre dall’alto la candidatura di Calanna».

Gli assessori della sua prima Giunta, già indicati nel programma elettorale, furono Antonello Caruso, Rosaria Costanzo Zammataro, Antonino Leanza (vice sindaco), Alfio Paparo, Franca Reale (foto a destra) e Vincenzo Sanfilippo.

La sua breve sindacatura non ha avuto però vita felice: già fin dai primi mesi si rivelava incostante e variabile la composizione dei sei assessori della sua Giunta (in due anni il sin­daco roteava nella carica ben 13 nominativi) ed estremamente litigiosi i rapporti con il Consiglio comunale dove l'opposizione (la Casa delle Libertà) poteva contare su una mag­gioranza di 14 consiglieri su 20, avendo superato al primo turno eletto­rale del 26-27 Maggio 2002 con una schiacciante maggioranza la coalizione che aveva eletto Leanza (7.376 voti, il 60,47%).

La sindacatura Leanza durò appena due anni: dopo continui, numerosi ed a volte pretestuosi ed immotivati dissidi e polemiche ed anche qualche censura, il 23 ottobre 2004, con quindici voti a favore (quelli della Cdl più uno del consigliere indipendente Enzo Bonina), il Consiglio comunale gli ha votato una mozione di sfiducia rimandando tutti a casa (Sindaco e Consiglio) ed i brontesi alle urne.

«L’ostruzionismo portato avanti nei 28 mesi della mia sindacatura - scrisse Leanza nel Programma elettorale presentato a maggio 2005 - da parte dei consiglieri di centro destra non poteva non avere una conclusione diversa, anche perché la votazione della mozione di sfiducia rappresentava l’unico strumento previsto dalla legge, e per questo anche da me sollecitato, per pervenire all’autoscioglimento del Consiglio Comunale ed a nuove elezioni per la scelta del Sindaco e del Consiglio Comunale.»

«La opposizione dura ma sterile della maggioranza di centro destra nei confronti della mia sindacatura è iniziata con il ricorso presenta­to presso il Tribunale di Catania sulla legittimità della mia elezione a Sindaco ed è continuata con le numerose ed im­mo­tivate cosiddette “censure“ sull’operato della Amministrazione Comunale, relativamente alla carenza dell’approvvigionamen­to idrico dell’abitato, problema peraltro ereditato dalle precedenti Amministrazioni, alla redazione dei due Rendiconti consuntivi del Bilancio Comunale degli anni 2002 e 2003, bocciati in Consiglio Comunale e poi approvati dal Commissario ad acta nominato dalla Regione Siciliana, alla nomina del Direttore Generale, degli esperti, dei consulenti e dei professionisti incaricati dal Sindaco.»

«In riferimento alla mia breve ma intensa esperienza di Sindaco - ci ha scritto in una e-mail lo stesso Leanza - ritengo che sia opportuno ricordare che nel corso della mia sindacatura è stata avviata una rilevante programmazione di opere pubbliche – quali i Contratti di Quar­tiere e la presentazione in Consiglio Comunale del PRG - e sono state realizzate importanti infrastrutture, come il Parco Urbano sotto­stan­te la Chiesa della Madonna del Riparo e più di tutte la soluzione dell’annoso problema della distribuzione idropotabile nell’abi­tato mediante anche il reperimento di nuove fonti di approvvigionamento (lo scavo del secondo pozzo Musa )».

In merito alla sua sindacatura vogliamo riportare quanto ha scritto il suo rivale politico, sen. Pino Firrarello: «Non è stato certo un politico che viveva alla giornata. Ha cercato di costruire il futuro guardando il più lontano possibile, ne è un esempio il tentativo di saldare un legame fra Bronte ed il Regno Unito, al fine di dirottare verso il Castello Nelson interessi culturali e risorse economiche di vasto respiro. Per me un fiero e valido avversario politico a cui la storia di Bronte, al di là delle vicende personali, non può che riservare un posto in prima fila.»

Nelle elezioni comunali del maggio 2005 successive allo scioglimento del Consiglio comunale, Salvatore Leanza, presentatosi in una coali­zione di centro-sinistra, non è stato rieletto (ha preso solo il 23,82% dei voti) cedendo la poltrona di sindaco a Pino Firrarello.

Cinque anni dopo, nel maggio 2010, si è ancora candidato a sindaco di Bronte ma i brontesi gli hanno dato solo 974 voti (il 7,64%), preferendogli ancora una volta il sindaco uscente Pino Firrarello.

Salvatore Leanza, uno dei protagonisti della stagione politica brontese degli ultimi decenni, è morto a Catania il 31 dicembre 2015. Il sen. Firrarello, l'altro protagonista e suo "avversario" politico, in un manifesto affisso a Bronte dopo la sua morte lo ha voluto ricordare a tutti come un “figlio illustre di Bronte che ha tanto amato e servito nel corso del suo lungo impegno politico”.

Le relazioni semestrali di Leanza

2004

Bianca Ermesto (commissario al Comune di Bronte 2004)Ernesto Bianca, dirigente della Prefettura di Catania, è stato nominato dal presidente della Regione, Cuffaro, commissario al Comune dal 2 Dicem­bre 2004, dopo la mozione di sfiducia votata il 23 ottobre del 2004 dal Consiglio comunale nei riguardi del sindaco Turi Leanza.

Bianca in passato aveva guidato il primo settore della Prefettura di Catania, era stato dirigente dell’Alto com­mis­sariato per la lotta contro la delinquenza mafiosa nella Sicilia orientale ed era stato nominato commissario straordinario nei Comuni di Niscemi e Ragalna.

Dei sei mesi della sua gestione i brontesi ricorderanno il "temporaneo sacrificio" loro richiesto con i rincari del 15 per cento per l'acqua, del 10 sulla nettezza urbana e dell'uno per mille dell'Ici.

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