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Le Ultime sulle Elezioni Comunali

Da Dicembre 2003 a Febbraio 2004

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15 Febbraio 2004

Passi avanti verso l’adozione del Piano regolatore generale

E' iniziata in Consiglio comunale a Bronte la discussione sul Prg. Venerdì i consiglieri hanno potuto prendere visione dell'elaborato che il progettista ha realizzato prendendo spunto dalle linee guida approvate nel 1994 e dalle nuove indicazioni fornite dall'attuale amministrazione, guidata dal sindaco Salvatore Lenza, che ha inteso adeguare lo schema di massima tenendo conto della mutata situazione urbanistica degli ultimi 10 anni e del nuovo piano triennale delle opere pubbliche. Le linee guida per la redazione del Prg, infatti, erano state approvate dal Consiglio nel 1994 e nella precedente «consiliatura» il commissario nominato dalla Regione non aveva potuto adottarlo, perché carente della relazione geologica e della relazione agronomica.

"Il Prg - dice il presidente del Consiglio comunale, Aldo Catania - è uno strumento importantissimo per lo sviluppo del nostro paese. Per questo abbiamo voluto ascoltare dal progettista tutti i particolari sullo strumento urbanistico affinché l’intero Consiglio comunale e la città possano esprimersi con cognizione di causa". Il Consiglio comunale di Bronte, adesso dovrà verificare la propria compatibilità per passare all'adozione.

Intanto dopo che il segretario comunale aveva deciso di autosospendersi dai lavori del Consiglio comunale brontese fino a quando non fosse stato istituito il servizio di stenotipia, in quanto oggetto di critiche da parte dei consiglieri sulla redazione dei verbali, è intervenuta l'"Agenzia Autonoma per la Gestione dell'Albo dei Segretari comunali e provinciali" che, «pur ritenendo fondate le lamentele del segretario, in relazione alle oggettive difficoltà operative per il ruolo delicato rivestito in un clima difficile, ha intimato al segretario di ritornare in Consiglio, in quanto l’istituto dell'autosospensione non trova fondamento nel nostro ordinamento». «Prendiamo atto - dice il consigliere Mario Bonsignore - della comunicazione dell'Agenzia, intervenuta per far riprendere i lavori del Consiglio comunale». (Fonte La Sicilia)



3 Febbraio 2004

Il segretario comunale Majorana si autosospende

Polemiche a tutto campo in Consiglio Comunale

L'avv. Pietro De Luca "ospite" del Consiglio per "difendere la sua onorabilità"

Si accende la polemica all’interno del Consiglio comunale di Bronte coinvolgendo non solo gli esponenti politici, ma anche le figure istituzionali. Il segretario comunale, dott. Francesco Majorana, infatti, ha inviato al Sindaco, dott. Salvatore Leanza, ed al presidente del Consiglio comunale, Aldo Catania, una lettera, comunicando di «autosospendersi dal partecipare alle prossime riunioni consiliari e dei capigruppo fino all’attivazione del servizio di stenotipia».

A provocare la decisione il clima teso che in questi giorni si respira durante le sedute consiliari, ed i giudizi di alcuni consiglieri, come precisa nella missiva lo stesso Majorana: «Alcuni consiglieri - infatti scrive - si sono scagliati contro di me, reo, a loro dire, di non aver riportato fedelmente nei verbali le loro dichiarazioni». A difesa del segretario si schiera il sindaco Leanza che ha inviato una nota al presidente Catania ed ai capi gruppo chiedendo di far «prevalere il senso di responsabilità civica e di maturità democratica, al fine di evitare il blocco dell’attività consiliare».

I consiglieri comunali della Casa delle libertà però replicano, affermando che «le accuse formulate dal segretario comunale sono gratuite e prive di fondamento e, comunque, giammai possono giustificare la decisione di auto sospensione dalle sedute consiliari». Il dato certo è che il clima comunque è infuocato, con le forze politiche della Casa delle Libertà e quelle che sorreggono l’Amministrazione Leanza che si fronteggiano a tutto campo. Ieri l’altro, infatti, il Consiglio comunale ha ospitato le dichiarazioni dell’avv. Pietro De Luca, che ha chiesto di poter intervenire per “difendere la sua onorabilità e dignità professionale”.

«Sono venuto a sapere da alcuni cittadini - ha scritto l’avv. De Luca - dei continui attacchi da parte del sindaco Leanza, di cui sono stato fatto oggetto in Consiglio comunale, sol per aver il “torto” di essere stato consulente esperto giuridico dell'ex sindaco dott. Mario Zappia. Sono qui - ha continuato - per portare a conoscenza dei consiglieri e dei cittadini il lavoro svolto per il Comune di Bronte e per capire se rispondono al vero le dichiarazioni del sindaco Leanza che mi avrebbe accusato di percepire 300 milioni l’anno per render qualche parere».

19 Febbraio 2004

«Rientri subito al suo posto»

Bronte, dall’albo richiamo al segretario autosospeso

L'"Albo dei Segretari Comunali" ha intimato al segretario generale di Bronte di «prestare la propria opera nelle riunioni del consiglio», precisando che non è previsto l’istituto dell'autosospensione.

Il provvedimento è stato adottato a seguito di una segnalazione del 2 febbraio, dei 14 consiglieri comunali della "Casa delle Libertà" dopo la decisione assunta dal dirigente. Francesco Maiorana, infatti, lo scorso 30 gennaio si era “auto­sospeso" dal partecipare alle riunioni del consiglio e dei capigruppo, fino a quan­do sarebbe stato attivato il servizio di stenotipia; lamentando inoltre che il Consiglio dello stesso giorno si era svolto «per l'ennesima volta in un clima teso», denunciando anche aggressioni verbali nei suoi confronti.

Ora l'intervento dell’”Agenzia Autonoma per la Gestione dell'Albo dei Segretari Comunali e Provinciali - Sezione regionale della Sicilia”, che pur ritenendo «fondate le lamentate esigenze del Segretario Generale che, in relazione alle oggettive difficoltà operative per il ruolo delicato rivestito, deve lavorare in un clima che non consente il rispetto dei principi di efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa», lo invita a riprendere il suo posto.

Il presidente Aldo Catania, nel continuare a difendere tutto il civico consesso, ha ribadito: «Il consiglio cerca sempre di dialogare e ragionare, in modo maturo e responsabile». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

De Luca alla fine ha portato i guadagni percepiti anno per anno che solo nel 2001 sono arrivati a 75 milioni delle vecchie lire per la consulenza e 21 per la difesa”.

Il sindaco Leanza non ha partecipato alla seduta, impegnato nell’importante riunione che ha visto le dimissioni del Consiglio di amministrazione della società Ato rifiuti “Ionia Ambiente”, ma dichiara: «Sono rammaricato. Avrei preferito che questa discussione si fosse svolta in mia presenza. Io del resto non potevo certo mancare ad un’assemblea stabilita da tempo e da me richiesta. Non entro in merito sulla lunga e prolissa lettera di De Luca, ma certo la Corte dei Conti, che l’avv. sostiene di non temere, sta indagando sul fatto che quest’ultimo rivestiva contemporaneamente l’incarico di presidente della banca tesoreria del Comune ed esperto del sindaco oltre che professionista incaricato di molti incarichi professionali. Sui compensi dico soltanto che per gli ultimi due procedimenti all’avv. De Luca sono stati liquidati 40 mila euro, mentre io, istituendo l’Ufficio legale, ho ridotto di gran lunga le spese».
L'avv. Pietro De Luca è stato l'ultimo presidente della Banca Popolare di Bronte, l'antica "Cassa Agraria di Mutuo", fondata nel 1912 e ceduta nel 1998, sotto la sua presidenza, alla Banca Popolare di Lodi.



 4 Febbraio 2004

Bronte, «troppa tensione in Consiglio

Il segretario comunale diserta l’aula

Maiorana ha scritto al sindaco per denunciare «il mancato rispetto del mio ruolo da parte di alcuni». Un consigliere costretto a fare lo stenotipista durante la seduta

Tensioni fra il consiglio comunale e il segretario generale di Bronte Francesco Maiorana, che dopo l'ultima riunione dell'assemblea civica ha inviato una lettera al sindaco, al direttore generale e al presidente del consiglio lamentando un contesto difficile da sopportare, e intanto si è "autosospeso" dalla partecipazione alle sedute: «Per l'ennesima volta - accusa il segretario - il Consiglio si è svolto in un clima teso [...]. Non è difficile immaginare come alcuni consiglieri, sempre gli stessi, - ha precisato Maiorana - hanno più volte dimostrato di non avere alcuna fiducia nell'istituzione, il ruolo, le funzioni e le responsabilità del sottoscritto in quanto segretario comunale, e si sono scagliati ancora una volta liberamente contro di me, reo a loro dire di non aver riportato fedelmente nei verbali i contenuti delle loro dichiarazioni».

Il sindaco Turi Leanza non ha tardato a rispondere e con un'altra lettera ha invitato il presidente del consiglio Aldo Catania a fare in modo «che venga eliminato il clima teso e avvelenato che si registra nell'aula del consiglio». Ma Catania smentisce: «Non c'è nessun clima avvelenato. Il consiglio cerca sempre di dialogare e ragionare, in modo maturo e responsabile». Intanto il segretario si è autosospeso e non parteciperà alle sedute di consiglio e alle riunioni dei capigruppo fino a quando non verrà istituito il servizio di stenotipia che il presidente del consiglio aveva richiesto a novembre dello scorso anno. Venerdì sera il consiglio si è riunito chiamando a verbalizzare il consigliere comunale Nino Prestianni. L'attività del civico consesso ha ripreso regolarmente lunedì con l'audizione in consiglio dell'avvocato Pietro De Luca (consulente ai tempi dell'amministrazione Zappia) che ha chiarito la sua posizione in merito ad alcune osservazioni che erano state sollevate in sua assenza da alcuni amministratori e da un consigliere comunale. Ha seguito i lavori la dottoressa Teresa Sapia, vice segretaria. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



17 Gennaio 2004

La Relazione sul terzo trimestre della sindacatura Leanza

"Un rapporto sereno e non conflittuale tra l'Amministrazione e il Consiglio Comunale"

Ed è la terza relazione semestrale che Salvatore Leanza firma e distribuisce in questi giorni ai cittadini di Bronte. Questi ultimi sei mesi (periodo giugno - dicembre 2004), a detta di Leanza, "saranno ricordati a lungo dalla comunità brontese", per i solenni festeggiamenti per il 460° anno dell'arrivo a Bronte della statua della Madonna Annunziata, per la commemorazione del sessantesimo anniversario del violento bombardamento che nell'agosto 1943 si è abbattuto su Bronte e sopratutto per il "reperimento di un notevole quantitativo di acqua nella contrada Musa che ha contribuito in modo decisivo alla definitiva soluzione dell'annoso problema dell'approvvigionamento idrico-potabile dell'abitato".

Nella relazione il sindaco fa un analitico escursus delle opere intraprese e realizzate nel corso del semestre, sulla situazione dell'Organizzazione Amministrativa, sui progetti in corso, sul nuovo Piano Regolatore Generale (con un impegno deciso e non più rinviabile che si proceda al più presto alla sua adozione) e sui vari servizi forniti alla cittadinanza.

Un accenno anche agli "episodi oscuri" che hanno riguardato la sua persona ed al lungo susseguirsi di polemiche e di veleni ("diatribe verbose" li definisce Leanza) che hanno caratterizzato i rapporti tra l'Amministrazione ed il Consiglio Comunale" il cui atteggiamento viene definito "poco responsabile". "Occorre invece - scrive Leanza - un'assunzione di responsabilità politica e civica del Consiglio Comunale che dovrebbe confrontarsi con l'Amministrazione Comunale evitando di votare risibili censure nei confronti della stessa, la prima relativa all'approvvigionamento idrico dell'abitato, avviato come si è detto a definitiva soluzione, la seconda riguardante la mancata approvazione del Conto Consuntivo del bilancio Comunale 2002, che poi è stato adottato dal Commissario Regionale con un aggravio di spese a carico dell'erario comunale, e la terza sull'assestamento del bilancio comunale comprendente anche il suo riequilibrio, per il quale è stato richiesto nuovamente l'intervento sostitutivo della Regione Siciliana con la possibilità certamente non infondata che il Consiglio Comunale possa addirittura essere sciolto".

Un riavvicinamento però è possibile perchè - conclude Leanza - "è d'obbligo auspicare che si possa riprendere un rapporto sereno e non conflittuale tra l'Amministrazione Comunale e il Consiglio Comunale e che possano essere messe da parte le contrapposizioni emerse alla fine dell'anno 2003 in modo da impostare uno schema di bilancio comunale per l'anno 2004 ed una programmazione amministrativa che siano in linea e coerenti con le legittime aspettative della cittadinanza brontese".



Dicembre 2003

E' lotta aperta con scontri durissimi fra Sindaco e Consiglio comunale

Il Consiglio boccia le variazioni di bilancio per l’anno 2003 (8 milioni di euro, fra i quali quasi 5 per l’accensione di mutui destinati alla costruzione della caserma dei Carabinieri e degli uffici del “Collocamento” e per la realizzazione di un mercato in contrada Sciarotta). Leanza, appellandosi agli artt. 193 e 141 del "Testo Unico Enti Locali", chiede alla Regione lo scioglimento anticipato dello stesso e, per motivi di sicurezza, ordina lo sgombero immediato dei locali di via Annunziata dove sono ubicati la sede centrale dell'Ufficio di collocamento (che serve anche i comuni di Maletto e Maniace) e la Caserma dei Carabinieri e chiude il mercato settimanale di Viale della Regione. Nella polemica interviene il vicepresidente della Regione Siciliana, Giuseppe Castiglione, che dice "questo governo cittadino è ormai arrivato al capolinea".

La risposta di Leanza non si è fatta attendere: "l'on. Giuseppe Castiglione sembra essere disinformato o male informato sulle vicende amministrative brontesi per le quali ritengo che sia poco opportuno che da parte di chi riveste una rilevante carica istituzionale regionale vengano sollevati sterili e puerili polveroni". Intanto, mentre con una quarta lettera alla Regione insiste ancora per lo scioglimento anticipato del Consiglio, Leanza cerca ora di porre riparo alla chiusura dell'Ufficio di Collocamento e del mercato settimanale con soluzioni tampone e provvisorie. Visto il silenzio della Regione, poi, presenta un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) contro l’Assessorato regionale della Famiglia, Politiche Sociali e Autonomie Locali. Insomma la lotta, fra Sindaco e Consiglio, continua senza sosta e senza esclusione di colpi, sotto gli sguardi increduli della popolazione, che, dopo averli votati, si chiede se non sia possibile una coesistenza pacifica, un riavvicinamento od una mediazione fra Consiglio (che va avanti a colpi ci censure: tre quelle affibbiate finora) e Sindaco (che vuol fare i bilanci a colpi di debiti: 8 milioni di euro quelli richiesti).



16 Dicembre 2003

IL CASO BRONTE

Il sindaco a Castiglione

«Affermazioni infondate e pretestuose»

Salvatore LeanzaMi corre l'obbligo intervenire con riferimento alle dichiarazioni rese dal Vice Presidente della Regione on. Giuseppe Castiglione che sembra essere disinformato o male informato sulle vicende amministrative brontesi per le quali ritengo che sia poco opportuno che da parte di chi riveste una rilevante carica istituzionale regionale vengano sollevati sterili e puerili polveroni. La Giunta Municipale è infatti impegnata a portare avanti con coerenza e senso di responsabilità il programma amministrativo approvato dagli elettori brontesi e che è stato approfondito con altre corpose relazioni semestrali illustrate dal Sindaco in Consiglio Comunale.

L'intervento dell'on. Castiglione tende piuttosto a giustificare il comportamento, questo sì arrogante, dei consiglieri comunali della Casa della Libertà i quali non fanno altro che opporsi con risibili censure alle proposte presentate dalla Giunta Municipale senza che vengano operati seri confronti o formulate soluzioni alternative alle questioni che interessano la comunità cittadina.

E' del tutto infondato e pretestuoso affermare che il Comune di Bronte rischi il dissesto finanziario o che si prospetti un aumento dei tributi locali, mentre è notorio che è stato avviato a definitiva soluzione l'annoso problema dell'approvvi­gionamento idrico dell'abitato, e che è che è prossima l’approvazione del Piano Regolatore Generale con il contestuale recupero ambientale del centro storico e delle aree degradate delle periferie e dei quartieri con intensa presenza abitativa di tipo economico e popolare. E' stata intrapresa una serie politica di programmazione amministrativa, compresa quella che ha ridotto in modo sostanziale il notevole contenzioso legale-amministrativo ereditato dalla precedente Amministrazione Comunale, sono state incoraggiate le attività produttive, è in corso la valorizzazione del patrimonio artistico in modo da puntare con decisione ad una efficace promozione del turismo culturale e naturalistico, si sta potenziando il settore dei servizi socio-assistenziale e scolastici, verificando anche il possibile ampliamento del presidio ospedaliero.

Il Comune di Bronte è stato uno tra i pochi Comuni siciliani che ha pubblicato alcuni bandi di opere pubbliche in regime di project financing per consentire che oltre alle risorse finanziarie pubbliche si possano aggiungere anche gli investimenti privati. E' in corso l'adeguamento in sicurezza di tutti gli edifici pubblici e scolastici, mentre è da tempo dichiarato inagibile l'immobile che ospita l'Ufficio del Collocamento e la Caserma dei Carabinieri, per la quale non essendo più possibile, a seguito dell'emanazione di una circolare ministeriale, utilizzare un finanziamento privato a carico del Ministero dell'Interno per costruire la nuova sede, si rende necessario procedere con urgenza a dotare il Comune di Bronte di una struttura funzionale in modo da assicurare alla cittadinanza la sicurezza e l'ordine pubblico, la prevenzione ed il controllo delle sempre più crescenti attività illegali ed illecite presenti sul territorio. I quattordici consiglieri comunali della Casa delle Libertà, piuttosto che contestare ed opporsi sempre a tutte le proposte che provengono dall'Amministrazione Comunale fino al punto da non accorgersi che non votando l'assestamento del bilancio comunale comprendente anche il suo riequilibrio rischiano l’autoscioglimento del Consiglio Comunale, hanno la facoltà di presentare la mozione di sfiducia al Sindaco se ritengono che non rappresenta più i legittimi interessi della comunità brontese.
Dott. Salvatore Leanza
sindaco di Bronte



14 Dicembre 2003

Castiglione al sindaco

«Amministrazione incapace e atteggiamento arrogante»

«Gli ultimi atteggiamenti del sindaco dimostrano la sua arroganza politica nei confronti della città di Bronte». Il vicepresidente della Regione Siciliana, Giuseppe Castiglione, scende in campo dopo la decisione del primo cittadino, Salvatore Leanza, di chiedere la chiusura della caserma dei Carabinieri, dell'Ufficio di collocamento e del mercato, perché ospitati in alcuni immobili comunali non agibili. Leanza ha chiamato in causa il Consiglio comunale, reo - a suo dire - di avere bloccato, con la bocciatura dell'assestamento di bilancio, la possibilità di adeguare i locali.

«Più che chiedere un abnorme provvedimento come quello della chiusura della caserma dei carabinieri - riprende Castiglione - il sindaco Leanza farebbe bene piuttosto a chiarire qual è il vero motivo per il quale il Consiglio comunale ha bocciato le variazioni di bilancio. La verità è che il Consiglio, con grande responsabilità, ha salvato Bronte da un tracollo finanziario. Le opere proposte erano prive di copertura ed avrebbero obbligato il Comune a contrarre mutui per circa 8 milioni di euro, 16 miliardi delle vecchie lire. Inoltre, per poter procedere al pagamento delle rate dei prestiti contratti, il sindaco aveva inserito nel bilancio delle entrare fittizie. Come i 150.000 euro che prevedeva di incassare con l'Ici (cifra considerata eccessiva anche dallo stesso dirigente del servizio durante la seduta di Consiglio) o i 200 mila euro quali proventi delle royalties ipotetiche che lo stesso Comune dovrebbe incassare per nuovi pozzi. Ma se ancora deve essere firmata la concessione e comunque i nuovi pozzi non entreranno certamente in funzione da subito, come si fa a prevedere che già dal prossimo anno si potrà contare su quelle entrate? Questo - continua ancora il vice presidente della Regione Siciliana - significa guidare un ente verso il tracollo finanziario, verso quel dissesto che comporterebbe maggiori tasse per i cittadini, oltre a mettere a rischio anche il pagamento degli stessi stipendi del personale».

Castiglione punta il dito anche sulle priorità indicate da Leanza nel piano triennale delle opere pubbliche. «La caserma dei carabinieri, per esempio - sottolinea - nel programma, che il sindaco ha sottoposto all'approvazione del Consiglio e che lo stesso ha approvato, si trova nelle ultime posizioni e la sua realizzazione è prevista con "finanziamento privato". Quindi, fino a quest'estate, l'amministrazione riteneva opportuno, che dovevano essere realizzate altre importanti opere come l'adeguamento sismico delle scuole elementari e medie, del palazzo comunale e di via Annunziata, dei serbatoi idrici. Adesso sono cambiate le priorità? La messa in sicurezza dei nostri bambini viene dopo? Questi improvvisi cambiamenti di idea, che fra le altre cose sembrano dettati più dall'impulsività che non da una seria programmazione, oltre che dalla voglia di realizzare a tutti i costi quello che passa per la mente, anche a costo di cagionare il dissesto, danno la prova provata che a Bronte "governa" un'amministrazione arrogante, incapace dal punto di vista della programmazione e della gestione, incosciente se arriva al punto di rischiare il dissesto. Proprio per questo motivo voglio esprimere il mio plauso ai consiglieri comunali che, con grande senso di responsabilità, hanno detto no alla proposta scellerata dal sindaco, salvando il paese dal tracollo finanziario».

«Sul piano più squisitamente politico - conclude Castiglione - la Casa delle Libertà ha dimostrato finora sempre grande sensibilità sulle questioni che riguardavano gli interessi generali della città. Oggi, alla luce della scarsa considerazione del sindaco nei confronti degli organi democraticamente eletti e della dialettica politica, assumiamo la convinzione che questo governo cittadino è ormai arrivato al capolinea. Il sindaco non assuma un atteggiamento da vittima o peggio da agnello sacrificale perché, con la sua inefficienza, ha segnato la fine di una stagione politica che lo ha visto eletto sindaco di Bronte, ma che oggi non rappresenta gli interessi più alti e nobili della città». (Fonte La Sicilia)



22 Dicembre 2003

Nel Cine-teatro comunale nei giorni di affollamento

Soluzioni per la riapertura dell'Ufficio di Collocamento e del mercato

Leanza reitera la richiesta di nomina del Commissario ad acta

Nei giorni scorsi il Sindaco Leanza ha incontrato in separate riunioni le rappresentanze sindacali locali CGIL, CISL, UIL e i responsabili dell'Ufficio Provinciale del Lavoro dott. Piazza e geom. Scuderi per verificare la possibilità di superare, in via eccezionale e per il periodo strettamente necessario alla realizzazione della nuova sede dell'Ufficio del Collocamento, le condizioni di inagibilità dell'immobile di Via Annunziata. Per consentire la ripresa dell'attività in modo da evitare la interruzione di pubblico servizio e le inevitabili problematiche di ordine pubblico, ed in considerazione del trasferimento altrove della biblioteca comunale, si è convenuto di utilizzare il Cine-teatro comunale quale sede per la organizzazione dei lavori nei giorni dedicati all'avviamento del personale da destinare all'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste o presso l'Azienda Foreste Demaniali.

Le condizioni di sicurezza dei locali di via Annunziata potrebbero essere garantite con la diminuzione a n° 25 unità del personale impegnato negli uffici e con la limitazione dell'accesso ai piani superiori del pubblico. Nello stesso tempo verrebbero attuati una serie di accorgimenti tesi a migliorare attraverso piccoli interventi di manutenzione ordinaria le condizioni generali dell'edificio e dei locali utilizzati agli archivi e ad assicurare la pubblica e privata incolumità.

Il Sindaco ha incontrato anche una folta delegazione di operatori del mercato settimanale i quali insieme al Sig. Antonello Saitta in rappresentanza dell'Ascom Confcommercio hanno manifestato la esigenza che, ancora per un periodo di tempo limitato e strettamente necessario ad acquisire la disponibilità di una nuova area, venga mantenuta l'attuale allocazione nella zona di San Giuseppe in modo da non arrecare notevoli danni economici alle loro attività commerciali e disagi all'intera cittadinanza.

Quanto alla mancata approvazione da parte del Consiglio Comunale del riequilibrio del bilancio 2003 il Sindaco rileva che "l'integrazione del finanziamento regionale a valere sul fondo per le autonomie non ha fatto venire meno la necessità che la Regione Siciliana provveda in via sostitutiva a nominare un Commissario ad acta per assicurare il mantenimento del pareggio del bilancio comunale garantendo la copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti da spese obbligatorie evitando la possibile paralisi dell'Ente". "Occorre - afferma Leanza - un'assunzione di responsabilità politica e civica del Consiglio Comunale che dovrebbe confrontarsi e non opporsi a tutte le iniziative proposte dall'Amministrazione Comunale operando risibili censure nei confronti della stessa, la prima relativa all'approvvigionamento idrico dell'abitato, avviato ormai a definitiva soluzione, la seconda riguardante la mancata approvazione del conto consuntivo comunale 2002, che poi è stato adottato dal Commissario regionale, e la terza sull'assestamento del bilancio comprendente anche il suo riequilibrio, per il quale è stato richiesto nuovamente l'intervento sostitutivo della Regione Siciliana". Il Sindaco, nel porgere gli auguri per le prossime festività alle famiglie brontesi, conclude con un messaggio di conciliazione dicendo che  "è auspicabile che nell'interesse della comunità cittadina prevalga alla ripresa dell'attività amministrativa il senso di responsabilità da parte di tutte le rappresentanze politiche".



19 Dicembre 2003

I sindacati, Cgil, Cisl e Uil, chiedono un incontro con il Prefetto per non far spostare l’Ufficio di Collocamento da Bronte

Un vertice fra Leanza ed i sindacati accende la speranza che l’Ufficio Collocamento rimanga a Bronte

Il sindaco, dott. Salvatore Leanza, ha ricevuto le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil per chiarire loro le motivazioni che lo hanno spinto a dichiarare inagibile l’immobile che ospita l’Ufficio Scica, la Caserma dei Carabinieri e la Biblioteca comunale in fase di trasferimento. Alla riunione sono intervenuti Gino Mavica della Cgil, Cataldo Sottosanti della Cisl, Enza Meli e Salvino Luca della Uil.

“Il periodo delle chiamate alla Forestale, - afferma Mavica - quando centinaia di lavoratori si recano all’Ufficio di Collocamento, è ancora lontano. Il nostro compito però è quello di lavorare affinché si proceda al più presto alla risoluzione del problema”. “Quanto accaduto ci preoccupa - continua Luca - non possiamo accettare che la sede centrale dell’Ufficio Scica non sia a Bronte”. Sollecitato dai sindacalisti Leanza ha effettuato un excursus dei fatti che lo hanno costretto a dichiarare l’immobile inagibile: “Quello della inagibilità di alcuni locali comunali - ha affermato - è uno dei primi problemi che ho affrontato, ma non siamo riusciti a trovare dei locali che avessero le caratteristiche richieste. Così abbiamo pensato all’acquisizione di un nuovo immobile, ma il Consiglio comunale ha detto no. E, - replica - di fronte all’impossibilità di trovare una soluzione ed alla responsabilità che coinvolge il sindaco personalmente in caso di incidenti ed ancor peggio calamità, ho dovuto dichiarare inagibile i locali”.

Poi Leanza suggerisce ai sindacati una possibile soluzione: “La biblioteca - afferma - dell’ultimo piano è in fase di trasferimento e quindi l’immobile sarà alleggerito. Se le chiamate dei lavoratori verranno effettuate in locali ampi e sicuri messi a disposizione dal Comune, e di fronte all’assenso del Prefetto, l’Ufficio potrà essere riaperto nell’attesa di realizzare l’immobile nuovo”. L’idea è piaciuta ai sindacati che hanno già chiesto un incontro al Prefetto, dott. Alberto di Pace, per riaprire con degli accorgimenti nelle stessa sede un ufficio che a marzo, data prevista per le chiamate dei disoccupati, sarà per Bronte indispensabile, nell’attesa che si realizzi la nuova sede.



13 Dicembre 2003

Ordinanza di sgombero: Ufficio di Collocamento già chiuso

I Carabinieri per adesso restano

Dopo l'ordinanza di sgombero, firmata dal sindaco di Bronte, dott. Salvatore Leanza chiude i battenti la sede centrale di Bronte dell'Ufficio di collocamento che copre anche i comuni di Maletto e Maniace. Già da lunedì il personale è stato trasferito nell'ufficio periferico di Maletto in attesa di ricevere indicazioni più precise. I carabinieri, invece, rimangono al loro posto aspettando gli ordini dei superiori. Intanto ieri mattina presso i locali della Caserma dichiarati inagibili sono giunti i tecnici dei Vigili del Fuoco che hanno effettuato dei sopralluoghi. L'argomento della chiusura della caserma ha fatto presto il giro del paese, ed è stato oggetto di discussione in Consiglio comunale, con l'opposizione a Leanza che ha aspramente criticato la scelta, difesa invece con decisione dalla Giunta.



11 Dicembre 2003

Due ordinanze firmate oggi dal sindaco

Chiusi la Caserma dei Carabinieri e l'Ufficio di Collocamento

Sospeso il mercato settimanale di viale della Regione

Il Sindaco di Bronte, dott. Salvatore Leanza, avendo preso atto delle relazioni tecniche sulla inadeguatezza per motivi di Protezione civile della sede dove attualmente si svolge il mercato settimanale e sulla inagibilità dell’immobile di proprietà comunale dove in atto sono allocate le sedi della Caserma dei Carabinieri e dell’Ufficio Circoscrizionale del Lavoro, ha disposto con proprie ordinanze la sospensione del mercato settimanale e lo sgombero delle sedi del Collocamento e della Caserma dei Carabinieri. “Trattasi di un atto dovuto, sostiene il Sindaco, di fronte alla assoluta mancanza di senso di responsabilità politico-amministrativa e civica della maggioranza del Consiglio Comunale, che nella seduta del 30 novembre u.s. ha espresso il proprio dissenso sulle proposte alternative presentate dall’Amministrazione Comunale”.

Il Sindaco ha immediatamente informato il Prefetto e le competenti Autorità per le inevitabili conseguenze che ne deriveranno sul piano dell’ordine pubblico e della sicurezza civica. “Mi appello al senso di responsabilità e di maturità democratica dei cittadini e delle forze economiche, sociali, sindacali e culturali al fine di contenere i disagi che potrebbero verificarsi”. Negli stessi locali di via annunziata aveva sede anche la Biblioteca comunale (la "Deluchiana", in onore del card. Antonio Saverio De Luca) che già è in fase di trasferimento nella nuova sede di via Cap. Saitta. Intanto Leanza ha nuovamente scritto all'Assessorato regionale delle autonomie locali sollecitando la nomina dei un Commissario ad acta in modo da evitare la possibile paralisi amministrativa dell'ente ed l'avvio delle procedure per lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, "dal momento che la mancata adozione del provvedimento di riequilibrio del bilancio è equiparata alla mancata adozione del bilancio di previsione". Insomma la lotta, fra Sindaco e Consiglio, continua senza sosta e senza esclusione di colpi, sotto gli occhi sconcertati e quasi increduli della popolazione.



12 Dicembre 2003

Inagibili la caserma dei carabinieri e l'ufficio del lavoro

La sede dove attualmente si svolge il mercato settimanale è inadeguata

Bronte da oggi non ha più una sede della caserma dei carabinieri, dell'Ufficio di collocamento e del mercato settimanale. Il sindaco, dott. Salvatore Leanza, avendo preso atto delle relazioni tecniche sulla inadeguatezza per motivi di Protezione civile della sede dove attualmente si svolge il mercato settimanale e sulla inagibilità dell'immobile di proprietà comunale dove in atto sono situate le sedi della caserma dei carabinieri e dell'Ufficio circoscrizionale del lavoro, ha disposto con proprie ordinanze la sospensione del mercato settimanale e lo sgombero delle sedi del collocamento e della caserma dei carabinieri.

«Si tratta di un atto dovuto - sostiene Leanza - di fronte alla assoluta mancanza di senso di responsabilità politico-amministrativa e civica della maggioranza del Consiglio Comunale, che nella seduta del 30 novembre scorso ha espresso il proprio dissenso sulle proposte alternative presentate dall'Amministrazione». Il sindaco ha informato il prefetto e le competenti autorità per le inevitabili conseguenze che ne deriveranno sul piano dell’ordine pubblico e della sicurezza civica.
Le comunicazioni sono state inviate ieri sera. In pratica la stazione dei carabinieri dovrebbe essere spostata nel Comune più vicino, che qui è Maletto, mentre in città potrebbe arrivare un'unità mobile. Nessuno invece all'Ufficio di Collocamento ci ha saputo dire cosa succederà, anche se la Regione già un anno fa era stata chiara, e di fronte alla inagibilità dell'immobile avrebbe trasferito l'Ufficio di collocamento in altri paesi.«Condanniamo - scrivono i gruppi consiliari della Case delle Libertà - il sindaco che parla di chiusura della caserma dei Cc, dell'Ufficio di Collocamento e del mercato. Mentre chiede al prefetto queste cose, farebbe bene anche a riferirgli che ha proposto delle opere prive di copertura finanziaria. Ricordiamo che la caserma dei carabinieri nel piano triennale delle opere pubbliche si trova al 10 posto del settore edilizia e la sua realizzazione è prevista con finanziamento privato». [La Sicilia]
 

11 Dicembre 2003

Comunicato stampa dei Gruppi consiliari della Casa delle Libertà

Condanniamo l’arroganza politica con la quale il sindaco continua a parlare di chiusura della Caserma dei Carabinieri, dell’Ufficio di Collocamento e del mercato.
Mentre chiede al prefetto queste cose, farebbe bene anche a riferirGli che ha proposto delle opere prive di copertura finanziaria. Rammentiamo che dovevano essere realizzate inde­bitando in Comune di Bronte; aggiungiamo anche che lo stesso pagamento delle rate dei mutui e’ stato previsto utilizzando entrate non attendibili; non attendibile e’ l’importo di 150.000 euro di ICI che prevede di incassare, non attendibili sono i proventi delle royalties ipotetiche che lo stesso Comune dovrebbe incassare per nuovi pozzi; se non siamo stati sufficientemente chiari, ribadiamo che non e’ ancora stata firmata la concessione e comunque i nuovi pozzi non entrano certamente in funzione da subito; questo significa “vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato”; ancora non basta!! Intendeva chiedere ai cittadini il pagamento anticipato di una tassa che, se e’ vero, entrerà in vigore nel 2005; ancora non basta!!! Intendeva pagare i costi relativi all’area dove egli sostiene debba sorgere il mercato con soldi provenienti dalla vendita di lotti della zona artigianale, che sia perchè non sono ancora frazionati, sia per altre problematiche sviscerate durante un recente incontro alla Regione Siciliana, non possono essere venduti. Questo significa guidare un ente verso il tracollo finanziario, verso quel dissesto che comporterebbe maggiori tasse per i cittadini oltre a difficoltà oggettive anche, per esempio, nel pagamento degli stessi stipendi. Ma la sceneggiata continua.
Ci permettiamo anche di ricordare che, per esempio, la caserma dei carabinieri nel piano triennale delle opere pubbliche, ovvero nel programma che egli stesso ha sottoposto all’approvazione del Consiglio e che lo stesso ha approvato, si trova al 10 posto del settore edilizia e la sua realizzazione (così sta scritto a meno che questa amministrazione non sa quello che scrive) e’ prevista con “finanziamento privato”. Prima, così ritenevano opportuno fino a quest’estate, dovevano essere realizzati l’adeguamento sismico delle scuole elementari e medie, del palazzo comunale e di Via Annunziata, dei serbatoi idrici. Sono cambiate le priorità?? La messa in sicurezza dei nostri bambini viene dopo???

Questi improvvisi cambiamenti di idea che fra le altre cose sembrano dettati più dall’impulsività che non da una seria programmazione oltre alla voglia di realizzare a tutti i costi quello che passa per la mente anche a costo di cagionare il dissesto, sicuramente ci confermano che Bronte ha un’amministrazione arrogante, incapace dal punto di vista della programmazione e della gestione, incosciente se arriva al punto di rischiare il dissesto. Di fronte a queste cose abbiamo detto e continueremo a dire NO.
E’ stato detto che non si danno soldi per lo sport perchè il Consiglio non vuole; noi vogliamo ricordare che avevamo messo a disposizione di questa amministrazione circa 40.000 euro; che fine hanno fatto? Come sono stati spesi? Con quale criterio sono stati assegnati? E’ stato detto che a Bronte non c’e’ Natale perchè il consiglio non vuole; noi avevamo messo a disposizione per le manifestazione 150.000 euro; come sono stati spesi? Perchè non si e’ pensato a lasciare qualcosa per il Natale? O al Sindaco e alla sua Giunta sembrano pochi in un periodo di crisi come questo 300.000.000 delle vecchie lire. Ribadiamo con forza il nostro no di fronte a questo modo di amministrare che potrà fare solo male al nostro Comune.
I gruppi consiliari della CdL



10 Dicembre 2003

Piazza San Giuseppe inagibile. Quello di Natale sarà l’ultimo mercatino realizzato, in attesa che venga sistemata la nuova area di via Pergolesi

Il sindaco: "Chiederò al Prefetto la chiusura dell’Ufficio di collocamento e della Caserma dei Carabinieri"

Bronte potrebbe presto restare senza Caserma dei Carabinieri, senza ufficio di Collocamento e senza una zona dove montare su le tende del mercato settimanale. Il sindaco, dott. Salvatore Leanza, infatti, ha già preso atto della inagibilità della piazza San Giuseppe dove fino ad oggi si è realizzato il mercato, informando che quello di Natale sarà l’ultimo mercatino realizzato, in attesa che venga sistemata la nuova area di via Pergolesi sulla quale il Consiglio non si è pronunciato. Oltre a ciò ha chiesto all’Ufficio tecnico di relazionare sull’agibilità dell’immobile di via Annunziata che ospita la Caserma, l’Ufficio del Collocamento e la biblioteca, attualmente in fase di trasferimento in via Capitano Saitta.

Per questo l’ingegnere capo del Comune, Salvatore Caudullo, questa mattina ha effettuato un sopralluogo: “Sarò più preciso nella relazione che presenterò al sindaco. - dice - Certo però che mi sono trovato di fronte ad un immobile dove mancano le vie di fuga, le uscite di sicurezza, ed esistono barriere architettoniche. Oltre a ciò, i vani destinati ad archivio non sono adeguati alla normativa e l’areazione e l’illuminazione degli stessi è molto scarsa. Con questi problemi è difficile che un locale possa essere agibile”.

“Aspetto l’esito della relazione, - replica Leanza - poi sarò costretto a rivolgermi al Prefetto, comunicando la chiusura dell’Ufficio di collocamento e della Caserma per le inevitabili ripercussioni sul piano dell’ordine pubblico e della civica sicurezza. Tutto ciò mio malgrado - continua - perché i mutui che ho chiesto al Consiglio comunale di approvare per realizzare nuovi immobili sono stati respinti a causa della mancanza di responsabilità da parte dei Consiglieri della Casa delle libertà, ed adesso siccome la sicurezza dei miei concittadini, dei lavoratori e di tutti i possibili utenti viene prima di tutto, penso che dovrò chiudere le porte dell’immobile”.

Il problema dell’immobile di via Annunziata è vecchio di un anno. Nel novembre del 2002 sul tavolo del sindaco sono arrivate le relazioni dell’Ufficio tecnico di Bronte e dell’assessorato regionale al Lavoro, il quale sottolineava come i locali “non possedessero alcun requisito previsto dalla normativa sulla sicurezza”, ma anche quella dei Carabinieri che evidenziava come quella sede non fosse più idonea ai compiti di istituto. “I problemi legati alla protezione civile - replica Leanza - erano nelle relazioni ampiamente elencati, relazioni inserite nella richiesta di delibera, ma il Consiglio ha bocciato comunque. Sono stati esperiti tutti i tentativi per l’affitto - aggiunge - ed essendo stato impossibile procedere a degli affitti per due immobili l’Amministrazione ha ritenuto di dover provvedere all’accensione dei mutui”. Sull’argomento abbiamo sentito alcuni capogruppo dei partiti della Casa delle libertà i quali ci hanno detto che domani, attraverso un comunicato stampa, risponderanno alle dichiarazioni di Leanza.



6 Dicembre 2003

Conferenza stampa della Casa delle Libertà

“Abbiamo detto no a troppi debiti”

I consiglieri comunali della Casa delle Libertà rendono pubbliche le motivazioni che li hanno spinti a bocciare le variazioni di bilancio durante l’ultima seduta consiliare, e si esprimono sulla richiesta di scioglimento del Consiglio comunale presentata alla Regione siciliana dal sindaco dott. Salvatore Leanza. Lo fanno, sabato 6 dicembre, in una conferenza stampa presso la sede brontese di Nuova Sicilia, gruppo politico non presente all’interno del Civico consesso, ma facente parte integrante della Casa delle Libertà. Prima della conferenza stampa il presidente del Consiglio ha espresso il proprio apprezzamento verso tutti i e 20 i consiglieri comunali per l’onesta intellettuale mostrata nella valutazione degli ordini del giorno, poi è iniziata la conferenza: “I debiti di questo Comune - afferma il consigliere di An, avv. Antonio Petronaci - sono alle stelle, ed assistiamo all’aumento delle tasse comunali. Nonostante ciò l’amministrazione comunale ha chiesto al Consiglio di avvallare ancora debiti che cosi arrivano a 8 milioni di euro. Noi abbiamo detto no”.

“I mutui che il sindaco vuole accendere con le banche - ha continuato il dott. Giuseppe Gullotta di Forza Italia - costeranno caro alla città nei prossimi anni e le entrate previste non sono attendibili. Si rischia il dissesto”. “Siamo favorevoli - aggiunge Alfredo Pinzone dell’Udc - ai lavori e vicini alle esigenze dei lavoratori, ma non possiamo mandare il paese in rovina, come non possiamo basarci su entrate che rischiano di non esserci, come la vendita dei lotti della zona artigianale”. “Di solito - conclude Mario Bonsignore, di Calanna per Bronte - le variazioni di bilancio prevedono piccoli aggiustamenti, qui ci troviamo di fronte a 8 milioni di debiti. Non dica il sindaco che per colpa nostra non si realizza il Natale perchè il Consiglio aveva inserito somme sufficienti, ma loro le hanno spese male”. Tutti inoltre, compreso il consiglieri Nino Prestianni presente all’incontro, si sono mostrati sereni sul rischio di scioglimento che hanno definito solo un pretesto senza fondamento.

Il sindaco, intanto, continua per la sua strada: scrive una seconda lettera alla Regione siciliana, chiedendo con maggiore forza lo scioglimento del Consiglio comunale certo dell’esattezza delle proprie ragioni suffragate dal parere dei tecnici. Oltre a ciò Leanza in questi giorni sta verificando come risolvere i problemi legati agli edifici della Caserma dei Carabinieri e dell’ufficio di Collocamento dichiarato inagibile insieme con l’area del mercato settimanale. Non avendo il Consiglio, infatti, sostenuto la realizzazione di nuovi immobili e di attingere i mutui per Leanza il rischio è quello di assumersi delle gravi responsabilità, nel malaugurato caso di eventi calamitosi, oppure di chiudere gli uffici.
 

9 Dicembre 2003

Bronte. Conferenza stampa dei consiglieri della «Casa delle libertà«: ci saremmo indebitati

Il centrodestra spiega il no al Bilancio

Ma il sindaco Leanza scrive un’altra lettera alla Regione e sollecita lo scioglimento

«Abbiamo detto no a troppi debiti». Questa la sostanza emersa dalle dichiarazioni dei consiglieri comunali della "Casa delle Libertà" in merito alla seduta consiliare del 30 novembre scorso, quando il Consiglio non approvò circa 3 milioni di euro di variazioni di bilancio 2003 e oltre 5 milioni di euro di mutui. E hanno definito «un pretesto senza fondamento» il rischio di scioglimento del consiglio, richiesto alla Regione dal sindaco Salvatore Leanza. I consiglieri di centrodestra nella conferenza stampa di sabato sera, tenuta presso la sede di Nuova Sicilia, gruppo politico della CdL che a Bronte, hanno reso pubbliche ancora una volta, le motivazioni che li hanno spinti a non approvare le variazioni di bilancio. «I debiti di questo Comune - ha affermato il consigliere di An, Antonio Petronaci - sono alle stelle, ed assistiamo all’aumento delle tasse comunali. Nonostante ciò l'amministrazione comunale ha chiesto al Consiglio di avallare ancora debiti che cosi arrivano a 8 milioni di euro. Noi abbiamo detto no».

Giuseppe Gullotta, capogruppo di Forza Italia, bilancio alla e mano, ha poi detto: «I mutui che il sindaco vuole accendere con le banche costeranno caro alla città nei prossimi anni e le entrate previste non sono attendibili. Si rischia il dissesto. E quando un comune è al dissesto tutte le tasse gravano sui cittadini, mentre ora una parte è supportata dallo Stato». Alfredo Pinzone, capogruppo dell'Udc ha aggiunto: «Siamo favorevoli ai lavori e vicini alle esigenze dei lavoratori, ma non possiamo mandare il paese in rovina, come non possiamo basarci su entrate che rischiano di non esserci, come la vendita dei lotti della zona artigianale, ancora nelle disponibilità degli usi civici. E poi per un paese di 20.000 abitanti si chiedeva una manovra da 8 milioni di euro, mentre al comune di Catania, con i suoi 400.000 abitanti, ne è bastata una da sette milioni». Ma il sindaco Leanza non demorde. E ieri ha reso noto di aver inviato una nuova lettera alla Regione, chiedendo con forza lo scioglimento del Consiglio comunale «certo dell'esattezza delle proprie ragioni suffragate dal parere del tecnici». Oltre a ciò Leanza in questo momento sta verificando come risolvere i problemi legati agli edifici della Caserma dei Carabinieri e dell'ufficio di Collocamento dichiarato inagibile insieme con l'area del mercato settimanale. Non avendo il Consiglio, infatti, sostenuto la realizzazione di nuovi immobili e di attingere i mutui, c'è il rischio di dover chiudere gli uffici. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

9 Dicembre 2003

Si acuisce lo scontro politico con il sindaco sul bilancio

Consiglio comunale in rivolta

Prosegue lo scontro politico all'interno del municipio fra sindaco e consiglio comunale. I consiglieri comunali della Casa delle Libertà rendono pubbliche, durante una conferenza stampa nella sede di Nuova Sicilia, le motivazioni che li hanno spinti a bocciare le variazioni di bilancio durante l'ultima seduta consiliare, e si esprimono sulla richiesta di scioglimento del consiglio comunale presentata alla Regione dal sindaco Salvatore Leanza. Prima della conferenza stampa il presidente del consiglio ha espresso «il proprio apprezzamento verso tutti e venti i consiglieri comunali per l'onesta intellettuale mostrata nella valutazione degli ordini del giorno».

E si torna all'argomento principale: «I debiti di questo Comune - afferma il consigliere Antonio Petronaci (Alleanza nazionale) - sono alle stelle, ed assistiamo all'aumento delle tasse comunali. Nonostante ciò l'amministrazione ha chiesto al consiglio di avallare ancora debiti, che cosi arrivano a otto milioni di euro. Noi abbiamo detto che non siamo concordi con questa linea».

Rincara Giuseppe Gullotta (Forza Italia): «I mutui che il sindaco vuole accendere con le banche costeranno cari alla città nei prossimi anni e le entrate previste non sono attendibili. Si rischia il dissesto».

«Siamo favorevoli - aggiunge Alfredo Pinzone (Udc) - ai lavori e vicini alle esigenze dei lavoratori, ma non possiamo mandare il paese in rovina, come non possiamo basarci su entrate che rischiano di non esserci, come la vendita dei lotti della zona artigianale». Conclude Mario Bonsignore (Calanna per Bronte): «Le variazioni di bilancio prevedono piccoli aggiustamenti, qui ci troviamo di fronte a otto milioni di debiti. Non dica il sindaco che per colpa nostra non si realizza il Natale perchè il consiglio aveva inserito somme sufficienti, ma la giunta le ha spese male».

A conti fatti, pare che i consiglieri non siano preoccupati più di tanto per il rischio di scioglimento invocato dal sindaco, definito «Un pretesto senza fondamento». C'è comunque tensione all'interno degli schieramenti politici brontesi; l'impressione è che la questione non si risolverà facilmente. (Fonte: Gazzetta del Sud)

Nella foto la CDL di Bronte: Petronaci (AN), Bonsignore (Calanna per Bronte), Gullotta (FI), Pinzone (UDC) e Prestianni.

9 Dicembre 2003

Bronte: Il Bilancio

La Replica del Polo

I consiglieri comunali della Casa delle Libertà spiegano i perchè della bocciatura delle variazioni di bilancio in una conferenza stampa  (...). Il sindaco, dott. Salvatore Leanza, però ha nuovamente richiesto alla Regione di sciogliere il civico consesso. (Fonte: La Sicilia)




7 Dicembre 2003

La proposta di Leanza sarebbe «inammissibile»

Consiglio comunale da sciogliere?

Dalla Regione chiarimenti e secco «no»
«L'assestamento generale non è causa di scioglimento del consiglio comunale». Questo il parere resoci dagli uffici dell'Assessorato regionale alle Autonomie locali. Il sindaco Turi Leanza aveva avanzato richiesta alla Regione sostenendo che «il "Testo Unico sugli Enti Locali" equipara la mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio alla mancata approvazione del bilancio di previsione». E così aveva invocato un commissario ad acta per approvare l'assestamento 2003 bocciato dall'aula, comprensivo del suo riequilibrio, e lo scioglimento del Consiglio. Effettivamente il "Testo Unico sugli Enti Locali", all'art. 193 prevede lo scioglimento del Consiglio, ma solo se persiste nell'inadempienza non osservando i termini successivi dell'art. 141, che dà ai consiglieri altri 20 giorni per l'approvazione, dalla notifica di richiesta della Regione. A quel punto o approva il consiglio oppure procede il commissario, che approva gli equilibri e comunica il suo provvedimento al prefetto per lo scioglimento. Ma la fattispecie in esame sembrerebbe non rientrare nella previsione dell'art. 193, perché si è in presenza di un assestamento e non di equilibri.

Chiarimenti procedurali, dal “Servizio II - Vigilanza e Controllo EE. LL. dell'Assessorato alle Autonomie Locali, ce li ha forniti il dottore Greco: «Con deliberazione n° 90 del 21/10 (del consiglio comunale di Bronte, ndr) - afferma Greco - è stato approvato lo stato di attuazione dei programmi e della salvaguardia degli equilibri di bilancio, per l'esercizio finanziario 2003. In precedenza con deliberazione n° 89, di pari data, era stata riconosciuta la legittimità di alcuni debiti fuori bilancio. E questo è: l'equilibrio a cui la legge commina un eventuale commissariamento del consiglio comunale. Invece loro (l'Amministrazione comunale, ndr) fanno richiesta del commissario ad acta, che è una cosa ben diversa, per la mancata approvazione dell'assestamento generale di bilancio 2003. Solo che dicono: comprensivo del riequilibrio dello stesso. Però parliamo di assestamento. In ogni caso l'assestamento generale - conclude Greco - non è momento di scioglimento del consiglio comunale, semmai di nomina del commissario ad acta». Apparirebbero pertanto insussistenti i presupposti di scioglimento. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



5 Dicembre 2003

Dopo la decisione del primo cittadino di voler proporre lo scioglimento dell’assise il mondo politico è in subbuglio.>

Per i tecnici: «Non sussiste alcuna causa per far ciò»

Aldo CataniaBronte, questo consiglio non si tocca

«Ecco dove il sindaco Leanza sbaglia…»

Desta scalpore in paese la richiesta di scioglimento anticipato del consiglio comunale proposto dal sindaco Turi Leanza. Un atto che, di fatto, ha spaccato in due il mondo politico. «Il Testo Unico sugli Enti Locali - sostiene Leanza - equipara la mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio alla mancata approvazione del bilancio di previsione poiché non è stata approvata la variazione relativa alla copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti dalla decurtazione  del finanziamento regionale per le Autonomie locali e dell'aumento obbligatorio per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti comunali».

Mario ZappiaDi parere opposto il presidente del consiglio comunale Aldo Catania (foto a sinistra): «Una richiesta infondata, - sostiene - il consiglio ha votato i riequilibri di bilancio come risulta dal verbale redatto dalla vice segretaria. Nella dichiarazione di voto della Casa delle Libertà in merito all'assestamento bocciato è precisato: fatti salvi gli equilibri di bilancio già approvati da questo consiglio all'unanimità».

 «Il consiglio non corre alcun rischio, - afferma l'ex sindaco Mario Zappia (foto a destra) - semmai dovrà essere l'Amministrazione a rispondere per non aver presentato delibera a parte, inserendo gli equilibri assieme all'assestamento». Sgombra il campo dal dubbio il parere tecnico di Biagio Petralia, presidente del "Collegio dei Revisori dei Conti" del Comune. «E' evidente - sostiene - la volontà del consiglio nel voler approvare gli equilibri di bilancio, tant'è che l'emendamento tecnico, presentato dalla Quarta Area Contabile Finanziaria, è stato doppiamente votato all'unanimità dai consiglieri.

In riferimento alle spese per il rinnovo del contratto dei dipendenti si evidenzia che già nel bilancio 2003 erano stati stanziati 200.000 euro e che in ogni caso, l'iter amministrativo contrattuale non si è ancora concluso pertanto la relativa copertura può essere prevista con il bilancio 2004».
Ieri manina intanto Cgil, Cisl e Uil, in una riunione convocata nella sala consiliare hanno rassicurato i dipendenti comunali sulle scelte fatte dal consiglio. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



3 Dicembre 2003
Dopo la bocciatura della "manovrina" da 8 milioni di euro ed anche una terza «censura» da parte dell’opposizione

Leanza chiede alla Regione lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale

SALVATORE LEANZA, sindaco di Bronte, 2003Il Consiglio comunale boccia a maggioranza le variazioni di bilancio per l’anno 2003, ed il sindaco, dott. Salvatore Leanza, ha chiesto alla Regione siciliana lo scioglimento dell’assemblea consiliare.

«L’assestamento di bilancio - afferma il sindaco - oltre a prevedere l’accensione di un mutuo destinato alla costruzione della caserma dei Carabinieri e degli uffici del “Collocamento”, le cui sedi sono inagibili, conteneva tutta una serie di iniziative di grande rilevanza sociale ed occupazionale, oltre ad una variazione dovuta alle decurtazione del finanziamento regionale e dell’aumento per il rinnovo del contratto ai dipendenti comunali. E dal momento che la legge equipara la mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio alla mancata approvazione del bilancio di previsione ho chiesto alla Regione la nomina del commissario, ed il conseguente scioglimento anticipato del Consiglio comunale».

Per Leanza, infatti, la bocciatura delle “variazioni 2003” ha apportato squilibrio al bilancio e l’approvazione del riequilibrio dello stesso avvenuta il 30 scorso sarebbe nulla, visto che alla fine l’intera delibera è stata respinta. «Gli equilibri di bilancio - risponde il capogruppo dell’Udc, Alfio Pinzone - sono stati approvati in una seduta separata ed all’unanimità. Non potevamo poi votare debiti fuori bilancio sotto forma di variazioni di bilancio».

«Il sindaco - replica il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Gullotta - vuole realizzare opere pubbliche attraverso prestiti che porterebbero ad aumentare le tasse. Vuole adeguare il contratto dei dipendenti comunali utilizzando avanzo di amministrazione nonostante i revisori abbiano raccomandato prudenza, ed accendere un mutuo per stabilizzare gli Lsu senza il loro consenso. Noi vogliamo fare la stessa cosa, però senza aumentare tasse, mettere a rischio il bilancio e con il consenso degli Lsu».

«Leanza vuole fare la vittima, - aggiunge il consigliere Mario Bonsignore, capogruppo di Calanna per Bronte - ci porti progetti veri e troverà il nostro consenso». «La votazione dei riequlibri di bilancio è stata annullata dalla bocciatura del documento, - aggiunge l’assessore Alfio Cuzzumbo - oltre a ciò rimane lo squilibrio derivato dai maggiori oneri per i dipendenti». Il consigliere Tommaso Lupo concorda con il sindaco. «Se la legge prevede lo scioglimento del Consiglio è giusto che questo avvenga. Perché di fronte al tentativo di rendere questo paese ingovernabile è bene che la legge imponga il suo primato e ci si affidi all’unica garanzia che è quella della certezza del diritto».


3 Dicembre 2003

Leanza all'attacco: sciogliete il Consiglio

Dopo il «no» al Bilancio il sindaco di Bronte chiede l’intervento della Regione

Il sindaco Turi Leanza chiede alla Regione lo "scioglimento anticipato del consiglio”.

Il presidente del consiglio Aldo Catania ribatte: «Richiesta infondata».

Giuseppe Di Mulo di “Nuova Sicilia" accende la miccia: «Il Consiglio esaudisca il desiderio del sindaco, gli faccia la mozione di sfiducia». E’ incandescente l'atmosfera al Comune di Bronte. Tutto ha origine nella bocciatura dal consiglio delle variazioni di bilancio. Dal comunicato del sindaco si apprende che «ha chiesto nuovamente alla Regione la nomina del commissario ad acta a seguito della mancata approvazione dell'assestamento generale del bilancio per l'anno 2003, comprensivo del riequilibrio dello stesso». L'ex sindaco Mario Zappia, dall'opposizione, replica: «Ritengo che il Consiglio nella seduta del 30 novembre abbia dato ampia dimostrazione di equilibrio e responsabilità approvando gli equilibri di bilancio, nonostante l’Amministrazione non avesse presentato delibera a parte, ma l'aveva messi artatamente assieme all'assestamento».

Continua Leanza: «L'assestamento generale, oltre a prevedere l'accensione di un mutuo destinato alla costruzione della nuova caserma dei carabinieri e degli uffici del collocamento, le cui sedi sono in atto ospitate in un immobile dichiarato inagibile, conteneva tutta una serie di iniziative di elevata rilevanza sociale ed occupazionale ed una variazione relativa alla copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti tra l'altro dall'aumento obbligatorio per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti comunali. Dal momento che il "Testo Unico sugli Enti Locali” equipara la mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio alla mancata approvazione del bilancio di previsione, nel considerare le inevitabili conseguenze a carico della giunta in termini di possibile paralisi politico-amministrativa, ho chiesto alla Regione con nota n 22802 dell'1.12.2003 la nomina del commissario ad acta, al fine di procedere in via sostitutiva all'approvazione della manovra finanziaria, sulla quale peraltro era stato espresso parere favorevole del Collegio dei Revisori, ed al conseguente scioglimento anticipato del consiglio comunale, così come prevede il "Regolamento di contabilità" ed il "Testo Unico sugli Enti Locali".

Zappia ribatte: «La mancata approvazione dell'assestamento, così come proposto dall'amministrazione comunale, non comporta alcuna conseguenza per il Consiglio... ».Tommaso Lupo, dell'area del sindaco, precisa che «se la norma lo prevede è bene che questo consiglio si sciolga. D'altronde visto che si vuole rendere questo paese ingovernabile è bene affidarsi alla legge». Il presidente del consiglio Aldo Catania conclude: «La richiesta di scioglimento avanzata dal sindaco è infondata in quanto il consiglio alle 23,35 del 30 novembre ha votato i riequilibri di bilancio». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
 

Il manifesto affisso dal Sindaco per le strade di Bronte

Comune di Bronte
COMUNICATO ALLA CITTADINANZA

IL Sindaco dott. Salvatore Leanza informa la cittadinanza che:
- il conto consuntivo comunale 2002 non deliberato in data 24 settembre dal Consiglio Comunale per il voto contrario dei partiti della Casa delle libertà, è stato approvato in via sostitutiva il 27 ottobre dal Commissario ad acta nominato dalla Regione Siciliana;
- l’assestamento generale del bilancio per l'anno 2003, presentato dall'Amministrazione Comunale e comprendente anche il riequilibrio dello stesso per la copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti dalla decurtazione del finanziamento regionale per le Autonomie locali e dell'aumento obbligatorio per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti comunali, non è stato deliberato n 30 novembre dal Consiglio Comunale per il voto contrario dei partiti della Casa delle Libertà.
La manovra finanziaria, sulla quale peraltro era stato espresso il parere favorevole del Collegio dei Revisori, prevedeva anche le seguenti proposte:
- miglioramento del servizio di raccolta dei rifiuti;
- contributi per le associazioni sportive;
- promozione del turismo culturale (Mostra Prof. Sciavarrello)
- realizzazione di addobbi natalizi e verde pubblico;
- eliminazione di parte dell'elevato contenzioso legale;
- spese per l'attraversamento della condotta idrica FCE ed ANAS in contrada Difesa;
- costruzione della nuova Caserma dei Carabinieri;
- costruzione dei nuovi uffici del Collocamento;
- sistemazione della nuova area destinata al mercato settimanale;
- iniziative per la stabilizzazione dei LSU e dei contrattisti comunali;
- integrazione del finanziamento regionale per il recupero del centro storico;
- integrazione finanziaria per l'istallazione di tetti fotovoltaici negli edifici pubblici;
- meccanizzazione, adeguamento e rettifica dei canoni demaniali;
- neri per la pubblicazione dei bandi per il recupero delle aree degradate di Via Messina e di Via Palermo, del mattatoio e della pubblica illuminazione;
- creazione del servizio di gestione degli archivi comunali;
- integrazione dei servizi di assistenza socio-assistenziale e scolastica
Dal momento che il testo Unico sugli Enti Locali equipara la mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio alla mancata approvazione del bilancio di previsione, il Sindaco nel considerare le inevitabili conseguenze a carico dell'Amministrazione Comunale in termini di possibile paralisi politico - amministrativa, ha chiesto alla Regione Siciliana con nota n. 22802 dello 01.12.2003 la nomina del Commissario ad acta al fine di procedere in via sostitutiva all'approvazione della manovra finanziaria ed al conseguente scioglimento anticipato del Consiglio Comunale cosi come prevede il Regolamento di contabilità ed il Testo Unico sugli Enti Locali.
02.12.2003  -  IL SINDACO dott. Salvatore Leanza



2 Dicembre 2003

Un «tour de force» di sei giorni in aula contraddistinto da scambi accesissimi e dalla sorpresa del voto finale che congela le spese dell’amministrazione.

Per il sindaco anche la terza «censura» da parte dell’opposizione

Bilancio bocciato, Leanza in bilico

La "Casa delle libertà" mette alle strette la giunta Leanza bocciando le variazioni di bilancio e oltre 5 milioni di euro di mutui e, per concludere, trova anche i motivi per appioppare una "terza censura" al primo cittadino, che agli avversari continua a gridare: «Fatemi la mozione di sfiducia». Il "travaglio" è stato lungo è faticoso, protraendosi per ben sei sedute consiliari consecutive, da martedì sera fino alle due e mezza della notte di domenica. La seduta decisiva di domenica è iniziata con ben 3 ore di ritardo e così alle 20 ad avviare l'ultimo dibattito è stata la vice sindaco Francesca Reale, chiedendo l'approvazione della "manovrina" da ben 8 milioni e 386 mila euro, di cui 5 milioni e 393 mila (circa dieci miliardi e mezzo di lire) solo di prestiti, appellandosi alla diligenza del "Pater familias". Mutui per realizzare una nuova caserma dei carabinieri e un ufficio di collocamento, un auto parco e un mercato in contrada Sciarotta. Gli altri debiti per progetti nel centro storico, per tetti fotovoltaici su strutture pubbliche e per stabilizzare i lavoratori precari.

Il sindaco è tornato sul consuntivo 2002 (che il Consiglio bocciò con contestuale censura per "spese pazze") dicendo: «Lo ha approvato il commissario senza modificare una virgola. Per cui quella censura, della quale chiederò formalmente la revoca, è stata scellerata». Immediata la risposta dall'opposizione per voce di Mario Bonsignore: «Noi abbiamo contestato l'entità delle spese, non i conti». Tornato sull'argomento della seduta, sempre Bonsignore ha evidenziato: «Il bilancio comunale è al limite. La manovra ingente. Dove sono le carte sui benefici di questa manovra?».

E Leanza: «I rapporti costi-benefici sono nei progetti, altrimenti la Regione non li avrebbe approvati».

Giuseppe Galati (FI) ha fatto notare che alcuni progetti come quello fotovoltaico e degli Lsu potevano essere rimandati al 2004. Duro e deciso Alfredo Pinzone dell'Udc: «Questa più che una variazione sembra un bilancio di previsione e le variazioni delle sanatorie: vi abbiamo trovato debiti fuori bilancio mascherati da variazioni». Poi 90 minuti di relax e il consiglio riprende alle 23,30 approvando gli equilibri di bilancio. Un'altra sospensione a mezzanotte e mezza e alle 2 in aula per il "colpo finale", che ha visto sfumare mutui e variazioni e materializzare la terza censura, il tutto suffragato da 11 punti di contestazione sottoscritti dal centrodestra, di cui colpisce il finale: «Le affermazioni e gli atteggiamenti intimidatori messi in atto dal sindaco appaiono fortemente gravi e lesivi del decoro e della dignità dei consiglieri…». Leanza ha replicato: «Il mancato assestamento di bilancio blocca l'attività dell'ente, il rinnovo degli aumenti dei dipendenti, la possibilità di svolgere il Natale... Proporrò immediatamente la chiusura di mercato, caserma dei carabinieri e ufficio di collocamento, perché inagibili. In questo consiglio non si ha la dignità di essere consiglieri comunali». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
 

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