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Le ultime dalla Politica brontese

 Da Marzo a Giugno 2004

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4 Giugno 2004

«Soddisfazione» del coordinatore Cracolici

Il sindaco di Bronte prende la tessera dei Ds

Da esponente di primo piano del Garofano craxiano a iscritto diessino, con tanto di tessera del partito che gli è stata consegnata dal deputato regionale Giovanni Villari, a nome dei Democratici di sinistra di Bronte e della Federazione provinciale di Catania.
È il percorso politico compiuto dal sindaco di Bronte Salvatore Leanza che da tempo, come si legge in una nota del coordinatore regionale dei Ds Antonello Cracolici, aveva manifestato la volontà di sposare con piena convinzione il progetto riformista dei Ds, e che adesso è entrato a pieno titolo nel partito degli ex 'antagonisti' con l'appoggio dei quali era stato eletto al governo della "città del pistacchio". «Esprimo apprezzamento - ha dichiarato Cracolici nel suo comunicato - per la scelta dell'onorevole Leanza poiché si iscrive nel quadro di impegno dei Ds che mira a coinvolgere sempre pienamente gli amministratori locali, uomini di cultura, dell'imprenditoria sana, dei lavoratori e dei giovani. Di tutte quelle anime che sia nei partiti e sia nella società civile hanno scelto i Democratici di sinistra e la coalizione di centrosinistra come riferimenti politici per realizzare nuovi e più alti progetti di sviluppo e di modernizzazione della società». (Fonte Giornale di Sicilia)




2 Giugno 2004

Piano triennale di Bronte

Leanza ricorrerà al Tar

Modificato in Consiglio. Il sindaco si «ribella»

Nuove polemiche fra l’amministrazione di centrosinistra, guidata dal sindaco Turi Leanza, e il consiglio comunale a maggioranza centrodestra, dopo l'approvazione con "modifiche” del Piano Triennale delle opere pubbliche e del bilancio di previsione 2004, la cui trattazione si è conclusa lunedì all'alba. Leanza, con una nota di ieri, precisa: «Ho partecipato soltanto alla prima Seduta dei lavori consiliari dedicati all'approvazione del Piano Triennale delle Opere pubbliche e del bilancio comunale per l'anno 2004 al fine di evitare di essere coinvolto nel clima da "corrida"che si era instaurato allorquando mi era stata tolta dal Presidente la parola nel corso del mio intervento sul Piano Triennale delle Opere Pubbliche».
Atmosfera pesante che, come ci chiariscono dall’opposizione, si è venuta a creare dopo che Leanza avrebbe «pronunciato parole offensive nei confronti del Consiglio e del Presidente di turno». In merito alle decisioni del Consiglio, Leanza ritiene che «abbia operato scelte che sul piano dei contenuti e delle procedure adottate abbiano stravolto l’impalcatura originaria del Piano Triennale e del bilancio di previsione, che rappresentano atti di fondamentale importanza per l’attuazione del programma concluso dagli elettori. Inoltre - conclude Leanza - senza voler entrare nel merito delle singole deliberazioni adottate dalla maggioranza del consiglio, mi riservo di presentare ricorso al Tar sui contenuti e sulle procedure utilizzate». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



30 Maggio 2004

No dei consiglieri della «Casa delle Libertà» alla caserma dei carabinieri in via Simeto e al mercato in via Pergolesi, sul quale c’è già un esposto contro il sindaco in Procura

Bronte, non passa il «piano triennale»

L’opposizione boccia i progetti di Leanza

Stravolto dal consiglio comunale il “Piano triennale delle Opere Pubbliche della giunta Leanza”. Vi era stata riproposta la realizzazione della caserma dei carabinieri di via Simeto e dell’area di protezione civile e per il mercato in via Pergolesi.

Alfredo Pinzone (capogruppo Udc) e Nino Prestianni (Calanna per Bronte) motivano così la scelta: «Non abbiamo approvato il progetto di via Pergolesi perché già era stata bocciata dal Consiglio la variante in sanatoria a marzo e, oltretutto, vi è in Procura un esposto relativo ad acquisizione e lavori eseguiti, poiché forse illegali». Pinzone inoltre afferma: «Sul sito dove vorrebbe la nuova caserma e altri uffici l’amministrazione, ci siamo espressi negativamente tenendo conto dell'eventuale contenzioso a favore di terzi. E poi non era chiara la forma d’appalto».

In alternativa venerdì sera, sempre Pinzone, a nome di tutta la Cdl, ha chiesto «d’incaricare l’ufficio tecnico del Comune di redigere, entro 60 giorni, un progetto per realizzare un Palazzo pubblico multifunzionale (Scica, uffici comunali, autoparco, ecc.) nell’ex segheria» dov’era previsto un centro commerciale; mentre ha proposto di costruire la caserma dei carabinieri nell'ex carcere.

Tornando ai finanziamenti per le opere Pubbliche, variazioni hanno riguardato anche il Borgo Caracciolo del Castello Nelson, inclusa la ristrutturazione di quest’ultimo, per la quale si farà ricorso a fondi pubblici. I project financing, tra l’altro, come precisato sempre da Pinzone, non sono stati portati a buon fine dall'amministrazione, pur essendoci progetti presentati. Non condivisa neppure la costruzione del “2° Stralcio - 2° Lotto cimiteriale” con fondi privati, poiché eseguibile con quelli del Comune e recuperabili con la vendita di quanto realizzato, con utili per l’Ente.

«Il sindaco Salvatore Leanza - ci ha precisato l'assessore Salvatore Pizzuto - al momento non intende replicare. Lo stesso, in settimana, farà un comunicato sulla situazione». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

2 Giugno 2004

Bilancio approvato all’alba

Aiuti per le società sportive

Il Consiglio comunale dopo una seduta «fiume» conclusasi alle prime luci dell’alba, ha approvato il Bilancio di previsione per l’anno 2004, presentando numerosi emendamenti rispetto al programma presentato dal sindaco. L’assemblea consiliare, infatti, ha previsto, fra l’altre cose, capitoli di spesa per l’acquisto di un terreno dove costruire la nuova chiesa di contrada Borgonuovo, e delle somme da destinare alle società sportive e per la realizzazione di alcune fognature.

Rispetto a quanto indicato dall’Ammini­strazione invece il Consiglio ha eliminato i mutui previsti per la realizzazione di opere non appro­vate nel piano triennale, come la nuova caserma dei carabinieri in via Simeto e il mercato settimanale di via Pergolesi. «Abbiamo dato mandato all’Ufficio tecnico - ci dice il presidente Catania - d’individuare un sito dove costruire la caserma, per il resto ritengo che i colleghi consiglieri siano stati responsabili nel presentare i giusti emendamenti».

Di parere inverso il sindaco, dott. Salvatore Leanza: «Il Consiglio comunale - afferma - ha operato scelte che sul piano dei contenuti e delle procedure adottate hanno stravolto l'impalcatura originaria sia del piano triennale delle opere pubbliche, sia del bilancio di previsione per il 2004, che rappresentano atti di fonda­mentale impor­tanza per l’attuazione del programma elettorale approvato dagli elettori. Mi riservo di presentare un articolato ricorso al Tar sui contenuti e sulle procedure che sono state utilizzate per l’approvazione dei due provvedimenti». [Fonte La Sicilia]



16 Maggio 2004

Lo sfogo di Sapia in una lunga lettera inviata al sindaco Leanza e discussa in aula: «Non ho commesso alcun reato, semmai la colpa è di chi ha istruito la delibera»

Bronte, accuse e «veleni» sul bilancio

La segretaria si difende: tutto in regola

Il sindaco Turi Leanza ha chiesto al segretario comunale di verificare se il consiglio abbia commesso il reato di falso ideologico a seguito dell’integrazione della delibera degli equilibri di bilancio, oggetto della causa in corso al Tar relativa allo scioglimento del consiglio. Oppure se il reato lo abbia commesso la vice Segretaria quando il 30 novembre scrisse il verbale della seduta consiliare degli equilibri. Ma la vice segretaria Maria Teresa Sapia non ha tardato per far conoscere la propria versione ed ha scritto una lunga lettera che giovedì sera è stata portata in consiglio.
Secondo la Sapia, la proposta di delibera per gli equilibri di bilancio portato in consiglio il 30 novembre 2003, “ha impedito al Consiglio Comunale di scegliere quali parti della proposta approvare e quali no, in quanto con concepita in un inestricabile unitarietà”. Tra l’altro, pur essendo stata lei presente alla seduta, si chiede come mai, quella proposta di delibera “il Segretario Comunale che l’ha ricevuta non ne ha consigliato la necessaria correzione al dirigente proponente”.

La dottoressa Sapia ha chiesto pure perché l’ipotesi di falso ideologico dovrebbe ascriversi a lei che non ha ricevuto o formato un atto nell’esercizio delle sue funzioni attestando cose false. Infatti ha precisato che la delibera l’ha ricevuta il Segretario e che la proposta l’ha formulata il dirigente. Per cui lei, a quanto sembra, si sarebbe affidata alla competenza del Segretario comunale. Oltretutto la Sapia non si spiega perchè dovrebbe esistere l’ipotesi di falso ideologico in questa vicenda; e come mai si continua a parlare di squilibrio di bilancio considerato che l’ammanco venutosi a creare nel 2003, a causa di un minore trasferimento della Regione Siciliana per un importo di 239 mila euro, è stato reintegrato dalla stessa Regione con una cifra quasi uguale. La vicenda dovrebbe vedere il suo epilogo il prossimo 25 maggio, il Tar di Catania deciderà sul ricorso. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]


 
8 Maggio 2004

Rinviata l'approvazione della Delibera 126

Agitata seduta del Consiglio comunale

Il Consiglio comunale di Bronte ha rinviato l’approvazione del verbale della delibera numero 126 del Novembre 2003 riguardante l’approvazione di riequilibrio di bilancio, in quanto non era presente in aula il segretario comunale. Nonostante ciò però la seduta è stata ugualmente agitata. Motivo del dibattito ancora una volta la richiesta di scioglimento del Consiglio comunale che il sindaco dott. Salvatore Leanza ha ulteriormente chiesto per iscritto alla Regione siciliana, denunciando più di una presunta inadempienza da parte dell’assemblea che, “pur di bloccare l’attività amministrativa” avrebbe non solo bocciato i riequilibri di bilancio, ma anche il conto consuntivo, poi approvato dal commissario, ed evitando anche di esaminare lo schema del Prg trasmesso a Gennaio. Il consigliere Salvatore Proietto di contro ha contestato le missive del primo cittadino, condivise invece dai consiglieri che sostengono Leanza, ribadendo la legittimità dell’operato del Consiglio nell’approvare i riequilibri.

Su questo argomento il 25 maggio prossimo è chiamato a pronunciarsi anche il Tar, a seguito di un ricorso dello stesso Leanza che ha contestato il silenzio della Regione siciliana alle tante richieste effettuate. Regione che non ha ancora stabilito chi fra i due contendenti ha ragione


6 Maggio 2004

Oggi Consiglio sul bilancio

Il presidente Consiglio comunale di Bronte, Aldo Catania, ha convocato per questa sera, con inizio alle ore 20, una seduta straordinaria del civico consesso. Bisognerà leggere e approvare i verbali delle sedute precedenti dal numero 126 al 131 del 2003. La delibera 126 del 2003 a Bronte è famosa, in quanto riguarda i "riequilibri di bilancio" che i consiglieri sostengono di aver approvato, mentre il sindaco, Salvatore Leanza, sostiene di no, tant'è che ha chiesto lo scioglimento del Civico consesso. La maggioranza dei consiglieri, inoltre, afferma che quanto scritto sui verbali della delibera non è esaustivo della volontà dell'assemblea ed ha chiesto di riportare fedelmente quanto registrato dai nastri di un'emittente locale che ha ripreso la seduta. Oltre a ciò si discuterà: un'interrogazione del consigliere Di Francesco sui "Criteri utilizzati nell'erogazione dei contributi straordinari alle Associa­zioni sportive"; il regolamento comunale per la concessione di sovven­zioni, contributi, sussidi, ausili e servizi; la nomina dei componenti della Commis­sione comunale per la formazione degli elenchi dei giudici popolari di Corte di Assise e di Corte di Assise d'Appello per il biennio 2005/2006.



La battaglia sullo spostamento dei mercati: per quello di via Mosè si rischia di perdere un grosso finanziamento; per quello di via Pergolesi il Consiglio ha bocciato la richiesta di variante urbanistica ed inviato il carteggio relativo all'acquisizione dell'area alla Procura della Repubblica.

3 Maggio 2004

Il mercato per gli ambulanti e per la vendita dei prodotti tipici locali

La Regione: “Se spostate la sede del mercato di via Mosè si perde il finanziamento”

Il finanziamento è di undici miliardi delle vecchie lire

E’ la Regione siciliana ha fugare ogni dubbio sulla possibilità di spostare l’area in via Mosè destinata a sede del mercato coperto. In riscontro alla richiesta dell’Amministrazione comunale, una nota, della Regione ha comunicato, infatti, che “il cambio del sito per la realizzazione delle opere comporterebbe una sostanziale modifica delle stesse stravolgendo le originarie previsioni progettuali poste a base del finanziamento e determinando la perdita dello stesso”. In effetti già il sindaco aveva invitato il Consiglio Comunale ad adottare la variante urbanistica relativa al progetto. Ma il Consiglio comunale non ha ritenuto ancora di esaminare lo schema di variante urbanistica appunto per verificare la possibilità di spostare l’opera da via Mosè in un’area ritenuta più idonea.

Il progetto, ricordiamo, era stato finanziato dall’Assessorato Regionale alla Cooperazione Commercio Artigianato e Pesca con decreto del 1992 e successivamente revocato nel 1999. Ma l’Amministrazione precedente, guidata dal sindaco dott. Mario Zappia, ricorrendo al TAR Sicilia aveva riottenuto la disponibilità del sopra citato finanziamento regionale. Adesso Leanza ha rielaborato il progetto, il cui importo ammonta ad 5.681.025,89 euro, pari a undici miliardi delle vecchie lire, acquisendo anche il parere dell’Ufficio del Genio Civile di Catania. “L’esecuzione dell’opera - afferma - comporta non soltanto la possibilità di realizzare un mercato da destinare agli ambulanti ed alla esposizione e vendita dei prodotti tipici locali, ma rappresenta anche la opportunità di procedere al risanamento ambientale di un’ampia area posta nelle immediate adiacenze del parco urbano che sarà realizzato sotto la Chiesa della Madonna del Riparo, ed i cui lavori saranno appaltati nel prossimo mese di Giugno. E’ un’occasione - conclude il Sindaco - che il Comune di Bronte non deve lasciarsi sfuggire ed è questo il senso dell’invito rivolto al Consiglio Comunale di procedere con immediatezza all’approvazione della relativa variante urbanistica”.



6 Maggio 2004

Al sindaco le deleghe di Nino Currao

Riguardano Agricoltura, Demanio e Forestazione, Zootecnia, Autoparco, Mattatoio, Verde Pubblico ed Arredo Urbano, Elettrificazione Rurale
Il Sindaco ha firmato il provvedimento con il quale mantiene in via provvisoria le deleghe assessoriali che erano state attribuite all’assessore Antonino Currao prematuramente deceduto e del quale, in una seduta della Giunta Municipale, è stata ricordata la figura umana e l’impegno professionale e politico. “Ritengo che dopo lo svolgimento delle elezioni europee si debba procedere, ha dichiarato il Sindaco, ad una verifica politica ed amministrativa del lavoro svolto nei primi due anni dell’Amministrazione Comunale, in considerazione anche del fatto che con l’adesione alla coalizione dell’Ulivo del gruppo politico che fa riferimento all’on. Franco Catania, la Giunta Municipale può caratterizzarsi sul piano politico interamente di centrosinistra.
Esistono le condizioni,
ha concluso il Sindaco, per intraprendere una più omogenea ed efficace azione amministrativa che tenendo conto dell’impegno programmatico assunto con gli elettori brontesi nell’anno 2002 rilanci in senso più moderno e riformista la compagine comunale”.




28 aprile 2004

E’ morto l’assessore Nino Currao

La notizia, diffusasi in un baleno nella mattinata di oggi, ha suscitato nel paese profondo cordoglio e stupore. Il decesso è avvenuto ieri notte nella sua casa di abitazione a causa di un improvviso malore, probabilmente un collasso cardiocircolatorio. Nessun sintomo faceva presagire la morte; fin oltre le dieci di ieri sera aveva partecipato alla seduta del Consiglio Comunale.
Perito agrario, nato a Bronte il 1° dicembre 1936, si era avvicinato alla politica solo recentemente: il 7 ottobre 2003 era stato chiamato in Giunta da Salvatore Leanza, amico di lunga data a cui, come diceva, non aveva potuto dire di no.

Era alla sua prima esperienza amministrativa: privo di tessere di appartenenza partitica non aveva infatti svolto mai attività politica. Di animo affabile, generoso e disponibile si era subito imposto all’attenzione di tutti. Recentemente gli erano stati affidati la presidenza del Consorzio ortofrutticolo “Alcantara-Simeto” e la responsabilità per l'avvio delle procedure di costituzione del Consorzio di Tutela della DOP “Pistacchio verde di Bronte”.
E' stato anche funzionario dell'Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste e commissario regionale alle Scuole Calanna ed al Collegio Maria di Bronte. In Giunta aveva deleghe all’Agricoltura, Demanio e Forestazione, Zootecnia, Autoparco, Mattatoio, Verde Pubblico ed Arredo Urbano, Elettrificazione Rurale.
Lascia la moglie, signora Candida, e i due figli ventenni.




25 aprile 2004

L’ex sindaco di Randazzo ora direttore generale nella «città del pistacchio»

«Ho usato l’auto blù per lavorare»

Bronte «processa» Angela Vecchio

«Anziché assentarsi perché impedita dalle condizioni atmosferiche o dalle particolari condizioni fisiche, qualche volta ha chiesto di essere accompagnata da Randazzo a Bronte e viceversa». E’ questa una sintesi della lettera chiarificatrice che il Direttore Generale del Comune di Bronte, Angela Vecchio (ex sindaco di Randazzo) ha trasmesso alla “Commissione d’Inchiesta” istituita dal Consiglio Comunale per verificare l’eventuale uso improprio dell’auto blù. Nella sua “confessione” la dottoressa Vecchio ha precisato: «Da circa un mese si discute dell'uso “fuorviato" che in particolare il Direttore Generale avrebbe fatto degli automezzi di servizio, fino ad arrivare all’istituzione della Commissione d'inchiesta.

All'inizio - ha continuato Angela Vecchio - sembravano "chiacchiere di corridoio " ma vista la rilevanza che l'argomento ha assunto, la sottoscritta sente il dovere di fare chiarezza. Premesso che gli automezzi dell'Ente devono essere utilizzati - ha puntualizzato il Direttore - per fini istituzionali da parte degli organi istituzionali dell'Ente (Amministratori e Funzionari), e che in sede di conferimento dell'incarico di Direttore Generale, la scrivente avrebbe potuto chiedere anche l'assegnazione di un automezzo di servizio con relativo autista, poiché la prestazione in "re ipsa" è legittima (richiesta che come è noto non è stata fatta); tutto ciò premesso la sottoscritta "confessa" di avere due "handicap ": non sa guidare sulla neve e sul ghiaccio; ha il buon senso di non guidare quando si trova in condizioni fisiche e di salute “particolari… ».

In questi casi, «di fronte ad impegni ed incontri prefissati, anziché assentarmi, qualche volta ha chiesto di essere accompagnata da Randazzo a Bronte e viceversa. Se questo è l'uso “fuorviato" degli automezzi di servizio, di cui la Commissione cerca "le prove ", può benissimo chiudere l'inchiesta avviata poiché con la presente nota la sottoscritta si assume la piena responsabilità dei fatti sopra citati, certa e convinta di non aver violato alcuna norma di legge e di non aver abusato della carica ricoperta per godere di privilegi non dovuti». Il presidente della commissione Alfredo Pinzone ha preso atto della lettera, riservandosi di trasmetterla alla autorità competenti. Stupore fra i cittadini invece ha destato il volantino del locale coordinamento di “Nuova Sicilia”, che con toni ironici ha diffuso la lettera del Direttore, fornendo spunti di approfondimenti e chiedendosi, per esempio, come mai la lettera sia stata inviata anche ai presunti accompagnatori e quali leggi giustificherebbero le circostanze. «Come il Direttore Generale crediamo che la Commissione possa benissimo chiudere l’inchiesta avviata ma informando, immediatamente, Carabinieri e Procura della Repubblica». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



23 aprile 2004

LEANZA: “IL PRG NON SI PUO' APPROVARE A COMPARTI”

Contrasti sull'approvazione del Piano regolatore

Catania: “Aspettiamo che si pronunci la Regione”

“Non si può approvare un piano regolatore a zone”. Ad assicurarlo è il sindaco di Bronte, Salvatore Leanza, che per rispondere ad un’iniziativa dell’assemblea consiliare brontese che, per superare il problema delle incompatibilità, ha chiesto un parere alla Regione sulla possibilità di approvare il Prg a zone, ha scritto al presidente Aldo Catania, ricordandogli che già nel Comune di Ramacca sia il Tar sia il Cga hanno annullato la deliberazione: “Con riferimento - scrive Leanza - all’adozione del Prg da parte del Consiglio comunale s’informa che non è possibile procedere alla votazione in forma separata per comparti dello strumento di pianificazione urbanistica al fine di evitare le eventuali incompatibilità dei singoli consiglieri comunali.

Al riguardo - spiega - esiste il precedente relativo all’adozione del Prg di Ramacca, per il quale il Tar Sicilia (sezione di Catania) emettendo la sentenza confermata dal Cga di Palermo nel 1992, ha annullato la deliberazione del Consiglio comunale di adozione del Prg avvenuta per comparti separati. Si invita - conclude il sindaco - a mettere in atto tutti gli adempimenti finalizzati all’adozione del Prg da parte del Consiglio comunale, senza frapporre ostacoli di carattere strumentale che non fanno altro che ritardare l’esame dello strumento urbanistico che si attende da oltre 10 anni”.
La missiva non scuote più di tanto il presidente del Civico consesso brontese, Aldo Catania. “Noi riteniamo - afferma - che sia più opportuno che ad approvare uno strumento importante come il Prg sia il Consiglio comunale eletto dai cittadini e non un commissario, come invece sembra sperare il sindaco. E’ chiaro a tutti, infatti, che i brontesi conoscono sicuramente meglio di qualsiasi commissario il paese e le aspettative urbanistiche della città. Per questo abbiamo chiesto un parere all’Assessorato regionale in proposito che sicuramente ci fornirà lumi sulla vicenda senza bisogno di ricordagli un episodio accaduto addirittura nel 1992”.

Il presidente ed il Consiglio quindi aspetteranno la risposta ufficiale della Regione che dovrebbe arrivare fra circa 15 giorni. Ricordiamo che il Prg è stato trasmesso dalla Giunta al Consiglio comunale a gennaio e che le linee guida erano state approvate dal Consiglio Comunale nel lontano 1994, mentre nella precedente legislatura il Commissario nominato dalla Regione Siciliana non aveva potuto adottarlo perché carente della relazione geologica e della relazione agronomica. L’Amministrazione Leanza ha dato indicazioni al progettista incaricato della redazione di adeguare lo schema di massima tenendo conto della mutata situazione urbanistica dopo dieci anni dell’approvazione del nuovo Piano Triennale delle opere pubbliche nel 2003 e delle opere da inserire nella costituzione di una società di trasformazione urbana.


18 aprile 2004

Bronte, per il piano regolatore studio geologico da 42 mila euro

La Regione siciliana accredita circa 42 mila euro al comune per la redazione dello studio geologico relativo al «Piano regolatore generale» e sollecita il consiglio a procedere all’approvazione del piano. Ma il sindaco Turi Leanza auspica, anche in questo caso, l’intervento sostitutivo della Regione, con la nomina di un commissario ad acta. Leanza lo ha reso noto con un comunicato dove precisa: «E’ pervenuta dalla Regione una lettera con la quale si invita il consiglio comunale ad adottare il Piano regolatore, depositato dal progettista incaricato il 19 gennaio scorso e l’indomani trasmesso dall’Amministrazione al Consiglio.

«Il civico consesso - specifica Leanza - fino ad oggi non ha assunto alcuna determinazione e dovrà, entro dieci giorni, dare riscontro alla nota della Regione. E’ grave - continua il sindaco - che il Consiglio non provveda all’esame dello strumento urbanistico che la comunità brontese attende da oltre dieci anni; i consiglieri comunali non sono stati neanche in grado di verificare se esistono loro incompatibilità nell’adottare il Piano. E’ auspicabile - conclude - che la Regione Siciliana provveda in via sostitutiva con la nomina di un commissario ad acta.» [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



17 aprile 2004

Leanza chiede la nomina di un commissario ad acta

La Regione sprona il Consiglio comunale ad adottare il PRG

Sprone da parte della Regione siciliana affinché il Consiglio comunale adotti il Piano regolatore generale che l’Amministrazione comunale ha trasmesso a gennaio.
L’ing. Giuseppe Giacalone, dirigente del Dipartimento Urbanistica dell’Assessorato regionale al Territorio ed Ambiente ha inviato una lettera al presidente del Consiglio comunale Aldo Catania, e per conoscenza al sindaco Salvatore Leanza, premettendo che non si hanno notizie riguardo l’attività del Consiglio comunale circa l’adozione del Prg, ed intimando lo stesso ad inviare gli adempimenti posti in essere entro 10 giorni.

“E’ grave - ha dichiarato il sindaco - che il Consiglio comunale non provveda all’esame dello strumento urbanistico che la comunità brontese attende da oltre dieci anni. I Consiglieri Comunali non sono stati neanche in grado di verificare se esistono loro incompatibilità nell’adottare il Piano. E’ auspicabile - conclude - che la Regione Siciliana provveda in via sostitutiva con la nomina di un commissario ad acta”.

Non è dello stesso avviso il presidente Aldo Catania: “Le accuse che ci vengono mosse dal sindaco sono infondate e strumentali, in quanto il Sindaco conosce come stanno le cose e tenta solamente di sminuire il Consiglio comunale di fronte la pubblica opinione. Infatti risponde il Consiglio comunale, come penso la maggior parte dei Civici consessi siciliani, non è in condizione di approvare lo strumento urbanistico nella sua interezza, per problemi legati alle incompatibilità. Ritenendo però che questo venga adottato dai brontesi e non da un commissario, basandoci su una sentenza che ha dato ragione ad un Comune il quale ha esaminato il Prg per aree, riducendo così le incompatibilità, abbiamo chiesto già un mese fa un parere in proposito all’Assessorato regionale.

Purtroppo però di ciò il Dipartimento all’Urbanistica non ne era a conoscenza, ed ecco spiegato il motivo della lettera”. Catania, che ha sottolineato l’onestà dell’intera assemblea consiliare, assicura che la Regione risponderà ufficialmente al quesito fra circa 20 giorni, dopo di ché il Consiglio ufficializzerà la propria incompatibilità o meno a discutere lo strumento urbanistico.



19 aprile 2004

Ricostituita la Commissione edilizia

Il Sindaco Leanza ha istituito con proprio decreto sindacale la Commissione Edilizia Comunale che era stata soppressa nell’anno 1999 dal Consiglio comunale e che si ricostituisce perché ritenuta dall’Amministrazione Comunale strumento indispensabile per il perseguimento delle finalità istituzionali comunali in materia urbanistica. La ricostituzione della Commissione Edilizia è avvenuta in conformità del parere espresso dall’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente e richiesto dal Sindaco perché il Consiglio comunale si era dichiarato nel 2003 contrario alla sua ricomposizione. “Il provvedimento si è reso oltretutto necessario - ha dichiarato il sindaco - in funzione anche della recente trasmissione al Consiglio Comunale dello schema del Piano Regolatore Generale e per i necessari adempimenti successivi alla sua adozione”. La Commissione è presieduta dal Sindaco ed è costituita da dodici componenti:
Assessore all’Urbanistica; Capo dell’Ufficio tecnico o suo delegato; Ufficiale sanitario o suo delegato; Dott. Pietro Cantarella, ingegnere; Dott. Aldo Meli, architetto; Geom. Rosario Fallico; Dott.ssa Gabriella Messineo, geologo; Dott. Angelo Romano, agronomo; Avv. Giuseppe Spampinato, legale esterno; Perito industriale Antonio Pafumi; Dott.ssa Antonella Cordaro, legale interno; Ing. Giuseppe Aidala, consulente P.R.G.




aprile 2004

«Non sono un gattopardo»

Prima di Tangentopoli era un politico famoso, dopo era dato per finito. Adesso Turi Leanza è risorto alla grande

La Sicilia come metafora di un'Italia che si "sicilianianizza", dove tutto coesiste col tutto e dove il tutto diventa spesso il suo contrario, dove l'Uno diventa Nessuno e il Nessuno si trasforma in Centomila. Per spiegare questa strana sindrome, questo "caos" tipicamente siciliano, uno dei luoghi più adatti - fra i tanti nell'isola - è Bronte, dove sembrano ancora echeggiare i tumulti delle rivolte contadine e le fucilazioni ordinate da Bixio, e dove il clima gattopardiano dell'Unità d'Italia sembra soffiare ancora dopo oltre centoquarantanni, con i suoi rivoluzionari e i suoi trasformisti. Questa cittadina di oltre 20mila abitanti situata quasi al confine fra le province di Catania e di Messina, fra i monti Nebrodi e l'Etna, oggi è amministrata da un sindaco che, in nome di una sbandierata legalità, si è messo contro il maresciallo dei carabinieri, il comandante dei Vigili urbani, ed una parte del clero locale. La stessa legalità che spesso negli anni della Prima Repubblica veniva messa sotto i piedi da un sistema politico del quale lo stesso primo cittadino era uno dei protagonisti indiscussi.

Lui è Turi Leanza, 57 anni, una laurea in legge, famoso fino ad una decina di anni fa per essere stato vice presidente della Regione siciliana, nonché assessore e deputato - sempre della Regione - per diverse legislature, famoso per le processioni alla sua segreteria di povericristi che chiedevano un posto, una casa popolare, un sussidio, famoso anche per essere caduto in disgrazia (politicamente parlando) per diversi anni dopo una serie di vicende giudiziarie. Bene: quest'uomo adesso si è risollevato alla grande diventando sindaco ulivista della sua città, quota Ds, dopo una lunga militanza nel Psi di Bettino Craxi. Vincendo contro ogni pronostico nella "patria" degli uomini più potenti del centro destra siciliano, il senatore di Forza Italia, Pino Firrarello, e il genero Giuseppe Castiglione, vice presidente della Regione. Con i quali - soprattutto con quest'ultimo (Firrarello ormai è troppo occupato altrove) -, il primo cittadino è in lotta da almeno due anni: "Castiglione", dice sibillino, "usa la sua carica per screditarmi sia a Bronte che fuori".

La storia che lo vede contrapposto alle più importanti autorità del paese è inquietante e al tempo stesso complicata, e merita di essere approfondita con delle interviste con i personaggi tirati in ballo. Cosa che non escludiamo di fare in futuro. Adesso ci interessa soffermarci su questo personaggio che dall'immaginario collettivo non brontese viene considerato una sorta di Giano Bifronte, da un lato simbolo della Prima Repubblica, dall'altro "alfiere della legalità" (come si definisce) negli anni della Seconda, uomo politico scampato dieci anni fa ad un ordine di arresto grazie ad una provvidenziale fuga in Bulgaria "perché mi sentivo perseguitato", da dove minacciava il suicidio se non lo avessero fatto tornare in Italia; imputato in ben trenta processi dai quali "sono uscito indenne, a volte con assoluzioni in fase istruttoria, altre volte con assoluzioni in primo o in secondo grado".
Ci riceve cordialmente nel suo ufficio al primo piano del municipio di Bronte. E racconta questa storia. E mentre lui racconta ci viene il dubbio se il Turi Leanza che abbiamo di fronte sia lo stesso che nei tempi eroici della Prima Repubblica sguazzava disinvoltamente in quel sistema intriso di illegalità e di malaffare, crollato rovinosamente sotto le indagini dei magistrati di Mani Pulite e soffocato da un debito pubblico di oltre 2milioni di miliardi di vecchie lire, o il "cavaliere senza macchia e senza paura" che oggi, in nome della legalità, firma provvedi- menti e denuncia senza riguardo le più alte autorità del paese. E allora, chi è il vero Turi Leanza, quello di ieri o quello di oggi?

"E' sempre lo stesso Turi Leanza", risponde pacatamente. "Uno che esce indenne da 30 processi è da considerare innocente. La verità è che siccome facevo parte di quel sistema, ricoprendo cariche molto alte, si pensava che fossi partecipe della situazione di illegalità che ha ammorbato gli anni della Prima Repubblica". Insomma, una vittima. "Esattamente. Ho avuto piena fiducia nella magistratura e alla fine la mia posizione è stata chiarita. Errori? Certamente. Il più vistoso quello di non avere capito in anticipo certe trappole".

Con quale stato d'animo ha vissuto gli anni del declino?
"Per sei anni sono stato lontano da Bronte, mi vergognavo di comparire davanti ai miei concittadini. Ho vissuto un profondo periodo di crisi. "Ho cominciato ad uscirne quando al Collegio Capizzi è stata presentata la mia candidatura. Da quella sera è come se fossi rinato. Certe disavventure le ho messe alle spalle per sempre".

E stato il centro sinistra a proporre la sua candidatura o e stato lei a proporsi?
"E' stato il centro sinistra a cercarmi. Non tutto: la parte più intransigente ha deciso di appoggiare un altro candidato. Questo comunque dimostra il livello di stima che molte persone oneste dell'Ulivo nutrono nei miei confronti, da Angelo Capodicasa ad Anna Finocchiaro, da Pippo Pignataro agli stessi Claudio Fava e Leoluca Orlando".

Signor sindaco, lei politicamente era considerato un uomo finito. Come è riuscito a vincere?
"I miei concittadini hanno voluto premiare il mio precedente impegno politico scegliendomi come sindaco. Certo, devo ringraziare il centro destra che si è spaccato: da una parte il candidato espresso da Firrarello e Castiglione, dall'altro quello espresso dal deputato forzista Franco Catania (anche lui brontese), che al ballottaggio ha fatto convergere i voti su di me in cambio di due assessori che fanno parte della giunta". Lo stesso Franco Catania che assieme al rettore dell’Università di Catania, Ferdinando Latteri - anche lui uomo di punta di Forza Italia -, sta per passare armi e bagagli nell'Ulivo, destinazione Margherita. "Ormai il passaggio è quasi certo, me l'ha confidato lo stesso Catania, col quale sono in ottimi rapporti. Se dovesse avverarsi questa ipotesi, avremo una forte presenza del centro sinistra in tutta la zona".

Leanza, perché ha deciso di aderire all'Ulivo?
"Sono sempre stato socialista, appartenente ad una famiglia socialista, nato in una zona che ha sempre avuto un radicamento ed una tradizione socialista. Come potevo tradire le mie origini?".

Cosa pensa di Craxi?
"Craxi è stato un ottimo presidente del Consiglio. Il suo errore è stato quello di circondarsi di certi personaggi che hanno distrutto il partito. Uno di questi è l'ex ministro della Difesa, Salvo Andò, al quale mi sono sempre contrapposto per il bene del partito".
Anche Andò, secondo quanto ci dice il sindaco, dopo un avvicinamento a Berlusconi, sarebbe in procinto di approdare nel centro sinistra. "In ogni caso, a prescindere da certi uomini, vedo un grande partito democratico europeo con una profonda radice socialista". Del resto, non siamo a Bronte, patria delle rivolte contadine? [Luciano Mirone, L'Informazione]



LA "BATTAGLIA" SULLO SPOSTAMENTO DEL MERCATO SETTIMANALE IN VIA PERGOLESI

Il Consiglio boccia la richiesta di variante urbanistica e chiede l'invio del carteggio relativo all'acquisizione dell'area alla Procura della Repubblica.

4 Maggio 2004

UN ESPOSTO E' STATO INVIATO DALL'OPPOSIZIONE AI MAGISTRATI E ALLA CORTE DEI CONTI

Finisce in procura la «battaglia» sull’area che ospiterà il nuovo mercato

Sotto accusa il sindaco Leanza: «Ha avviato lavori in una zona ancora non acquisita»

«Nel comportamento dell'amministrazione del Comune di Bronte si potrebbero ravvisare estremi di reato e di responsabilità per illeciti esborsi di denaro pubblico». Con questa motivazione, la vicenda del nuovo mercato settimanale di Bronte finisce alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti di Palermo. L'invio del carteggio lo aveva deciso il consiglio comunale nella seduta del 29 marzo scorso, quando la maggioranza di centrodestra depositò la richiesta in assemblea. Ora la trasmissione concreta degli atti da parte dei consiglieri della Casa delle Libertà: «La commissione urbanistica ha effettuato l'istruttoria relativa all'area ubicata in via Pergolesi (vedi foto a destra), da adibire a mercato settimanale.

Da detta relazione, nella parte che riguarda il rispetto delle procedure previste dalla legge e in particolare il rispetto del potere deliberante del consiglio comunale, emerge che l'amministrazione comunale ha sottoposto al Consiglio Comunale la variante, per l'approvazione, solo dopo che erano già stati spesi soldi pubblici per effettuare lavori su un terreno che al momento non risulta né di proprietà del Comune, né regolarmente espropriato, né con adeguata destinazione urbanistica». Oltre al mancato rispetto della procedura relativa alla variante, i consiglieri ritengono che «l'amministrazione ha stipulato con dei privati un preliminare di vendita, per l'area di cui sopra, obbligando a versare delle somme ancor prima che il Consiglio ne deliberasse la variante. E che, illegittimamente, l'amministrazione ha dato corso a lavori che hanno comportato ingenti spese a carico delle casse comunali e, sempre illegittimamente, ha assunto obblighi nei confronti di privati, non tenendo conto di un eventuale utilizzo di aree già di proprietà del Comune».

Nella sostanza l'esposto rispecchia il contenuto della lettera depositata in consiglio a fine marzo, quando il sindaco Turi Leanza in risposta alla bocciatura della variante il 1° aprile dispose di «procedere con urgenza alla sistemazione definitiva delle aree di via Pergolesi per l'utilizzo immediato per Protezione Civile e mercato settimanale».
Cosi allo spianamento e ai muri di cemento si sono aggiunti scavi e collocazione di botole e tubature, sempre secondo "urgenza". E l'urgente intervento sembrerebbe aver fatto sfuggire il rispetto delle norme, accusa l'opposizione. Il sindaco, che già, si era espresso sulla vicenda rivendicando la legittimità del suo operato, «alla luce delle necessità di ordine e sicurezza pubbliche evidenziate dalle relazioni della Protezione civile e dei carabinieri sull'area che attualmente ospita il mercato», conferma la sua linea e si dice sereno, rinunciando a ulteriori repliche. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]


5 Aprile 2004

La replica del sindaco affidata ad un comunicato

Ancora una volta i Consiglieri Comunali della Casa della Libertà hanno dimostrato di non rendersi conto della necessità dello spostamento della sede del mercato settimanale dalla zona S. Giuseppe al quartiere Sciarotta.

La sospensione del mercato settimanale è avvenuta con Ordinanza Sindacale n. 192 del 11/12/2003 a seguito delle relazioni presentate in data 05/08/2003 dal Comandante della Caserma Carabinieri, in data 06/08/2003 dal Comandante della Polizia Municipale, in data 08/08/2003 dal Responsabile della Protezione Civile, atti con i quali vengono evidenziate le problematiche connesse allo svolgimento del mercato settimanale in una zona carente dei minimi requisiti di sicurezza dato che si trova a ridosso dell’unica arteria di comunicazione con i paesi limitrofi, con carenza di parcheggi e con inoltre la presenza di due scuole.

Le tre relazioni erano state precedute da una nota del 16/12/2002 con la quale il responsabile dell’unità operativa “Commercio” del Corpo della Polizia Municipale comunicava che i titolari dei posteggi settimanali non potevano adeguarsi ai requisiti igienici previsti dalla vigente normativa a causa della esiguità dello spazio loro assegnato.

L’opportunità di sospendere il mercato settimanale per motivi di Pubblica Sicurezza è stata assunta, sentito il parere espresso in data 09/12/2003 dal responsabile della terza “Area Sviluppo Economico”, anche nella considerazione altresì che nel giorno dello svolgimento del mercato la zona risulta essere inutilizzabile in caso di eventi sismici e calamitosi, essendo l’unica area libera a disposizione dei residenti, degli studenti che frequentano le scuole e dai cittadini che numerosi affollano la zona causando notevoli problemi per la protezione civile e per eventuali soccorsi.

Precedentemente alla sospensione l’Amministrazione Comunale aveva individuato un’altra sede in aree site nella via Pergolesi per le quali le ditte proprietarie, dimostrando un elevato senso civico, avevano dato la disponibilità in data 31/10/2003 al trasferimento del possesso concedendo anche l’autorizzazione alla modifica della situazione dei luoghi che erano in stato di degrado ambientale e di totale abbandono.

Aprile 2004

Bronte, «la Procura indaghi sul sindaco Leanza»

Chiesto l'invio alla “Procura della Repubblica" e alla "Procura della Corte dei Conti" del carteggio inerente l’acquisizione del terreno del quartiere Sciarotta e lavori compiuti, dove il sindaco Turi Leanza vuole trasferire il mercato settimanale, affinché si verifichi se sussistono «elementi di reato o di qualsivoglia responsabilità» nella procedura seguita dalla giunta. Lo vuole il gruppo consiliare della “Casa delle libertà”, che nella seduta di lunedì, ha depositato una motivata richiesta, precisando:
«Con riferimento alla proposta di delibera relativa all'area ubicata in Via Pergolesi (nel quartiere Sciarotta, ndr) da adibire a mercato settimanale, condividiamo in pieno l'istruttoria della Commissione Urbanistica, dalla cui relazione precisamente nella parte che riguarda il rispetto delle procedure previste dalla legge (e di conseguenza, quello del potere deliberante del Consiglio), emerge che l’Amministrazione Comunale ha sottoposto al Consiglio la variante per l’approvazione, solo dopo che erano già stati spesi soldi pubblici per effettuare investimenti su un terreno che, al momento, non risulta né di proprietà del Comune, né regolarmente espropriato, né con adeguata destinazione urbanistica».

I consiglieri inoltre non capiscono i «motivi per cui, nonostante la carenza dei predetti requisiti, l'Amministrazione abbia voluto sottoporre all’esame solo adesso, la variante in questione».

E rilevano altresì la «inusuale procedura, per una Pubblica Ammini­stra­zione, di stipulare con dei privati una preliminare di acquisto, contraendo in capo all'Ente Locale obblighi prima ancora che l'Organo Istituzionale competente a deliberarli si fosse pronunciato favorevol­mente. Ponendolo di fronte a una scelta che ha sapore della vessazione, laddove viene minacciata la chiusura del mercato settimanale da anni presente nel sito attuale (pressi San Giuseppe, ndr), ove non si condivida la scelta dell’amministrazione». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

Per i sopradetti motivi l’Amministrazione Comunale ha provveduto alla sistemazione delle aree, avendone dato notizia alle competenti commissioni consiliari, che in linea di massima hanno espresso parere favorevole, ed in Consiglio Comunale nel corso delle sedute dedicate all’esame dell’assestamento del bilancio Comunale 2003, provvedimento non approvato dal Consiglio Comunale e nel quale erano previste anche una parte delle somme occorrenti per l’acquisto delle aree. La riapertura temporanea del mercato settimanale è avvenuta con Ordinanza Sindacale n. 2 del 05/01/2004 al fine di evitare il verificarsi di gravi pregiudizi economici per gli operatori del mercato settimanale ed ulteriori disagi ai cittadini, a seguito di un incontro avvenuto il 19/12/2003 tra l’Amministrazione Comunale ed una rappresentanza degli operatori del settore iscritti alla Confcommercio.

Sorprende pertanto l’atteggiamento volutamente forzato ed ostruzionistico assunto dai Consiglieri Comunali della Casa della Libertà che nella seduta consiliare del 29/03/2003 hanno ritenuto di non approvare la variante urbanistica per l’utilizzazione delle aree per il mercato settimanale, motivo per cui Il sindaco in data 01/04/2004 ha disposto che si procedesse con urgenza al completamento dei lavori per la sistemazione definitiva delle aree di Via Pergolesi in modo da consentire che le stesse possano essere utilizzate immediatamente come area per la Protezione Civile e come sede del mercato settimanale. Si precisa infine che il comportamento dell’ Amministrazione Comunale è stato sempre trasparente ed in linea con le reali esigenze di venire incontro alle necessità della comunità.



13 Marzo  2004

L’ex sindaco: «Non è colpa nostra»

Leanza: «Troppi i debiti fuori bilancio»

Annuncia difficoltà nella gestione del Comune il sindaco Turi Leanza. Ad incidere negativamente sul bilancio sarebbero l’aumento della spesa per il servizio di nettezza urbana, rate di mutui e vecchi contenziosi. Una brusca inversione di rotta sembra quindi interessare le casse comunali, ma la notizia desta stupore, considerato che appena lo scorso novembre la giunta chiedeva al consiglio il consenso alla stipula di nuovi mutui per un importo di 5.393.296 euro. Che com’è noto venne bocciata insieme ad altri 2.993.044 euro di variazioni di bilancio.

Leanza, nel comunicare la trasmissione del bilancio preventivo di quest’anno ai revisori dei conti e consiglio comunale, spiega: «Trattasi di un bilancio tecnico che garantisce tutte le spese obbligatorie, comprese quelle per il nuovo contratto dei dipendenti comunali. Il bilancio risulta molto appesantito per il consistente incremento degli oneri per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che dovrebbe invece diminuire dal momento che il Comune ha superato la percentuale del 13 per cento per la raccolta differenziata, nonché il pagamento di rate relative alla stipula di mutui, come quello per la costruzione del parcheggio di Viale Catania, ed infine per la eliminazione del notevole contenzioso ereditato dalla precedente amministrazione. Per quest'ultimo, si è reso necessario impegnare tutto l’avanzo di amministrazione, anche per i prossimi anni, il che renderà in futuro difficoltosa la gestione dell'ente». Ma l’ex sindaco Mario Zappia in modo perentorio rispedisce al mittente l’accusa: «Non è assolutamente vero, non è colpa nostra». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



12 Marzo 2004

Al Consiglio lo schema di bilancio 2004

II sindaco Leanza comunica di avere trasmesso al Collegio dei Revisori ed al Consiglio Comunale lo schema del bilancio per l'anno 2004 approvato dalla Giunta Municipale nella seduta del 9 marzo 2004. «Trattasi di un bilancio essenzialmente tecnico, ha dichiarato il Sindaco, nel quale sono garentite tutte le spese obbligatorie, comprese quelle per il nuovo contratto dei dipendenti comunali. Il bilancio risulta molto appesantito, continua il Sindaco, per il consistente incremento degli oneri per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che dovrebbe invece diminuire dal momento che il Comune di Bronte ha superato la percentuale del 15% per la raccolta differenziata, nonché per il pagamento di rate relative alla stipula di mutui inutili, come quello per la costruzione del parcheggio di Viale Catania, ed infine per la eliminazione del notevole contenzioso ereditato dalla precedente Amministrazione Comunale». Per quest'ultimo adempimento si è reso necessario impegnare tutto l'avanzo di amministrazione, anche per i prossimi anni, il che renderà in futuro difficoltosa la gestione dell'Ente.



19 marzo 2004

Bronte, nuova dura polemica fra il Sindaco e il Consiglio

Non si affievolisce la tensione a Bronte fra il Consiglio comu­nale e il sindaco dott. Salvatore Leanza. Il primo cittadino, infatti, ha affisso in città, ed inserito nel sito internet del Comune di Bronte, un manifesto accusando il Consiglio comu­nale di inerzia per non aver discusso i piani di lottiz­zazione urbanistica ed il Piano regolatore generale trasmesso a gennaio. Leanza, inoltre, ha elencato tutte le presunte inefficienze del Civico consesso, comunicando di aver chiesto un incontro con il Prefetto perché «l'attività ammi­nistrativa avviene come se nell'Ufficio del Sindaco sia presente l'occhio del grande fratello», ed accusando che qualche consigliere della Cdl «di aver utiliz­zato impro­priamente il collegamento internet».

Il presidente del Consiglio comunale, Aldo Catania, ha assicurato, di contro, l'utiliz­zo del computer solo per i fini istituzionali e per evitare equivoci ha chiesto di scollegare il terminale incriminato dalla rete telematica. Poi sul manifesto ci ha risposto: «Non sono d'accordo con il sindaco. Il Consiglio comunale nella sua Interezza ha sempre lavorato con impegno ed onestà per il bene del paese». (Fonte La Sicilia)



17 Marzo 2004

Accuse ed allusioni in un lungo ed articolato manifesto del sindaco

Lo sfogo di Leanza

Un lungo sfogo, una richiesta di aiuto ("il sindaco chiede solidarietà umana") ed una sfilza di accuse (ed anche qualche "censura") al Consiglio Comunale, reo di inerzia, ignoranza degli atti, di perdere tempo "a discutere  sulla stesura di un Regolamento" (su come utilizzare i fondi delle royaltes metanifere) ed anche (ma solo "qualche consigliere comunale") di utilizzare "a volte" i computer del Comune per collegarsi a "siti di intrattenimento ludico e di carattere pornografico". Un manifesto, maxi formato, stampato a caratteri minuscoli, che è una pagina di giornale, un lungo "servizio" zeppo di informazioni, allusioni, segnali e dichiarazioni a volte a dir poco sorprendenti.

Il sindaco, fra l'altro, sembra quasi dettare l'agenda del Consiglio e ci informa anche del trasferimento del comandante della Polizia municipale (per "incompatibilità ambientale"), torna sul ricorso presentato al Tar per chiedere lo scioglimento del Consiglio, e scrive che,  lui stesso, ha dovuto avviare procedure amministrative atte a "garantire la dignità istituzionale" dello stesso Organo "per la mancata reazione da parte di alcuni consiglieri" accusati in maniera provocatoria di "inconsistenza politica, ...perfidia... e codardia" in uno scritto apocrifo circolato negli uffici comunali. Insomma la guerra, ormai è scontro senza esclusione di colpi, tra Sindaco e Consiglio continua oltre che nei tribunali anche sulle piazze, anche a colpi di manifesti che, quanto a politica, richiamano forse quella ...del cortile.
Qualcosa comunque Leanza l'ha ottenuta: Aldo Catania, presidente del Consiglio comunale, ha disposto "seduta stante" la disattivazione del collegamento internet dal computer installato presso l'Ufficio di presidenza.



19 Marzo 2004

Leanza, nuovo attacco al centrodestra: troppe emergenze e si perde tempo

(lpu) Il sindaco Turi Leanza attacca nuovamente la maggioranza di centrodestra del consiglio, rea a suo dire di perdere tempo nella stesura del regolamento per i fondi delle royalties e tralasciare argomenti importanti come: ordine pubblico, aumento della spesa della nettezza urbana, contenzioso, inagibilità della caserma dei Carabinieri e, dulcis in fundo, accusa pure «qualche consigliere di centrodestra» di usare il computer del comune per fini non istituzionali.

Leanza ha reso nota la complessa vicenda con un comunicato e in sintesi sostiene che: «Alcuni consiglieri della Casa delle Libertà dimostrano di non conoscere il bilancio da loro approvato a maggio 2003 e di impegnano il tempo a discutere un Regolamento per l'impiego dei fondi royalties in larga parte già destinate a: risanamento ambientale e occupazione, oltre che per le riprese televisive dei lavori consiliari». Continuando ha precisato anche: «Sarebbe opportuno - ha comunicato Leanza - che il Consiglio si confrontasse sulle cause dell'aumento degli oneri di smaltimento dei rifiuti, dell'accumulo di contenzioso legale-amministrativo. E ancora sull'inagibilità dell'Ufficio del lavoro e della caserma dei Carabinieri, sul mercato settimanale, sulla disoccupazione e sull'urgenza aule per i licei». Ha concluso il su lungo sfogo elencando le attività che la sua amministrazione ha portato a buon fine. Aver risolto il problema dell’acqua, eseguito numerosi lavori pubblici, aver dato corso alla bonifica delle aree degradate della Sciarotta, messa in sicurezza di edifici scolastici, nuovi alloggi popolari, tanti progetti. (Giornale di Sicilia)  
 

Il manifesto affisso il 17 Marzo nelle strade di Bronte

Comune di Bronte

 Comunicato del Sindaco

I consiglieri comunali della Casa della Libertà, o almeno alcuni di loro, dimostrano ancora una volta di non conoscere il bilancio comunale dagli stessi approvato nel maggio 2003 ed impegnano il loro tempo a discutere sulla stesura di un Regolamento per la utilizzazione dei fondi derivanti dalle royaltes metanifere, che in larga parte sono state destinate ad opere di risanamento ambientale (raccolta rifiuti, viabilità rurale, sistemazione di zone degradate), e l'occupazione (operatori ecologici e L.S.U.), oltre che alle riprese televisive (!) dei lavori consiliari.
E' invece da "censurare" l'inerzia del Consiglio Comunale che non ha ancora discusso importanti argomenti quali i piani di lottizzazione urbanistica (uno addirittura presentato da 8 anni (!) negli uffici comunali) ed il Piano Regolatore Generale trasmesso nel gennaio 2004 dall'Amministrazione Comunale ed atteso da oltre 10 anni.
Sarebbe opportuno che il civico consesso discutesse anche:
. sulle cause che fanno aumentare in modo sempre più crescente ogni anno gli oneri di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, nonostante che il servizio della raccolta differenziata abbia superato il 15% della raccolta;
. sulle motivazioni che hanno comportato l'accumulo di un elevato contenzioso legale-amministrativo che sta producendo notevoli difficoltà al bilancio comunale;
. sulla inagibilità della sede dell'Ufficio del Lavoro e della Caserma dei Carabinieri per la quale il TAR non si è pronunziato sulla sospensione, richiesta dal Ministero degli Interni, dell'ordinanza di sgombero dell'immobile comunale di via Annunziata, rinviando la discussione a "sine die";
. sulla necessità di spostamento del mercato settimanale in altra sede per motivi di protezione civile;
. sullo sperpero di danaro pubblico per i lavori eseguiti in passato nelle c.de Grappidà e Foresta Vecchia;
. sul perché si è proceduto al trasferimento del responsabile della Polizia Municipale per incompatibilità ambientale nei confronti degli appartenenti al Corpo, spesso denigrati con atteggiamenti arroganti ed autoritari;
. sul potenziamento dell'ordine pubblico in relazione anche agli arresti avvenuti nello scorso mese di febbraio;
. sulla sicurezza civica, che deve essere garantita non soltanto nei confronti del Sindaco per l'oscuro episodio accadutogli nella notte tra il 3 ed il 4 ottobre 2003, ma anche con l'evitare che qualcuno, approfittando di essere congiunto di un personaggio autorevole, mantenga equivoci rapporti di lavoro e non onori il pagamento di fatture commerciali di consistente importo per l'acquisto di merce presso operatori locali;
. sulla sospensione dell'attività del mattatoio comunale disposta con ordinanza sindacale del settembre 2002;
. sulla disoccupazione, il disagio sociale (anziani, giovani, disabili) e le nuove povertà;
. sull'impiantistica sportiva (soltanto nel dicembre 2003 si è ottenuta l'agibilità del campo sportivo!);
. sulla necessità di reperire con urgenza nuove aule per il liceo classico e scientifico.
Il Consiglio Comunale non ha preso atto neanche della approvazione da parte del Commissario Regionale del Conto Consuntivo del Bilancio Comunale 2002 bocciato dai consiglieri della Casa della Libertà. Il Sindaco ha dovuto inoltre rivolgersi al TAR per la nomina di un Commissario, a seguito del silenzio-rifiuto della Regione Siciliana, per l'approvazione della salvaguardia degli equilibri del bilancio comunale 2003 non votati dai consiglieri di maggioranza, il che potrebbe comportare lo scioglimento anticipato del Consiglio.
Il Sindaco ha dovuto avviare anche le procedure amministrative necessarie a garantire la dignità istituzionale del Consiglio Comunale per la mancata reazione da parte di alcuni consiglieri offesi nella loro dignità dalle espressioni contenute in uno scritto apocrifo circolato negli uffici comunali e nel quale vengono accusati in maniera provocatoria di "inconsistenza politica, ...perfidia... e codardia". Succede anche che qualche consigliere comunale della Casa della Libertà permanga per lungo tempo presso gli uffici municipali utilizzando a volte le apparecchiature comunali per collegarsi attraverso il servizio INTERNET a siti di intrattenimento ludico e di carattere pornografico.
L'Amministrazione Comunale è invece orgogliosa:
. di avere risolto l'annoso problema dell'approvvigionamento idrico dell'abitato;
. di avere eseguito numerosi lavori pubblici di vario genere (es. piazzetta dietro il Palazzo Municipale);
. di avere in corso la bonifica delle aree degradate adiacenti ai 54 alloggi popolari nella contrada Sciarotta;
. per avere messo in sicurezza gli edifici scolastici ed appaltato la costruzione di tre sezioni di scuola materna;
. perché esperirà a breve termine la gara d'appalto per la realizzazione del parco urbano sotto la Chiesa del Riparo, comprendente anche un'ampia piazza che può essere utilizzata per eventi di spettacolo e parcheggio;
. perché ha recuperato il finanziamento regionale di oltre 10 miliardi delle vecchie lire per la realizzazione nella Via Mosè del mercato ambulante e dei prodotti agricoli locali;
. per avere promosso la realizzazione di insediamenti produttivi in aree agricole e nella zona artigianale;
. per avere definito la convenzione per la costruzione nella Sciara S. Antonio di 150 alloggi di tipo economico e popolare (legge 457/78 - edilizia sovvenzionata), con annesse opere infrastrutturali;
. per avere redatto numerosi progetti di opere pubbliche quali: recupero del centro storico, contratti di quartiere, elettrificazione rurale, promozione del turismo culturale (Castello Nelson, Collegio Capizzi);
. per avere avviato le procedure innovative per la costruzione e gestione di opere pubbliche con l'intervento dell'imprenditoria privata (project financing).
Sappiano infine i cittadini, ai quali il Sindaco chiede solidarietà umana, che tutta l'attività amministrativa avviene come se nell'ufficio del Sindaco sia sempre presente l'occhio di un "Grande Fratello" e che per i sopradetti fatti è stato richiesto un incontro con il Prefetto di Catania.
16.03.2004 - Il Sindaco, dott. Salvatore Leanza



11 Marzo 2004

Castiglione, Leanza e l’«elettrificazione»

«Guerra» di manifesti per fondi concessi a Bronte

Guerra di manifesti e comunicati a Bronte. Con uno il vice presidente della Regione Giuseppe Castiglione comunica l’avvenuto finanziamento di un progetto di 386.857 euro per l’elettrificazione rurale di 4 contrade brontesi (Triporanello, Cipollazzo, Saraceni e Vallazzi); con altri due l'ex assessore all’agricoltura Vincenzo Sanfilippo e il sindaco Turi Leanza rivendicano il “merito” per i fondi ricevuti.
«Il finanziamento regionale è stato disposto a favore del comune di Bronte senza alcuna discrezionalità da parte dell'assessorato Regionale all'Agricoltura e Foreste, sulla base della richiesta presentata dall'amministrazione comunale di Bronte (Misura 4.14 POR Sicilia) che ha stipulato un'apposita convenzione con L’Enel (delibera di Giunta Municipale n° 87 del 16 aprile 2003», è scritto nel manifesto del sindaco Leanza. E Sanfilippo, nel suo, ha pubblicizzato tutti .i tempi della procedura che hanno portato alla presentazione del progetto. Per i brontesi, un vero “bagno” d'informazioni. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
 

I 3 manifesti

Il manifesto di Forza Italia

Forza Italia

L'on. GIUSEPPE CASTIGLIONE
Assessore Regionale Agricoltura e Foreste
comunica alla cittadinanza brontese
l'avvenuto finanzia­mento di

euro 386.857,34

per i progetti di elettrificazione rurale delle contrade
Triponarello - Cipollazzo - Saraceni e Ballazzi

 Il Manifesto di Sanfilippo, "già assessore all'Agricoltura"

“MARZU FICI I SCIURI E APRILI ND’APPI ONURI?”

L’unico progetto co-finanziato al Comune di Bronte attraverso i fondi POR misura 4.14 azione C “”Elettrificazione rurale di contrada Vallazze e non Ballazzi”, (Soldi che la CEE destina alla Regione Siciliana Obiettivo 1-), dopo due anni di Amministrazione Leanza, porterebbe la firma del nostro amato Onorevole? A prima vista quel manifesto dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, del Partito di Forza Italia, sembrerebbe l’apertura della campagna elettorale per le imminenti Europee. Quello che sorprende è il silenzio del nostro Sindaco. Le male lingue dicono:
”Il Sindaco è compiacente e non risponde, anzi è assente e non si sa perché!?!

Il nostro primo cittadino dovrebbe prendersi gli effettivi meriti della realizzazione del primo stralcio di un opera, che attraverso l’elettrificazione di una vasta zona che da Cipollazzo-Vallazze, ex Sicilfor fino a Piano dei Grilli e Paparia porterebbe l’elettricità nelle campagne e non solo! Assessore permettendo, avrebbe numerosi effetti positivi:
. Di elettrificare una zona agricola Cipollazzo-Vallazze, etc…;
. Di portare la corrente elettrica alla Casermetta di Piano dei Grilli (finanziata la ristrutturazione al Parco dell'Etna);
. Di dare la corrente ai pozzi d’acqua (abbassando i relativi costi di spesa per il pompaggio della stessa, con benefici per la popolazione e l’agricoltura brontese);

Sicuramente lo sviluppo del "Terzo polo" passa dalle cose fattibili e non dalle fantasie elettorali!! A ragion del vero, il merito è del Sig. Pace Vincenzo che a capo di tutti gli agricoltori della c.da Cipollazzo-Vallazze ha suscitato interessi e fatto sì che l’Amministrazione Comunale di Bronte sviluppasse il progetto summenzionato, in modo trasparente e nell’interesse collettivo.

A ragion del vero, il merito è del Dirigente del IX settore Geom. A. Meli, che la mattina alle ore sette (fuori dal normale orario di lavoro) con il dipendente Attinà Francesco e con l'allora Assessore all'Agricoltura, effettuavano sopraluoghi, perizie, si recavano all’ENEL di Catania, PER AVERE, in tempi stretti, il progetto definitivo.

A ragion del vero, il merito è della Giunta Municipale che con delibere 58-87-88 e 89/2003 provvedevano all'approvazione, alla richiesta e al finanziamento del 20% a carico del Comune. (Mi auguro che faccia altrettanto per il 2° stralcio da Vallazze a Piano dei Grilli-Paparia). A ragion del vero l’amico deputato doveva prendere atto che anche il Consiglio Comunale nel Piano triennale delle Opere pubbliche del 2003 aveva approvato il progetto e quindi, non riconoscendone il merito, ha fatto un torto agli amici che dovrebbero sostenerlo nella prossima tornata elettorale. Consiglio Comunale che quando non si accanisce contro il nostro "Povero Sindaco", delibera cose positive per la nostra città. (Mi auguro che faccia lo stesso per il 2° stralcio da Vallazze a Piano dei Grilli-Paparia).

A ragion del vero, l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana ha attivato le procedure affinché la relativa commissione approvasse Il progetto. Perché se così non fosse, tutti i progetti con richiesta di finanziamento di questo Comune, per la Sua presenza nelle istituzioni regionali, dovevano essere cumulativamente approvati. E non è così!! Non si spiega il motivo per cui il Piano di Riqualificazione Urbana (Assessorato Reg. LL. PP.) è stato bocciato. Non si spiega perché Bronte è stata esclusa dai fondi per l’Impiantistica sportiva L. 65/87, “ITALIA 90”. Anzi in un primo tempo il nostro Comune era stato inserito nel programma di finanziamento e successivamente escluso. Potrei continuare, ma sono costretto a fermarmi. Auguro al Sindaco, alla sua Giunta e al Consiglio Comunale buon lavoro e al nostro amato deputato buone elezioni.

Con soddisfazione. Vincenzo Sanfilippo, già Assessore all’Agricoltura del Comune di Bronte

 Il manifesto del Sindaco

Comune di Bronte
Provincia di Catania
Città del Pistacchio e della Cultura
COMUNICATO STAMPA

Il Sindaco Leanza comunica alla citta-dinanza che il finanziamento regionale per la Elettrificazione rurale delle contrade Triporanello - Vallazze - Saraceni è stato disposto a favore del Comune di Bronte senza alcuna discrezionalità da parte dello Assessorato Regionale alla Agricoltura e Foreste, ma sulla base della richiesta presentata dalla Amministrazione Comunale di Bronte (Misura 4.14 POR  Sicilia), che ha stipulato un'ap­posita convenzione con l'Enel (delibera della Giunta Muni­cipale N. 87del 6-4-2003). L'Assessore alla Agri­coltura e Foreste si impegni piuttosto a non frapporre ostacoli per l'approva-zione del Leader Plus Adrano-Bronte.
Bronte 10 Marzo 2004, Il Sindaco, dott. Salvatore Leanza



7 Marzo 2004

La decisione dovrebbe arrivare nel fine mese

Finisce al TAR la lotta fra Sindaco e Consiglio

Leanza, dopo il silenzio della Regione, chiede al Tribunale lo scioglimento del Consiglio

Un ricorso a firma dell’avv. Pietro Paterniti La Via di Catania è stato presentato al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) dal sindaco Salvatore Leanza, e notificato ai venti consiglieri comunali, contro l’Assessorato regionale della Famiglia, Politiche Sociali e Autonomie Locali. La Giunta chiede l’annullamento del “silenzio” dell’assessorato sulle richieste di nomina di un commissario ad acta per procedere agli adempimenti di riequilibrio del bilancio di previsione. In parole povere Leanza chiede al Tar di “dichiarare illegittimo il silenzio serbato dall’Assessorato della Regione, … sulle istanze del sig. Sindaco e del Segretario Generale del Comune di Bronte…” e di ordinare allo stesso assessorato di provvedere nominando un commissario che provveda all’approvazione del bilancio in sostituzione del Consiglio. Naturalmente in questo caso il Consiglio “inadempiente” viene sciolto “senza contestazione di addebiti e rimane sospeso nelle more della definizione della procedura di applicazione della sanzione dello scioglimento”.
Insomma il confronto durissimo, iniziato nel giugno 2002 all’indomani delle elezioni comunali, tra il sindaco Leanza, eletto in una coalizione di centro sinistra con il 54,74% dei voti, ed i 15 consiglieri della Casa delle Libertà (una maggioranza schiacciante, 60,47% di voti), continua ora a colpi di carta bollata ed nelle aule dei Tribunali. Coinvolgendo anche gli altri cinque consiglieri fedeli a Salvatore Leanza.


7 Marzo 2004

Scioglimento a Bronte? Lo deciderà il Tar

La controversia sul bilancio: esposto del sindaco Leanza al tribunale amministrativo

Continua ad oltranza lo scontro fra il sindaco di centrosinistra Turi Leanza e il consiglio a maggioranza di centrodestra. Il primo cittadino ha avanzato ricorso al Tar etneo contro il "silenzio" dell'assessorato regionale alle Autonomie Locali, cui aveva chiesto la nomina di un commissario ad acta per approvare l'assestamento di bilancio 2003 (comprensivo del riequilibrio dello stesso) e avviare la procedura di scioglimento del civico consesso, sostenendolo inadempiente per la mancata approvazione degli equilibri trattati il 30 novembre scorso. Il ricorso è stato notificato ai consiglieri venerdì mattina, in piena assemblea. L'atto però era atteso, in quanto la giunta, con delibera numero 10 dell'11 gennaio, aveva autorizzato il sindaco a richiedere l'intervento del tribunale amministrativo.

All' origine del conflitto la bocciatura di una manovra economica, richiesta dalla giunta, per un importo di circa sedici miliardi delle vecchie lire (5.393.296 euro per l'accensione di mutui e 2.993.044 per variazioni), che per Alfio Pinzone (consigliere Udc) contenevano "debiti fuori bilancio sotto forma di variazioni". Fra i presupposti che spinsero Leanza a chiedere lo scioglimento del consiglio, il fatto che «il "Testo Unico sugli Enti Locali" equipara la mancata adozione del riequilibrio alla mancata approvazione del bilancio di previsione» e perché, sempre secondo Leanza, non era stata approvata «la variazione relativa alla copertura finanziaria dei maggiori oneri, derivanti dal taglio di finanziamenti regionali e dell'aumento obbligatorio contrattuale per i dipendenti comunali».

Ma Cgil, Cisl e Ugl, in una riunione precisarono che gli aumenti per i dipendenti non erano compromessi. Tesi suffragata dal presidente del "Collegio dei Revisori dei Conti" del comune, Biagio Petralia. E l'ex sindaco Mario Zappia (oggi consigliere Udc) considerava gli equilibri «approvati, nonostante l'Amministrazione non avesse presentato delibera a parte, ma li aveva messi artatamente assieme all'assestamento». La 'rosa' di pareri raggiunse l'apice con il dottor Greco, dirigente dell'Assessorato alle Autonomie Locali Da noi contattato spiegò che il consiglio aveva approvato il 21 ottobre 2003 «l'equilibrio a cui la legge commina un eventuale commissariamento», che l'Amministrazione comunale chiedeva l'intervento sostitutivo per l'approvazione dell'assestamento di bilancio 2003 (comprensivo del suo riequilibrio). E l'assestamento «non è momento di scioglimento del consiglio…», aveva precisato Greco. Spetta ora ai giudici amministrativi porre fine a questa controversa vicenda. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

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