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Bronte Street Guide

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C

Caboto Sebastiano (via): al numero 26 di viale J. Kennedy.

Cadorna (piazza): al numero 225 di via Cardinale De Luca (Caserma Corpo Forestale).

Caduti di Nassiriya (via): dalla via Piersanti Mattarella, attraverso la campagna, a Via Urano (depuratore comunale).

Cafiero Carlo (via): dal numero 92 di corso Umberto a via Scibilia.

Cagliari (via): dietro viale Sardegna (per Casello 54 della F.C.E.).

Cairoli Fratelli (via): seconda traversa a destra di via Daniele Manin.

Calabria (via): dal numero 9 di via Del Salvatore a viale della Regione.

Calanna Pietro (via): dal numero 160 di corso Umberto ('a scinduta 'i San Giuvanni) a via Santi. Il sac. Pietro Graziano Calanna (Bronte 1755 - 1832) fu l'ideatore ed il fondatore delle prime scuole per la formazione scolastica delle ragazze brontesi.

Calliope (via): penultima traversa a scendere di Viale Regina Margherita (casa Patanè)

Caltanissetta (via): prima traversa a sinistra di via Merano (per il casello 54 della F.C.E.).

Camelie (cortile delle): al numero 16 di via Minissale.

Camillo (cortile): al numero 49 di via San Pietro.

Campanella Tommaso (via): dal numero 258 di via Santi a via Galileo Galilei.

Campo dei Fiori (via): dal numero 5 di viale Giulio Cesare a via Unità. Un tempo in questa zona, adiacente al convento di San Vito esisteva un piccolo camposanto dove erano seppelliti i poveri, diritto che si era riservato la Universitas di Bronte nel cedere il terreno ai frati Minori per costruirvi il Convento di San Vito.

Canova Antonio (via): dal numero 174 di via Card. De Luca a via G. Messina.

Cantù Cesare (via): dal numero 20 di via Garibaldi a piazza Petrarca.

Capinera (via): da via Bassano a via Trifoglio (Santissimo Cristo).

Capizzi Ven. (via): dal numero 281 di corso Umberto a via Attinà. La via dedicata al grande brontese Ignazio Capizzi costeggia il Collegio da lui voluto e costruito in pochi anni: dal 1° Maggio 1774, posa della prima pietra, al 15 ottobre 1778, anno dell'inaugurazione.

Caponnetto Antonino (via): traversa da via Messina alla campagna (dopo via G. Falcone, Contrada Borgonuovo).

Caporetto (via): dal n. 4 di via Piersanti Mattarella.

Capponi Pier (cortile): al numero 10 di via Omero.

Capriolo (via): al numero 53 di via Giovanni Verga.

Cappuccini (piazza): al numero 326 di corso Umberto (sulla piazza prospetta il convento e la chiesa dei Cappuccini). Nel Settembre 2002, con il contributo di tutti i fedeli brontesi, è stata posta nella piazza una statua di Padre Pio da Pietrel­cina. Dal settembre 2010, dopo quasi 5 secoli, il Convento è stato chiuso, resterà aperto solo occasionalmente e gli ultimi due frati trasferiti altrove.

Capricorno (via): dalla fine di via Maratona alla campagna

Capuana Luigi (via): dal numero 17 di via Scafiti a via Ten. Nunzio Aidala. Lo scrittore Capuana, ricordando con piacere i tre anni passati al Collegio Capizzi (dal 1851 al 1854), raccontava che "lì, in Collegio, gli cominciò la febbre dello scrivere".

Caracciolo (via): dal numero 384 di corso Umberto a piazza Sant’Antonino. All'amm. Caracciolo, eroe della rivoluzione napoletana fatto impiccare da Horatio Nelson, oltre a questa via nel 1942 è stato dedicato anche un Borgo contadino fatto costruire dal regime fascista nel parco antistante la Ducea Nelson. Il Borgo fu distrutto nel 1964 dalle ruspe del VI Duca.

Caravaggio (via): dal numero 49 di via Messina alla campagna. La strada una volta era denominata via Pozzo Salice. Richiamava immediatamente il luogo, ne ricordava la storia ma alcuni decenni fa fu cancellata dalla toponomastica ufficiale con un’operazione culturale alquanto discutibile. Salicia era una delle ninfe che abitavano in riva al Simeto. Il poeta brontese Pasquale Spanò narra di una leggenda che vede la Città di Bronte discendere dai Ciclopi Bronte, Piràcmon e Stèrope, che abitavano sul fianco occidentale dell'Etna, lungo il quale scorreva un fiume. Un giorno videro al fiume tre ninfe, Scibìlia, Salìcia e Rivòlia e furono conquistati dalla loro bellezza. Si unirono a loro e seguì la fondazione di Bronte, che fu popolato dai loro discendenti, una stirpe eccezionale per il talento. Talento che, evidentemente, è venuto a mancare a chi ha deciso di cancellare via Pozzo Salice dalla toponomastica. «Questo pozzo non ha una profondità di quaranta piedi, e somministra abbondantissima ed eccellente acqua ad un quinto del paese», scriveva nel 1883 il frate cappuccino Gesualdo De Luca (Storia della Città di Bronte).

Carcere Bue (piazza): oggi denominata Piazza Aldo Moro (dal numero 70 di via Piracmon a via Martiri di via Fani). In questa piazza ogni anno si svolgeva un'importante fiera del bestiame. Scrive B. Radice che «nel quartiere S. Caterina, nel 1710, sorse il carcere per gli animali erranti e danneggiatori dei campi, detto il carcere dei bovi. Era un gran ricinto, di cui non esiste più vestigio». Senza voler assolutamente sminuire il ricordo di A. Moro, a cui poteva essere dedicata una nuova strada, avremmo preferito che la piazza si continuasse a chiamare con il vecchio tradizionale nome di "carcere dei bovi" con il quale era nata.

Carducci Giosuè (via): dal numero 96 di via Garibaldi (strada senza sbocco).

Carlo Magno (cortile): al numero 36 di via Grazia Deledda.

Carmen (via): dal numero 19 di via Cavallotti a via Grisley.

Carneade (via): dal numero 44 di via Vittorio Emanuele Orlando alla campagna. E anche lui (Carneade! Chi era costui? Si chiedeva il Manzoni) ha avuto l’onore di vedersi dedicare una strada a Bronte.

Via Carnevale: oggi via Antonietta Aldisio (dal numero 6 di via Messina a via Etna), così intitolata, negli anni '50, solo perchè la Aldisio era moglie del senatore democristiano Salvatore Aldisio, all'epoca ministro dei LL. PP., in segno di riconoscenza per aver finanziato la prima importante opera pubblica brontese: la pavimentazione della via Santi.

Caronda (via): tra la piazza A. Gagini e l’inizio di via S. Caterina.

Carrara (via): dal numero 34 di viale A. Grassi a viale della Regione.

Carso (via): dal numero 37 di via Etnea (strada senza sbocco).

Caruso Enrico (via): dal numero 10 di via A. Patti a via Uccellatore.

Casa di Riposo (via): dall'inizio di viale Sardegna per il casello 54 della F.C.E. La via ricorda la benefica opera realizzata da padre Antonino Marcantonio, la "Casa di Riposo S. Vincenzo de' Paoli", che lì ha sede.

Caserta (via): dopo il numero 90 sul ripiano a destra di viale Regina Margherita, da via Pantelleria.

Castiglione (piazza): dal numero 217 di corso Umberto a via Scafiti. La piazza era dedicata a Don Lorenzo Castiglione-Pace, barone di Pietra Bianca e di San Luigi, dottore in Diritto Canonico e Civile, Fondatore dell'Ospedale vecchio retto dalla Compagnia dei Bianchi (l’antico Nosocomio che sorgeva proprio di fronte alla piazza). Oggi la piazza è intitolata al sac. Antonino Rubino.

Castiglione Luigi (via): dal numero 1 di via prof. Bonina a via Palermo. Luigi Castiglione, acutissimo avvocato del Foro di Catania di cui fu principe a tutti gli effetti, fu il quarto deputato brontese a sedere fra i banchi di Montecitorio. La strada a lui dedicata è una delle più ripide di Bronte. Rappresenta quasi una circonvallazione anche per l'intenso traffico: infatti è l'unica via che consente di evitare l'attraversamento del centro di Bronte per andare dalla zona di San Nicola (provenendo da Cesarò o Maniace) all'ex via Pozzo Salice, oggi via Caravaggio (verso Randazzo) o viceversa.

Castiglione Vincenzo (piazza): dal numero 6 di via Roma a via Madonna del Riparo (piazza Roma fino al 1982). L'avv. Vincenzo Castiglione è stato sindaco di Bronte,  capeggiò la prima giunta di sinistra della storia politica di Bronte (nelle elezioni del giugno 1956 ottenne 4.868 voti (50,2%).

Catania (viale): da piazza Piave alla strada statale 284 verso Catania (chiesa di Santa Maria delle Grazie).

Catone (via): dal numero 324 di via Santi a via Leonardo da Vinci.

Catullo (cortile): al numero 17 di via Arcangelo Spedalieri.

Cavalieri di Vittorio Veneto (viale): dal viale della Regione a via Catania.

Cavallotti (via): dal numero 214 di corso Umberto a via Santi.

Cavour (via): dal numero 59 di corso Umberto a via Marconi.

Cedro (cortile): traversa in via Otranto nel viale Regina Margherita.

Cellini Benvenuto (via): dal numero 15 di piazza on. Saitta a via Grisley. La strada un tempo era denominata via Franzone e dedicata ad un illustre brontese del passato, Mario o Mariano Franzone; è stata eliminata dalla toponomastica pochi anni fa, con una operazione culturale quantomeno discutibile.

Cenerentola (via): dal numero 43 di via San Paolo a via Sac. Prestianni.

Centauro (via): dopo il numero 3 a sinistra di via Quintino Sella nella via Palermo.

Cerere (cortile): al numero 4 di via Vittorio Alfieri.

Corvino (cortile): al numero 59 di via Etna.

Cesare Augusto (cortile): al numero 25 di via Arcangelo Spedalieri (di fronte al Municipio).

Cherubini (cortile): al numero 3 di via Stesicoro.

Chinnici Rocco (via): Contrada Borgonuovo, traversa prima del numero 234 di via Messina.

Chirone (via): dal numero 12 di via Del salvatore a via Del Salvatore.

 




 
STRADARIO DI BRONTE
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Mappa Bronte

 

Visita il Collegio Capizzi
Il Real Collegio Capizzi prospetta sul corso Um­berto e sulle vie Card. De Luca, Attinà e Capizzi (sotto),




Piazza Cappuccini



Via L. Capuana. A sinistra il Collegio Maria



Via Caravaggio (ex via Pozzo Salice): ben 7 ingressi in pochi metri



Piazza Carcere Bue (oggi Aldo Moro)



Via Carmen







Viale Catania: l'ex parcheggio multipiano




Via Cavallotti

via Cavallotti: un esempio di perfetta ristrutturazione

Cicerone (via): dal numero 15 di via Imbriani a via Galileo Galilei.

Ciclamini (cortile dei): al numero 29 di via Timpa.

Ciclope Bronte (via): dal numero 53 di via L. Aidala a via Antonello da Messina (la leggenda tramanda che il ciclope Bronte (“tuono”) sia stato uno dei fondatori di Bronte). "Il Ciclope" è stato anche un "leggendario" quindicinale pubblicato a Bronte dal '46 al '50. Si definiva "Bronte allo specchio".

Cilea Francesco (via): scende verso la contrada Sciarotta dall'incrocio tra le vie Simeto, Amedeo duca d'Aosta, Piersanti Mattarella e Prof. G. Grassi fino all'ultima traversa del viale Regina Margherita (in qualche mappa è denominata Via Francesco Baracca).

Cilestri Martino (via): al numero 7 di via Piersanti Mattarella

Cimabue (cortile): al numero 14 di via Venerabile Capizzi

Cimarosa (via): dal numero 10 di via San Giovanni Bosco a via Erodoto.

Cimbali Antonino (via): dal numero 1 di via De Luca a via Madonna di Loreto. Medico, letterato, insegnante di storia naturale nel Collegio Capizzi, Antonino Cimbali fu il padre di quattro illustri figli che raggiunsero alti livelli culturali in campi diversi: Enrico, Giuseppe, Eduardo e Francesco. E' stato sindaco di Bronte anche negli anni 1862, 1869, 1888 e 1890.

Cimbali Enrico (piazza): al numero 120 di corso Umberto adiacente alla via Leonardo Da Vinci. «Sconosco il motivo per il quale la piazza è stata dedicata ad Enrico Cimbali, - scrive nella sua tesi di laurea Maria Lucia Pecorino (“Ricerche su Enrico Cimbali”, Catania, 24 marzo 2009) - ma mi piace pensare, metaforicamente, che la scalinata inizialmente morbida, dal ciglio della strada, diviene man mano ripida e subito scompare dietro una leggera curva, quasi voglia rappresentare la Sua breve, ma intensa vita, che gli permise di raggiungere mete ambiziose e che prematuramente scomparve.»

Cincinnato (via): dal numero 2 di via Difesa a via san Giovanni Bosco.

Circumetnea (via): dal numero 2 di via Santissimo Cristo (parallela alla F.C.E.). La costruzione della ferrovia Circumetnea fu ultimata nel 1895; il tratto Aderno-Bronte fu inaugurato il 2 Giugno.

Cirneco dell'Etna (via): al numero 3 di viale Indipendenza. Sembrerà strano dedicare una via ad una razza di cani; ma il "nobilissimo" Cirneco dell'Etna lo merita: dalla razza pura ed autoctona, dalla linea slanciata ed elegante, è stato da secoli il fedele compagno e segugio dei numerosi cacciatori brontesi.


Via Cicerone

LE SCALE DI PIAZZA E. CIMBALI
Le scale di Piazza Enrico Cimbali



Bronte, via Cirneco dell'Etna
Via Cirneco dell'Etna

Citelli Salvatore (via): al numero 29 di via Mondello.

Cleopatra (via): dal numero 10 di via Unità a via Cav. di Vittorio Veneto.

Clitennestra (via): dal numero 123 di via Santi a via Santa Barbara.

Col di Lana (via): dal numero 51 di via Etnea a via Empedocle.

Colombo Cristoforo (via): dal numero 425 di corso Umberto a via Madonna del Riparo

Concordia (cortile della): al numero 15 di via Uccellatore (ex cortile Sconfitta)

Confalonieri Federico (via): dal numero 215 di via Messina, di fronte Casa Cantoniera

Copernico (cortile): al numero 74 di via Attinà

Corelli Arcangelo (via): dal numero 27 di corso Umberto a via Marconi (ex Orto Camuto)

Coriolano (cortile): al numero 36 di via Gioieni.

Cormons (via): al numero 11 di via G. Amendola.

Cornelia (via): dal numero 31 di via Minissale a via Grisley. All'inizio della minuscola via Cornelia da ammirare una delle tante deliziose edicole dedicate alla Madonna Annunziata.

Correggio (cortile): al numero 47 di via A. Aldisio.

Cosenza (via): dal numero 10 di via M. Rapisardi a via del Salvatore.

Costantino (vico): nella via Francesco Cilea (dentro il complesso del Condominio Domus Aurea adiacente alla via Florestano Vancini).

Cotogno (via): dal numero 60 di via Marconi a via A. Duca d'Aosta. Un tempo vi si trovava uno dei nume­rosi pozzi pubblici dove si faceva la fila per attingere acqua. Ve ne ricordiamo alcuni: Pozzo Salice ('u puzz'i Sarìci), quello del Piano della Catena (‘u puzzu ru chian'a Catina), di Piazza S. Sebastiano (ri San Bastianu), dell’Annunziata (ra Nunziata) e, appunto del Cotogno (Puzzu Cutugnu). Era anche una strada da evitare: scendeva per i campi ma era praticamente un pubblico cacatoio per i contadini che andavano o tornavano dal lavoro. Nel 1948, ci racconta Il Ciclope, fu anche luogo di un episodio boccaccesco: Amore a Pozzo Cotugno.

Cremona (via): dal numero 1 di via Santissimo Cristo al Viale J. Kennedy.

Crispi Francesco (largo): al numero 20 di via Guido Reni.

Critone (via): dal numero 23 di via Brennero a via Platone.

Croce (piazza): al numero 104 di via Santi. Al centro della piazza trovasi una grande croce denominata “a Cruci Tirinnànna innalzata sopra una delle innumerevoli edicole votive in pietra lavica del centro storico di Bronte. La croce è così chiamata perché adiacente all’ex Cortile Tirinnanna, oggi Cortile Enrico Mattei, che prendeva il nome da una famiglia Ciraldo intesa Tirinnànna che vi abitava. Sbirciando dentro l'edicola è possibile ammirare la tradizionale immagine dell'Annunziata ai cui piedi è dipinto un delizioso panorama di Bronte. L'edicola risale al 1745.

Croce Benedetto (via): dal numero 4 di via Rosso di S. Secondo a via Metastasio.

Cupido (cortile): al numero 2 di via Genova.
 


Edicola in Via Cornelia


Cortile in Via Cosenza
 

"A Cruci Tirinnanna", l'edicola votiva posta al centro di Piazza Croce è del 1745
 

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