Le ultime dalla Politica brontese Da Gennaio a Aprile 2007 | Ti trovi in: Home-> News da Bronte-> Ultime dal Comune News correlate precedenti | seguenti |
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La Missione che si è imposto il Sindaco A Bronte centrale idroelettrica per dare energia autonoma Pensare che una cittadina della Sicilia possa diventare autonoma dal punto di vista energetico oggi può sembrare una pretesa utopistica. E' però la “missione” che si è imposto il sindaco di Bronte, Firrarello, deciso a lanciare anche questa sfida per abbassare il costo dei consumi energetici del Comune, contribuire alla salvaguardia ambientale e creare nuove possibilità di lavoro, attraverso la gestione e lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Firrarello pensa ad una città indipendente, attraverso la realizzazione di impianti fotovoltaici posti nelle strutture comunali che consumano di più con il Comune in grado di dare “luce” a quante più abitazioni possibili, attraverso una propria centrale idroelettrica. “Oggi le acque del depuratore -afferma in un comunicato- precipitano senza controllo nel fiume Simeto, quando invece potrebbero far muovere delle turbine per produrre energia elettrica. Noi abbiamo già parlato con il proprietario del terreno che è disposto a venderlo”. Per il sindaco produrre energia elettrica sembra prioritario per far quadrare i conti del bilancio: “Solo per fornire l'acqua ai cittadini - spiega - siamo costretti ad alimentare 5 impianti di sollevamento che consumano tanto, ma oltre a ciò è bene che gli Enti locali per primi diano il buon esempio in materia di risparmio energetico ed utilizzo di energie rinnovabili, prevedendo la definizione di piani per la riduzione di emissioni nocive in atmosfera, per una progressiva autonomia energetica. I benefici immediati saranno notevoli e fra questi anche la nascita di nuove opportunità di lavoro”. (Fonte La Sicilia) Il progetto di rifacimento di Piazza Spedalieri Si saggia il terreno in vista dell'appalto Primi saggi del terreno sottostante piazza Spedalieri per verificarne la durezza e la tipologia. Ieri mattina, fra la curiosità della gente, una trivella ha cominciato a scavare tirando su campioni di terriccio che il geologo Giovanni Cavallaro analizzerà con cura. Lo studio è necessario per stabilire la tipologia dei lavori per rifare la piazza, il cui progetto, finanziato con un milione di euro da parte della Protezione civile e con 350 mila euro recuperati grazie all’accensione di un mutuo da parte del Comune, è stato interamente redatto dall’Ufficio tecnico ed in particolare dal geometra Antonino Saitta, con l’arch. Giovanni Longhitano consulente artistico e paesaggistico e l’ing. Salvatore Caudullo Rup (responsabile unico del procedimento). “Stabilita la consistenza del terreno sotto la piazza – afferma il progettista Antonino Saitta – avremmo tutte le carte in regola per bandire la gara d’appalto ed affidare i lavori”. Ai lavori di scavo e prelievo ha partecipato pure il sindaco. “Questa piazza – ha affermato - è il luogo pubblico più importante della città, teatro di tanti momenti storici e di celebrazioni religiose. L’obiettivo è certamente quello di far diventare Bronte più bella e la ristrutturazione di questa piazza è uno dei tanti momenti di trasformazione urbana della nostra Bronte”. Il progetto completato nel dicembre scorso prevede che la superficie della piazza venga posta su un piano solo, ad eccezione dei marciapiedi laterali. DIMINUIRANNO ANCHE I RUMORI DEI MOTORI RIPORTANDO LA QUIETE SULLE RIVE DEL SIMETO Il progetto, preannunciato nel 2006, prevede la copertura delle vasche di sedimentazione, uno schermo con alberi di alto fusto attorno alla struttura, una terza fase di trattamento dei fanghi e la canalizzazione dello scarico. Sarà adeguato il depuratore Presto le acque del Simeto da Bronte in poi saranno più pulite. L’agenzia delle Acque della regione siciliana ha concesso al Comune un finanziamento di 775 mila euro per migliorare la funzionalità del depuratore di contrada Sciarotta. In verità il depuratore brontese ha sempre superato i controlli del Laboratorio provinciale di Igiene e Profilassi di Catania, ma una normativa emessa nel 1999 ha imposto a tutti i Comuni che superano i 15.000 abitanti di affinare ancor di più i livelli di depurazione. Così il sindaco ha fatto redigere un progetto che oggi la Regione ha premiato approvandolo ed emettendo il relativo decreto di finanziamento, come prevedeva l’accordo di programma quadro per la bonifica del fiume Simeto dell’ex commissario per l’emergenza idrica. «La salvaguardia dell’ambiente rappresenta per noi un obiettivo prioritario. – dice Firrarello dopo aver appreso la notizia della firma del decreto – Il nostro è uno dei depuratori più funzionali della Sicilia, ma se si può fare di più per depurare le acque reflue è giusto che i Comuni facciano il possibile». Il progetto, redatto dall’ing. Giuseppe Mineo e vistato dal capo dell’Ufficio tecnico ing. Salvatore Caudullo, prevede la copertura delle vasche di sedimentazione per evitare l’evaporazione delle acque reflue, la realizzazione di uno schermo con alberi di alto fusto attorno alla struttura per abbassare il cattivo impatto ambientale, la realizzazione di una terza fase di trattamento dei fanghi (che non devono andare più nelle vasche di essiccamento, ma compresse) e soprattutto la canalizzazione dello scarico delle acque depurate che fino sono state lasciate libere, in un incontaminato habitat naturale (la riserva naturale integrale delle Forre laviche del Simeto), di catapultarsi da un profondo costone lavico che guarda direttamente il guado del fiume. Così dopo i lavori le acque saranno canalizzate e fatte sfociare direttamente nel Simeto. Ne avrà benefici l’ambiente ed anche coloro che risiedono o che posseggono case o villette nei pressi del depuratore. I lavori, infatti, diminuiranno sensibilmente anche i rumori emessi dai motori. Noi ci chiediamo. Invece che scaricare nel Simeto, non sarebbe stato più opportuno costituire un Consorzio tra agricoltori per l'utilizzo delle acque del depuratore a fini irrigui agricoli? | |||||
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Il piano antidissesto del sindaco Firrarello «L'energia elettrica la produrremo noi» Prevista anche una sensibile riduzione della pianta organica e una rimodulazione della Tarsu Produrre da soli l'energia elettrica che serve ai brontesi per recuperare gli introiti che oggi incassa l'Enel e ridurre sensibilmente la pianta organica del Comune per abbassare le spese. Sono questi gli obiettivi che si è prefisso il sindaco di Bronte, sen. Pino Firrarello per far quadrare i conti di un bilancio comunale estremamente deficitario: «E' così da anni - afferma Firrarello - Il bilancio del Comune è ingovernabile soprattutto per tre capitoli di spesa. Il personale estremamente in esubero che fa spendere al Comune un milione di euro in più di quanto dovrebbe. Basterebbero 150 impiegati e invece ne abbiamo 180, più 100 ex articolisti. Per questo in futuro i posti vacanti di chi va in pensione andranno soppressi e non terremo più di 25 articolisti con mansioni di operaio, ausiliario del traffico e autista di scuolabus». Un milione per evitare il rischio frane della contrada Salici Presto il rischio di frane non sarà più un incubo per i residenti della contrada Salici. L'assessorato regionale Territorio Ambiente ha finanziato un milione di euro per consolidare l'intera area, classificata nel “Piano dell'assetto idro geologico” fra le più a rischio. A chiedere il finanziamento, il sindaco di Bronte, Firrarello che ringrazia l'assessore regionale Rossana Interlandi per la sensibilità dimostrata nei confronti di una zona dove insistono circa 40 palazzine per più o meno 80 famiglie. “In verità - afferma il sindaco - il quartiere Salice è stato costruito in un periodo in cui l'abusivismo era particolarmente vivace. A differenza di altre zone di Bronte, prettamente laviche, questa è caratterizzata da terreni argillosi, ed i proprietari non hanno badato ai rischi, investendo parecchio danaro, a volte anche i risparmi di una vita di lavoro all'estero, per costruirsi una casa propria. A poco a poco però - conclude Firrarello - si sono accorti che lentamente il terreno scivolava a valle, minacciando la staticità dei fabbricati”. Bisognava quindi correre ai ripari. E' stata segnalata alla Regione la necessità di inserire questa zona fra quella maggiormente a rischio idro geologico, convincendo l'assessore Interlandi della necessità di effettuare subito i lavori di consolidamento, altrimenti si rischiava di perdere, ormai, un quartiere. “La Regione - continua Firrarello - impegnate le somme, ha chiesto al Comune di presentare al più presto il progetto e l'ing. Salvatore Caudullo, responsabile dell'Ufficio tecnico, sta provvedendo affinché i tempi vengano rispettati”. Con questi soldi bisognerà innanzi tutto permettere un efficiente drenaggio delle acque in tutto il territorio, ricostruendo anche i naturali reticoli idraulici interrotti dalle costruzioni. L'idea è anche quella di ripulire i valloni a monte permettendo all'acqua di non ristagnare e ricostruire i terrapieni che negli anni sono stati lesionati. Solo così la frana ormai decennale potrà fermarsi. “Entro la metà di marzo - conclude Firrarello - il progetto sarà presentato alla Regione e poi senza perder tempo procederemo a far realizzare i lavori”. (Fonte La Sicilia) FIRMATO IL DECRETO DI FINANZIAMENTO Il restauro della chiesa di San Giovanni E’ arrivato al Comune l’atteso finanziamento del restauro della chiesa di San Giovanni sita nella centrale via Umberto. Il dirigente generale del Dipartimento regionale Beni culturali ed Ambientali, avv. Romeo Palma ha firmato, infatti, il decreto che dispone il finanziamento del progetto redatto dall’architetto Luigi Longhitano per un importo di 997 mila e 488 euro. Per la cittadina una buona notizia visto che la Chiesa di San Giovanni per i brontesi è più che un chiesa abbandonata. Il progetto prevede il restauro degli altari e delle statue, oltre ad affrontare il riuso, nel suo complesso al fine di potere utilizzare la chiesa come auditorio di musica sacra, vista anche la qualità architettonica degli interni particolarmente baroccheggianti, come dimostra la cappella dedicata a Santa Rosalia, il cui interno decorato con stucchi nello stile della scuola Serpottiana, massima espressione dell’arte barocca in Sicilia. «Si procederà – aggiunge il vice sindaco Calanna - anche al miglioramento statico di tutto il complesso con la sigillatura delle lesioni presenti, il consolidamento delle volte, la sostituzione delle murature non più recuperabili. Secondo gli storici – continua – questa Chiesa esisteva già nel 1574, citata da mons. Torres nel “Liber visitationis”, durante la sua visita pastorale a Bronte. Sul frontone dell’architrave si vedono scolpite due date (1580-1799), che probabilmente indicano gli anni delle ricche dotazioni ed i rifacimenti da parte della famiglia baronale Sottosanti e dell’abate don Francesco Sanfilippo». «Una rete idrica da rifare» Il sindaco Firrarello rispolvera un vecchio progetto e chiede all'Ato 17 milioni per la condotta Diciassette milioni di euro per «riparare» la vecchia e piena di falle rete idrica del Comune di Bronte. Li chiederà all'Ato idrico il sindaco di Bronte, sen. Pino Firrarello per finanziare un progetto che prevede il completo rifacimento della rete idrica nel centro storico. L'acqua prelevata dai pozzi si perde inesorabilmente fra le tubature, a causa delle numerose falle che ormai dominano l'intera rete. Un problema grave e soprattutto un vero peccato se pensiamo che in estate c'è il rischio di non avere l'acqua tutto il giorno. Per questo Firrarello ha adeguato un vecchio progetto e ne chiederà il finanziamento: «Si tratta - dice il senatore - di un progetto che risale addirittura a quando fui sindaco e che fu completato nel 1993. Purtroppo però, nonostante le sollecitazioni ufficiali che feci non fu definito in tempo per essere finanziato. Ai tempi, infatti, i progetti di rifacimenti delle reti idriche che superavano un certo importo, dovevano essere visionati dalla "Sogesid", un nucleo di valutazione del ministero del Bilancio che adesso è stato abolito. Insomma il tempo che il progetto otteneva tutti i visti, alla Regione finirono i soldi, ed alla fine nella programmazione regionale entrò solo lo stralcio della rete idrica di Sciarotta, che feci finanziare». Sì del comandante dei carabinieri al progetto della nuova caserma Il progetto della nuova caserma dei carabinieri è piaciuto al comandante provinciale dei carabinieri, col. Sergio Pascali, ricevuto dal sindaco di Bronte, sen. Pino Firrarello appunto per illustrargli quanto preparato dal progettista, ing. Claudio Mirenda. Insieme con il colonnello al vertice hanno partecipato il comandante della Compagnia di Randazzo, capitano Gaetano Birtolo ed il comandante della locale Stazione, maresciallo Roberto Caccamo. Con loro il vice sindaco di Bronte, on. Nunzio Calanna, l'esperto Nino Paparo e il presidente del Consiglio comunale, Gino Prestianni. Il progetto prevede che la nuova caserma venga realizzata in contrada Sciara Sant'Antonio, in prossimità della via Selvaggi. L'edificio si compone di tre corpi di fabbrica, due a tre elevazioni e uno, centrale, a due elevazioni. Il corpo di fabbrica centrale è destinato a contenere uffici, sala operativa, camere di sicurezza, l'armeria, alloggio del comandante, sala mensa e ambienti comuni. I corpi di fabbrica laterali conterranno, invece, gli alloggi, i garage ed i locali di servizio. Complessivamente potrà dare alloggio a 20 carabinieri, con Firrarello che chiede che, vista la ampia disponibilità di ospitare militari, la stazione dei carabinieri venga elevata a tenenza. «Abbiamo visionato con attenzione il progetto - ci dice il sindaco Pino Firrarello alla fine dell'incontro - che in verità al colonnello è piaciuto. Ha chiesto, infatti, che facessero solo dei piccoli cambiamenti, ed ha preso l'impegno di ottenere entro 60 giorni tutti i visti necessari che la scala gerarchica dell'Arma dei Carabinieri deve porre, prima che il Comune bandisca la gara d'appalto per l'inizio dei lavori. Noi stessi - continua Firrarello - abbiamo individuato nel Montepaschi di Siena l'istituto di credito che ci concederà il finanziamento di un milione e 600 mila euro necessari per realizzare l'opera. Vorremmo definire l'intero iter prima delle ferie estive». (Fonte La Sicilia) |
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CARTA TEMATICA CON PERCORSI TURISTICI SULL'ETNA Circuito dei rifugi dell’Etna, «sì» alla proposta di Firrarello «Realizziamo un circuito che permetta ai turisti di visitare i rifugi dell'Etna e dare ai nostri giovani l'opportunità di un lavoro vero». E' la proposta che il sindaco di Bronte sen. Pino Firrarello ha formulato al collega di Maletto Giuseppe De Luca in un vertice cui non ha partecipato il sindaco di Randazzo prof. Salvatore Agati solo perché già impegnato. Presente anche l'arch. Luigi Longhitano. Il Circuito che Firrarello intende proporre ingloba i sentieri dell'Etna dei tre Comuni che possono vantare punti base per l'escursionismo, rifugi incantevoli e panorami mozzafiato. Per questo ha già dato incarico ad Angelo Spitaleri (foto a destra) dell'ufficio tecnico di segnare su una mappa i rifugi che già oggi sono visitabili e che possono garantire ospitalità collegati da strade rurali carrabili. Ne è venuto fuori circuito niente male che partendo dalle case Pirao di Randazzo permetta ai turisti di visitare la Grotta del Gelo e quella dei Lamponi attraverso le lave cordate del Passo dei Dammusi per poi tornare indietro fino a monte Maletto, dominato dal suo bellissimo rifugio e da una ricca vegetazione fino ad arrivare a Bronte. Il sindaco di Maletto, Giuseppe De Luca ha sottolineato come già abbia chiesto all'azienda forestale le autorizzazioni per permettere a dei bus 4 per 4 di accompagnare i turisti sull'Etna con Firrarello che pensa ad una convenzione per permettere l'accesso a bus navetta a basso impatto ambientale. «L'imperativo - afferma Firrarello - è che le escursioni partano dai paesi dove i turisti hanno dormito». L'Ufficio tecnico e gli esperti di Firrarello adesso realizzeranno una mappa con i possibili sentieri da percorrere da proporre all'Azienda Forestale. (Fonte La Sicilia) RITORNA LA VECCHIA ABITUDINE DI MODIFICA DELLA TOPONOMASTICA Via Bettino Craxi a Bronte? “Intitoliamo a Bettino Craxi una via di Bronte”. La proposta arriva dai consiglieri comunali Enza Meli e Salvino Luca, oggi de La Margherita, ma con una lunga militanza alle spalle nel partito socialista. “Ad Hammamet – scrivono i due consiglieri – è stata intitolata una via allo statista italiano. Se questa riconoscimento venisse adottato anche dalla nostra Amministrazione, si contribuirebbe anche a Bronte alla riconciliazione civile del Paese con una parte importante della nostra storia, inorridita dai fatti di cronaca giudiziaria e dal revisionismo giustizialista proveniente da ampi campi della politica italiana”. Per una via nuova da dedicare a Bettino Craxi, quattro da cancellare: qualcuno, infatti, ha chiesto al Sindaco di eliminare le vie Bixio, Garibaldi, Cavour e V. Emanuele «che - così riporta la richiesta - nel nostro territorio si sono macchiati, direttamente o indirettamente, di delitti efferati». | |||||||||||||||
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