21 Agosto 2002
E' POLEMICA Consorzio Ato, eletti i vertici Nominati Cda e revisori dei conti ma 18 Comuni contestano le elezioni: “Logiche spartitorie” L'assemblea del Consorzio ambito territoriale ottimale, lo strumento individuato dalla legge Galli per una moderna organizzazione e gestione del servizio idrico integrato, che si è riunita ieri mattina, ha votato ed eletto i componenti del consiglio d'amministrazione e dei revisori dei conti. Del Cda fanno parte, oltre al presidente della Provincia, Nello Musumeci, membro di diritto, Salvatore Cristaldi, assessore provinciale all'Ambiente, Umberto Scapagnini (sindaco di Catania), Angelo Rosano (assessore comunale di Catania), Fabio Mancuso (sindaco di Adrano), Vincenzo Sanfilippo (sindaco di Viagrande). Sebastiano Nucifora (sindaco di Fiumefreddo), Giuseppe Failla (sindaco di Paternò), Giuseppe Grasso (sindaco di Castel di Judica), Paolo Sessa (sindaco di Milo), Gaetano Bonfiglio (primario ospedaliero). L'assemblea, composta dai rappresentanti dei 58 Comuni della provincia ha, inoltre, eletto vice presidente dell'assemblea Guido Costa, sindaco di Tremestieri Etneo. Il voto è proporzionale in relazione alla parte di capitale sociale che sarà sottoscritto. Il Comune di Catania lo deterrà nella misura del 26%, la Provincia del 15%, Acireale del 3,9, Paternò del 3,7, Misterbianco del 3,5 e Caltagirone del 3%. I revisori dei conti sono: Giuseppe Ursino, Angelo Attaguile e Carmelo Blancato. (…) Ma si levano anche alcune voci discordanti. Sono quelle degli amministratori di diciotto Comuni: S. Agata li Battiati, Calatabiano, S. Alfio, Mirabella Imbaccari, S. Cono, S. Michele di Ganzaria, Giarre, Bronte, Maniace, Mineo, Caltagirone, Mazzarrone, Milo (il cui sindaco però risulta tra i componenti del Cda), Zafferana, Grammichele, Biancavilla, Scordia e Militello, che in un documento congiunto contestano le nomine effettuate «ricalcando vecchie logiche di arroganza spartitoria e senza una definizione di criteri preventivamente dibattuti e condivisi». Inoltre, si legge nella nota, «non si è tenuto conto della rappresentatività dei singoli territori». Il prossimo appuntamento è fissato per il 18 dicembre, data entro la quale i Comuni dovranno far pervenire eventuali osservazioni in merito al Piano d'ambito che è stato già consegnato, il 23 dicembre si dovrebbe arrivare alla sua definitiva approvazione. [La Sicilia]
21 Agosto 2002
Bronte, ok all’“Ato di Catania” dal Consiglio comunale Il Consiglio comunale di Bronte, coordinato dal presidente, Aldo Catania, dopo la relazione dell'assessore Vincenzo Sanfilippo, ha approvato l'adesione all’«Ato di Catania» (Ambito Territoriale Ottimale) numero 2, relativamente alla organizzazione ed alla gestione del servizio idrico integrato, ovvero l’insieme dei servizi pubblici di protezione, captazione, adduzione e distribuzione delle acque utili per gli usi civili, di fognatura, di depurazione e di riuso delle acque reflue. L'assemblea consiliare brontese, inoltre, dopo l'insediamento del commissario ad acta Cosimo Africano, nominato dalla Regione siciliana, ha approvato lo statuto del Costituendo consorzio con la relativa convenzione, delegando il sindaco, Salvatore Leanza, alla stipula della convenzione ed alla conseguente costituzione del consorzio. A Bronte il problema della mancanza di acqua nei rubinetti è particolarmente sentito. L'acqua fornita dal pozzo di Ciapparazzo utilizzata sia dal Comune sia dall'Acoset per rifornire i paesi del versante sud ovest del vulcano, d'estate non è sufficiente ad assecondare le richieste della gente; Cosi il neo sindaco Leanza, appena insediato, ha approntato un progetto che ha visto dividere il paese in due precise zone, rifornite di acqua a giorni alterni, garantendo l'approvvigionamento idrico presso l'ospedale e nei punti di maggiore necessità. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
20 Agosto 2002
Emergenza idrica, il Comune aderisce all'“Ato” Il Consiglio Comune di Bronte ha deliberato lunedì scorso l'adesione alla costituzione dell'Autorità d'Ambito per l'Ambito Territoriale Ottimale n° 2 (Ato di Catania) relativamente alla organizzazione ed alla gestione del servizio idrico integrato, cioè l'insieme dei servizi pubblici di protezione, captazione, adduzione e distribuzione delle acque ed usi civili, di fognatura, di depurazione e di riuso delle acque reflue. Il Consiglio Comunale di Bronte, a seguito anche del verbale di insediamento del commissario ad acta Cosimo Africano, nominato dalla Regione per la inadempienza del civico consesso brontese, ha approvato lo statuto del costituendo consorzio con la relativa convenzione delegando il Sindaco Salvatore Leanza, nella qualità di legale rappresentante dll'Ente, alla stipula della convenzione ed alla conseguente costituzione del Consorzio. Il Consiglio presieduto da Aldo Catania, ha votato alla unanimità con una sola astensione, dopo la relazione dell'assessore Vincenzo Sanfilippo. Sull'argomento del1'approvvigionamento idrico potabile del Comune di Bronte si sono svolte due sedute del Consiglio Comunale dopo il suo insediamento ed in atto l'erogazione dell'acqua, a seguito di apposita ordinanza sindacale, avviene a giorni alterni. (Giornale di Sicilia)
18 Agosto 2002
Seduta per l'acqua Nuovo consiglio comunale domani sull'emergenza idrica Giunge a quasi un mese dalla precedente un'altra seduta straordinaria del consiglio comunale, convocata dal presidente del consiglio Aldo Catania per domani sera alle 19. All'ordine del giorno figura un punto relativo alla gestione del servizio idrico. I consiglieri infatti sono chiamati a discutere sull'adesione all'ATO (Ambito territoriale ottimale) promosso dalla Provincia. Un aspetto fondamentale riguarda la decisione di aderire al progetto in forma consorziata o convenzionata. Le due diverse proposte saranno illustrate e approfondite durante la seduta. In merito alla carenza d'acqua che ancora oggi si ripercuote negativamente sulla vita dei cittadini brontesi invece, qualcosa comincia a muoversi: l'amministrazione ha fatto immettere nella condotta idrica cittadina l'acqua della sorgente di "Piano dei Grilli". Ma alla fornitura a singhiozzo, già predisposta a giorni alterni ed ore sconosciute, si è aggiunto l'inconveniente dell'arrivo di acqua con la presenza di vari detriti. Per cui dai rubinetti sgorga acqua che non solo non è potabile, ma è anche visibilmente sporca. Precedentemente l'amministrazione aveva approntato anche un piano mirato a contenere gli sprechi, con il distacco temporaneo delle utenze servite dall'acquedotto comunale e collocate nelle campagne fuori da cento metri del perimetro del centro abitato, senza riferimento alle abitazioni residenziali. Ma il quadro generale, in questo agosto afoso che fa registrare anche un incremento della popolazione, dovuto ai parecchi emigrati brontesi rientrati per le ferie, non è sicuramente tra i più ottimali. Domani ulteriori chiarimenti saranno sicuramente chiesti in consiglio comunale, visto che nella precedente seduta che si era svolta lo scorso 26 luglio, convocata anch'essa ad hoc sull'emergenza idrica, si erano susseguite proposte di censure e mozioni, da parte della Casa delle libertà che aveva attaccato il nuovo sindaco Leanza proprio a causa della «cattiva gestione» dell'emergenza. [Luigi Putrino]
30 Luglio 2002
Il Consiglio Comunale. Per l'opposizione l'acqua c'è come l'anno scorso. Ma il primo cittadino ribatte con foga e accusa le ferie di troppi impiegati L'emergenza idrica esplosa a Bronte Il nuovo sindaco subito sotto accusa “Unità di emergenza idrica» istituita dal primo cittadino per individuare le inefficienze e le condizioni del servizio che in 10 giorni dovrà migliorare Si è protratta fino a notte fonda la seduta straordinaria del consiglio comunale, che venerdì scorso ha visto consiglieri e amministratori confrontarsi sull'emergenza idrica che da settimane insiste sulla cittadina etnea. Ad avviare il dibattito il capogruppo della lista "Calanna per Bronte" Mario Bonsignore, che ha chiesto al sindaco Leanza di fare il punto della situazione, in linea con l'impegno che lo stesso primo cittadino aveva preso in occasione della prima seduta consiliare dello scorso 12 luglio, di risolvere in meno di una settimana l'emergenza. Turi Leanza, ascoltati i contenuti della richiesta, nella sua esposizione è andato ben oltre all'attuale quadro generale, analizzando il fattore «crisi idrica» fin dagli anni precedenti alla sua amministrazione. Inoltre ha precisato di aver costituito una "unità di emergenza idrica" che si è adoperata per individuare le inefficienze e le condizioni del servizio in generale. Restando comunque in attesa della commissione "ad hoc" che il consiglio si era impegnato a nominare per l'emergenza. Dalla relazione del sindaco, durata circa mezz'ora, sono scaturiti una serie di duri colpi alla precedente amministrazione comunale, dalla quale, a dire di Leanza, dipendono le responsabilità sul fenomeno che sta interessando la comunità brontese. Ma i consiglieri della Casa delle Libertà, che hanno richiesto la seduta straordinaria, hanno subito replicato all'intervento del sindaco, facendo rilevare allo stesso e alla moltitudine di gente presente in aula, che la disponibilità idrica dell'anno scorso era uguale a quella di quest'anno, ma allora non si verificò che, nel mese di luglio, venisse a mancare l'acqua per quattro giorni consecutivi. Come non si verificarono per le strade, quei problemi di ordine pubblico che hanno visto intervenire carabinieri e vigili urbani più volte. «Inoltre - ha precisato il consigliere Gullotta di FI - ritengo che sia (stato un errore l'allontanamento dei dipendenti dell'ufficio acquedotto oggi, sarebbe stato sicuramente più opportuno affiancare loro i nuovi operai privi di esperienza nel settore. Non si spiega altrimenti il perdurare della carenza di fornitura nonostante la politica di risparmio adottata con i tagli nelle campagne, che porta a far confluire tutti i 51 litri di acqua al secondo di cui dispone Bronte, nel centro abitato e cosa ancor più grave a giorni alterni». Ma la puntualizzazione di Leanza non ha tardato ad arrivare: «Purtroppo - ha precisato - ho dovuto agire in tal senso non solo per le "irregolarità" che ho verificato durante alcuni controlli, e i cui atti sono stati trasmessi alla competente autorità giudiziaria, ma anche a causa della decisione di alcuni di prendere le ferie». Resta comunque il dato che il servizio, a confronto con gli anni precedenti, dovrebbe essere migliorato visto che la fornitura riguarda, a giorni alterni, solo metà abitato. Invece i cittadini non solo ignorano i periodi della giornata in cui l'acqua dovrebbe arrivare, ma rischiano pure di restarne senza, e questo non perché l'acqua manchi. Proprio per la cattiva gestione del servizio, i consiglieri della Cdl avevano avanzato la proposta di una censura nei confronti del sindaco, diventata per qualche momento "mozione" e conclusasi con un ordine del giorno votato dal gruppo consiliare della Cdl che ha impegnato l'Amministrazione comunale a risolvere in tempi rapidi, non più di dieci giorni, l'emergenza idrica. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
25 Luglio 2002
Domani seduta straordinaria Il Consiglio comunale affronta l'emergenza-acqua È stata convocata una seduta straordinaria del consiglio comunale di Bronte. All'ordine del giorno la delicata situazione inerente all’emergenza idrica che ancora oggi insiste nella cittadina etnea. Circostanza già trattata lo scorso venerdì 12 luglio in occasione della prima seduta del neo consiglio comunale, in presenza del sindaco (...). In merito all'erogazione del servizio pubblico da parte dell'ente comune il sindaco, dopo aver rimosso dall'ufficio acquedotto dei dipendenti che da anni vi regnavano con una gestione probabilmente poco attinente al modello della nuova giunta, ha emanato un decreto che ieri è stato affisso per le vie della città. Con il provvedimento in questione il sindaco ha ordinato il distacco temporaneo di tutte le utenze idriche, servite dall'acquedotto comunale, ubicate al di fuori di cento metri dal perimetro del centro abitato, precisando che non si procederà al distacco di quelle che, anche se ubicate oltre il suddetto limite, servono abitazioni residenziali anche se non adibite a residenza principale, purché ciò sia accertato dal competente ufficio acquedotto. E' stato specificato inoltre, che, laddove la fornitura continuerà regolarmente, le risorse idriche dovranno essere utilizzate esclusivamente per esigenze di carattere domestico. Insomma almeno per il momento non sarà più possibile annaffiare il giardino o l'orticello con l'acqua erogata dal Comune. Intanto si rimane in attesa della seduta del consiglio di domani, dove saranno sicuramente presenti il sindaco e l'assessore competente per la materia all'ordine del giorno, con la curiosità di tanti cittadini che attendono ansiosi, per non dire "assetati", le soluzioni che questo nuovo consiglio sarà all'altezza di proporre. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
20 Luglio 2002
La Giunta Leanza, insediata lo scorso 17 giugno, si è trovata a fronteggiare con risoluzione ed emergenza il"problema dei problemi" che da troppo tempo preoccupa la popolazione brontese: la carenza idrica Bronte: si cambia rotta! Il problema idrico in Sicilia, affrontato ultimamente da tutte le prime pagine dei giornali regionali e nazionali, rappresenta, insieme al settore dei rifiuti, una delle "emergenze" che la Regione Siciliana è chiamata a risolvere nell'immediato futuro per gli impatti catastrofici che sta cagionando al settore agricolo e per i disagi che la mancanza di un bene così prezioso sta provocando sui più essenziali bisogni esistenziali della persona. Nella individuazione di risposte efficienti ed immediate dirette alla risoluzione di un problema così annoso, il sindaco di Bronte si trova, quindi, in buona compagnia con molti altri amministratori siciliani. Il verificarsi di alcune disfunzioni alla rete comunale ed improvvise negligenze nella gestione della distribuzione, sopravvenute all'indomani dell'insediamento della nuova Giunta, hanno indotto il sindaco a proclamare lo stato di emergenza e a fronteggiare, insieme alle Forze dell'ordine e al Corpo Forestale, al meglio una situazione che stava per sfociare in una sommossa di protesta popolare. I primi interventi della amministrazione sono contenuti in una ordinanza che ha disposto l'affidamento del monitoraggio della rete ad una ditta specializzata del settore la quale, insieme ai dirigenti del Comune, garantirà una distribuzione di acqua alla popolazione a giorni alterni. Inoltre l'istituzione di un "numero verde" presso l'ufficio tecnico del Comune permetterà di conoscere le disfunzioni connesse alla fase di collaudo del sistema di distribuzione stabilito dall'ordinanza comunale, in modo da consentire all'amministrazione di sopperire alle carenze con l'approvvigionamento tramite un sistema di autobotti. Da indiscrezioni sono emersi alcuni atti di natura dolosa da parte di quei dipendenti delegati dalla passata amministrazione alla gestione della rete, i quali in paese erano noti come i "re dell'acqua", e che la Giunta ha deciso di rimuovere dal loro incarico come primo atto dal suo insediamento. Inoltre è intenzione dell'amministrazione individuare e rimuovere le deviazioni abusive presenti nella rete idrica che drenano volumi ingenti di acqua a favore del suo utilizzo civile. Numerose indagini geologiche hanno dimostrato che Bronte è un territorio dotato di una ingente presenza di acqua nel sottosuolo, tale da rifornire con la sua dotazione molti Comuni limitrofi. Nel corso della prima seduta del Consiglio Comunale, che ha visto dibattere all'ordine del giorno il nodo della distribuzione idrica nel paese, il sindaco la illustrato le linee programmatiche di interventi infrastrutturali della rete, informando la cittadinanza presente, in massa in occasione del "battesimo" dei neo-consiglieri comunali, che l'amministrazione ha presentato la documentazione idonea al Genio Civile di Catania per la realizzazione di due nuovi pozzi in contrada Musa e a Piana dei Grilli. Una volta definito l'iter istruttorio da parte del Genio Civile (previsto per il prossimo febbraio 2003), potranno essere avviati i lavori di trivellazione per il reperimento di nuove risorse idriche per far sì che l'attuale dotazione di acqua passi dai 45 litri a 100 litri a regime, consentendo ai cittadini di usufruire per tutta l'intera giornata di un bene così essenziale per la vita quotidiana. La stessa prima seduta ha visto altresì l'elezione del presidente del Consiglio Comunale, preceduta da un dibattito tra i gruppi consiliari sulle intenzioni di voto e in merito agli aspetti di programmazione amministrativa del Comune. Il gruppo più forte in termini numerici, all'interno del civico consesso, e cioè quello di Forza Italia, per tramite del suo capogruppo, Gullotta, ha dichiarato che assumerà in futuro un atteggiamento costruttivo nei confronti della amministrazione, valutando le proposte presentate nel merito e sostenendo quelle che rispondono ad un esclusivo interesse della comunità brontese. Quindi, il consigliere comunale Aldo Catania, di Forza Italia, è stato eletto con 14 voti di preferenze e 6 schede bianche mentre vice è stato eletto il consigliere Proietto del gruppo dell'Udc. L'elezione di Aldo Catania (in paese noto come "Marunnuzza") è stata salutata con favore da tutto l'arco politico, sia dalle forze di opposizione sia da quelle che sostengono la Giunta, in quanto esprime un principio di civiltà politica il quale premia il partito ed il candidato che hanno raggiunto il più alto numero di preferenze. [G.D.G.]
15 Luglio 2002
Erogazione a giorni alterni per riparare i guasti Bronte, un caso amministrativo dietro la crisi Rimossi dal sindaco i due "big" dell'acquedotto Crisi idrica anche a Bronte, l'unico centro abitato della provincia di Catania che soffre l'emergenza acqua. Un'emergenza che sta sempre più prendendo la forma di un caso politico-amministrativo. La vecchia rete idrica del paese non è mai stata mappata e a conoscerla alla perfezione sono solo due dipendenti, già chiamati i «re dell'acqua». Resosi conto del potere che avevano i due, il sindaco Leanza li ha assegnati ad altri uffici e incarichi. Così al loro posto è stato insediato un gruppo operativo per l'emergenza e, con l'ausilio di una ditta specializzata (la Geoter di Paternò), starebbero venendo alla luce allacciamenti illegali, perdite che vanno a finire nei campi e manomissioni varie che vengono segnalate in tempo reale ai vigili urbani. Risultato: da due giorni l'amministrazione comunale ha disposto l'erogazione dell'acqua a giorni alterni per la zona a valle e a monte del paese. Una soluzione che, mano mano che si riparano le perdite e si fa ordine, sta permettendo il rientro dell' emergenza. [En. Ro., Giornale di Sicilia]
14 Luglio 2002
CRISI IDRICA Bronte è senz'acqua Bronte da quasi un mese è in piena crisi idrica, un disservizio mai verificatosi con tale intensità nella Città del pistacchio, così ricca di acqua nel sottosuolo. Un'emergenza che è scoppiata proprio all'indomani della vittoria elettorale del sindaco Turi Leanza, e negli ultimi giorni le telefonate di cittadini che lamentano la mancanza d'acqua si sono fatte via via più numerose. E come se non bastasse, gli uomini del Gruppo operativo aggiornano continuamente la situazione segnalando guasti e quantità d'acqua erogata nei vari punti del paese. Il Comune, dal canto suo ha già disposto l'erogazione dell'acqua a giorni alterni. Ieri è toccato alla zona del paese a valle di corso Umberto e di via Messina, oggi toccherà alla zona a monte. L’attività è febbrile, bussa anche un cittadino che dice dove abita e segnala il disservizio. Ridurre al minimo il disagio per la popolazione e per le aziende del territorio brontese è la prima grossa sfida che la giunta Leanza si trova, sua malgrado, ad affrontare. "Attualmente - spiega Sanfilippo - l'Acoset (l'ex Consorzio acquedotto etneo che porta l'acqua da Bronte nei comuni etnei fino alle porte di Catania, ndr) dal Ciapparazzo ci concede 35 litri d'acqua al secondo mentre fino a un mese fa erano almeno 42. Dal nostro pozzo della Musa riusciamo a incanalare 16 litri d'acqua al secondo". Troppo pochi per garantire un servizio adeguato alle famiglie brontesi che, oltre il consumo, d'estate aumentano anche nel numero. Troppo pochi per non disperdersi in una rete idrica che, al contrario di quella nuova che dà l'acqua alla zona di Borgonuovo, è stata costruita negli anni sessanta e non è stata neanche mappata. Una rete idrica conosciuta nei minimi particolari da due impiegati comunali Sofia e Messineo, da anni considerati a Bronte “i re dell'acqua”: Proprio loro, come ci dice lo stesso sindaco per telefono, si sarebbero resi responsabili di negligenze ("anche dolose") all'indomani dell'elezione di Leanza. "Sofia -afferma Leanza - dopo tre anni che non andava in vacanza, si è messo in ferie all'improvviso, l'altro ho provveduto io stesso a rimuoverlo dal suo incarico". Così i tecnici che hanno occupato il loro posto hanno trovato, come denuncia il sindaco, una rete idrica con molti allacciamenti sospetti, con perdite che andavano a finire nei campi e manomissioni varie, attuate da ignoti, che sono stati denunciate ai Carabinieri. Leanza, però, non ci tiene a lamentarsi solamente. Ha prospettato pubblicamente, durante il primo consiglio comunale, le soluzioni a medio termine all'annoso problema dell'acqua che passano da una relazione migliore tra il Comune e l'Acoset - in passato fatta di denunce reciproche e contenziosi - dallo scavo di un secondo pozzo in contrada Musa (fra cinque o sei mesi si otterrà l'autorizzazione) e dalla potabilizzazione, in concerto con l'Acoset, dell'acqua di Piano dei grilli, attualmente con troppo ferro e manganese per gli usi civili. Cento litri d'acqua al secondo per Bronte la prossima estate, ha promesso Leanza. Ci riuscirà? [Enzo Rossi, Giornale di Sicilia] 9 Luglio 2002 LA SITUAZIONE PEGGIORA OGNI GIORNO
Bronte senz'acqua La carenza d'acqua a Bronte, in questi ultimi giorni, ha toccato livelli inimmaginabili. La gente per fronteggiare l'esigenza si adopera come può. File interminabili nelle poche fontane di periferia, autobotti in giro per le vie del paese per rifornire i casi più estremi ed infine, come se non bastassero le spese che una famiglia quotidianamente deve sostenere, fior di quattrini spesi per l'acquisto di confezioni d'acqua minerale presso i vari supermercati. Durante la giornata la fornitura d'acqua del servizio pubblico viene razionata fra i quartieri in turni di qualche ora. E spesso a pagare le conseguenze di ciò sono gli operai del servizio acquedotto, i più vicini interlocutori della popolazione, che diventano vittime delle osservazioni frutto di migliaia di cittadini brontesi. Salvo qualche rara eccezione le famiglie di Bronte non riescono a riempire neppure le vasche di riserva e qualcuno meno fortunato, che non dispone neanche di questi contenitori a volte per mancanza di spazio, fa fronte al torrido periodo che sta attraversando il centro cittadino etneo con ogni genere di soluzione. In queste notti, per esempio, non è affatto difficile sentire per le vie dei quartieri i rumori delle lavatrici che le casalinghe avviano dopo le lunghe attese in arrivo dell'acqua: con la speranza che riescano a concludere il lavaggio. Tutti sperano ora nella nuova amministrazione e in coloro che durante l'ultima campagna elettorale hanno fatto della soluzione di questo problema uno degli obiettivi principali da raggiungere, nell'interesse dell'intera comunità. Intanto l'acqua manca, il caldo persiste e quel cordone lavico che avvolge il paese, infierisce senza pietà elevando la temperatura. Oltre alla lava i brontesi sopporterebbero volentieri anche la ricchezza d'acqua delle falde che scorrono sotto di essa; e nel loro territorio. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] |