4 Gennaio 2019
stallo politico dopo l'arresto del sindaco Calanna Voci su passo indietro, ma è Leanza a dimettersi L'ormai ex consigliere Leanza tira in ballo l'inchiesta che ha portato il sindaco ai domiciliari nella sua nota in cui dice addio al municipio. Scelta che sarebbe però legata a una staffetta già nei patti. Il futuro della giunta brontese è avvolto da punti interrogativi. Si chiacchiera sulle possibili dimissioni del sindaco Graziano Calanna, ormai da più di un mese. Da quando, cioè, si trova agli arresti domiciliari a seguito dell'inchiesta Aetna della procura di Catania. Le dimissioni del sindaco non sono fra le ipotesi in campo, si disse allora, ed è questa la linea che l'amministrazione, decapitata del suo leader, mantiene ancora oggi. «Certo, è chiaro che, stando così le cose, tanto a lungo non si potrà resistere», si lascia sfuggire un esponente di spicco della maggioranza brontese, in cambio della promessa dell'anonimato ... (leggi tutto su MeridioNews)
3 Gennaio 2019
Servizi comunali Bronte, sale la differenziata La raccolta passa al 50% Mentre si dimette il consigliere Leanza si avviano nuovi lavori La raccolta differenziata a Bronte sale dall’11 al 50% grazie «al nuovo servizio e alla collaborazione dei cittadini». A dirlo è il vice sindaco vicario, Gaetano Messina, nel tracciare un bilancio 2018. Ma il nuovo anno parte con un milione di lavori, con fondi comunali, e le dimissioni del consigliere Antonio Leanza, amareggiato «da opportunismo e trasformismo politico». Su proposta dell’amministrazione del sindaco Graziano Calanna, a fine anno il consiglio, con i voti di maggioranza e opposizione, ha dato l’ok all’acquisto di due scuolabus e a circa un milione per lavori, di cui due riguardano il parco urbano, per realizzare la scalinata che lo colleghi al corso Umberto (147.248 euro) e demolire un fabbricato per creare un nuovo ingresso (82.436). Bandite distinte gare per asfaltare le vie Messina e Borsellino (194.000 euro), le vie Etna, Aldisio, Lucca, Siena, Pisa e Faraone (118.000), le vie capitano Basile e Antonino Grassia (116.500) e strade varie (37.000). Per i risultati del 2018, oltre al vice sindaco Messina, soddisfatti si sono detti gli assessori Ernesto Di Francesco, Giuseppe Di Mulo e Chetti Liuzzo. Aprono il 2019 anche le dimissioni da consigliere del presidente della commissione bilancio, Antonio Leanza, proposto assessore alle elezioni 2015 del sindaco Graziano Calanna, con cui ha subito divergenze che lo portano all’opposizione, a «tre rinunce a fare l’assessore», esami critici dei bilanci, esposti a Corte dei conti e Anac. Oltre al «disagio e disillusione nel vedere espressioni e costumi d’opportunismo e trasformismo politico» Leanza spiega: «Maturate da mesi, non rimando per evitare che le dimissioni appaiano conseguenti a una possibile conclusione anticipata del mandato, effetto dell’evento giudiziario che vede il sindaco sospeso dalla carica» [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
2 gennaio 2019
Gli subentra Giuseppina Ruocco Leanza lascia il Consiglio comunale Antonio Leanza, presidente della Commissione consiliare al Bilancio, questa mattina ha rassegnato le proprie dimissioni dal Consiglio comunale. Ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio comunale, Nino Galati ed ai consiglieri, spiegando della sua decisione. «Con la presente – scrive Leanza - intendo comunicarVi le mie dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale. Sono stato orgoglioso di aver ricoperto questa carica per più di tre anni nel paese per il quale la mia famiglia ha dedicato, al suo progresso sociale ed economico, la sua intera esistenza. Credo di essermi in questi anni impegnato, nei limiti delle mie possibilità, nel dare il mio contributo e lustro ai lavori del Consiglio comunale, organo elettivo per il quale nutro grande rispetto e che ritengo sia stato un privilegio averne fatto parte. Come ho manifestato ad alcuni di Voi la mia decisione è maturata negli ultimi mesi e non ritengo più opportuno rimandare tale scelta per evitare che sia solo mera conseguenza di una possibile conclusione anticipata del mandato elettorale, per effetto di alcuni eventi giudiziari che hanno investito i massimi organi del Comune. Non Vi nascondo che alcune volte ho provato disagio e disillusione nel vedere espressioni e costumi di opportunismo e trasformismo politico, che a mio avviso, contribuiscono ad aumentare quel solco tra istituzioni e cittadini che appare, ormai, quasi incolmabile. Certo che chi mi sostituirà sarà assolutamente all’altezza del ruolo, Vi porgo un caloroso saluto e auguro un fruttuoso lavoro». Dopo le dimissioni di Leanza il presidente del Consiglio comunale, Galati, ha rilasciato questa dichiarazione: «Non condivido le motivazioni che hanno spinto il consigliere Antonio Leanza a dimettersi, ma è giusto rispettare la sua decisione. Io, in qualità di presidente dell'Assemblea consiliare, sento il dovere di ringraziarlo per il lavoro svolto in questi anni. Al di là delle posizioni, a volte concordi ed a volte meno, come è normale che accada in un dibattito democratico, è giusto riconoscere il suo impegno sia nelle vesti di consigliere, sia di presidente della Commissione Bilancio del Comune. Impegno che ha permesso al Consiglio di dibattere ed approfondire temi cari alla collettività. Auguro – ha concluso - a chi prenderà il suo posto di condividere, con l'intero Consiglio comunale, un impegno sempre rivolto al bene della Città”». Antonio Leanza, figlio di Salvatore, vicepresidente della Regione siciliana e sindaco di Bronte, è stato eletto nelle elezioni comunali del 2015 nella lista “Sicilia Democratica – Protagonista sei Tu Leanza”, una delle 4 liste che sosteneva la candidatura di Graziano Calanna (secondo con 137 voti); era uno dei 4 assessori designati da Calanna durante la campagna elettorale, ma dopo averlo sostenuto alle Comunali, era finito in minoranza dopo una traumatica rottura. Al suo posto sarà nominata consigliere comunale la signora Giuseppina Ruocco (quarta della lista con 95 voti, foto a destra), moglie dell'ex consigliere comunale Salvatore Catania.
30 dicembre 2018
L’Amministrazione comunale traccia il bilancio di un anno di lavoro Il bilancio 2018 del sindaco Calanna L’Amministrazione comunale traccia il bilancio di un anno di lavoro, sottolineando i tanti progetti e le iniziative che, pur facendo di Bronte una cittadina attiva e laboriosa, hanno lasciato un bilancio in attivo, un traguardo che pochi Comuni siciliani di questi tempi possono vantare. Assente per le note vicende il sindaco Graziano Calanna, è toccato al vice sindaco Messina, insieme con gli assessori Di Mulo, Liuzzo e Di Francesco ripercorrere l'attività del 2018. «Un lavoro lungo ed impegnativo. – ha affermato l’assessore Di Francesco – Abbiamo acquistato nuovi scuolabus con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e presto Bronte avrà nuovi parchi gioco». «Le scuole sempre in primo piano – ha aggiunto l’assessore Liuzzo – coinvolgendo famiglie e docenti. Numerosi progetti di sensibilizzazione e formazione, cui si aggiunge l’istituzione della sezione Primavera». «E’ stato soddisfacente – ha spiegato l’assessore Di Mulo – vedere l’ultima edizione dell’Expo del pistacchio raggiungere i 150 mila visitatori e sarà ancora più bello vedere come nel 2019, grazie al lavoro programmato quest’anno trasformarsi in un cantiere a cielo aperto». Lunga la relazione del vice sindaco che ha ribadito l’attenzione dell’Amministrazione verso la zona artigianale, i servizi sociali, gli investimenti programmati per migliorare la qualità della vita e i servizi ai cittadini. «Ci stiamo occupando – ha affermato Messina – dell’informatizzazione dell’Ufficio tecnico per facilitare le procedure agli utenti ed ottimi risultati ha prodotto l’ufficio di progettazione europea. Abbiamo partecipato, infatti, con grandi risultati a tanti bandi. Come dimenticare poi l’impegno del sindaco Calanna per il Polivalente e per il finanziamento del restauro della Chiesa di San Vito. Ma non solo, i lavori della Chiesa del Rosario e del Polo sportivo, già consegnati, ci danno la misura di un impegno imponente, costante ed evidente. Portando la Cuc (Centrale unica di committenza) a Bronte siamo riusciti ad esperire circa 50 procedure di gara entro l’anno. Infine – conclude – quando siamo arrivati la raccolta differenziata era all’11%, mentre oggi grazie al nuovo servizio, al costante monitoraggio e controllo ed alla lodevole collaborazione dei cittadini, supera il 50%». Tutti gli assessori, infine, hanno ricordato l’impegno del sindaco Graziano Calanna, improntato sempre sulla trasparenza e massima legalità, augurandogli di poter dimostrare l’assoluta e totale estraneità alle ipotesi che gli vengono contestate.
28 dicembre 2018 Regione Sicilia: il Calendario degli eventi folkloristici, enogastronomici, culturali e religiosi del 2019 non comprende la Sagra La Sagra del Pistacchio bocciata dalla Regione Il vicesindaco Messina: «La Commissione incaricata dia spiegazioni sui criteri adottati» «Per carità capisco bene. Se ogni anno l’Expo del pistacchio verde di Bronte dop attira l’interesse di investitori, turisti e testate giornalistiche di quasi tutta Europa è normale che non sia degno di far parte del “Calendario delle manifestazioni di grande richiamo turistico” della nostra amata Regione siciliana». C’è tanto sarcasmo in questa dichiarazione che rilasciano il vice sindaco Gaetano Messina e l’assessore Giuseppe Di Mulo dopo avere letto la lunga lista di eventi promossi dalla Regione per il 2019 attraverso il “Calendario” che elenca mese per mese tutti gli appuntamenti folkloristici, enogastronomici, culturali e religiosi, in programma il prossimo anno in tutta l’Isola. Calendario sancito con un decreto firmato dall'assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo, che non comprende la Sagra del Pistacchio, giunta quest'anno alla 28ma edizione e che, ricordiamo, promuove uno dei prodotti tipici più buoni e soprattutto più ricercati del paniere dei prodotti tipici della Sicilia. «Si tratterà certo di una dimenticanza. – continua sempre ironico il vice sindaco – Pensate che a Tokyo come a New York riescono a vendere il pistacchio di Bronte anche a 200 euro al chilo. In Inghilterra, come in Australia il gelato al pistacchio verde di Bronte va a ruba e l’Expo del pistacchio non è fra gli eventi gastronomici che possono essere di interesse regionale». Il vice sindaco poi continua a leggere l’elenco delle manifestazioni e dubbioso afferma: “Mah, non è certo nostra intensione giudicare la valenza delle manifestazioni inserite per carità, ma certo escludere l’Expo del pistacchio è stato non un peccato, ma un delitto. Noi abbiamo regolarmente fatto richiesta di inserimento nel calendario alla Regione, ritengo, visto che si parla della cosa pubblica, che non sarebbe sbagliato avere dalla commissione incaricata spiegazioni sui criteri adottati”. E ad essere arrabbiato non è solo il vice sindaco. “Intanto – afferma l’assessore alle Attività produttive Giuseppe Di Mulo – chiariamo subito che essere inseriti nel calendario ha solo carattere promozionale e non attribuisce alcun diritto ad ottenere dei finanziamenti. E’ chiaro però che la promozione per un evento come l’Expo del pistacchio è fondamentale. Di conseguenza l’ingiusta esclusione ci danneggia.» «Per l’Expo del pistacchio – continua - ci sono imprenditori che investono, tutta la città si trasforma in una vetrina e si prepara ad accogliere tanti turisti. Pensate che proprio quest’anno hanno di gran lunga superato 150 mila in appena 2 fine settimana.» «Mi chiedo – conclude - quanti eventi in Sicilia possono vantare questo record?» «Senza considerare – conclude l’assessore alle politiche culturali ed educative Chetti Liuzzo – che l’Expo del pistacchio, invitando ogni anno gli studenti delle scuole di buona parte delle Sicilia, contribuisce alla formazione culturale delle nuove generazioni. I presupposti per l’inserimento nel calendario quindi c’erano tutti.» Alla fine conclude il vice sindaco Messina: “Fra le tante Sagre – afferma - che vi sono in Sicilia, 4 sono le più rinomate, ovvero la Sagra del mandorlo in fiore, il Cous Cous Fest, Chocomodica e l’Expo del Pistacchio di Bronte. Le prime 3 sono inserite, la quarta no. Credo che la Regione ci debba una spiegazione”.
12 Dicembre 2018
La strana transazione della Giunta Calanna «Sembrerebbe proprio una strana delibera la 149 del 23 novembre 2018, con cui la Giunta del Comune di Bronte, assente il sindaco Calanna è l'assessore Di Mulo, ha provato la transazione tra il signor Salvatore Bonaventura è lo stesso comune... (leggi tutto ed altro su La Spia Press / Corriere Etneo)
16 Dicembre 2018
Il Comune non ha chiesto al Tar di fissare l’udienza Revocato il finanziamento per la discarica L’archiviazione del ricorso significa restituire 430.130 euro alla Regione Il comune di Bronte non chiede la fissazione dell’udienza e il Tar archivia un ricorso che per l’ente significa restituire 430.130 euro all’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, che nel 2007 aveva revocato un finanziamento degli anni Ottanta, per realizzare una discarica. Sull’argomento i consiglieri della commissione bilancio Antonio Leanza, Valeria Franco, Carlo Castiglione e Rosario Liuzzo hanno presentato un’interrogazione, interessato il segretario comunale Giuseppe Bartorilla e chiesto di «congelare» la liquidazione della parcella da 7 mila euro portata all’incasso dall’avvocato ad aprile 2018 e vagliata dal Comune, per il pagamento, il 28 novembre scorso, giorno in cui Leanza portava il caso in commissione e in consiglio. Sempre nel corso della seduta consiliare del 28 novembre, come si legge nel relativo verbale recentemente pubblicato, il sindaco Graziano Calanna si diceva ignaro della questione ma assicurava: «Verificherò se ci sono responsabilità». La vicenda. Fra il 1987 e il 1991, l’Assessorato finanzia al comune 4 miliardi e mezzo di lire, per creare una discarica in contrada Margiogrande. A dicembre 1993, sindaco Mario Zappia, viene bandita la gara d’appalto la cui aggiudicazione, nel 1996, viene annullata dal Cga di Palermo. La discarica, intanto, entra in funzione ma a gennaio 1999 (sindaco Zappia) una frana ne sancisce la chiusura. Nel 2004, la Regione avvia la revoca dei fondi erogati, ma il sindaco Turi Leanza la contesta. Nel 2006, l’Assessorato recepisce in toto le valutazioni dell’avvocatura dello Stato, che ravvisa da parte del Comune un utilizzo dei fondi «con modalità gravemente e incontestabilmente illegittime», e a gennaio 2007 ne decreta la decadenza. Il sindaco Firrarello impugna il decreto al Tar, che a luglio 2007 ne sospende l’efficacia, ma a marzo 2018 il Tar ratifica l’abbandono della causa da parte del Comune e estingue ricorso e finanziamento. Sulla vicenda, un «non saprei» è stata la risposta di Zappia, a distanza di 25 anni dalla gara; «non conosco la questione» era stata quella di Calanna nella seduta del consiglio del 28 novembre. Infine il vice sindaco Gaetano Messina: «Ho chiesto all’ufficio tecnico e all’ufficio legale di fornirmi una relazione e chiarimenti sulla vicenda». (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia) | 29 dicembre 2018 Il Finanziamento della discarica di Margiogrande I chiarimenti del Consiglio comunale il vice sindaco Messina tranquillizza tutti Il Consiglio comunale a fine anno ha fatto chiarezza sul rischio di dover restituire all’assessorato regionale Territorio ed Ambiente al somma di 430 mila euro finanziata negli anni 90 per la bonifica della discarica di Margiogrande. Si tratta di un finanziamento che la Regione ha prima assegnato e poi, a seguito di alcune vicissitudini nella realizzazione delle opere, richiesto indietro. A questa decisione - si afferma in un comunicato stampa - ai tempi il Comune si è opposto, facendo ricorso al Tar, che nel marzo scorso, a causa del fatto che non è stata presentata una nuova istanza di fissazione dell’udienza, ha decretato perento il ricorso. Per questo giornali e social hanno paventato il rischio che il Comune dovesse restituire le somme, con il dibattito che con una interrogazione dei consiglieri Antonio Leanza, Rosario Liuzzo, Carlo Castiglione e Valeria Franco, è finita in Consiglio. «L’interrogazione – ha spiegato Leanza in Consiglio – concerne una controversia fra il Comune di Bronte e l’Assessorato Territorio ed Ambiente sul finanziamento di 430 mila euro per la bonifica della discarica di Margiogrande che la Regione rivuole indietro. Nel 2007 il Comune ha chiesto la sospensiva alla richiesta di restituzione del finanziamento, ma oggi il Tar ha dichiarato perento il ricorso non essendo stata presentata nuova istanza di fissazione dell’udienza. Chiediamo di capire l’intero iter che ha portato a questo risultato, sia per una questione di trasparenza, sia per capire se l’esito del decreto del Tar rischia di compromettere gli equilibri di bilancio». Alla interrogazione ha risposto ufficialmente l’avvocatura comunale, con il vice sindaco Messina che però ha tranquillizzato tutti: «Non c’è pericolo. – ha affermato – Perenzione non vuol dire automatica restituzione dei 430 mila euro. E vi chiarisco perché. Si dovrebbe – ha spiegato - innestare un altro procedimento davanti al giudice ordinario dove noi potremmo avvalerci di tutta una serie di documenti che ci consentirebbero di opporci. Tutti sanno poi che il Tar sul merito si è già espresso dando ragione al Comune. Inoltre è chiaro a tutti che innestando un ulteriore procedimento è reale la possibilità che arrivi la prescrizione. E’ strano e strumentale che qualcuno abbia fatto esplodere la vicenda solo adesso, ma noi sapevamo bene che non c’era alcun rischio di compromettere il bilancio. Ogni preoccupazione è inutile». Fatta chiarezza sull’episodio ed esauditi tutti i dubbi il consigliere Enza Meli però ha stigmatizzato chi sui giornali o sui social critica il Comune ingiustamente con il Consiglio comunale che nella stessa seduta ha approvato a maggioranza diversi debiti fuori bilancio ed affrontato il problema che attanagliano il servizio di cattura e ricovero dei cani randagi. | 31 Dicembre 2018 Margiogrande Discarica, il Comune: «I fondi sono salvabili» Per il vicesindaco Gaetano Messina ci si può opporre proponendo ricorso civile La perenzione del ricorso al Tar del 2007, proposto dal comune di Bronte contro la decadenza del finanziamento per la realizzazione della discarica di Margiogrande, secondo il vice sindaco Gaetano Messina (foto a destra) «non vuol dire automatica restituzione» dei 430.130 euro ricevuti e spesi, perché il Comune potrebbe ancora tutelarsi in sede civile. Nel 2007 l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente dichiarava la decadenza di un finanziamento da 4 miliardi e mezzo di lire, concesso al Comune negli anni Ottanta e di cui aveva erogato i 430.130 euro. Impugnato il decreto, a luglio 2007 il Tar Catania sospendeva la restituzione dei fondi, nell’attesa della pronuncia di merito, che poi non c’è stata perché a marzo 2018 il Tar archiviava il ricorso. Sulla questione, i consiglieri d’opposizione Antonio Leanza, Valeria Franco, Carlo Castiglione e Rosario Liuzzo hanno presentato un’interrogazione e nel consiglio di sabato Leanza ha spiegato: «Se è vero che nell’immediato, come afferma il vice sindaco, il finanziamento non andrebbe restituito è anche vero che l’importo andava accantonato nel bilancio di previsione 2018. Poiché questo non è stato fatto, il bilancio non risulta veritiero e in equilibrio». Di questa decadenza, Leanza il 28 novembre ha informato i revisori dei conti. Il vice sindaco Messina ha assicurato: «Non c’è pericolo. Perenzione non vuol dire automatica restituzione dei 430 mila euro. Si dovrebbe innestare un altro procedimento davanti al giudice ordinario dove potremmo avvalerci di tutta una serie di documenti che ci consentirebbero di opporci. Tutti sanno, poi, che il Tar sul merito si è già espresso dando ragione al Comune. Inoltre, è chiaro a tutti che, innestando un ulteriore procedimento, è reale la possibilità che arrivi la prescrizione». Sulla «ragione al Comune» data «sul merito» dal Tar, Messina ha precisato di riferirsi alla sospensiva del 2007 che ha bloccato la restituzione delle somme, poiché il giudizio non c’è stato. Sempre sabato, il consiglio ha riconosciuto debiti fuori bilancio per mezzo milione di euro, nella seduta precedente, invece, su proposta dell’Amministrazione ha finanziato mezzo milione per la manutenzione delle strade e duecentomila euro per collegare il parco urbano di viale Cavalieri di Vittorio Veneto con il corso Umberto. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] |
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22 Dicembre 2018
IL TRIBUNALE DEL RIESAME Morosoli e Calanna restano ai domiciliari Il sindaco respinge le accuse L'imprenditore Morosoli e il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, coinvolti nella maxi inchiesta Aetna condotta dalla Guardia di Finanza, rimangono agli arresti domiciliari. Il Tribunale del Riesame ha confermato l'ordinanza del Gip emessa nei confronti del sindaco Calanna accusato di istigazione alla corruzione. L'indagato, difeso dagli avvocati, Carmelo Peluso e Maria Mirenda, avrebbe chiesto - secondo la tesi della Procura - ad un'azienda interessata all'affidamento della gestione della manutenzione e sfruttamento dell'energia elettrica prodotta dall'acquedotto comunale di "prevedere nel piano dei pagamenti di spesa da far approvare al Comune un aumento del valore di 20.000 euro del costo del collaudo". Richiesta rifiutata poi dall'imprenditore. Calanna ha sempre "negato di aver chiesto utilità illecite per se o per i propri amici". (Tratto da LiveSicilia) |
15 Dicembre 2018
Bronte, l'albero Casaccio fa concorrenza a Spelacchio «Solo un errore, le luci devono ancora essere installate» Lo sbaglio di un dipendente comunale sta costando, in queste ore, una serie di attacchi all'amministrazione comunale (già provata dall'assenza del sindaco Graziano Calanna, agli arresti domiciliari). L'assessore Giuseppe Di Mulo commenta: «Che amarezza» L'hanno chiamato Casaccio, seguendo la tradizione inaugurata dai cittadini di Roma con il loro Spelacchio. L'albero di Natale di piazza Spedalieri, al centro di Bronte, ha scatenato una lunga sequela di polemiche sui social network. Tutto per via di un'immagine ... (leggi tutto su MeridioNews) A seguito delle notizie diffuse sui social media riguardo gli addobbi dell’albero di Natale di Piazza Spedalieri, l’Amministrazione comunale, guidata dal vice sindaco, Gaetano Messina, precisa quanto segue: «Tutti gli alberi di Natale posti lungo le vie ed in particolare in Piazza Spedalieri dovranno essere illuminati dalla ditta che si aggiudicherà l’appalto. Oggi, 14 dicembre 2018, aggiudicata la gara da parte degli Uffici, si provvederà ad addobbare tutti gli abeti natalizi. Ieri sera le luci dell’albero di Piazza Spedalieri sono state accese per qualche ora solo un mero errore tecnico. Non si trattava quindi del tipo di illuminazione programmata dall’Amministrazione comunale, che dovrà realizzare la ditta che si aggiudicherà l’appalto».
13 Dicembre 2018
Il “caso” Banca Popolare dell’Etna In tredici rinviati a giudizio per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza Accolta dal Gip di Catania richiesta della locale Procura: processo per i nove ex componenti degli organismi aziendali dell’istituto di credito, per l'ex direttore generale e per tre ex componenti del collegio sindacale. Le indagini effettuate dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania, anche sulla base dell’analisi della documentazione messa a disposizione dalla Banca d’Italia, hanno consentito a questa Procura di contestare una serie di episodi di gravi irregolarità nell’amministrazione e di gravi violazioni normative. [Vedi su Corriere Etneo, CataniaToday, La Sicilia) Prestiti agli amici senza garanzie. così affossarono la Banca dell'Etna “Rinviati” in 13. La Finanza accerta svariate irregolarità Catania. Aggiotaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. E' per questi reati che la Procura di Catania ha chiesto e ottenuto dal Gip il rinvio a giudizio di 13 ex componenti degli organi aziendali della “Banca Popolare dell'Etna Soc. Coop.” di Bronte, che si ritrovò in amministrazione straordinaria dall'aprile del2014 al novembre del2015 e che successivamente fu incorporata dalla “Igea Finanziaria Spa”. Si tratta, per l'esattezza, dell'ex direttore generale Alfio Benvegna (70 anni), degli ex componenti del Consiglio di amministrazione Filippo Azzia (59), Emilio Monfrini (83), Carmelo Schilirò (58), Piero Portale (61), Giuseppe Martelli (60), Antonino Cipolla (55), Michele Biondi (64), Nunzio Faranda (73) e Giosuè Saccullo Russello (55), nonché degli ex componenti del collegio sindacale Alberto Sebastiano Caserta (67), Giuseppe Alfredo Nigro (56) e Angelo Gabriele Ciraldo (53). Tutti brontesi, eccezion fatta per Azzia, Monfrini e Portale. Tutto nasce a seguito di accertamenti ispettivi disposti dalla Banca d'Italia, presto affiancata dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania (per gli aspetti di rilievo penale), a seguito dei quali è stata evidenziata la progressiva compromissione degli equilibri tecnici aziendali nonché le gravi carenze nella governance. Le stesse che hanno portato la Banca Popolare dell'Etna - con sportelli a Bronte e Catania - dapprima in amministrazione controllata e successivamente all'assorbimento da parte di altro istituto. Le Fiamme gialle, in particolar modo, avrebbero appurato una serie di gravi irregolarità nell'amministrazione e violazioni normative. In particolare modo un anomalo accentramento del potere decisionale a favore degli allora presidente del Cda e direttore generale, Azzia e Benvegna, i quali nella redazione del bilancio del 2012 avrebbero adottato criteri di valutazione dei prestiti non in linea con i principi contabili internazionali. In pratica i prestiti sarebbero stati concessi ad alcuni amici senza verificare la possibilità degli stessi di rientrare dal debito, che infatti non rientravano e contribuivano a impoverire la banca che fra l'altro, a quel tempo, per poter operare doveva avere un patrimonio di vigilanza, in pratica il capitale sociale, pari a 6 milioni e 300 mila euro: sotto tale cifra non si poteva scendere, ma la banca restava in vita perché non si denunciavano tali perdite. Contestata anche la mancata sorveglianza sulla corretta applicazione della normativa antiricic1aggio, riscontrata direttamente dalla Banca d'Italia. [Concetto Mannisi, La Sicilia del 14.12.18] |
12 Dicembre 2018
L’elisuperficie dimenticata da difendere e valorizzare Riflettori puntati sull’elisuperficie di Bronte realizzata dalla Città metropolitana ed ancora non in uso. Il presidente del Centro studi Azione e Sviluppo locale di Bronte, Giuseppe Gullotta, scrive una lettera al Comune sottolineando l'importanza di attivare l'infrastruttura di soccorso che però non è ancora formalmente del Comune: «Con decreto del sindaco metropolitano del 12 settembre 2017, è stato posto in essere un atto di indirizzo per la concessione in comodato d'uso dell'infrastruttura eliportuale sita in contrada Sciara Sant'Antonio nel Comune di Bronte. L’Elisuperficie è stata realizzata per assolvere al trasporto celere dei pazienti dei centri ospedalieri attrezzati. Detta esigenza è divenuta particolarmente urgente in considerazione anche del declassamento del reparto di chirurgia dell'ospedale di Bronte e della impossibilità di garantire ormai di fatto in detto nosocomio le urgenze in determinati momenti della settimana e dei giorni festivi. L'infrastruttura allo stato attuale, è priva di servizio di gestione e custodia e altresì, necessita di interventi manutentivi, anche a seguito di atti vandalici recentemente verificatisi. L'attivazione e la gestione dell'opera in tempi brevi è importante ai fini della Protezione Civile nella tutela della collettività.» Il vicesindaco di Bronte, Gaetano Messina, pur riconoscendo l'importanza dell'opera, come riferito durante i lavori del Consiglio comunale, ha verificato tramite l'Ufficio tecnico che, «al fine di formalizzare la consegna proposta dalla Città metropolitana al Comune, occorre acquisire parere e collaudi che il Comune non può richiedere e auspica che ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile per consentire l'apertura dell'importante presidio di sicurezza». Il Comune di Bronte, inoltre, nel tentativo di salvaguardarle sottrarle ai vandali sta custodendo, per conto dell'area metropolitana, diverse attrezzature dell’elisuperficie, fra cui anche il gruppo elettrogeno. [tratto da La Sicilia del 12.12.18]
3 Dicembre 2018
Il sindaco nega tutto Graziano Calanna interrogato dal gip di Catania dopo l’arresto per istigazione alla corruzione Ha rigettato ogni accusa nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Catania il sindaco di Bronte Graziano Calanna, agli arresti domiciliari per istigazione alla corruzione nell’ambito dell’operazione “Aetna” della guardia di finanza coordinata dalla Procura. Lo rendono noto i suoi legali, gli avvocati, Carmelo Peluso e Maria Mirenda, sottolineando che “ha risposto a tutte le domande del giudice”. (Tratto da La Sicilia web)
1 Dicembre 2018
Calanna sospeso dal Prefetto Bronte, il sindaco e quella richiesta di 20mila euro | Per la «gravità del fatto», in un contesto in cui «l'indagato risultava già avere sollecitato accordi corruttivi collegati all'esercizio delle sue funzioni», per il sindaco di Bronte «sussiste il concreto e attuale pericolo di reiterazione di reati della stessa specie». E dunque il GIP di Catania, Giuliana Sammartino, per Graziano Calanna ha disposto gli arresti domiciliari. Già in tarda mattinata è arrivata la sospensione dalla carica di sindaco, disposta dal prefetto Claudio Sammartino. Per Bronte, va da sé, un terremoto politico. Il sindaco è accusato di istigazione alla corruzione, in concorso con Concetto Bellia Sebastiano Musumeci, ritenuti «intermediari» della richiesta di Calanna a Stefano Urbani, amministratore della “Etra”, azienda veneta che aveva fatto richiesta al Comune di Bronte per un project financing per manutenzione e sfruttamento dell'energia elettrica prodotta dall'acquedotto comunale. Calanna, secondo l'accusa, chiede una consulenza da 20mila «in favore di una persona di fiducia», in cambio di una voce di pari importo da inserire nel progetto e dunque a carico del Comune. Ma l'imprenditore ha rifiutato. Calanna, 47 anni, avvocato, esponente del PD legato al deputato regionale Anthony Barbagallo, è un figlio d'arte. Suo padre, Nunzio, ex socialista, è stato deputato regionale. Quella dei Calanna è una delle famiglie più in vista di Bronte: la madre del sindaco era titolare della storica farmacia in piazza Rosario, la sorella e preside del Commerciale, lo zio, Don Peppino Calanna, fu lo storico rettore del “Capizzi”. «Mi dispiace per la città è una ferita», dice Giuseppe Castiglione, brontese doc e rivale politico del sindaco che nel 2015 sconfisse il candidato “firrarelliano” Salvatore Gullotta. «Non ho mai avuto un dialogo con Calanna, ma lo conosco come uno perbene. Spero – conclude l’ex sottosegretario - che possa dimostrare la sua estraneità». A incastrare il sindaco alcune intercettazioni. Una è del 9 febbraio scorso. Musmeci (professionista incaricato dall'azienda) dice a Bellia, ex sindaco di Castiglione ed ex presidente del Parco dell'Etna: «Mi è stato chiesto di… eh… incrementare l'importo del piano economico con una voce aggiuntiva… eh… per dare una consulenza esterna… eh… a qualcuno mmh… di fiducia, d'accordo. Di fiducia non nostra, ma del sindaco…» L'intermediario rivela che l'impresa «poteva mettere qualche migliaio di euro lì» o «pagare i manifesti elettorali». Ma i 20mila euro no. Bellia apostrofando il sindaco come «delinquente», ribadisce, ricostruisce il gip, «che non voleva saperne di tangenti e che già in passato il sindaco ci aveva provato per lui». Ma è lo stesso Bellia, quando Musmeci crede che Calanna non voglia più fare il progetto, ad invitarlo a depositare le 5 copie al Comune:«Le consegno io al sindaco, così è contento». Ma l'imprenditore sente ormai troppa puzza di bruciato. E a Musmeci rivela: «Se si tira in mezzo Cettino Bellia che si prenderà non so quanto… non so quanto… quei soldi vanno detratti a noi… così è». Alla fine il progetto salta. «Mafiosi», dice urbani quando scorrono i titoli di coda. [Mario Barresi, La Sicilia] 1 Dicembre 2018
Provvedimento del Prefetto di Catania «Chiese soldi», sospeso il sindaco di Bronte Un sindaco finito ai domiciliari, quello di Bronte, un altro iscritto nel registro degli indagati. Il primo, Graziano Calanna (immediatamente sospeso dalla Prefettura) deve rispondere di istigazione alla corruzione per la gara sulla manutenzione dell'acquedotto comunale e lo sfruttamento dell'energia elettrica prodotta. La sua vicenda non ha nulla a che vedere con l'imprenditore Francesco Russo Morosoli, ma entra in questa indagine per un'intercettazione da cui salta fuori il suo nome. Il primo cittadino ha, infatti, chiesto ad un'azienda interessata all'appalto di prevedere nel piano dei pagamenti di spesa da far approvare al Comune un aumento del valore di 20.000 euro del costo del collaudo per ottenere illecitamente per se il denaro. Un disegno criminoso che si è concretizzato «in una d'azione di utilità corruttiva» - sostiene l'accusa - in quanto l'imprenditore contattato non ha dato seguito alla richiesta indebita. (…) [*far*, Giornale di Sicilia] | 1 Dicembre 2018 LE REAZIONI. BRONTE NELLA BUFERA Il sindaco Calanna sospeso dal prefetto E il M5S: «Sfiducia» Sgomento è incredulità. Sono questi sentimenti che aleggiano nelle prime ore di ieri mattina a Bronte. Un brusco risveglio che nessuno immaginava. La notizia viene data poco prima delle 8. Il sindaco, Graziano Calanna, è coinvolto in una indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Riposto relativa alla concessione per le escursioni sull'Etna. Nel corso delle indagini, da alcune intercettazioni, è emerso il coinvolgimento di Calanna in relazione alla richiesta di utilità corruttive indebite per procedere all'affidamento a un'impresa privata della gestione della manutenzione e sfruttamento dell'energia elettrica prodotta dall'acquedotto comunale di Bronte. In paese, ieri mattina, non si parlava d'altro. Tra gli avventori dei bar, in piazza Spedalieri, nelle scuole di Bronte la domanda era una sola: «Ma è vero?». E subito è partita la ricerca delle notizie, sui social o su internet, per avere la conferma delle dicerie sentite. «Ma ora si deve dimettere? Ora che succede?» sono le domande che si pongono i cittadini di Bronte. Il sindaco lo conoscono tutti e la notizia desta clamore, ma nessuno si sbilancia. Anche sui social pochi commenti: tra i primi Valeria Franco, consigliera e portavoce del M5S, che su Facebook scrive: «A seguito dei fatti che hanno coinvolto questa mattina il sindaco del comune di Bronte, il Movimento 5 Stelle è pronto a depositare una mozione di sfiducia nei confronti suoi e della Giunta il giorno dopo la convalida della misura cautelare cui, da oggi, è sottoposto l'avvocato Graziano Calanna. Va da sé che il rapporto tra la città e il sindaco può considerarsi definitivamente compromesso e quindi riteniamo necessario restituire la parola ai cittadini. Sarà nostra cura informarvi sull'evoluzione della vicenda, nel pieno rispetto del lavoro della Magistratura e delle autorità competenti». Cauto il suo predecessore Pino Firrarello: «L'atto giudiziario che coinvolge sindaco di Bronte rattrista, - e spero che troverà il modo per uscirne fuori indenne anche per il buon nome del paese che amo». (…) In serata il prefetto ha temporaneamente sospeso Calanna dall'incarico di sindaco. [Luigi Saitta, La Sicilia] |
Giunta e consiglieri certi dell'innocenza di Calanna A seguito della vicenda che ha coinvolto il sindaco Graziano Calanna, la Giunta municipale ed i consiglieri comunali Antonio Petronaci, Samanta Longhitano, Ausilia Savoca, Giuseppe Currenti, Giuseppe Di Mulo, Angelica Catania, Gaetano Messina, Salvino Luca, Franco Catania ed il presidente Nino Galati hanno dichiarato: «L’azione amministrativa sempre trasparente ed approntata alla legalità costituisce la prova regina per dimostrare la completa ed assoluta estraneità del sindaco di Bronte nell’unica vicenda che gli viene contestata. Si confida in ogni caso nel lavoro della magistratura e della giustizia che certamente, in tempi rapidi, farà luce sull’effettivo verificarsi degli eventi e che confermerà sicuramente l’innocenza del sindaco Calanna». |
| 2 Dicembre 2018 Il sindaco Calanna e la consulenza da 20mila euro Dalle carte del gip viene fuori l'episodio in cui il sindaco Calanna avrebbe spinto per l'inserimento di un costo aggiuntivo per il Comune, da far arrivare ad un "soggetto amico" per la realizzazione di centrali idroelettriche a Bronte. [CataniaToday] 30 Novembre 2018
Corruzione sull'Etna Sindaco ai domiciliari e sospeso dalla carica - Gare truccate per escursioni sull'Etna. Arrestati Francesco Augusto Russo Morosoli, l'imprenditore-editore, e Graziano Calanna sospeso dalla carica di sindaco di Bronte per corruzione. Cinque ai domiciliari. L'indagine partita da un esposto anonimo. Indaga la Guardia di Finanza. [RaiNews.it] Il Prefetto di Catania sospende dalla carica il sindaco di Bronte - Il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ha sospeso dalla carica Graziano Calanna, sindaco di Bronte, agli arresti domiciliari per istigazione alla corruzione nell’ambito di un’indagine della guardia di finanza coordinata dalla locale Procura. Secondo l’accusa, il sindaco di Bronte avrebbe chiesto ad un’azienda interessata all’affidamento della gestione della manutenzione e sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dall’acquedotto comunale di “prevedere nel piano dei pagamenti di spesa da far approvare al Comune un aumento del valore di 20.000 euro del costo del collaudo”. Soldi che, sostiene la Procura, Calanna voleva per sé ma l’imprenditore non ha dato alcun seguito alla richiesta. [Gazzettino on line]
Appalti e corruzione, ai domiciliari anche il sindaco di Bronte - i Bronte - Bronte - Il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, è stato messo agli arresti domiciliari con l'accusa di istigazione alla corruzione per la gestione dell'appalto per la manutenzione dell'acquedotto. Sono cinque le persone finite ai domiciliari a seguito dell'inchiesta condotta dalla guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Catania, su una serie di appalti truccati. Dalle indagini dei militari, infatti, sarebbe emersa una "gestione monopolistica delle escursioni sull'Etna". Tra gli arrestati figurano l'imprenditore Francesco Augusto Russo Morosoli, di 41 anni, e il dirigente dell'area tecnica del Comune di Linguaglossa, Francesco Barone, di 65 anni. I due sono indagati per turbata libertà degli incanti e corruzione. (...) Il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, è stato messo agli arresti domiciliari con l'accusa di istigazione alla corruzione. La accuse mosse al primo cittadino dalla procura nascono dalle indagini sulla gestione della gara d'appalto per la manutenzione dell'acquedotto comunale. [Sky TG24]
Cinque persone sono finite agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta ... - (...) Ai domiciliari anche il sindaco di Bronte, Graziano Calanna (sostenuto da Partito democratico e lista Megafono - Crocetta), 47 anni, per istigazione alla corruzione per la gara sulla manutenzione dell'acquedotto comunale e lo sfruttamento dell'energia elettrica prodotta. Nel corso delle indagini sulla "gestione monopolistica delle escursioni sull'Etna", è emerso che Graziano Calanna, chiedeva ad un’azienda interessata all’affidamento della gestione della manutenzione e sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dall’acquedotto comunale di Bronte di prevedere nel piano dei pagamenti di spesa da far approvare al Comune un aumento del valore di 20.000 euro del costo del collaudo, al fine di ottenere illecitamente per sé la predetta somma. Il tutto non si concretizzava visto che l’imprenditore contattato non dava seguito alla richiesta. [Giornale di Sicilia]
Mazzette per le escursioni sull'Etna, imprenditore-editore e sindaco di Bronte arrestati. Arresti domiciliari per il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, 47 anni, per il reato di istigazione alla corruzione. (...) Nell’inchiesta è stato coinvolto ed è finito anche lui ai domiciliari il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, di 47 anni, per istigazione alla corruzione per la gara sulla manutenzione dell'acquedotto comunale e lo sfruttamento dell'energia elettrica prodotta. La sua vicenda non ha nulla a che vedere con Russo, ma entra in questa indagine per un’intercettazione da cui salta fuori il nome di Calanna. [Repubblica.it]
Escursioni sull'Etna, ombre su gara. 4 arresti e c'è Francesco Morosoli - Ai domiciliari pure sindaco Bronte. (...) Ai domiciliari anche il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, di 47 anni, accusato di istigazione alla corruzione «in relazione alla richiesta di utilità corruttive indebite per procedere all'affidamento ad un’impresa privata della gestione della manutenzione e sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dall'acquedotto comunale di Bronte. Calanna è stato sospeso dalla carica dal prefetto di Catania, Claudio Sammartino. (...) Nel corso delle indagini, spiegano inoltre i finanzieri, è «altresì emerso che il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, chiedeva ad un’azienda interessata all'affidamento della gestione della manutenzione e sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dall'acquedotto comunale di Bronte di prevedere nel piano dei pagamenti di spesa da far approvare al Comune un aumento del valore di 20.000 euro del costo del collaudo, al fine di ottenere illecitamente per sé la predetta somma. Tale disegno criminoso non si concretizzava in una dazione di utilità corruttiva in quanto l’imprenditore contattato non dava seguito alla richiesta indebita». [Fonte La Sicilia.it]
Corruzione: in manette il sindaco di Bronte (...). 5 arresti e 18 indagati ... [Gazzettino On Line]
La consulenza che mette nei guai il sindaco di Bronte. «Non l'ho chiamata tangente, è una questione politica». Il primo cittadino finito ai domiciliari avrebbe avanzato la richiesta per un amico, non identificato. Nelle carte dell'inchiesta il ruolo di due intermediari e il rifiuto di un imprenditore veneto interessato a un progetto per l'acquedotto della cittadina etnea. [Meridionews]
Corruzione e gare truccate, arrestati sindaco di Bronte e Francesco Russo Morosoli. Sono plurime le ipotesi di reato: turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio per l’affidamento del servizio di trasposto a fini turistici sul versante Nord dell’Etna. [Catania Today]
Le intercettazioni che inchiodano il sindaco Calanna: “Mi ha chiesto di incrementare l’importo…” [Corriere Etneo].
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24 novembre 2018
Corte dei conti, Regione e Tao Arte esaminano un esposto Bronte, indagini sugli Eventi pirandelliani L’evento pirandelliano da 100mila euro, realizzato a Bronte a dicembre 2017, con un esposto dei consiglieri comunali Valeria Franco, Antonio Leanza, Rosario Liuzzo e Pina Pagano finisce sui tavoli della Procura della Corte dei conti, dell’Assessorato regionale al turismo e del Comitato Taormina Arte, per accertare la regolare gestione dei fondi da parte del comune. Da Tao Arte, il segretario generale Ninni Panzera preannuncia verifiche. A giugno 2017, veniva stipulata una convenzione col Comune e finanziati gli eventi, sulla cui organizzazione il funzionario comunale Nino Minio spiega: «Per la parte logistica, una gara di settembre sul Mepa nazionale se l’aggiudicava, per 40666 euro, Animo ergo sum, unica partecipante. Per la parte artistica, a dicembre, su sei invitati, dalla stessa associazione perveniva l’unica offerta da 48068 euro, per cui se l’aggiudicava. Per i servizi aggiuntivi, dagli stessi sei enti, giungeva una sola offerta di 11200 euro, aggiudicati alla Smile service. Erano previsti due appuntamenti, ognuno con due opere di Pirandello (All’Uscita e L’uomo col fiore in bocca), eseguite dalla compagnia Teatro Brancaccio di Palermo su incarico della Animo Ergo Sum. La prima serata si è svolta a Bronte, nel cine-teatro, l’altra nel salone parrocchiale di Maniace, con ospiti attori teatrali di fama nazionale e il gruppo folkloristico Kalamè. Quanto ai conti - conclude Minio -, abbiamo fornito il consuntivo riepilogativo analitico a Tao Arte». Sulla vicenda, nessuna dichiarazione da parte dell’assessore al Bilancio e alla Cultura, Chetti Liuzzo, contattata più volte. Irraggiungibile, invece, il sindaco Graziano Calanna. Per Tao Arte, il segretario generale Ninni Panzera conclude: «Non ho ancora notizia di questo esposto, quando l’avrò svolgerò gli accertamenti in base a quanto indicato dai consiglieri». (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia) 28 Novembre 2018
La Corte dei conti sull’evento pirandelliano Il sindaco: «Seguite le procedure previste da tutte le norme di settore» L’evento da 100mila euro realizzato a Bronte nel 2017, per commemorare il 150° anniversario della nascita di Pirandello, diventa sempre più pirandelliano, con i conti sulla spesa che tornano al sindaco, ma non a quattro consiglieri ed un teatro che esiste e «non esiste». Contrariamente a quanto si pensava, a portare in scena «All’Uscita» e «L’Uomo col fiore in bocca», non è stato il Teatro Brancaccio di Palermo. Il responsabile Carlo d’Aubert spiega: «Il teatro di Brancaccio non è un ente teatrale o un’associazione, non ha una ragione sociale, ma è la denominazione sotto la quale promuoviamo attività teatrali nell’Auditorium comunale “Giuseppe Di Matteo” di Brancaccio, che fa parte del Centro di accoglienza Padre Nostro, fondato da don Pino Puglisi, in onore del quale - sottolinea D’Aubert - svolgiamo attività teatrali. Questo perché lui voleva che a Brancaccio ci fosse un teatro per il quartiere. L’anno scorso a Bronte non è salita sul palco la compagnia del teatro Brancaccio, in quanto essa giuridicamente non esiste, ma soltanto degli attori precedentemente esibitisi nel nostro “teatro” che, per convenzione, gli organizzatori hanno presentato come compagnia Brancaccio. Questi attori, a quanto mi risulta hanno avuto solo un rimborso spese». Chiarito l’aspetto artistico, quello economico i consiglieri comunali Valeria Franco, Antonio Leanza, Rosario Liuzzo e Pina Pagano, l’hanno portato all’esame della Procura della Corte dei conti, all’Assessorato regionale al turismo e al Comitato Taormina Arte, chiedendo accertamenti sulla regolare gestione dei fondi da parte del Comune. Il sindaco di Bronte Graziano Calanna: «La vicenda è stata oggetto di ampia discussione in consiglio comunale, dove è stato chiarito tutto ciò che veniva richiesto con una interrogazione. Questi consiglieri, s’interessino alla vita, anche culturale del paese, piuttosto che impiegare il loro tempo nella ricerca di ciò che a mio avviso non esiste, visto che per la realizzazione dell’evento sono state osservate le procedure previste da tutte le normative di settore». Intanto per Taoarte, che ha finanziato l’evento, con i fondi della Regione, il segretario Ninni Panzera aveva preannunciato accertamenti in base al contenuto dell’esposto. [Luigi Putrino] |
28 ottobre 2018
Calanna: «Questa chiesa dovrà presto tornare ai fedeli» Chiesa del Rosario, al via la ristrutturazione Consegna dei lavori a dicembre E’ da circa 10 anni che i brontesi attendevano questa notizia. La commissione di gara chiamata ad esaminare tutte le offerte pervenute, ha emesso il suo verdetto: ad aggiudicarsi i lavori per la ristrutturazione della centralissima Chiesa del Rosario (a destra in un disegno del 1867) è stato una ditta del catanese che, su un finanziamento complessivo di 800 mila euro, di cui 500 mila destinati esclusivamente ai lavori, ha effettuato un ribasso del 33%. Un passaggio burocratico fondamentale che permetterà all’Amministrazione comunale di consegnare i lavori prima di Natale. Per questo il sindaco Calanna non nasconde la sua soddisfazione. “Soddisfazione – afferma in un comunicato - perché questo era un punto fondamentale del programma elettorale presentato agli elettori e perché la gente, dopo il finanziamento ben 2 anni fa, era in trepidante attesa. In effetti noi in Comune siamo stati velocissimi, ma abbiamo dovuto prima aspettare e poi assecondare una burocrazia che purtroppo a Palermo è spesso farraginosa. Pensate che dopo il finanziamento, avvenuto nel giugno del 2016, ci son voluti più di 2 anni prima che l’Assessorato emettesse il decreto. Poi però, appena le carte sono arrivate in Comune possiamo dire che abbiamo corso. In appena 3 mesi, infatti, abbiamo pubblicato il bando, atteso i tempi per i ricorsi ed aggiudicato i lavori. Adesso bisogna attendere i tempi di pubblicazione e poi a dicembre potremmo consegnare i lavori alla ditta aggiudicatrice”. Sono più di 10 anni che i fedeli non entrano in questa Chiesa. Non lo fanno da quando la Protezione civile, a causa di uno strano avvallamento del pavimento, ha interdetto il luogo al culto. Per questo i lavori prevedono di irrobustire le strutture portanti, rendendo stabili pilasti, pavimenti e cupola. Nel dettaglio la volta a cupola sarà rinforzata con una rete in fibra di carbonio, posta anche nelle pareti perimetrali. Il sottofondo della pavimentazione sarà adeguato e reso funzionale dell’aerazione. Anche l’impianto elettrico sarà adeguato e le barriere architettoniche abbattute. La Chiesa poi sarà resa sicuramente più sicura anche dal punto di vista sismico, con l’indice di vulnerabilità che verrà abbassato del 30% rispetto allo stato attuale. Da precisare che questi lavori non interessano i fregi, i rosoni e le decorazioni, che in questa Chiesa sono di particolare pregio. Oggi si interviene solo dal punto di vista statico.
26 Ottobre 2018
SCUOLA MATERNA PUCCINI Un milione per realizzare il nuovo asilo nido Rifinanziato oltre 1 milione di euro per l'asilo nido da 60 posti da realizzare nella scuola materna Puccini di Bronte. L'assessorato regionale alla Famiglia ha stanziato 491.679, 79 euro per la ristrutturazione (in aggiunta al contributo comunale di 498.50, del 2014) e 630 mila per il primo triennio di gestione. Il Comune, pena la revoca del finanziamento, dovrà stanziare 1.050.000 euro, per un ulteriore quinquennio di gestione, e attivare l'asilo entro i prossimi 12 mesi. Il consigliere Carlo Castiglione dichiara: «Il progetto risale al 2009 e il primo finanziamento al 2014. Oltre a usare queste somme è opportuno prevedere in bilancio quelle a carico del Comune per la futura gestione, così da scongiurare revoche per insufficienza di fondi. Chiederò una commissione bilancio». Il sindaco Graziano Calanna, che segue la vicenda dal 2015, spiega:«Gli uffici sono già al lavoro per la redazione del bando. Insedieremo quanto prima la commissione di gara, per arrivare ad una celere attivazione della struttura per la nostra comunità. L'aspetto finanziario lo avevamo già valutato». (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia)
18 ottobre 2018
PER SEGNALARE DISCARICHE O SPORCACCIONI Attiva a Bronte l'App di EtnAmbiente Anche i brontesi da oggi si potranno unire all’esercito di controllori contro le microdiscariche sulle strade e nelle campagne dell’Etna. Dopo che il sindaco Calanna ha approvato il protocollo d’intesa con la Strada del Vino dell’Etna per adottare il progetto “EtnAmbiente”, da ieri è attivo anche per Bronte il servizio che, ricordiamo, permette a qualsiasi cittadino di segnalare non solo le discariche abusive che si incontrano sul territorio al fine di permettere al Comune di bonificare l’area, ma anche, eventualmente, di fotografare o filmare coloro che gettano abusivamente i rifiuti rendendosi responsabili dello scempio quotidiano al paesaggio del Vulcano. «Considero questo progetto – afferma in un comunicato il sindaco Graziano Calanna – un grande segnale di civiltà contro la cattiva abitudine di chi, invece di fare bene la raccolta differenziata o di servirsi del ritiro gratuito direttamente da casa dei rifiuti ingombranti, decide arbitrariamente di liberarsi di sacchetti ed elettrodomestici nelle campagne.» «Grazie a questo nuovo progetto - continua - adesso avrò al mio fianco tutti quei cittadini cui stanno a cuore il decoro ed il rispetto dell’ambiente, per un territorio che spero possa essere sempre più verde e pulito». Segnalare discariche o sporcaccioni che deturpano il territorio è semplice. Basta scaricare sul proprio smartphone la nuova app “EtnAmbiente” ed attraverso questa fare una foto alla discarica o alla persona che inquina in flagranza di reato. La segnalazione verrà girata immediatamente all’associazione “Strada del vino” che diventerà titolare della segnalazione, senza svelare l’identità di chi invia. Foto e luoghi saranno inviati al Comune che provvederà alla bonifica. Ed a spiegare come funzione la “app” in Comune è giunto il dott. Christian Liistro, componente del Cda della “Strada del vino e dei sapori dell’Etna”, accolto dagli assessori Di Francesco e Liuzzo: “Il cittadino che ci ha inviato la segnalazione – ha spiegato – oltre a rimanere assolutamente anonimo, sempre attraverso l’applicazione potrà seguire l’iter della propria segnalazione fino alla bonifica dell’area. Nei casi di flagranza di reato Etnambiente si rivolgerà agli avvocati di Legambiente Catania affinché si vada diretti per le vie penali”.
7 ottobre 2018
OLTRE 150 MILA VISITATORI ALL'EXPO DEL PISTACCHIO 2018 Conclusa la XXIX Sagra Anche quest’anno al ritmo del flik flok della fanfara dei Bersaglieri il sindaco Graziano Calanna, insieme con tantissimi ospiti ed autorità, ha tagliato la grande torta al pistacchio realizzata dagli abilissimi pasticceri dell’associazione regionale Conpait e dal pasticcere brontese Roberto Luca. Poi la torta è stata distribuita ai turisti, dopo che il sindaco e l’assessore Giuseppe Di Mulo, che ha organizzato questa XXIX Sagra, hanno consegnato le targhe di ringraziamento agli sponsor ed a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. Fra i premiati anche l’ing. Salvatore Caudullo, capo dell’ufficio tecnico del Comune, ma soprattutto Patrizia Orefice e Nino Minio, ovvero l’anima di un evento che quest’anno ha superato ogni record. Secondo le prime stime, infatti, rispetto allo scorso anno le presenze sono sicuramente aumentate, con l’intero evento che ha superato i 150 mila visitatori. Negli stand, poi, è stato venduto di tutto. A ruba gelati, croccantini, crepes, torrone e torroncini al pistacchio, oltre a pacchi di pasta, vasetti di crema e pesto all’Oro verde. Ed alla cerimonia finale il sindaco ha avuto l’onore di ricevere numerosi ospiti. Presenti l’europarlamentare Michela Giuffrida, gli onorevoli Anthony Barbagallo, Alfio Papale e Giuseppe Zitelli, tutti pronti a complimentarsi con l’organizzazione e soprattutto a celebrare l’Oro verde dop, ritenuto a ragione il fiore all’occhiello del paniere dei prodotti tipici siciliani perché realmente riconosciuto come il più buono al mondo. Con loro i sindaci di Maletto, Pippo De Luca, e di Troina, Sebastiano Venezia. Presenti anche la Giunta municipale, il presidente del Consiglio comunale, Nino Galati con numerosi consiglieri comunali e le Forze dell’Ordine. “Ringrazio tutti gli sponsor, – ha affermato l’assessore Giuseppe Di Mulo – le Forze dell’Ordine e tutti coloro che hanno contribuito. Grazie anche alla Ferrovia Circumetnea per l’ottimo servizio di trasporto fornito, all’Anas che ha garantito scorrevolezza alla viabilità ed alla Pro Loco di Bronte per la promozione del turismo nella nostra città. Grazie a dipendenti del Comune, alla Croce Rossa, alla Misericordia ed all’associazione Gaia e grazie ai cioccolatieri di Perugia e Modica che quest’anno hanno arricchito e caratterizzato il nostro Expo del pistacchio”. “Ancora una volta l’Expo ed il pistacchio hanno vinto la loro sfida – ha concluso il sindaco prima di tagliare la grande torta al pistacchio - La festa è stata all’altezza della bontà del pistacchio con spettacoli e concerti d’eccezione. Per un sindaco che guarda allo sviluppo economico, turistico e sociale della propria cittadina vedere i turisti contenti di essere venuti è una soddisfazione non indifferente”. News dei mesi precedenti | Seguenti |