7. I vigneti dal 1935 sino alla Riforma Agraria
Nel 1935 la Ducea torna a condurre direttamente, anche se con il sistema della mezzadria, i propri vigneti, che si trovano in condizioni peggiori rispetto al 1924. La tenuta ha un’estensione di 60 Ha circa con 24 Ha di vigneto(118) e la restante parte destinata oramai precipuamente alla coltivazione di cereali. E’ la stessa estensione, che ritroveremo in migliori condizioni nel 1945, dopo l’intervento dell’Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano. I lotti dati in mezzadria sono 40; due registri dell’APN(119) permettono di ricostruire i dati storici di della Tabella n. 4 relativi ai diversi mezzadri, al numero delle viti in ogni lotto ed alle produzioni di mosto fino al 1938. Tabella n. 4 Lotto N° | Nome mezzadro | Viti N° | hl mosto 1934-35 | hl mosto 1935-36 | hl mosto 1936-37 | hL mosto 1937-38 | 1 | TRUSCIELLO CARMELO | 8.000 | 52,00 | 24,00 | 47,00 | 76,60 | 2 | CIANCIO TODARO SALVATORE | 8.400 | 74,00 | 53,00 | 80,00 | 88,40 | 3 | CANTALE SEBASTIANO | 5.100 | 30,50 | 18,00 | 22,00 | 37,25 | 4 | COSTANZO ANTONINO | 3.000 | 16,94 | 12,00 | 19,90 | 27,00 | 5 | CAPRINO SEBASTIANO | 3.000 | 18,22 | 10,00 | 10,00 | 20,94 | 6 | CANTALE ANTONINO | 7.700 | 40,55 | 33,80 | 38,00 | 60,25 | 7 | CAPRINO GIUSEPPE | 6.000 | 28,00 | 31,00 | 16,30 | 43,44 | 8 | PARASILITI GIOVANNI | 2.200 | 18,22 | 13,00 | 15,00 | 24,98 | 9 | TIRENDI CARMELO | 5.200 | 55,60 | 50,00 | 32,40 | 68,00 | 10 | CAPRINO SANTO | 5.000 | 49,93 | 41,00 | 24,50 | 45,82 | 11 | SANFILIPPO ANTONINO | 2.000 | 14,35 | 11,00 | 7,95 | 18,20 | 12 | REALE CALOGERO | 2.500 | 18,70 | 21,20 | 12,10 | 27,50 | 13 | SALVA’ ANTONINO | 3.000 | 19,10 | 19,00 | 10,00 | 20,06 | 14 | CATALANO CALOGERO | 3.500 | 18,15 | 13,00 | 13,00 | 17,80 | 15 | CATALANO NICOLO’ | 2.500 | 15,00 | 14,00 | 14,20 | 17,00 | 16 | LIUZZO CARMELO | 3.700 | 24,73 | 17,00 | 17,30 | 28,30 | 17 | CALAFINO ANTONINO | 3.700 | 30,40 | 17,90 | 13,80 | 32,34 | 18 | GALATI SANTO | 1.900 | 8,76 | 5,20 | 6,80 | 11,98 | 19 | SALVA’ CARMELO | 1.250 | 6,70 | 2,40 | 11,30 | 14,40 | 20 | BEVACQUA ANTONINO | 10.000 | 93,05 | 40,50 | 50,00 | 71,00 | 21 | BUTANO LUIGI | 4.000 | 23,00 | 12,00 | 13,20 | 21,50 | 22 | CANTALE SALVATORE | 6.000 | 55,60 | 35,00 | 41,30 | 41,60 | 23 | (BELLITTO A.) LUPICA GIUSEPPE | 5.500 | 34,40 | 16,00 | 18,78 | 49,00 | 24 | TODARO GAETANO | 4.000 | 29,26 | 14,00 | 15,38 | 55,80 | 25 | LUPICA SEBASTIANO | 3.000 | 20,12 | 13,00 | 18,90 | 22,34 | 26 | (BELLITTO C.) LUPICA SEBASTIANO | 5.500 | 58,60 | 26,00 | 34,00 | 63,20 | 27 | PORTARO ROSARIO | 3.800 | 27,60 | 14,00 | 18,00 | 13,70 | 28 | COSTANZO GIOVANNI | 3.000 | 31,30 | 17,00 | 16,77 | 14,30 | 29 | COSTANZO SEBASTIANO | 4.000 | 66,30 | 30,00 | 26,50 | 29,74 | 30 | GALATI SALVATORE | 3.000 | 47,50 | 20,00 | 35,00 | 25,12 | 31 | COSTANZO FRANCESCO | 2.000 | 31,25 | 22,00 | 15,00 | 17,50 | 32 | PORTARO NUNZIO | 2.000 | 16,82 | 10,00 | 14,20 | 9,20 | 33 | LUPICA CARMELO | 2.500 | 19,24 | 12,00 | 18,00 | 11,70 | 34 | LUPICA GIUSEPPE | 6.000 | 45,20 | 24,00 | 29,00 | 19,60 | 35 | PORTARO ROSARIO | 2.000 | 25,65 | 10,00 | 15,00 | 7,50 | 36 | COSTANZO CALOGERO | 2.000 | 18,70 | 9,20 | 11,40 | 5,80 | 37 | DESTRO CARMELO | 2.000 | 15,70 | 12,00 | | | 38 | SANFILIPPO SALVATORE | 2.000 | 25,30 | 16,00 | | | 39 | CANTALE GIUSEPPE | 2.000 | 23,48 | 12,00 | | | 40 | LAZZARO GIUSEPPE | 2.000 | 26,30 | 30,40 | | | | | 153.950 | 1.274,22 | 801,60 | 801,98 | 1.158,86 |
|
Si osserva che dal numero delle viti e dall’interasse fra esse (1,25m) si ha una riprova dell’estensione dei vigneti pari appunto a circa 24 Ha(120). Ciò conferma che durante la Gabella Ciaurelli, che prevedeva un interasse fra le viti di un filare pari a 0,8m e fra due filari 2,5m, non sono stati fatti reimpianti consistenti, giacché in tal caso l’estensione dei vigneti derivata dal numero delle viti sarebbe ammontata a più di 30 Ha. Le produzioni annue di mosto nelle 4 vendemmie di Tabella 4 se confrontate con le rese delle vendemmie di Tabella 3 testimoniano inoltre le perduranti pessime condizioni del vigneto. I miglioramenti conseguiti durante la breve conduzione dell’Ente di Colonizzazione non aumentarono l’estensione dei vigneti, che mentre una volta iniziavano al cancello del Fondaco e si estendevano sia a destra sia a sinistra lungo la strada che porta alla Dispensa (figura 7) e poi, oltre questa, nel triangolo compreso fra il Saracena ed il Cutò, sono ridotti come detto a soli 24 Ha. Negli anni cinquanta, secondo i miei ricordi, percorrendo la strada dal Fondaco verso la Dispensa i vigneti erano solo sul lato destro e la tenuta conteneva così sempre più ampie zone lasciate a seminerio. L’età delle piante variava fra 20 e 50 anni. | Il vino comunque era sempre molto apprezzato. In quegli anni il vigneto fu affidato alla responsabilità di mio padre, che aveva fatto tesoro dei consigli dei pochi importanti commercianti di Riposto che tradizionalmente si contendevano l’acquisto di consistenti partite del vino della Ducea e che erano, sulla scorta dei gusti dei propri clienti, anche enologi di pratica esperienza. Fra le carte di mio padre (figura 51) ho così trovato degli appunti con quei consigli: sulla cura del fustame; sulla raccolta dell’uva (“sotto il sole verso le 8, la rugiada o acquazzina è nociva e porta via grado, il grappolo non va strappato ma divelto con coltelli ben affilati da ispezionare ogni mattino, posizionare sotto la vite la coffa”); sulla pigiatura (“è bene mettere in un panarello del metabisolfito che si lascerà cadere sull’uva uso formaggio sulla pastasciutta in ragione di 15-20 grammi per ettolitro. Questa disinfezione sarà ottima per eventuali grappoli muffiti o intaccati”); sulla vinificazione (“il vino pigiato la mattina la stessa sera va imbottato in botti piccole dove fermenta più lentamente e non tumultuosamente e viene più fine e sviluppa più grado; il vino più sta nella tina più cuoce e diventa più ruvido e più nero, perdendo profumo; dopo la metà di gennaio è bene fare un travaso con giornata asciutta soleggiata non piovosa, pompe pulite, tubi messi a scolare sopra le botti sporchi di vino, mai lavarli con acqua”). Intanto la Riforma Agraria cambiava definitivamente i destini della Ducea. Come ricorda il 6° Duca Rowland Arthur Herbert (figura 51) nel 1963(121) “3.962 acri di terra furono venduti, 3.138 dei quali con vendita imposta dalle leggi della riforma agraria” e nel 1964 “495 acri di terra furono venduti ai contadini che vi avevano vissuto per generazioni”. Nel 1967 i 51Ha di terreno della tenuta del Boschetto Vigne rimasti ancora di proprietà della Ducea venivano arati in profondità e si dava inizio su di essi ad un programma di trasformazione e miglioramento colturale. Fu creato un laghetto artificiale per accumulare le acque necessarie alla irrigazione (figura 49) e furono piantati viti, peri, peschi, albicocchi, peschi-noci ed olivi (figura 50). Il vigneto fu però limitato a soli 8,30Ha e fu coltivato direttamente sino al 1981, anno della vendita della Ducea. Il Grenache Noir è ancora oggi molto diffuso nella zona e nell’aprile di quest’anno il mio amico Salvino Riolo di Maniace mi ha fatto omaggio di due bottiglie di vino da lui prodotto nel 2014 con quel vitigno, che ho bevuto con degli amici a Roma.Mentre loro ne apprezzavano la bontà, io, tornando con il palato e la mente indietro di 50 anni, esclamavo: - “Per Bacco anch’io bevo…” ancora il vino della Ducea di Bronte. |
| Fig. 49 – Il laghetto artificiale creato nel 1967 | | Fig. 50 – Veduta della Ducea nel 1967. In primo piano il “Castello Nelson”, sullo sfondo l'Etna | | | Fig. 51, 52 - Giuseppe Carastro (padre dell’Autore Mario), con il Duchino Alexander Nelson Hood, attuale VII Duca di Bronte. A destra, Rowland Arthur Herbert Nelson-Hood (1911 – 1969) VI° Duca di Bronte (dal 1937 al 1969) |
| Mario Carastro Roma, settembre 2015. Ringrazio Lord Bridport, Alexander Nelson Hood, VII Duca di Bronte, per avermi fatto pervenire, per cortese interessamento della Prof.ssa Lucy Riall, alcune delle vecchie foto dell’articolo. Un caloroso grazie va anche all’amico Riccardo Bontempo di Maniace per le più recenti foto e le notizie del complesso del Boschetto Vigne.
|
Note
(118) APN – Faldone 418 C, Allegato alla Comunicazione del Giugno 1935 al Prefetto di Catania. (49) (119) APN – Faldone 524, Coloni di Boschetto Vigne (24) e Faldone 602 C, Raccolta Mosto 1934-35. (9-10) (120) APN – Faldone 418 C, Allegato alla Comunicazione del Giugno 1935 al Prefetto di Catania. (49) (121) Rowland A. H. Nelson Hood, “Il Libricino della Ducea scritto nel 1968 dal defunto Visconte Bridport e rivisto nel 1973 da suo figlio”. Archivio della Parrocchia S. Sebastiano di Maniace. | |
|
|
|