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Gabbiano (via): dal numero 3 di via G. Amendola a via Europa. Gagini Antonio (piazza): al numero 77 di via Angelo Gabriele con la fine di via Santi. La piazza sulla quale prospetta il Santuario dell'Annunziata, è dedicata allo scultore palermitano, autore del gruppo marmoreo dell'Angelo e della patrona di Bronte, conservato nello stesso Santuario. Galatea (vico): dal numero 15 di via Leonardo da Vinci a via Appia. Galeno (cortile): al numero 90 di via Messina. Galilei Galileo (via): dal numero 66 di via Cavallotti a piazza Inverno. Galliano (via): dal numero 291 di via Santi a via Timpa. Galvani (via): dal numero 1 di via Mongibello a via Luigi Sturzo. Gandhi Mohandas (via): dal Viale Kennedy (di fronte sede operativa della Misericordia) alla campagna (fino alla ferrovia FCE). Gardenie (vico delle): dal numero 6 di via Mentana a via Foscolo. Garibaldi (via): da piazza Nicola Spedalieri a via Trieste. La ripida stradina, in bàsole di pietra lavica porta alla stazione della Circum ed un tempo era appunto denominata "'a chianata ra stazioni". Garofani (cortile dei): al numero 6 di via delle Muse. Un bellissimo fiore identifica questo cortile, come altri fiori danno il nome anche al Cortile delle Magnolie, al Cortile delle Orchidee, ... «Nel Cortile dei Garofani, - scriveva Carlo Levi che visitò Bronte nel 1952 - dove il puzzo di fogna è insopportabile, dove non si sa dove appoggiare il piede tra l'acqua nera che scorre, entrammo nel tugurio di un mezzadro di un ettaro e mezzo di terra (...). Cortile delle Magnolie, Cortile delle Orchidee, Piazza della Fortuna, via Lorenzo il Magnifico, via Pietro Aretino, via delle Muse, strani nomi posti dal gusto poetico di un assessore del Comune a quelle immonde cloache». Fortunatamente dopo mezzo secolo i Garofani sono rimasti, tutto il resto è solo un brutto ricordo. Gatto Gaetano (via): dal numero 123 di via A. Aldisio a via Etna Genio (cortile): al numero 4 di via Bari Genova (via): dal numero 328 di via Santi a via L. Perosi Gentile (via): dal numero 57 di via San Pietro a via Nazareno Geremia (cortile): al numero 42 di via Gioieni Giacinto (via): al numero 7 di via Masaniello (viale Indipendenza). Giacobbe (cortile): al numero 46 di via Luigi Sturzo. Giacosa (via): da via A. Gramsci (strada senza sbocco). Gigli Beniamino (cortile): al numero 16 di via Donizetti. Ginestre (cortile delle): al numero 27 di via Grisley. Gioberti (via): dal numero 105 di corso Umberto a via Dusmet. Gioieni (via): dal numero 1 di via Garibaldi a via Mario Pagano. Giorgione (via): dal numero 21 di via Brennero a via A. Doria. Giotto (via): dal numero 55 di via Marconi a via Giusti. Giovanni da Procida (via): dopo il numero 44 di via San Pietro (di fronte la chiesa del Soccorso). Giovanni Paolo II (piazza): è la piazzetta dentro il Parco Urbano (sotto la chiesa della Madonna del Riparo). Giovanni XXIII (piazza): dal numero 49 di via Matrice a via Alaimo. Nella piazza, completamente ridisegnata nel 2009, qualche secolo fa, con prospetto sulla via Matrice, vi era l’antico carcere di Bronte. Fu completamente demolito nella seconda metà del 1900. Era composto da sette luride e buie stanze con una piccola cappella. Nei tempi del mero e misto imperio alla finestra era appesa una grata dentro la quale veniva posto il teschio dell’ultimo condannato a morte. Giove (cortile): al numero 10 di via Maria Maddalena.
Giulio Cesare (viale): dal numero 16 di piazza San Vito a viale Cav. di
Vittorio Veneto (di fronte Ospizio dei Vecchi). Tutti chiedono perché hanno
denominato “Viale” questa viuzza stretta e tortuosa. Giunone (via): dal numero 327 di via Santi a via Santi. Giusti (via): dal numero 14 di via Tommaseo (strada senza sbocco). Giustiniano (via): al numero 74 di via Mosè. Goldoni (via): al numero 36 di via Grazia Deledda (strada senza sbocco). Gorgone (via): dal numero 2 di via A. Canova a via G. Greco. Giovanni Gorgone, avvocato, fu uno dei cinque brontesi che si candidarono per essere eletti alla Assemblea regionale nelle prime elezioni del 20 aprile 1947. Gorgone si presentò nella lista del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, ma non fu eletto. L'unico eletto fu l'avv. Luigi Castiglione. Gorizia (via): dal numero 14 di via Annunziata a via Alessandro Magno. Gozzano Guido (via): al numero 19 di via Mosè. Gracchi (cortile): al numero 3 di via Antonino Cimbali. Gramsci Antonio (via): da via Giacosa a largo Giorgio Vasari. Grandi Achille (via): di fronte il numero 214 di via Messina. Grassi prof. Giuseppe (via): dal numero 5 di via Santa Caterina a via Simeto, nell'antico quartiere di Pietra Pizzuta. Giuseppe Grassi (Bronte 1913 - Roma 1980) è stato un chirurgo di fama internazionale, fondatore del Collegio Internazionale di Chirurgia Digestiva e della rivista scientifica avente titolo "Chirurgia Gastroenterologica". Una targa a lui dedicata è murata in una parete
interna del Real Collegio Capizzi. Grassia Antonio (viale): da piazza Stazione F.C.E. a viale della Regione. Antonino Grassia è stato un eroico agente di Pubblica Sicurezza che ha donato la vita in difesa delle istituzioni. Medaglia d'argento al valor militare, il 17 giugno 1967 cadde eroicamente in Sardegna nell'adempimento del proprio dovere durante la lotta al banditismo sardo. Grazie (cortile delle): al numero 22 di corso Umberto. Greco Gaetano (via): dal numero 144 di via Card. De Luca al Parco urbano (Piazza Giovanni Paolo II). Grisley (via): dal numero 7 di via Cavallotti a via Santi. Nella famiglia Grisley, di origine inglese, Samuel è stato fra gli amministratori della Ducea Nelson. Come ricorda una lapide, fatta murare dal IV Duca nella chiesa di Santa Maria di Maniace, fu «per 54 anni impiegato fedele dalla Ducea di Bronte.» La via trovasi nell'antico quartiere ebraico di Bronte. Grosseto (via): dal numero 3 di piazza Toscana (strada senza sbocco). Guerrazzi (vico): dal numero 191 di corso Umberto a via Matrice, una delle tante strette stradine del Centro storico. Gulino Placido (via): di fronte al numero 7 di viale Indipendenza (nei pressi della Casa di riposo). Placido Gulino (1908-1944) fu un valoroso soldato ed un eroe, morto nel 1944 per salvare la vita di altri. Fatto prigioniero con altri soldati dai tedeschi fu rinchiuso a Montecchio (PS) vicino ad un deposito di mine. Nella sera del 21 gennaio 1944 alcuni partigiani diedero fuoco al deposito ed il Gulino, accortosi del pericolo, si premurò ad avvertire tempestivamente ed a salvare commilitoni e civili presenti nelle adiacenze ma restò vittima dello scoppio. H
Hugo Victor (via): dal numero 138 di via Santi a via Cavallotti. Interessante perché di difficile interpretazione l'enigmatica scritta scolpita su un grosso blocco di pietra arenaria che funge da architrave in una caratteristica casa di questa antica stradina. |