22 Settembre 2015
FURTO IN PIENO GIORNO. INDAGANO I CARABINIERI PER STABILIRE CHI E PERCHÉ HA AGITO Ladri in azione nella casa del sindaco di Bronte Ancora un furto a Bronte Qesta volta però a essere svaligiato non è stato un esercizio commerciale come avvenuto nelle ultime settimane, ma addirittura il centralissimo appartamento del sindaco Graziano Calanna. La delicatezza dell’episodio costringe i carabinieri a mantenere l’assoluto riserbo un po’ su tutti gli aspetti del furto che, certamente, ha dell’inquietante se pensiamo che tutti a Bronte sanno dove abita il primo cittadino. Di conseguenza si potrebbe ipotizzare che il furto è stato compiuto con la consapevolezza di svaligiare la casa del primo cittadino. Chi ha agito, poi, lo ha fatto con assoluta destrezza, forzando la serratura del portone addirittura senza lasciare segni di effrazione. Altro dato da sottolineare, il modus operandi dei ladri, in azione in pieno giorno. Il furto, infatti, deve essere avvenuto intorno alle 10,30. Probabilmente hanno atteso che la moglie uscisse di casa, poi, sapendo che il sindaco si trovava in Municipio, hanno agito in tranquillità. Ad accorgersi del furto è stato lo stesso Graziano Calanna qualche ora più tardi. Recandosi a casa, infatti, ha trovato tutto a soqquadro, con i ladri che avevano aperto armadi e cassetti alla ricerca di valori. Non si hanno notizie ufficiali sul bottino. L’unico particolare che gli investigatori hanno rivelato è che a mancare sono i classici oggetti domestici. Fortunatamente nessuna scritta rivendicativa che faccia capire che il furto fosse una sorta di vendetta nei confronti del sindaco. Questo però non esclude ogni ipotesi, tant’è che ieri la casa del sindaco è stata minuziosamente setacciata dai carabinieri del Sis (Sezioni investigazioni scientifiche) di Catania, ovvero uno dei bracci operativi del Ris composto da personale specializzato nell’analizzare le scene dei crimini. In osservazione anche delle immagini di una vicina telecamera. «Attendo di avere notizie sulla natura del furto - dice Graziano Calanna - Se dovesse emergere che si è trattato di una ritorsione per frenare la mia attività politico-amministrativa in Comune, questo episodio sortirà l’effetto contrario. Mi convincerà infatti della necessità di continuare con forza per la strada che ho già intrapreso». Il sindaco nei giorni scorsi, a seguito dei furti ripetuti agli esercizi commerciati, ha invitato con decisione le forze dell’ordine ad aumentare i servizi di controllo del territorio. [R.C., La Sicilia]
16 settembre 20155
NIENTE TASI ANCHE QUEST'ANNO NE' AUMENTO DELL'IMU PER LA SECONDA CASA Calanna: “Niente nuove tasse ma dura lotta all'evasione” Si punta tutto sul recupero dell’Imu per le aree edificabili evasa per circa 2 milioni e 800 mila euro “Con una severa lotta all’evasione, soprattutto per i redditi più alti, e gli opportuni tagli alla spesa, ricaveremo anche fondi da utilizzare nei servizi sociali a vantaggio delle fasce più deboli”. E’ il messaggio che il sindaco Calanna alla presenza della Giunta e dei consiglieri comunali Enza Meli, Antonio Petronaci, Ernesto Di Francesco e del presidente del Consiglio comunale, Nino Galati, ha rivolto alle organizzazioni sindacali, riunite in un tavolo tecnico per esaminare il bilancio. “Quest’anno – ha affermato – Stato e Regione complessivamente hanno ridotto i trasferimenti per circa 800 mila euro. Questo ci costringe a mettere in atto un intervento drastico per mantenere il bilancio in equilibrio e non rischiare di sforare il patto stabilità. Lo stesso avanzo di amministrazione di 630 mila euro ereditato dalla precedente gestione, ovvero il “tesoretto” tanto sbandierato tempo fa, è bastato appena per pagare un mese di stipendi ai dipendenti. Se la ricognizione di cassa l’avessimo fatta il mese successivo, infatti, non avremmo, trovato nulla”. In queste difficili condizioni economiche l’Amministrazione Calanna è stata costretta a prendere le prime decisioni. “Il provvedimento più semplice da adottare – spiega - era tassare ulteriormente i cittadini ed applicare la Tasi, ma ci siamo rifiutati. Così abbiamo deciso di effettuare tagli della spesa, recuperando altri fondi grazie al lavoro del nostro esperto in bilancio, Nunzio Spanò, che ci permetterà di scovare l’evasione”. In pratica il Comune si è accorto che esiste un’evasione di Imu sulle aree edificabili che gli uffici hanno quantificato in circa 2 milioni e 800 mila euro. “Noi – spiega Calanna – ne chiederemo la riscossione, ipotizzando per prudenza di incassarne appena la metà. Questo ci permetterà di riportare il bilancio in equilibrio, senza tassare ulteriormente i cittadini, ma soltanto pretendendo il dovuto da chi è obbligato a pagare le tasse”. Concordi i sindacati sulla necessità di un fisco più equo, un punto importante per il sindaco: “L’ho sempre ribadito in campagna elettorale, – conclude Calanna – se dalla lotta all’evasione dovessimo incassare di più rispetto alle previsioni, destineremo il ricavato ai Servizi sociali a vantaggio delle fasce più deboli”. Quindi niente Tasi per i cittadini brontesi e neanche aumenti dell’Imu per la seconda casa che a Bronte resta ferma all’8,6 per mille. Per equilibrare il bilancio si punta tutto quindi sul recupero dell’evasione Imu per i terreni edificabili. Come dire e bene che tutti paghino affinché tutti paghino di meno: “In verità – conclude Calanna – non è colpa dei cittadini se non hanno pagato l’Imu sui terreni edificabili. Questa imposta non è mai stata chiesta”.
10 Settembre 2015
Gemellaggio con Damghan Arriva ambasciatore dell'Iran Invitato speciale alla «Sagra del Pistacchio» L'ambasciatore della repubblica islamica dell'Iran, Jahanbakhsh Mozaffari, invitato speciale della 26 sagra del pistacchio di fine settembre per gemellare Bronte con Damghan, città pistacchicola iraniana. Il progetto è stato sottoposto al sindaco di Bronte, Graziano Calanna (Pd), dalla Confime (Confederazione Imprese Mediterranee) che nel programma illustrato gli ha precisato: «L'idea che sta alla base di questa proposta di gemellaggio riguarda il processo di trasformazione del pistacchio». A suffragare queste ragioni, un breve cenno storico-culturale su Damghan ma nulla sul suo pistacchio, diversamente dai dettagli, tra gli altri, sulla coltivazione e la lavorazione del «Pistacchio verde di Bronte dop». L'Iran è il più grande produttore mondiale di pistacchi, con circa il 50 per cento di prodotto, mentre Bronte raggiunge appena l’1. Ma il sindaco Calanna, in questo progetto, ha ravvisato «una grande opportunità di sviluppo della comunità locale» e, autorizzato dalla Giunta, ha stipulato con la Confime un protocollo d'intesa che entro due mesi porterà al progetto di gemellaggio definitivo, da sottoporre all'Ambasciata iraniana e al Ministero degli Affari esteri di Roma. Nel frattempo, la Confime s'è impegnata a «verificare la disponibilità dell'Ambasciatore iraniano a Roma a presenziare, su invito del sindaco di Bronte, ai festeggiamenti che si terranno a fine settembre per la raccolta del pistacchio per discutere e definire i particolari del progetto stesso». La città di Damghan, capoluogo dell'omonima provincia della regione di Semnan, si trova a 350 chilometri da Teheran e a duecentocinquanta dal mar Caspio e dal confine con il Turkmenistan, si estende a oltre 1150 metri sul livello del mare e la sua popolazione supera i 50mila abitanti. L'attuazione del gemellaggio sarà gestita dalla Confime, ma al momento non si conoscono i costi e chi dovrà sostenerli. Al comune, intanto, si lavora per allestire-la sagra che si terrà nei due week-end dal 25 al 7 settembre e dal 2 al 4 ottobre, sulle pendici dell'Etna, a Bronte. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
9 Settembre 2015
COMUNE Il sindaco ha avviato una ricognizione per i terreni intestati a privati in cui ci sono opere pubbliche Bronte, da accatastare opere di cinquant’anni fa I terreni di ventinove opere pubbliche, realizzate a Bronte negli ultimi 45 anni, sono ancora intestati ai privati o da indennizzare o volturare al catasto in favore del comune. Completare tutto costerà mezzo milione di euro, ma ne mancano 272mila e 400 per atti di cessione, volture e accatastamenti, che il comune, però, potrebbe fare da sè. Questa ricognizione è stata deliberata in questi giorni dalla giunta del neo sindaco Graziano Calanna (Pd), ma era stata disposta a inizio anno, per programmare le risorse finanziarie necessarie, dall’amministrazione guidata dall’ex sindaco Pino Firrarello (Ncd). Le procedure più datate risalgono agli anni Settanta ed è del 1971 quella dell’oramai dismesso mattatoio comunale; coeve ad essa ci sono, tra le altre, quelle per la realizzazione delle vasche idriche di contrada Fontanelle e della circonvallazione a valle del centro abitato (via Amedeo duca d’Aosta), per l’asilo Puccini e per l’ampliamento del cimitero. Degli anni Ottanta sono ancora aperti, tra le altre, quelle sull’ex tribunale, la villa comunale e la scuola elementare del quartiere Sciarotta. Con riferimento agli anni Novanta, invece, rimangono da ultimare le procedure del depuratore, delle scuole materna di via Aldisio ed elementare di viale Kennedy, della chiesa di Sant’Agata e del parcheggio multipiano (nel frattempo trasformato in uffici comunali). Sei, infine, i procedimenti degli ultimi dieci anni. Tra questi appaiono quelli dei recenti lavori di consolidamento di contrada Fontanelle e di costruzione della statale 284 e quello dei 60 alloggi popolari in corso d’opera nel quartiere Sciara Sant’Antonio. Quanto ai 272mila euro mancanti, questi si potrebbero risparmiare se alla stipula degli atti di cessione potrà provvedere il segretario comunale e agli accatastamenti e alle volture l’ufficio tecnico. (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia)
2 settembre 2015
Anche quest'anno, come fatto negli anni passati, le Forze dell'ordine controlleranno il territorio brontese durante la raccolta del pistacchio RACCOLTA DEL PISTACCHIO IN SICUREZZA Maggiori controlli nelle campagne brontesi Vertice a Catania del sindaco con le forze dell'ordine L’esodo dei brontesi nelle campagne per la tradizionale raccolta del pistacchio è iniziato ed anche quest’anno sarà reso più sicuro. Le Forze dell’Ordine nei prossimi giorni intensificheranno durante tutto l’arco delle 24 ore i servizi nelle campagne nelle quali si produce il prezioso “Oro verde”, per scoraggiare l’azione dei ladri, attirati dalla grande quantità di pistacchio raccolto e posto ad asciugare. Questo l’esito del vertice tenuto a Catania nella stanza del Prefetto, Maria Guia Federico, dove, oltre al Prefetto, hanno partecipato il colonnello Alessandro Casarsa, comandante provinciale dei Carabinieri di Catania ed il sindaco Graziano Calanna. E’ stato Calanna a chiedere l’incontro, prima di tutto per presentarsi al Prefetto ad appena qualche mese dal suo insediamento, ma soprattutto per sottoporre al “Governo del territorio” diversi problemi della sua cittadina: «Per Bronte – ha affermato durante il vertice – la raccolta del pistacchio è una tradizione che si tramanda da tempo. Ogni 2 anni, nel mese di settembre, chiunque possegga un pistacchieto si trasferisce in campagna, che all’improvviso si popola di produttori ed operai. Tutti – continua - rimangono nei rustici anche durante la notte, a guardia del prezioso raccolto che fa gola ai ladri. Ovvio che questa situazione implica problemi di sicurezza di diversa natura. In passato, infatti, è capitato si siano verificati furti, con significativo danno per i produttori, ed un sindaco ritengo che abbia il dovere di cercare di garantire, ove possibile, la sicurezza dei suoi cittadini.» Ed il Prefetto ha accolto la richiesta assicurando che inizierà prima possibile una imponente operazione di controllo del territorio dedito alla coltivazione del pistacchio, con le Forze dell’Ordine che controlleranno le strade non solo attraverso posti di blocco ed operazioni di controllo, ma anche con l’ausilio di mezzi aerei. “Come gli anni scorsi – ha affermato il Prefetto rivolgendosi al sindaco – lo Stato non si sottrarrà allo sforzo di garantire un efficace controllo del territorio nelle campagne di Bronte. Dobbiamo ringraziare i carabinieri e le Forze dell’Ordine per il quotidiano impegno a difesa della legalità”. Soddisfatto il sindaco che ha ringraziato il Prefetto ed il comandante Casarsa per aver accolto le sue richieste. “Bronte – ha concluso – sente che lo Stato è veramente vicino”.
27 Agosto 2015
Scomparsa una carpetta con ricevute di pagamento Furto di documenti al Comune Il Sindaco vuole soluzioni che rendano gli uffici più sicuri Mistero al Comune. Alcuni impiegati hanno denunciato ai carabinieri il furto di una carpetta di colore giallo che conteneva le ricevute di alcuni pagamenti. L’episodio è avvenuto qualche giorno prima della chiusura estiva. Secondo le informazioni ricevute i documenti non contenevano informazioni di grande importanza, ma quel che fa preoccupare e lascia quanto meno sorpresi è il possibile “modus operandi” dei ladri. La carpetta, infatti, si trovava ben conservata all’interno di un faldone, ordinatamente riposto in un armadio. Chi ha agito quindi non solo si è introdotto liberamente all’interno degli uffici, ma ha avuto il tempo di rovistare nell’armadio e nei faldoni. Questo, ovviamente, preoccupa gli impiegati ed il sindaco Graziano Calanna perché dimostra come all’interno degli uffici comunali i livelli di sicurezza siano estremamente bassi. “E’ questo non va bene. – spiega il primo cittadino in un comunicato – Purtroppo non abbiamo l’elenco dei visitatori del Comune nel giorno o nei giorni precedenti la scoperta del furto. A differenza di altri uffici dello Stato e della Regione, ma anche di alcuni Comuni, infatti a Bronte chiunque può avere accesso in tutti gli uffici e le aree di lavoro del Municipio senza neanche identificarsi. E questo deve farci riflettere”. Per Calanna il Municipio deve essere tutelato perché, prima di ogni cosa, è un ambiente di lavoro che deve garantire i servizi ai cittadini. “Non possiamo permetterci di rimanere inermi. – infatti conclude – Dobbiamo garantire la sicurezza dei dipendenti e riservatezza degli atti. Per quel che ho visto fino ad oggi introdursi in Comune con intenzioni cattive è facilissimo. Per questo stiamo valutando soluzioni che, garantendo i diritti dei miei concittadini, rendano gli uffici del Comune più sicuri”.
24 Agosto 2015Risolte le cause che ne avevano determinato la richiesta di soppressione
Salvato l'Ufficio del Giudice di pace L’ufficio del Giudice di Pace a servizio dei Comuni di Bronte, Maniace, Maletto, San Teodoro e Cesarò è salvo. I venti che nel mese di luglio annunciavano una possibile soppressionee non soffiano più. Tutto era nato dal fatto che il Presidente del Tribunale di Catania, Bruno Di Marco, aveva inoltrato al Ministero della Giustizia la richiesta di soppressione dell’Ufficio perché considerato “mal funzionante”. La riforma delle circoscrizioni giudiziarie approvata anni fa, infatti, prevedeva che per mantenere il servizio ogni Comune o diversi Comuni insieme dovevano individuare e coprire i costi della sede, reperire i fondi di gestione e pure il personale necessario. “E quando mi sono insediato – ha affermato in un comunicato il sindaco Calanna – ho trovato l’ufficio istituito ma con diverse lacune che ne impedivano il funzionamento. In particolare mancava il personale sufficiente. Noi di gran carriera abbiamo affrontato l’argomento ed abbiamo deciso di impinguare il personale in servizio, garantire l’ufficio della necessari attrezzatura e di mantenere la sede in una parte dell’edificio che un tempo ospitava l’ex Tribunale di Bronte”. Ed alla “riapertura” informale dell’ufficio del Giudice di Pace hanno partecipato gli operatori, alcuni consiglieri comunali ed anche l’assessore Francesco Bortiglio (foto a destra)): “Con questa nuova dotazione organica l’ufficio è stato opportunamente rafforzato. – ha affermato – Opportuna comunicazione è stata già inviata al presidente del Tribunale etneo che ha accolto le nostre istanze. Adesso possiamo dire con certezza che i vecchi problemi sono stati risolti e che l’Ufficio in futuro funzionerà con efficacia”. Per il territorio una buona notizia, soprattutto in un periodo in cui, sotto il vessillo della necessità dei tagli alla spesa pubblica, a Bronte sono a rischio alcuni servizi dello Stato ed anche il Punto nascita dell’ospedale.
8 Agosto 2015
Operativa la nuova caserma dell’Arma Operativa da oggi la nuova Stazione Carabinieri di Bronte. Sita in via Matteo Selvaggi (con ingresso pedonale da via Irlanda), la struttura è ospitata in un edificio moderno, confortevole e funzionale. E' stata realizzata dal Comune, superando numerose difficoltà, perchè il presidio dell’Arma fosse in grado di rispondere, in maniera concreta, soddisfacente ed efficace, alle esigenze di sicurezza della comunità. Le chiavi della nuova caserma erano state simbolicamente consegnate da Firrarello al comandate della locale stazione, Ignazio Buda, a maggio 2015.
8 Agosto 2015
La chiamata a vent’anni nei salesiani Suor Angela, 50 anni di vita consacrata Suor Angela Vitanza (nella foto in abito talare) ha festeggiato il 50° anniversario di vita consacrata. La religiosa brontese, a quasi vent’anni (1961), ha ricevuto il dono della vocazione ed è stata accolta fra le Figlie di Maria Ausiliatrice, nell’istituto di via Caronda a Catania, dove il 5 agosto 1965, ha professato i voti. In questo stesso istituto, suor Angela ha festeggiato mezzo secolo di professione insieme alle consorelle e ai familiari.. Al rito ha partecipato il vice presidente del Consiglio, Giuseppe Di Mulo, mentre il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, ha avuto con la religiosa un lunga telefonata. La funzione è stata presieduta don Pippo Ruta, ispettore dei salesiani di Sicilia. (LPu, Giornale di Sicilia, Foto LPu)
6 Agosto 2015
CONSIGLIO COMUNALE I componenti delle 4 commissioni consiliari Il Consiglio comunale guidato dal presidente Antonino Galati ha eletto i componenti le quattro commissioni consiliari. Ecco i nomi dei consiglieri comunali nominati:
I Commissione “Affari generali e Polizia municipale”: Angelica Catania (presidente), Franco Catania (vice presidente), Angelica Prestianni, Antonino Galati ed Enza Meli;
II Commissione “Lavori Pubblici”: Gaetano Messina (presidente), Antonio Petronaci (vice presidente), Salvino Luca, Massimo Castiglione ed Ernesto Di Francesco;
III Commissione “Ragioneria e Finanze”: Antonio Leanza (presidente), Valeria Franco (vice presidente), Carlo Castiglione, Samanta Longhitano e Rosario Liuzzo;
IV Commissione “Solidarietà sociale, cultura e tempo libero”: Vittorio Triscari (presidente), Pina Pagano (vice presidente), Maria De Luca, Giuseppe Di Mulo e Salvatore Calamucci.
“Auguriamo ai componenti delle Commissioni – hanno affermato il presidente Galati ed il sindaco Calanna – un proficuo lavoro. Alle commissioni permanenti è sottoposto l’esame preliminare tutte le proposte di deliberazione di competenza del Consiglio comunale alla presenza dei dirigenti e dell’Amministrazione comunale. Immaginate quindi la loro importanza, affinché tutte le proposte vengano affrontate e discusse nel migliore dei modi”.
6 Agosto 2015
INDUSTRIA - I primi novanta sono stati riassorbiti, entro il 2017 dovrebbero rientrare gli altri. In 180 vennero mandati via nel 2009 dopo una riduzione delle commesse Bronte, tornano al lavoro gli operai licenziati Un contratto con la Jacob Cohen e un accordo con la Diesel, dopo il contenzioso giudiziario, rilanciano il Polo tessile Il Consorzio contestò la Diesel, sostenendo che quel segmento era florido e che "azienda de localizzava, andando a produrre all’estero, solo per incrementare gli utili, in violazione della legge. Buone notizie per il polo tessile di Bronte. Il Consorzio Manifatturiero Siciliano riassorbe la metà dei licenziati del 2009 (furono 180 su 270 lavoratori complessivi), dopo il taglio delle commesse con Diesel (Renzo Rosso), grazie ad un accordo con l’azienda Jacob Cohen. Gli altri licenziati verranno riassunti entro il 2017. Un accordo fra Diesel e Consorzio manifatturiero siciliano di Bronte ha comunque chiuso il contenzioso giudiziario sorto nel 2009, dopo il taglio delle commesse deciso dalla Diesel. A febbraio 2009 la Diesel ridusse del 70 per cento la produzione d’abbigliamento affidata al Consorzio, parlando di un calo delle vendite dei capi Made in Italy. Ma il Consorzio, fiore all’occhiello del polo tessile etneo, passò all’attacco sostenendo che quel segmento era florido e che la Diesel delocalizzava, andando a produrre all’estero, solo per incrementare gli utili, in violazione di una legge che tutela aziende e lavoratori dal rapporto di dipendenza economica che si instauri con il committente. Il processo civile iniziò nel 2009 presso il tribunale di Bronte, passò per Catania e, nel 2010, finì a Bassano del Grappa, con i quotidiani veneti che titolavano «Davide porta in tribunale Golia» e dove, nel 2013, Golia (Diesel, ovviamente) è stato condannato al risarcimento dei danni e a riattivare subito le commesse. Ma la Diesel impugnava la sentenza in Corte di Appello a Venezia Mestre. Mentre i fascicoli processuali si rimpinguavano con perizie e consulenze, a Bronte 180 dipendenti su 270 perdevano il lavoro, entrando in mobilità. I vertici del Consorzio, però, ne riassumevano 90, dopo aver ottenuto l’aumento della produzione per Jacob Cohen, prestigioso marchio di cui è licenziataria la Giada spa. Nel consiglio di amministrazione di questa società, fino a qualche mese fa, sedeva il leone del tessile brontese che sfidò Diesel, l’ex deputato Franco Catania, che oggi della Giada è presidente onorario. Per questo accordo, determinanti sono state le maggiori commesse pervenute al Consorzio da Jacob Cohen che hanno fatto riavere buona parte dei livelli occupazionali del 2009 e mirano a farli crescere ancora. Entro il primo semestre 2017 l’obiettivo è di recuperare gli altri 90 posti di lavoro persi e superare i 270 addetti di sei anni fa. A ciò si aggiungono gli effetti dell’accordo fra il Consorzio e la Diesel, che però è ancora riservato. Dovrebbe prevedere uno sviluppo dei rapporti commerciali fra le due società, poiché dalle aule dei tribunali non sono uscite con una semplice rinuncia e accettazione, uniche circostanze che non avrebbero avuto motivo di rimanere segrete. I vertici del Consorzio, dal canto loro, fermi nel riserbo, si sono limitati a dirci: «La transazione ha consentito il ripristino dei rapporti con un colosso mondiale, che certamente, in prospettiva non potrà che essere un bene». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
2 Agosto 2015
PROTESTE DEL MOVIMENTO 5 STELLE A rischio la Tenenza della Gdf Chiusura "congelata" fino al 30 settembre Doveva essere chiusa già da ieri, ma nella caserma di via Livatino a Bronte, la Guardia di Finanza è ancora al servizio dei cittadini. La soppressione della Tenenza prevista per ieri è stata “congelata” fino al 30 settembre. Ci sarà tempo quindi per la politica di tentare di scongiurare l’ennesimo saccheggio di un presidio di Stato e di legalità ai danni di un territorio che ha già visto sparire la sede del Tribunale (per non parlare della chiusura del Punto di primo intervento pediatrico, della prospettata chiusura del Punto nascita e dell'Ufficio del Giudice di Pace, ndr). E chi sta protestando vivacemente è il Movimento 5 stelle: “Siamo preoccupati per la chiusura della tenenza della Guardia di Finanza di Bronte - denunciano i deputati del Movimento 5 Stelle Gianluca Rizzo alla Camera e Francesco Cappello all’Ars - e non lo diciamo da rappresentati istituzionali ma da portavoce dei cittadini della città del pistacchio che gridano il loro bisogno di legalità”. “Uno dei pochi deterrenti - aggiunge Cappello - per combattere l’illegalità, il lavoro nero, la contraffazione in questo territorio è dato proprio dalla presenza delle Fiamme gialle che, secondo quanto stabilito dal comando generale, chiuderà i battenti, lasciando alla Tenenza di Paternò l’onere di controllare non solo Bronte ma anche Adrano e tutta la zona pedemontana ad ovest dell’Etna”. Rizzo ha già presentato una interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati chiedendo al Governo di sospendere quest’ordine di chiusura. Preoccupazione anche al Comune: “Visti anche i fatti accaduti durante la campagna elettorale - ha aggiunto Valeria Franco, consigliere comunale pentastellata - ritengo assurdo chiudere un presidio di sicurezza importante”. Anche il sindaco Graziano Calanna ha già alzato le barricate ed è pronto a discutere per trovare una possibile soluzione. “Al Comando generale delle Fiamme gialle abbiamo chiesto di interloquire - ha affermato - per capire i motivi della soppressione. Se, come immagino sono economici, noi siamo pronti a collaborare per individuare, per esempio, una sede comunale che possa sgravare il Comando delle spese di affitto della caserma. Bronte - conclude - non vuole perdere la tenenza della Guardia di Finanza. Sa bene quanto importante sia la sua presenza per una cittadina come Bronte al centro di un vasto territorio”. [Fonte: La Sicilia]
24 Luglio 2015
GIP. L’ex consigliere Nunzio Spanò usò toni forti contro l’allestimento del Cara, che riprese nel suo sito Internet «Incitazione all’odio razzista» Assolto ex consigliere di Bronte Per il giudice si è trattato di diritto di critica, anche se con scalpore Assolto dall’accusa di aver incitato all’odio razzista l’ex consigliere comunale Nunzio Spanò. La procura etnea l’aveva imputato del reato previsto dalla legge di ratifica della “Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale” e rischiava la reclusione fino a 18 mesi o la multa fino a seimila euro. Nella primavera del 2014, a Bronte, al centro del dibattito politico c’era la scelta dell’amministrazione comunale di creare un centro d’accoglienza per richiedenti asilo politico (Cara). Da mordace consigliere d’opposizione, Spanò, attraverso il suo sito internet, manifestò “una serrata critica alla gestione dei flussi migratori in Italia, con accenti sulla pericolosità del fenomeno dell’ingresso in controllato dei migranti correlato alle condizioni sanitarie degli stessi” e criticò la “concentrazione numerica talvolta eccessiva per taluni centri abitati di piccole dimensioni” (tipo Pozzallo). Inoltre, riportò “ipotesi relative alla gestione mafiosa dei centri di accoglienza” e attribuì “l’ospitalità decisa dal Comune di Bronte al consistente finanziamento previsto dalla U e”. Il sindaco dell’epoca, Pino Firrarello, presentò un esposto-querela e la procura citò in giudizio Spanò “perché propagandava idee sull’odio razziale, pubblicando, sul sito internet da lui gestito, notizie manifestanti il convincimento che gli individui appartenenti ad etnie straniere sbarcati sul nostro territorio fossero portatori di malattie infettive, nonché soggetti criminali ed invasori del nostro paese”. Al tribunale monocratico di Catania, la critica di Spanò è apparsa “condotta con accenti anche sensazionalistici o esasperati”. Ma il giudice, riconoscendogli le scriminanti del “diritto di critica e di manifestazione del pensiero” e la propaganda d’idee “non costituenti incitamento all’odio razziale o etnico, né fondate su un malinteso concetto di superiorità etnico c culturale”, recentemente l’ha assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”. (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia)
21 Luglio 2015
GIUNTA CALANNA Enza Meli rinuncia all'assessorato «I patti non erano questi» «I patti non erano questi. Sanciti di fronte al segretario provinciale del Pd, Enzo Napoli, essi prevedevano che io fossi vice sindaco e consigliere per cinque anni. Mi sento presa in giro». Con queste parole, Enza Meli (foto a sinistra), consigliere comunale prima eletta e segretario locale Pd, lunedì sera in Consiglio comunale ha rispedito la nomina di assessore al sindaco Graziano Calanna (Pd), che le ha replicato dicendo: «Non ho preso in giro nessuno, non innesco polemiche e mi dispiace che Meli non entri in Giunta». A cederle l’assessorato, lo scorso 10 luglio, era stato il consigliere comunale Antonio Leanza (figlio dell’ex vice presidente della Regione Turi Leanza), in segno «di riconciliazione della sinistra storica brontese», che sulla vicenda ci ha dichiarato: «Non intendo alimentare polemiche a mezzo stampa, ma ritengo opportuno un chiarimento all’interno della coalizione di centrosinistra. Pur nel rispetto della persona, anch’io sono rimasto sorpreso nel vedere che la carica di vice sindaco sia andata ad un esponente di Forza Italia». Infatti, Calanna ha nominato vice sindaco Angela Saitta (foto a destra), espressione e riferimento della lista dell’ex deputato azzurro Franco Catania, che al ballottaggio ha sostenuto l’attuale sindaco. La Meli, in questa sua scelta, ci ha confermato che, oltre a quello del locale circolo Pd, ha avuto l’appoggio del consigliere comunale Gaetano Messina (Pd). [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] 22 Luglio 2015 La presentazione della Giunta comunale in Consiglio «Patti non rispettati, meglio il lavoro» Enza Meli rifiuta di essere assessore «Ringrazio, ma non intendo accettare la carica di assessore». Così ha esordito il consigliere comunale Enza Meli durante il Consiglio comunale di presentazione della Giunta municipale di Bronte. Dopo che il presidente dell’assemblea, Nino Galati, ha presentato gli assessori, la Meli ha affermato: «In nome del Circolo del Pd di Bronte che rappresento dico che i patti non erano questi. Sanciti di fronte al segretario provinciale, Enzo Napoli, prevedevano che fossi vicesindaco per tutti i cinque anni e senza dimettermi da consigliere. Gli impegni non sono stati rispettati, neanche di fronte al fatto che sono stata la prima degli eletti. Io non amo le poltrone, preferisco il lavoro, ma mi sono sentita presa in giro. A questo punto non accetto». «Ho troppo rispetto per la Città è per il Consiglio comunale che considero sacro per innescare polemiche - ha replicato il sindaco Graziano Calanna - Mai preso in giro qualcuno e non sono solo il numero dei voti presi che determinano le decisioni. Se fosse esclusivamente così i miei 5.710 voti mi consentirebbero grande autonomia nelle scelte. Mi dispiace - ha concluso il primo cittadino - che Enza Meli non abbia voglia di far parte della Giunta». Ad Enza Meli era stato affidato la gestione dei Servizi Sociali, del Demanio, del Patrimonio, dell’Economato, del Provveditorato, dei Servizi Innovativi, del teatro e della Biblioteca. Adesso si attende di sapere chi la sostituirà. [Fonte La Sicilia] | 23 Luglio 2015 POLITICA & COMUNE Scoppia la bufera post-amministrative nel Partito democratico con l'assegnazione dell'incarico di vicesindaco ad Angela Saitta esponente di FI Bronte, Meli lascia: i patti non erano questi Graziano Calanna determinato: «Non ho preso in giro nessuno, non innesco polemiche e mi dispiace per la sua scelta» (...) [Giornale di Sicilia] |
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