, 18 Novembre 2011
Operai antincendio della Forestale ripuliscono aree a verde e torrenti Anche a Bronte gli operai antincendio del Corpo forestale sono impiegati nella manutenzione del verde pubblico. Da qualche giorno, infatti, i brontesi hanno avuto la sorpresa di vedere all'opera nel centro urbano le squadre della Forestale, impegnate nella manutenzione degli spazi verdi del Comune e, in particolare, all'interno del campo sportivo, nell'area attorno il Tribunale, nel parco suburbano, nel giardino di pertinenza del I Circolo didattico che ospita la scuola elementare Spedalieri, nel quartiere di Sciarotta e persino in alcune stradelle di campagna della contrada Difesa. Ovviamente, si tratta di lavori concordati con l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pino Firrarello, che ringrazia il vertice del Corpo forestale e tutti gli operai per un lavoro utile soprattutto in un momento di crisi economica come questo che spesso rende difficile effettuare anche i lavori di manutenzione. Per la Guardia forestale si tratta di un'iniziativa di pubblica utilità, programmata dall'ispettore ripartimentale delle foreste di Catania, Antonino Lo Dico, e dal direttore dei lavori antincendio, Maurizio Coco. Le squadre antincendio, coordinate dal comandante del distaccamento forestale di Bronte, commissario superiore Vincenzo Crimi, saranno anche impiegate per la pulitura di alcuni piccoli torrenti presenti sul territorio di Bronte, che, essendo stati abbandonati da anni, possono rappresentare un rischio dal punto di vista idrogeologico. [R. P.]

13 Novembre 2011
Gli avvocati brontesi «a difesa» del Tribunale In campo anche i sindaci di Maletto, Maniace, Cesarò e San Teodoro Si allarga il fronte a difesa della sezione staccata del Tribunale di Bronte. Alle assicurazioni del sindaco Firrarello, che pur condividendo le esigenze nazionali di ottimizzare servizi e soprattutto risorse, si è dichiarato pronto a difendere il Tribunale brontese se solo uno di quelli destinati alla soppressione dovesse essere salvato, si sono unite le voci di Maletto, Maniace, Cesarò e San Teodoro. I rispettivi sindaci, De Luca, Pinzone Vecchio, Caputo e Agliozzo hanno partecipato all’incontro promosso dal senatore e dagli avvocati del circondari di Bronte che in massa ieri sera hanno affollato la sala della Giunta brontese. Gli avvocati hanno sottoposto ai sindaci un documento che sottolinea i motivi per cui il Tribunale di Bronte non dovrebbe essere soppresso. “L’ufficio – si legge nel documento – rende giustizia a un territorio molto vasto, oltre 800 chilometri quadrati, con oltre 50 mila abitanti distribuiti in Comuni di montagna mal collegati con i capoluoghi di provincia”. Presente all’incontro anche il consigliere comunale Graziano Calanna: “La battaglia – ha affermato - va sostenuta per questo caso come per tutti gli altri possibili casi di riduzione o soppressione di servizi che creano disagi alla cittadinanza, specie se si considera che questo paventato provvedimento sarebbe irrazionale”. Firrarello ha posto l’accento sulla necessità di mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace, con i sindaci degli altri Comuni, nel caso di soppressione, pronti ad unirsi per garantirne la permanenza sostenendone le spese, come prevede la norma. Adesso il documento degli avvocati sarà integrato dai Comuni per poi essere inviato alle autorità competenti.
11 Novembre 2011 Per difendere la sezione staccata del Tribunale
Gli avvocati incontrano i sindaci Domani sera alle ore 18.00, presso il Palazzo comunale gli avvocati del circondario che si sono schierati a difesa del Tribunale brontese, incontreranno i sindaci dei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò e San Teodoro. “Ringrazio i sindaci che hanno risposto al nostro appello. – afferma l’avvocato Antonino Uccellatore, presidente dell’“Associazione Avvocati del Circondario di Bronte” - Con piacere sottolineo che se è vero che l’associazione di avvocati che io presiedo ha dato la spinta iniziale, in realtà a muoversi sono tutti gli avvocati del territorio che fa capo al Tribunale di Bronte, ovvero dei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò e San Teodoro”. Avvocati che domani sera saranno presenti per fare fronte comune con i primi cittadini a difesa dell’avamposto giudiziario brontese.
9 Novembre 2011
Un gruppo di legali dal sindaco per evitare la
soppressione. "Se ne salvano uno, mi batterò per la nostra sezione"
Gli avvocati «a difesa» del Tribunale Gli avvocati fanno fronte
comune per difendere la Sezione staccata del Tribunale di Bronte che
rischia la soppressione dovuta dal riordino degli uffici giudiziari da
parte del governo nazionale. (...) 8 Novembre 2011
La rimodulazione della rete giudiziaria A rischio la Sezione staccata del Tribunale Potrebbe chiudere anche l'Ufficio del Giudice di pace
Arringa degli avvocati di Bronte a difesa della sezione staccata del
Tribunale della cittadina etnea, minacciato di soppressione dal riordino
degli uffici giudiziari da parte del Governo centrale. Un nutrito numero
di avvocati, rappresentati dall’avv. Antonino Uccellatore, presidente
dell’“Associazione Avvocati del Circondario di Bronte” ha
incontrato il sindaco Firrarello chiedendo il suo impegno affinché il
Governo non sopprima il Tribunale brontese, al servizio di un territorio
disagiato, di montagna e mal collegato con la costa e l’area
metropolitana. All’incontro, insieme con il sindaco, hanno partecipato
gli assessori Bonina e Castiglione, il presidente del Consiglio comunale
Gullotta, alcuni consiglieri comunali, ed il sindaco di Maniace
Salvatore Pinzone Vecchio. Con loro anche il Giudice di pace Nunzio Politi perché anche il suo Ufficio è a rischio e potrebbe non esser inghiottito dal giro di soppressioni solo se gli Enti locali, anche consorziati tra loro, ne richiederanno il mantenimento facendosi però carico delle spese di funzionamento, compreso i locali ed il personale. “E’ vero. – ha affermato Firrarello - La rimodulazione della rete giudiziaria rischia di sopprimere il nostro Tribunale assieme ad altri. La crisi economica ci costringe a rivedere l’organizzazione di alcuni servizi. Del resto se ci fossero servizi di mobilità veloci, arrivare a Catania non sarebbe un dramma. Vi assicuro però che se tutti i Tribunali programmati dovessero essere soppressi, accetteremo la chiusura di Bronte, ma se uno solo di quelli programmati dovesse essere salvato, allora vi assicuro che mi batterò affinché Bronte rimanga”. Firrarello poi ha confermato la sua volontà a fare il possibile affinchè rimanga l’Ufficio del Giudice di pace, ma se reperire i locali non rappresenta un problema, il costo del personale dovrebbe essere sostenuto da tutti i Comuni del comprensorio che usufruiscono del servizio. Per questo gli avvocati dell’associazione forense brontese scriveranno ai sindaci di Randazzo, Maletto e Maniace affinché allarghino il fronte a favore della permanenza a Bronte del Tribunale, ed insieme individuino una possibile soluzione per un ufficio del Giudice di pace comprensoriale.
, 10 Novembre 2011
Lavoratori tutti in nero costruivano casa abusiva Dei 4 muratori 3 erano romeni. La Guardia di Finanza sequestra la costruzione, proprietario nei guai «Il fenomeno dello sfruttamento del lavoro irregolare degli immigrati ha assunto, negli ultimi tempi, proporzioni allarmanti». La fonte autorevole è quella della Guardia di Finanza di Bronte al termine dell'ennesimo blitz all'interno di un cantiere edile dove le Fiamme gialle non solo hanno scoperto che i 4 lavoratori, di cui 3 di nazionalità romena, lavoravano in nero, ma anche l’intero immobile che stavano costruendo era abusivo. In questi giorni i finanzieri, secondo le direttive impartite dal col. Francesco Gazzani, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Catania, stanno effettuando sopralluoghi nei cantieri edili. Giunti in contrada Corvo/San Nicola di Bronte, si sono accorti che si stava costruendo una casetta di circa 70 metri quadri, con i classici blocchi in cemento sormontati da cordoli in calcestruzzo. Così si sono fermati e hanno chiesto i documenti, scoprendo che i lavoratori non erano stati assunti e l'immobile era privo di autorizzazione amministrativa. Ovviamente i lavori sono stati bloccati e l'immobile, cui sono stati posti i sigilli, è stato sottoposto a sequestro penale, con il proprietario che adesso dovrà difendersi di fronte alla magistratura, dall'accusa di costruzione abusiva. La Guardia di Finanza di Bronte, ricorda che per chi impiega mano d'opera irregolare sono previste pesanti sanzioni e che le attività di controllo proseguiranno con l'obiettivo di far emergere lo sfruttamento del lavoro in generale ed in particolare dei lavoratori stranieri che si accontentano di una misera paga lavorando anche 10 ore al giorno senza pretendere diritti e tutele. Del resto questo fenomeno sembra assumere aspetti preoccupanti, come dimostrano i numeri. Pensate che solo nel 2011 la Guardia di Finanza di Bronte ha scoperto 85 lavoratori in nero (di cui 2 minorenni) e ha comminato sanzioni per circa 200 mila euro nei confronti dei rispettivi datori di lavoro, cui certamente sarebbe convenuto metterli in regola e pagarli a dovere. (Alcuni precedenti: Lavoratori in nero per montare gli stand della Sagra, Diciannove operai in nero, Presi in due anni 81 lavoratori in nero, E' guerra per il lavoro ...nero)
, 9 Novembre 2011
A BRONTE, MALETTO, MANIACE E RANDAZZO Nuova raccolta integrata dei rifiuti In arrivo 15mila lettere informative Inizia ufficialmente la campagna informativa del nuovo servizio di raccolta integrata dei rifiuti a Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo. Oltre 15 mila le lettere, firmate dai rispettivi sindaci e dal Cda della Joniambiente, presieduto da Francesco Rubbino e composto da Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo, presto saranno inviate ai residenti dei quattro Comuni, per spiegare loro il nuovo servizio di raccolta integrata dei rifiuti. Dentro la busta anche il buono utile al ritiro del kit gratuito (buste e contenitori per la raccolta “porta a porta”). Se per Bronte, Randazzo e Maniace il nuovo servizio rappresenta una novità assoluta, Maletto lo ha già sperimentato con grandi risultati. Di conseguenza, la missiva va considerata come la fine della sperimentazione e l'inizio del servizio in maniera permanente. «Ancora qualche giorno - afferma il presidente Rubbino - e il territorio assisterà alla rivoluzione. Rinnovo l'appello affinché i cittadini collaborino e comprendano l'importanza di un efficiente servizio di raccolta differenzia». Non ci saranno più cassonetti per strada, la raccolta sarà porta a porta e nei giorni stabiliti da calendario solo per rifiuti differenziati. I lavori di restauro furono finanziati dalla Regione nel Gennaio del 2004
, 8 Novembre 2011
CERIMONIA IERI MATTINA A BRONTE PER UNO DEI PUNTI BASE PIÙ BELLI PER L’ESCURSIONISMO NEL PARCO DELL’ETNA La «Casermetta» è stata riconsegnata E' stata riconsegnata al Comune di Bronte la naturale porta d'ingresso verso le meraviglie naturalistiche del Vulcano. Il commissario del Parco dell'Etna, Ettore Foti, terminato l'iter dei lavori di restauro, ha riconsegnato al sindaco di Bronte, Pino Firrarello, la “Casermetta di Piano dei Grilli”, punto base per l’escursionismo del versante nord ovest dell'Etna. Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità, fra cui il presidente del Comitato tecnico scientifico del Parco, Marisa Vinciguerra, il dott. Mario Bonanno dirigente dell'Azienda forestale di Catania, il dirigente provinciale del Corpo forestale Antonino Lo Dico con il commissario Enzo Crimi, il progettista dei lavori di restauro Aldo Meli, l'ingegnere del Parco, Giuseppe Di Paola con il capufficio stampa dell'Ente naturalistico Gaetano Perricone. Con loro numerosi assessori e consiglieri comunali di Bronte. “Abbiamo un po' modificato la politica gestionale delle strutture ricettive - ha affermato il commissario Foti - La nostra idea è che da soli non si può gestire un territorio vasto 59 mila ettari che comprende 20 Comuni Abbiamo, infatti, la necessità di interagire sinergicamente con loro e in quest'ottica il Parco è pronto a restaurare e riconsegnare ai Comuni punti base come questo che immagino collegati in rete fra loro per favorire la valorizzazione di tutto il Vulcano. Il Parco dell'Etna, infatti - conclude - non è costituito da versanti, ma da un unico sistema che va conosciuto per intero”. “Dai dati in mio possesso - ha affermato il sindaco Pino Firrarello - solo il 5% dei giovani è venuto ad ammirare questo bellissimo territorio. Di conseguenza se non lo conoscono mai potranno amarlo. Oggi però si stanno ponendo le basi per un cambiamento e ritengo di dover ringraziare il commissario Ettore Foti e l'intero Ente Parco per averci restituito questa struttura. Adesso penseremo alla sua gestione, coinvolgendo certamente coloro che amano la montagna e l'escursionismo, per far conoscere un territorio bellissimo e poco valorizzato”. La casermetta di Piano dei Grilli si trova nella zona “C' del Parco e può essere raggiunta in auto attraverso una caratteristica strada in basalto lavico, che inizia da viale Kennedy dal quale possono essere ammirate le caratteristiche “lave cordate” di rilevante interesse naturalistico ed ambientale.
, 6 Novembre 2011
Otto mila questionari per prevenire il cancro del colon L’Asp 3 di Catania punta alla prevenzione per combattere i tumori e sceglie il distretto sanitario di Bronte per effettuare lo screening del carcinoma del colon retto. Gli uffici del Distretto sanitario di Bronte, coordinati dal dott. Carmelo Distefano, infatti, hanno inviato a tutti i medici di base che operano nel territorio e a circa 8274 persone fra i 50 e i 70 anni residenti nei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, una lettera per informarli che è in atto una iniziativa di prevenzione per questo particolare tumore, e invitarli a partecipare. Attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci, infatti, è possibile individuare il tumore che, se individuato in tempo, può essere combattuto. I destinatari della lettera-invito sono 4327 a Bronte, 2430 a Randazzo, 892 a Maletto e 625 a Maniace. Chi riceve la lettera può partecipare allo screening ritirando in qualsiasi farmacia del proprio Comune uno speciale kit. A fornire le istruzioni su come utilizzarlo sarà lo stesso farmacista. “Successivamente - ci spiega il dott. Distefano - il test sarà riconsegnato alla farmacia che settimanalmente provvederà a farlo recapitare al laboratorio di analisi incaricato. L’utente dovrà firmare l’informativa sul trattamento dei dati personali e dovrà scegliere se l’esito negativo dell’esame dovrà essere spedito allo stesso indirizzo ove ha ricevuto l’invito o venga consegnato presso la sede centrale del Distretto di competenza. "Nei casi con riscontro positivo - aggiunge Distefano - e quindi a rischio, sono previsti ulteriori e più approfonditi accertamenti”. Una iniziativa lodevole da parte dell’Asp che guarda con efficacia alla prevenzione resa possibile grazie ad un protocollo di intesa tra Asp di Catania, Federfarma e le ditte distributrici dei farmaci. Con 610.000 morti all’anno nel mondo, il tumore al colon retto purtroppo è la quarta più comune forma di cancro, e occupa il secondo posto per mortalità nell’uomo e il terzo nella donna. In Italia si osservano 40 nuovi casi ogni 100 mila abitanti. Per questo sono determinanti gli screening preventivi cui tutti, al di là delle iniziative delle Asp, dopo i 50 anni dovrebbero sottoporsi. [Gaetano Guidotto] |