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Notizie, Eventi Socio-Culturali e non

Dal 30 Agosto al 3 Novembre 2011

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3 Novembre 2011

Da lunedì 7 Novembre

Transito interrotto sulla Bronte-Adrano

L’interruzione - dal cimitero fino al bivio per Saragoddio - durerà circa 3 settimane

Ad un anno e mezzo dall’inizio dei lavori di ammodernamento della Ss 284 nel tratto Bronte-Adrano è arrivato il momento forse meno desiderato dai pendolari. Lunedì, infatti, il transito sulla statale verrà interrotto per con­sentire agli operai di continuare a lavorare in sicurezza. Il diret­tore regionale dell’Anas, Ugo Dibennardo ed il dirigente tecnico Giovanni Iozza hanno già trasmesso l’ordinanza agli enti interessati ed alle forze dell’ordine, specificando che l’interruzione durerà circa 3 settimane.

Nel frattempo le auto saranno dirottate lungo un percorso alternativo percorribile in entrambi i sensi di marcia, individuato lungo la strada provinciale che costeggia il Simeto e che permette di raggiungere direttamente Adrano o di ritornare sulla statale 284 all’incrocio per Saragoddio, ovvero oltre l’interruzione.

Il blocco sarà posto all’uscita sud della cittadina di Bronte, deviando il transito verso via Cilea. Chi vorrà però recarsi al cimitero potrà passare, ma andare oltre sarà impossibile perché la strada sarà sbarrata. “Una interruzione che avremmo voluto evitare – afferma il sindaco Firrarello – ma che è necessaria per consentire agli operai di lavorare in sicurezza. Un disagio che speriamo presto sia ripagato dalla soddisfazione di percorrere al più presto la nuova strada”.

Ed in effetti i lavori nei 3,8 km di cantiere dell’Ati (Associazione temporanea di impresa) Ing. Pavesi & C. Spa, Franco Giuseppe Srl, Nuova Costruzione Siciliana S.c.a.r.l e Cogip Spa, procedono speditamente. Il viadotto “Madonna della Vena” ovvero all’ingresso di Bronte è quasi completato, mentre la vicina galleria è già pronta. Anche il viadotto di contrada Ciapparo è all’80% completato e la seconda galleria al 95%. Se non si verificano intoppi il primo tratto della nuova statale, ovvero quello che da Bronte arriva al bivio per Saragoddio a dicembre, e quindi 4 mesi in anticipo rispetto ai tempi di consegna, sarà transitabile, mentre l’inaugurazione dell’intero tratto di strada è confermata per aprile 2012.


8 Novembre 2011

DOPO L’ULTIMO SOPRALLUOGO, IERI MATTINA E’ SCATTATA LA PREVISTA CHIUSURA

Stop al transito, ma senza disagi

Per percorrere i circa 9 km del percorso alternativo si impiegano soltanto 15 minuti
Stop al transito dei veicoli nel tratto vicino a Bronte della Ss 284 attualmente in fase di ammodernamento. Alle 9 di ieri, come da programma, dopo l'ultimo sopralluogo nel tratto urbano del percorso alternativo da parte del comandante della Polizia municipale Gaetano Pecorino e da Nuccio Cirami dell'Ufficio tecnico, i veicoli sono stati dirottati sulle strade provinciali. “Certamente un disagio - ha affermato il sindaco Pino Firrarello - ma ripagato dalla consapevolezza che questa interruzione è utile per completare una nuova e moderna viabilità verso Bronte”. Il piano della viabilità ha funzionato. Non si sono formate code o rallentamenti lungo i circa 9 chilometri di deviazione percorribili in quasi 15 minuti. Alla fine fra gli automobilisti quasi una voce sola: “Io insegno al I Circolo di Adrano - ci dice Alfio Leone - e percorro questa strada anche 20 volte la settimana. Certo il percorso alternativo è lungo e tortuoso, ma il pensiero che presto potremo percorrere una strada nuova e moderna ci aiuta a sopportare i disagi”.
“lo lavoro nella zona industriale di Catania - ci dice Walter Luca - che raggiungo ogni giorno in auto. Il percorso alternativo è lungo. Per questo speriamo che la strada venga riaperta presto”. C’è chi come il dott. Rocco Monachella deve raggiungere Randazzo: “Ho già percorso il tracciato alternativo - afferma - e devo dire che il transito era scorrevole. Aspettiamo la strada nuova anche perchè quella vecchia lasciava molto a desiderare”. Il dott. Antonio Nicoletti è il primario del reparto di Ortopedia dell'ospedale di Bronte e viene a Bronte da Catania ogni giorno. “La segnaletica lungo il percorso alternativo è posta a dovere e non ho incontrato difficoltà – afferma - Certo i disagi ci sono, ma se pensiamo che dopo questo brontese anche il tratto adranita della statale verrà ammodernato da automobilista dico che i disagi che sopportiamo saranno ben ripagati”. [Fonte La Sicilia]



6 Novembre 2011

I lavori sulla 284
Tre settimane. L’interruzione consentirà agli operai di lavorare in sicurezza sin quasi alla fine di novembre. Anticipo. Il primo tratto sarà transitabile in dicembre. L’inaugurazione della nuova opera prevista in aprile 2012.

Da domani chiuso un tratto di 1,5 km, previsti disagi tra Adrano e Bronte

Stop alla circolazione dal cimitero sino al bivio per Saragoddio

I pendolari del versante occidentale dell’Etna che lavorano a Bronte o a Maletto, da domattina per raggiungere il posto di lavoro potrebbero avere qualche problema. Ad un anno e mezzo dall’inizio dei lavori di ammodernamento della Ss 284, nel tratto più a nord della Bronte-Adrano, lungo circa 1 km e mezzo, infatti, alle 9 in punto sarà interrotto il transito (...) Per chi viene da Catania troverà il blocco al bivio con la provinciale 94 per Saragoddio, mentre dall’altra parte il divieto sarà posto all’uscita sud della cittadina di Bronte, ed esattamente alla fine di viale Catania. Da questa parte chi vorrà però recarsi al cimitero di Bronte potrà passare, ma andare oltre sarà impossibile perché la strada sarà sbarrata.

Il comandante della Polizia municipale di Bronte, Gaetano Pecorino, ha già firmato l’ordinanza che individua il percorso alternativo per chi vuole uscire dalla cittadina etnea. Da viale Catania bisognerà svoltare a destra lungo via Marconi e proseguire sempre dritto fino alla provinciale 225, dove una efficace segnaletica sarà posta ai tanti incroci, con l’Anas che già a Randazzo, ed esattamente all’inizio della Ss 284, dirotterà gli automobilisti che devono solo attraversare Bronte lungo la Ss 120 per Maniace. Intanto il sindaco Pino Firrarello ha fatto stampare dei manifesti per informare la cittadinanza. (...) (Fonte La Sicilia)

L’ALTERNATIVA: Simuliamo il percorso alternativo che dovrà percorrere un automobilista che da Catania voglia raggiungere Bronte. Arrivati al bivio per Saragoddio, a circa 1 km e mezzo da Bronte, lato Adrano, si sarà costretti a lasciare la Strada statale 284 e svoltare a sinistra per immettersi sulla Strada provinciale 94. Bisogna proseguire dritto fino all’incrocio con la Strada provinciale 211  Qui bisognerà girare a destra e proseguire fino all’incrocio con la Strada provinciale 225. Anche qui bisognerà svoltare a destra e proseguire dritto fino a raggiungere Bronte.



ETNA E AMBIENTE, torna in pista una vecchia proposta lanciata dall'Associazione dei Comuni nel 2005

27 Ottobre 2011

Riperimetrazione del Parco

Parrinello: «Porterò la proposta all’Ap»

La proposta del presidente del comitato per la “Riperimetrazione del Parco dell’Etna”, Carlo Cincotti, di alzare i confini del parco a quota 1000 metri, sarà presto oggetto di dibattito a Palazzo Minoriti. La proposta, infatti, ha trovato il consenso del consigliere provinciale, Nunzio Parrinello, che in passato si è sempre battuto per lo sviluppo ecosostenibile delle aree montane e ha dichiarato di essere pronto a portare l’argomento nell’assemblea provinciale.

“Porterò in Consiglio provinciale - afferma Parrinello - la proposta di chiedere alla Regione di aprire la discussione sui termini di riperimetrazione del Parco dell’Etna. Lo sviluppo auspicato in tanti anni non è arrivato. Di contro l’economia agricola o turistica è stata in qualche modo frenata. Aprire il dibattito servirà per individuare come coniugare ecologia ed economia in un territorio che va certamente tutelato, ma che da questa deve trovare linfa per una sana e razionale crescita economica”. Per Parrinello le zone prossime agli abitati, dove ci sono insediamenti produttivi e le zone D del Parco, devono essere liberati da alcuni vincoli, pur garantendo quella salvaguardia e un decoro ambientale consono al territorio. “Al territorio sotto i 1000 metri - conclude Parrinello - vanno restituite quelle tradizioni care ai nostri avi, che hanno saputo salvaguardare natura ed ambiente”. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



27 Ottobre 2011

A breve saranno eliminati i cassonetti dalle strade e scatterà la raccolta

Prove tecniche di differenziata

Prove pratiche a Bronte su come si effettua la raccolta differenziata secondo la nuova raccolta integrata dei rifiuti. L’assessore all’Ecologia e ambiente del Comune, Biagio Petralia e il presidente della Joniambiente Francesco Rubbino hanno organizzato un incontro nella sala consiliare con tutte le associazioni brontesi che aiuteranno il Comune e la società Ato Joniambiente nel difficile compito di spiegare ai cittadini il nuovo sistema. Non ci saranno, infatti, più cassonetti per le strade e bisognerà per forza fare la raccolta differenziata, con gli eventuali riluttanti che saranno prima aiutati e poi sanzionati.

Per evitare ciò e fornire ai rappresentanti delle associazioni le nozioni necessarie ad aiutare i cittadini, l’assessore Petralia nella sala consiliare ha organizzato un incontro con Antonello Caruso, componente del Cda dell’Ato e il responsabile per la raccolta differenziata per la Joniambiente Nino Germanà che, dopo aver spiegato i nuovi metodi ha gettato fra lo stupore generale in mezzo alla sala consiliare un sacco di rifiuti. Cera di tutto: carta, cartone, plastica, rifiuti umidi e anche indifferenziabili che Germanà ha poi uno ad uno riposto negli appositi sacchetti colorati, spiegando dove vanno riposti i rifiuti. “All’inizio può sembrare difficile - ha affermato Germanà - ma poi sarà naturale”. “Fare la raccolta differenziata - ha affermato Petralia è un obbligo di legge e un dovere nei confronti dell’ambiente. A voi associazioni il compito di aiutare chi dopo l’inizio del nuovo servizio ha qualche difficoltà”. [Fonte La Sicilia]



27 Ottobre 2011

Fidapa

Francesca Longhitano nuova presidente della Fidapa

Cambio della guardia nel direttivo della Fidapa (Federazione italiana donne arte professioni affari) di Bronte. La signora Maria Prestianni’ Firrarello, dopo aver svolto il suo mandato di presidente, ha lasciato la guida della sezione brontese della Federazione a Francesca Longhitano che sarà collaborata dalla vicepresidente Santina Sottosanti, dalla segretaria, Laura Marullo e dalla tesoriera Angela Carroccio.

Nominati anche i revisori dei conti Vincenza Carroccio, Maria Paparo, Maria Schilirò e la segretaria aggiunta, Rosa Di Bella. Infine il Consiglio, composto da Mariella Barone, Laura Leanza, Maria De Luca, Letizia Di Natale, Ione Pappalardo e Sabrina Anello. “Ringrazio le socie per la fiducia accordata. - ha affermato la neopresidente Longhitano - La guida di una federazione come la Fidapa vuol dire innanzi tutto servizio. E in questo senso sono certa dell’ aiuto che mi verrà garantito da tutta la sezione. L’obiettivo è quello di continuare l’ottimo lavoro svolto dalla past president, Maria Prestianni, puntando alla valorizzazione dell’arte, della cultura e del mondo al femminile in generale che a Bronte è particolarmente vivo ed impegnato”. [Fonte La Sicilia]



25 Ottobre 2011

L’Arcat ufficializza i test alcolemici effettuati fra i giovani

Pericolo alcolismo

550 persone controllate con l'etilometro. Il 22% è risultato positivo.

L’Arcat (Associazione regionale club alcolisti in trattamento) consegna ufficialmente al sindaco Firrarello, in qualità di sindaco capofila del Distretto sanitario che comprende anche Randazzo, Maletto e Maniace, i risultati dei test effettuati fra i giovani per verificare con l’etilometro quanti avessero superato la soglia di tasso alcolemico e si scopre che il problema dell’alcolismo nel versante nord dell’Etna è quanto meno serio. L’Arcat, in estate, servendosi della collaborazione di giovani appositamente formati, ha creato degli “info point” nelle principali piazze maggiormente frequentate dai ragazzi dei 4 Comuni. A tutti coloro che si sono presentati, anche per ritirare gadget o il buono di un euro per acquistare una bevanda rigorosamente analcolica, è stato proposto l’alcol test.

Maria De Luca (consigliere comunale)La legge impone non superi la soglia 0,5 grammi per litro di aria espirata e chiunque venga trovato positivo ai controlli per esempio delle Forze dell’Ordine, rischia serie sanzioni. Alla fine sono stati effettuati 555 test di cui 485 ai giovani fra i 14 e 35 anni e 70 a persone oltre i 35 anni, ed è emerso che fra gli uomini il 20,7%, fra le donne il 12,5% e l’1,9% dei minori superavano il livello di alcol consentito.

Nel dettaglio questi i dati: a Bronte in 2 giorni sono stati controllati 233 persone e se il primo giorno su 114, 21 superavano la soglia di tasso alcolemico, il secondo giorno su 119 ben 43 avevano bevuto un pò troppo. A Randazzo in 2 giorni sono stati controllati 142 persone e solo 12 sono risultati positivi, ma di questi purtroppo 2 sono minorenni. A Maniace su 102 test effettuati solo 8 sono risultati positivi, mentre a Maletto su 78 test ben 26 erano positivi.

Un dato che ha preoccupato il consigliere comunale, Maria De Luca (foto a destra), presidente della commissione consiliare alla solidarietà sociale: “Questi risultati mi allarmano. – afferma – In generale è emerso che circa il 22% dei test sono risultati positivi, ma a Bronte in una sola serata è stato sfiorato il 45%. Passando ai fatti, oltre alla vigilanza che questa amministrazione ha sempre effettuato e sollecitato attraverso l’indispensabile lavoro delle Forze dell’Ordine, è arrivato il momento di incrementare la sensibilizzazione direttamente verso i giovani che purtroppo si avvicinano all’alcol in giovane età. In qualità di Comune capofila – continua – informeremo immediatamente i sindaci degli altri Comuni per raccordarci con il direttore del Distretto sanitario dell’Asp di Bronte”.

Per Firrarello è arrivato il momento di allargare le campagne informative contro l’alcol che i Sert effettuano nelle scuole superiori: “E’ bene – afferma – iniziare le campagne di sensibilizzazioni dagli scolari della quinta elementare, per poi proseguire nella scuola media. Bisogna fin da giovani mettere in discussione convinzioni e comportamenti nel confronti del bere, a garanzia e vantaggio della salute”.


28 Ottobre 2011

Dopo la pubblicazione dei dati dell’Arcat

Centri di ascolto contro il fenomeno dell'abuso di alcol

Centri di ascolto nelle scuole elementari e medie di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, gestiti da per­sonale specializzato, tenteranno di prevenire il fenomeno dell’alcolismo fra i giovani. Queste le iniziative da contrapporre al fenomeno dell’alcolismo emerso in tutta la sua drammaticità dai test effettuati fra i giovani dall’Arcat (Associazione regionale club alcolisti in trattamento). A 3 giorni dalla consegna dei dati al sin­daco di Bronte, i rappresentanti dei 4 Comuni si sono riuniti a Bronte per individuare le possibili iniziative da contrapporre al fenomeno. All’incontro, insieme con Maria De Luca ed il dirigente dell’area Politiche sociali del Comune di Bronte, Biagio Meli, hanno partecipato il sindaco di Maletto, Pippo De Luca, l’assessore alla Solidarietà sociale del Comune di Maniace, Antonino Cantali ed il dirigente del Comune di Randazzo, Salvatore Salmeri.
L’intera assemblea ha concordato con il presidente De Luca sul fatto che i dati siano allarmanti e che è dovere dei Comuni intervenire, tentando di fronteggiare il fenomeno. Alla fine è stato deciso di attingere ai fondi della 328 per istituire i centri di ascolto che aiutino i giovani a fuggire non solo dall’alcol, ma anche da altre devianze. “Abbiamo deciso di aprire dei centri di ascolto nelle scuole elementari e medie dei 4 Comuni – afferma Maria De Luca – dove personale specializzato affronterà con i bambini stessi il problema, spiegando loro a cosa si va incontro bevendo sostanze alcoliche. Si tratta di una misura già prevista nel piano sociale della legge regionale 328, per cui l’assemblea dei sindaci aveva deciso di stanziare circa 6000 euro che adesso sono tornati utili per iniziare una vera e propria battaglia contro un fenomeno che non vogliamo assolutamente che dilaghi. Cominciamo dalle scuole elementari e medie – ha proseguito - perché riteniamo doveroso iniziare dai ragazzi che rappresentano le fasce più deboli e quelli che costituiranno la società del domani. Ovviamente – ribadisce - coinvolgeremo i dirigenti scolastici per un servizio che tutto sommato è simile a quello che il Sert effettua nelle scuole superiori con buoni risultati”.
“Agli specialisti – ha aggiunto il resto dell’assemblea – chiederemo di curare particolarmente il fenomeno dell’abuso di sostanze alcoliche, ma di non trascurare le altre devianze come il fumo. Per noi – hanno concluso - ogni tipo di devianza e sinonimo di un disagio che va seguito”.



21 Ottobre 2011

Inaugurata la nuova illuminazione sulla Sp 225 con cavi di alluminio

Un impianto a prova di furto

Un chilometro e 200 metri della strada provinciale 225 Bronte-Adrano, nel tratto del quartiere Sciarotta, adesso è ben illuminato. Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, ha inaugurato il nuovo impianto realizzato dalla Provincia, dando luce a una strada di periferia che ormai è abitata da tantissimi cittadini. Alla cerimonia inaugurale, oltre al primo cittadino, ha partecipato l'assessore provinciale Francesco Nicodemo (...). «Contrada Sciarotta ormai fa parte del perimetro urbano della cittadina - ha affermato Firrarello - Questo tratto di strada, però, non era illuminata, con il Comune che, essendo questa un'arteria provinciale, non poteva intervenire. Adesso le persone che vivono qui avranno la strada di residenza ben illuminata». «Un impianto moderno - ha aggiunto l'assessore Nicodemo - che aumenta i livelli di sicurezza per tutte le famiglie». L'impianto inaugurato, infatti, è dotato delle più sofisticate tecnologie, ma soprattutto è realizzato con cavi di alluminio, a prova di furto da parte dei ladri del prezioso rame. Realizzato con un finanziamènto di 97mila e 500 euro, illuminerà la strada con 39 punti luce che automaticamente si accenderanno a orari prestabiliti. [Fonte La Sicilia]



19 Ottobre 2011
IERI LA CONSEGNA UFFICIALE

«Bronte Passopaglia Saragoddio»

La strada finalmente in sicurezza

Sono iniziati i lavori di messa in sicurezza della strada provinciale «Bronte Passopaglia Saragoddio», appaltati dalla Provincia e aggiudicati da una impresa di Mussomeli che ha effettuato un ribasso del 22% e dovrà realizzare l'opera con 785mila euro. Alla cerimonia di consegna dei lavori, fra gli altri, hanno partecipato il presidente della Provincia Giuseppe Castiglione, il sindaco di Bronte Pino Firrarello, i consiglieri provinciali, Aldo Catania, Nunzio Parrinello e Francesco Cardillo, oltre al consigliere comunale Nunzio Spanò.
Da capitolato, come ha spiegato il direttore dei lavori, ing. Vittorio Grasso, in 3 chilometri e 800 metri bisognerà istallare dei pali sotterranei per fermare le frane, realizzare le barriere metalliche dove mancano, sistemare i muretti laterali che delimitano la carreggiata, rifare il tappeto stradale, sistemare gli impianti di drenaggio delle acque piovane e completare la segnaletica orizzontale e verticale.
«Per noi questa strada è particolarmente importante - ha affermato il sindaco Pino Firrarello - Per gli interessi economici che gravitano nella zona servita da questa strada, abbiamo fatto di tutto per renderla sicura, fino a chiedere al presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, di intervenire con un congruo finanziamento». «Sulla rete viaria provinciale - ha affermato il presidente, Giuseppe Castiglione - stiamo investendo molto, recuperando risorse regionali, statali e comunitarie. Basti pensare all'ultimo finanziamento della Banca europea degli investimenti rivolto proprio alla sicurezza nelle scuole e alla viabilità». «Questi lavori - ha aggiunto l'assessore provinciale alla Viabilità, Francesco Nicodemo - particolarmente importanti perché eliminano i pericoli per gli automobilisti derivanti dalle frane che hanno ristretto la carreggiata, l'Amministrazione comunale ha opportunamente segnalato il problema e noi siamo intervenuti». [Fonte La Sicilia]



11 Ottobre 2011

Il ladro di pistacchi incastrato dalle… pillole

L’operaio prima ha raccolto il pistacchio facendosi pagare, poi è tornato in campagna è ha rubato il raccolto. La sfortuna ha voluto però che raccogliendo il prezioso «oro verde» perdesse dalla tasca le sigarette e delle pillole che hanno permesso ai carabinieri di individuarlo. Ovviamente, visto che è stato rubato pistacchio, quanto raccontato è accaduto a Bronte, ed esattamente in contrada «Scala Vecchia», dove il proprietario del pistacchieto aveva lasciato il suo raccolto ad asciugare sotto una veranda. Per l’operaio, che conosceva il rustico, e forse aveva studiato ogni mossa, è stato facile tornare di notte, entrare, raccogliere il pistacchio steso sui teli e scappare via con il sacco. Quando il proprietario è tornato l’indomani mattina in campagna ha trovato la veranda pulita come non mai, senza neanche un chicco di pistacchio. C’erano però per terra un pacchetto di sigarette e un blister di compresse. Pillole poco comuni, non certamente farmaci da banco. Proprio quel particolare gli ha fatto tornare alla mente il possibile “proprietario”: l’operaio che l’aveva collaborato nella raccolta del pistacchio.
Così, effettuando la denuncia ai carabinieri ha raccontato il suo dubbio, indirizzando le indagini. I carabinieri hanno subito effettuato una perquisizione in casa del sospettato e hanno risolto il caso. Non solo, infatti, l’uomo assumeva quel farmaco non comune, ma fumava quelle stesse sigarette e in casa aveva circa 30 chili di pistacchio, già diviso in sacchetti da un chilo, del quale non ha spiegato la provenienza. L’uomo, un bracciante agricolo di 46 anni di Bronte, è stato così denunciato e dovrà difendersi dall’accusa di furto. Secondo il proprietario si sarebbe portato via circa 300 chili di pistacchio. Tradotto in soldoni... un bottino di circa 4.000 euro. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



11 Ottobre 2011

Giovani su di giri alla Sagra

Uno arrestato, l’altro denunciato

Un giovane di 19 anni è stato arrestato dai carabinieri di Bronte per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, mentre un suo amico di appena un anno più grande è stato denunciato per porto abusivo di coltello. Entrambi giravano fra gli stand della Sagra del pistacchio; un po’ su di giri ed euforici, si stavano divertendo quando, all’improvviso, qualcosa ha fatto innervosire il più giovane.
I carabinieri della Stazione di Bronte, che durante la Sagra hanno effettuato rigide operazioni di controllo fra gli stand, li hanno notati e li hanno fermati. Un semplice controllo e i ragazzi sono stati subito rilasciati. Purtroppo, però, il 19enne arrivato in via Cavallotti, senza all’apparenza alcun valido motivo, ha cominciato a sferrare calci e pugni contro un’Alfa Romeo 147 di un operaio di Bronte. La moglie del proprietario dell’auto, che ha assistito alla scena, è corsa in piazza per raggiungere i carabinieri e informarli che quei ragazzi che prima avevano controllato gli stavano rovinando l’auto. Sono iniziate così le ricerche. I carabinieri hanno incontrato in piazza i due ragazzi che alla loro vista sono scappati. Dopo un breve inseguimento, sono stati raggiunti e portati in caserma. Il più piccolo è stato arrestato per danneggiamento, mentre il secondo denunciato perché portava con sé un coltello. (fonte La Sicilia)



Mercoledì 5 Ottobre 2011

FINITO IL CONTO ALLA ROVESCIA

Si inaugura la XXII Sagra del pistacchio

Il verde pistacchio di Bronte appena raccoltoE’ finito il conto alla rovescia per la 22’ Sagra del pistacchio di Bronte, pronta ad accogliere il bagno di folla che per l’intero week end invaderà il suo centro storico. Alle ore 18 di domani sera, 6 ottobre, all’inizio di viale Catania, come da consolidata tradizione il sindaco Firrarello taglierà il nastro inaugurale alla presenza del presidente della provincia, Giuseppe Castiglione, della Giunta e del Consiglio comunale e di numerose autorità civili e militari.
Intanto continuano i preparativi, con il vice sindaco Melo Salvia che, organizzando l’evento, sta verificando che tutto sia pronto: “Quest’anno – afferma – abbiamo il 40% di stand in più rispetto allo scorso anno. Un segnale che conferma l’importanza di questa Sagra per gli operatori. Ovviamente ci stiamo preparando per accogliere al meglio i visitatori che soprattutto sabato e domenica vorranno raggiungerci in auto. Per questo raccomando agli automobilisti di utilizzare l’ampio parcheggio ubicato presso l’area della zona artigianale e di servirsi dei bus navetta. Vi assicuro – conclude - che seguendo i nostri consigli sarà più facile e veloce raggiunge gli stand”.

Il piano della viabilità prevede anche dei percorsi alternativi sia per entrare a Bronte, sia nel centro. Sulla statale 284, infatti, dei cartelli inviteranno gli automobilisti ad imboccare le strade provinciali per raggiungere via Cilea nella parte bassa della cittadina, mentre per arrivare ai parcheggi della zona artigianale sarà preferibile imboccare viale Indipendenza.

C’è attesa anche per la manifestazione “La scuola scende in piazza” di venerdì mattina, quando, ospiti del sindaco Pino Firrarello, insieme a più di 5000 bambini delle scuole della provincia ci saranno il Prefetto di Catania, Francesca Cannizzo, il dott. Gianni Bocchieri, capo della segreteria tecnica del Ministro Gelmini, la dottoressa Maria Luisa Altomonte ed il dott. Raffaele Zanoli direttori rispettivamente dell’Ufficio scolastico regionale e di quello provinciale. Con loro anche i senatori Francesco Bevilacqua, Fabio Giambrone e Franco Asciotti. “Ringrazio i nostri graditi ospiti – ha affermato il sindaco – ed i bambini che parteciperanno ad una festa che sono sicuro non dimenticheranno”.



6 Ottobre 2011
PER IL FURTO DI CAVI DI RAME DA UN TRALICCIO ENEL

Un black out causa la morte di 1200 galline di allevamento

Strage di galline in un grosso stabilimento per la produzione di uova in contrada Placa a Bronte. Ne sono morte circa 1200, su ventimila, a causa di un black out elettrico che ha impedito ai ventilatori di mantenere bassa la temperatura. Così molte galline sono morte soffocate sotto gli occhi disperati dell’allevatore. L’episodio è accaduto la settimana scorsa ma solo adesso se ne è avuta notizia. A provocare l’interruzione dell’energia elettrica però non è stato un guasto alla linea, come si è creduto all’inizio; ma, come ci ha affermato l’ufficio stampa dell’Enel, il furto di un’intera campata di cavi di rame da un traliccio della media tensione. Un danno che ha costretto la società elettrica ad interrompere l’erogazione dell’energia elettrica da più cabine.

Nello stabilimento, cessata l’erogazione della corrente, è entrato in azione il gruppo elettrogeno, ma all’improvviso questo si sarebbe guastato e l’intero stabilimento è rimasto al buio. In preda al panico l’allevatore ha avvertito i carabinieri di Bronte che si sono messi in contatto con l’Enel che, eccezionalmente, per venire incontro alle esigenze dell’azienda, nel giro di qualche ora, ha fatto arrivare un gruppo elettrogeno. Il resto dell’allevamento era salvo, ma i danni sono stati ugualmente ingenti. Diverse ore senza ventilatori sono state fatali per 1200 galline, con un danno calcolabile in più di 7000 euro, senza calcolare la perdita di produzione nei prossimi mesi, e il costo per smaltire gli animali morti. Le galline soffocate, infatti, sono state trasportate in un centro specializzato di Catania dove sono state distrutte. [Fonte La Sicilia]



6 Ottobre 2011

Dopo una lite fra bambini accoltellò un uomo, arrestato

Quattro anni e 7 mesi di carcere per B. B. G. di 37 anni di Bronte, che nell’agosto del 2008 accoltellò un vicino di casa alla schiena. L’uomo, infatti, è stato riconosciuto colpevole dal Tribunale di Catania del reato di lesioni personali aggravate e così i Cc lo hanno arrestato. Il 29 agosto di 3 anni fa faceva molto caldo a Bronte ed i bambini in via Sardegna giocavano in strada. Purtroppo però un gruppetto ha cominciato a litigare e un bambino ha cominciato a lanciare pietre. Un giovane di 19 anni, forse parente di uno dei bambini, appena si è accorto che stavano volando dei sassi, si sarebbe avvicinato ai genitori dei ragazzino che li lanciava, avvertendoli che se non lo avessero fatto smettere loro con le buone lo avrebbe fatto lui con le cattive. Al padre del ragazzino, B. B. G. appunto, l’imposizione non è piaciuta e ne è venuta fuori una rissa sedata a fatica dai vicini. Per un attimo è ritornata la calma, poi però il giovane diciannovenne è tornato con la maglietta intrisa si sangue nelle spalle. I carabinieri riuscirono a ricostruire la vicenda ed arrestare Germanà addirittura per tentato omicidio, ma successivamente l’uomo è stato ritenuto colpevole solo di lesioni aggravate. [C. P., La Sicilia]



Martedì 4 Ottobre 2011

Sagra del pistacchio

Lavoratori in nero per montare gli stand della Sagra

Quattro lavoratori in nero, tra cui un minorenne, sono stati scoperti da militari della Guardia di Finanza di Catania durante un controllo nella ditta che si occupa della fornitura e del montaggio degli stand fieristici, per conto del Comune, della XXII Sagra del pistacchio, in programma da giovedì prossimo al 9 ottobre. Il datore di lavoro, legale rappresentante della ditta, è stato denunciato per aver impiegato il minorenne senza la preventiva visita d'idoneità di avviamento al lavoro. La ditta controllata rischia la chiusura e di dover pagare le sanzioni previste in caso di utilizzo manodopera in nero se non regolarizzerà tempestivamente il personale.


Mercoledì 5 Ottobre
VERIFICA DELLA GUARDIA DI FINANZA NELLA CENTRALISSIMA VIA UMBERTO, CHE SI PREPARA ALL'EVENTO

Montaggio stand Sagra pistacchio

Tre lavoratori in nero e uno minore

La ditta controllata rischia la chiusura se non ottempera subito alla regolarizzazione del personale, nonché al pagamento delle sanzioni comminate

Lavoro nero. Intervento ispettivo della Guardia di finanza della Tenenza di Bronte nel sito dove fervono i preparativi per l’allestimento della prossima sagra del pistacchio. Le Fiamme Gialle, secondo un piano predisposto dal comandante provinciale, colonnello Francesco Gazzari nella centralissima via Umberto, hanno controllato la ditta che si occupa della fornitura e montaggio degli stand fieristici per conto del Comune di Bronte, in occasione della rinomata sagra. Nel corso della verifica è risultato che i quattro lavoratori intenti a prestare la loro opera per conto della ditta in questione, al momento dell’accertamento sono risultati completamente «in nero», fra questi, uno è risultato addirittura minorenne. La ditta controllata adesso rischia la chiusura se non ottempera tempestivamente alla regolarizzazione del personale, nonché al pagamento delle sanzioni previste in caso di utilizzo manodopera sotto banco.

Nel caso in cui i lavoratori «in nero» rinvenuti sono superiori al 20% di quelli regolarmente assunti, scatta l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività. Il datore di lavoro, legale rappresentante della ditta ispezionata, è stato altresì denunziato all’autorità giudiziaria perché responsabile di aver impiegato un minorenne, senza la preventiva visita d’idoneità di avviamento al lavoro. I finanzieri proseguiranno l’attività ispettiva antisommerso da lavoro, con particolare riguardo allo sfruttamento di lavoratori stranieri. «Difatti - riporta una nota della Guardia di finanza - il fenomeno dello sfruttamento del lavoro irregolare degli immigrati nella provincia etnea ha assunto, negli ultimi tempi, proporzioni allarmanti sia per le violazioni di norme a tutela del lavoratore e sia per i profili di ordine e sicurezza sociale, connessi al contrasto dell’immigrazione clandestina». [Gaia Montagna. Giornale di Sicilia]


 5 Ottobre 2011

Bronte, blitz Gdf contro lavoro nero

Ha utilizzato lavoratori in nero e addirittura un mino­renne. E’ l’accusa che la Guardia di Finanza di Bron­te ha rivolto alla ditta che sta montando gli stand per la “22° Sagra del pistacchio” di Bronte. Le Fiamme gialle, infatti, a seguito delle direttive impartite dal co­lon­nello Francesco Gazzani, coman­dante provinciale della Guardia di Finanza di Catania, ha effettuato una serie di controlli con l’obiettivo di scovare lavoratori costretti a dare la loro opera in nero.
A Bronte fervono i preparativi per la prossima sagra e quindi i finanzieri si sono recati nella centra­lissima via Umberto, dove si stanno mon­tando gli stand, per verificare se tutto fosse in regola. Dai controlli sarebbe emerso che quattro operai lavoravano in nero, senza alcun contratto e assi­cura­zione,e, di questi, uno era addirittura minorenne. (...) L’attività ispettiva della Guardia di finanza contro il lavoro nero e l’evasione contributiva continuerà col preciso obiettivo di limitare un fenomeno che oltre a violare la legge umilia i lavoratori. [R. O., La Sicilia]



Sabato 1 Ottobre 2011

Sorpreso a rubare pistacchio

r.o.) Un altro ladro di pistacchio è finito nella rete disposta dalla Prefettura su richiesta del sindaco di Bronte, Pino Firrarello. I carabinieri della locale Stazione, infatti, hanno denunciato in stato di libertà, per furto aggravato un brontese di 52 anni. Alcuni proprietari di pistacchieti in contrada Cipollazzo hanno notato l'uomo che raccoglieva pistacchi da un terreno, ed hanno avvertito i carabinieri che lo hanno bloccato ed identificato. L’uomo all'arrivo dei carabinieri si era liberato della refurtiva, ma poi, vistosi scoperto, ha confessato. [Fonte La Sicilia]

 

Sabato 1 Ottobre 2011

Quell’«erba» a essiccare era marijuana

r.o.) Appoggiava della marijuana nella parti più soleggiate dalla casa per farla essiccare senza insospettire mai i genitori, che hanno avuto l'amara sorpresa di vedere arrestare il figlio. E' la storia di un giovane di 18 anni di Bronte, finito nel carcere catanese di piazza Lanza con l'accusa di spaccio. I carabinieri di Bronte svolgendo delle indagini per contrastare il fenomeno della droga hanno intuito che in casa del giovane incensurato vi fosse della droga, e hanno deciso di effettuare una perquisizione che ha confermato i sospetti. I carabinieri, infatti, hanno trovato ben 90 grammi di marijuana e degli involucri per dividerla in dosi. Le indagini continuano per identificare il fornitore. [Fonte La Sicilia]



26 Settembre 2011

Iniziativa di Legambiente

Ripulite le Gole della Càntera

Le gole ed il Ponte normanno visto dal basso (Foto V. Saitta)Si è svolta ieri “Puliamo il Mondo”, la tradizionale operazione di pulizia organizzata in Italia da Legambiente, volta a ripulire città ed ambienti naturali ed a sensibilizzare e coinvolgere cittadini e pubblici amministratori.

Per il quarto anno consecutivo i volontari di Legambiente Catania e dell’associazione Vivisimeto hanno ripulito dai rifiuti un’area del fiume Simeto; questa volta la scelta è ricaduta su un tratto di notevole pregio naturalistico e paesaggistico: le Gole della Càntera, nel territorio di Bronte. Circa 60 volontari hanno rimosso i rifiuti presenti alla sommità delle Gole lungo un tratto di circa 300 metri.

I rifiuti presenti (scarti edilizi, bottiglie, contenitori di prodotti utilizzati in agricoltura, tubi di irrigazione) sono stati scaricati da cittadini che non hanno alcun rispetto né per l’ambiente, né per la salute dei cittadini. Danni per l’ambiente, quindi, ma anche rischi per la pubblica incolumità e per questi motivi nei prossimi giorni Legambiente presenterà esposti alle autorità competenti.

Verrà chiesto, in particolare, al Comune di Bronte ed alla Provincia di Catania la rimozione dei rifiuti ingombranti che i volontari non hanno potuto allontanare e, soprattutto, la posa di recinzioni e l’adozione di altri interventi che impediscano ulteriori abbandoni di rifiuti. I volontari di Legambiente hanno rinvenuto lungo l’alveo del Simeto anche numerose provette contenenti sangue provenienti verosimilmente da strutture che effettuano analisi cliniche e che hanno smaltito in maniera irresponsabile simili rifiuti pericolosi.

Anche in questo caso Legambiente presenterà un esposto, al fine di accertare i responsabili di tali condotte criminali. Con l’iniziativa di ieri, Legambiente ha inoltre evidenziato la necessità di istituire la Riserva naturale “Forre laviche del Simeto”, prevista dal Piano regionale dei Parchi e delle Riserve naturali del 1991 e ancora non istituita; tuttavia, la Riserva dovrà essere ampliata per includere le Gole della Cantera, oggetto dell’iniziativa di oggi, inspiegabilmente non incluse all’interno della proposta di Riserva. (Fonte La Sicilia)


Mercoledì 28 Settembre 2011
IL CONTE RUGGERO LO FECE EDIFICARE PER COLLEGARE LE SPONDE DEL SIMETO

Ponte Càntera, Legambiente: meno sporco

Legambiente ha aderito all’iniziativa internazionale: puliamo il mondo 2011, e ha organizzato insieme ai volontari di ViviSimeto, un intervento di pulizia sui fiumi Simeto e Serravalle all'interno di quella che sarà la riserva delle Forre laviche del Simeto. I volontari sono intervenuti per pulire il tratto di fiume presso il Ponte della Càntera, in territorio di Bronte sulla Provinciale 117/III. L'area è di grande pregio naturalistico dove, però, si trovano rifiuti che vengono lasciati da cittadini privi di qualsiasi senso civico, ma che sono anche trascinati dalle piene del fiume. Il Ponte della Càntera è stato fatto costruire per volontà del Conte Ruggiero nel 1121, dedicandolo alla memoria della madre Adelasia. [ChD, Giornale di Sicilia)



22 Settembre 2011

«Un Distretto per salvare il tessile»

Cgil e Uil scendono in campo per le nuove nubi nel settore

Cgil e Uil a fianco dei 200 lavoratori del Consorzio Siciliano manifatturiero di Bronte che lunedì scorso hanno protestato davanti al Tribunale di Catania, temendo di perdere il proprio posto di lavoro. La nuova battaglia fra il consorzio tessile brontese e un'altra azienda committente del nord Italia, che ha ritirato le commesse, preoccupa le organizzazioni sindacali, che temono che la nuova crisi possa rappresentare il colpo definitivo a un comparto che a Bronte dava lavoro a centinaia di lavoratori.

“Abbiamo chiesto - scrivono in una nota Giuseppe Daquila e Gino Mavica della Cgil - un incontro urgente con il responsabile del Consorzio per avere chiarimenti sullo stato produttivo e occupazionale alla luce, anche, del nuovo contenzioso legale che, dopo quello con la Diesel, ha in atto con Giada. La Cgil catanese esprime la propria solidarietà al Consorzio e ai suoi 200 dipendenti e si impegna, per quanto attiene al proprio ruolo, ad intervenire a tutti i livelli per tentare di sanare questa ennesima ferita. Per questo motivo - continuano - chiediamo al coordinatore della task force per il lavoro, Totò Leotta, di riconvocare il tavolo insediatosi presso la Provincia regionale di Catania per riprendere il discorso della istituzione di un marchio”.

In prima linea, anche se perplessa sulla opportunità di ricorrere davanti al Giudice, anche la Uil: “L'amara esperienza con Diesel - afferma il segretario provinciale della Uilta Salvino Luca - deve farci riflettere. I contenziosi legali rischiano di deteriorare irreversibilmente i rapporti e, difendendo i lavoratori, preferisco un accordo fra le parti magari non eccellente, ma a garanzia dei livelli occupazionali. La Uilta è pronta a fare da intermediario per la ripresa delle relazioni con Giada. Bisogna però cercare di costruire un futuro più stabile di quello che possono garantire ammortizzatori sociali a contratti a termine e puntare ad un Distretto tessile siciliano con un marchio proprio e la capacita di completare la filiera dalla produzione alla vendita. Oggi - conclude Luca - per affrontare questa crisi accetterei anche contratti decentrati, che non significano sottosalari, ma agevolazioni per le aziende e i lavoratori, liberati da determinati orpelli”. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]


Polo tessile di Bronte, Villari (Cgil)

«L’emorragia può essere fermata»

“E’ ancora possibile che il polo tessile catanese si risollevi. L’emorragia che ha già causato la perdita di 400 posti di lavoro negli ultimi due anni può essere fermata una volta per tutte se il Polo crea un marchio proprio”. A lanciare l’appello agli imprenditori di Bronte è il segretario generale della Camera del Lavoro di Catania, Angelo Villari, che chiede una riunione urgente al presidente Giuseppe Castiglione. “Siamo di fronte ad un ennesimo disastro industriale nella nostra provincia - continua Villari - con l’aggravante che esso avviene in una zona interna a nord ovest dell’Etna e con manodopera quasi esclusivamente femminile. Stiamo pagando il prezzo di una dipendenza insopportabile, a volte di natura quasi coloniale, di marchi tanti prestigiosi quanto furbi e voraci. Come possiamo scordare il terremoto che ha provocato l’abbandono del marchio Diesel?”.

Villari è preoccupato anche dal fatto che presto gli ammortizzatori si esauriranno. 130 dipendenti del Consorzio siciliano manifatturiero, infatti, sono in cassa integrazione in deroga, senza considerare che una società, la “Tagli e confezioni” ha già chiuso i battenti lasciando in mobilità, da metà giugno, 40 dipendenti. A tutto ciò, infine, si aggiungono altre 100 lavoratrici di altre due aziende consorziate, la “Rossonero confezioni” e la “Artigianato tessile” che dopo avere esaurito la cassa integrazione ordinaria, dal prossimo mese andranno anche loro in cassa integrazione straordinaria. [G. G.]


«Sul Polo tessile la Provincia deve avere un ruolo determinante»

“Fra le priorità della Provincia regionale di Catania c'è già la salvaguardia del Polo tessile di Bronte. Adesso però è necessario che imprenditori, sindacati e tutti gli attori principali credano nel rilancio del comparto e passino ai fatti, altrimenti rimarranno parole”. Il consigliere provinciale, Nunzio Parrinello, che subito dopo la crisi provocata dalla Diesel presentò una interrogazione e chiese all'Amministrazione provinciale una Taske force, poi istituita per volere del presidente Giuseppe Castiglione, entra così nel dibattito che si è scatenato dopo il ritiro delle commesse anche da parte della Giada Spa. “Nel Piano di sviluppo socio economico recentemente approvato dal Consiglio provin­ciale - spiega, infatti, Parrinello - ho presen­tato un emendamento specifico che individua il Polo tessile di Bronte fra i settori economici da salvaguardare e tutelare. Questo permet­terà alla Provincia di Catania di coor­dinare interventi e di venire incontro alle esigenze delle imprese, ma è chiaro che adesso tutti i soggetti che intendono realizzare il marchio proprio devono farsi avanti”.
Per Parrinello la Provincia potrebbe per esempio sostenere le operazioni di marketing del nuovo marchio o la formazione del personale. [G. G.]



Mercoledì 21 Settembre 2011
ARMA. DURANTE LA RACCOLTA DEL PISTACCHIO

«Svaligiavano le case incustodite a Bronte»

Due pregiudicati in cella

Approfittavano dell’assenza dei proprietari, impegnati nelle campagne per la raccolta del pistacchio, per svaligiare gli appartamenti lasciati incustoditi. A porre fine ai furti dei giorni scorsi sono stati i carabinieri del comando stazione, arrestando due pregiudicati catanesi, Angelo Buda cinquantunenne e Sebastiano Geremina di cinquantuno anni, entrambi responsabili per concorso in tentato furto e furto aggravato. I militari, in seguito ad alcuni furti in appartamento denunciati nei giorni scorsi, hanno predisposto una mirata attività di indagine tesa al rintraccio degli autori, anche grazie all’utilizzo delle immagini registrate da telecamere poste in abitazioni svaligiate precedentemente.

Nel corso dei servizi di controllo del territorio effettuati dalle forze dell’ordine è stata notata l’auto immortalata dalle immagini di sorve­glianza e così sono stati bloccati da una pattuglia di militari dell’Arma. All’interno del veicolo sono stati rinvenuti gli attrezzi utilizzati per lo scasso, grossi cacciaviti e, ben nascosti tra i sedili, numerose chiavi di porte e portoni di diversa forgia. In pratica con i primi forzavano i portoni dei condomini e poi cercavano di aprire le porte di casa utilizzando le numerose chiavi a disposizione. [GRMO, Giornale di Sicilia]


21 Settembre 2011

I «colpi» nelle abitazioni: presi due catanesi

Sarebbero loro i ladri che la settimana scorsa han­no terrorizzato Bronte con 3 furti in altrettanti appar­tamenti. I carabinieri della Stazione di Bronte, infat­ti, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria 2 pregiudicati catanesi con l’accusa di concorso in tentato furto e furto aggravato. Si tratta di Angelo Buda di 52 anni e Sebastiano Geremina di 51. I militari del’Arma, infatti, a seguito dei furti denun­ciati nei giorni scorsi, hanno iniziato ad indagare fino ad individuare la vettura con cui i due si muove­vano. Così, grazie ad una segnalazione al 112 di un cittadino che ha notato un tentativo di furto in un abitazione, i carabinieri hanno bloccato i due men­tre tentavano di fuggire a bordo di un’auto simile a quella emersa dalle indagini, trovando all’interno attrezzi per lo scasso, grossi cacciaviti e, ben nascoste tra i sedili, numerose chiavi di porte e portoni. (La Sicilia)



20 Settembre 20111

PROTESTA DAVANTI AL TRIBUNALE DI CATANIA DEI LAVORATORI DEL CONSORZIO SICILIANO MANIFATTURIERO

Duecento famiglie con il fiato sospeso

Hanno protestato pacificamente sulle scalinate del Tribunale di Catania, mentre all'interno si celebrava un’udienza che poteva decidere il loro futuro. Si tratta di un buon numero degli oltre 200 lavoratori del «Consorzio siciliano manifatturiero» di Bronte, che dopo aver perso la famosa commessa della Diesel di Renzo Rosso, non ha più ricevuto le commesse neanche dalla Giada Spa. Per questo i lavoratori, guidati dall'amministratore delegato del consorzio tessile brontese, Giovanni Catania, davanti al Tribunale hanno distribuito un volantino con su scritto: «Rappresentiamo il resto dei lavoratori e le nostre famiglie. Abbiamo deciso di comunicare la nostra condizione in maniera composta e silenziosa, ansiosi di conoscere cosa ne sarà del nostro posto di lavoro. Siamo in cassa integrazione da diversi mesi e questa volta non per la crisi generalizzata che ha colpito tutto il settore, ma per il comportamento di Giada Spa che, nonostante l'esistenza di un contratto di fornitura con il nostro datore di lavoro, ha deciso di non adempiere più, determinando l'improvviso blocco delle commesse lavorative. Per tali ragioni è stata intrapresa un'azione giudiziaria che si sta discutendo in Tribunale.» «Non chiediamo privilegi - concludono - ma soltanto che venga fatta giustizia in quanto non riteniamo giusto che le solite aziende del nord possano pensare di operare nei nostri territori senza il rispetto delle regole».

In effetti la situazione è particolarmente complessa. Dalle informazioni fornite dal Consorzio siciliano manifatturiero brontese sembrerebbe che, completati i capi estivi, Giada non avrebbe più fatto sapere nulla alle aziende brontesi riguardo alla fornitura invernale che ovviamente si prepara in estate. A questo punto il Consorzio, forte del contratto stipulato che prevedeva commesse fino al 2014, ha presentato ricorso al giudice di Bronte che però lo ha rigettato. Sull'intera vicenda, infatti, pende un'altra decisione in discussione al Tribunale di Adria, cui Giada Spa si è rivolta per contestare l’esistenza del contratto stesso. «La pendenza del giudizio davanti al Tribunale di Adria - ha scritto nell'ordinanza il giudice del Tribunale di Bronte, Cristiana Gaia Cosentino - avente per oggetto la declaratoria di inesistenza del contratto sulla quale è stato intrapreso il presente giudizio, dovrebbe indurre a sospendere questo processo, perché da quella controversia, dipende la decisione dell'istaurato processo».

Il problema è che i tempi potrebbero essere lunghi, con gli avvocati del Consorzio brontese Massimiliano Pappalardo e Giovanni Pecorella di Milano, Marco La Mandini di Bologna ed Antonio Mauro Pappalardo del Foro di Catania che, invece, ritengono che ci siano gli estremi per esprimersi. Così hanno presentato ricorso in appello al collegio del Tribunale di Catania, composto da Antonella Balsamo (presidente) Vittoria Cariolo e Anna Maria Cristaldi, che ieri mattina ha sentito le parti e fra 20 giorni dovrà esprimersi. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



Lunedì 12 Settembre 2011

JONIAMBIENTE. DIFFERENZIATA «PORTA A PORTA» IN 12 COMUNI

Raccolta rifiuti, niente più cassonetti

Si partirà da Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo

La svolta è di quelle epocali. E non solo perché coinvolgerà, a tappe, 12 Comuni della fascia settentrionale dell'Etna, da Bronte fino a Riposto, ma perché stravolgerà in tutti i cittadini abitudini radicate da decenni, in un settore particolarmente delicato come quello della raccolta dei rifiuti. La Joniambiente, società Ato è pronta ad attuare il nuovo servizio di raccolta integrata dei rifiuti che mira ad incrementare esponenzialmente gli indici della raccolta differenziata. Si tratta dello stesso servizio sperimentato a lungo a Maletto e Calatabiano, dove, dopo le prime inevitabili difficoltà iniziali, il servizio è realmente decollato ed il quantitativo di raccolta differenziata si è quasi quadruplicato, con il conseguente risultato che si è conferito meno in discarica. Da programma, a meno di intoppi, il servizio partirà ad ottobre nel quadrilatero fra Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, per poi spingersi, sempre a tappe, nel resto del territorio.
Il cambiamento senza precedenti ovviamente preoccupa. Lo dimostrano le continue riunioni effettuate dalla Joniambiente nei vari Comuni in questi giorni e la determinazione del presidente Francesco Rubbino che chiede senza mezzi termini che tutti facciano la propria parte, cominciando dai Comuni che, attraverso i propri uffici tecnici e la Polizia municipale, dovrà far rispettare le regole del nuovo servizio e le ordinanze che emetteranno i sindaci.
«E' fondamentale - afferma,il presidente - se vogliamo che i propri paesi siano puliti. La raccolta differenziata è un obbligo di legge. Capiamo che ci vorrà del tempo - continua - ma nel frattempo dobbiamo fare il possibile per convincere gli utenti in generale e le casalinghe a cambiare abitudini. Se vi dico che non ci saranno più i cassonetti per le strade, vi rendete conto del cambiamento e della necessità che ognuno rispetti le nuove regole. Pensate che quando il servizio sarà a regime sarà rivolto a oltre 53 mila famiglie cui dobbiamo far capire che è necessario adeguarsi al nuovo metodo di raccolta. Quello dei rifiuti oggi è il problema dei problemi e se fino ad oggi si è guardato solo chi eventualmente non ha pulito, da domani si dovrà osservare chi sporca o non rispetta le regole». Ma vediamo come funzionerà il nuovo servizio. Come ha detto il presidente Rubbino, non ci saranno più cassonetti per le strade. La raccolta avverrà esclusivamente “porta a porta”, con gli utenti che dovranno rispettare l'orario per porre i sacchetti con i rifiuti davanti l'abitazione. Subito dopo passerà il personale e provvederà alla raccolta. I sacchetti dovranno esclusivamente contenere rifiuti differenziati, perché gli operatori tre giorni la settimana ritireranno solo umido, due giorni il secco residuo ed un giorno la settimana carta, plastica e vetro. Chi non si adegua verrà avvertito ed i casi recidivi saranno sanzionati. [Fonte La Sicilia]



RACCOLTA DEL PISTACCHIO

10 Settembre 2011

Joniambiente li porrà nelle strade dei «lochi»

Cassonetti e contenitori per gettare il «mallo»

Bronte si trasferisce nelle campagne per la raccolta del pistacchio e il presidente della società Ato rifiuti, Joniambiente, Francesco Rubbino, insieme con il Cda della società composto da Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo, fa sistemare nelle strade rurali i cassonetti per la raccolta dei rifiuti, permettendo alla gente di evitare di portarsi dietro i sacchetti o, nella peggiore delle ipotesi, di lasciarli ai bordi delle strade. Oltre a ciò, sono stati posti contenitori speciali dove riporre il “mallo”, ovvero la corteccia esterna del pistacchio che va tolta prima di esporlo al sole ad asciugare. Un rifiuto che può essere considerato “frazione umida” e quindi differenziato.

La proposta è stata avanzata da Antonello Caruso, subito sposata dal presidente e dall'intero Cda concorde sulla validità del servizio: «Con il presidente Rubbino - ha affermato Caruso - abbiamo affrontato l’argomento per venire incontro alle abitudini dei brontesi». «Vivere in campagna - aggiunge il presidente Rubbino - vuol dire produrre fra i pistacchieti quei rifiuti che ora la gente più comodamente potrà gettare negli appositi contenitori».

 

16 Settembre 2011

C’è il cassonetto per gli scarti

Fra i cassonetti posti nelle campagne dalla “Joniambiente” anche uno del Comune di Bronte esclusivamente per la raccolta del mallo. Attenzione, però: in questo cassonetto è vietato scaricare altri tipi di rifiuti e l’area è video sorvegliata. Ad avvertire i propri concittadini è l’assessore all’Ecologia e l’ambiente del Comune di Bronte, Biagio Petralia: «Nei pressi del depuratore - afferma Petralia - abbiamo posto un grosso cassonetto dove depositare il mallo che, essendo rifiuto umido, va nella raccolta differenziata. Il cassonetto è a disposizione di tutti - continua l’assessore - e invito i brontesi ad utilizzarlo. Ricordo a tutti, però, che lì può essere posto solo mallo. Gettare altro tipo di rifiuto - conclude - è vietato e chi lo fa rischia sanzioni».

Intanto ieri mattina sono arrivati i cassonetti della “Joniambiente”, sistemati nelle campagne: «Un servizio – aggiunge il presidente della società Ato, Francesco Rubbino - realizzato in grande sinergia con il Comune di Bronte. L’assessore Petralia, infatti, ci ha sottoposto il problema dei brontesi che, trasferendosi quasi tutti per un mese intero nelle campagne, hanno bisogno di servizi. E noi siamo intervenuti con decisione sia per venire incontro alle esigenze degli utenti, sia per continuare nella politica di sensibilizzazione a favore della raccolta differenziata, visto che il mallo del pistacchio è un rifiuto umido». Adesso, dunque, spetta ai cittadini seguire le indicazioni avute e usufruire dei servizi messi a loro disposizione in termini di nettezza urbana.

10 Settembre 2011

Vertice in prefettura per garantire la raccolta dell’«oro verde» in sicurezza

Il pistacchio sotto... scorta

Lo ha deciso il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato dal Prefetto di Catania su richiesta del sindaco.

L’esodo dei brontesi nelle campagne per la tradizionale raccolta del pistacchio sarà reso più sicuro. Le forze dell’ordine intensificheranno, durante tutto l’arco delle 24 ore, i servizi nelle campagne nelle quali si produce il prezioso “oro verde”, per scoraggiare l’azione dei ladri attirati dalla grande quantità di pistacchio raccolto e posto ad asciugare. Questo l’esito della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Catania, Francesca Cannizzo, nel settecentesco Palazzo della prefettura di Catania, su richiesta del sindaco di Bronte, Pino Firrarello.

«Ogni due anni, nel mese di settembre - dice il primo cittadino - gran parte della cittadina di Bronte si trasferisce nelle campagne, che all’improvviso si popolano di produttori ed operai. Tutti - continua Firrarello - rimangono nei rustici a servizio dei pistacchieti anche durante la notte, a guardia del prezioso raccolto. E’ ovvio che questa situazione implica problemi di sicurezza. In passato, infatti, è capitato che si siano verificati furti, con significativo danno per i produttori. Ed io - aggiunge Firrarello - nel tentativo di garantire aiuto e maggiore sicurezza ai produttori nelle campagne, ho posto il problema al prefetto di Catania, che ringrazio, insieme con i comandanti delle forze di polizia intervenuti al vertice, per aver accolto le mie istanze, convocando il Comitato».

Il primo cittadino di Bronte conclude dicendo: «Chi meglio dei proprietari potrà garantire sorveglianza e sicurezza in questo mese di raccolta, ma questi sappiano che telefonando al 112 dei carabinieri, oppure alla locale stazione (095-691000) potranno contare su un dispositivo di vigilanza, attivo nelle 24 ore attraverso un coordinamento dei servizi di tutte le forze disponibili, che si avvarranno anche, e per la prima volta, dell’ausilio del mezzi aerei del 120 Elinucleo dell’Arma».
Al vertice sulla sicurezza tenuto in prefettura, oltre al prefetto di Catania e al sindaco di Bronte, hanno partecipato il vice questore vicario di Catania, dott. Francesco Misiti, il comandante provinciale dei carabinieri; colonnello Giuseppe La Gala, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Francesco Gazzani ed il commissario capo della Polizia provinciale di Catania, Piero Viola. [L. S.]

13 Settembre 2011

Decisione del comitato per l'ordine e la sicurezza

Raccolta del pistacchio «blindata»

Maggiore vigilanza in campagna (Fonte: Gazzetta del Sud)


11 Settembre 2011

Pattuglie a terra e velivoli del 12° Elinucleo

Raccolta del pistacchio con le forze dell'ordine

La raccolta del pistacchio sotto il controllo delle forze dell'ordine. In occasione della raccolta dell'«oro verde», Polizia e Carabinieri quest'ultimi anche con un velivolo del 12° elinucleo di stanza Fontanarossa, intensificheranno i servizi nelle campagne brontesi per scoraggiare e reprimere l'azione dei ladri. Lo ha deciso il comitato per l'ordine e la sicurezza (...) [Giornale di Sicilia]

MANCA SOLO ...L'ESERCITO

«Polizia di Stato, Cara­binieri, Finan­za, Polizia Provin­ciale, Corpo Fo­re­stale e Muni­cipale pattuglie­ranno il territorio giorno e notte anche con gli elicot­teri».

Con queste parole il il sindaco Firra­rello ha informato con un manifesto i concit­tadini del­l’esi­to della riunione del Comi­tato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Nel manifesto a destra le organizzazioni sindacali informano invece i lavoratori agricoli impegnati nella raccolta del pistacchio che «in base al vigente contratto provinciale di lavoro
- il salario lordo giornaliero è pari a euro 60,62;
- l'orario di lavoro è di 6.30 ore giornaliere per un totale di 36 ore settimanali
- l'indennità di percorso per coloro che usano il mezzo di trasporto proprio è di 1/5 del prezzo corrente della benzina per Km A/R.»



Domenica 11 Settembre 2011

A quasi un anno dello stop dell’Anas, ripresi i lavori per la costruzione del manufatto sul fiume Simeto

Ponte Bolo, il cantiere torna a pulsare

Si torna al lavoro nel cantiere di ponte Bolo sul fiume Simeto, nel tratto della Ss 120 fra Bronte e Cesarò. A quasi un anno dallo stop imposto dall’Anas a seguito dell’attivazione delle procedure di risoluzione del contratto nei confronti dell’impresa che si era aggiudicata l’appalto, sono ripresi i lavori di costruzione del ponte.

L’Anas, infatti, ha sospeso le procedure di risoluzione del contratto, perché un’altra impresa è subentrata per completare l’opera, come ci conferma l’Ufficio stampa dell’Anas, che in una nota scrive: «I lavori di ricostruzione del ponte “Bolo” sul fiume “Simeto”, consegnati il 23 aprile del 2009 all’impresa Comer Spa, da contratto dovevano essere completati in 365 giorni: A causa di motivi legati all’organizzazione propria dell’impresa, le attività di cantiere hanno subìto notevoli ritardi che hanno indotto l’attivazione delle procedure di risoluzione contrattuale, in danno dell’impresa.» «Procedure - si continua a leggere - che sono state sospese a seguito dell’affitto del ramo di azienda da parte dell’impresa Si.Gen.Co. Spa, subentrante nell’appalto in corso e in tutte le attività lavorative, che sono state riprese regolarmente. Attualmente - si continua a leggere nella nota - è in corso il varo dell’impalcato in acciaio ed il rivestimento delle spalle e dei muri in calcestruzzo, con pietre a “taglio incerto”, ad ultimazione del varo si procederà alla posa delle coppelle prefabbricate e della soletta. Si stima - conclude - di concludere i lavori entro l’anno in corso».

Per i tanti automobilisti che attraversano i confini fra le province di Catania e Messina, una bella notizia. La vecchia passerella provvisoria, che scorre parallela al ponte in costruzione, non può essere considerata una soluzione ancora per molto tempo. Oltre ai crolli che spesso in passato hanno provocato voragini nella carreggiata, la passerella non è mai stata in grado di sopportare le improvvise piene del fiume Simeto, che così ogni volta che piove un po’ più insistentemente inonda la passerella. Spesso, infatti, l’irruente acqua del fiume hanno finito per superare il livello della carreggiata, costringendo Anas e polizia stradale a chiudere il transito e ringraziare il cielo che nessun automobilista sia rimasto intrappolato. Adesso che i problemi burocratici sembrano essere superati, si spera che i lavori procedano da programma e che il prossimo Natale regali alla viabilità fra i Nebrodi e l’Etna un passaggio sul Simeto realmente sicuro. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



8 Settembre 2011

Ignazio ZingaleIgnazio Zingale e Vincenza Rizzo

50 anni di matrimonio

Con una solenne celebrazione nella chiesa del Sacro Cuore di Bronte ed alla presenza di tutti i familiari e i parenti, è stato festeggiato il 50° anniversario di matrimonio di Ignazio Zingali e Vincenza Rizzo. A celebrare la Santa messa padre Giuseppe Zingale, rettore de Real Collegio Capizzi, proprio colui che 50 anni fa celebrò le loro nozze.

Per questo il sacerdote durante l'omelia ha voluto elogiare la coppia, testimone del grande valore del sacramento del matrimonio, cui oggi le giovani generazioni spesso rinunciano. Alla coppia è giunto anche il messaggio augurale e la benedizione da parte del Santo Padre, Benedetto XVI. Ignazio Zingali, insegnante ultranovantenne, è particolarmente conosciuto a Bronte per le numerose cariche ricoperte sia nell'ambito scolastico che socio-politico.



 Sabato 3 Settembre 2011

Oggi a Taormina la presentazione del libro di Anton Antonov (Antonio Fallico), storia di «emigrazione» nella terra madre di spie, agenti segreti e trame internazionali. Alle 18, nell'Archivio storico della Biblioteca comunale di Taormina, Giuseppe Amoroso (ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all'università di Messina) e Sebastiano Grasso presenteranno il libro di Anton Antonov, «Prospettiva Lenin», edito da Feltrinelli. Introdurranno: il sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua, e Dino Papale.

Prospettiva Lenin

Memorie a cavallo fra Russia e Sicilia

Ho avuto la fortuna di leggere il libro appena finito. Circa 400 pagine di dattiloscritto. E sin dalle prime, c'era qualcosa di coinvolgente che impediva di fare una pausa per pranzo o cena. Che cosa? Lo capisco adesso, a distanza di tempo, e dopo avere riletto «Prospettiva Lenin» di Antonio Fallico, alias Anton Antonov. Nome di fantasia? Certamente. Si vede, poi, che un Anton Antonov esiste veramente: è un pittore gurgaro, nato a Sofia, che ha quasi 50 anni. Un eclettico i cui dipinti richiamano spesso Picasso, Modigliani e Braque, anche se si è formato su Rubens, Rembrandt, El Greco, Ingres e Matisse.

«Prospettiva Lenin»? Leninskij Prospekt esiste davvero: è il nome di una grande arteria di Mosca, dove Antonov-Fallico ha situato lo stabile-teatro in cui si svolge parte della storia. Nel dattiloscritto il titolo non c'era ancora. C'erano, però, dei personaggi che al momento della revisione, e delle riduzione delle pagine (dalle 400 a 220), sono scomparsi. Uno per tutti? Don Antonio Corsaro, prima mio professore al liceo classico, al Collegio San Michele di Acireale e, poi, amico straordinario e dolcissimo, come dolcissima era sua madre. Saputo che don Antonio era stato anche insegnante di Fallico, il libro mi aveva interessato ancora di più. Perché anche se, talvolta, indosso una corazza come quella che una volta avevano i belligeranti prima di andare in battaglia, sono ancora capace di sciogliermi: un po' di sentimento, soprattutto quando questo poggia sulla memoria delle cose. E, poi, era tutto il libro che giocava proprio sulla memoria: di luoghi, personaggi, situazioni che conoscevo benissimo, anche se alcuni li avevo dimenticati. L'italiano di Fallico era ed è inframezzato da frasi in dialetto siciliano: detti, proverbi, modi di dire ormai scomparsi.

Li ricordano quelli che, come me, sono entrati da un pezzo nella cosiddetta "seconda giovinezza". Ma era un po' tutta l'atmosfera quella che talvolta ti prendeva anche alla gola e che, prima di stropicciarti gli occhi, ti faceva guadare intorno, in modo da assicurarti che non ci fossero testimoni di una tua debolezza. E poi c'era anche un altro particolare in cui mi ritrovavo: il collegio. I viaggi-premio, i compagni di camerata e, ancora, i primi anni universitari, in un'età in cui avevamo avuto l'incarico dal Padreterno di rivoluzionare il mondo ed eravamo partiti lancia in resta.

Ecco, mi riconoscevo in questo e in tante altre cose. Ogni tanto mi veniva il dubbio che quelle 400 pagine le avessi scritto io. Unica differenza? Antonio gravitava sulla Russia; io, sulla Spagna. La sua rivoluzione, però, era certo più grande e più affascinante. Lì c'era tutto un mondo di spie, agenti segreti, trame internazionali che ci avevano coinvolto e fatto diventare personaggi alla James Bond. Qui, invece, anche se il tutto era romanzato, si aveva l'impressione che fosse tutto vero.

Non sto qui a raccontare la trama del libro, né la storia di un grande siciliano che ha fatto fortuna altrove, vi toglierei il gusto delle scoperta.

Vengono in mente un paio di righe del libro: «Cu nesci, rinesci». Che più o meno significa «Solo chi se ne va, può farcela». Già, anch'io me n'ero andato. E, come me, tanti altri. Una continua erosione che, forse, non finirà mai. Ricordo una pagina che José Saramago mi aveva mandato per il Corriere, a proposito degli africani che sbarcavano sulle sponde di Spagna e Italia. Diceva, più o meno, questo: pensate veramente che questi poveri cristi lascerebbero la loro terra se non ne fossero costretti? Oggi molti Paesi europei non li vogliono e li cacciano anche, ma per secoli il loro colonialismo li ha depredati con la scusa di portare loro la civiltà. Certo il paragone non regge. Sono altri i motivi che spingono ad andarcene: non quelli della sopravvivenza, ma altri di tipo intellettuale. Però il risultato è lo stesso. E' il corpo ad abbandonare la terra natale. Lo spirito, il cuore, la memoria rimangono. Ed è quella che fa sopravvivere. Il resto, è semplice letteratura. Anzi, spesso, cattiva letteratura. [Sebastiano Grasso, La Sicilia]



Mercoledì 31 Agosto 2011

Il progetto presentato dall’istituto «Capizzi» è stato premiato e sarà finanziato con 700mila euro

Scuola ecosostenibile e informatizzata

La sinergia fra il Comune di Bronte, la Provincia regionale di Catania e l’Istituto superiore Capizzi di Bronte, permetterà agli studenti di frequentare edifici efficienti dal punto di vista del risparmio energetico ed in aule dotate di strumentazione didattica così all’avanguardia da attirare gli studenti. Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, infatti, fa sapere che l’istituto superiore Capizzi è stato inserito in un programma di finanziamenti del Ministero dell’Istruzione che ha previsto quasi 750 mila euro per rendere il plesso scolastico di viale Kennedy, di proprietà del Comune, ma utilizzato dai ragazzi dello Scientifico, efficiente dal punto di vista del risparmio energetico e migliorare l’attrattiva degli spazi scolastici di tutti gli indirizzi dell’Istituto superiore Capizzi. «Non è la prima volta che ci impegniamo - afferma il sindaco Firrarello - a favore dei nostri istituti scolastici. Sono già tantissimi i finanziamenti ottenuti ed i lavori eseguiti nelle scuole. Questo perché ritengo che i nostri ragazzi debbano studiare in ambienti idonei. Questo finanziamento, inoltre, aiuterà tantissimo a legare ancor di più la didattica alle nuove tecnologie digitali, cui i nostri giovani sono chiaramente interessati ed attratti»
In pratica, l’Istituto Capizzi, guidato dalla dirigente scolastica Grazia Emmanuele, ha sottoscritto con il Comune e con il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, un accordo per partecipare ad un bando del Ministero che garantiva finanziamenti a chi presentava efficienti piani di interventi finalizzati, fra le altre cose, alla riqualificazione degli edifici scolastici pubblici in relazione all’efficienza energetica e al miglioramento in generale degli spazi scolastici. L’obiettivo del bando era quello di incrementare la qualità delle infrastrutture scolastiche e l’ecosostenibilità e la sicurezza degli edifici, oltre a potenziare le strutture per garantire la partecipazione. Ed il piano presentato dal “Capizzi” è stato premiato, al punto che il progetto presentato risulta inserito nella graduatoria. «Con 700 mila euro - aggiunge le dirigente Grazia Emmanuele - miglioreremo l’attrattività delle nostre aule e renderemo efficiente il plesso di viale Kennedy dal punto di vista del risparmio energetico. Quando parlo di attrattività, ritengo non solo rendere gradevole le aule frequentate dai ragazzi, ma soprattutto dotarle di tecnologie didattiche digitali. Parlo delle lavagne interattive multimediali, dei risponditori elettronici e magari del registro digitale. Bello sarebbe poter permettere ai ragazzi costretti a rimanere in casa per vari motivi, di poter seguire la lezione attraverso delle webcam». (La Sicilia)


Martedì 30 Agosto  2011
MALETTO

Si è spento padre Longhitano

p. Alfredo LonghitanoLa comunità di Maletto piange il proprio parroco. Padre Alfredo Longhitano domenica sera, dopo aver lottato contro una lunga malattia, si è spento all'età di 54 anni. Ordinato sacerdote nel 1981 dall'arcivescovo di Catania, Domenico Picchinenna, ha iniziato la sua attività pastorale come rettore del Santuario dell'Annunziata di Bronte e, quindi, parroco a Gravina. Nel settembre 1996 è stato nominato alla guida della parrocchia “Ss. Cuori di Gesù e Maria”, di Maletto dove si è dedicato, con spirito di abnegazione e di partecipazione all'attività pastorale, con attenzione alle tradizioni religiose e culturali, interpretando l'autentica religiosità popolare.

Sensibile all'importanza dei beni culturali, si è interessato alla conservazione del secolare archivio e della biblioteca parrocchiale. Pastore instancabile si è spento l'ultima domenica d'agosto, giornata della Madonna dell'Aiuto, patrona di Roccafiorita, della quale era un grande devoto e alla cui festa partecipava da oltre 25 anni. I funerali saranno celebrati oggi alle 17 nella chiesa Madre di Maletto. Il sindaco Giuseppe De Luca ha proclamato il lutto cittadino.

Padre Alfredo pochi giorni fa aveva festeggiato i 30 anni di sacerdozio; analoga festa gli avevano tributato i suo parrocchiani  in occasione del venticinquesimo anno. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]


Prospettive, 18 Settembre 2011

In ricordo di P. Alfredo Longhitano

Ha combattuto la buona battaglia senza piegarsi

...Padre Alfredo ha esaurito fino in fondo, con coraggio, serenità e fiducia il difficile compito che la Chiesa gli aveva affidato...

C’era già in giro il triste presentimento che nel presbiterio catanese ci sarebbe stata, a breve scadenza, un’altra dolorosa sforbiciata. Così, di fatto, è avvenuto, il 27 agosto 2011, con lo stereotipato comunicato, via telefonino, della immatura morte del carissimo Sac. Alfio Longhitano, da tutti più amichevolmente inteso P. Alfredo, ... tornato alla Casa del Padre. 54 anni appena! Una vita stroncata umanamente, ma già matura, nell’ordine della Provvidenza.

Don Alfredo Longhitano era nato a Bronte il 14 giugno 1957 e dopo quell’iter comune a tutti i buoni ragazzini di Bronte, con la preparazione intellettuale e spirituale al Piccolo Seminario dello stesso paese, entrato nel Seminario Maggiore a Catania, aveva ultimato la sua formazione umana, filosofica e teologica, deciso di dedicare tutta la sua vita al servizio di Dio e dei fratelli. Fu ordinato presbitero il 14 agosto del 1981, nella Chiesa Arcipreturale di Bronte dall’Arcivescovo Mons. Domenico Picchinenna di v.m. E, proprio per ricordare il 300 anniversario di ordinazione, qualche mese fa, il 14 agosto scorso, i fedeli di Maletto avevano voluto far festa al loro parroco, presenti S. E. Mons. Gristina e tanti confratelli. Quattro giorni dopo, però, il 18 agosto u.s. Don Alfredo s’era sentito male perché gli si era bloccata la normale respirazione. In uno stato quasi comatoso fu trasportato all’ospedale di Bronte, dove, in seguito alle intensive cure d’urgenza, riprese momentaneamente vitalità, pur restando in serio pericolo di vita. In questo stato di gravità continuò per altre due settimane. Poi, nella pace del Signore, pose, sulla ultima pagina della sua vita, il punto definitivo.

L’attività pastorale di Don Alfredo Longhitano è presto detta. Nei primi anni del suo sacerdozio rimase, in sott’ordine, nello stesso suo paese natio. Per alcuni anni curò la rettoria di S. Maria delle Grazie. L’Arcivescovo Mons. Bommarito, avendo conosciute le buone qualità del giovane Alfio e soprattutto quella sua bravura nel sapersi rapportare e relazionare con personalità emergenti dello Stato, della Regione e dei Comuni e quella sua particolare capacità e specifica abilità nel disbrigo di pratiche burocratiche, lo volle al Centro Diocesi e lo nominò, il 19 marzo 1990, Parroco a S. Paolo in Gravina di Catania e Direttore dell’Ufficio Tecnico Diocesano. Un incarico, quest’ultimo, che sembrò azzeccato per le sue qualità e che lui portò a termine brillantemente, con competenza e professionalità. Sotto la sua guida si completarono le rifiniture di alcune chiese in costruzione che andavano a rilento. Riuscì, poi, ad avere i necessari finanziamenti per rimettere a nuovo i locali dell’Arcivescovado e della Curia Arcivescovile. Tutti gli uffici furono finalmente modernizzati con le apparecchiature di riscaldamento e di refrigerazione. Rimase in quest’incarico fino al 1999.

Frattanto, nel 1996, s’era resa vacante la parrocchia di Maletto, con il trasferimento ad altra sede del Parroco Don Salvatore Incognito che l’aveva guidata per molti anni, con particolare spiritualità e zelo pastorale. Per sostituirlo, Mons. Bommarito, con vero dispiacere preferì privarsi di un ottimo elemento in seno alla Curia, ed inviò in quell’antica e cara Comunità, .Padre Alfredo Longhitano. sicuro che avrebbe continuato, con intelligenza e capacità organizzativa, l’opera iniziata dal suo predecessore. Padre Longhitano, flemmatico per natura, abituato a conceder tempo al tempo, ma carico di buona volontà e di specifiche iniziative, con le sue risorse giovanili riscosse subito la simpatia dei suoi parrocchiani e soprattutto della gioventù del paese. Ad essi, in modo particolare dedicò buona parte della sua attività. Con essi si concedeva volentieri escursioni e passeggiate. Padre Alfredo non nascondeva un suo piccolo vizietto. Era amante delle sagre patronali e lo si vedeva puntualmente, ogni anno, nelle feste dei santi patroni, soprattutto nei paesi etnei a godersi, con un folto gruppo dei suoi ragazzi, gli spettacoli pirotecnici che, beato lui, gli riempivano gli occhi e gli assordavano le orecchie.

Purtroppo, assieme alle consolazioni e alle gioie della vita pastorale, la sua attività non-mancò di essere irrorata da una indicibile e penosa sofferenza. Per prima, un brutto incidente automobilistico gli procurò la frattura dell’osso del collo per cui fu condannato a portare sempre un alto e rigido collare ortopedico. E poi, come se questo non bastasse, senza alcun segno premonitore, in una normalissima visita medica di controllo, gli venne diagnosticato un brutto male, purtroppo inguaribile. Cominciò così la sua lunga via della Croce, tra cliniche, ospedali, cure specifiche e continui controlli. Fu, per un certo periodo, anche ricoverato al Policlinico Gemelli. Ma quel male, nonostante le cure, continuò a covare dentro, giorno dopo giorno, in maniera lenta e perniciosa, fino a minare definitivamente la sua giovane esistenza. P. Alfredo, però, pur consapevole di quel che portava dentro, non si lasciò accasciare dal male, non si diede per vinto e con quella lodevole e santa caparbietà di ogni buon brontese tirò avanti con coraggio e costanza, come se nulla fosse, fino alla fine, senza smettere alcuna attività. Trovò affabile comprensione e collaborazione nei confratelli vicini, che, nelle sue forzate assenze, lo sostituivano volentieri. A guardarlo, negli ultimi tempi, ti accorgevi subito che stavi davanti ad un uomo sofferente. Quel collare che gli teneva ferma la testa e quel capo, ormai completamente lucido per la caduta dei suoi numerosi e folti capelli, facevano notare, anche ai meno esperti, la gravità del suo male. Della sua prestanza giovanile tutto aveva perso. Tranne il sorriso che, schietto e sincero, gli sprizzava dalle labbra.

Tutta la Comunità di Maletto ha pianto la morte del suo pastore. In questo lungo periodo di sofferenze gli è stata amorevolmente vicina. Lo ha compatito e scusato quando, a causa della malattia, è stato costretto a tralasciare qualche servizio pastorale a cui erano particolarmente legati. Da parte sua Padre Alfredo ha irrorato di lacrime e sacrifici il lavoro apostolico della sua cara parrocchia spiritualmente bene avviata.

“Nam et qui certat in agone non coronatur nisi legitime certaverit” (2 Tim.2,4). È S. Paolo che lo dice. Padre Alfredo ha esaurito fino in fondo, con coraggio, serenità e fiducia il difficile compito che la Chiesa gli aveva affidato. E pertanto, la sua quotidiana sofferenza, per lungo tempo sopportata ed accettata con serenità, gli ha dato la possibilità di scaricare dalle spalle quel sacchetto di piccoli debiti, che al pari di ogni creatura umana, anche lui, avrà contratto nella sua vita a causa delle quotidiane, spesso involontarie, incorrispondenze alla grazia. I Confratelli Concelebranti al sacro rito funebre, una sessantina circa, hanno così voluto testimoniare con la loro presenza, la stima e l’ammirazione per chi ha saputo servire il suo gregge, senza concedersi riposo, fino all’ultimo respiro. Perciò P. Alfredo ha già ricevuto quella corona di gloria riservata ai buoni sacerdoti che hanno fedelmente servito il Signore. [Mons. Mauro Licciardello]
 

9 Settembre 2011

Posta una lapide per ricordare padre Longhitano

g.g.) Una lapide in ricordo dell’in­dimenticabile padre Alfredo Longhitano è stata posta nella chiesa di Sant’An­tonio della piccola comunità di Maletto. A scoprirla è stata Francesca Longhitano, sorella del par­roco venuto a mancare - dopo una lunga malattia - lo scorso 28 agosto. Alla cerimonia hanno preso parte il vicesindaco Enzo Sgrò e padre Salvatore Maggio, nominato ammini­stratore provvisorio della Chiesa di Malet­to. Nello stesso giorno, nella stessa chiesa, sono state poste delle reliquie di Sant’Antonio, portate da adre Luciano Marini, responsabile delle «Missioni Antoniane» nel mondo.

Mercoledì 31 Agosto  2011

L’addio a padre Longhitano il parroco amato da tutti

In una chiesa Madre gremita, la comunità di Maletto ha dato l’addio a padre Alfredo Longhitano, amato parroco della chiesa di “SS Cuori di Gesù e Maria”. Alle esequie hanno partecipato anche numerose autorità, diversi sindaci del comprensorio e dei Comuni dove padre Alfredo ha svolto la sua attività pastorale. Presenti anche il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione e l’on. Lino Leanza. Numerose anche le comunità religiose presenti, fra cui quella di Roccafiorita, di San Paolo in Gravina. Dopo la Messa officiata dal vicario monsignor Agatino Caruso, della Curia arcivescovile di Catania, alla presenza di tutto i sacerdoti del vicariato pastorale dell’Arcidiocesi di Catania, ci sono state le testimonianze del sindaco Giuseppe De Luca e di Lucia Firrarello che hanno ricordato la figura del sacerdote. Poi la sorella di padre Alfredo, Francesca Longhitano, ha ringraziato tutti per il sentito affetto. [Gaetano Guidotto]


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