
Per i suoi servizi resi alla comunità australiana
E’ un brontese l’“Australiano dell’anno 2012” Bruno Spedalieri, uno dei nominati al prestigioso
riconoscimento
E' anche membro del Consiglio consultivo di Stato per i
Rifugiati e i Richiedenti asilo
E’ un
brontese uno dei nominati al prestigioso riconoscimento di “Australiano
dell’anno 2012”.
Trattasi di Bruno Spedalieri un nostro concittadino che nel lontano
Gennaio del 1973, unitamente al fratello minore Roberto (meglio noto
come il “Peppino di Capri” brontese), lasciò Bronte per emigrare
in Australia.
Bruno abita a Sidney mentre Roberto risiede invece a Noumea, capitale della Nuova Caledonia. Ambedue, malgrado i 35 anni di
lontananza conservano la cittadinanza Italiana e un profondo
attaccamento a Bronte.
Bruno Spedalieri, figlio di Gioacchino Francesco e di Iolanda Dominedò, ha fatto
gli studi ginnasiali al Real Collegio Capizzi, prima di trasferirsi a Torino
dove nel 1962 conseguì la Licenza in Filosofia Scolastica e Lingue Moderne. Dopo
aver dedicato dieci anni al servizio della Chiesa nelle Missioni di Nuova
Caledonia e delle Nuove Ebridi, nel 1973, si è trasferito in Australia dove
prese residenza e, superato il relativo concorso, fu assunto alle Poste
Australiane in qualità di Istruttore e Reclutatore.
Nel 1982, conseguito il Diploma di Interprete e Traduttore per le lingue
italiana, inglese e francese presso l’Università Statale del Nuovo Galles del
Sud, ha insegnato Italiano nelle scuole.
Sposato con Ignazina Liuzzo, anch’essa brontese, ha due figli: Flavio, ingegnere
in Elettronica, e Yolanda laureata in arte drammatica (foto a destra).
Il Riconoscimento Nazionale “Australiano dell’Anno” è attribuito a
persone che si sono distinte nel servizio della comunità Australiana. È
conferito in genere a volontari che hanno dato un valido contributo nel
progresso della società, nella dedizione al prossimo e nel campo umanitario
della giustizia sociale e della carità.
La cerimonia di conferimento è generalmente tenuta al Parlamento della Capitale
il giorno della Festa Nazionale Australiana. Bruno Spedalieri si è dato al servizio della
Comunità Australiana fin dai primi giorni della sua emigrazione, quando
si prese cura di insegnare l’italiano ai figli degli immigrati italiani. Espletò quel compito spesso con veri sacrifici personali, dovendosi
spostare continuamente da una scuola all’altra. Per undici anni il
CoAsIt lo vide dedicato in quell’ufficio.
Alle Poste Australiane, Bruno ha esercitato per lunghi anni, con competenza e
professione, il compito di Istruttore degli impiegati postali di Sydney; riuscì
a formare una nutrita squadra di 350 persone, bene addestrate, competenti e
professionalmente efficienti, tanto da essere prese come esempio in altri
circondari. Per essi compiló il “Manuale dell’Ufficiale Postale” che
venne adottato su larga scala dai vari dipartimenti postali australiani.
Ma fu nel campo del volontariato che Bruno emerse ed attrasse l’attenzione di
tanti. Iscrittosi alla Società di San Vincenzo dei Paoli, fu eletto presto
Presidente di una Conferenza per passare subito nel Consiglio Centrale della
Diocesi di Broken Bay, a nord dell’Arcidiocesi di Sydney. Gli fu affidato il
Ministero con l’Estero.
Egli promosse con zelo l’aiuto ai piú poveri, non solo
ai poveri locali, ma anche a quelli delle nazioni circostanti.
Nel 2010 i 40
gruppi della San Vincenzo della Diocesi di Broken Bay avevano adottato ben 200
gruppi disseminati in India, Indonesia, Tailandia, Pakistan e Fiji. L’adozione
comporta un regolare versamento finanziario, per un totale di 64.000 dollari
all’anno.
Ancora nel 2010 furono finanziati in quelle nazioni 14 progetti con un
contributo, fornito dai Vincenziani di Broken Bay, di 28.000 dollari. Nello
stesso anno 235 bambini e giovani del Sud Est Asiatico poterono accedere alla
scuola grazie ad un addizionale contributo di 16.500 dollari.
Quell’anno
regioni intere nel’interno del Continente Australiano furono afflitte da
implacabile siccità. Il Consiglio Centrale della San Vincenzo della Diocesi di
Broken Bay fu lesto a raccogliere 350.000 dollari da inviare ai quei bisognosi.
Bruno Spedalieri fu inviato tre volte dalla
Società di San Vincenzo a
partecipare a dei Congressi Internazionali in rappresentanza delle Autorità
Australiane della Società: a Perth nel gennaio 2006, in Indonesia nel giugno
2006, in India nel settembre 2010. E per la XXIII Giornata Mondiale della
Gioventú, tenutasi a Sydney nel 2008, si adoperó di fare venire a Sydney dalle
Nazioni asiatiche e dalle Isole del Pacifico dei giovani Vincenziani con tutte
le spese pagate dai membri Vincenziani Australiani.
Oggi Bruno
Spedalieri (nella foto a destra con la moglie Ignazina Liuzzo) continua la sua azione caritatevole di visita e di aiuto alle
famiglie povere e bisognose della sua regione e di servizio ai senzatetto. Nello
stesso tempo è membro, sempre in seno alla Società di San Vincenzo dei Paoli,
del Consiglio consultivo di Stato per i Rifugiati e i Richiedenti asilo. Gente
proveniente da 70 diverse nazioni e tutte in cerca di vita migliore e piú
sicura.
Il Consiglio consultivo non ha ruolo decisionale, ma è uno strumento
effettivo di avvisi e consigli basati sul dettame evangelico che cercano di
suscitare il senso di giustizia nelle forze politiche.
Alta è la resistenza del popolo Australiano all’immigrazione massiccia
che caratterizza questo periodo. Gli immigrati clandestini sono tenuti in campi
di raccolta, a volte per due o piú anni, prima che la loro sorte sia decisa.
La
San Vincenzo ha avanzato presso il Governo la proposta di un esperimento,
prendendosene tutta la responsabilità.
Per la prima volta nella storia
Australiana un gruppo di 200 Rifugiati e Richiedenti Asilo, sarà affidato alla
Società San Vincenzo dei Paoli con lo scopo di inserirli nella Comunità,
guidandoli nella ricerca di un lavoro ed aiutandoli per i primi bisogni di
alloggio e di istruzione.
La lettera di
accompagnamento al Certificato rilasciato a Bruno Spedalieri, dice: “Il fatto
stesso di essere nominato per questo alto riconoscimento da membri della sua
comunità, è gradevole ed onorifico.
Mi compiaccio di presentarle il Certificato
qui incluso attestante il lavoro che lei ha compiuto e continua a compiere.” – Adam Gilchrist AM, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Australia Day. – 16
dicembre 2011.
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