Vista la visitazione del capitolo Il Modernismo di Vincenzo Schilirò mi sono deciso ad affidare agli amici della Associazione Bronte Insieme, che hanno aderito con il solito entusiasmo, e che ringrazio di cuore, l'intera mia "ricerca" su Vincenzo Schilirò - educatore e letterato che fino ad oggi non ha avuto la fortuna di una pubblicazione cartacea. Ma del resto credo che il nostro grande concittadino possa avere più vasta accoglienza con questo moderno mezzo che con quello tradizionale. Il mio lavoro era già pronto nel 1998 e, quindi, era tempo che fosse portato alla conoscenza del pubblico al quale lo affido come esempio da seguire e stimolo a sempre meglio agire nell'interesse della collettività, come ci dimostra Vincenzo Schilirò, al quale va non solo il nostro commosso ricordo, ma anche tutta la nostra gratitudine. Avrei voluto aggiungere a questa mia “ricerca” su Vincenzo Schilirò il giudizio che certamente ne dà Benedetto Radice, storico di Bronte, nella sua memoria, intitolata “Uomini e cose del mio tempo”, di cui parla il figlio Renato nell’“Avvertenza” datata Dicembre 1936, e non pubblicata neppure nell’ edizione del 1984, e incomprensibilmente e inspiegabilmente “segretata” dai suoi eredi. Ma io non demordo e spero di riuscire ad avere il suddetto giudizio che dovrebbe essere importante, nel bene e nel male. (Vedi in questo stesso sito “Memorie storiche di Bronte”) Bari, 31 gennaio 2005 Nicola Lupo | Per facilitare la conoscenza di questo nostro illustre concittadino in tutti i suoi aspetti abbiamo realizzato il libro di Nicola Lupo
Vincenzo Schilirò - Educatore e letterato anche in formato Scarica il libro (159 pagg., 1944 KB) |
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A Toni, che possa continuare ad amministrare Giustizia liberamente, con equità ed uguaglianza
PREFAZIONE Alcuni anni fa mi è accaduto di leggere sulla rivista «Bronte Notizie» dell'ottobre 1991 l'articolo di Franco Cimbali su Vincenzo Schilirò il che mi ha fatto immenso piacere perché reputo il suddetto il più illustre cittadino brontese della prima metà di questo secolo, ma non il più noto e il più ricordato. Quello che mi ha fatto meno piacere in detto articolo, del resto meritorio e ispirato alla più completa buona fede, è stata la frase: «ma su questa storia preferisco stendere un velo di pietà» a proposito del «modernismo democratico da lui accettato in toto». Questo mio disappunto ho manifestato nel racconto La filodrammatica inserito a p. 105 dei miei Fantasmi pubblicato da Vito Mastrosimini di Castellana-Grotte nel dicembre del 1995 (e come edizione telematica nelle pagine di Bronte Insieme), esortando il Cimbali «a riprendere l'argomento e, approfondendolo, portarlo a conoscenza dei giovani brontesi, perché conoscano i loro concittadini illustri in tutti i loro aspetti, anche quelli che potrebbero sembrare, ma non sono, da passare sotto silenzio». Ma né il Cimbali, certamente per mancanza di tempo, né altri, per scarso interesse, hanno accolto il mio invito e perciò a fine ottobre del '96 ho deciso di interessarmene io personalmente anche se non posso fare le ricerche necessarie direttamente, perché le mie difficoltà deambulatorie non mi consentono viaggi da solo, e quindi devo pregare altri di farle per me. Pertanto ho cominciato a scrivere allo stesso Franco Cimbali, il quale si è dimostrato un amico molto disponibile, che non ringrazierò mai abbastanza, a uno dei pronipoti, il dott. Emilio Schilirò, che mi ha mandato del materiale, ma non quello che più mi interessava, all'Archivio Storico della Curia di Catania che, dopo un cortese diniego, per interessamento di padre Giuseppe Zingale, rettore del Collegio Capizzi, mi ha promesso le notizie che ho richiesto, alla SEI di Torino, che è stata l'editrice dello Schilirò per molti anni, alla Fondazione Ada Negri di Lodi la quale mi ha mandato alcune significative lettere dello Schilirò alla poetessa, della quale ha scritto L’'itinerario spirituale con alcune missive che la Negri ha scritto al nostro. Per i giornali fondati e diretti dallo Schilirò ho interpellato il prof. Vincenzo Isola e la prof. Scolastica Sanfilippo i quali non hanno trovato nulla. Intanto dalla biblioteca del Collegio Capizzi ho avuto in visione, fra l'altro, due volumi che raccolgono diciannove numeri di «Nova juventus», dalla fondazione nel 1920, al 1931. I padri gesuiti de «La Civiltà Cattolica» di Roma mi hanno gentilmente mandato fotocopia di quindici recensioni di altrettante opere dello Schilirò. Tengo a precisare che questo mio lavoro ha solo carattere e scopo storico per completare sia Il profilo di Vincenzo Schilirò, fatto nel 1931 da Antos(1), che la vita e le opere da tale data fino alla sua scomparsa (1950), riportando giudizi e commenti di suoi contemporanei e posteri. Pertanto metto in guardia, per non deluderlo, chi si aspettasse un lavoro critico sulle opere di Vincenzo Schilirò lette e giudicate da me.
| Bibliografia di V. Schilirò 1. L'arte poetica di Orazio FIacco, STS, Bronte 1910. 2. La credenza carducciana e suo valore, STS, Bronte 1912, 1917; ristampato la terza volta come Carducci "pedante" e credente, SEI, Torino 1946. 3. Primavera triste [poesie], STS, Bronte 1912. 4. Il Romanticismo e gli amici pedanti, STS, Bronte 1912. 5. I motivi estetici dell'arte d'annunziana, Giannotta, Catania 1918, ristampato come L'arte di Gabriele D'Annunzio, SEI, Torino 1938. 6. F. T. Marinetti e il Futurismo, STS, Bronte 1919, 1928. 7. Il colpevole [dramma], STS, Bronte 1919. 8. Note dantesche, STS, Bronte 1920, ristampato da Galatola, Catania 1927. 9. Bricciche letterarie, Rinascente, Catania 1921. 10. Il seminatore che non miete [racconto lirico], STS, Bronte 1923, 1927. 11. Appunti di estetica, STS, Bronte 1924, ristampato come Arte = Vita, SEM, Catania 1932. 12. Santo Francesco [poemetto drammatico], STS, Bronte 1926, 1931. 13. Nozioni di letteratura, STS, Bronte 1929. 14. Il Carroccio. Dramma milanese, STS, Bronte 1931. 15. Dall'anarchia all'Accademia. Note sul futurismo, La Tradizione, Palermo 1933. 16. Venerabile Ignazio Capizzi (Il), SEI, Torino 1933. 17. Schemi di concezioni storiche, Off. Graf. Mod., Catania 1933. 18. Il pozzo di Sichem [liriche], La Tradizione, Palermo 1934, ristampato da SEI, Torino 1948. 19. Come vedo Pirandello, SEI, Torino 1935, 1937. 20. Papà Ottocento e il suo rampollo, La Tradizione, Palermo 1936. 21. La Divina Commedia, 3 voll., SEI, Torino 1937. 22. L'itinerario spirituale di Ada Negri, Istituto di Propaganda Libraria, Milano 1938, ristampato da SEI, Torino 1948 con lettere inedite della poetessa. Nella controcopertina di quest'ultima pubblicazione dello Schilirò sono riportate le Opere principali (scelte presumibilmente dallo stesso Autore) suddivise secondo i generi: 8 di critica, 4 di poesia, 4 di agiografia e narrativa, 3 di sociologia e 2 di filosofia (Appunti di estetica e Arte = Vita). Ma, secondo me, e giusta il titolo della prima e il sottotitolo della seconda, sono la stessa opera, riveduta e corretta, in prima e seconda edizione. Come mai l'Autore (o l'Editore) le indicano come due opere distinte? 23. Antologia Mignosiana, SEI, Torino 1939. 24. Nicola Spedalieri, SEI, Torino 1940. 25. Il fondatore della Compagnia di Gesù, SEI, Torino 1940. 26. Gioventù in cammino [romanzo], SEI, Torino 1941. 27. L'epilogo della tragedia leopardiana, SEI, Torino 1943. 28. Sintesi dell'evoluzione storica del problema sociale, SEI, Torino 1945. 29. Autonomia, SEI, Torino 1945. 30. Libertà e democrazia, SELI, Roma 1945. 31. Iadwiga (romanzo), Gastaldi, Milano 1946. | Bibliografia su V. Schilirò 1. Enciclopedia popolare Sonzogno, p. 323 2. Antos, Vincenzo Schilirò. Profilo, S. E. Dante Alighieri, Albrighi, Segati e C., Milano 1931, p. 94. Ristampato anche in Luca, Giorgio M., Un uomo di cultura malettese: Sac. Antonino Schilirò, Associazione Prometeo, Maletto 1996 3. Notizie biografiche, in Chi è? Dizionario biografico degli italiani d'oggi, 5/1948 4. Marletta, Paolo, Vincenzo Schilirò, in «Cultura e vita scolastica», anno IV, n. 9/10, settembre-ottobre 1950 5. Sparito, Giosuè, La vita e l'opera di Vincenzo Schilirò, in «La Rupe», anno III, dicembre 1950 6. Vincenzo Schilirò, in Panorama biografico degli Italiani d'oggi, Ed. Vaccaro Gennaro, vol. II, 1956 7. Ruggeri, Gerardo, Vincenzo Schilirò, un sacerdote poeta, in «Synaxis», vol. VI, Catania 1988. 8. Cimbali, Franco, Vincenzo Schilirò, in «Bronte Notizie», ottobre 1991 9. Luca, Giorgio M., Un uomo di cultura malettese: Sac. Antonino Schilirò, Associazione Prometeo, Maletto 1996 Nel 1984 Angelo Sindoni nel suo Chiesa e Società in Sicilia e nel Mezzogiorno, Secoli XVII-XX (Edizioni di Historica, Reggio Calabria 1984, p. 270), parlando dell'organizzazione bianca dice: "Dovendo fare un bilancio finale, bisogna dire dunque che il più duraturo successo dell'organizzazione bianca degli inizi del Novecento fu costituito forse dai piccoli istituti di credito che contrastarono in parte efficacemente il male secolare dell'usura e che, in più di un caso, attraverso varie vicende, sono arrivati fino a tempi molto recenti. Secondo dati forniti dallo Schilirò (e forse un po' superiori alla realtà), le casse rurali cattoliche nel 1910 erano 233, nel 1914 già 362 e 374 nel 1920: a queste si dovette spesso l'acquisto collettivo degli attrezzi di lavoro, di fertilizzanti, di sementi e diverse affittanze collettive di terreni e acquisti di piccole proprietà che consentirono positive trasformazioni agricole in diverse zone del Nisseno, a Ribera (Agrigento), nelle vallate del Simeto (Bronte) e del Salso e a Caltagirone."
Sugli sviluppi della cassa rurale nell'età giolittiana (e fino al 1920 confronta il breve e schematico articolo di Vincenzo Schilirò (che però fu un attivo esponente cattolico negli anni Venti-Trenta) La cassa rurale ed artigiana e la elevazione delle classi lavoratrici siciliane, in «Civitas», VII (1956?) n. 9-10, pp. 197-200. |
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