Giunto alla fine di questa mia modesta, ma spero utile "ricerca" storica, sento il dovere di ringraziare il lettore per avermi seguito in questa ricostruzione della figura e delle opere di Vincenzo Schilirò, cosa che non pretende di essere completa ed esauriente per la mia impossibilità di fare ricerche personalmente e per avere dovuto, quindi, affidarmi alla gentile collaborazione di altri. Spero, pertanto, che qualche giovane studioso, possibilmente brontese, voglia riprendere questo mio lavoro e, correttone e approfonditone il contenuto, voglia fare lo studio critico delle opere del Nostro alla luce dei moderni progressi della critica, della filosofia, della poesia, della drammaturgia, della sociologia e della politica dei tempi attuali. E con questo augurio, passo a ringraziare tutti coloro che hanno collaborato, in vario modo, alla realizzazione di quest'opera: - padre Giuseppe Zingale e Franco Cimbali, rispettivamente rettore e bibliotecario del Collegio Capizzi di Bronte; - Titina Lupo, vedova Dell'Erba di Bronte; |
L'autore, Nicola Lupo, in un disegno di Mario Schilirò |
- il dott. Emilio Schilirò di Catania, pronipote del Nostro; - i padri gesuiti Gianpaolo Salvini e Guido Valentinuzzi, rispettivamente direttore e bibliotecario de «La Civiltà Cattolica» di Roma; - la dott. Laura Premoli De Mattè dell'associazione Poesia, la vita! di Lodi, depositaria dell'Archivio della Fondazione Ada Negri; - la Biblioteca Regionale Universitaria di Catania; - l'ins. Zina Lupo di Mascalucia (Catania); - don Gino D'Amico - Casa Salesiana S. Gregorio (CT) - don Giuseppe Lupo, Salesiano missionario in Germania; - Giorgio M. Luca di Maletto; - il prof. Michele Lovero di Bari; - E infine, ma non ultimi, l'amico e collega Silvio Cirillo di Bari, il quale mi ha pazientemente ascoltato e sapientemente consigliato e Nino Liuzzo e gli altri amici dell'Associazione Bronte Insieme per il lodevole e gratuito supporto datomi nella pubblicazione e nella divulgazione dell'opera. Nicola Lupo Bari, 31 gennaio 2005 |