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In accordo e con l'autorizzazione dell'illustre vulcanologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ci ha fatto anche pervenire un lavoro/studio originale con quelle che sono le ultimissime conoscenze scientifiche relativamente al Monte Barca, alla sua genesi, evoluzione, ecc., sia al fine di aggiornare "al meglio" il nostro sito, che di riportarvi notizie esatte e scientificamente interessanti:
Finalmente si è riusciti a dare con metodi scientifici un’età al Monte Barca: circa 28 mila anni di Rosario Barbagallo
Tali studi geologico-stratigrafici realizzati sull’intero edificio vulcanico hanno, inoltre, permesso di pubblicare la nuova Carta Geologica del vulcano Etna (Branca et alii, 2011). Per quanto concerne il territorio di Bronte lo studio di Branca et alii (2009) ha determinato una migliore ricostruzione dei processi e degli stili eruttivi di Monte Barca, tracciando, nello stesso tempo, le dinamiche e progressive mutazioni dell’intero basso versante Nord-Ovest del vulcano Etna. Tale zona, identificabile anche come la parte alta della valle del Simeto, è stata oggetto di diverse invasioni laviche da parte del potente e vigoroso vulcano Ellittico che nel periodo compreso tra circa 60 mila e 15 mila anni fa dettava legge sull’intero territorio etneo. In particolare, a partire da circa 41 mila anni fa, vi furono 4 colate dell’Ellittico che raggiunsero questo settore, sbarrando diverse volte il drenaggio principale della paleo valle del fiume Simeto. Intorno ai 28 mila anni fa un dicco magmatico, con l’aiuto delle strutture tettoniche presenti nel basamento sedimentario sul quale l’Etna si è edificato, lascia il condotto-sistema centrale, sbucando fuori a 15 Km di distanza dal cratere sommitale di quei tempi (l’Ellittico). Da questa eruzione di fianco nasce Monte Barca che quindi non è più inquadrato come un cratere di tipo eccentrico, ma bensì laterale. Questa certezza, e quindi l’esclusione che quella di Monte Barca sia stata una eruzione di tipo eccentrico, è data dalle analisi dei prodotti eruttivi del Barca in quanto la loro composizione è del tutto uguale a quella dei prodotti del condotto centrale (Branca et alii 2009). Lo stile eruttivo iniziale alquanto esplosivo del Monte Barca è stato determinato dal fatto che avendo il dicco “tagliato” il basamento sedimentario impermeabile (Flysch Numidico Siciliano quasi esclusivamente composto da quarzareniti ed argille gialle), e le colate laviche dell’Ellittico giacenti sopra, trovò, interposta tra questi due strati, acqua freatica, che, innescò delle esplosioni di tipo freato-magmatico. Queste esplosioni, oltre ad edificare buona parte di quello che noi oggi chiamiamo Monte Barca, generarono dei depositi piroclastici da ricaduta. Successivamente, il neonato Barca, frenò i suoi “bollenti spiriti”, passando ad una attività esplosiva meno intensa, di tipo stromboliano, seguita dall’emissione di una piccola colata di poco oltre il chilometro di lunghezza. I recenti studi portati avanti da Branca et alii (2009) riguardanti questo poco studiato (ora non più) caratteristico e particolare settore dell’edificio vulcanico etneo, due cose principalmente, (meglio tre), fanno risaltare all’occhio e alla mente. Primo: finalmente si è riusciti a dare, con metodi scientifici, un’età al Monte Barca, (circa 28 mila anni) che adesso, quindi, non rientra più nella fase evolutiva dell’Etna caratterizzata dal Mongibello, ma bensì in quella dell’Ellittico(da 60 a 15 mila anni fa). Secondo: non si è trattato di un’eruzione di tipo eccentrico, ma bensì laterale. Terzo: ci mette ulteriormente in guardia su quelli che possono essere i pericoli ed i rischi derivanti da eruzioni laterali a grande distanza dai condotti centrali del vulcano ed in zone a quote basse, molto antropizzate, e con la presenza di acque freatiche, che, possono innescare violente manifestazioni vulcaniche. | ||||||||||||||||
Bibliografia Branca S., Del Carlo P., Lo Castro D., De Beni E., Wijbrans J. (2009). The occurrence of Mt Barca flank eruption in the evolution of the NW periphery of Etna volcano (Italy). Bull. Volcanol, 71: 79-94. doi: 10.1007/s00445-008-0210-5 |
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Vedi pure: Flora, fauna e aspetti naturalistici del bacino fluviale del Simeto | Sulle sponde dell'Alto Simeto | ||||
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