Domenico Girbino, scultore nato a Bronte
dove ha compiuto i suoi studi. Catanese di adozione, è insegnante al Liceo Artistico di Catania ed autore di meravigliose opere quali vetrate, bassorilievi e sculture che figurano in molte piazze e presso la sede di numerosi enti pubblici e privati. Fra le
su numerose opere ricordiamo la fontana
della Vela di Piazza Europa a Catania realizzata nel 1971, oggi - 2018 -
purtroppo ridotta ad un ammasso di ruggine: le lastre di
pietra, le lamine di ferro ed i pannelli di bronzo sotto gli
effetti dell'acqua creavano l'effetto di una
vela che il vento del vicino mare sembra far muovere.
Ricordiamo anche il monumento di Piazza San Vito dedicato ai
cinque brontesi
fatti fucilare da Nino Bixio nell'Agosto del 1860, inaugurato a Bronte in occasione del "Processo a Bixio" tenutosi nell'Ottobre del 1985;
la Via Crucis composta da 14 stazioni realizzata lungo la scalinata che da Taormina porta al Santuario della Rocca;
il Cristo monumentale della Chiesa Virgillito
in
Paternò e le porte bronzee delle chiese della
Madonna della Catena, del Rosario
e del Santuario dell'Annunziata, a Bronte.
Per la piazza di Cosentini (una frazione del comune di Santa
Venerina), Girbino ha scolpito il monumento ai caduti
(bassorilievo in bronzo) e alcuni pannelli raffiguranti scene di
guerra. Nel 1973 inizia la grande stagione delle porte girbiniane.
Per alcuni decenni l'attività artistica di Girbino non conosce
soste o interruzioni, anzi
nell'ultimo periodo è apparsa sempre più viva per i felici risultati che con sorprendente continuità,
bravura e senso artistico è riuscito a raggiungere.
Ricordiamo le porte (centrale e laterale) della Cattedrale di Taormina, quella della chiesa madre di
Paceco
(vedi foto a destra), della Chiesa di San Vito Martire a
Mascalucia; le porte delle navate centrali e laterali realizzate con bassorilievi in bronzo del santuario di Sant'Alfio, Filadelfio e Cirino a Trecastagni impreziosite dalle
immagini della storia dei tre martiri (1974);
le tre grandi porte in bronzo del Santuario di S. Francesco all'Immacolata
a Catania (1989), i tre portali della facciata e quello laterale della Chiesa di San Sebastiano Martire a Melilli
(1980): le porte bronzee della chiesa di Aci San Filippo (1987), di Santa Maria di Ognina a Catania (1982), della Chiesa di S. Giovanni Battista
a S. Giovanni La Punta, la porta della Chiesa Santa Maria
Raccomandata di Giardini-Naxos (foto a destra), i bassorilievi e le vetrate della Parrocchia di S. Francesco di Sales a Palermo.
Ed ancora
il monumento alla civiltà del lavoro contadino, nei pressi della scuola Madonnuzza a
Mazzarino
e la porta del convento della chiesa Madonna del
Carmelo (1977) e, ultima realizzazione in ordine cronologico, le porte bronzee per la chiesa di San
Gregorio di Catania.
«...Ogni porta è una scommessa con se stesso.
Può sembrare retorica e non lo è, perchè delle sue porte Girbino è l'artista che disegna lo schizzo ed il plastico che modella le forme, il fabbroferraio che costruisce l'intelaiatura e l'artigiano che monta di persona l'intera opera realizzata ...» (M. D.)
L’astrattismo di Girbino non crea contrasti con gli ambienti che ospitano le sue opere che si cristallizzano in forme essenziali ed equilibrate.
Le sculture di Girbino, scrive Gaetano Palumbo, rivelano «uno spazio che coinvolge l’osservatore in una dimensione attiva dove la complessità della realtà e la tensione individuale si chiariscono a vicenda e trovano una integrale coerenza.»
Nella foto a destra, il monumento opera di Domenico Girbino in memoria dei cinque brontesi, presunti colpevoli di stragi e d'incendi nei fatti di Bronte
del 1860, fatti fucilare da Nino Bixio.
E' stato eretto dal Comune di Bronte a conclusione di un
Convegno-processo sui fatti del 1860, svoltosi nell'Ottobre del 1985 che ebbe risonanza nazionale;
è posto ai piedi della scalinata che immette sul
piazzale della Chiesa di San Vito dove, appunto la mattina del 10 Agosto 1860 avvenne la fucilazione
di cinque malcapitati brontesi.
Un'altra opera di Girbino, visibile a Bronte, è il
busto di padre
Antonino Rubino eretto nel 1986 davanti
l'ingresso dell'Ospedale Castiglione-Prestianni.
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