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Il Risorgimento meno "eroico" Bixio e l’Agosto del 1860 Bixio reprime chi aveva creduto al decreto di Garibaldi sulla divisione delle terre All’alba del 10 Agosto 1860, additati come i provocatori dei saccheggi e delle uccisioni dei "galantuomini", vittime di ragioni per loro incomprensibili, 5 brontesi, fra i quali il liberale avv. Nicolò Lombardo, erano fucilati in presenza di tutta la popolazione nella piazzetta antistante la Chiesa di San Vito «col secondo grado di pubblico esempio». Qualcuno ricorda ancora l’eccidio di Bronte e questo "buco storico" del racconto dell'Unità d'Italia. (vedi "Il Mamilio", "Il Gazzettino di Sicilia", "I Nuovi Vespri") MIGRANTI Rinnovato l’appalto per lo Sprar di Bronte al costo di 3,9 milioni Dalla Regione atteso l’Ok per ospitare 60 stranieri baby La struttura sorgerà nell’ex albergo Parco dell’Etna. A breve un privato aprirà un’altra «casa» per 10 profughi. Il sindaco Graziano Calanna: «La città è per l’accoglienza e lo dimostriamo con i fatti» Lo Sprar di Bronte sarà attivo fino al 2019, per ospitare 22 richiedenti asilo maggiorenni (nella foto a destra alcuni di loro, felici di farsi fotografare nella struttura che li ospita), e lo continuerà a gestire la cooperativa Iride di Scordia, unica partecipante e aggiudicataria, per 3,9 milioni di euro, d’una più ampia gara triennale. Sul fronte privato, la stessa società qui ha un «Centro di seconda accoglienza con 15 minori stranieri» e la cooperativa Freedom di Siracusa attende l’ok dalla Regione Siciliana per il «Centro di primissima accoglienza per 60 minori stranieri», nell’ex albergo Parco dell’Etna. A breve un privato aprirà pure un centro per 10 profughi al posto di uno per 15 minori stranieri. È questo il quadro di quello che si può definire il «Sistema brontese pubblico-privato di accoglienza migranti», con una capacità ricettiva a regime di 108 fra richiedenti asilo, profughi e minori stranieri non accompagnanti, a cui si è aggiunta di recente una comunità alloggio per 10 minori italiani (elevabili a 12). L’Assessorato regionale alla Famiglia da circa due mesi deve esprimersi sull’istituzione della struttura per ospitare 60 minori stranieri non accompagnati, autorizzazione che secondo alcuni sarebbe un atto dovuto, visti i pareri urbanistico e igienico-sanitario favorevoli resi dal Comune e dal Servizio Igiene dell’Asp di Bronte. Sul punto il sindaco Graziano Calanna precisa: «Vero è che l’Ufficio tecnico ha dato nulla osta sull’idoneità urbanistica per alcune strutture, ma era obbligato a farlo. Ho chiesto ulteriori controlli estesi a tutte le richieste di agibilità, affinché si sia estremamente certi che nessuno violi le regole». E in generale Calanna spiega: «Bronte è per l’accoglienza, l’ha dimostrato con l’istituzione dello Sprar e l’ha ribadito di recente confermandolo, ospitando gli attuali 21 rifugiati che, per le attività che svolgono, possiamo dire integrati nel tessuto sociale. Il problema deriva dalla nascita di centri privati, in molti chiedono al Comune autorizzazioni per creare strutture per migranti, ma farne arrivare troppi significa mettere in difficoltà le istituzioni sociali e scolastiche e aumentare i livelli di allarme nelle Forze dell’Ordine». Secondo Calanna «il numero di migranti giusto per ogni Comune è quello previsto dalla conferenza unificata Stato-Anci, con la clausola di salvaguardia che stabilisce in ogni città 2,5 richiedenti asilo per ogni 1000 abitanti, per cui a Bronte non dovrebbero arrivarne più di 50. La norma è chiara: “le strutture di prima accoglienza sono attivate dal Ministero dell’interno, in accordo con l’Ente locale nel cui territorio è situata la struttura, e gestite dal Ministero anche in convenzione con gli Enti locali”». «La ratio della norma - precisa il sindaco - vuole che si conosca, prima di attivare strutture, la capacità ricettiva d’un territorio, con il sindaco che deve esprimersi. Ad oggi nessuno mi ha interpellato o ascoltato, per questo ho scritto al presidente Crocetta, al Prefetto di Catania e all’Anci. So che è una battaglia difficile da vincere - conclude Calanna - , ma io la combatterò fino alla fine». E la battaglia si profilerebbe al Tar, visto che un’opposta scuola di pensiero esclude dalla clausola di salvaguardia i minori stranieri non accompagnati e non prevede accordi col Comune per l’apertura di strutture private. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] Prorogata l'ordinanza fino al 31 dicembre Il mercato del giovedì resta a Sciarotta "A San Giuseppe criticità non superabili" Il mercato settimanale del giovedì di Bronte (' a Fera) rimarrà nella nuova sede del quartiere Sciarotta fino alla fine dell’anno. A deciderlo è stato il sindaco Calanna dopo aver valutato i pareri ricevuti dall’Asp, dalle Forze dell’Ordine e dalla Protezione civile. Come prevedeva l’ordinanza firmata nel maggio scorso, il mercato ad agosto sarebbe dovuto ritornare nella vecchia sede del quartiere San Giuseppe, ma gli Uffici del Comune hanno evidenziato come in passato diversi enti hanno sottolineato come qui non vi siano le normali condizioni di sicurezza. Ma poiché anche la nuova area di contrada Sciarotta è carente di posteggi e servizi igienici, i commercianti hanno chiesto al Primo cittadino di poter tornare a San Giuseppe, nell’attesa che l’Amministrazione comunale realizzasse i dovuti servizi nella nuova area. Di conseguenza il sindaco, nel tentativo di accontentarli, ha inviato alla Protezione civile alla Polizia municipale, ai carabinieri ed all’Asp il permesso di poter far tornare temporaneamente le bancarelle a San Giuseppe. “E le risposte non sono state favorevoli. – ha affermato il sindaco – Solo per l’Ufficio di Igiene pubblica sarebbe stato possibile, anche se ha sottolineato che la nuova area costituisce una utile occasione per garantire le migliori condizioni igieniche previste dalla normativa. I carabinieri, infatti, hanno evidenziato che a San Giuseppe esistono criticità già evidenziate in altre occasioni e sia la Polizia municipale, sia la Protezione civile hanno fornito parere negativo appunto per i problemi di sicurezza.» «A questo punto – conclude il Sindaco – noi continuiamo a lavorare per rendere la nuova area idonea, ma nell’attesa che finiscano i lavori non possiamo riportare il mercato nella vecchia sede». Così Calanna ha prorogato la vecchia ordinanza fino al 31 dicembre del 2017. In questo tempo si affronterà anche l’iter burocratico per spostare definitivamente l’area del mercato. Enza Meli eletta segretaria dell'Uil Enza Meli è la nuova segretaria generale della Uil di Catania. E' stata eletta all’unanimità dai cinquantasette componenti del Consiglio territoriale Uil e subentra a Fortunato Parisi che si è dimesso dopo la nomina ad assessore ai Servizi sociali del Comune di Catania. La Meli, 56 anni, è nel sindacato dal 1982, protagonista di molte battaglie in questi anni per la difesa dei diritti degli anziani e dei consumatori da segretaria provinciale della Uil Pensionati e presidente dell'Adoc ricoprendo diversi incarichi, ultimo dei quali la segreteria della Camera sindacale di Bronte. Attualmente è consigliere comunale, prima eletta nelle ultime elezioni amministrative con 419 voti (20,65%) nella lista PD – UDC – Futuro e Tradizione Insieme. Nominata assessore dal sindaco Calanna aveva rifiutato la nomina. (vedi anche La Sicilia, Giornale di Sicilia, Iene Sicule) Nuovo Gruppo consiliare "Bronte Democratica" Nuovo gruppo al Consiglio comunale. Si chiama “Bronte democratica” ed è composto dai consiglieri Rosario Liuzzo e Pina Pagano, quest’ultima presidente della IV commissione consiliare. Entrambi alle amministrative hanno sostenuto l’attuale sindaco Graziano Calanna e si confermano a sostegno della maggioranza amministrativa: “Il nuovo gruppo, - scrivono in una nota i due – è frutto del lavoro consiliare svolto nei mesi precedenti ed intende essere punto di riferimento dei cittadini e punto di connessione tra l’Amministrazione comunale e la Cittadinanza. Rinnoviamo – hanno continuato - il sostegno alla Giunta guidata dal sindaco, Graziano Calanna, apprezzando in particolare l’operato dell’assessore Nuccio Biuso”. Capogruppo è stato scelto Liuzzo che ringrazia la collega Pagano per la fiducia accordata. Al neo gruppo sono giunti gli auguri da parte del Primo cittadino: “Come ho avuto modo di dire in altre occasioni – ha aggiunto il sindaco Calanna - ribadisco che il Consiglio comunale è fondamentale per la funzionalità delle amministrazioni pubbliche locali. Al Consiglio è, per esempio, delegato il compito di approvare il bilancio e senza bilancio approvato non si può amministrare come si vorrebbe. Per questo auguro al neo gruppo di continuare a battersi come fatto fino ad oggi dentro e fuori dal Palazzo, esclusivamente a favore dei Brontesi”. Consiglieri opposizione contro il presidente Parte dell’opposizione accusa il presidente del Consiglio comunale Antonino Galati di non essere imparziale e chiede le sue dimissioni. I consiglieri sono Valeria Franco, Angelica Catania, Antonio Leanza, Giuseppe Di Mulo ed Ernesto Di Francesco che hanno sottoscritto una lettera inviata a Galati, a tutti i consiglieri e letta in Consiglio, dove, rivolgendosi a Galati, scrivono: «Riteniamo che in questi due anni lei ha dimostrato di non essere in grado di assolvere a questo ruolo, prendendosi la libertà di interpretare sistematicamente le sue funzioni in maniera strumentale all’Amministrazione, contravvenendo ai compiti di imparzialità e garanzia dell’intero Consiglio a lei assegnati». I consiglieri scrivono di “metodi per eludere la volontà .dei consiglieri”, e poi concludono: «Vista: la sua totale mancanza di terziarietà e indipendenza dall’esecutivo,l’incapacità a tutelare la dignità del Consiglio comunale e dei consiglieri, che nell’esercizio delle sue funzioni ha omesso strumentalmente e coscientemente di intervenire a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli consiglieri con atteggiamenti omissivi che denotano la completa mancanza di autonomia ed autorevolezza nella gestione del Consiglio comunale». Infine concludono: «Le chiediamo di rassegnare formali dimissioni». Il presidente del Consiglio comunale, Antonino Galati, ha preferito non replicare alle accuse. Ha affermato soltanto di considerare la richiesta «esclusivamente strumentale, tendenziosa e non veritiera». (Fonte La Sicilia) COMUNE Giuseppe Bartorilla nuovo segretario generale Il dott. Giuseppe Bartorilla è il nuovo segretario reggente del Comune di Bronte. Appena 35 anni, laureato in Scienze politiche con indirizzo politico amministrativo all’Università di Messina, Bartorilla ricopre la carica di segretario comunale dal 2012. Dal curriculum prestigioso, nonostante la giovane età, vanta una buona esperienza alla guida della burocrazia dei Comuni. In 5 anni di servizio, infatti, è stato segretario titolare nei Comuni di Pagliara, Francavilla di Sicilia e Linguaglossa e reggente a Randazzo, Maniace, Taormina, Scaletta Zanclea, Furci siculo, Ali, Santa Teresa di Riva, Limina, Antillo, Roccavaldina e Torregrotta. Esperienze di lavoro anche a Civezza in provincia di Imperia e nelle Unioni dei Comuni “Vallijoniche dei peloritani”, “Via Regia” e “Dei Nebrodi ed Etna”. “Bronte – afferma il neo segretario – rappresenta un Comune con ottime professionalità interne ed è sicuro motivo di crescita professionale”. A fare gli auguri al neo segretario per un proficuo lavoro, il sindaco Calanna, la Giunta, il Presidente del Consiglio comunale e l’Assemblea consiliare tutta. BOCCIATO IL PIANO DELLE ALIENAZIONI, FERMO L’ITER DEL BILANCIO DI PREVISIONE Sì alla variazione al Bilancio pluriennale Stipendi dei contrattisti salvi l.s.) Il Consiglio di Bronte ha votato all’unanimità la variazione al bilancio pluriennale 2016/2018, inserendo i finanziamenti ottenuti dalla Regione il 9 maggio del 2017 e garantendo così gli stipendi ai contrattisti, ma poi ha bocciato il Piano delle alienazioni, interrompendo così l’iter approvativo del bilancio di previsione. Il presidente Nino Galati aveva convocato l’Assemblea per approvare, oltre alla variazione anche le tariffe Tari, la ricognizione degli immobili di proprietà comunale suscettibili di alienazioni e valorizzazioni, l’approvazione del Programma triennale delle opere Pubbliche per gli anni 2017/2019, il Dup (Documento unico di Programmazione) per gli anni 2017/2019, ed il bilancio di previsione 2017-19. Nonostante approvato all’unanimità, vivace il dibattito sul primo punto (variazione al bilancio pluriennale 2016/2018) con il consigliere Gaetano Messina che, sostenuto da Enza Meli, ha chiesto che fosse discusso insieme al bilancio di previsione perché considerati argomenti identici, ma i consiglieri Giuseppe Di Mulo, Maria De Luca ed Antonio Leanza hanno ribadito la necessità di discutere a parte il bilancio di previsione. Alla fine si è proceduto rispettando l’ordine del giorno con la variazione di bilancio approvata all’unanimità. Approvato a maggioranza il secondo punto, ovvero “il piano finanziario e le tariffe Tari per il 2017”. Otto i consiglieri favorevoli e 7 gli astenuti. Otto a 8 e quindi bocciato, invece, il piano delle alienazioni. Contrari i gruppi “Noi per Bronte”, “Bronte Viva”, “Centristi per Bronte” e “Bronte 2.0”. Favorevoli, invece, il “Pd”, “Guardiamo avanti insieme”, “Gruppo misto”, “Brontedemocratica” e “Insieme si può”. | |||||||
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MIGRANTI Ospiterà, in tempi brevi, 15 giovani senza genitori. A gestire la struttura sarà la cooperativa Iride di Scordia. Procede intanto, l’iter per l’avvio di altre tre strutture Sì della Regione al centro di accoglienza minori Autorizzata dalla Regione la struttura di Bronte che doveva ospitare il Centro comunale di seconda accoglienza di 15 minori stranieri non accompagnati, nonostante la rinuncia al progetto da parte del sindaco. La coop Iride di Scordia, che doveva gestirlo per conto del comune, «al momento», ne esclude l’apertura anche da privato. Procede, invece, l’iter per l’avvio degli altri 3 centri per minori: 2 per stranieri; 1 per italiani. Nel 2016 il Comune partecipava al bando Fami del Ministero dell’Interno per aprire il centro per minori in ambito Sprar, che a Bronte ospita 22 rifugiati e richiedenti asilo. Il sindaco Calanna, però, lo scorso 8 febbraio in Consiglio comunicava la rinuncia all’istituzione del centro e, per scongiurare un’eccessiva presenza di stranieri nel territorio, invitava i privati a fare altrettanto; l’appello, però, ad oggi non è stato accolto. Tornando alla struttura della cooperativa Iride, raggiunto telefonicamente, il rappresentante legale Rocco Sciacca dichiara: «Nonostante l’autorizzazione, al momento non è nei nostri programmi l’apertura di questa struttura». La struttura autorizzata si trova nel quartiere Sciarotta, vicino all’istituendo Centro per minori disagiati italiani, della cooperativa Fiore del deserto, il cui presidente Salvatore Pizzuto spiega: «Intendiamo istituire una comunità alloggio per 10 minori italiani, dai 6 ai 14 anni, come richiesto alla Regione con l’istanza di accreditamento. Non ci si spiega come il sindaco abbia potuto affermare, nel consiglio dell’8 febbraio, che realizzeremo un centro per 15 minori stranieri». Il sindaco Graziano Calanna, dal canto suo, precisa: «Sull’autorizzazione della struttura della cooperativa Iride, non mi risulta che al Comune sia pervenuta alcuna comunicazione. Quanto ai privati, al momento nessuno ha comunicato il ritiro dei loro progetti per centri per minori stranieri non accompagnati, salvo una comunicazione recente da parte del signor Salvatore Pizzuto, con la quale ha precisato che il suo centro ospiterà minori italiani». A Bronte, quindi, apriranno un centro per 10 minori italiani (aumentabili a 12), uno di «seconda accoglienza» per 15 minori stranieri non accompagnati (msna) al Santissimo Cristo e uno di «primissima accoglienza» (sempre per msna) da 60 posti nell’ex albergo Parco dell’Etna, struttura per la quale è attesa l’autorizzazione al funzionamento, dall’Assessorato regionale alla Famiglia, e che sarà gestita dalla cooperativa Freedom di Siracusa. Le strutture private per i minori stranieri incrementeranno il «circuito straordinario» dell’accoglienza, utilizzato in emergenza dai Prefetti, causa carenza posti del «circuito ordinario» formato dai «Centri accoglienza governativi». La normativa sui «minori stranieri non accompagnati», che differisce da quella sui rifugiati e richiedenti asilo, in Sicilia per gli standard delle strutture private è contenuta in due decreti del Presidente della Regione Siciliana, che regolano l’accoglienza di primo e di secondo livello e l’attività di vigilanza da parte dei Servizi sociali dei Comuni. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] Garantisce contributi alle persone non autosufficienti parenti di dipendenti pubblici Al via il Progetto Home care premium Scadenza il 30 Marzo E’ corsa contro il tempo per i dipendenti pubblici in servizio od in pensione o per i loro familiari non autosufficienti. Hanno tempo fino al 30 marzo per aderire al progetto “Home care premium" edizione 2017, che garantisce loro un contributo economico ed assistenza domiciliare gratuita. Il progetto è stato finanziato dall’Inps, ed il Comune di Bronte ha allestito uno sportello pubblico gestito da una equipe di assistenti sociali che, oltre a ricevere le domande, sono in grado di fornire le informazioni necessarie agli utenti. «Secondo i criteri stabiliti dall’Inps, – afferma in un comunicato il sindaco Calanna – possono fare richiesta i dipendenti pubblici per se stessi, per i loro familiari ed affini di primo grado. Di conseguenza il coniuge, i figli, i genitori, ma anche suoceri, nuore e generi dei dipendenti pubblici possono usufruirne. Ma non solo – aggiunge – il servizio è rivolto ai soggetti legati da unione civile o ai conviventi, ed infine pure agli orfani dei dipendenti». Per il sindaco si tratta di un servizio fondamentale per garantire assistenza ed elevare i livelli di solidarietà sociale. «Restituisce sollievo a chi ha bisogno. – infatti aggiunge - Agli aventi diritto verranno assegnati dei fondi per l’assistenza, proporzionali al grado di non autosufficienza e del reddito del paziente. Due le tipologia di contributi cui si potrà accedere: o un contributo da parte dell’Inps diretto al beneficiario che così potrà sostenere l’assistenza fornita, oppure il pagamento di servizi, come per esempio il trasporto verso centri specializzati. Gli uffici del Comune – conclude - sono a disposizione per chiarire e risolvere ogni dubbio”. E martedì 21 febbraio prossimo, alle ore 16, il sindaco ha già organizzato un convengo nella sala consiliare, dove l’equipe che gestisce lo sportello informativo potrà fornire ai possibili interessati tutti i possibili chiarimenti. CONFRATERNITE Lo prevede un’ordinanza del sindaco Graziano Calanna, a seguito di tre note inviate al Comune dai Servizi di Igiene dell’Asp di Catania e dal locale Distretto sanitario Abolita l’antica tradizione della doppia sepoltura L’antica tradizione della «doppia sepoltura», tramandata a Bronte da cinque Confraternite ecclesiastiche e da privati titolari di alcune cappelle, non può essere più praticata. Lo prevede un’ordinanza del sindaco Graziano Calanna emanata a seguito di tre note inviate al comune nel 2015 dai Servizi di Igiene dell’Asp di Catania e del locale Distretto sanitario. Le Confraternite destinatarie del provvedimento sono: Gesù e Maria (Santuario Annunziata), Santissimo Sacramento (Chiesa Madre), Terz’Ordine Francescano (Cappuccini), San Carlo Borromeo (Chiesa della Catena), Maria Santissima della Misericordia (Parrocchia San Silvestro); e, ovviamente, i proprietari delle cappelle. «In questo Comune - scrive nell’ordinanza il sindaco - le Confraternite assicurano agli associati, i “confratelli”, il servizio funebre e la tumulazione in loculo colombario all’interno delle cosiddette “chiese” (cappelle, ndr) di proprietà delle Confraternite poste all’interno del cimitero comunale». Sempre Calanna aggiunge: «È pratica consolidata da decenni che l’accesso della salma al loculo all’interno della “chiesa” avviene oltre 18 mesi dal decesso dopo che il feretro è stato deposto in un colatoio, una nicchia con fondo in terra chiusa con una lastra di marmo e ricavata sotto il pavimento di una specifica cappella ove il feretro è sistemato in posizione inclinata verso il basso. Tali modalità - precisa Calanna - sono state praticate anche in casi di sepolture private». In sostanza, alla presenza dell’ufficiale sanitario veniva eseguita un’esumazione straordinaria, i resti del defunto venivano avvolti in un sudario e trasferiti in una cassa di zinco idonea per la tumulazione negli antichi loculi. Il sindaco Calanna, però, a seguito delle tre note pervenute al Comune dall’Azienda sanitaria a febbraio e marzo 2015 (sindaco Pino Firrarello) e della riunione da lui tenuta con le Confraternite il 12 ottobre 2015, con l’ordinanza n. 4 del 12 gennaio 2017 ha autorizzato il «trasferimento in altra sepoltura delle salme in atto deposte nei rispettivi “colatoi” delle confraternite» e vietata la prosecuzione delle «doppie esequie». Le antiche cappelle ecclesiastiche delle Confraternite, quindi, allo stato sarebbero inutilizzabili per nuove sepolture, perché inidonee alla tumulazione dei moderni feretri, e nelle stesse condizioni versano alcune cappelle gentilizie e private. L’abrogata consuetudine, infatti, coniugava la tradizione con l’uso di numerosi posti-salma, perché consentiva l’utilizzo di strutture cimiteriali preesistenti ai regolamenti di polizia mortuaria nazionale del 1990 e comunale, risalente al 1982. «L’anno scorso - conferma il sindaco - abbiamo deliberato l’ampliamento del cimitero con l’intervento di privati, tramite project financing per 8 milioni di euro. Nel nuovo piano delle opere pubbliche che adotteremo, però, insieme al Consiglio comunale valuteremo ipotesi alternative». Il 24 gennaio scorso, tuttavia, al Comune è pervenuta una proposta di project financing da parte di un’impresa di Bronte, per la realizzazione di nuovi loculi, come si apprende da un decreto sindacale firmato giovedì scorso dal primo cittadino. «Con questo atto – dice ancora Graziano Calanna - ho nominato l’ingegnere Salvatore Caudullo, capo dell’ufficio tecnico, responsabile di procedimento per valutare il progetto di finanza propostoci, ma, come vi ho anticipato prima che firmassi questo decreto, l’ipotesi privata non è la sola che valuteremo con il nuovo piano». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] Dati e poi revocati 27mila euro alla Pro loco Presidente Longhitano: «Nostre attività sono state fatte gratis» Il 31 dicembre, tre giorni dopo l'approvazione da parte del Consiglio comunale del bilancio di previsione 2016, la giunta guidata da Graziano Calanna effettua un prelevamento dal fondo di riserva pari a 116mila euro e delibera contributi a favore di varie associazioni, tra le quali la Pro Loco alla quale, per le attività svolte nell'anno trascorso, elargisce fra l'altro un contributo di 27 mila euro. La Pro loco, però, rinuncia a quest'ultimo contributo concesso dalla Giunta e, poco dopo, la stessa delibera viene revocata proprio dalla Giunta. (Leggi tutto su Meridionews.it / La Spia Press) QUERELLE RISOLTA Restauro del Castello Nelson La direzione dei lavori a un architetto Il Comune accoglie la richiesta dell’Ordine professionale catanese e pubblica la gara per conferire un incarico da oltre 68 mila euro Il Comune di Bronte accoglie la richiesta dell’Ordine degli architetti della provincia di Catania di affidare la direzione dei lavori di restauro del Castello Nelson a un architetto e pubblica una gara per conferire un incarico da 68mila e 91 euro. L’Ordine aveva contestato la nomina a direttore d’un geometra, scrivendo alla Soprintendenza di Catania, all’Anac, al Consiglio nazionale degli architetti di Roma e alla Consulta degli architetti di Messina. Il presidente dell’Ordine etneo degli architetti, Giuseppe Scannella, il 4 agosto 2016 contestava l’affidamento della direzione del restauro del Castello Nelson (importo lavori a base di gara 1.724.674 euro) e, citando normative e giurisprudenza, precisava che «per il settore del restauro di edifici di valore storico-artistico la competenza è “esclusiva” per chi esercita la professione di architetto», così come per «gli interventi di rilevante carattere artistico e di interesse storico-artistico su edifici, vincolati o meno, spetta esclusivamente all’architetto, salvo la parte tecnica che spetta sia all’architetto che all’ingegnere». Scannella, inoltre, aggiungeva che «qualora l’incarico professionale, relativo alla sola “parte tecnica” per opere in edifici storico artistici, è affidato ad un ingegnere, il medesimo deve essere affiancato, comunque, da un architetto» e in conclusione ricordava che «i requisiti per lo svolgimento di Servizi di architettura e ingegneria (Sai), riguardanti immobili d’interesse storico artistico sottoposti a vincoli culturali, definiti dall’Autorità di vigilanza anticorruzione (Anac), dalla determina n. 4/2015 e Linee guida Sai, sono indicati di “competenza esclusiva” degli architetti». Sulla vicenda, il presidente degli architetti etnei Scannella ci ha dichiarato: «L’accoglimento da parte dell’amministrazione comunale di Bronte delle nostre sollecitazioni circa la necessità di assicurare adeguata professionalità alla direzione lavori per il restauro del Castello Nelson, rientra nell’ambito dei normali rapporti di leale collaborazione tra l’Ordine degli architetti e le istituzioni del territorio al fine di tutelare l’interesse generale della collettività». Il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, per concludere, ha puntualizzato: «A prescindere dai torti e dalle ragioni giuridiche, abbiamo ritenuto, nell’ottica dello spirito collaborativo che da sempre ha contraddistinto il Comune di Bronte, di separare la parte dei lavori relativa alla struttura da quella relativa al restauro; quanto a quest'ultimo, il 23 marzo si terrà la gara relativa alla direzione lavori». Nel frattempo, Comune e Ordine hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per consentire a giovani architetti di effettuare tirocinio formativo presso l’ufficio tecnico comunale, guidato dall’ingegnere Salvatore Caudullo. Lo stesso accordo era stato concluso dal Comune con l’Ordine degli ingegneri. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
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