Preparazione: Pestare nel mortaio i pistacchi con lo zucchero, i tuorli e la scorza di limone, fino ad avere un impasto liscio e cremoso. Montate i bianchi a neve ed uniteli all'impasto, quindi aggiungete molto lentamente e mescolando delicatamente la farina in piccole quantità. Versate l'impasto in uno stampo imburrato e cuocete in forno a fiamma bassa per due ore circa. Il dolce deve crescere vistosamente. Quando si è infine raffreddato ricoprirlo con la glassatura preparata nella maniera seguente: montate due albumi unendo lentamente e delicatamente 200 gr. di zucchero a velo. Con la metà di questo impasto decorate una parte del dolce, mettete qualche goccia di colorante carminio nel resto della crema e decorate il resto del dolce. Frappé di Pistacchio
Ingredienti (per 4 persone): 300 gr. di pistacchi di Bronte interi, 60 gr. di zucchero a velo, 350 gr. di gelato al pistacchio, 3 bicchieri di Orange Brandy, 3/4 di Champagne. Preparazione: Aggiungete lo zucchero a velo al gelato al pistacchio. Chiudete il frullatore e azionatelo alla massima velocità per due minuti. Trasferite il frappé in una terrina, diluitelo con Orange Brandy e con lo Champagne, rimanendo accuratamente, quindi distribuite in quattro coppe e fatelo gelare in freezer per 3 o 4 ore. Trascorso il tempo stabilito servire, decorando con il pistacchio intero o tritato. QUATTRU QUARTI 'I PISTACCHIU
Dolce al Pistacchio (Dolce del Monastero) Sbattere a lungo 4 rossi d'uovo con uguale peso di zucchero, aggiungervi la stessa quantità di farina bianca, 150 gr. di burro, 250 gr. di pistacchi di Bronte sgusciati, pelati in acqua bollente e tritati finemente, 200 gr. di spinaci bolliti e passati al setaccio, 5 gr. di cremor di tartaro e 5 gr. di bicarbonato di soda e infine delicatamente, le 4 chiare montate a neve. Ungere uno stampo rotondo, versarvi il composto e metterlo in forno. Quando la torta sarà cotta e asciutta sformarla e coprirla con una velata densa di acqua e zucchero, spolverarla con i pistacchi tritati e rimetterla in forno leggero per qualche minuto. (Da “La Sicilia” del 2 marzo 2005) |